Guerra in Ucraina, dai mezzi ai soldati: quanto può continuare l’offensiva della Russia?
Il 15 agosto il presidente russo Vladimir Putin incontrerà Donald Trump in Alaska per parlare della guerra in Ucraina. Dopo aver provato a occupare velocemente Kiev nel 2022, Mosca è rimasta bloccata in una guerra di posizione che vede i soldati russi procedere ancora lentamente. Ma quanto può continuare la sua offensiva? Ecco cosa sapere
GLI INCONTRI PREPARATORI DEL VERTICE
- Proseguono gli incontri tra i vertici statunitensi e russi per preparare l’incontro che avverrà ad Anchorage il prossimo 15 agosto. Come ha dichiarato la Tass, il ministero degli Esteri russo ha affermato che il capo della diplomazia russa Sergey Lavrov e il segretario di Stato Usa Marco Rubio hanno discusso ieri al telefono della preparazione dell'incontro tra i due capi di Stato
GLI ASSETTI MILITARI DISTRUTTI
- La macchina bellica della Federazione Russa ha subito pesanti perdite dal 2022 ad oggi: quasi 9 mila mezzi blindati, oltre 4 mila carri armati, e 850 mila lanciamissili sono andati persi nella guerra contro l’Ucraina
L’AUMENTO DELLA CAPACITÀ MILITARE
- Una situazione dalla quale la Russia è uscita grazie ad un poderoso aumento della capacità militare: alcune stime parlano di 148 carri armati e 547 mezzi blindati prodotti ogni mese, cifre di gran lunga superiori a quelle del 2022
LE VITTIME NELL’ESERCITO
- Dall’inizio del conflitto, seconda una stima della Nato, sarebbero morti o feriti sul fronte ucraino quasi 800 mila soldati russi
AUMENTANO I SOLDATI
- Eppure, Mosca continua a rimpinguare e a rinfoltire le fila militari: oggi sono più di 600 mila i militari russi presenti sul fronte ucraino, il doppio rispetto all’inizio del conflitto
COME È POSSIBILE?
- Ma come ha fatto la Russia ad aumentare il numero di soldati? Una grossa mano la danno i bonus per l'arruolamento arrivati a 20mila dollari, oltre 20 volte il salario mensile medio, che attraggono molte persone, soprattutto dalle regioni più remote e più povere come la Siberia
NUOVI ACQUIRENTI PER IL PETROLIO RUSSO
- Un ruolo importante è poi quello dell'economia. Nonostante le sanzioni europee, il petrolio russo continua a scorrere, anche se ora procede verso direzioni diverse: se nel 2022 la maggioranza dei barili erano destinati verso il Vecchio Continente, oggi vanno soprattutto verso Cina (un milione di barili al giorno) e India (1,1 milioni di barili)
RICAVI IN PICCHIATA
- C’è un fattore, però, a cui fare attenzione, ed è il crollo dei ricavi pubblici della vendita di gas e petrolio causato in particolare da due fattori: il calo delle quotazioni internazionali del petrolio, più basse rispetto al solito, e il rafforzamento della valuta nazionale, il rublo
IL DEFICIT PUBBLICO RUSSO
- Questo, poi, sta portando ad un aumento del deficit russo: la previsione iniziale del 2025 parlava di uno 0,5% sui dodici mesi, ma le stime successive hanno alzato il dato prima all’1,7% e poi al 2,2% con riferimento ai soli mesi di gennaio-luglio
CRESCITA ZERO
- Da qui derivano anche le parole della governatrice della Banca Centrale Russa, Elvira Nabiullina, che parla di “risorse a disposizione dell’economia russa terminate" e prevede una crescita zero del Paese entro fine anno