M5s, Grillo chiede ripetizione voto della Costituente. Conte: "Tentativo di sabotaggio"

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Grillo ha comunicato formalmente al Movimento di voler far ripetere le votazioni, in primis quelle che mettono in discussione il suo ruolo. "È passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io'", la replica dell'ex premier che però annuncia: "Dateci qualche giorno, e torneremo a votare"

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Beppe Grillo ha chiesto formalmente la ripetizione della votazione della Costituente M5s che si è chiusa ieri, 24 novembre. Secondo il Corriere della Sera, Grillo ha comunicato al Movimento la sua volontà da garante di far ripetere le votazioni, in primis quelle che mettono in discussione il suo ruolo. Poco prima, Danilo Toninelli, ai microfoni di Radio Cusano Campus, aveva spiegato che il garante avrebbe chiesto la ripetizione del voto. "Qui si è perso un round, non certo la guerra", aveva dichiarato il membro del collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle. A stretto giro la replica di Giuseppe Conte: "Grillo ha appena avviato un estremo tentativo di sabotaggio: ha chiesto di rivotare, invocando una clausola feudale che si trascinava dal vecchio

statuto. Insomma, è passato dalla democrazia diretta al 'qui comando io' e se anche la maggioranza vota contro di me non conta niente", ha scritto sui social. 

Conte: "Tra qualche giorno torniamo a votare"

Conte ha poi aggiunto: "Potremmo contestare questa vecchia clausola, retaggio del passato e vincere con le nostre buone ragioni un contenzioso legale. Ma dobbiamo occuparci del Paese reale, a cui noi del Movimento vogliamo offrire soluzioni e battaglie da vincere, non capricci e beghe personali del fondatore. Il ruolo dell'azzeccagarbugli lo lascio quindi a Grillo. Noi preferiamo ancora e sempre la democrazia, la partecipazione, la vostra libertà di scelta. Per questo, dateci qualche giorno, e torneremo a votare sulla rete i quesiti sullo Statuto impugnati da Grillo".

Gli esiti della possibile azione legale

Toninelli oggi pomeriggio aveva dichiarato, sostenendo Grillo: "Stanno pensando di calpestare il cadavere del leone, ma non hanno capito che il leone è ferito - certamente - ma ha molte altre zampate da dare". A suo avviso, "i risultati di ieri sono stati condizionati da scelte manipolate da chi ha creato quest’Assemblea costituente. Gli iscritti da 170mila sono stati ridotti a 90mila e di conseguenza si è deciso di cancellare un numero che avrebbe garantito una maggioranza diversa per raggiungere il quorum". Inoltre, sottolineava Toninelli, "hanno esultato sulla cancellazione del fondatore, di Beppe Grillo senza cui nessuno sarebbe stato in quella sala, compreso Conte, né avrebbe messo piede in Parlamento".

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Cosa è successo ieri

Nella giornata di ieri l’Assemblea Costituente del Movimento 5 Stelle ha deciso di archiviare definitivamente Beppe Grillo: il 63% dei militanti ha infatti votato per abolire il ruolo del garante, dando invece l’assenso sia all’abolizione del doppio mandato che alle alleanze politiche, purché legate a "un accordo programmatico preciso". Con il voto dei quesiti sul posizionamento politico, inoltre, gli iscritti hanno deciso di definirsi "progressisti indipendenti". "Tracciamo una nuova rotta, a dispetto delle scissioni e dei tradimenti. Il fuoco è vivo, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte", ha dichiarato Giuseppe Conte nel corso del suo intervento. Grillo non si è presentato a 'Nova', l'evento conclusivo dell'Assemblea al Palazzo dei Congressi di Roma, e ha lasciato il commento della giornata a uno foto sul suo account WhatsApp. "Da francescani a gesuiti", è la frase criptica scritta accanto al ritratto di una reliquia di San Francesco. 

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