Energia, quanto si riduce la bolletta con gli aiuti statali

Economia

Simone Spina

Lo Stato negli ultimi mesi ha speso una montagna di miliardi per raffreddare il costo di luce e gas. Il conto rimane altissimo ma sussidi e agevolazioni hanno permesso a famiglie e imprese di pagare un po' di meno. Vediamo di quanto si sono alleggeriti gli aumenti

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Per raffreddare i rincari dell’energia lo Stato in poco più di un anno ha speso 66 miliardi. Ma quanto ha inciso questa montagna di soldi pubblici sulle bollette di famiglie e imprese? Partiamo dal cosiddetto bonus sociale, destinato a chi è in gravi difficoltà economiche.

Col bonus sociale rincari azzerati

Considerando i consumi medi di luce e gas di una famiglia, questo sconto, sommato a quello già in vigore prima della crisi energetica, ha permesso di annullare i rincari, comprendo circa il 100 per cento della spesa aggiuntiva.

Gli sconti per la maggior parte delle famiglie

Molto più ridotto l’effetto per le famiglie che se la passano meglio: l’agevolazione per la bolletta elettrica copre solo un quinto dell’esborso dovuto alla corsa dei prezzi. Così se è vero che una "famiglia tipo" nell'ultimo anno ha pagato 690 euro in più per la luce, è anche vero che senza intervento pubblico avrebbe dovuto tirar fuori 860 euro.

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Più corposa la mano data per il gas: gli aiuti valgono il 40 per cento degli aumenti, circa 400 euro l’anno. Senza le misure pubbliche, infatti, l'esborso in più avrebbe raggiunto i mille euro mentre così si è limitato a 600. 

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Imprese, il credito d'imposta arriva dopo mesi

Per le imprese, invece, gli aiuti funzionano in maniera diversa: non si vedono subito ma c’è una sorta di rimborso, per cui da quando viene recapitata la bolletta a quando arriva l’agevolazione passa qualche mese. Si tratta di crediti d’imposta: nell’ultima versione lo Stato ridà alle aziende dal 30 al 40 per cento dei costi energetici aggiuntivi rispetto al 2019, rinunciando a una porzione di tasse. Un meccanismo che costa oltre 4 miliardi e mezzo al mese.

 

Prestiti alle aziende con ombrello pubblico

Un ulteriore aiuto alle imprese è, poi, quello della garanzia pubblica gratuita sui prestiti. Per venire incontro a chi non ha in cassa i soldi per saldare le maxibollette, le banche forniscono finanziamenti a costi ribassati e, nel caso in cui l’azienda non riesca a ripagarli, ci pensa lo Stato.

Servono altri miliardi per frenare i prezzi

Quanto visto finora vale ancora per qualche mese. Il 31 ottobre scade il bonus carburanti, a fine novembre terminano le agevolazioni fiscali per le aziende e il 31 dicembre gli sconti sulle bollette per le famiglie. Si pensa, dunque, a una nuova tornata di aiuti ma il problema è quello delle risorse. Il nuovo governo dovrebbe poter contare su una quindicina di miliardi (tra maggiori entrate fiscali e tassa sugli extraprofitti dalle società energetiche). Sufficienti a prolungare gli aiuti di qualche mese. Ma per prorogare ulteriormente tutte le misure e mettere un argine a nuovi aumenti probabilmente serviranno molti più denari.

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