Tribù, Meloni: lavoro per alternativa al governo, Lega-FdI possano avere altra maggioranza

Politica

La leader di Fratelli d’Italia ospite del programma di Sky Tg24. Si è detta “assolutamente certa” che il suo partito “crescerà” rispetto alle Politiche, ha escluso un ingresso nell’esecutivo gialloverde, per l’Europa ha parlato di “un’alleanza dai Popolari ai populisti”

Ottimista per le elezioni di domenica 26 maggio, pronta a “costruire un’alternativa al governo”, contraria al reddito di cittadinanza, favorevole a un’Europa che “lasci alle competenze degli Stati nazionali le materie più quotidiane”. Sono questi alcuni dei passaggi chiave dell’intervista di Giorgia Meloni a “Tribù - Europa 19”. La leader di Fratelli d’Italia è stata ospite della puntata conclusiva dell’approfondimento di Sky Tg24 condotto da Fabio Vitale. Il programma, in vista delle elezioni del 26 maggio, ha raccontato l’Italia che si avvicina alle Europee (LO SPECIALE – IL QUIZ – LE COMUNALI – LE ELEZIONI DEL 26 MAGGIO).

Meloni: “FdI crescerà rispetto alle elezioni politiche”

“Sono assolutamente certa che Fratelli D’Italia crescerà rispetto al dato delle elezioni politiche. Non dico di quanto, per una questione scaramantica”, ha detto Meloni. “Penso – ha aggiunto – che una certa coerenza e una certa serietà che noi abbiamo mantenuto e i piedi per terra che abbiamo avuto in questo tempo stiano pagando molto”. “Quando è iniziata questa stagione – ha detto ancora la leader di FdI – è stato detto che Fratelli d’Italia sarebbe stata fagocitata e non ce l’avrebbe fatta, invece domenica dimostreremo che la storia è andata in un altro modo”.

“Lavoro per costruire alternativa al governo, Lega e FdI possano avere un’altra maggioranza”

Meloni ha spiegato quali potrebbero essere, secondo lei, le conseguenze del voto di domenica. “Il giorno dopo le elezioni, soprattutto se Salvini andrà bene, accadrà che lui si ritroverà con gli italiani che si aspettano che lui faccia quello per cui lo hanno sostenuto e lui che non riesce a farlo perché a livello parlamentare la maggioranza continuano ad averla i Cinque Stelle”, ha detto. “Lavoro – ha aggiunto – per costruire un’alternativa al governo. Al netto della questione Europa, gli italiani che votano per Fratelli D’Italia votano per costruire una maggioranza alternativa. Sono certa che già Lega e Fratelli d’Italia da soli possano avere un’altra maggioranza, al netto dei rapporti con Forza Italia”. Riguardo al partito di Silvio Berlusconi, ha dichiarato: “Ci sono delle posizioni non chiarissime, come una corrispondenza di amorosi sensi con il Pd che ho visto in questi mesi in alcune amministrative, per cui secondo me vale la pena di fare chiarezza”.

Ingresso nel governo? “No, con il M5S non c’è margine per nostre politiche”

Meloni, però, si è detta categorica su un eventuale ingresso in questo governo: “No, se avessi voluto farlo l’avrei già fatto. Non ho voluto perché credo che con i Cinque Stelle non ci sia il margine per fare le politiche per le quali i cittadini ci hanno votato. Anche Matteo se ne sta rendendo conto”. “Questo, però, non ci ha impedito di sostenere i provvedimenti del governo quando li ritenevamo giusti. Abbiamo votato i provvedimenti sull’immigrazione e sulla sicurezza, non quelli economici. Non ci serve una poltrona per fare questo”, ha aggiunto.

“Cancellerei il Reddito di cittadinanza”

Se dovesse andare al governo, comunque, Meloni ha ribadito che cancellerebbe il Reddito di cittadinanza. “Non produce lavoro, non combatte la povertà e produce solo dipendenza dalla politica senza generare nemmeno un posto di lavoro. Gli stessi soldi possono essere agevolmente utilizzati per aiutare le imprese che assumono o almeno per evitare che aumenti l’Iva il primo gennaio 2020”, ha spiegato. E ha aggiunto: “Chiedo da giorni a Di Maio se ci dice, prima del 26 maggio, quanti sono i Rom, gli immigrati e i condannati che prendono il Reddito di cittadinanza. Non è molto giusto che ci siano persone, come i condannati e i Rom, che lo prendono sulla pelle di chi lavora quaranta ore settimanali per 700 euro al mese”.

“In Europa nuova alleanza dai Popolari ai populisti”

Meloni ha parlato anche di Europa. “Vorremmo un’Europa nella quale ci si metta d’accordo sulle grandi questioni e si lasci invece alle competenze degli Stati nazionali le materie più quotidiane”, ha detto. E ha svelato un obiettivo: “È un modello che vorremmo costruire e portare avanti con un’alleanza nuova, dai Popolari ai populisti semplificando. Quindi il Ppe, che si dovrà spostare verso destra, sempre più vicino alle posizioni di Orban, i conservatori, che sono strategici per questa maggioranza perché dialogano con tutti, fino al gruppo di Salvini e Le Pen. Questo è il nostro obiettivo”.

Sul Papa: “Lasciarlo fuori dal dibattito politico, ma ci sono scelte del Vaticano che non capisco”

Un passaggio, durante l’intervista, anche sul Pontefice. “Credo che debba essere lasciato fuori dal dibattito politico. Sono molto cristiana e dico di ‘lasciare a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio’. Penso che non faccia bene a nessuno tirare dentro il Papa nella dialettica politica”, ha detto Meloni. Però ha aggiunto: “Ci sono scelte del Vaticano che alcune volte non ho compreso, come la scelta dell’elemosiniere del Papa di riattaccare la luce in un centro sociale. Tre giorni dopo in Francia i medici, contro il parere dei genitori, avevano staccato la spina alle macchine che tenevano in vita un signore che si chiama Vincent Lambert, che non sta morendo ma è solamente alimentato dalle macchine, in questo caso mi sarebbe piaciuto vedere l’elemosiniere del Papa che andava a riattaccare quella di spina”.

Essere Antifascisti “vuole dire fare tutto quello che si può fare verso chi non la pensa come te”

Infine, Meloni ha risposto anche ad alcune domande arrivate attraverso i social. Essere Antifascisti “nell’Italia di oggi, a settanta anni dalla fine del fascismo, spesso vuole dire fare tutto quello che si può fare verso chi non la pensa come te”, ha detto la leader di Fratelli d’Italia a "Tribù - Europa 19" (RIVEDI LE PUNTATE CON APPENDINO – CALENDA – BERLUSCONI – DI MAIO).

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