
Governo, dal quarto decreto Aiuti alla Manovra: le scadenze dei primi 100 giorni
Il prossimo esecutivo, probabilmente guidato dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, avrà a che fare con diverse priorità da incastrare in tempi stretti. Entro novembre potrebbe arrivare un nuovo provvedimento per far fronte al caro energia e in generale alle conseguenze economiche della guerra in Ucraina. Poi toccherà alla Legge di Bilancio, da approvare entro il 31 dicembre, che comprende i nodi del taglio al cuneo fiscale e delle pensioni

Mentre Giorgia Meloni - probabile prossimo presidente del Consiglio - lavora per comporre la sua squadra, il calendario delle scadenze per quelli che saranno i primi 100 giorni del nuovo governo è già pieno, segnato anche da un periodo storico su cui pesano le difficoltà economiche legate alla guerra in Ucraina. Sul tavolo c’è la crisi energetica, ma anche la Manovra da definire entro la fine dell’anno con i nodi del taglio del cuneo fiscale e delle pensioni
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In testa alle priorità c’è un nuovo decreto Aiuti, il quarto, per sostenere i cittadini che affrontano il caro prezzi derivante dalla crisi energetica. Andranno prorogate alcune delle misure ora esistenti e, spiega Il Sole 24 Ore, i soldi da stanziare sono già definiti: 4,7 miliardi per dicembre e altri 14-15 miliardi per il primo trimestre del 2023. Poi, il nuovo governo dovrà decidere se inserire ulteriori nuove misure
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Il tutto però, spiega il quotidiano, “dovrà comunque essere sostenuto dal quadro macroeconomico aggiornato rispetto alle stime appena inserite nella Nadef, limitate al solo profilo a legislazione vigente. Ad esempio, rispetto alla previsione di crescita che al momento è prevista per il 2023 allo 0,6%, si potrebbe decidere di elevare (nella proiezione programmatica) l'asticella di qualche decimale per effetto delle misure che il governo intenderà mettere in campo”
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Un nuovo decreto Aiuti che potrebbe arrivare in uno dei primi Cdm, già a novembre. Per rispondere a quella che Meloni definisce come la "priorità assoluta" per il nuovo governo. Si agirà in fretta, ha assicurato dal palco della Coldiretti a Milano, nella prima uscita pubblica dopo la vittoria alle elezioni. Perché bisogna continuare a proteggere famiglie e imprese almeno fino a Natale, mentre il governo uscente conduce una "trattativa molto complessa a livello europeo" che, se avrà successo, comunque impatterà sulle bollette tra qualche mese
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Meloni, se scelta come premier, potrebbe fare il suo esordio internazionale al Consiglio europeo del 20 e 21 ottobre. I tempi sono stretti, molto dipenderà dalla velocità del voto per le presidenze delle Camere e la conseguente formazione dei gruppi parlamentari che andranno alle consultazioni dal capo dello Stato Sergio Mattarella (nella foto). L'incarico potrebbe quindi arrivare in tempi record, per far sì che sia Meloni ad andare a Bruxelles a fine ottobre, o subito dopo il summit, che a quel punto sarebbe l'ultima uscita di Draghi da presidente del Consiglio
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Sarà invece sicuramente l’attuale governo a inviare a Bruxelles, entro metà ottobre, il Documento programmatico di Bilancio, che potrebbe essere esaminato dal Cdm la prossima settimana. Si tratterebbe di un documento “light” con l'indicazione delle spese indifferibili per il 2023, che successivamente potrebbe essere integrato dal nuovo governo con le scelte di politica economica da attuare in Manovra. (Nella foto il ministro dell'Economia Daniele Franco)

Manovra la cui versione definitiva spetterà poi al nuovo governo, che dovrà farla approvare dal Parlamento entro il 31 dicembre. I tempi sono stretti, considerando che il prossimo esecutivo potrebbe anche essere nella pienezza dei suoi poteri non prima degli inizi di novembre. E sono diversi i temi che il nuovo governo deve valutare, considerando le risorse, nel corso della stesura della Manovra. Fra questi la possibilità di un primo intervento per il taglio del cuneo fiscale e contributivo, annunciato dal centrodestra in campagna elettorale

Nella Manovra andrà anche indicata la direzione da prendere in tema di pensioni, visto che l’1 gennaio scadrà Quota 100 - poi diventata Quota 102 - e in mancanza di un piano alternativo si tornerebbe alla legge Fornero

E poi la flat tax, cavallo di battaglia del centrodestra seppur con proposte diverse fra gli alleati. Secondo Il Sole 24 Ore è probabile che si vada “verso un percorso a più tappe, partendo dalla flat tax ‘incrementale’ annunciata da Giorgia Meloni, molto meno costosa rispetto al taglio netto al 15 o al 23% proposto dalla Lega e da Forza Italia”

In ogni caso, spiega il quotidiano, “il nuovo governo potrà far conto su circa 10 miliardi resi disponibili da un deficit tendenziale al 5,1% previsto per quest'anno, lo 0,5% in meno rispetto al 5,6% previsto dal Def di aprile. Risorse utili per finanziare i prossimi interventi anti caro bollette e inflazione”
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