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Roberto Speranza a Sky TG24: “Commissione sul Covid? Sa più di una clava politica”

Politica

L’ex ministro della salute, e ora leader di Articolo 1, è stato ospite a Start. “Una commissione si può fare, ma si può fare in tanti modi: il modo in cui questa maggioranza lo sta facendo sa più di una clava politica per colpire gli avversari”, ha detto. Sull’Emilia-Romagna: “Ci sono eventi eccezionali che sono tragedie. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per mitigare il rischio, per ridurlo”. Sul Pnrr: “Non è la Bibbia, si può cambiare. Ma serve chiarezza”

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Roberto Speranza, ex ministro della salute nei governi Conte II e Draghi e ora leader di Articolo 1, è stato ospite a Start su Sky TG24. Ha parlato dell’emergenza Covid, della situazione in Emilia-Romagna (GLI AGGIORNAMENTI) e del Pnrr. “Sono orgoglioso del lavoro che abbiamo fatto in quei mesi così difficili e tremendi e penso che il nostro sistema Paese abbia retto in maniera straordinaria”, ha detto Speranza sui mesi segnati dalla pandemia. E sull’eventuale commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid ha aggiunto: “Sa più di una clava politica”.

Speranza: “Commissione sul Covid? Sembra clava politica”

“Una commissione si può fare, ma si può fare in tanti modi: il modo in cui questa maggioranza lo sta facendo sa più di una clava politica per colpire gli avversari”, ha detto Speranza. “Si può ragionare su quegli anni e trarre lezioni. Ma se si vuole fare chiarezza si ragioni su tutto, senza togliere le Regioni. Se l’intento del governo è solo colpire chi in quella fase aveva responsabilità, togliendo una parte, è solo una questione politica”, ha aggiunto. Riguardo alle inchieste dei tribunali, ha spiegato: “Chiunque abbia avuto responsabilità, dal sindaco del più piccolo comune al capo dell’Oms, deve essere pronto a rendere conto a tutti i livelli possibili e immaginabili. Io farò così e ho fatto così con tutti i magistrati che mi hanno chiesto informazioni e ho grande fiducia nella magistratura del nostro Paese”. Su come ha preso la notizia dell’apertura dell’inchiesta ha risposto: “Con rispetto, com’è giusto che sia”. E sulle polemiche sul piano pandemico: “Sono il ministro che, dopo otto governi, ha aggiornato il piano pandemico e si era partiti prima dello scoppio della pandemia”.

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Sull’Emilia-Romagna: “Di fronte alle tragedie si sta insieme”

Speranza ha parlato anche della situazione in Emilia-Romagna, dopo l’alluvione dei giorni scorsi. “Ci sono eventi eccezionali che sono tragedie. Noi dobbiamo fare tutto il possibile per mitigare il rischio, per ridurlo. E gli investimenti economici in questo ambito credo che siano particolarmente rilevanti. E poi abbiamo bisogno di fare, io penso, una grande operazione-Paese di unità. Le immagini di queste ore sono quelle di un Paese che si sta stringendo tutto nelle diramazioni diverse: i sindaci, il presidente della Regione, ha fatto benissimo Giorgia Meloni ad andare. Io sono un deputato di opposizione ma la mia opinione è la stessa che avevo nei giorni drammatici del Covid: di fronte alle tragedie si sta insieme, si difende il Paese, si fa tutto il possibile”, ha detto l’ex ministro. E ha aggiunto: “Io mi auguro che oggi il Cdm metta in campo tutte le azioni possibili. Non si possono fare miracoli. Stiamo parlando di danni enormi che andranno quantificati, credo che si parli di diversi, svariati miliardi, capiremo la cifra esatta solo nel giro di qualche tempo. Oggi bisognerà dare una primissima risposta, ma su questi temi bisogna avere la forza di rispondere come sistema Paese, oggi nell’affrontare l’emergenza e domani nel costruire condizioni perché di fronte ad eventi che possono – ahimé – ripetersi si riduca il danno, perché eliminarlo del tutto non è facilissimo”.

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“Si acceleri l’utilizzo delle risorse del Pnrr”

Riguardo al fatto che possano essere girate all’Emilia-Romagna alcune risorse del Pnrr, Speranza ha detto: “Credo che dovunque si trovino risorse per aiutare la popolazione, le imprese, i cittadini a ricostruire, noi dobbiamo sostenerlo. Oggi noi dobbiamo stare al fianco della popolazione unitariamente, dare un segnale di grande sostegno a persone che hanno perso l’azienda, la casa, in alcuni casi i propri cari. Ci sono già dei soldi del Pnrr che hanno a che fare col dissesto idrogeologico: si acceleri l’utilizzo di quelle risorse. Si possono spostare? è una valutazione tecnica che non si fa neanche in maniera unilaterale, perché l’utilizzo di queste risorse dipende sempre da una contrattazione con Bruxelles, quindi bisognerà verificarlo. Se se ne trovano altre, benissimo. Dal mio punto di vista ogni euro in più è utile. Serviranno miliardi, bisognerà lavorare in questa direzione”.

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“Il Pnrr non è la Bibbia, si può cambiare. Ma serve chiarezza”

Infine, Speranza ha parlato più in generale del Pnrr. “Il Pnrr – ha detto – è stato un risultato straordinario che io rivendico. In quei giorni ero ministro della Salute, Giuseppe Conte era presidente del Consiglio, Enzo Amendola aveva la delega alle politiche europee. Fu un successo straordinario dell’Italia, ottenemmo risorse davvero senza precedenti: oltre 200 miliardi, che sono stati - io credo - ben programmati. Ora si tratta di metterli in campo”. Poi ha aggiunto: “Con sincerità, io sono rammaricato dal dibattito di queste ore, non si capisce bene questo governo cosa vuole fare con queste risorse. E mi dispiace, perché io tifo perché l’Italia queste risorse le utilizzi e le utilizzi al meglio. Oggi non mi sembra che stiamo dando un segnale di grandissima coerenza. Un giorno un ministro dice una cosa, un giorno un altro ministro dice il contrario. Il senso che sta emergendo è un senso di confusione. Qui c’è una grande occasione per l’Italia, perché ci sono oltre 200 miliardi: vanno spesi bene, perché servono a fare tantissime cose. Dalla sanità, al dissesto idrogeologico alle infrastrutture. Io penso che vanno utilizzati al più presto. Il governo che c’è oggi vuole cambiare qualcosa? Venga in Parlamento, ce lo dica, si faccia subito. Ma evitiamo una discussione accartocciata su se stessa. Il Pnrr non è la Bibbia, si può cambiare. Ma serve chiarezza. Si sta facendo male al Paese, si sta dando un senso di inadeguatezza dell’Italia a utilizzare risorse che sono un investimento di tutta Europa fatto su di noi. Che noi abbiamo conquistato faticosamente”. 

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