Tria invia all’Ue lettera su manovra e debito: "Deficit al 2,4% limite invalicabile"

Politica
Il ministro Tria (Ansa)

Il ministro ha spedito alla Commissione europea la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio, approvato dal Cdm, con una missiva che illustra i contenuti: "Deficit 2,4% limite invalicabile” e c'è "cuscinetto di salvaguardia" se il Pil non arriva a +1,5%

L’Italia ha risposto all’Ue sulla manovra. Poco dopo la mezzanotte, è arrivata la conferma ufficiale che il ministro dell'Economia Giovanni Tria ha inviato alla Commissione europea, entro i termini richiesti, la versione rivista del Documento Programmatico di Bilancio (Dpb) 2019 insieme a una lettera di accompagnamento che ne illustra strategia e contenuti (LA LETTERA). Il nuovo Dpb è stato approvato in serata dal Consiglio dei ministri. Da Roma è stato spedito anche il Rapporto sui fattori rilevanti sull'andamento del debito pubblico, come richiesto con la lettera del 29 ottobre scorso. Il governo ha spiegato che “stime e saldi restano invariati” (COSA RISCHIA L'ITALIA). Non si è fatta attendere la risposta dei mercati: apertura in rosso per Piazza Affari e spread in netto rialzo oltre quota 315.

“2,4% deficit limite invalicabile”

Il ministro Tria, nella lettera all’Ue, scrive che “il governo conferma l'impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4% del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile". Pur con l’introduzione di “misure di sostegno innovative e un'attenuazione ai vincoli per il pensionamento, l'espansione fiscale decisa dal governo resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico" (I PILASTRI DELLA MANOVRA).

I punti chiave della lettera

Tria ha spiegato nella missiva destinata a Bruxelles che "per accelerare la riduzione del rapporto debito/pil e preservarlo dal rischio di eventuali shock macroeconomici, il governo ha deciso di innalzare all'1% del Pil per il 2019 l'obiettivo di privatizzazione del patrimonio pubblico. Quindi si prevedano circa 18 miliardi in un anno solo. Gli incassi costituiscono un margine di sicurezza" e consentiranno di raggiungere una discesa del rapporto debito-pil "più marcata e pari a 0,3 punti quest'anno, 1,7 nel 2019, 1,9 nel 2020, 1,4 nel 2021 portando il rapporto dal 131,2% del 2017 al 126,0 del 2021”. L'indebitamento sarà sottoposto a costante monitoraggio, assicura il ministro spiegando che il Mef è tenuto "ad assumere tempestivamente, in caso di deviazione, le conseguenti iniziative correttive nel rispetto dei principi costituzionali".

In manovra “cuscinetto” se Pil non arriva a +1,5%

"Il governo resta fiducioso sulla possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita”, prosegue Tria spiegando che “questa impostazione prudenziale introduce nella legge di Bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti”. L’obiettivo è “recuperare parzialmente il gap di crescita con l’Ue”.

Governo chiede flessibilità per eventi eccezionali

Per le spese "per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il governo chiede l'applicazione della flessibilità per eventi eccezionali". Nella lettera di Tria all’Ue si spiega che "per il prossimo triennio" le spese eccezionali saranno "pari a circa lo 0,2% del Pil", circa 3,6 miliardi, a seguito dei danni del maltempo e "per il solo 2019" un miliardo sarà dedicato alla rete viaria dopo il crollo del ponte Morandi a Genova. “Nelle ultime settimane, eventi alluvionali di particolare gravità hanno colpito il Paese con un costo pesantissimo in termini di vittime e danni ingenti. Si tratta di eventi inattesi che sono anche testimonianza di un territorio ancora troppo esposto a dissesto idrogeologico. Le risorse indicate - sottolinea - saranno destinate anzitutto a un piano straordinario di interventi tesi a contrastare il dissesto idrogeologico e, per il solo 2019, anche a misure eccezionali volte alla messa in sicurezza della rete di collegamenti”.

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