
Qatargate, cosa è successo e perché ha portato all'arresto di Eva Kaili e Panzeri
Il Paese del Golfo avrebbe pagato ingenti somme di denaro e offerto regali "a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo" all'interno dell’istituzione europea. "Respingiamo categoricamente qualsiasi tentativo di associarci all'inchiesta", ha replicato il ministero degli Esteri di Doha. Tra gli indagati anche la vicepresidente - destituita il 13 dicembre - dell'Eurocamera Eva Kaili e l'ex eurodeputato di Articolo 1 Antonio Panzeri: sua moglie parlava di "intrallazzi"

Mazzette di denaro per ottenere un trattamento di maggior riguardo da parte del Parlamento europeo. Di questo è accusato il Qatar, secondo un’indagine della magistratura di Bruxelles venuta alla luce venerdì 9 dicembre. L’inchiesta coinvolge in particolare il gruppo dei Socialisti. Fermati anche diversi italiani, tra cui Antonio Panzeri (in foto) - ex eurodeputato prima Pd e poi di Articolo 1, da cui ora è stato espulso - e Luca Visentini, segretario generale della Confederazione internazionale dei sindacati. Visentini è stato poi rilasciato con la condizionale
GUARDA IL VIDEO: Scandalo corruzione Qatar-Parlamento Ue, chi è Antonio Panzeri
L'INCHIESTA - La procura di Bruxelles ha spiegato che un Paese del Golfo – identificato subito dalle testate Le Soir e Knack come il Qatar – avrebbe cercato di influenzare le posizioni del Parlamento Ue nei suoi confronti “versando ingenti somme di denaro o offrendo regali di grande entità a terzi che ricoprono posizioni politiche o strategiche di rilievo” all'interno dell’istituzione europea
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Nel documento delle autorità giudiziarie belghe, che cita “la presunzione d’innocenza” degli indagati, si specifica che si procede per “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere"
Italiani sotto inchiesta in Belgio, corruzione con Qatar
Le indagini hanno portato a una serie di perquisizioni durante le quali sarebbero stati trovati “sacchi di banconote” a casa della vicepresidente dell’Europarlamento ed esponente socialista greca Eva Kaili (in foto), adesso in stato di arresto, espulsa dal suo partito (Pasok) e poi destituita dalla carica di vicepresidente del Parlamento con il voto del 13 dicembre. Il governo di Atene ha fatto poi sapere di aver congelato tutti i suoi beni
Corruzione, fermata l'europarlamentare greca Eva Kaili: chi è
Secondo fonti di stampa belghe nell'abitazione di Kaili e nelle borse che suo padre trasportava quando è stato fermato dalle autorità sarebbero stati sequestrati circa 750mila euro in contanti. Sequestrate anche attrezzature informatiche e cellulari. In generale le perquisizioni hanno coinvolto diversi comuni nell’area di Bruxelles, tra cui Ixelles, Schaerbeek, Crainhem e Forest
Bruxelles, l'ex eurodeputato Panzeri indagato per corruzione
Ad essere perquisita è stata anche l'abitazione di un altro eurodeputato socialista, Marc Tarabella (in foto). Per Tarabella non è scattato nessun fermo ma la commissione di vigilanza del Partito socialista belga lo ha convocato perché dia delle spiegazioni. Lo stesso Tarabella si è poi autosospeso dal gruppo dei Socialisti e Democratici

La procura federale belga ha anche annunciato una perquisizione negli uffici del Parlamento europeo. Inoltre le quattro persone arrestate nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate, tra le quali la vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili, "compariranno mercoledì davanti alla Camera di consiglio" per una prima udienza

La presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola è stata costretta a rientrare da Malta e a recarsi di persona al domicilio di Tarabella, in quanto la Costituzione belga prevede che un eletto possa essere perquisito solo alla presenza del presidente della Camera d'appartenenza: “Il Parlamento sta collaborando attivamente e pienamente con le autorità giudiziarie per favorire il corso della giustizia", ha sottolineato Metsola
Metsola: “Democrazia Ue sotto attacco”
"Non è esagerato dire che gli ultimi giorni siano stati i più lunghi della mia carriera”, ha detto ancora Metsola. “Sono infuriata, dispiaciuta, e questi sono i sentimenti che accompagnano la mia determinazione a rafforzare quest'istituzione. L'europarlamento è sotto attacco, la democrazia europea è sotto attacco". La presidente ha poi aggiunto: "Non metteremo la polvere sotto il tappeto. Avvieremo un'indagine interna per esaminare tutti i fatti relativi al Parlamento e per valutare come i nostri sistemi possano diventare ancora più impermeabili.

I NOMI - Oltre a Panzeri e Visentini (in foto), tra gli italiani coinvolti nel giro di corruzione ci sarebbero anche Niccolò Figà-Talamanca, ai vertici della ong No Peace Without Justice, e Francesco Giorgi, compagno di Kaili e assistente dell’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino (che non risulta indagato). Secondo quanto si apprende, Giorgi non si occupava di Qatar ma dei rapporti dell'Ue con i Paesi del Maghreb: Marocco, Tunisia, Algeria. Cozzolino è infatti presidente della delegazione Ue per le relazioni con i Paesi del Maghreb e l'Unione del Maghreb arabo

La Corte d’Appello di Brescia ha convalidato l’arresto anche di Maria Colleoni e Silvia Panzeri, moglie e figlia di Antonio Panzeri, per cui è stato emesso un mandato di arresto europeo. Sono state fermate nella loro abitazione a Calusco d’Adda con l’accusa di concorso in associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio. Per loro il giudice ha disposto gli arresti domiciliari

Le due donne sono ritenute "pienamente consapevoli" dell'attività del marito e padre e sono accusate di aver partecipato "al trasporto di doni". Il loro avvocato, Angelo De Riso, ha fatto sapere che entrambe "hanno riferito in aula di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato"

Tutte e due sono menzionate "nella trascrizione di intercettazioni telefoniche" durante le quali Panzeri "ha commentato la consegna dei doni" di cui sarebbe stato "a quanto pare" il beneficiario. Panzeri avrebbe usato "metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi". Gli atti parlano anche di una vacanza per la famiglia costata "100 mila euro"

Il giudice istruttore belga scrive che i reati emergono dalla trascrizione di intercettazioni tra Panzeri e la moglie. Colleoni e Panzeri avrebbero usato una carta di credito di una terza persona chiamata "il gigante" ("géant"). Inoltre, a proposito dell'organizzazione di una vacanza parlando di costi e sottolineando di "non potersi permettere di spendere 100mila euro (...) come nell'anno precedente", Colleoni avrebbe detto al marito di "aprire un conto in Belgio" sul quale non voleva "che lui facesse qualsiasi operazione senza che lei potesse controllarlo"

La moglie consigliò a Panzeri di aprire un conto con "partiva Iva, il che suggerisce che Panzeri avrebbe potuto cominciare una nuova attività commerciale soggetta a Iva". Ciò dimostra che la moglie eserciterebbe "una sorta di forma di controllo sull'attività del marito o che per lo meno cercasse di mantenere qualche controllo". Poi, per concludere, Colleoni "usava la parola 'combines' ('intrallazzo' in francese) per riferirsi ai viaggi e agli affari del marito"

In uno degli atti dell’inchiesta si legge che Panzeri "è sospettato" di essere intervenuto "politicamente con i membri" che lavorano al Parlamento Europeo non solo a beneficio del Qatar ma anche del Marocco, "contro pagamento"

Panzeri, come Visentini, è da tempo attivo nell’ambito dei diritti umani. Nel 2019 ha fondato la ong Fight Impunity, da cui – riportano i media greci – nelle ultime ore si sono dimesse importanti personalità europee. Tra queste spicca il membro onorario Dimitris Avramopoulos, ex ministro degli Affari Esteri di Atene. Tra i membri della ong anche l'ex capo della diplomazia europea Federica Mogherini, l'ex primo ministro francese Bernard Cazeneuve e l'europarlamentare di lungo corso Cecilia Vikstrom

Anche la famiglia di Kaili è coinvolta nelle indagini. Anche il padre è stato arrestato, colto come lei in flagranza di reato: l'uomo è stato poi rilasciato con la condizionale. Poco tempo fa, l'eurodeputata aveva incontrato in Qatar il ministro del Lavoro del Paese, Ali Bin Samikh Al Marri. All'epoca, parlando a nome dell'Ue, aveva celebrato l'impegno del Qatar a "proseguire le riforme del lavoro", come si leggeva in un tweet dell'ambasciatore dell'Unione europea a Doha, Cristian Tudor

Kaili aveva poi parlato al Parlamento Ue dei Mondiali di calcio in Qatar come dell' "esempio concreto di come la diplomazia sportiva possa portare a una trasformazione storica di un Paese le cui riforme hanno ispirato il mondo arabo", aggiungendo che "il Qatar è un leader nei diritti dei lavoratori"

LA CONDANNA DEI SOCIALISTI - "Data la gravità delle accuse, fino a quando le autorità competenti non forniranno informazioni e chiarimenti pertinenti, chiediamo la sospensione dei lavori su tutti i dossier e delle votazioni in plenaria riguardanti gli Stati del Golfo, in particolare la liberalizzazione dei visti e le visite previste", ha fatto sapere il gruppo dei Socialisti al Parlamento europeo dicendosi "sconcertato dalle accuse di corruzione nelle istituzioni europee"
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A Bruxelles, intanto, cresce la preoccupazione: “È un danno di reputazione molto serio. Il Parlamento europeo è sempre stato la punta di diamante dal punto di vista dei diritti. È una vicenda vergognosa e intollerabile" e "se sarà confermata potrebbe essere una delle più drammatiche storie di corruzione di questi anni", è stato il severo giudizio del commissario Ue agli Affari Economici Paolo Gentiloni

Dura anche la posizione della presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen: "Le accuse contro il vicepresidente del Parlamento europeo sono estremamente preoccupanti, molto gravi, è una questione di fiducia delle persone nelle nostre istituzioni, e questa fiducia richiede i più alti standard di indipendenza e integrità. Ho già proposto la creazione di un organismo etico indipendente che copra tutte le istituzioni dell'Ue"

E l'ombra dello scandalo, per ora solo da un punto di vista politico, si è allungata fino alla Commissione. Nel mirino è finito il vicepresidente Margaritis Schinas e il suo viaggio nei Paesi del Golfo tra il 18 e il 21 novembre. "La missione era ufficiale, in occasione dei Mondiali. I contatti con i funzionari del Qatar sono stati pubblicati e twittati e le affermazioni di Schinas rispecchiano esattamente le relazioni dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro", hanno fatto sapere fonti dell'entourage del commissario greco

Dal Qatar intanto è arrivata una prima, netta reazione: "Respingiamo categoricamente qualsiasi tentativo di associarci all'inchiesta", ha dichiarato il ministero degli Esteri di Doha, spiegando che i rapporti internazionali qatarini coinvolgono le istituzioni, non le singole persone, e sono improntati al rispetto delle leggi internazionali. (In foto: il ministro degli Esteri del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani)

All'Eurocamera infine è scattata la corsa all'esame delle votazioni dei diversi gruppi su dossier in qualche modo legati ai Paesi del Golfo. Uno di questi, la liberalizzazione dei visti qatarini, sarebbe dovuto approdare presto in Plenaria. Ma ora l'inchiesta complica tutto e il rischio è che complichi anche i rapporti tra Bruxelles e il Qatar
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