Europee, Calenda a Tribù: per il Pd decoroso il 25%, non ci possiamo accontentare di meno

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Il candidato per la lista Pd-Siamo Europei, ospite a Sky Tg24: "Escludo un dialogo politico con il M5s, è contrario alla democrazia liberale". Su Zingaretti: "Con lui lavoro bene perché siamo complementari". TUTTI I VIDEO 

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"Considererei decoroso un risultato intorno al 25% e considero come obiettivo quello di battere la Lega e i Cinque Stelle. Di meno non ci possiamo accontentare”.  A dirlo è Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo Economico e candidato alle Europee per la lista Pd-Siamo Europei, ospite - insieme al giornalista Federico Rampini in collegamento da New York- di "Tribù - Europa 19", l'approfondimento di Sky TG24 condotto da Fabio Vital, che racconta l'Italia che si avvicina alle Europee. (LO SPECIALE EUROPEE - IL QUIZ SULLE EUROPEE - LO SPECIALE ELEZIONI - LO SPECIALE SULLE COMUNALI).

"Escludo dialogo con M5s"

Interrogato sulle tensioni nel governo giallo-verde, Calenda osserva: “Io penso che le polemiche siano costruite, soprattutto quelle del M5s, ad hoc per recuperare consensi. Il vero banco di prova sarà la prossima manovra finanziaria”. E su un ipotetico dialogo tra Pd e M5s aggiunge: “Lo escludo, il M5s è contrario alla democrazia liberale, persegue un modello che loro chiamano democrazia diretta ma che presuppone lo smantellamento della democrazia liberale”. Questo, aggiunge, "è un discrimine assoluto. Non si possono fare alleanze con chi ritiene che la democrazia liberale debba essere superata per andare verso lidi che possono essere o la democrazia illiberale di Orban e Putin oppure una fantomatica democrazia diretta governata, nel caso, da una Srl. Quindi dialogo sui provvedimenti sempre, dialogo politico non con chi non si riconosce nella democrazia liberale".

"Voto di protesta non è mai voto di proposta"

La Brexit, dice ancora Calenda, "è quello che accade quando si danno le cose per scontate e quando si pensa che il voto di protesta può diventare voto di proposta, cosa che non è mai. E' il segno dei tempi, quando la storia torna in Occidente, cose che sembrano impossibili possono accadere. Potrebbe accadere in Italia domani, anzi sono convinto che questo Governo è la garanzia che succederà anche in Italia".

"Nessuna velleità da segretario"

Questo governo, dichiara con forza, "deve cessare il prima possibile. Se cade noi siamo pronti”. Quanto al suo futuro, fuga ogni dubbio: “Non ho velleità di fare il segretario del Pd”. E, alla domanda sul perché si sia candidato alle Europee e non per il Parlamento un anno fa, Calenda risponde: "Perché volevo tornare a fare il mio lavoro che è quello di manager, poi non mi piacevano le liste del Pd, non mi piaceva il modo in cui si stava proponendo il Partito democratico. Quindi li ho aiutati, così come ho aiutato +Europa, ho fatto campagna elettorale per loro ma non mi sono candidato. Quello che ho visto accadere dopo il 4 marzo, però, è una deriva del Paese che ritengo pericolosissima. Penso davvero che stiamo scivolando dai grandi Paesi fondatori a Paesi come l’Ungheria e la Polonia che non hanno niente a che vedere con noi".

In Erasmus con Di Maio

Il candidato alle Europee per la lista Pd-Siamo Europei, infine, racconta di non aver fatto l’Erasmus “perché ho avuto una figlia a 16 anni”, ma tra Matteo Renzi, Nicola Zingaretti, Luigi Di Maio e Matteo Salvini dice che partirebbe con il leader del M5s: "Così finalmente riuscirei a fare il passaggio di consegne (da ex ministro dello Sviluppo economico, ndr) che non sono riuscito a fare e magari evita di fare qualche fesseria". 

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