
Previsto per domani un vertice a Palazzo Chigi sulla questione migranti, dove verrà discusso un piano in nove punti sul quale hanno lavorato il Ministro degli Interni Matteo Piantedosi e il Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Dalle intese con la Tunisia al ruolo dell'Onu, fino all'ipotesi di aprire un centro di permanenza in ogni regione, ecco le proposte del governo

Con la previsione di un aumento nei prossimi mesi degli sbarchi di migranti sulle coste italiane, il governo prepara un piano suddiviso in nove punti per contrastare il fenomeno. Progetto sul quale hanno lavorato i Ministri Piantedosi e Tajani, che domani verrà esaminato a Palazzo Chigi insieme al presidente del consiglio Giorgia Meloni

Uno dei punti focali del piano del governo è quello relativo al dialogo con la Tunisia, che in questo momento sta vivendo una grave crisi economica e sociale, con un aumento consistente dell'emigrazione, che l'Italia intende fermare, coinvolgendo anche la Commissione Europea

Un altro punto sul quale il governo intende intervenire è quello dei rapporti con la Libia, che in particolare dalla zona Cirenaica, ha visto un aumento considerevole delle partenze negli ultimi mesi. Come per la Tunisia, anche in questo caso l'Italia vorrebbe raggiungere accordi con le autorità locali, portando aiuti e possibilmente prevenendo l'azione dei trafficanti di persone

Il progetto che Tajani e Piantedosi intendono portare avanti, è quindi quello di attuare un piano che possa limitare le partenze verso il nostro paese, stipulando accordi con gli stati di provenienza dei migranti, come già fatto con Burkina Faso, Siria, Camerun, Egitto, Tunisia, Costa d'Avorio, Pakistan, Guinea, Bangladesh e Mali

Il governo ha inoltre espresso la volontà di rendere meno appetibile per i trafficanti il trasporto delle persone verso l'Italia, in questo senso va visto il decreto che limita le attività delle Ong, ma anche la scelta di rendere più complesse le procedure per la protezione speciale

Sempre in un'ottica di relazione con gli altri paesi, nello specifico quelli che hanno un flusso migratorio importante verso l'Italia come Tunisia, Egitto, Costa d'Avorio e Gambia, il governo vorrebbe facilitare i rimpatri di coloro i quali siano stati espulsi dal territorio italiano

Anche l'Onu gioca un ruolo importante in questa partita, poiché il governo Meloni chiederà la sua collaborazione per agevolare i rimpatri verso il paese di provenienza con progetti di lavoro e sostegno famigliare

Non solo paesi extra europei, il Ministro Tajani ha incontrato sei ministri di paesi balcanici, con il quale l'Italia intende rafforzare le relazioni per ridurre gli ingressi via terra
È al vaglio inoltre un piano per l'ampliamento delle strutture assistenziali soprattutto in Sicilia e Calabria, storicamente due tra le regioni più colpite dal flusso migratorio, con l'idea di attuare un progetto di accoglienza diffusa in modo da non stressare troppo i territori

Ultimo punto sul quale il governo intende lavorare per contrastare gli sbarchi, è di aprire un centro di permanenza per il rimpatrio in ogni regione italiana
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