Corruzione Qatar, moglie e figlia di Antonio Panzeri ai domiciliari

Lombardia

Le due donne sono state fermate nella casa a Calusco d'Adda. L'ex eurodeputato dei Socialisti e Democratici è coinvolto nell'inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere

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È stato eseguito ieri nella Bergamasca il mandato di arresto europeo nei confronti della moglie e della figlia di Pier Antonio Panzeri (CHI È), l'ex eurodeputato dei Socialisti e Democratici finito nell'inchiesta di Bruxelles per corruzione e riciclaggio, con vincolo di associazione per delinquere. Panzeri risulta avere ancora casa a Calusco d'Adda, il paese del bergamasco di cui è originario: proprio lì sarebbero state rintracciate la moglie di Panzeri, Maria Colleoni, 67 anni, e la figlia Silvia, 38.

La Corte d'Appello di Brescia ha convalidato l'arresto e concesso i domiciliari alle due donne, accusate di concorso nell'ambito dell'inchiesta di Bruxelles.

Le parole dei legali

"Le mie assistite hanno riferito in aula di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato", ha spiegato l'avvocato Angelo De Riso difensore con il collega Nicola Colli,. "Siamo soddisfatti e confidiamo che non venga accolta la richiesta di consegna alle autorità del Belgio", hanno affermato i due legali parlando della decisione di concedere i domiciliari. "Adesso aspettiamo di ricevere gli atti che nemmeno il giudice aveva" hanno affermato gli avvocati aggiungendo che "evidentemente il giudice ha ritenuto di non dover disporre la custodia cautelare in carcere, dopo aver verificato la personalità delle nostre assistite". I due legali, inoltre, hanno tenuto a ripetere che una volta conosciuto il contenuto del mandato di arresto europeo (Mae), "appronteranno tutte le difese finalizzate a che non venga accolta la richiesta di consegna da perte dell'autorità belga". 

Le accuse

L'ex eurodeputato Antonio Panzeri "è sospettato" di essere intervenuto "politicamente con i membri" che lavorano al Parlamento Europeo "a beneficio di Qatar e Marocco, contro il pagamento". Lo si legge in uno degli atti dell'indagine di Bruxelles per "corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere". Nel documento è scritto che comunque vige la "presunzione di innocenza".

Sempre dagli atti si apprende che Maria Colleoni e Silvia Panzeri sono ritenute "pienamente consapevoli" dell'attività del marito e padre e "persino del trasporto di doni". Le due sono menzionate "nella trascrizione di intercettazioni telefoniche" durante le quali l'ex europarlamentare "ha commentato la consegna dei doni" di cui sarebbe stato "a quanto pare" il beneficiario.

Panzeri, si legge ancora negli atti, avrebbe usato "metodi ingegnosi e spesso scorretti per raggiungere i suoi scopi". Nella sommaria descrizione dei fatti spunta anche una vacanza per la famiglia Panzeri costata "100 mila euro" .

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