
Pagamenti col Pos, i chiarimenti della Guardia di finanza su quando scattano le sanzioni
Lo scorso 30 giugno sono entrate in vigore le nuove norme che prevedono multe per commercianti, artigiani e professionisti che non consentono ai propri clienti di pagare con carte di credito o debito. Due note di istruzioni diramate ai reparti territoriali fanno chiarezza su alcuni punti

Dallo scorso 30 giugno sono entrate in vigore le nuove norme che prevedono sanzioni per commercianti, artigiani e professionisti che non consentono ai propri clienti di pagare con carte di credito o debito tramite Pos. Sulla questione sono arrivati dei chiarimenti della Guardia di finanza, per fare luce su quando effettivamente scattano le multe
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I chiarimenti della Finanza sono arrivati attraverso due note di istruzioni diramate ai reparti territoriali dal capo del III Reparto Operazioni del Comando generale, Giuseppe Arbore
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Prima di tutto è stato spiegato che le sanzioni scattano solo se il consumatore si vede negare il pagamento elettronico dal commerciante, dall’esercente o dal professionista. Questo vuol dire che, anche se tali soggetti non hanno il Pos, la sanzione non viene comminata qualora il cliente decida di pagare in contanti e non chieda usare carta o bancomat
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Nelle note si legge anche che “l’indicazione dei mezzi di pagamento elettronici la cui accettazione dà luogo all’applicazione della sanzione deve ritenersi tassativa”
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La sanzione, quindi, scatta solo se non viene accettato un pagamento che il cliente vuole effettuare con “carte di debito, di credito e prepagate”, ma non scatta se il cliente vuole effettuarlo “con altri strumenti alternativi al contante”. I commercianti non sono sanzionabili, dunque, se non accettano strumenti alternativi come Satispay, Paypal e simili
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All’accertamento possono procedere anche gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria. Dopo la contestazione della violazione ai trasgressori, al Prefetto della provincia in cui è stata commessa deve essere trasmesso il rapporto con la prova delle contestazioni eseguite. Tutte le violazioni, insieme all’importo della sanzione applicata, devono essere registrate all’interno del software Ares della Guardia di finanza

Dal 30 giugno 2022 esercenti e professionisti devono accettare obbligatoriamente come mezzi di transazione carte di debito, credito o prepagate tramite Pos. Sono entrate in vigore, infatti, le nuove regole contenute nell'ultimo decreto Pnrr: si prevede non più solo l'obbligo di accettare i pagamenti elettronici, ma anche l'applicazione di sanzioni in caso di mancato adeguamento alla normativa

L’obiettivo delle nuove regole è quello di perseguire in ogni modo e a ogni livello l'evasione fiscale. L'elenco delle categorie interessate è lungo: dagli artigiani come falegnami, fabbri e idraulici, a ristoratori e baristi, a negozianti e anche ambulanti. L'obbligo riguarda inoltre notai, avvocati, ingegneri, geometri, commercialisti, medici, consulenti del lavoro e dentisti

Per chi rifiuta il pagamento elettronico è prevista una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l'accettazione. Per fare un esempio: per uno scontrino di 100 euro a cui sia negato il pagamento con carta, la multa per l'esercente è pari a 30 euro a cui aggiungere il 4% di 100 euro, per un totale quindi di 34 euro