
Elezioni regionali, comunali e referendum: tutto quello che c'è da sapere
Da quale documento serve per votare a cosa fare se non c’è più spazio sulla tessera elettorale; dal quesito referendario alle modalità di voto per sindaci e consiglieri: ecco le Faq pubblicate sul sito del ministero dell’Interno per le elezioni del 20 e 21 settembre

Oggi - domenica 20 settembre - e domani - lunedì 21 - milioni di italiani sono chiamati alle urne per il referendum costituzionale confermativo relativo alla riduzione del numero dei parlamentari, per le elezioni suppletive del Senato, per le Regionali e per le Comunali. Ecco le risposte alle domande più frequenti pubblicate sul sito del ministero dell’Interno
Elezioni, tutti gli aggiornamenti in diretta
Dove posso votare? Il diritto di voto deve essere esercitato nella sezione elettorale del comune di residenza nella quale si è iscritti come elettori
Elezioni 20 e 21 settembre, le misure anti Covid
Ci sono delle eccezioni? Sì. I componenti del seggio, i rappresentanti delle liste dei candidati e gli ufficiali e agenti della Forza pubblica in servizio di ordine pubblico possono votare nella sezione presso la quale esercitano il loro ufficio, anche se sono iscritti in un’altra sezione dello stesso comune. La possibilità di votare in una sezione diversa è prevista anche per gli elettori non deambulanti, nel caso in cui la propria abbia barriere architettoniche
Regionali 2020, Antimafia: 13 impresentabili tra i candidati
Cosa fare se ho finito gli spazi sulla tessera elettorale? La tessera elettorale si rinnova presso l'ufficio elettorale del comune di residenza. È opportuno farlo per tempo, ma l’ufficio elettorale resta aperto dalle 9 alle 18 nei due giorni antecedenti la data della consultazione e, nei giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto
Elezioni comunali 2020: come e quando si vota
Quali documenti servono per votare? I documenti di identità da presentare sono quelli ricompresi in una di queste 3 categorie: 1) carta d’identità o altro documento d’identificazione munito di fotografia, rilasciato dalla pubblica amministrazione, anche se scaduto; 2) tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia, purché munita di fotografia e convalidata da un Comando militare; 3) tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale, purché munita di fotografia
Referendum, dal primo nel 1946 al 4 dicembre 2016: i precedenti della storia repubblicana
Quali sono le regole per gli italiani all’estero? Gli italiani residenti all'estero possono votare alle Regionali e alle Amministrative venendo in Italia a votare presso il comune di iscrizione nelle liste elettorali. Per le elezioni regionali e per quelle amministrative, infatti, non è previsto il voto per corrispondenza
Referendum del 20-21 settembre per il taglio dei parlamentari, perché si vota.jpg?im=Resize,width=335)
Il voto per corrispondenza è invece ammesso per il referendum: in questo caso gli italiani residenti all'estero esprimono il loro voto su schede che, inserite nelle buste arrivate per corrispondenza agli Uffici consolari, vengono spedite in Italia dai Consolati con una valigia diplomatica accompagnata
Elezioni regionali 2020, si va alle urne in 7 Regioni: come e quando si vota.jpg?im=Resize,width=335)
I plichi arrivati in Italia sono stati presi in consegna dall'Ufficio centrale per la circoscrizione Estero presso il quale, sulla base dell'elenco degli elettori fornito dal ministero dell'Interno, sono istituiti seggi elettorali per lo scrutinio delle schede. Le operazioni di scrutinio di queste schede iniziano alla stessa ora dello spoglio dei voti espressi nei seggi istituiti sul territorio nazionale: alle 15 di lunedì 21 settembre
Le Faq del ministero dell'Interno.jpg?im=Resize,width=335)
La legge 6 maggio 2015, numero 52 ("Italicum"), ha modificato la normativa sul voto all'estero, prevedendo - in occasione di elezioni politiche o referendum nazionali - la possibilità di votare per corrispondenza all'estero anche per gli elettori (e i loro familiari conviventi) che si trovano temporaneamente all'estero per motivi di lavoro, studio o cure mediche per un periodo di almeno tre mesi (nel quale è ricompresa la data della votazione)
Lo speciale elezioni
I cittadini Ue residenti in Italia possono votare? Sì, i cittadini degli altri Paesi dell'Unione europea residenti in Italia possono votare qui alle elezioni comunali e circoscrizionali. Dovevano però presentare una domanda entro il quarantesimo giorno antecedente la votazione. I cittadini degli altri Paesi che fanno parte dell'Ue residenti in Italia possono presentare la propria candidatura a consigliere comunale e circoscrizionale. Non è invece ammissibile la candidatura a sindaco

Possono votare i detenuti? L'elettorato attivo è riconosciuto ai detenuti che non siano incorsi nella perdita della capacità elettorale (a seguito dell'interdizione definitiva o temporanea dai pubblici uffici). Questo diritto può essere esercitato per le elezioni comunali se il luogo di detenzione o custodia preventiva si trova nel territorio del comune nelle cui liste elettorali i detenuti sono iscritti, per le elezioni regionali se il luogo di detenzione o custodia preventiva si trova all’interno della regione

I detenuti interessati, però, dovevano far pervenire al sindaco del comune, almeno tre giorni prima della data delle elezioni, una dichiarazione in cui esprimevano la volontà di votare nel luogo di detenzione
Gli elettori diversamente abili possono essere accompagnati dentro la cabina elettorale? Sì, ma solo le persone che siano fisicamente impedite nell’espressione autonoma del voto: cioè i non vedenti, gli amputati delle mani e gli affetti da paralisi o da altro impedimento di analoga gravità che impedisce loro la possibilità di votare autonomamente. Nessun elettore può esercitare la funzione di accompagnatore per più di un invalido

Gli elettori affetti da gravi o gravissime infermità che non consentano loro di allontanarsi dalla propria abitazione - o che non possono allontanarsi da essa perché dipendenti da apparecchiature elettromedicali - possono votare a domicilio
Può votare chi è ricoverato in ospedale? L’elettore che sia degente in un ospedale o casa di cura è ammesso a votare nel luogo di ricovero per le elezioni del comune nelle cui liste elettorali è iscritto se la struttura sanitaria è nel territorio del comune. Per le Regionali, se è elettore nella regione in cui si trova l’ospedale o casa di cura, può votare nella struttura se essa ha almeno 100 posti letto, altrimenti il suo voto viene raccolto da appositi seggi speciali. Stessa cosa per il referendum

Gli elettori ricoverati nei reparti Covid possono votare? Anche in questo caso possono votare per Comunali, Regionali e referendum nelle sezioni ospedaliere se le strutture che li ospitano hanno almeno 100 posti-letto. Altrimenti il loro voto viene raccolto da appositi seggi speciali

Gli elettori positivi al Covid ma a casa possono votare? Gli elettori che sono sottoposti a trattamento domiciliare o in condizioni di quarantena o di isolamento fiduciario presso la propria abitazione possono votare a domicilio per le Comunali, le Regionali e il referendum ma avrebbero dovuto fare prima delle elezioni una richiesta a sindaco

Qual è il quesito del referendum? Il quesito stampato sulla scheda è: “Approvate il testo della legge costituzionale concernente 'Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari', approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n.240 del 12 ottobre 2019?”

C’è un quorum per il referendum? Per la validità del referendum costituzionale confermativo, a differenza che per il referendum abrogativo, non è previsto dalla legge un quorum di validità: l'esito è comunque valido indipendentemente dalla percentuale di partecipazione degli elettori

Quali sono le modalità di voto per le Comunali? Cambiano in funzione della popolazione dei comuni. Nei comuni fino a 15mila abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, solo sulla lista collegata al candidato sindaco oppure sia sul candidato sindaco sia sulla lista collegata al medesimo candidato sindaco: in ogni caso il voto viene attribuito sia alla lista di candidati consiglieri sia al candidato sindaco. È eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti

Nei comuni con più di 15mila abitanti si può tracciare un segno: solo sul candidato sindaco (il voto viene attribuito solo al candidato sindaco); solo su una delle liste collegate al candidato sindaco; sia sul candidato sindaco sia su una delle liste a lui collegate (negli ultimi 2 casi il voto viene attribuito sia al candidato sindaco sia alla lista di candidati consiglieri); sul candidato sindaco e su una lista non collegata (voto disgiunto, attribuito sia al candidato sindaco sia alla lista non collegata)

Nei comuni con più di 15mila abitanti è eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno). Se nessun candidato raggiunge tale soglia, si torna a votare domenica 4 e lunedì 5 ottobre per il ballottaggio tra i due candidati più votati
Le preferenze si esprimono scrivendo negli appositi spazi il cognome (oppure il nome e cognome in caso di omonimia) dei candidati consiglieri comunali della lista votata. Nei comuni con popolazione inferiore a 5mila abitanti si può esprimere una sola preferenza. Nei comuni con oltre 5mila abitanti è possibile esprimere due preferenze, ma devono riguardare una candidata di genere femminile e un candidato di genere maschile (o viceversa), pena l'annullamento della seconda preferenza

Se l’elettore si rende conto di avere sbagliato, può sostituire la scheda e ripetere la votazione? Sì, può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda e può esprimere di nuovo il suo voto. La scheda sbagliata sarà inserita dal presidente tra quelle deteriorate