
Corruzione in Italia, al Sud rischio più alto: il nuovo indice Anac
L’Autorità ha sviluppato un nuovo sistema di misurazione, basato su 70 indicatori, che rileva i livelli di rischio corruzione nelle provincie italiane. Ampio il divario Nord-Sud

È online il nuovo indice Anac che misura il rischio di corruzione nelle provincie italiane: primi posti tutti al Sud, al Nord le provincie più virtuose
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Al primo posto della classifica, che prende in esame 106 province, c’è Enna, seguita da Crotone e Palermo. Napoli nona, Roma 57esima a metà classifica. Le province più virtuose sono invece tutte al Nord: Milano, Bologna e Modena
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L’indagine si basa su 70 indicatori che rilevano i livelli di istruzione, benessere economico, capitale sociale e criminalità. “Gli indicatori possono essere considerati campanelli d’allarme” spiega Anac, “ma non sono un giudizio né una condanna”
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La corruzione infatti è sempre quantificata in base a percezioni soggettive, spesso condizionate da eco di inchieste giuridiche più che su dati oggettivi. Per questo motivo tutte le classifiche italiane e globali, come quelle di Transparency, si limitano a parlare di “percezione della corruzione”
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Per l’indagine, Anac ha messo a punto dei criteri oggettivi di valutazione dei rischi di corruzione di un territorio: il risultato è un progetto interattivo consultabile sul sito dell’Autorità Anticorruzione, che individua e analizza il potenziale di corruzione di ogni area d’Italia
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In particolare, i 70 indicatori scientifici individuati rappresentano una sorta di "red flag", dei campanelli d'allarme su quattro macroaree: criminalità, istruzione, capitale sociale ed economia del territorio

"Possiamo paragonare la corruzione a un iceberg, del quale si vede solo la punta”, ha dichiarato il presidente Anac Giuseppe Busia. “Non è tuttavia esente da una elevata incidenza statistica, soprattutto in determinati contesti che, messi a sistema, possono aiutare sia la prevenzione che il contrasto"

“Questa è una piccola rivoluzione copernicana – ha continuato Busia – perché dalle interviste a soggetti qualificati per misurare la percezione della corruzione si passa alla misurazione scientifica del rischio”

"Utilizzando le informazioni contenute in varie banche dati, l'Autorità ha voluto individuare una serie di indicatori di rischio, in coerenza con quanto previsto dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) per il miglioramento dell'efficacia della lotta contro la corruzione", ha spiegato Busia

Secondo l'Anac, il modello potrà essere un punto di riferimento internazionale, dal momento che nessun Paese è riuscito fornire in maniera strutturata e al più ampio pubblico possibile indicatori di rischio corruzione