A Giarre la quinta edizione della Biennale del Giardino Mediterraneo
CronacaTorna alle pendici dell'Etna il Radicepura Garden Festival, biennale del Giardino Mediterraneo. Nel Parco Botanico a Giarre allestiti 10 giardini temporanei e 7 giardini permanenti che è possibile visitare fino a dicembre. All'inaugurazione era presente il Ministro Nello Musumeci
Alla sua quinta edizione, il Radicepura Garden Festival è il primo evento internazionale dedicato al garden design e al paesaggio del Mediterraneo, con l’obiettivo di valorizzare il territorio attraverso la promozione del paesaggio mediterraneo. Il festival, che si svolge nel parco Radicepura a Giarre tra l’Etna e il mar Ionio, accoglie paesaggisti di fama internazionale e giovani progettisti, che qui sono invitati a realizzare giardini e installazioni temporanee e permanenti. Il parco consta di più di 5 ettari e oltre 3000 specie vegetali per un totale di 7000 varietà di piante: cespugli, fiori, alberi, palme rare, piante medicinali e aromatiche che creano un vero e proprio archivio vivente di sperimentazione e formazione, tanto da essere considerato vero centro di eccellenza.
Il festival si conferma un’importante occasione, unica nel suo genere, di pratica concreta del paesaggio mediterraneo. Seguendo il tema di questa edizione, "il caos e l'ordine nel giardino", ovvero dal caos rinasce la natura e si organizzano le idee, numerose anche quest'anno le testimonianze che paesaggisti di fama internazionale hanno voluto lasciare nel Parco, dando vita a una vera e propria collezione d’autore a cielo aperto, con i contributi di François Abéllanet, James Basson, Paolo Pejrone, Michael Péna, Antonio Perazzi, Andy Sturgeon e Kamelia Bin Zaal.
"È un'edizione importante perché conferma i 10 anni di lavoro che ci hanno portato ad una qualità molto alta in termini di restituzione di progetti" dichiara Mario Faro, direttore generale di Radicepura Garden Festival. "Ne abbiamo scelti 10 tra 1100 iscrizioni che ci sono arrivate da oltre 60 Paesi, premiando i nostri sforzi e facendo emergere come sempre più centrale il tema del vivere in armonia con la natura. Il festival si pone sempre più come laboratorio di confronto, ricerca e pratica del giardino che non rappresenta più una dimensione privata, ma collettiva se lo pensiamo come bene comune".
In questo weekend dopo l'apertura alla presenza di Nello Musumeci, Ministro per la Protezione Civile e le Politiche del mare, tante le iniziative in programma, e tra queste una conversazione con Sarah Eberle, ospite speciale di questa edizione del festival, che ha progettato A Postcard from Sicily, per raccontare il giardino insieme a Emanuela Rosa-Clot, direttrice di Gardenia. Spazio ai giovani team di progettisti presenti insieme ad Antonio Perazzi, Direttore Artistico del Festival, e Manlio Speciale, consulente scientifico e botanico Radicepura. Tra i vari eventi, la presentazione della mostra Rituals, frutto della residenza d'artista di Francesco Lauretta, in dialogo con i critici Hili Perlson e Antonio Grulli. Il vivaio - che raccoglie 800 specie e oltre 5000 varietà - rappresenta una delle realtà più innovative e dinamiche del territorio grazie all'attività portata avanti da oltre 50 anni da Venerando Faro, insieme ai figli Mario e Michele.
A Postcard from Sicily, di Sarah Eberle, è un’ode alla ricchezza della terra siciliana: “La Sicilia è culturalmente e botanicamente ricca, con una storia di diversità e resilienza. L'Etna è il cuore spirituale della costa orientale, fonte di ispirazione il cui valore va ben oltre il progetto di questo giardino. I ricchi e fertili terreni lavici e le precipitazioni permettono da secoli una varietà di piante provenienti da molti continenti. Il titolo "A postcard from Sicily" esprime come il giardino miri a racchiudere il cuore di questo meraviglioso Paese” dice la progettista.
Oltre al giardino di Sarah Eberle, la quinta edizione presenta dieci giardini - di cui 8 in concorso e 2 nella categoria Off Gardens - realizzati da altrettanti team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale, che hanno interpretato il tema d’indagine. La call, che si è chiusa a gennaio 2025, ha registrato un’importante partecipazione e un livello di qualità dei progetti pervenuti così alto che la giuria - composta da Daniela Bruno, Michele De Lucchi, Sarah Eberle, Antonio Perazzi, Silvia Arnaud Ricci, Antonio Sellerio, Mario Testino, Massimo Valsecchi - ha deciso di aumentare il numero dei progetti da realizzare. I progetti di questa edizione arrivano da Francia, Hong Kong, India, Islanda, Italia, Spagna, Stati Uniti.
Echoes dell’architetto paesaggista Claudio Bussei crea relazioni e armonie che nascono dalla complessità del rapporto tra caos e ordine, con il primo che è terreno fertile da cui prende forma il secondo, invitando i visitatori a esplorarne e ricostruirne il significato attraverso una riflessione attenta. Patio del team Follow Friday, composto dai fratelli architetti Marta e Fernando Gamarro, è un giardino mediterraneo tradizionale ispirato ai famosi cortili andalusi ma con un approccio contemporaneo e sostenibile, utilizzando elementi che possono essere riutilizzati come vasi di terracotta, griglie, vegetazione e terra.
The Rambunctious Garden del team neemaee, composto dagli architetti Parita Jani e Urvish Bhatt, è una pittura astratta ispirata al giardinaggio che offre diversi approcci immersivi alla creazione del paesaggio artistico, con piante posizionate in derive organiche o a grappoli che imitano la natura, e che si evolve spontaneamente nel corso delle stagioni, catturando l’essenza della crescita, della fioritura e della decadenza. Il Giardino della Palma Mazari del paesaggista Nicholas Roth è un tentativo di catturare l'interazione tra alcuni dei paesaggi selvaggi più distintivi ma poco conosciuti dell’Afghanistan e il regno coltivato dei suoi campi e frutteti, strutturato attorno al suggerimento di un letto di fiume asciutto, che serpeggia dolcemente prima di aprirsi a ventaglio attorno al gruppo di palme nella sua estremità inferiore.
Il miracolo di Quasimodo di Carlo Federico e Franco Enrico Serra, fratelli e architetti indipendenti, è invece ispirato a Specchio, una breve poesia di Salvatore Quasimodo in cui descrive quello che egli ritiene essere un Miracolo: la rinascita della Vita dai resti di ciò che sembrava morto; due giardini gemelli e contrapposti creano una tensione polare che permette allo spettatore di muoversi attraverso due stati, due atmosfere, due momenti dalla cui reciproca interazione emerge l’ambiguità dell’idea di Ordine e quella di Caos. In un’epoca di cambiamenti climatici e perdita della biodiversità, Giardino di Terra di Vincent Dumay - architetto indipendente - e Baptiste Wullschleger - architetto e progettista paesaggista - esplora soluzioni alternative per rispondere alle profonde trasformazioni in atto: attraverso un approccio manifesto e poetico, questo giardino celebra la riscoperta dei materiali naturali, immaginando un futuro più desiderabile, in cui l’umanità e la natura coesistano in armonia. Mira delle architette Monica Torrisi e Giada Straci è un giardino selvatico realizzato con piante autoctone della macchia mediterranea, che prosperano senza un intervento costante, che celebra la biodiversità e la bellezza naturale, mentre un elemento umano - una parete bianca traforata - filtra l’immagine del giardino, permettendo di focalizzare lo sguardo sui dettagli delle piante e delle loro interazioni. Intricate Dance of Armonic Contrast del duo Cracks of Nature, composto dagli architetti del paesaggio Koni Chan e Rose Tan, dimostra l'interazione tra caos e ordine, creando un tutto armonioso e ponendo una domanda fondamentale: cos'è il caos e cos'è l'ordine? sfidando una comprensione convenzionale e incoraggiando una prospettiva sfumata.
Infine, i due giardini fuori concorso: Ignivomus Hortus di Guđmundur Björnsson, studente di Architettura del Paesaggio presso l’Agricultural University of Iceland, è una satira dell'era moderna, in cui l'umanità sta provocando lentamente ma inesorabilmente l’aumento delle temperature globali, un paesaggio vulcanico in cui la vastità aperta del giardino evoca un senso di soggezione e in cui spazi estesi si estendono verso un orizzonte sconfinato, dove il cielo incontra la terra in un abbraccio maestoso. Living Fence dello studio Mantis, composto da Asmita Raghuvanshy, Parth Patankar e Amol Nimkar, propone una vera e propria “recinzione vivente” che utilizza la tecnica di piantagione Miyawaki, che prevede una densa piantumazione di specie autoctone insieme, in cui gli alberi crescono fino a dieci volte più velocemente rispetto ai metodi tradizionali, creando rapidamente foreste autosufficienti che richiedono una manutenzione minima.

ARTE, WORKSHOP ED EVENTI
La Biennale del paesaggio offre la possibilità, dunque, di approfondire il tema della natura e lo declina in tanti linguaggi artistici. Ricordiamo le opere presenti nel parco di artisti che sono qui intervenuti come Federico Baronetto, Alfio Bonanno, Emilio Isgrò, Renato Leotta, Adrian Paci, che confermano l’interesse a indagare attraverso l’arte il legame tra natura e territorio. Protagonista quest’anno sarà l'artista siciliano Francesco Lauretta, che presenta la mostra RITUALS frutto della sua residenza d’artista: “Metto in mostra alcuni aspetti del mio progetto, riflessioni sul tempo e sull'identità dove creo scenari sulla rappresentazione e autorappresentazione, sia reale, sia fittizia - spiega l’artista - Entrare nello spazio di Radicepura è come fare un viaggio che evoca rituali antichi e contemporanei, individuali e collettivi, pagani e divini come a cercare una nuova forza unificante. Il tema del rituale racconta una parte della nostra umanità.”
Per la prima volta il festival e i suoi giardini saranno anche al centro del corso di scrittura organizzato dalla Scuola Holden Le radici di una storia. Seminare un’idea, scrivere un racconto, con lo scrittore Mattia Corrente. Durante il corso i partecipanti, accompagnati da un esperto, lavoreranno tanto con gli elementi botanici tanto con quelli narrativi per costruire una trama, un progetto. Prendere spunto dalla natura per adottare uno stile narrativo basato sull’economia della parola, dello scrivere essenziale.
Al via anche un workshop a luglio con l’Università degli Studi di Catania - SDS Siracusa in Architettura e Patrimonio culturale, dando spazio agli studenti per confrontarsi con il tema del design e del paesaggio per dibattere intorno a nuove forme di progettazione. Continua la collaborazione con i Mercati Generali che saranno all’interno del festival con due appuntamenti: il 2 giugno porteranno al parco la band milanese Il mago del gelato tra Funk, afrobeat e jazz; il 10 agosto un ospite internazionale come l’acclamato chitarrista di flamenco Yerai Cortes, un'occasione unica per poter assistere all'esibizione di un grande artista.
Spazio al cinema, infine, con il ritorno della manifestazione ideata da Ornella Sgroi Garden in Movies (1-3 agosto), cui si lega il concorso internazionale di cortometraggi con l’intenzione di indagare il tema giardino attraverso la narrazione filmica, in una prospettiva ampia in grado di connettere il mondo visivo con la cultura secolare del giardino e del paesaggio e stimolare un dibattito multiculturale e contemporaneo. Il festival terminerà infine il 7 dicembre con l’assegnazione del Premio Gardenia: la direttrice del magazine Gardenia Emanuela Rosa-Clot consegnerà il riconoscimento al giardino che ha avuto la migliore evoluzione durante i sei mesi del festival.
Non mancheranno poi i classici appuntamenti delle Domeniche in giardino, eventi a tema musica e gastronomia, oltre ai percorsi didattici. Sarà possibile prenotare e organizzare attività altamente personalizzate con gli esperti di Radicepura e i partner della manifestazione, oltre a workshop e laboratori dedicati ai più piccoli. Tutte le informazioni, sono disponibili sul sito www.radicepurafestival.com e sui canali social della manifestazione (IG@radicepuragardenfestival - Facebook @RadicepuraGardenFestival - YouTube, RadicepuraGarden Festival).
Il festival è realizzato con il contributo della Fondazione Radicepura e di Piante Faro, inaugurato con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, di Regione Siciliana, di ARS – Assemblea Regionale Siciliana, e di Camera di Commercio del Sud Est Sicilia.
