
Il presidente Usa ha avuto una telefonata con Al Thani per discutere delle trattative in corso per il rilascio degli ostaggi. Hamas: "Volontà di porre fine alla guerra". “È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. A Gaza, almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel bombardamento della scuola Salah al-Din
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In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che "sono vicini alla loro liberazione". L'organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota. “È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Sempre le fonti dell'emittente hanno aggiunto che i prossimi due giorni saranno decisivi per il raggiungimento di un'intesa.
Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi.
A Gaza, almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel bombardamento della scuola Salah al-Din da parte delle forze israeliane. Secondo le stime del ministero della Salute di Gaza, sale a 46.584 il numero dei palestinesi uccisi (e 109.731 feriti) negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023. Come riporta il Wall Street Journal, Hamas ha lanciato una campagna di reclutamento di giovani miliziani.
Intanto, l’ufficio del primo ministro israeliano conferma in una nota che Benjamin Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden dei progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato dato alla delegazione negoziale a Doha, al fine di promuovere la liberazione dei rapiti. Il primo ministro ha espresso il suo ringraziamento al presidente Biden e al presidente eletto Donald Trump per la cooperazione.
L'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L'agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese.
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrerà domani alle 19 a Villa Madama il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar
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- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
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Fonti Israele: corpo di Yahya Sinwar non sarà restituito a Hamas
Israele non consegnerà il corpo di Yahya Sinwar ad Hamas, come invece era stato richiesto dalla fazione palestinese nell'ambito nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza. Lo ha reso noto un funzionario dello Stato ebraico, come riporta Ynet
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Libano, Joseph Aoun è il nuovo Presidente della Repubblica
Il generale 60enne, dal 2017 a capo delle forze armate, è sostenuto dai Paesi occidentali e da quelli arabi del Golfo ostili all'Iran. LEGGI QUI
Media: Hamas chiede corpo di Yahya Sinwar in prima fase accordo
"Hamas ha chiesto di riavere il corpo di Yahya Sinwar (ucciso a Gaza dall'Idf) come parte della prima fase dell'accordo". Lo riferisce la tv saudita al Hadath.
Hamas: bene Qatar, lavoriamo in modo positivo
"Una delegazione della leadership del movimento ha incontrato Sua Altezza l’Emiro dello Stato del Qatar e sono stati discussi i dettagli degli sforzi per raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. La delegazione della leadership del movimento ha elogiato gli sforzi compiuti dallo Stato del Qatar dall'inizio della guerra, e nei giorni scorsi a Doha sono stati esaminati i progressi compiuti. Abbiamo confermato che stiamo affrontando gli sforzi e gli sviluppi in corso a Doha per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza in modo positivo". Lo si legge in una dichiarazione di Hamas ad Al Jazeera.
Biden: io primo a non lasciare l'Afghanistan al successore
"Sarò il primo presidente in decenni a non lasciare la guerra in Afghanistan al suo successore": lo ha detto Joe Biden nel suo ultimo discorso di politica estera al dipartimento di stato "Quando ho assunto il mandato, potevo scegliere ma non vedevo nessuna ragione per tenere migliaia di soldati in Afghanistan", ha spiegato, rivendicando con orgoglio la sua decisione. "Era arrivato il momento di finire la guerra e riportare le nostre truppe a casa", ha aggiunto, ricordando tutti i 2.461 caduti americani nel conflitto e dicendosi "addolorato" per i militari americani morti durante il ritiro da Kabul.
Biden: accordo per Gaza sul punto di essere chiuso
L'accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi a Gaza è "sul punto di essere chiuso". Lo ha detto Joe Biden al dipartimento di Stato.
Reuters: domani negoziati proseguono a Doha
Domani mattina si terranno a Doha dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza per definire i dettagli rimanenti relativi all'accordo. Lo ha riferito alla Reuters un funzionario informato sui negoziati.
Blinken: accordo più vicino che mai
Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha affermato che un accordo per il cessate il fuoco a Gaza è "più vicino di quanto lo sia mai stato". "È molto vicino e speriamo vivamente di riuscire a tagliare il traguardo, finalmente, dopo tutto questo tempo", ha affermato secondo quanto riportato dalla NBC News.
Hamas, volontà di arrivare a accordo e porre fine a guerra
Hamas ha dichiarato in un comunicato stampa che la leadership dell'organizzazione terroristica ha parlato con il capo dell'intelligence turca, Ibrahim Kalin, sugli sviluppi dei negoziati a Doha. Il capo del Consiglio della Shura, Muhammad Darwish, e il capo negoziatore, Khalil al Haya, hanno discusso con lui al telefono e hanno confermato "il desiderio di Hamas di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra".
Media: quali sono i contenuti dell'ipotesi di accordo
La tv israeliana Channel 12 riporta che il cessate il fuoco proposto per Gaza sarebbe diviso in tre fasi: Israele rilascerebbe 50 prigionieri palestinesi, 30 dei quali stanno scontando l'ergastolo, in cambio di ogni soldatessa
israeliana. Rilascerebbe inoltre 30 prigionieri palestinesi di
alcune categorie, tra cui minori, malati e donne, in cambio di
civili tenuti prigionieri a Gaza. Israele si ritirerebbe anche
dal Corridoio di Filadelfi, una stretta striscia di terra tra
Gaza e l'Egitto, alla fine della prima fase dell'accordo.
La seconda fase, che avra' inizio il 16* giorno dell'accordo,
richiedera' ulteriori negoziati incentrati sul rilascio di tutti
i civili e dei soldati rimasti. La terza fase riguarderebbe accordi a lungo termine, tra cui discussioni sulla creazione di un governo alternativo nella Striscia e piani per riabilitare l'enclave. Il media israeliano ha anche riferito che Tel Aviv ha accettato di rimpatriare un milione di rifugiati palestinesi nella Striscia di Gaza settentrionale, previa verifica della sicurezza da parte di un organismo internazionale.
Parolin e rappresentanti pontifici a Amman: cessate fuoco
Oggi, 13 gennaio, presieduta dal cardinal Pietro Parolin, Segretario di Stato, si è tenuta ad Amman una riunione dei Rappresentati Pontifici accreditati presso il Regno del Bahrein, la Repubblica Araba d’Egitto, gli Emirati Arabi Uniti, il Regno Hashemita di Giordania, la Repubblica islamica dell’Iran, la Repubblica d’Iraq, lo Stato d’Israele, lo Stato del Kuwait, la Repubblica del Libano, il Sultanato dell’Oman, lo Stato di Palestina, lo Stato del Qatar, la Repubblica araba di Siria e la Repubblica dello Yemen. Lo rende noto la Santa Sede. Nel corso della riunione "sono state affrontate le crisi in atto nella regione, la condizione politica ed ecclesiale di ciascun Paese, i segni di speranza che si intravedono in alcuni, le gravi situazioni umanitarie in cui si trovano le popolazioni maggiormente coinvolte nei conflitti, la necessità della solidarietà della Comunità internazionale". "Si è auspicato che presto possa cessare il fuoco su ogni fronte e il Medio Oriente possa essere una terra di pace, dove i cristiani rimangano una componente essenziale per la convivenza fraterna tra le varie religioni e per il progresso dei rispettivi Paesi".
Libano, Parolin telefona ad Aoun per congratularsi di elezione
Il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, ha parlato questo pomeriggio con Joseph Aoun, presidente del Libano. Lo rende noto la sala stampa della Santa Sede. Nel corso della cordiale telefonata, Parolin "si è congratulato per la sua elezione alla presidenza della Repubblica e gli ha espresso i migliori auguri, assicurandolo della sua preghiera. Ha anche rilevato con piacere il tempestivo incarico" di primo ministro conferito oggi a Nawaf Salam.
Cuba si unisce al Sudafrica nell'accusare Israele di 'genocidio'
Cuba ha chiesto di associarsi all'iniziativa promossa dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (Cig) per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul crimine di genocidio da parte dello Stato ebraico nell'ambito della campagna militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce su X il ministro degli Esteri Bruno Rodriguez secondo cui il suo Paese "sarà sempre impegnato a favore della pace e contro i genocidi" Per L'Avana "la comunità internazionale spera che la Cig si pronunci contro Israele e i suoi complici che per decenni hanno massacrato civili innocenti, in maggioranza donne e bambini". Cuba - storico sostenitore della causa palestinese - ha sin dal primo giorno definito l'azione militare israeliana a Gaza un "genocidio". Oltre a Cuba, sostengono l'iniziativa sudafricana altri Paesi della regione come Colombia, Messico, Nicaragua, Cile e Bolivia, oltre che Spagna, Libia, Turchia, e Maldive.
Biden sente Aoun: opportunità aprire nuovo capitolo per Libano
“Il presidente Biden ha avuto una buona conversazione con il nuovo presidente libanese, il presidente (Michel, ndr) Aoun. Credo sia una opportunità enorme perché il Libano trasformi questo cessate il fuoco e il declino di Hezbollah in un nuovo capitolo per il Libano, più luminoso e non fondato sul terrorismo”. Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan, commentando la situazione in Libano.
Vertice sicurezza da Netanyahu, focus su ok governo ad accordo
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha convocato una riunione sulla sicurezza con i vertici delle forze di sicurezza. Lo riporta Ynet. Tra gli argomenti discussi, secondo i media israeliani, anche la questione di quando sottoporre all'approvazione di tutti i membri del governo un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Un accordo richiederebbe l'approvazione del gabinetto di sicurezza e del governo, ma non il voto della Knesset.
Meloni: Italia impegnata per cessate il fuoco Libano-Israele
"Il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente della Repubblica Libanese, Joseph Aoun, al quale ha rivolto le congratulazioni sue personali e del Governo italiano per l'elezione dello scorso 9 gennaio". Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi, spiegando che "la conversazione ha permesso" a Meloni "di ricordare l'impegno dell'Italia a favore del cessate il fuoco tra Libano e Israele e di valorizzare il ruolo chiave che la nostra Nazione continua a svolgere attraverso l'azione dei militari italiani nella missione Unifil, in quella bilaterale Mibil e con la guida italiana del Comitato Tecnico-Militare per il Libano per il coordinamento del sostegno internazionale alle Forze Armate libanesi".
Casa Bianca, su accordo per Gaza ci siamo coordinati con Trump
"Ci siamo coordinati in maniera molto stretta con la nuova amministrazione per dare un messaggio di unità tutte le parti perche' un accordo a Gaza è nell'interesse di tutti". Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale, Jack Sullivan, in un briefing a proposito dell'intesa per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas.
Casa Bianca, accordo a un passo
“I colloqui di pace per Gaza sono a un passo dall’accordo”. Lo ha detto il consigliere alla sicurezza nazionale per la Casa Bianca Jake Sullivan, rispondendo alle domande dei giornalisti. Joe Biden, ha aggiunto il consigliere, parlerà presto con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi.
Media: Hamas discuterà in serata proposta accordo
Il gruppo dirigente di Hamas si incontrerà questa sera per discutere l'ultima proposta sull'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, e la risposta sarà "positiva" se non ci saranno compromessi sui "punti fondamentali". Lo ha detto un funzionario di Hamas al quotidiano qatariota al-Araby al-Jadeed. Oggi i funzionari israeliani hanno smentito senza riserve notizie pubblicate dal quotidiano saudita Al Arabiya secondo cui Hamas avrebbe già dato la sua risposta alla bozza di accordo.
Biden ed emiro Qatar: accordo sta per essere raggiunto
Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto questa mattina una telefonata con l'emiro del Qatar Tamim Al Thani per discutere delle trattative in corso per il rilascio degli ostaggi. La telefonata tra i due leader ha ulteriormente evidenziato che un accordo è sul punto di essere raggiunto. "Entrambi i leader hanno sottolineato l'urgente necessità di un accordo", si legge nel comunicato della Casa Bianca, aggiungendo che Biden ha ringraziato l'emiro per gli sforzi del Qatar nel mediare tra Israele e Hamas.
Jerusalem Post, '33 ostaggi liberati durante prima fase accordo'
Emergono dettagli sul possibile accordo tra Israele e Hamas che, stando a più fonti, potrebbe maturare in queste ore. Il Jerusalem Post scrive che nella prima fase dell'intesa - che durerebbe 42 giorni - verrebbero rilasciati 33 ostaggi contemporaneamente all'inizio del cessate il fuoco e del ritiro graduale delle Idf dalla Striscia di Gaza.
Secondo fonti citate dal sito del giornale, che non parla di eventuali detenuti palestinesi liberati, l'esercito israeliano non lascerebbe definitivamente Gaza fino a quando l'ultimo ostaggio non sarà liberato. Le fonti hanno osservato che il 16mo giorno del cessate il fuoco inizieranno i negoziati per quanto riguarda le fasi successive dello scambio di prigionieri.
Channel 12 precisa che i 33 ostaggi sarebbero sia vivi che morti e tra loro ci sarebbero donne, anziani e malati. Undici sarebbero uomini israeliani di età inferiore ai 50 anni che versano in gravi condizioni di salute, tra cui Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, che da molti anni sono nelle mani di Hamas.
Media, domani Netanyahu chiederà voto governo su accordo
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, intenderebbe sottoporre domani al voto del governo l'accordo sulla liberazione degli ostaggi ed il cessate il fuoco a Gaza. Lo riferisce il sito di notizie israeliano Walla, citando fonti governative.
Libano, Aoun incarica Nawaf Salam di formare il governo
Il presidente libanese Joseph Aoun ha scelto Nawaf Salam, il giudice presidente della Corte internazionale di giustizia dell'Aja, come primo ministro incaricato, dopo consultazioni con il Parlamento. Lo ha affermato la presidenza. "Il presidente della Repubblica ha incaricato il giudice Nawaf Salam di formare un governo, pur sapendo che al momento si trova all'estero. È stato deciso che tornerà domani" nel Paese, ha affermato.
Gaza, 'oggi almeno 45 morti, più di 46.580 da inizio guerra'
Almeno 45 persone sono rimaste uccise dalle prime ore di oggi nella Striscia di Gaza. Lo denunciano fonti mediche citate dalla tv satellitare al-Jazeera. Dal 7 ottobre 2023, quando sono iniziate le operazioni militari israeliane nella Striscia in risposta all'attacco di Hamas in Israele, nell'enclave palestinese si conterebbero 46.584 morti e 109.731 feriti secondo il bilancio del ministero della Salute di Gaza, che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas.
Tv: 'Da Hamas risposta a proposta accordo senza riserve', ma Israele smentisce
Hamas avrebbe "consegnato" ai mediatori "la sua risposta definitiva" e "senza riserve" alla proposta di accordo con Israele. Lo riferisce l'emittente saudita Al Hadath, ma la notizia di una risposta di Hamas è stata subito smentita da funzionari israeliani, come riporta il Times of Israel mentre continuano a rincorrersi notizie sugli sviluppi dei negoziati per una tregua nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi tenuti prigionieri da oltre un anno nell'enclave palestinese in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane.
Media: 'Israele allerta strutture a prepararsi per ritorno ostaggi'
Nelle ultime ore è arrivata ai ministeri competenti israeliani una richiesta del governo che riguarda i preparativi delle strutture per accogliere gli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati nell'ambito dell'accordo con Hamas. Lo ha annunciato questa sera la tv pubblica Kan. Se l'accordo verrà effettivamente approvato, i rapiti arriveranno in Israele nei prossimi giorni.
Fonti a Cnn: accordo Israele-Hamas 'molto vicino' ma restano nodi
Hamas è "molto vicino" a un accordo con Israele per una tregua nella Striscia di Gaza, la liberazione degli ostaggi tenuti prigionieri da oltre un anno nell'enclave palestinese e la scarcerazione di detenuti palestinesi nelle carceri israeliane. Lo ha detto una fonte di Hamas alla Cnn, pur ripetendo che restano alcuni nodi, comprese le richieste del gruppo di ritiro delle forze israeliane dal Corridoio Philadelphi, lingua di terra al confine tra la Striscia e l'Egitto, e di un cessate il fuoco permanente a Gaza. Secondo le notizie della rete americana, restano divergenze da superare anche su una zona cuscinetto proposta da Israele all'interno di Gaza, lungo i confini orientali e settentrionali tra la Striscia e Israele. I negoziatori, ha detto la fonte di Hamas, stanno definendo i dettagli riguardo la scarcerazione di detenuti palestinesi e mappe delle aree da cui le forze israeliane dovrebbero ritirarsi.
"Ci sono stati progressi significativi" verso un accordo tra Hamas e Israele, ha confermato alla Cnn il vice consigliere per la Sicurezza nazionale Usa, Jon Finer, aggiungendo che alcune delle divergenze delle ultime settimane "sono state risolte o limate". "Sostanzialmente riteniamo si facciano progressi - ha detto - C'è un accordo sul tavolo che Hamas dovrebbe accettare". Qadura Fares, capo della Commissione palestinese per i detenuti e gli ex detenuti, ha confermato alla Cnn di essere in viaggio per Doha per parlare con i negoziatori dell'elenco dei detenuti da rilasciare "in caso si materializzi l'accordo".
Hamas ha risposto a bozza accordo senza commenti
Hamas ha dato la sua risposta alla bozza di accordo di cessate il fuoco a Gaza, senza commenti. Lo ha riferito il canale televisivo saudita Al-Hadth, ripreso dai media israeliani.
Media: "Risposta di Hamas a bozza di accordo entro mezzanotte"
I mediatori hanno chiesto a Hamas di rispondere alla bozza "definitiva" dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza e liberazione degli ostaggi entro mezzanotte. Lo riferisce Channel 12 aggiungendo che, secondo fonti anonime, Hamas avrebbe consegnato ai mediatori del Qatar una lista di ostaggi ancora vivi, come richiesto da Israele.
L'Ue rinnova le sanzioni ad Hamas e alla Jihad palestinese
Il Consiglio Ue ha deciso oggi di prorogare di un anno, fino al 20 gennaio 2026, le misure restrittive esistenti nei confronti di coloro che sostengono, facilitano o rendono possibili le azioni violente di Hamas e della Jihad islamica palestinese (Pij). Tutti gli individui e le entità precedentemente identificati come responsabili di aver partecipato al finanziamento di Hamas e il Pij o di aver permesso le loro azioni violente rimarranno nell'elenco. In totale sono 12 le persone e tre le entità sanzionate nell'ambito di questo quadro di misure restrittive. Le persone elencate nel regime di sanzioni sono soggette al congelamento dei beni. È inoltre vietato fornire loro fondi o risorse economiche, direttamente o indirettamente. Inoltre, alle persone fisiche elencate si applica un divieto di viaggio verso l'Ue.
Hamas: progressi in colloqui su alcuni temi fondamentali
Progressi sono stati fatti su alcune questioni fondamentali per un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Lo ha confermato Hamas a Reuters. "I negoziati su alcune questioni fondamentali hanno fatto progressi e stiamo lavorando per concludere presto ciò che resta", ha sottolineato il funzionario. Un'altra fonte del gruppo militante palestinese ha riferito alla Cnn che un'intesa con Israele è "molto vicina" ma restano diversi punti critici, in particolare sulla richiesta di Hamas che Israele si ritiri dal corridoio Philadelphia al confine tra Gaza ed Egitto e si impegni per un cessate il fuoco permanente. Inoltre, c'è disaccordo sulle dimensioni della zona cuscinetto che correrà lungo il confine di Gaza con Israele, con Hamas che vorrebbe una fascia profonda circa 300-500 metri mentre Israele punta a 2 chilometri.
Libano, consultazioni per nuovo premier: '68 preferenze per Nawaf Salam'
Il giudice libanese Nawaf Salam, presidente della Corte internazionale di giustizia, avrebbe ottenuto 68 preferenze, un numero superiore alla metà dei deputati dell'Assemblea di Beirut, che conta 128 seggi. Lo riferisce il giornale libanese L'Orient Le Jour, mentre proseguono le consultazioni per la scelta del nuovo premier del Libano, dopo che la scorsa settimana il Parlamento ha eletto il generale Joseph Aoun come nuovo capo di Stato. Al Palazzo di Baabda, sulle colline che dominano Beirut, sono arrivati da Aoun la delegazione del blocco parlamentare di Hezbollah e membri del blocco che fa capo al presidente del Parlamento, l'inamovibile sciita Nabih Berri. Inizialmente, secondo i media locali, Hezbollah aveva chiesto fosse rinviato a domani l'incontro previsto per oggi con Aoun.
Hamas: 'Progressi nei negoziati, lavoriamo per chiudere'
Hamas ha dichiarato che i colloqui su alcune questioni fondamentali per un accordo di cessate il fuoco a Gaza hanno fatto progressi e si lavora per chiudere: lo ha riferito un funzionario del gruppo palestinese ai media internazionali. "I negoziati su alcune questioni fondamentali hanno fatto progressi e stiamo lavorando per concludere al più presto ciò che resta da fare", ha aggiunto il funzionario.
Lapid, fonte Qatar mi ha detto che Hamas vuole accordo
Hamas vuole un accordo su Gaza: è quanto ha affermato il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid, riferendo che ieri ha incontrato un funzionario del Qatar secondo il quale il gruppo palestinese non è interessato a far naufragare l'intesa. Quanto alle tensioni interne al governo israeliano, con l'estrema destra duramente contraria a qualsiasi ipotesi di accordo, Lapid ha rassicurato Netanyahu: "Non hai bisogno di Ben-Gvir e Smotrich". "Ho proposto una rete di sicurezza politica per un accordo sugli ostaggi: la proposta è ancora valida, più che mai", ha sottolineato.
Hamas, sale a 46.584 numero dei palestinesi uccisi, 19 in 24 ore
Almeno 46.584 palestinesi sono stati uccisi e 109.731 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023: lo ha affermato lunedì il ministero della Salute di Gaza in una nota. Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero, controllato da Hamas.
Hamas ai detenuti palestinesi, 'vicini alla liberazione'
In una nota pubblicata poco fa, Hamas comunica ai detenuti palestinesi che "sono vicini alla loro liberazione". L'organizzazione terroristica di Gaza ha postato la stessa frase sul proprio canale Telegram, subito dopo la nota.
Azione contro la Fame lancia la campagna globale “Hope4Gaza”
Azione Contro la Fame lancia la campagna globale Hope4Gaza con l'obiettivo di raccogliere e inviare messaggi di solidarietà e speranza presso la popolazione di Gaza, già supportata sul campo dall'organizzazione. "Nata dalla determinazione del team locale di Azione Contro la Fame, che non ha mai smesso di operare sul campo dall'inizio del conflitto, l'iniziativa prevede - viene spiegato in una nota - la traduzione dei messaggi in arabo, che saranno poi stampati e inseriti nelle migliaia di pacchi alimentari distribuiti dall'organizzazione nei primi mesi del 2025. Ogni messaggio rappresenta un filo di speranza che unisce persone di tutto il mondo alle famiglie in difficoltà". "Hope4Gaza non consiste soltanto in aiuti alimentari. È un'occasione - afferma Simone Garroni, direttore Generale di Azione Contro la Fame - per nutrire lo spirito e mostrare la nostra vicinanza alle famiglie di Gaza". Chiunque può partecipare inviando il proprio messaggio tramite il sito ufficiale della campagna e condividendo l'iniziativa sui social media con l'hashtag #Hope4Gaza.
Iran: “Il nostro sviluppo tecnologico nucleare non ha limiti”
Lo sviluppo tecnologico nucleare dell'Iran non ha "alcuna limitazione". Lo ha dichiarato il capo Organizzazione per l'energia atomica dell'Iran (Aeoi), Mohammad Eslami, affermando che "i nemici cercano di creare restrizioni internazionali per fermare i nostri progressi nel campo nucleare", riferisce Mehr. "Tuttavia, nonostante i loro ostacoli, non c'è alcuna limitazione per l'Iran nel campo della tecnologia. Abbiamo ottenuto molti più progressi", ha detto Eslami. Rappresentanti della Repubblica islamica e dei tre Paesi europei coinvolti nell'accordo sul nucleare iraniano del 2015, Gran Bretagna, Francia e Germania, si incontreranno oggi a Ginevra, in Svizzera, per discutere delle attività nucleari di Teheran, tra cui l'arricchimento dell'uranio a un tale livello da essere sufficiente per realizzare bombe atomiche. Il portavoce del Ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, ha ribadito ancora una volta oggi che i colloqui con i delegati europei mirano a revocare le sanzioni contro l'Iran e anche a effettuare "consultazioni" sul programma nucleare del Paese e su altre questioni.
Domani incontro tra Tajani e israeliano Sa'ar a Villa Madama
Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani incontrerà domani alle 19 a Villa Madama il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar. Al termine dell'incontro, i due ministri terranno un punto stampa congiunto. I giornalisti e i cine-foto-operatori interessati al punto stampa potranno accreditarsi inviando una richiesta, entro e non oltre le ore le ore 12:00 di martedì 14 gennaio, via e-mail all'indirizzo accreditamentostampa@esteri.it (tel. 06 3691 8210 - 8573 o 3432). I rappresentati della stampa già accreditati presso la Farnesina, potranno inviare la richiesta allegando copia di un documento d'identità. Per i rappresentanti degli organi di stampa italiani sono necessari: copia del documento di identità; lettera d'incarico della testata di appartenenza oppure - in assenza di quest'ultima - copia del tesserino professionale. Per i rappresentanti degli organi di stampa stranieri non accreditati presso la Farnesina: copia del documento di identità; lettera della testata di appartenenza; Nota Verbale dell'Ambasciata a Roma del Paese dell'organo di stampa rappresentato. I badge dovranno essere ritirati personalmente presso il ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, ingresso centrale, lato sinistro, dalle ore 18:00 alle ore 18:30 circa. Non essendo possibile raggiungere Villa Madama con mezzi propri, una volta accreditati, i giornalisti saranno accompagnati a Villa Madama con un servizio di navette dall'ingresso centrale della Farnesina (andata e ritorno), operativo fino al termine dell'evento.
Hamas: “Sale a 46.584 numero dei palestinesi uccisi, 19 in 24 ore”
Almeno 46.584 palestinesi sono stati uccisi e 109.731 feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023: lo ha affermato lunedì il ministero della Salute di Gaza in una nota. Almeno 19 palestinesi sono stati uccisi nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero, controllato da Hamas.
Ong: “In Siria raid aerei turchi contro forze curde a Kobane”
L'aviazione turca ha compiuto una serie di raid aerei nella Siria settentrionale contro postazioni delle forze curdo-siriane nella zona di Ayn Arab/Kobane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui gli attacchi turchi hanno preso di mira l'aeroporto militare di Sarin e altre postazioni tra l'Eufrate e la zona a sud di Kobane.
Haaretz: “Israele pone il veto sulla liberazione di Barghouti”
Secondo fonti di Haaretz, Israele sta ancora ponendo il veto al rilascio di dieci detenuti 'pesanti', tra cui Marwan Barghouti, capo del braccio armato di Fatah, Ahmad Saadat, capo del Fronte popolare per la liberazione della Palestina, che ha progettato l'assassinio del ministro israeliano Rehavam Ze'evi nel 2001, insieme ad altri alti membri militari di Hamas e della Jihad islamica. Per evitare una crisi nei negoziati, le parti hanno concordato che il rilascio dei detenuti sarà discusso dopo il completamento della prima fase dell'accordo. Fonti palestinesi in Qatar hanno riferito che i colloqui di lunedì notte si sono concentrati, tra l'altro, sui dettagli del ridispiegamento dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. Secondo le fonti, gli Stati Uniti stanno facendo pressione su entrambe le parti per raggiungere un accordo e si sono impegnati a garantire l'attuazione di tutte le fasi dell'accordo.
Croce rossa: “Disponibili ad agevolare il rilascio degli ostaggi”
La presidente del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) Mirjana Spoljaric è arrivata oggi in Israele dove ha incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani, che hanno condiviso con lei il loro "dolore indescrivibile", come riporta l'organizzazione su X. Nella dichiarazione la Cicr si dice disponibile a "svolgere un ruolo di intermediario neutrale e ad agevolare il rilascio e il trasferimento degli ostaggi fuori da Gaza in caso di accordo".
Tajani: “A Damasco e Beirut anche per presenza economica Italia”
"Venerdì scorso a Damasco e Beirut in occasione degli incontri con il nuovo capo dell'amministrazione siriana e con il nuovo presidente del LIbano ho insistito molto sulla presenza anche economica e commerciale nel nostro Paese. Aggiungo che anche tutte le nostre missioni militari di pace devono servire a favorire una presenza economica o commerciale dell'Italia". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani aprendo la presentazione del rapporto Symbola alla Farnesina.
L'Iran annuncia la ripresa dei voli verso l'Europa il 31 gennaio
Il capo dell'organizzazione per l'aviazione civile iraniana, Hossein Pourfarzaneh, ha annunciato che dalla fine di gennaio riprenderanno i voli per l'Europa, dopo che a metà ottobre i collegamenti erano stati interrotti in seguito alle sanzioni imposte dall'Unione europea contro la Repubblica islamica per la fornitura di droni a Mosca utilizzati nel conflitto contro Kiev. Il primo volo annunciato sarà da Teheran a Parigi il 31 gennaio, operato dalla compagnia privata 'Airtoru Airlines', ha affermato Pourfarzaneh, durante una conferenza stampa come riferisce Irna, aggiungendo che sono in programma anche voli verso "due destinazioni europee" con la compagnia aerea iraniana, Qeshm Air, ma ulteriori dettagli verranno rivelati in seguito.
Tajani: “Ci auguriamo tempi rapidi per l'accordo a Gaza”
"Ci auguriamo tempi rapidi per l'accordo per il cessate il fuoco a Gaza, con la fine delle sofferenze per la popolazione civile e la liberazione degli ostaggi. Food for Gaza più di ogni altro programma ha raggiunto la popolazione senza passare da Hamas": lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani, aprendo la presentazione del rapporto Symbola alla Farnesina.
Media: “Svolta significativa nella notte per accordo su ostaggi”
Progressi significativi sono stati compiuti dopo mezzanotte a Doha nei colloqui sull'accordo per il rilascio degli ostaggi e una tregua a Gaza tra la squadra israeliana, l'inviato di Trump Steve Witkoff e il primo ministro del Qatar Muhammad al-Thani. Lo riferisce Ynet citando Reuters. Secondo i media israeliani, al-Thani ha incontrato i rappresentanti di Hamas, mentre Witkoff ha parlato con la delegazione israeliana per spingere le parti verso un accordo. La firma finale, secondo le fonti vivine al dossier, dipende ancora da Hamas: "La questione è se prenderà la decisione che trasformerà i negoziati in una decisione su un accordo definitivo. E' nelle sue mani". E hanno aggiunto che è difficile dire se l'intesa è una questione di ore o di giorni. Al momento i problemi da superare riguardano la situazione nel nord della Striscia di Gaza, l'asse Filadelfia, l'esilio degli ergastolani per terrorismo se verranno liberati.
Media: “5 palestinesi uccisi in un raid israeliano a Gaza”
Almeno cinque palestinesi sono rimasti uccisi e altri feriti nel bombardamento della scuola Salah al-Din da parte delle forze israeliane nella città di Gaza. La scuola Salah al-Din ospitava palestinesi sfollati. Lo riporta Al Jazeera. Molti palestinesi sarebbero ancora sotto le macerie, scrive l'emittente qatariota.
Media: “Accordo sugli ostaggi pronto, attesa risposta di Hamas”
"I dettagli dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sono stati concordati e ora si attende una risposta definitiva da parte di Hamas", lo riferisce Channel 12 sottolineando la drammaticità del momento e che per la prima volta l'intesa è interamente dettagliata. Il piano è sostanzialmente simile allo schema pubblicato a maggio: accordo in tre fasi, che inizierebbe con la liberazione di circa 34 israeliani della 'lista umanitaria'. Poi, il 16mo giorno del cessate il fuoco, le parti inizieranno a discutere la seconda fase, che prevederà il ritorno dei giovani e dei soldati. Nella terza fase le parti discuteranno del governo alternativo nella Striscia e della riabilitazione di Gaza. Al-Arabiya aggiunge che la prima fase durerà 42 giorni, durante la quale Israele si ritirerà da diverse aree dove i residenti palestinesi ritorneranno. Sarà aumentato il volume degli aiuti umanitari.
Media: “Capo comitato detenuti Anp a Doha per i negoziati”
Il capo del Comitato per i detenuti palestinesi Kadora Fares è in Qatar per incontrare oggi i negoziatori e presentare la lista dei detenuti di Hamas e della Jihad islamica da rilasciare nell'ambito dello scambio con gli ostaggi prigionieri a Gaza. Lo ha riferito a Ynet una fonte dell'Autorità nazionale palestinese. Fares in un'intervista di ieri ha affermato che nella prima fase dell'accordo verrebbero liberati 25 ostaggi in cambio del rilascio di 48 condannati per terrorismo già rilasciati nell'accordo Shalit nel 2011 e nuovamente arrestati, circa 200 condannati per terrorismo all'ergastolo, come così come circa 1.000 altri prigionieri, compresi minorenni, donne e malati detenuti. Fares ha aggiunto che le stime indicano che il numero effettivo di detenuti palestinesi che saranno rilasciati sarà molto più alto - più di 3.000 - dopo che Israele ha insistito per includere altri rapiti israeliani nella lista - compresi i soldati feriti. Per quei rapiti che non rientrano nella categoria "umanitaria", probabilmente verranno rilasciati ancora più prigionieri condannati all'ergastolo.
Teheran convoca l'ambasciatore francese
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l'ambasciatore francese a Teheran Nicholas Roche, a seguito di un incontro ospitato a Parigi dei Mojahedin-e Khalq, partito iraniano di opposizione. Lo ha detto il portavoce del ministero Esmail Baghaei.
Wsj: “Hamas lancia campagna per reclutare miliziani a Gaza”
Hamas ha lanciato un'intensa campagna di reclutamento di giovani miliziani con l'obiettivo di risanare i gravi danni subiti dall'inizio della guerra, l'attività del gruppo terroristico è guidata dal fratello di Yahya Sinwar, Mohammed, che ne ha preso il posto dopo l'uccisione. Lo riporta il Wall Street Journal, citato dai media israeliani, a cui un alto ufficiale dell'Idf ha riferito: "Stiamo lavorando duro per trovarlo". Il report spiega come Hamas stia lavorando per reclutare nuovi miliziani, compresi giovani senza esperienza sul campo di battaglia. "L'Idf ritiene che Hamas abbia reclutato molte centinaia di persone negli ultimi mesi e che il reclutamento stia avvenendo in tutta la Striscia, in particolare al nord", dice il Wsj, "fonti arabe affermano che Israele è stato informato di questo numero che potrebbe arrivare a migliaia". Hamas convince i giovani ad arruolarsi promettendo loro cibo, aiuti e cure mediche per loro e per le loro famiglie. Secondo fonti arabe, parte dell'attività si manifesta anche nel furto di aiuti umanitari. Inoltre, i terroristi di Hamas vanno ai funerali e agli incontri di preghiera a Gaza, dove reclutano giovani.
Media: “Israele vuole una zona cuscinetto al confine Gaza”
Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi: lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. In precedenza, un'area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c'era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio. Secondo Al-Quds Al-Arabi, un accordo è stato raggiunto sulle varie aree da cui l'Idf si ritirerà nella prima e nella seconda fase dell'intesa, osservando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l'attuale formulazione vedrebbe tutti gli ostaggi e i prigionieri palestinesi rilasciati nelle prime due fasi. Gli argomenti ancora in discussione includono invece il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove saranno rilasciati coloro che stanno scontando pene dure. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Tuttavia, stando ai media, sono stati raggiunti accordi sulla gestione degli aiuti umanitari all'interno della Striscia.
Teheran: “Possediamo armi sconosciute ai nostri nemici”
"L'Iran è in possesso di armi che non sono state finora svelate e sono sconosciute ai nemici". Lo ha detto il vice capo di stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammadreza Ashtiani domenica sera, in occasione delle esercitazioni militari in corso delle Forze armate iraniane. "Alcune delle armi potrebbero essere testate durante le esercitazioni", ha aggiunto, citato da Mehr.
L'Iran condanna i raid di Usa, Gb e Israele sullo Yemen
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha condannato gli attacchi aerei congiunti di Stati Uniti, Regno Unito e Israele contro gli Houthi yemeniti sostenuti da Teheran, definendoli "una palese violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". Araghchi ha rilasciato le dichiarazioni durante un incontro con l'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, domenica sera. "Gli attacchi sono una chiara violazione dell'integrità territoriale e della sovranità nazionale dello Yemen e una seria minaccia alla pace e alla sicurezza regionali, le cui conseguenze hanno colpito tutti i Paesi della regione", ha affermato il ministro iraniano, secondo quanto riportato da PressTv.
Idf: “Raid su rotte di contrabbando di Hezbollah in Libano”
L'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L'agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese. L'esercito israeliano, da parte sua, ha spiegato di aver colpito obiettivi che ha presentato come minacce al meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco. "Tra gli obiettivi colpiti c'erano una base di lancio di razzi, un sito militare e strade lungo il confine tra Siria e Libano, utilizzate per il contrabbando di armi verso Hezbollah", ha affermato l'esercito israeliano, sostenendo di aver agito "in conformità con l'accordo di cessate il fuoco" tra Israele e Libano.