Elezioni comunali, il 26 giugno i ballottaggi: ecco dove e come si vota

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In 13 capoluoghi di provincia gli elettori dovranno tornare alle urne: nessuno dei candidati ha raggiunto il quorum del 50%+1 previsto per i comuni con più di 15mila abitanti al primo turno. Si tratta di Alessandria, Cuneo, Como, Monza, Gorizia, Verona, Viterbo, Parma, Piacenza, Lucca, Frosinone, Catanzaro e Barletta. Ecco chi sono i nomi che si sfideranno per la carica di sindaco

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Si torna alle urne il 26 giugno per i ballottaggi delle elezioni amministrative. Tredici capoluoghi di provincia non sono riusciti a eleggere il nuovo sindaco al primo turno dello scorso 12 giugno. Nessuno dei candidati ha infatti raggiunto la maggioranza del 50%+1 richiesta per i comuni con più di 15mila abitanti. In queste città si andrà quindi al ballottaggio tra i due nomi più votati. I Comuni capoluogo provinciale che andranno al ballottaggio sono Alessandria, Cuneo, Como, Monza, Gorizia, Verona, Viterbo, Parma, Piacenza, Lucca, Frosinone, Catanzaro e Barletta (LO SPECIALE SULLE COMUNALI DI SKY TG24 - I DATI SULL'AFFLUENZA DEL PRIMO TURNO - L'ANALISI DEI RISULTATI DEL PRIMO TURNO).

I Comuni al ballottaggio dove il centrosinistra è in vantaggio

Ad Alessandria la sfida è tra il sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco, centrodestra, e tra il candidato di centrosinistra Giorgio Abonante, che al primo turno hanno portato a casa rispettivamente il 40,24% e il 42,04% dei voti. In Piemonte sarà di nuovo giornata elettorale anche per Cuneo. Qui, Patrizia Manassero – il nome su cui punta il centrosinistra – arriverà al ballottaggio in netto vantaggio sullo sfidante di area opposta, Franco Civallero (46,95% contro 19,84% dei voti al primo turno). Anche a Como, stando ai dati del primo turno, il centrosinistra con Barbara Minghetti si presenta al ballottaggio davanti al civico Alessandro Rapinese. A Verona sarà testa a testa tra il candidato di centrosinistra Damiano Tommasi (39,79%) e il sindaco uscente Federico Sboarina (32,69%). Forte del 44,18% di voti al primo turno, si presenterà al ballottaggio a Parma il candidato di centrosinistra Michele Guerra, che se la vedrà con quello di centrodestra Pietro Vignali (21,25%). A Piacenza il duello sarà tra l’ex assessore di centrosinistra Katia Tarasconi (39,93%) e l’avversaria di centrodestra Patrizia Barbieri (37,72%). I cittadini di Lucca dovranno invece scegliere tra Francesco Raspini (centrosinistra; 42,60%) e Mario Pardini (centrodestra; 34,30%).

Matteo Salvini al parco ‘La Pinetina di Guidonia durante incontro con cittadinaza, Guidonia, 7 Giugno 2022. ANSA/GIUSEPPE LAMI

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I Comuni al ballottaggio dove il centrodestra è in vantaggio

Monza dovrà scegliere chi eleggere tra il sindaco uscente Dario Allevi (47,12% al primo turno) e l’avversario di centrosinistra Paolo Pilotto (40,08%). A Gorizia la partita si gioca tra Rodolfo Ziberna (centrodestra; 41,88% al primo turno) e Laura Fasiolo (centrosinistra; 30,67%). Frosinone vedrà invece eletto o il candidato di centrodestra Riccardo Mastrangeli (49,26%) o quello di area opposta Domenico Marzi (39,13%). Il centrodestra è in vantaggio anche a Catanzaro, dove domenica 12 giugno l’ex dem Valerio Donato – lista civica ma sostenuta dal centrodestra – con il 44,01% dei voti ha chiuso sopra Nicola Fiorita, appoggiato dagli avversari di centrosinistra (31,71%). Per Barletta la scelta sarà tra Cosimo Damiano Cannito (centrodestra; 42,27%) e Santa Scommegna (centrosinistra; 36,63%).

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A Viterbo ballottaggio tra lista civica e centrosinistra

L’unico capoluogo di provincia dove al primo turno ha ottenuto più voti un candidato di una lista civica è Viterbo. Qui il nome più votato è stato quello di Chiara Frontini (32,82%), che andrà al secondo turno con Alessandra Troncarelli, centrosinistra (28,30%).

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Come si vota al ballottaggio

Sulla scheda del ballottaggio ci sono i nomi e i cognomi dei candidati scritti in un rettangolo, sotto il quale sono riportati i simboli delle liste collegate. L'elettore deve tracciare un segno sul rettangolo nel quale è scritto il nome del candidato scelto. Secondo la normativa vigente, "dopo il secondo turno è proclamato eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti validi. In caso di parità di voti è proclamato eletto sindaco il candidato collegato, ai sensi del comma 7, con la lista o il gruppo di liste per l'elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato eletto sindaco il candidato più anziano d’età”.

Il vescovo Giuseppe Zenti al 13/o Congresso mondiale delle famiglie, in programma fino a domenica a Verona  29 marzo  2019. ANSA/FILIPPO VENEZIA

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