Roma, donna e bimba trovate morte a Villa Pamphilj sono madre e figlia: Dna lo conferma

Cronaca
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La conferma arriva dopo i risultati del dna: la donna e la neonata ritrovate morte a Villa Pamphilj sono madre e figlia. Continuano le indagini per risalire alle loro identità. La Questura ha diffuso ieri le immagini dei tatuaggi della donna, lanciando un appello a chiunque possa fornire informazioni utili. Dopo la pubblicazione, sono già arrivate le prime segnalazioni, ora al vaglio degli investigatori

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Sono madre e figlia la donna e la bimba trovate morte sabato pomeriggio a villa Pamphili, a Roma. La conferma è arrivata dalle analisi del Dna che hanno accertato il rapporto di parentela tra le due. Sulla vicenda sono in corso le indagini della Squadra Mobile. Secondo le prime ipotesi degli inquirenti, la piccola sarebbe stata strangolata, come confermerebbero i primi risultati dell'autopsia effettuata nei giorni scorsi all'Istituto di Medicina legale dell'Università Cattolica, che racconterebbero di una morte per soffocamento. Nel frattempo, la Questura, impegnata nell'identificazione dei due corpi, ha diffuso ieri le immagini dei tatuaggi della donna, lanciando un appello a chiunque abbia eventuali segnalazioni utili alle indagini. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di una donna tra i 20 e i 30 anni, e di una bambina tra i 6 mesi e un anno.  

Impronte inviate all'estero: le indagini  

Dopo la diffusione delle immagini dei tatuaggi, la questura ha già ricevuto alcune segnalazioni, su cui sono in corso verifiche degli investigatori della Squadra Mobile di Roma che sono al lavoro per identificare i due cadaveri e fare piena luce sulla vicenda. Due, al momento, sono le segnalazioni ritenute di possibile interesse investigativo. Una donna ha raccontato di aver visto, venerdì sera, un uomo con una bambina in braccio all'interno della villa. Segnalazione simile alla testimonianza di tre minorenni che hanno contattato il 112 dichiarando di aver visto un uomo con in braccio un fagotto nei viali del parco. Intanto, in base a quanto appreso da Ansa, le impronte dattiloscopiche della donna sono state inviate anche all'estero per effettuare verifiche nelle banche dati, dopo che quelle italiane non hanno fornito risultati. Gli inquirenti non escludono che la bambina possa essere nata all'estero e che la coppia si trovasse da poco in Italia. La polizia anche oggi è tornata nel parco per nuovi sopralluoghi e per raccogliere elementi utili alle indagini.

I tatuaggi

Sul corpo della donna sono stati individuati alcuni tatuaggi (un surf con un teschio e un disegno floreale), che potrebbero aiutare nel processo di identificazione. Secondo quanto accertato finora, la donna e la bambina vivevano all'interno del parco, utilizzando giacigli di fortuna per trascorrere la notte. Sul corpo della donna non sono stati trovati segni di violenza, nessuna ferita da arma da taglio o tracce di aggressione. Per questo i risultati dell'autopsia potrebbero fornire un quadro più chiaro sulle cause del decesso. Secondo gli inquirenti, il corpo della donna, in avanzato stato di decomposizione, si trovava nel punto in cui è stato rinvenuto già da diversi giorni: nuda, coperta solo da un sacco nero.

I testimoni

Gli investigatori hanno ascoltato alcuni testimoni. Le dichiarazioni raccolte però si sono rivelate discordanti e, in molti casi, smentite dalle indagini della questura di Roma. Alcune voci, raccolte all'interno della villa, parlano di un uomo visto correre con un fagotto in braccio nelle ore precedenti al ritrovamento della bambina. Le verifiche, tuttavia, non hanno portato a nessun riscontro concreto. L'area interna della villa non è coperta da sistemi di videosorveglianza. 

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