Vertice in Cina, Putin e Modi da Xi. Paesi Sco lanciano modello alternativo all'Occidente
MondoProsegue la visita del leader russo in Cina, per rafforzare le alleanze a Est: a Tianjin ha partecipato al 25° vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. “Chiediamo rispetto e uguaglianza”, si legge nella dichiarazione finale. Putin e Xi Jinping hanno discusso anche di Ucraina e del vertice in Alaska con Trump. “Ci opponiamo all'egemonismo e alla politica della forza”, ha detto il leader cinese. Presente anche il premier indiano Modi: “È necessario trovare un modo per porre fine al conflitto”
Prosegue la visita di Vladimir Putin in Cina, con il presidente russo che continua a ignorare il pressing dell’Europa per una tregua in Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI LIVE) e cerca di rafforzare le alleanze a Est. Oggi a Tianjin, dopo la riunione plenaria dei leader, si è chiuso il 25esimo vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco): nella dichiarazione finale, i Paesi Sco hanno lanciato un modello alternativo all'Occidente. Parlando al vertice, Putin ha detto che la crisi con l’Ucraina “è nata in gran parte a causa del colpo di Stato a Kiev del 2014, provocato dall'Occidente", e poi per i "continui" tentativi dell'Occidente di coinvolgere Kiev nella Nato. Domenica Putin e il presidente cinese Xi Jinping hanno discusso, tra le altre cose, del vertice in Alaska con Donald Trump. “Ci opponiamo all'egemonismo e alla politica della forza”, ha poi dichiarato il leader cinese. Presente anche il premier indiano Narendra Modi, che ha commentato: “Sempre un piacere incontrare Putin”. Poi ha aggiunto: "È necessario trovare un modo per porre fine al conflitto" con Kiev.
Il vertice in Cina con Putin
Domenica sera c’è stata l’apertura formale del vertice di Tianjin, con il banchetto di benvenuto. Oggi la riunione è entrata nel vivo. In mattinata il presidente cinese Xi Jinping ha tenuto un discorso programmatico sugli obiettivi che il gruppo dovrà sviluppare nel prossimo decennio, presiedendo la cerimonia con oltre 20 capi di Stato e di governo eurasiatici, tra cui appunto il presidente russo Vladimir Putin, il premier indiano Narendra Modi e i presidenti iraniano Masoud Pezeshkian e turco Recep Tayyip Erdogan. Si tratta della più grande riunione della Sco dalla sua fondazione nel 2001, per rafforzare il peso del Dragone al centro delle relazioni regionali.
Paesi Sco lanciano modello alternativo all'Occidente
I Paesi dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai sostengono il "rispetto del diritto dei popoli a scegliere in modo indipendente e democratico i propri percorsi di sviluppo politico e socio-economico", osservando che "i principi di rispetto reciproco per la sovranità, l'indipendenza, l'integrità territoriale, l'uguaglianza, il mutuo vantaggio, la non ingerenza negli affari interni e la non minaccia o uso della forza sono la base di uno sviluppo sostenibile delle relazioni internazionali". È quanto si legge nella Dichiarazione di Tianjin, alla fine del del vertice Sco, come alternativa al modello occidentale a guida Usa. I Paesi della Sco, si legge ancora, aderiscono a politiche "che escludono approcci basati su blocchi e logiche di confronto nella soluzione dei problemi dello sviluppo internazionale", lamentando l'aumento del confronto geopolitico, di sfide e minacce alla sicurezza e alla stabilità. I leader degli oltre 20 Paesi, a partire da Cina, Russia e India, hanno condannato ancora una volta "con fermezza" gli attacchi di Israele e Usa di giugno contro l'Iran, Paese della Sco. Analoga condanna è stata ripetuta anche per gli attacchi contro i civili e le azioni che hanno portato alla distruzione di Gaza. Il vertice ha prodotto 24 documenti in settori come sicurezza, economia, scambi culturali e collaborazione tra istituzioni, oltre a un documento strategico per il 2026-2035 della Sco, a una dichiarazione di sostegno al sistema del commercio internazionale e a una dichiarazione sugli 80 anni della fine della seconda guerra mondiale.
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Putin e i motivi della guerra in Ucraina
Anche se non è citata nelle dichiarazioni finali, al vertice Sco si è parlato anche di Ucraina. I “continui” tentativi dell'Occidente di coinvolgere Kiev nella Nato sono una delle cause principali all'origine del conflitto, ha detto Putin a Tianjin. Poi ha aggiunto "che la crisi è nata in gran parte a causa del colpo di Stato a Kiev del 2014, provocato dall'Occidente". La seconda causa, ha ribadito, "sono i continui tentativi dell'Occidente di coinvolgere l'Ucraina nella Nato. Come abbiamo ripetutamente sottolineato, ciò rappresenta una minaccia diretta alla sicurezza della Russia".
Putin ha parlato del vertice in Alaska
Inoltre, è emerso che Putin ha discusso con il presidente cinese Xi Jinping e "altri leader" l'esito del vertice di Ferragosto in Alaska con Donald Trump. Parlando alla Sco di Tianjin, il capo del Cremlino ha detto di "apprezzare gli sforzi" di Cina e India per risolvere la crisi in Ucraina, "non scaturita dall'invasione" ma "dal colpo di Stato a Kiev appoggiato dagli alleati occidentali dell'Ucraina" e dai tentativi dell'Occidente di trascinare Kiev nella Nato. Per la soluzione, ha aggiunto, "occorre affrontate le cause e ristabilire l'equilibrio di sicurezza. La Russia aderisce al principio che nessun Paese può garantire la sua sicurezza a spese di altri".
Putin e Modi
In Cina c’è stato anche l’incontro tra Putin e Modi, con saluti calorosi, ampi sorrisi e una breve camminata mano nella mano. "È sempre un piacere incontrare il presidente Putin!", ha scritto su X il premier indiano, postando anche la foto dell'incontro informale con il capo del Cremlino prima dell'avvio dei lavori del vertice Sco di Tianjin. Modi ha poi rimarcato "le interazioni" in corso con gli altri leader, fino a citare lo "scambio di opinioni" a tre "con il presidente Putin e il presidente Xi durante il Summit della Sco". Putin ha fatto salire Modi sulla sua auto blindata, avviandosi insieme verso il bilaterale. Il presidente russo, così, al vertice Sco di Tianjin ha fatto proprio l'inatteso gesto del presidente Usa Donald Trump, maturato nel summit di Ferragosto in Alaska: nell'occasione il tycoon, violando a sorpresa le regole di protocollo e sicurezza, ha fatto salire Putin sulla sua The Beast, l'auto presidenziale speciale blindatissima, rimanendo da soli per una decina di minuti fino a quando non hanno raggiunto il luogo del summit. Putin e Modi, in base alle immagini dei media dei rispettivi Paesi, hanno avuto ampi colloqui, estesi anche al presidente cinese Xi Jinping.
Modi: "È necessario trovare un modo per porre fine al conflitto"
Nel bilaterale con Putin, a margine dei lavori del vertice Sco di Tianjin, Modi parlando della guerra in Ucraina ha dichiarato che l'India accoglie "con favore tutti i recenti sforzi compiuti per la pace. Ci auguriamo che tutte le parti procedano in tal senso, in modo costruttivo". "È necessario trovare un modo per porre fine al conflitto il prima possibile e stabilire una pace duratura. Questo è l'appello di tutta l'umanità", ha aggiunto Modi, secondo il resoconto dei media di New Delhi. Sempre nel discorso di apertura del bilaterale, Modi ha elogiato la "speciale e privilegiata partnership strategica" con Mosca. Il premier, con più post su X, ha rimarcato che le conversazioni con Putin "sono illuminanti". In seguito, in uno scritto in cirillico, ha riferito di aver avuto "un eccellente incontro. Abbiamo discusso di come approfondire la cooperazione bilaterale in tutti gli ambiti, tra cui commercio, fertilizzanti, spazio, sicurezza e cultura. Abbiamo scambiato opinioni sui processi regionali e globali, inclusa la risoluzione pacifica" del conflitto in Ucraina.
Putin ed Erdogan
Putin a Tianjin ha incontrato anche il suo omologo turco Recep Tayyip Erdogan. “Siamo grati agli amici turchi per il significativo contributo agli sforzi politico-diplomatici per la risoluzione della crisi ucraina", ha detto il presidente russo. Putin, citato dal Cremlino, ha ricordato che a partire da maggio si sono svolte tre tornate di trattative a Istanbul tra delegazioni russa e ucraina, "che hanno permesso di fare progressi nella risoluzione di una serie di questioni pratiche nel campo umanitario". "Sono convinto che il ruolo speciale della Turchia in queste questioni sarà richiesto anche in futuro", ha concluso il leader russo. "Ci aspettiamo che Putin visiti presto il nostro Paese", ha detto invece Erdogan. Il leader turco ha anche discusso con l'omologo cinese, Xi Jinping, della situazione a Gaza, della guerra tra Ucraina e Russia e di passi congiunti che possono essere intrapresi per la ricostruzione in Siria.
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Cos’è la Sco e gli altri temi
La Sco, fondata nel 2001, include Cina, India, Russia, Pakistan, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan e Bielorussia, con altri 16 Paesi affiliati come osservatori o partner di dialogo. Xi ha tenuto una nutrita serie di bilaterali, tra i quali quelli con il presidente bielorusso Alexander Lukashenko, uno dei più stretti e fedeli alleati di Putin, e il premier indiano Narendra Modi, alla sua prima visita in Cina dal 2018. Modi e Xi hanno concordato sul fatto che i due Paesi dovrebbero essere "partner di cooperazione, non rivali", a dispetto delle tensioni partite nel 2020 con gli scontri mortali tra truppe al confine himalayano. Si tratta di un'ulteriore tappa del processo di disgelo tra le due nazioni più popolose del mondo, in forte competizione per estendere l'influenza in tutta l'Asia meridionale. Cina e Russia hanno promosso la Sco come alternativa alla Nato, l'alleanza Atlantica che lega Usa ed Europa, mostrando evidenti limiti strategici e operativi. Molti dei leader presenti si sposteranno poi a Pechino per la parata militare del 3 settembre su Piazza Tienanmen. Nell'occasione, ci sarà anche il leader nordcoreano Kim Jong-un a celebrare gli 80 anni della vittoria nella Seconda guerra mondiale.
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Xi critica "l'egemonismo e la politica della forza"
Nelle scorse ore, aprendo a Tianjin i lavori dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco), il presidente cinese Xi Jinping ha criticato "l'egemonismo e la politica della forza" che segnano "il mondo attraversato da turbolenze e cambiamenti". Ha poi invitato i leader presenti, tra cui Putin e Modi, ad "aderire all'equità e alla giustizia", contro "la mentalità della Guerra fredda, il confronto tra fazioni e il comportamento prepotente" nell'ordine mondiale. "Noi siamo sempre stati per l'equità e la giustizia internazionale", sostenendo "la tolleranza e l'apprendimento reciproco", ha aggiunto Xi. L'attuale situazione internazionale "sta diventando caotica e interconnessa", ha continuato il presidente cinese, rendendo "i compiti di sicurezza e sviluppo che gli Stati membri della Sco devono affrontare ancora più impegnativi. Guardando indietro, a dispetto dei tempi tumultuosi, abbiamo raggiunto il successo praticando lo spirito di Shanghai", ha detto ancora Xi riferendosi al nome del gruppo e alle spinte di cooperazione e solidarietà che portarono alla fondazione del gruppo nel 2001. "Guardando al futuro, dobbiamo rimanere con i piedi per terra, andare avanti e svolgere al meglio le funzioni dell'organizzazione", rispettando "le differenze" e mantenendo "la comunicazione strategica per costruire il consenso e rafforzare la solidarietà". L'auspicio è di "allineare meglio le strategie di sviluppo, di promuovere la Belt and Road Initiative (Bri) e di sfruttare la forza del mercato di grandi dimensioni", ottimizzando poi "il commercio e gli investimenti". A proposito, Xi ha sottolineato che la Cina aumenterà investimenti e prestiti ai partner dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai (Sco) allo scopo di rafforzare il "più grande blocco sulla sicurezza regionale" e di avviare "una nuova fase di sviluppo e cooperazione di alta qualità". Il presidente cinese ha citato 2 miliardi di yuan (275 milioni di dollari) in sovvenzioni per il 2025 e altri 1,3 miliardi di dollari in prestiti a un consorzio interbancario nel triennio. La Cina "ha investito 84 miliardi di dollari nei Paesi della Sco e sosterrà la partecipazione di 10.000 studenti" al piano di formazione professionale 'Luban' di Pechino, ha detto.
Xi lancia la “Global governance iniziative”
Il presidente Xi Jinping ha poi lanciato la “Global governance iniziative”, che - ha detto - vuole colmare "il gap tra Nord e Sud" del mondo, sfidando gli assetti dell'ordine occidentale nato dalla fine della Seconda guerra mondiale, a guida Usa. "Vorrei proporre un'iniziativa di governance globale e collaborare con tutti i Paesi per costruire congiuntamente un sistema di governance globale più giusto ed equo e procedere verso una comunità con un futuro condiviso per l'umanità", ha detto Xi. Mentre le tendenze storiche "di pace, sviluppo, cooperazione e mutuo beneficio restano immutate, la mentalità della Guerra Fredda, l'egemonismo e il protezionismo continuano a perseguitare il mondo", ha aggiunto il presidente cinese, per il quale ci sono "nuove minacce e sfide, e il mondo si è trovato in un nuovo periodo di turbolenza e trasformazione". Sulla Global Governance Initiative, Xi ha citato i cinque principi guida: uguaglianza sovrana; stato di diritto internazionale; multilateralismo; approccio incentrato sulle persone; adozione di azioni concrete. La Sco, in questo scenario, "è diventata sempre più un catalizzatore per lo sviluppo e la riforma del sistema di governance globale", continuando a sostenere "i principi di non alleanza, non scontro e non attacco a terze parti". La Sco, in altri termini, "deve rimanere una forza di stabilità in questo mondo instabile". Putin si è poi detto favorevole alla creazione di "un nuovo e più efficace sistema di governance globale", particolarmente necessario mentre "alcuni Paesi cercano testardamente di esercitare pressione negli affari internazionali".