Secondo l'Upb, se i potenziali 437mila contribuenti uscissero nel 2019 ci sarebbe un aumento di spesa per 13 miliardi. Previsto un rapporto deficit/Pil per l'anno prossimo al 2,6%. Salvini: "Nessuna penalizzazione, non tutti andranno subito in pensione"
L’Ufficio parlamentare di Bilancio lancia l’allarme sulla riforma delle pensioni. "Chi optasse per quota 100 subirebbe una riduzione della pensione lorda rispetto a quella corrispondente alla prima uscita utile con il regime attuale di circa il 5% in caso di anticipo solo di un anno fino ad oltre il 30% se l'anticipo è di più di 4 anni", è il calcolo illustrato dal presidente Giuseppe Pisauro nel corso di un'audizione sulla manovra, in cui ha sottolineato anche che la platea potenziale per il 2019 sarebbe di "437.000 contribuenti attivi". Se uscissero tutti ci sarebbe un "aumento di spesa lorda per 13 miliardi". Ma per il vicepremier Matteo Salvini "non ci saranno penalizzazioni su quota 100, perché non tutti andranno istantaneamente in pensione".
"Quadro soggetto a rischi e incertezze"
L’Upb ha poi rilevato che "le grandezze della finanza pubblica programmate dal Governo appaiono soggette a rischi (indebolimento del quadro macroeconomico e impatto dell'evoluzione recente dei tassi di interesse) e incertezze: l'efficacia delle misure di razionalizzazione della spesa, i tempi di attuazione delle norme sul 'reddito di cittadinanza' e sulla riforma del sistema pensionistico, l'effettiva realizzazione dei valori programmatici della spesa per investimenti".
"Deficit al 2,6% nel 2019"
"Nelle valutazioni più recenti dell'Upb" il deficit "si posizionerebbe nel 2019 al 2,6% del Pil", ha detto Pisauro, aggiungendo che "le divergenze rispetto alla stima della Nadef e a quella recentemente diffusa dalla Commissione europea sono imputabili alla diversa previsione sulla crescita economica e all'impatto dell'aumento dello spread sulla spesa per interessi". Crescita che, visto "il rallentamento congiunturale" , secondo le stime di breve termine già acquisite renderebbe l'obiettivo dell'1,5% del Pil per il 2019 "ancora più ambizioso di quanto già rilevato in precedenza".
Salvini: "Nessuna penalizzazione"
Secondo il vicepremier Salvini però l'allarme dell'Upb è immotivato. "Non ci saranno penalizzazioni su quota 100 - ha detto il ministro dell'Interno alla presentazione del calendario della polizia -. Sì comincerà all'inizio del prossimo anno. Chi vuole ha il diritto di recuperare la propria vita, i propri contributi, la propria pensione. Chi riterrà di rimanere potrà rimanere. Calcoliamo - ha spiegato Salvini - che non tutti andranno istantaneamente in pensione, anche perché ad esempio nel pubblico impiego dovremo studiare degli scaglioni altrimenti rischierebbero di bloccarsi alcuni settori. Iniziamo a smontare pezzo per pezzo la Fornero, se serviranno più soldi li troveremo".