
Guerra Russia-Ucraina, le immagini simbolo di due anni di conflitto
Dal convoglio russo alle porte di Kiev agli uomini che nelle prime settimane salutavano le proprie famiglie alla stazione dei treni, non sapendo se e quando le avrebbero riviste. Dai civili che aspettano di essere evacuati nei pressi di un ponte distrutto, fino al massacro di Bucha e ai soldati evacuati dall'acciaieria Azovstal. E ancora il primo viaggio di Zelensky all'estero e il Natale celebrato il 25 dicembre. Ecco gli scatti più significativa della guerra che va avanti da ormai 24 mesi

Era il 24 febbraio 2022 quando la Russia ha iniziato ad invadere l'Ucraina: cinque giorni dopo veniva scattata questa foto. È Piazza della Libertà a Kharkiv, la seconda città ucraina più grande, dopo essere stata attaccata dalle forze russe. Secondo quanto ha riferito il comando operativo ucraino, l'obiettivo erano il governatore della città e il suo gruppo. Ma sono diverse le immagini che in 12 mesi di guerra sono diventate un simbolo, fra coraggio e disperazione
GUARDA IL VIDEO: Dopo due anni di guerra, cosa succede in Ucraina?
Da quando è iniziato il conflitto, sono tornate in funzione anche le sirene di allarme che servono ad avvisare la popolazione del pericolo imminente. Ogni volta che i cittadini le sentono, devono andare nel rifugio più vicino e aspettare lì. In questa foto, scattata da Aris Messinis, vediamo quello di un ospedale pediatrico a Kiev
Iscriviti alla nostra newsletter per restare aggiornato sulle notizie dal mondo
Chi ha potuto, ha provato a fuggire. Molti sono andati in stazione e si sono affollati sui treni. Questa immagine mostra la stazione di Leopoli il 24 febbraio. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, "questa è la crisi dei rifugiati in più rapida crescita dalla Seconda guerra mondiale"
Lo speciale di Sky TG24 sull'Ucraina
Chi parte spesso non ha nulla o solo un bagaglio leggero. Nel web e sui social però sono circolate tantissime immagini di persone in fuga col proprio animale da compagnia. Andriy Andriyenko, per esempio, ha fotografato questa donna col suo cane a Kramatorsk
Russia, 25 italiani nella lista nera di Putin: c'è anche Giulia Schiff
Sui treni e sui pullman si vedono solo volti di donne, bambini e anziani. Gli uomini di età compresa tra i 18 e i 60 anni non possono infatti abbandonare il Paese, quindi si limitano ad accompagnare le proprie famiglie alla stazione, le salutano dal finestrino e spesso piangono perché non sanno se e quando le rivedranno. Questa foto ritrae alcuni di loro a Odessa, ed è stata scattata il 4 marzo da Yurii Zozulia

C'è un'altra foto che ha fatto il giro del mondo e mostra una folla di civili accalcata sotto un ponte distrutto, in attesa di essere evacuata, mentre cerca di fuggire attraversando il fiume Irpin alla periferia di Kiev. Lo scatto è del fotografo Emilio Morenatti di Ap

Nel quinto giorno di conflitto si riuniscono per la prima volta a Gomel, Bielorussia, le delegazioni dei due Paesi in guerra per il primo round dei negoziati di pace. Le immagini degli uomini seduti allo stesso tavolo avevano fatto credere che una risoluzione del conflitto fosse possibile in tempi più o meno brevi. Il tempo ha reso chiaro che si trattava solo di speranze

La Russia ha negato di prendere di mira i civili, ma secondo l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ne sono stati uccisi a centinaia da quando è iniziato il conflitto. Tra loro ci sono anche bambini e ragazzi. In questa foto, scattata da Evgeniy Maloletka di Associated Press e poi ripresa dai media di tutto il mondo, si vede un padre piangere sul corpo del figlio, arrivato già morto in ospedale dopo che alcune bombe hanno colpito il campo di calcio dove stava giocando

Evgeniy Maloletka di Ap ha scattato anche un'altra foto simbolo del conflitto, rilanciata dai media internazionali. Ritrae la corsa disperata in un ospedale di Mariupol di una coppia di genitori: il padre tiene in braccio il figlio di 18 mesi, Kirill, colpito durante un bombardamento. Ma in un ospedale senza più corrente elettrica, dove le visite si fanno alla luce dei cellulari, i medici restano impotenti e Kirill muore per le ferite riportate

La donna ritratta in questo murales è invece un'insegnante di 53 anni sopravvissuta a un attacco a Chuhuiv. Il suo volto insaguinato, con le bende, ha fatto il giro del mondo e questa opera ne è la dimostrazione: è stata infatti realizzata a Buenos Aires da Maximiliano Bagnasco, che ha aggiunto la scritta "No alla guerra"

Dall'Ucraina arriva invece la foto pubblicata in questo tweet. Nel post si legge che è la casa di Lev Shevchenko, ma in un'intervista l'uomo ha spiegato di aver scattato l'immagine mentre stava andando al supermercato, e non sa a chi appartenga l'immobile. Quel che è certo è che si trova a Kiev

Tim Laberre, un responsabile della protezione dei beni culturali, ha postato quest'altra foto che mostra alcuni uomini spostare una statua di Cristo per metterla al riparo dei bombardamenti. Sarà custodita nella cattedrale armena di Leopoli. Per proteggere i siti culturali del Paese, si è attivata anche l'Unesco

Nonostante la guerra, c'è chi prova a non rinunciare ai propri sogni. Loro sono Lesya e Valeriy, due soldati membri delle forze di difesa territoriale ucraina e si sono sposati in un posto di blocco vicino a Kiev, alla presenza del sindaco della capitale Vitaly Klitschko

L'attenzione resta però sempre alta, anche per foto come questa: mostra un enorme convoglio militare russo, lungo oltre 60 chilometri, pronto a cingere d’assedio la capitale Kiev

Il diritto internazionale di guerra ricorda che anche durante i conflitti non tutto è permesso. Non lo sono gli attacchi a beni protetti come musei, monumenti, edifici civili e ospedali. Come spesso succede, anche nel conflitto russo-ucraino la legge è rimasta inapplicata. In foto, un soldato russo dentro il teatro di Mariupol

È diventata virale nel giro di poche ore la foto di una bambina ucraina di 9 anni, in bocca un lecca-lecca, nelle mani un fucile a doppia canna. L'immagine è stata scattata dal padre della bambina, Oleksii Kyrychenko, e postata su Facebook con il titolo "Young girl with candy" (ragazzina con caramella). La foto è stata scattata in posa: “Si tratta del mio fucile, gliel’ho dato soltanto per l'immagine ed è scarico”, ha spiegato il padre. “L’ho fatto per richiamare l’attenzione sull’invasione”

Uno dei più feroci massacri del conflitto si è svolto a Bucha, a nordovest di Kiev, a lungo occupata dalle forze armate russe. Gli ucraini hanno riconquistato la zona a inizio aprile. Hanno trovato fosse comuni e civili torturati e uccisi, lasciati per strada con le mani legate. Le foto hanno fatto il giro del mondo, tra la condanna internazionale

Una mano che è diventata l'immagine simbolo del massacro di Bucha. Si chiamava Iryna Filkina, aveva 52 anni ed era un'aspirante truccatrice la donna la cui mano con con lo smalto rosso sulle unghie è diventata la foto simbolo del massacro di civili compiuto dalle forze russe nella cittadina alle porte di Kiev. Filkina, riporta la Cnn, è stata uccisa mentre andava in bicicletta

Durante la lunga occupazione di Bucha è morta anche la madre di Vlad Tanyuk, un bambino di sei anni. La donna sarebbe morta di fame. Da allora il piccolo Vlad, insieme al padre e al fratello, porta del cibo sulla tomba della madre. Nella foto si intravedono una scatola di succo d’arancia e dei barattoli

A Bucha decide di andare la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. "Qui abbiamo visto l'umanità andare in frantumi. Qui è successo l'impensabile. Abbiamo visto il volto crudele dell'esercito di Putin, la sconsideratezza e la spietatezza di chi ha occupato la città", ha detto Von der Leyen davanti alle fosse comuni delle vittime

Una foto che è un messaggio di speranza e ripartenza, un simbolo che nonostante la guerra, la vita continua. È l'immagine del matrimonio di Natya e Anton fra le macerie di Kharkiv, la loro città. Lei in abito bianco, senza rinunciare a velo e bouquet ma con scarponi da combattimento. Uguali a quelli di lui, in impeccabile abito grigio scuro. Abbracciati sul tettuccio di un'auto distrutta dalle bombe, in una strada della loro città

È diventata virale anche la foto postata da una mamma ucraina in cui si vede la figlia con il pannolino e sulla schiena nuda alcune informazioni, come il nome (Vera) e dei numeri di telefono. La madre ha spiegato di averlo fatto perché, in caso lei non sopravvivesse alla guerra, qualcuno sappia l'identità della piccola e a chi affidarla. Madre e figlia hanno poi fatto sapere di essere riuscite a scappare e rifugiarsi in Francia

Tra gli attacchi alle strutture civili che più hanno segnato il conflitto c'è anche quello alla stazione di Kramatorsk, colpita da un missile Tochka (in foto) in pieno giorno quando ospitava decine di ucraini
Simbolo della resistenza ucraina è invece la vicenda della nave da guerra russa Moskva. L'incrociatore lanciamissili della flotta di Mosca che avrebbe dovuto guidare la presa di Odessa viene colpito da missili ucraini che lo fanno affondare nelle acque del Mar Nero

L'offensiva russa non si è fermata nemmeno durante la Pasqua ortodossa (23 aprile), quando i missili di Mosca hanno colpito la città di Odessa. Almeno 6 i morti durante l'attacco, tra cui anche un neonato di tre mesi

L'offensiva russa, dopo settimane di attacchi in tutto il Paese, si è stretta sulla zona del Donbass. La città più colpita è Mariupol. Fanno il giro del mondo le immagini del suo centro abitato ormai quasi deserto e raso al suolo. Così anche quelle delle fosse comuni costruite alle porte della città

Tra i luoghi simbolo del conflitto c'è anche l'accieria Azovstal, sempre a Mariupol. Prima della guerra era uno dei siti produttivi più importanti per l'economia ucraina. Con la presa della città da parte dei russi si è trasformato in bunker: al suo interno i soldati del battaglione Azov e civili, tra cui molti bambini. Dopo lunghe trattative, sono stati fatti evacuare prima i civili e poi i soldati

Il 10 maggio il battaglione Azov condivide sul suo canale Telegram ufficiale le immagini dei soldati asserragliati nell'impianto siderurgico. Quasi tutti portano addosso i segni della guerra. Il battaglione parla di "condizioni sanitarie estreme, ferite aperte coperte da bende non sterili, mancanza di medicazioni e cibo"

Il 17 maggio, il ministero della Difesa russo ha diffuso un video che mostra la “resa” da parte dei combattenti ucraini evacuati. Nel filmato si vedono i soldati feriti portati fuori dallo stabilimento sulle barelle e, mentre ricevono le prime cure, gli altri vengono perquisiti dai militari russi. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha assicurato che le truppe ucraine saranno trattate "secondo gli standard internazionali"

Subito dopo l’invasione dell'Ucraina molte aziende occidentali hanno iniziato a lasciare la Russia. Tra queste McDonald’s, che il 19 maggio ha annunciato – dopo aver chiuso i suoi ristoranti già a marzo – il suo addio definitivo al Paese. Il primo ristorante della catena, quello di piazza Pushkin a Mosca, fu aperto il 31 gennaio 1990, nell’allora Unione Sovietica. L’evento fu il segno tangibile dell’apertura economica e culturale al mondo voluto da Gorbacev. In foto, la folla nel giorno di apertura della prima sede nel 1990 e un locale dopo la chiusura definitiva

Un'altra immagine simbolo è quella di Vadim Shishimarin, il soldato russo di 21 anni sotto processo per crimini di guerra in un tribunale di Kiev. È accusato anche di omicidio premeditato di un civile nella regione di Sumy nei primi giorni dell'invasione. La pubblica accusa ha chiesto l'ergastolo

Giorno 95, l'immagine di un soldato ucraino che dorme appoggiato al suo fucile ricorda che la guerra non è ancora finita e che chi la combatte non può permettersi di abbassare mai la guardia

Da Vinnytsia è arrivata la storia di Liza, una bambina di 4 anni affetta dalla sindrome di Down morta sotto i bombardamenti russi il 14 luglio. La madre, Ira, è finita in terapia intensiva. A raccontare la loro storia anche la first lady ucraina Olena Zelenska su Instagram: "Con orrore ho visto la foto di un passeggino rovesciato a Vinnytsia e mi sono accorta che conoscevo quella bambina. Ho incontrato questa bambina per un video a Natale. Era luminosa, sincera, gioiosa"

Anche Dania Steniukova vive a Vinnytsia, città colpita dai bombardamenti russi. Ha deciso di sposarsi lo stesso, e ha scelto di farsi ritrarre dal fotografo fra le macerie della sua casa distrutta con addosso l'abito da sposa

È il 19 luglio quando un attacco missilistico colpisce Kharkiv. Fra le vittime c'è anche un 13enne, Dmitro: è diventata un simbolo la foto del padre che gli stringe la mano mentre una poliziotta cerca di parlare con lui

L'8 ottobre 2022 viene gravemente danneggiato il ponte che collega la Crimea alla terraferma russa, simbolo dell'annessione della penisola da parte di Mosca. Le forze russe reagiscono con una raffica di attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, lasciando milioni di persone senza elettricità

Hanno fatto il giro del mondo anche le immagini del missile caduto il 15 novembre 2022 sul paesino polacco di Przewodow, specialmente per la paura che fosse l'inizio di un'escalation da cui poi non si sarebbe potuti tornare indietro visto che la Polonia è un membro della Nato. Si è poi scoperto che si è trattato di un incidente

Il 22 dicembre 2022 Zelensky va a Washington nel suo primo viaggio all'estero dall'inizio della guerra e incontra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden

Nel gennaio 2023 Bakhmut, città dell'est dell'Ucraina, diventata il simbolo del "corpo a corpo" fra Kiev e Mosca: alcune immagini stellitari di Maxar mostrano come in alcune zone siano più i crateri dei bombardamenti del terreno circostante

Nel febbraio 2023 tornano la voce e il volto di Olena Kurylo, ritratta il 24 febbraio 2022 vicino Kharkiv, in Ucraina: la foto del suo viso con le bende a coprire le ferite appena medicate, e lo sguardo come fermo sullo shock di quel momento, ha fatto il giro del mondo diventando il simbolo di quel giorno. Dodici mesi dopo, Olena, che adesso vive in Polonia, sogna di tornare a casa: "Quando torno, mi piacerebbe giusto sedermi in pace con una tazza di tè. E il giorno dopo magari uscire, andare dal fioraio, comprare delle piante"
Ucraina, la donna della foto simbolo un anno dopo
Nel maggio 2023 l'esercito ucraino pubblica su Facebook foto delle "condizioni infernali" in cui stanno combattendo a Bakhmut, nel Donetsk. "Si potrebbe pensare che sia nebbia. Ma non lo è. È fumo di fuochi e proiettili fumogeni usati dalle truppe russe nel disperato tentativo di sfondare le nostre difese", scrive sul social la ventiquattresima brigata meccanizzata intitolata al re Danylo
Guerra Ucraina, esercito di Kiev pubblica su Facebook le “foto dell’inferno di Bakhmut”Nel giugno 2023 fa il giro del mondo la foto di un anziano seduto di fronte a un muro scrostato ai piedi del quale giace, sotto una coperta metallica, il cadavere di una ragazzina morta: la bambina è la nipote di 9 anni, deceduta insieme alla madre in un attacco russo su Kiev
Guerra in Ucraina, la foto simbolo: un anziano veglia il cadavere della nipote uccisa
Nel luglio 2023 un raid russo colpisce Odessa e danneggia gravemente la storica Cattedrale della Trasfigurazione. Per Kiev la distruzione del luogo di culto Patrimonio dell'Unesco è un "crimine di guerra"
Odessa, la Cattedrale della Trasfigurazione distrutta. FOTO
Nel 2023 per la prima volta la Chiesa ortodossa di Kiev festeggia il Natale il 25 dicembre: un chiaro segnale che l’Ucraina intende liberarsi dall’influenza russa, anche culturale, e avvicinarsi sempre di più all’Europa. Dal 1917 al 2022 il Natale in Ucraina era sempre caduto il 7 gennaio, come previsto dal calendario gregoriano
In Ucraina si è festeggiato per la prima volta il Natale il 25 dicembre. LE FOTO