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Manovra, Tria: “Abbiamo ribadito all’Ue che è credibile e solida”

Politica

Il ministro dell'Economia difende la legge di Bilancio: “Offriamo risposta diversa dal passato”. Conte: “Parlerò con Juncker perché non si avvii procedura d’infrazione". Di Maio: “Austria e Olanda ci chiedono lacrime e sangue”. Salvini rincara: "Ci lascino lavorare"

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L’Italia ha inviato a Bruxelles la nuova lettera in cui ha confermato in gran parte stime e saldi della manovra, nonostante la precedente bocciatura dell’Ue (LA LETTERA). In attesa della replica europea, il ministro dell’Economia Giovanni Tria difende la legge di Bilancio, definendola “credibile e seria” mentre il problema della crescita “è europeo e va affrontato insieme”. Il premier Giuseppe Conte ha già annunciato che parlerà “con Juncker perché non si avvii una procedura d’infrazione”. Intanto il vicepremier Luigi Di Maio contrattacca alle accuse di ieri da Austria ed Olanda, e dice che Vienna e L'Aja “ci chiedono una manovra lacrime e sangue”. L’altro vicepremier, Matteo Salvini, rincara la dose: "Austriaci e olandesi ci lascino lavorare, fatevi gli affari vostri". Poi aggiunge che “i numeri saranno raggiunti e non c’è un piano B”. Dall’Europa arriva intanto il commento del ministro francese Bruno Le Maire che si dice “rammaricato per l'Italia, sia responsabile" (I PILASTRI DELLA MANOVRA).

Tria difende la manovra

Il ministro dell’Economia Giovanni Tria, intervenendo da Padova, ha detto che "l'Europa siamo noi e lo sarà anche di più se dialoghiamo con convinzione per definire al strategia per governare le transizioni, sulle quali la nostra manovra offre una risposta diversa dal passato, ma non meno solida e meno credibile". Tria ha garantito che "nella lettera all'Ue abbiamo ribadito la nostra posizione in merito alla strategia che intendiamo seguire: proseguire il dialogo con la Commissione ma lavorare concretamente per rendere efficaci le misure disegnate, per supportare la nostra strategia”.

Conte: a Juncker dirò non avviare infrazione

Il premier Giuseppe Conte, che si trova in viaggio istituzionale ad Abu Dhabi, ha spiegato che il governo ha “deciso, con una voce sola, di avviare questo dialogo in modo costruttivo, siamo convinti della nostra manovra, abbiamo fatto delle importanti correzioni nella risposta a Bruxelles negli interessi dell'Italia. All'orizzonte non c'è alcuna correzione. Se ci sarà necessità di fare qualche ulteriore intervento per tutelare gli interessi dell'Italia lo faremo ma la manovra è quella”. Poi ha annunciato che parlerà con “il presidente della commissione Ue Juncker, perché non si avvii una procedura d’infrazione, non per modulare" la sua applicazione (COSA RISCHIA L'ITALIA).

Di Maio: Austria e Olanda ci chiedono lacrime e sangue

Dopo le polemiche di ieri, il vicepremier e ministro Luigi Di Maio ha replicato: "Quando Austria e Olanda ci chiedono di rispettare tutte le regole, chiedono una manovra lacrime e sangue che è esattamente l'opposto di quanto ci hanno chiesto gli italiani il 4 marzo. Noi andiamo avanti perché l'alternativa è massacrare ancora di più i pensionati, massacrare ancora di più disoccupati e massacrare ancora di più le imprese. L'alternativa non può essere questa” (DI MAIO SPIEGA LA MANOVRA). Intanto dall’Europa è arrivata oggi un’altra voce critica contro l’Italia, quella del ministro francese dell'Economia, Bruno Le Maire, che si "rammarica" che Roma non abbia colto "la mano tesa" della Commissione europea sulla manovra e auspica che l'Italia dia "prova di responsabilità”.

Salvini: numeri saranno raggiunti, no piano B

Anche l’altro vicepremier Matteo Salvini è tornato a commentare le critiche dall'estero: "Non mi occupo dei conti pubblici degli altri, ci lascino lavorare. Lo dico ad austriaci, olandesi, francesi, lussemburghesi, non distinguo fra sovranisti, europeisti, populisti. Ognuno guardi in casa propria, l'Italia ha un governo che si occupa degli italiani. Dico col massimo affetto a francesi, olandesi, lussemburghesi, austriaci: fatevi gli affari vostri". Poi Salvini aggiunge che "i numeri che mettiamo in manovra saranno raggiunti e non mi pongo il piano B". Parlando da Napoli il ministro ha spiegato che "sulle privatizzazioni incasseremo anche di più. Abbiamo messo l'1%, abbiamo l'ambizione di fare quello che nessuno ha fatto. Abbiamo un patrimonio immobiliare inutilizzato. Non venderò mai pezzi di Eni o di gioielli di famiglia ma ci sono partecipazioni azionarie delle quali lo Stato potrebbe fare a meno".

Boeri: quota 100? Mancano fondi aggiuntivi

Su uno dei pilastri della manovra, le misure sul sistema pensionistico, è intervenuto il presidente dell’Inps Tito Boeri, secondo cui per quota 100 (COSA È) mancano "risorse aggiuntive per il 2020 e il 2021 rispetto al primo anno. È doveroso dare le giuste informazioni a tutti gli italiani, se noi permettiamo di andare in pensione prima, come ad esempio un requisito di 38 più 62, e il primo anno prevediamo delle finestre che di fatto ritardano l'uscita verso la pensione, inevitabilmente il secondo anno questa misura costerà di più che nel primo”. A queste parole ha replicato Salvini che in polemica ha detto: “Boeri è in perenne campagna elettorale: ha stufato. Si dimetta, si candidi col Pd alle Europee e la smetta di diffondere ignoranza e pregiudizio".

Le novità della manovra

Il testo della legge di Bilancio è ancora passibile di modifiche. Nelle ultime ore la Lega sembrava intenzionata a riscrivere la web tax ma poi ha ritirato l’emendamento. Una proposta M5s-Lega, approvata in commissione Finanze e che dovrà essere esaminata dalla commissione Bilancio, prevede invece l’ipotesi di tassare le bevande zuccherate per coprire l'esclusione del regime Irap per le partita Iva fino a 100mila euro. Inoltre, il M5s vorrebbe estendere a tutte le scuole elementari il tempo pieno. La proposta prevede che entro febbraio il ministero dell'Istruzione stabilisca le modalità per "la graduale generalizzazione del tempo pieno nella scuola primaria", con la previsione di 2mila maestre in più. Ma nonostante le rassicurazioni e le novità annunciate dal titolare del Miur Bussetti, scuola e università sono in agitazione e venerdì 16 e sabato 17 studenti, ricercatori e docenti scenderanno in piazza contro la manovra. Sempre dal M5s arriva la proposta di fissare l'Iva agevolata al 5% sui prodotti "per la protezione dell'igiene femminile, dei neonati, dei disabili e degli anziani". Nello stesso emendamento si chiede di sopprimere l'Iva agevolata al 4% per il materiale tipografico e simile (volantini) utilizzato per le campagne elettorali dai candidati. Infine, un'altra proposta pentastellata è quella di introdurre biglietti nominali per gli spettacoli, dai concerti ai grandi show, nelle strutture con capienza oltre i 1000 spettatori, come stadi o palazzetti.