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Elezioni, Gianluigi Paragone a Sky TG24: “Scostamento di bilancio è fondamentale”

Politica

Il leader di Italexit è stato ospite della puntata di Casa Italia, il programma condotto da Fabio Vitale e dedicato all’imminente voto per il rinnovo del Parlamento. Tanti i temi. Ha parlato di uno scostamento di “almeno 35 miliardi”, aggiungendo: “Se non hai il coraggio di farlo oggi, il debito te lo ritrovi dopo”. Sull’ambiente: “Riprendere lezione dei nostri nonni”. Sul Pnrr: “Piano tossico”. Sul caro bollette: “Tocca allo Stato prendersene carico”. Sulla guerra: “Obbligo della politica costruire mediazione”

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Gianluigi Paragone, leader di Italexit, è stato ospite della puntata di Casa Italia, il programma di Sky TG24 - che va in onda dal lunedì al venerdì alle 20.30 - condotto da Fabio Vitale e dedicato al voto del 25 settembre per il rinnovo del Parlamento (VERSO IL VOTO: LO SPECIALE DI SKY TG24 - TUTTI I VIDEO - LE NEWS IN DIRETTA - IL TEST PER CAPIRE CHI VOTARE - TROVA IL TUO COLLEGIO). Presente anche Francesco Cancellato, direttore di Fanpage. Tanti i temi di cui si è parlato. Paragone ha definito lo scostamento di bilancio “fondamentale”: “Se non hai il coraggio di farlo oggi, il debito te lo ritrovi dopo”. Ha poi parlato del decreto Aiuti ter approvato dal Cdm: “14 miliardi sono niente”. Sull’ambiente: “Riprendere la lezione dei nostri nonni”. Sul Pnrr: “È un piano tossico”. Sul caro bollette: “Tocca allo Stato prendersene carico”. Sulla guerra russa in Ucraina: “Obbligo della politica costruire una mediazione”.

Paragone sull’ambiente: “Riprendere la lezione dei nostri nonni”

Il primo tema di cui si è parlato è quello ambientale, legato all’alluvione che nelle Marche ha causato morti e dispersi. A Paragone è stato chiesto quale impegno, se dovesse andare al governo, prenderebbe per frenare o contenere l’emergenza del cambiamento climatico. Dobbiamo “riprendere la lezione dei nostri nonni, più che quella di Greta – ha risposto –. I nostri nonni rispettavano l’ambiente perché lo vivevano, gli dava un’economia, gli dava guadagno, gli dava armonia. L’Italia è fatta di comunità anche montane, collinari, che se le porti a un abbandono progressivo, con tagli di strutture ospedaliere, scuole, commercio, trasporti, va da sé che diventano più isolate. E bisogna controllare il territorio, cercando di non farlo aggredire da speculazioni. Questo purtroppo è un dato di fatto di un’Italia che è troppo poco attenta a tutelare le proprie risorse, la propria bellezza. Ancora una volta siamo costretti ad accompagnare con dolore la pagina odierna, ma non è un fatto isolato. C’è una tragedia e poi dopo ce la dimentichiamo”.

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Paragone: riflessione sul nucleare figlia dell'emergenza

Il leader di Italexit ha aggiunto sulla questione energetica: “Si parla di nucleare, ma come sempre parliamo a colpi di mode. Se non ci fosse stato il caro energetico, non saremmo qui a riflettere sul nucleare. Diventa una discussione a uso e consumo dell’emergenzialità. Ci sarebbe anche una discussione da fare sull’idrogeno: io penso sia una di quelle soluzioni su cui lavorare, però non se ne sente parlare”.

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“Sono contrario al rigassificatore a Piombino”

Riguardo al rigassificatore a Piombino, ha spiegato: “Sono contrario. Intanto perché la comunità è contraria. Piombino ha già dato, sta uscendo da una crisi profonda legata a vecchie realtà industriali. Poi sono andato a vedere il posto, c’è un tema di sicurezza: se dovesse succedere un incidente, avrebbe una portata superiore alla strage di Viareggio. Si può fare da un’altra parte se una comunità è d’accordo. Ma in linea di principio penso che oggi questa urgenza di fare i rigassificatori non è nella natura delle cose, se non per il fatto che sta arrivando un grandissimo quantitativo di gas liquido dagli Usa e quindi c’è bisogno di un hub di trasformazione".

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“Scostamento di bilancio fondamentale”

Si è parlato anche del Decreto Aiuti ter, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, che ha stanziato altri 14 miliardi. “Nei 14 miliardi ci sono anche 700 milioni da destinare all’Ucraina, per un intervento macro-finanziario – ha sottolineato Paragone –. Io penso che oggi non si debba destinare niente a nessuno, perché già questi 14 miliardi sono niente. Soltanto la Germania sul discorso esclusivo del rincaro dell’energia ha messo 36 miliardi, non vi dico il piano biennale che ha fatto l’Inghilterra, che è pari a 150 miliardi di sterline. Se pensiamo che un tema così impattante, che è quello dell’energia, debba stare dentro dei decreti omnibus dove c’è di tutto, secondo me non andiamo da nessuna parte. Stiamo ancora a rincorrere una mancanza di progettualità”. Poi ha aggiunto: “Io penso che uno scostamento di bilancio, almeno di 35 miliardi, sia fondamentale. Perché se tu oggi non hai il coraggio di fare lo scostamento di bilancio, quindi di azionare una leva a debito, il debito te lo ritrovi dopo, da qui a tre mesi, con imprese che chiudono”.

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Caro bollette: “Tocca allo Stato prendersene carico”

Sul tema caro bollette, Paragone ha dichiarato: “L’espressione caro bollette è infelice e inesatta. Il caro bollette era prima, soprattutto per chi guardava il consumo effettivo di energia e gli oneri di sistema che appesantivano la bolletta. Gli italiani già si lamentavano per il caro bollette. Oggi siamo su un altro livello: sono bollette proibitive. Ho parlato con dei fornai che ti dicono: ‘Quanto lo devo far pagare il pane, rispetto al costo effettivo tra materia prima e costo dell’energia’? Se il pane diventa un bene quasi di lusso, viene a mancare il pane quotidiano. Tocca allo Stato prendersi carico di questa emergenza, che non è più nemmeno un’emergenza. Si deve fare una seria lotta contro gli speculatori dell’energia. A me sembra immorale che l’Eni, una partecipata di Stato, si possa permettere un extra-profitto di 7 miliardi e lo Stato non possa” prenderne una parte per “spalmarla sui clienti”.

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“Il Pnrr è un piano tossico”

Paragone, durante il programma, ha ribadito l’intenzione del suo partito - se dovesse vincere le elezioni - di uscire dall’Unione Europea. Su eventuali future alleanze con altri partiti, ha ribadito: “No. Centrodestra, centrosinistra e M5S sono variazioni allo stesso tema. Faremo il cane da guardia”. Riguardo all’Europa, ha aggiunto: “I soldi del Pnrr non sono gratis, non c’è la monetizzazione del debito. È un piano tossico, i soldi li devi restituire alle loro condizioni. Non è un miracolo che arriva da Bruxelles”. Sulla Nato, ha dichiarato: “La Nato perde la sua funzione nel momento in cui, con la caduta del muro di Berlino, vengono a cadere i blocchi. La Nato è diventata un braccio armato degli Stati Uniti. Preferisco avere una posizione neutrale, terza, la Svizzera del Mediterraneo”.

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Guerra: “Obbligo della politica costruire una mediazione”

Sulla guerra russa in Ucraina, infine, Paragone ha detto: “È obbligo della politica andare a costruire una mediazione. E dal tavolo di pace Putin si deve alzare anche lui con un po’ di vittoria in mano. Nessuno in questo momento sta facendo seriamente un tavolo di mediazione. Gli Stati Uniti hanno deciso che Putin deve uscire completamente sconfitto, per un’azione del genere vuol dire che noi pagheremo un prezzo elevato. Putin, se costruisci un tavolo di mediazione serio, si siede”.

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