Lo scrutinio delle 61.622 sezioni ha decretato la vittoria del "Sì" con il 69,64%, il "No" ha ottenuto il 30,36%. Affluenza al 53,84%. Non era richiesto il quorum di partecipazione del 50%. Esulta Di Maio: "Risultato storico". Zingaretti: "Ora spediti su riforme"
Trionfa il "Sì" al referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari (GLI AGGIORNAMENTI SUL VOTO IN DIRETTA). L'esito è schiacciante: il "Sì" ha raccolto il 69,64% dei consensi, mentre il "No" è rimasto fermo al 30,36%. Affluenza al 53,84% (non era richiesto il quorum). Con la vittoria del "Sì" viene quindi confermato il testo della legge costituzionale sulle modifiche degli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari, approvato dal parlamento e pubblicato nella Gazzetta ufficiale dello scorso 12 ottobre 2019 (LO SPECIALE ELEZIONI - IL REFERENDUM - LE ELEZIONI E IL CORONAVIRUS, VIAGGIO LUNGO LA A4).
Di Maio: "Esito storico". Zingaretti: "Ora spediti su riforme"
Esulta Luigi Di Maio: "Quello raggiunto oggi è un risultato storico. Torniamo ad avere un Parlamento normale, con 345 poltrone e privilegi in meno. È la politica che dà un segnale ai cittadini. Senza il MoVimento 5 Stelle tutto questo non sarebbe mai successo", scrive su Fb il ministro degli Esteri. "Qualcuno voleva il No per colpire anche il governo, ma è stato un boomerang", ha poi incalzato in una dichiarazione alla Camera. Soddisfatto anche il segretario del Pd, Zingaretti: "Si conferma che il Pd è la forza del cambiamento, garante anche in questa legislatura di un percorso di innovazione e modernizzazione delle istituzioni di cui da sempre sentiamo il bisogno. Con la vittoria del Sì si apre ora una stagione di riforme: lo vogliamo e con gli alleati faremo di tutto perché vada avanti spedita". Critica, invece, la ministra Teresa Bellanova, come si apprende da ambienti di Italia Viva: "Il risultato del referendum con la vittoria del Sì non risolva nessuno dei problemi di governance che ha questo Paese. Soprattutto non affronta il tema del bicameralismo perfetto, tanto meno quello delle relazioni lungo la filiera istituzionale".
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Cosa prevedeva il referendum
Gli elettori italiani sono stati chiamati a esprimersi sulla riforma della legge sulla riduzione del numero dei parlamentari: da 630 a 400 alla Camera, da 315 a 200 al Senato da 315 a 200 eletti (LE INFOGRAFICHE). Con una riduzione del 36,5% sul numero di presenze. Meno parlamentari significa anche che ogni membro del parlamento italiano rappresenterà più elettori. Ovvero, il rapporto numerico tra eletti e votanti cresce. Questo taglio avrà un impatto anche sui numeri necessari a eleggere il presidente della Repubblica: la maggioranza qualificata - necessaria per eleggere il capo dello Stato nei primi tre scrutini - passerà da 673 grandi elettori a 439. Quella assoluta - dal quarto scrutinio in poi - scenderà da 505 a 330.