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Conte: “Non avverto l'esigenza di un rimpasto. Mes tema pregiudiziale”

Politica
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Il premier dopo le elezioni: “Non mi sentivo in bilico prima, non mi sento inamovibile ora”. Riguardo alla possibilità di un rimpasto: “Non mi sembra che il Pd ponga questo tema, ma pone un problema di rilancio dell'azione”. Sul Recovery fund: “Il governo deve avere la possibilità di portare i progetti a termine e su questo deve essere giudicato”. Infine, sul Mes: “Sì o no è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio. Se e quando si porrà il problema lo risolveremo in Parlamento”

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“Non avverto assolutamente l'esigenza di un rimpasto”. Il premier Giuseppe Conte parla il giorno dopo le elezioni che hanno visto la vittoria del Sì al Referendum sul taglio dei parlamentari e la conquista di tre regioni a testa tra centrosinistra e centrodestra nelle Regionali (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). “I commentatori sino all'altro giorno mi descrivevano in bilico, ma io non mi sono mai sentito in bilico. Oggi mi descrivono inamovibile, ma non mi sento inamovibile. Avevo già detto che non sarebbe stato un voto nazionale, non mi sento di cambiare idea”, ha spiegato il presidente del Consiglio a margine del Welfare Index pmi 2021. Poi ha parlato anche di Mes, Recovery fund, decreti sicurezza e altri temi in agenda.

Conte: “Buon lavoro ai neo governatori”

“Per prima cosa desidero augurare buon lavoro ai neo governatori. L'Italia deve correre, dobbiamo lavorare nell'interesse generale", ha detto Conte commentando i risultati delle Regionali. Poi ha aggiunto: “Gli amici del M5S non credo che si aspettassero brillanti risultati alle Regionali, storicamente è così. Adesso sono in una fase in cui il processo di transizione continuerà ad evolversi, fino a rilanciare la loro azione politica. Ma hanno motivo di che consolarsi, perché sono stati promotori della consultazione referendaria”. Secondo il premier, le elezioni sono state “un bell'esercizio di democrazia, c'è stata una grande partecipazione da parte di tutta la comunità nazionale".

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“Non avverto l’esigenza di un rimpasto”

Conte ha poi ribadito di non avvertire “assolutamente l'esigenza di un rimpasto”. “Sono contento della squadra di governo: soddisfatto perché è coesa, tutti i ministri hanno sin qui lavorato con grande impegno e coesione. Non mi sembra che il Pd ponga il tema del rimpasto, ma pone un problema di rilancio dell'azione anche alla luce della sfida del Recovery: su questo ci ritroviamo assolutamente”, ha sottolineato il premier.

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Sul Mes: “Questione pregiudiziale”

A proposito di Recovery fund, Conte ha dichiarato: “Il governo è chiamato ad attuare un progetto molto impegnativo e deve avere la possibilità, il dovere e la responsabilità di portare i progetti a termine e su questo deve essere giudicato. Questo deve essere un Paese serio, deve ragionare in prospettiva. E se non saremo capaci il governo dovrà andare a casa e io aggiungo con ignominia”. Riguardo al leader della Lega che ha detto di aspettarsi una chiamata di Conte sul tema, il premier ha spiegato: “Ci saranno grandi occasioni di confrontarsi con tutti gli esponenti dell'opposizione”. Sul Mes, poi, Conte ha aggiunto: “Le risorse finanziarie sono un problema successivo. Prima bisogna elaborare un piano per rafforzare la sanità, dopodiché andremo a vedere quanto costa questo piano. Sì Mes e no Mes è una questione pregiudiziale su cui non mi pronuncio. Se e quando si porrà il problema lo risolveremo in Parlamento in trasparenza".

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Conte ha parlato anche dei decreti sicurezza. “Li portiamo al più presto in Cdm – ha detto –. Abbiamo già concordato un testo di modifica perché vogliamo assicurare ai cittadini italiani la sicurezza, non per ragionare per slogan 'porto aperto, porto chiuso'. Vogliamo allargare il raggio della sicurezza e della protezione dei cittadini e allargare la protezione dei migranti”. Sempre sul tema migranti, il premier ha sottolineato: “Ci sarà una sorpresa di un piano di rimpatri più efficace ed efficiente e contiamo di partire molto presto per intensificarli”. “Inoltre – ha aggiunto – Von der Leyen ha assicurato già domani una proposta per modificare Dublino. Bisogna rafforzare la partnership con i Paesi di origine e transito. Solo così possiamo efficacemente, senza slogan, affrontare il problema”. Infine, rispondendo a una domanda sulla possibilità di inserire lo ius soli o lo ius culturae nell'agenda, Conte ha detto: “Ci rifletteremo...”.

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