Si tratta delle testate meno potenti di un arsenale nucleare, che potrebbero essere usate appunto in chiave tattica. Il loro scopo è raggiungere degli obiettivi in scala ridotta contro bersagli specifici durante un conflitto, senza la distruzione di un ampio territorio come avviene invece per le testate nucleari strategiche
- Dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia - con il dispiegamento di alcune testate in Bielorussia, le esercitazioni russe ai confini di Kiev e con le modifiche alla dottrina dell'uso del nucleare di Mosca firmate da Putin - è sempre presente il timore su un possibile utilizzo di armi nucleari nel conflitto ucraino. Queste si dividono in “strategiche” e “tattiche”
- Le armi “strategiche” sono le testate nucleari più potenti, capaci di sprigionare un'energia di centinaia o migliaia di chilotoni e così distruttive che, se usate dalla Russia, scatenerebbero la pronta reazione dI NATO e Stati Uniti con una risposta equivalente
- Le armi nucleari “tattiche” sono invece meno potenti e distruttive rispetto alle strategiche - pur mantenendo tutte le caratteristiche di un ordigno nucleare - usate per raggiungere obiettivi specifici su scala ridotta. Le testate nucleari di questo tipo possono sprigionare pochi chilotoni di potenza, capaci ad esempio di distruggere un territorio limitato occupato dal nemico, o una colonna di mezzi blindati, o ancora di mettere fuori uso grandi portaerei nemiche
- Mosca ha a disposizione circa 2mila testate tattiche nucleari, con un raggio di azione pari a uno-due chilometri. Possono essere montate su missili Iskander, con una gittata che raggiunge i 500 chilometri, oppure essere trasportate dai jet anche attraverso i missili ipersonici Kinzhal, molto difficili da intercettare prima dell'impatto
- Secondo quanto ipotizzato dal Pentagono, un eventuale scenario di uso delle armi nucleari tattiche da parte di Mosca potrebbe iniziare con il lancio di un missile in un'area disabitata a scopo dimostrativo, non lontano dalle coste ucraine. Anche se - si fa notare - un'azione del genere potrebbe rivelarsi controproducente per Putin. Rischierebbe infatti l'isolamento in ambito internazionale. Secondo alcuni analisti farebbero un passo indietro anche Cina e India, da sempre prudenti su una ulteriore escalation del conflitto
- Lo sviluppo delle armi nucleari tattiche risale agli Anni ’50, con la progettazione della prima testata nucleare W54, la cui forza esplosiva, o "resa", era stimata dai 0,1 a un chilotone
- In confronto, le bombe atomiche sganciate sul Giappone durante la Seconda guerra mondiale avevano una resa di 15 e 21 chilotoni. La testata W-54 erastata studiata per essere principalmente utilizzata sui fucili nucleari senza rinculo Davy Crockett, un tipo di lanciatestate portatile con una portata fino a un massimo di 45 km di distanza
- Le armi tattiche sono appunto piccole e progettate per devastare obiettivi nemici in aree specifiche. All'interno di questo gruppo di testate nucleari rientrano anche i proiettili di artiglieria nucleare, missili antiaerei nucleari e proiettili anticarro nucleari
- Le dimensioni ridotte rendono ogni testata facilmente trasportabile e utilizzabile senza il ricorso di mezzi aerei
- Esempi di armi nucleari tattiche sono le bombe nucleari B57, B61 Mod-3, Mod-4, Mod -10 e la Blue Peacock, le testate nucleari e termonucleari W25 e W85, le armi nucleari W33, Red Beard e Special Atomic Demolition Munition, i cannoni tattici M-28 e M-29 Davy Crocketts con testata nucleare W54 e i missili NASR
- Cosa succederebbe se la NATO rispondesse a sua volta a Mosca con armi nucleari, arrivando a una escalation con la Russia su vasta scala? Ha cercato di rispondere con un esperimento l’Università di Princeton (New Jersey): in poche ore ci sarebbero almeno 90 milioni di morti in diverse zone d'Europa e del mondo