Guerra Gaza, fonti Israele: condizioni ottimali per chiudere accordo. LIVE
“È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Intanto, l'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale
“È possibile raggiungere un accordo finale. Le condizioni per la chiusura sono ottimali”. Lo hanno riferito alti funzionari israeliani all'emittente Channel 12 News, aggiornando sui negoziati in corso a Doha per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Sempre le fonti dell'emittente hanno aggiunto che i prossimi due giorni saranno decisivi per il raggiungimento di un'intesa.
Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. Lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi.
Come riporta il Wall Street Journal, Hamas ha lanciato una campagna di reclutamento di giovani miliziani.
Intanto, l’ufficio del primo ministro israeliano conferma in una nota che Benjamin Netanyahu ha parlato al telefono con il presidente americano Joe Biden dei progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato dato alla delegazione negoziale a Doha, al fine di promuovere la liberazione dei rapiti. Il primo ministro ha espresso il suo ringraziamento al presidente Biden e al presidente eletto Donald Trump per la cooperazione.
L'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L'agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese.
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Media: “Accordo sugli ostaggi pronto, attesa risposta di Hamas”
"I dettagli dell'accordo per la liberazione degli ostaggi sono stati concordati e ora si attende una risposta definitiva da parte di Hamas", lo riferisce Channel 12 sottolineando la drammaticità del momento e che per la prima volta l'intesa è interamente dettagliata. Il piano è sostanzialmente simile allo schema pubblicato a maggio: accordo in tre fasi, che inizierebbe con la liberazione di circa 34 israeliani della 'lista umanitaria'. Poi, il 16mo giorno del cessate il fuoco, le parti inizieranno a discutere la seconda fase, che prevederà il ritorno dei giovani e dei soldati. Nella terza fase le parti discuteranno del governo alternativo nella Striscia e della riabilitazione di Gaza. Al-Arabiya aggiunge che la prima fase durerà 42 giorni, durante la quale Israele si ritirerà da diverse aree dove i residenti palestinesi ritorneranno. Sarà aumentato il volume degli aiuti umanitari.
Media: “Capo comitato detenuti Anp a Doha per i negoziati”
Il capo del Comitato per i detenuti palestinesi Kadora Fares è in Qatar per incontrare oggi i negoziatori e presentare la lista dei detenuti di Hamas e della Jihad islamica da rilasciare nell'ambito dello scambio con gli ostaggi prigionieri a Gaza. Lo ha riferito a Ynet una fonte dell'Autorità nazionale palestinese. Fares in un'intervista di ieri ha affermato che nella prima fase dell'accordo verrebbero liberati 25 ostaggi in cambio del rilascio di 48 condannati per terrorismo già rilasciati nell'accordo Shalit nel 2011 e nuovamente arrestati, circa 200 condannati per terrorismo all'ergastolo, come così come circa 1.000 altri prigionieri, compresi minorenni, donne e malati detenuti. Fares ha aggiunto che le stime indicano che il numero effettivo di detenuti palestinesi che saranno rilasciati sarà molto più alto - più di 3.000 - dopo che Israele ha insistito per includere altri rapiti israeliani nella lista - compresi i soldati feriti. Per quei rapiti che non rientrano nella categoria "umanitaria", probabilmente verranno rilasciati ancora più prigionieri condannati all'ergastolo.
Teheran convoca l'ambasciatore francese
Il ministero degli Esteri iraniano ha convocato l'ambasciatore francese a Teheran Nicholas Roche, a seguito di un incontro ospitato a Parigi dei Mojahedin-e Khalq, partito iraniano di opposizione. Lo ha detto il portavoce del ministero Esmail Baghaei.
Wsj: “Hamas lancia campagna per reclutare miliziani a Gaza”
Hamas ha lanciato un'intensa campagna di reclutamento di giovani miliziani con l'obiettivo di risanare i gravi danni subiti dall'inizio della guerra, l'attività del gruppo terroristico è guidata dal fratello di Yahya Sinwar, Mohammed, che ne ha preso il posto dopo l'uccisione. Lo riporta il Wall Street Journal, citato dai media israeliani, a cui un alto ufficiale dell'Idf ha riferito: "Stiamo lavorando duro per trovarlo". Il report spiega come Hamas stia lavorando per reclutare nuovi miliziani, compresi giovani senza esperienza sul campo di battaglia. "L'Idf ritiene che Hamas abbia reclutato molte centinaia di persone negli ultimi mesi e che il reclutamento stia avvenendo in tutta la Striscia, in particolare al nord", dice il Wsj, "fonti arabe affermano che Israele è stato informato di questo numero che potrebbe arrivare a migliaia". Hamas convince i giovani ad arruolarsi promettendo loro cibo, aiuti e cure mediche per loro e per le loro famiglie. Secondo fonti arabe, parte dell'attività si manifesta anche nel furto di aiuti umanitari. Inoltre, i terroristi di Hamas vanno ai funerali e agli incontri di preghiera a Gaza, dove reclutano giovani.
Media: “Israele vuole una zona cuscinetto al confine Gaza”
Israele ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia di Gaza durante e dopo le varie fasi di un potenziale accordo di cessate il fuoco con gli ostaggi: lo scrive il Times of Israel citando media del Qatar, secondo cui Israele ha richiesto una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo israeliano. In precedenza, un'area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c'era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio. Secondo Al-Quds Al-Arabi, un accordo è stato raggiunto sulle varie aree da cui l'Idf si ritirerà nella prima e nella seconda fase dell'intesa, osservando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l'attuale formulazione vedrebbe tutti gli ostaggi e i prigionieri palestinesi rilasciati nelle prime due fasi. Gli argomenti ancora in discussione includono invece il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove saranno rilasciati coloro che stanno scontando pene dure. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Tuttavia, stando ai media, sono stati raggiunti accordi sulla gestione degli aiuti umanitari all'interno della Striscia.
Teheran: “Possediamo armi sconosciute ai nostri nemici”
"L'Iran è in possesso di armi che non sono state finora svelate e sono sconosciute ai nemici". Lo ha detto il vice capo di stato maggiore delle forze armate iraniane Mohammadreza Ashtiani domenica sera, in occasione delle esercitazioni militari in corso delle Forze armate iraniane. "Alcune delle armi potrebbero essere testate durante le esercitazioni", ha aggiunto, citato da Mehr.
L'Iran condanna i raid di Usa, Gb e Israele sullo Yemen
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha condannato gli attacchi aerei congiunti di Stati Uniti, Regno Unito e Israele contro gli Houthi yemeniti sostenuti da Teheran, definendoli "una palese violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite". Araghchi ha rilasciato le dichiarazioni durante un incontro con l'inviato speciale delle Nazioni Unite per lo Yemen, Hans Grundberg, domenica sera. "Gli attacchi sono una chiara violazione dell'integrità territoriale e della sovranità nazionale dello Yemen e una seria minaccia alla pace e alla sicurezza regionali, le cui conseguenze hanno colpito tutti i Paesi della regione", ha affermato il ministro iraniano, secondo quanto riportato da PressTv.
Idf: “Raid su rotte di contrabbando di Hezbollah in Libano”
L'Idf ha riferito di aver effettuato ieri sera attacchi aerei nel Libano orientale e meridionale, prendendo di mira Hezbollah e in particolare le rotte del contrabbando lungo il confine con la Siria. L'agenzia di stampa ufficiale libanese Ani sostiene che gli aerei da guerra israeliani hanno preso di mira la periferia di Janta, nella regione orientale di Baalbek, nonché i dintorni di Nabatieh, nel sud del Paese. L'esercito israeliano, da parte sua, ha spiegato di aver colpito obiettivi che ha presentato come minacce al meccanismo di monitoraggio del cessate il fuoco. "Tra gli obiettivi colpiti c'erano una base di lancio di razzi, un sito militare e strade lungo il confine tra Siria e Libano, utilizzate per il contrabbando di armi verso Hezbollah", ha affermato l'esercito israeliano, sostenendo di aver agito "in conformità con l'accordo di cessate il fuoco" tra Israele e Libano.