Israele ha lanciato un assalto aereo e terrestre alla città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia di Gaza. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha verificato anche la presenza di operatori italiani e Onu e ha chiesto spiegazioni a Israele, oltre allo stop degli attacchi. Nuova strage di affamati in fila per gli aiuti. Il cardinale Pizzaballa ha definito "ingiustificabili" le azioni del governo israeliano
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Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti dal fuoco dei carri armati israeliani entrati oggi nel sud e nell'est della città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale: lo riporta il Guardian, che cita fonti mediche. I proiettili dei tank avrebbero colpito otto case e tre moschee nella zona. In precedenza fonti mediche nella Striscia avevano indicato che cinque membri della stessa famiglia sono stati uccisi oggi in un attacco israeliano nella zona di Al-Mawasi, nel sud della Striscia, e altre due a Jabalia, nel nord.
"Non riusciamo a capire le ragioni di tutto questo e, come il Papa giustamente ha detto, e anche noi lo ripetiamo continuamente, tutto questo non è giustificabile. Vorrei chiarire una cosa: non abbiamo nulla contro il mondo ebraico e non vogliamo assolutamente apparire come coloro che vanno contro la società israeliana e contro l'ebraismo, ma abbiamo il dovere morale di esprimere con assoluta chiarezza e franchezza la nostra critica alla politica che questo governo sta adottando a Gaza" . Lo dice, in una intervista ai media vaticani, il cardinale di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa.
Non passano nemmeno 24 ore e a Gaza è un'altra strage tra la gente affamata in fila per gli aiuti. Le persone uccise dagli attacchi israeliani a Gaza sarebbero almeno 90 e più di 200 sono rimaste ferite, secondo fonti mediche ad al Jazeera. A Deir al-Balah, dove si trovano centinaia di migliaia di sfollati e, secondo l’intelligence, anche molti ostaggi israeliani, l’esercito israeliano prepara una nuova offensiva via terra. Sul fronte diplomatico Tel Aviv revoca il visto al responsabile Onu per gli affari umanitari. Appello del Papa: "Basta barbarie, no allo spostamento forzato della popolazione".
Al coro di voci contro i raid si è aggiunto anche il ministro degli Affari esteri Antonio Tajani, che ha denunciato a Deir al-Balah anche la presenza di "operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona di Gaza che sarebbe una zona sicura e che invece da ore è sottoposta a fuoco israeliano". "Abbiamo chiesto informazioni al governo israeliano - ha aggiunto il ministro - soprattutto chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, si cessino immediatamente. Bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari".
"Israele respinge" l'appello di 25 di Paesi, tra cui l'Italia, "poiché è slegata dalla realtà e invia un messaggio sbagliato a Hamas" che "ha iniziato questa guerra e la sta prolungando" ed è "l'unica parte responsabile della mancanza di un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco". Lo dichiara il ministero degli Esteri israeliano.
Gli approfondimenti:
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L'Iran minaccia di morte la vincitrice del premio Nobel per la pace Narges Mohammadi
Narges Mohammadi, Nobel per la Pace 2023, ha ricevuto minacce di morte dal regime iraniano per il suo impegno a favore dei diritti umani e della democrazia; il Comitato del Nobel lancia l’allarme sulla sua sicurezza

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Vai al contenutoIsraele, domani Knesset non voterà su coscrizione per haredi
A causa della crisi nella maggioranza sulla legge per l'esenzione dal servizio militare, il plenum della Knesset non si svolgerà domani a causa di disaccordi tra i partiti haredi e il Likud. La coalizione cercherà di portare le leggi al voto mercoledì, se riuscirà a raggiungere un accordo entro quella data.
Onu, a giugno 93% famiglie a Gaza senza acqua
Nella Striscia di Gaza l'80 per cento delle infrastrutture idriche e ospedaliere si trova sotto il controllo dell'esercito israeliano. A giugno il 93 per cento delle famiglie palestinesi non ha avuto accesso all'acqua. I dati sono stati resi noti dalle Nazionil Unite, per sottolineare l'aggravarsi dell'emergenza umanitaria a Gaza. Più di un milione e 300 mila persone, ha aggiunto il portavoce, ha bisogno di un rifugio. "Da 140 giorni - ha aggiunto il portavoce, Stephane Dujarric - le forze israeliane non hanno permesso alcun rifornimento per i rifugi".
Libano: Onu, attacchi israeliani a linea blu dell'Unifil
Nel sud del Libano i caschi blu della missione Unifil hanno registrato attività militari dell'esercito israeliano. Ieri, ha spiegato l'Onu, i soldati Unifil "hanno osservato colpi di mitragliatrice pesante provenienti da una postazione delle forze di difesa israeliane oltre la 'linea blu' (la zona cuscinetto tra Libano e Israele, ndr), nel settore est. I nostri caschi blu sono stati costretti a mettersi al riparo e, fortunatamente, non sono stati segnalati feriti". "Ancora una volta - ha aggiunto il portavoce dell'Onu, Stephane Dujarric - è importante ribadire che la libertà e la sicurezza di movimento dei caschi blu sono requisiti fondamentali per l'attuazione del mandato. Le parti devono garantire la sicurezza del nostro personale".
Leavitt: "Trump colto di sorpresa da raid su Siria e chiesa Gaza"
Donald Trump ha "un buon rapporto di lavoro" con Benjamin Netanyahu ma "è stato colto di sorpresa dai bombardamenti in Siria e anche da quello di una chiesa cattolica a Gaza": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt parlando con i reporter. "In entrambi i casi, il presidente ha chiamato rapidamente il primo ministro israeliano per porre rimedio alla situazione", ha aggiunto.
Iran, Putin a Teheran: "Accetti l'intesa su arricchimento zero"
Come ha riferito Axios, Putin avrebbe espresso il suo sostegno a un accordo nucleare che impedisca all’Iran di arricchire uranio. La Russia è da anni la principale sostenitrice diplomatica di Teheran sulla questione nucleare, ma Putin avrebbe ora assunto una posizione più dura a riguardo. Iran: ok a soluzione diplomatica

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Vai al contenutoCasa Bianca: "Trump vuole fine uccisioni a Gaza e rilascio tutti gli ostaggi"
"Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump vuole che le uccisioni finiscano e vuole negoziare un cessate il fuoco in questa regione. Vuole che tutti gli ostaggi vengano rilasciati da Gaza". Lo ha detto ai giornalisti la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt.
Idf: "Soldato israeliano ucciso in scontri a Khan Younis"
Un soldato israeliano è stato ucciso questa mattina durante gli scontri avvenuti a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. Lo ha reso noto l'Idf, precisando il militare ucciso è il sergente maggiore Amit Cohen, 19 anni, del 13° battaglione della Brigata Golani, di Holon. Secondo un'indagine preliminare delle Idf, il soldato è stato ucciso dall'esplosione di un ordigno militare israeliano all'interno di un edificio a Khan Younis.
Francesca Albanese (Onu): “Le sanzioni Usa per Gaza violano la mia immunità”
La relatrice speciale delle Nazioni Unite sui Territori palestinesi occupati lo ha detto da Bogotà, dove si è recata per partecipare ad un vertice internazionale per trovare soluzioni al conflitto di Gaza. Albanese ha dichiarato che le sanzioni impostele da Washington a seguito delle sue critiche alla posizione della Casa Bianca rappresentano "una misura molto seria che non ha precedenti"

Albanese: “Le sanzioni Usa per Gaza violano la mia immunità Onu”
Vai al contenutoMuore soldato israeliano a Khan Younis
Un soldato israeliano e' stato ucciso questa mattina durante gli scontri avvenuti a Khan Younis, nella striscia di Gaza meridionale. Lo ha reso noto l'IDF. Il soldato ucciso è il sergente maggiore Amit Cohen, 19 anni, del 13* battaglione della Brigata Golani, di Holon. Secondo un'indagine preliminare delle IDF, Cohen è stato ucciso dall'esplosione di un ordigno militare israeliano all'interno di un edificio a Khan Younis. L'esplosione ha anche ferito gravemente un ufficiale del 13* Battaglione, afferma l'IDF. L'esercito sta indagando ulteriormente sulla causa dell'esplosione.
Hamas: "Bene che 25 Paesi riconoscano fascismo Israele"
Hamas afferma che la dichiarazione di 25 Paesi che chiede la fine immediata della guerra di Israele rappresenta "il riconoscimento internazionale della portata delle violazioni commesse dal governo fascista di occupazione". "La condanna, da parte della dichiarazione internazionale, dell'uccisione di oltre 800 civili nei pressi dei punti di soccorso di Stati Uniti e Israele conferma la brutalità di questo meccanismo", ha affermato Hamas. Da quando è stata istituita la GHF alla fine di maggio, più di 900 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano mentre cercavano di procurarsi cibo disperatamente necessario.
Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese
La caduta del regime di Bashar al-Assad dopo una lunga e sanguinosa guerra civile, non sembra aver portato - almeno per il momento - la pace in Siria. Nel Paese oggi guidato da Ahmed al-Sharaa, in precedenza noto come al-Jolani, si sono registrati scontri negli ultimi giorni tra gruppi leali al nuovo governo e la minoranza dei Drusi, in particolare nella zona della città di Sweida a sud della Siria
Scontri in Siria, chi sono i drusi e cosa sta succedendo nel Paese
Vai al contenutoConclusa la terza fase di invio aiuti dal Marocco a Gaza
Si è conclusa questo fine settimana la terza fase della campagna aiuti del Marocco a Gaza. L'Agenzia 'Bayt Mal Al-Quds Asharif' ha portato cibo e medicine alle famiglie sfollate più vulnerabili nel campo di Bureij, a est della Striscia. L'operazione è stata finanziata dall'Associazione marocchina per la Ricostruzione della Palestina. Nonostante i continui rischi per la sicurezza, le squadre hanno raggiunto il campo sfollati, per consegnare a mano i pacchi alimentari direttamente a 500 famiglie, evitando ai destinatari di recarsi presso centri di stoccaggio o punti di distribuzione.
Uomo investe a Tel Aviv manifestanti per il rilascio degli ostaggi
Un uomo ha investito con la propria macchina diversi manifestanti a Tel Aviv che chiedevano un accordo per il rilascio degli ostaggi. La polizia israeliana ha minacciato di disperdere le manifestazioni, affermando: "Il vostro comportamento ha causato gli scontri". In precedenza, un motociclista aveva aggredito a pugni un manifestante di 74 anni davanti al quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv. L'aggressione è avvenuta mentre i manifestanti bloccavano il traffico, leggendo ad alta voce i nomi degli ostaggi.
"Camminavo con i cartelli, e lui si è piazzato tra le auto", ha raccontato il manifestante ferito. "L'ho fermato e lui mi ha detto 'muoviti'. Gli ho detto che non me ne sarei andato. È sceso dallo scooter e ha iniziato a colpirmi a pugni: non capivo cosa stesse succedendo."
Londra: "Israele risponda sull'uccisione di bimbi affamati" (2)
Lammy ha evocato una "litania degli orrori" a Gaza a cui occorre mettere fine con "un cessate il fuoco che sia l'ultimo"; e ha accusato Israele di mettere ulteriormente in pericolo con il rilancio della sua offensiva militare gli stessi ostaggi israeliani rimasti nelle mani di Hamas. Il titolare del Foreign Office ha confermato l'innalzamento dei toni rispetto alle critiche precedenti, sottolineando che il governo di Keir Starmer "condanna totalmente le uccisioni di civili" nella Striscia: uccisioni a cui - ha peraltro aggiunto - "Hamas sta contribuendo e dalle quali sta traendo vantaggio"; non senza ribadire che "Hamas non può avere un ruolo nel futuro governo" del territorio palestinese. Ha poi ribadito sia la denuncia dello sfollamento di una marea umana di palestinesi, definendo "crudele" quanto sta accadendo in particolare a Rafah, sia il sistema "disumano" di distribuzione limitata attuale di aiuti: distribuzione sottratta all'Onu e appaltata - "con il contagocce" - alla controversa Gaza Humanitarian Foundation, un'organizzazione vicina alla destra americana gradita al governo Netanyahu. Si è infine detto "inorridito" pure per le violenze e le vendette settarie denunciate ai danni delle minoranze drusa e alawita nella Siria del dopo Assad. Le critiche di Lammy a Israele sono state considerate insufficienti e tardive da altri esponenti della maggioranza laburista e da oppositori progressisti, che deplorano come il governo Starmer continui a fornire armi e componenti letali britanniche destinate all'Idf. Mentre sono state contestate per le ragioni contrarie da Priti Patel, ministra degli Esteri ombra filo-israeliana dell'opposizione conservatrice, che ha sollecitato l'esecutivo - il quale ha annunciato altri 40 milioni di sterline di aiuti per i palestinesi - a coordinare l'assistenza umanitaria con lo Stato ebraico se davvero vuole "salvare vite umane".
Londra: "Israele risponda sull'uccisione di bimbi affamati"
"Il governo d'Israele deve rispondere su quale giustificazione militare vi possa essere dietro gli attacchi in cui sono stati uccisi bambini disperati e affamati" in coda per il cibo nella Striscia di Gaza palestinese. Lo ha detto il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, aggiornando stasera la Camera dei Comuni sulla situazione in Medio Oriente alla vigilia della pausa parlamentare estiva e dopo aver promosso la pubblicazione del duro monito odierno al governo di Benyamin Netanyahu firmato con i colleghi di altri 24 Paesi alleati, Italia compresa.
Merz a Netanyahu, inaccettabile quel che fanno a Gaza
"Venerdì ho avuto una lunga telefonata con Netanyahu e ho detto chiaramente che non condividiamo la politica su Gaza". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Berlino, in conferenza stampa con l'omologo norvegese, rispondendo a una domanda su Gaza. Il cancelliere ha rinnovato l'appello "a far arrivare gli aiuti umanitari alla popolazione civile". "Non è accettabile quello che sta facendo l'esercito israeliano", ha concluso.
Media, Meta ospita annunci raccolta fondi per Idf
I social media di Meta ospitano annunci a pagamento per raccogliere fondi destinati a fornire armamenti alle forze armate israeliane, in violazione del codice di comportamento che le piattaforme di Meta sostengono di rispettare. A rivelarlo è il Guardian, che riporta i risultati di un'inchiesta di Eko, un osservatorio mondiale a tutela dei consumatori con oltre 23 milioni di utenti in tutto il mondo. Da marzo del 2025, sono comparsi su Facebook, Instagram e Threads almeno 117 annunci a pagamento di entità filo-israeliane che chiedono soldi per attrezzature militari, tra cui droni ed equipaggiamento tattico, da destinare all'Idf, in quella che appare una violazione delle politiche pubblicitarie dichiarate dalla società di Marc Zuckerberg. Era già successo a dicembre 2024, quando Eko segnalò 98 annunci a Meta che ne cancellò la maggior parte. Ma molti di questi sono riapparsi tali e quali. "Siamo il team di cecchini di Unit Shaked, di stanza a Gaza, e abbiamo urgente bisogno di treppiedi per completare la nostra missione a Jabalia", si legge in un post su Facebook, pubblicato per la prima volta l'11 giugno e ancora attivo il 17 luglio. "Questo dimostra che Meta prenderà letteralmente soldi da chiunque", ha detto al Guardian l'attivista di Eko Maen Hammad. Tecnicamente e teoricamente, le piattaforme passano al setaccio le campagne e sono tenute a rendere noto chi paga per l'annuncio, ha spiegato la società. Ma per queste pubblicità non è accaduto. Solo in Europa, gli annunci hanno avuto almeno 76mila visualizzazioni.
Tajani, contattato l'operatore italiano dell'Onu a Gaza
"Già è stato contattato l'operatore italiano dell'Onu. È stato contattato dalla nostra unità di crisi. Sto seguendo personalmente la situazione, è vero che stanno sparando vicino al luogo dov'è, un luogo dove non si dovrebbe sparare. Stiamo seguendo con una massima attenzione la sua situazione". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.
Tajani, Israele che spara contro una chiesa turba i cristiani
"Facciamo nostre anche le parole di Papa Leone: aver sparato contro una chiesa cristiana ha provocato un grave turbamento in tutta la popolazione anche cristiana e anche nel nostro Paese. Questo certamente non non aiuta, bisogna quindi fare in modo di concludere quanto prima questa guerra". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando della situazione a Gaza con i giornalisti fuori da Palazzo Chigi.
Israele contro appello 25 Paesi: "Responsabile è Hamas"
"Israele respinge" la dichiarazione di un gruppo di Paesi, tra cui l'Italia, "poiché è slegata dalla realtà e invia un messaggio sbagliato a Hamas" che "ha iniziato questa guerra e la sta prolungando" ed è "l'unica parte responsabile della mancanza di un accordo per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco". Lo dichiara il ministero degli Esteri israeliano. "Esiste una proposta concreta per un accordo di cessate il fuoco: Israele ha ripetutamente detto sì a questa proposta, mentre Hamas si rifiuta ostinatamente di accettarla. In momenti così delicati delle trattative in corso, è meglio evitare dichiarazioni di questo tipo".
Ong, circa 1.300 uccisi in una settimana nel sud della Siria
Sono circa 1.300 gli uccisi in Siria in una settimana di scontri armati e fucilazioni sommarie nel sud del paese, nella regione di Sweida. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui dei 1.265 uccisi, 196 civili sono stati giustiziati sommariamente. Di questi, 195 sono civili drusi, inclusi 28 donne e 8 bambini, da parte delle forze governative e dei loro alleati beduini. Tra questi civili drusi uccisi a Sweida si conta anche un giornalista locale. Le milizie druse dal canto loro hanno giustiziato sommariamente una donna e un bambino della comunità beduina locale. Del totale, 609 persone, tutti drusi, sono stati uccisi in scontri armati. Di questi ci sono 104 civili, 16 donne e 6 bambini. Nei combattimenti sono stati uccisi anche 404 tra membri delle forze governative (372), ausiliari beduini (31) e un miliziano beduino libanese. Nei raid israeliani sono stati uccisi in tutto 15 membri delle forze governative e altre tre persone: una donna e due uomini ancora non identificati.
Israele, Lapid chiede data per elezioni: "Governo non funziona"
Il leader dell'opposizione Yair Lapid ha invitato il governo nel plenum della Knesset a "chiudere una data concordata per le elezioni". Lapid ha detto ai membri della coalizione che "nello Stato di Israele c'è un governo di minoranza che ha smesso di funzionare. Nel suo giorno migliore, questa coalizione ha 60 seggi, e oggi non è davvero il suo giorno migliore", ha scandito l'ex primo ministro. "Voi siete un governo di minoranza illegittimo, che non funziona, non fa, non muove nulla in questo paese", ha ribadito Lapid, prima di affermare che anche il presidente Trump si accorgerà presto che in Israele "non c'è davvero un governo".
Usa, Graham: "Sconvolto da violenze coloni contro siti cristiani"
Il senatore degli Stati Uniti Lindsey Graham, convinto sostenitore di Israele, ha affermato di essere "incredibilmente sconvolto" dalle violenze dei coloni che hanno raggiunto le rovine di una chiesa storica in Cisgiordania. "C'è stata una chiesa cattolica bruciata in Cisgiordania", ha detto il repubblicano della Carolina del Sud in un'intervista a Fox News. Si riferiva a un incendio di sterpaglie appiccato da estremisti ebrei che si è avvicinato alle pareti del complesso della chiesa di San Giorgio del V secolo nella città di Taybeh, così come al vicino cimitero cristiano. Graham ha detto che invierà una lettera al governo del primo ministro Benjamin Netanyahu chiedendo un resoconto dell'incidente. Graham è l'ultimo repubblicano filo-israeliano di lunga data a denunciare il maltrattamento israeliano dei cristiani. L'intervista alla Fox è andata in onda il giorno dopo che Mike Huckabee, l'ambasciatore degli Stati Uniti in Israele, ha visitato Taybeh e allo stesso modo ha chiesto conseguenze per l'incendio, definendo la profanazione dei luoghi di culto un "crimine contro l'umanità e Dio". Giorni prima, il fuoco di un carro armato israeliano ha danneggiato una chiesa cattolica a Gaza e ucciso tre persone. A seguito di questo evento c'è stata una dura telefonata del presidente degli Stati Uniti Donald Trump al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
Media, leader Hamas irraggiungibili, negoziati in stallo
I colloqui per un cessate il fuoco a Gaza e un accordo per il rilascio degli ostaggi non sono andati avanti questo weekend a causa dell'impossibilitaà dei negoziatori di Hamas a Doha di raggiungere i leader del gruppo a Gaza lo scorso fine settimana. Lo ha detto una fonte che ha familiarità con la questione al Times of Israel, sottolineando che questo ha impedito un progresso dei negoziati. La scorsa settimana, Israele ha presentato mappe aggiornate che mostrano la sua proposta di ridispiegamento delle truppe da Gaza durante la tregua di 60 giorni in discussione. Le mappe hanno fatto sì che i mediatori fossero ottimisti sulle possibilità di un accordo, ma da giovedì non c'è stata alcuna risposta da parte del gruppo terroristico. Un diplomatico arabo ha detto separatamente al Times of Israel che, nonostante il ritardo nella risposta di Hamas, i mediatori sono ancora ottimisti sulle possibilità di raggiungere un accordo nei prossimi giorni, data la posizione ammorbidita di Israele sul suo ridispiegamento delle truppe e la volontàè di Hamas di rinunciare alla sua richiesta di un impegno israeliano per un cessate il fuoco permanente.
Israele respinge appello per Gaza, va rivolto ad Hamas
Israele ha respinto la dichiarazione congiunta con cui 25 Paesi, tra cui l'Italia, hanno chiesto la fine della guerra a Gaza. "E' scollegata dalla realta' e invia un messaggio sbagliato ad Hamas", si legge in una nota del ministero degli Esteri. "Tutte le dichiarazioni e tutte le rivendicazioni dovrebbero essere rivolte all'unica parte responsabile della mancanza di un accordo per il rilascio degli ostaggi e di un cessate il fuoco: Hamas, che ha iniziato questa guerra e la sta prolungando", prosegue il comunicato. "Invece di accettare un cessate il fuoco, Hamas e' impegnata in una campagna per diffondere menzogne su Israele. Allo stesso tempo, Hamas agisce deliberatamente per aumentare gli attriti e i danni ai civili che arrivano per ricevere aiuti umanitari. Esiste una proposta concreta per un accordo di cessate il fuoco e Israele ha ripetutamente detto si' a questa proposta, mentre Hamas si rifiuta ostinatamente di accettarla", sostiene Israele. Dunque, "la dichiarazione non concentra la pressione su Hamas e non ne riconosce il ruolo e la responsabilita' nella situazione. Hamas e' l'unico responsabile della continuazione della guerra e delle sofferenze di entrambe le parti. In momenti cosi' delicati delle trattative in corso, e' meglio evitare dichiarazioni di questo tipo", si chiude la nota.
Media, almeno 56 morti oggi a Gaza nei raid israeliani
Sono almeno 56 i morti causati dagli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo riferisce al-Jazeera. Secondo l'emittente qatariota, tra i morti sette erano in attesa di ricevere aiuti, mentre sei - di cui due bambini - sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani sul porto dei pescatori a ovest di Gaza City.
Russia-Iran, incontro tra i due ministri della Difesa a Mosca
Il ministro della Difesa russo, Andrei Belousov, e il suo omologo iraniano, Aziz Nasirzadeh, hanno discusso del rafforzamento della cooperazione militare in un incontro a Mosca. Lo riferisce l'agenzia di stampa statale russa RIA Novosti, citando l'ambasciatore iraniano.
Hamas, progressi su detenuti ma non su dispiegamento Idf
Hamas e Israele "hanno fatto progressi" sulla questione dei prigionieri palestinesi che saranno rilasciati in cambio di ostaggi ancora trattenuti a Gaza. A riferirlo è stata una fonte di Hamas. Restano invece lontane le posizioni sul dispiegamento dell'esercito israeliano a Gaza durante il cessate il fuoco, ha chiarito la fonte. "Le nuove proposte che abbiamo ricevuto sono ancora in fase di studio e Hamas non tarderà a rispondere", ha detto. Una fonte egiziana vicina ai colloqui ha chiarito che i mediatori a Doha stanno ancora aspettando la risposta di Hamas all'ultima proposta di cessate il fuoco. I membri della delegazione a Doha "sono propensi a sostenere la proposta", ma "l'ala militare di Hamas non ha inviato una risposta chiara". L'attuale proposta sul tavolo in discussione in Qatar propone una tregua di 60 giorni, durante la quale Hamas e Israele devono negoziare un cessate il fuoco permanente.
Tajani: "A Deir al-Balah operatori italiani, Idf fermi raid"
Il ministro degli Affari Esteri Antonio Tajani afferma che a Deir al-Balah, dove è in corso l'offensiva israeliana, "ci sono operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona di Gaza che sarebbe una zona sicura e che invece da ore è sottoposta a fuoco israeliano". "Abbiamo chiesto informazioni al governo israeliano - aggiunge il ministro - soprattutto chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, si cessino immediatamente. Bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari".
Guerra Israele-Gaza, i carri armati entrano a Deir Al Balah
Appello ultimativo a Israele su Gaza, 25 i Paesi firmatari
Sono 25 in totale i ministri degli Esteri di Paesi europei ed extraeuropei che hanno firmato oggi l'appello dai toni ultimativi a Israele in cui si afferma che "la guerra a Gaza deve finire ora". Lo rende noto - sul sito del governo britannico - il Foreign Office, il cui titolare, David Lammy, rivendica di essere stato promotore dell'iniziativa. Il testo risulta sottoscritto dai capi delle diplomazie di Regno Unito, Italia, Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Giappone, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Svizzera, oltre che dalla commissaria Ue alla Parità, la belga di origine algerina Hadja Lahbib. Dalla lista mancano invece significativamente Paesi dell'Unione Europea come Germania, Ungheria, Repubblica Ceca e altri, nonché il nome dell'alta rappresentante della politica estera di Bruxelles, Kaja Kallas. Il documento - pubblicato integralmente da Londra - contiene anche il no a ogni cambiamento demografico forzato, sia nella nella Striscia di Gaza sia nel resto dei "Territori palestinesi occupati"; chiede lo stop a ogni nuovo insediamento di coloni in Cisgiordania e a Gerusalemme est; e ribadisce il sostegno al piano di pace arabo. Non senza sollecitare il rilascio immediato di tutti ostaggi israeliani rimasti nelle mani di Hamas e nel contempo la fine delle restrizioni sul flusso degli aiuti per la popolazione civile palestinese di Gaza allo stremo.
Emergency: "A Deir al-Balah staff bloccato e attacco pesante"
Dopo l'ordine israeliano di evacuazione di Deir al-Balah, le cliniche di Emergency ad al-Mawasi e al-Qarara, nella zona di Khan Younis, sono costrette a funzionare a ritmo ridotto nonostante i gravi bisogni perche' il team internazionale e' bloccato in casa e parte del team gazawi e' dovuto scappare con le famiglie. Lo ha denunciato l'organizzazione umanitaria. "Abbiamo passato una notte insonne per i bombardamenti iniziati a partire dalle 21 di ieri. Per tutta la notte e' stato un susseguirsi di esplosioni, suoni di elicotteri che si avvicinavano, raffiche di armi automatiche, droni. Questa ennesima evacuazione compromette l'unica strada che era rimasta parzialmente percorribile in quell'area e ora ci impedisce di raggiungere i nostri presidi sanitari", ha raccontato Alessandro Migliorati, capoprogetto di Emergency a Gaza. "Le nostre attivita' sanitarie non si sono interrotte grazie ai colleghi che abitano in zone non colpite, ma c'e' bisogno di tutto lo staff disponibile per poter assistere la popolazione. Ogni giorno visitiamo almeno 250 pazienti, un ritmo non sostenibile a staff ridotto".
Pizzaballa: "Su Gaza governo israeliano non giustificabile" (2)
Ai media vaticani Pizzaballa racconta la sua visita pastorale nella comunita' ferita giovedi' scorso da un bombardamento israeliano: "Mi hanno colpito le enormi distese di tende che prima non c'erano". "Quando sono andato - prosegue -, erano tutti al sud, c'era il corridoio Netzarim che chiudeva. Sono tornati su, adesso c'è più di un milione di persone che non ha dove vivere. Soprattutto lungo il mare, ci sono lunghe distese di tende, dove la gente vive in condizioni di estrema precarietà sia dal punto di vista igienico che sotto qualsiasi altro profilo. E poi, l'altra immagine e' l'ospedale: i bambini mutilati, accecati per le conseguenze dei bombardamenti". Israele sta ordinando di evacuare Gaza. Che ne sarà della popolazione superstite, stremata? "Restera' li'. C'è chi partirà, senz'altro, ma la maggioranza resterà li'", risponde il Patriarca di Gerusalemme. "Non sa dove andare, prima di tutto, ma non vuole neanche partire, perché ha le radici lì, ha la casa lì, o meglio, avevano la casa li', e vogliono ricostruirla lì. Il Papa su questo è stato molto chiaro: niente trasferimenti di popoli, non ci saranno riviere a Gaza".
Tajani: "Israele fermi immediatamente attacchi a Deir al-Balah"
"Ho ricevuto notizia che nella zona di Deir al-Balah ci sono operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona di Gaza che sarebbe una 'zona sicura' e che invece da ore è sottoposta a fuoco israeliano. Abbiamo chiesto informazioni al governo israeliano, soprattutto chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, si cessino immediatamente. Bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari". Lo scrive in una nota il ministro degli Affari Esteri, Antonio Tajani.
Italia e altri 22 Paesi: "La guerra a Gaza deve finire ora" (2)
Oltre all'Italia e all'Ue, la dichiarazione pubblicata sul sito della Farnesina è firmata da Australia, Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Islanda, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svezia e Regno Unito. "La sofferenza dei civili a Gaza ha raggiunto livelli mai visti prima. Il modello di distribuzione degli aiuti del governo israeliano è pericoloso, alimenta l'instabilità e priva i cittadini di Gaza della dignità umana. Condanniamo la distribuzione a goccia degli aiuti e l'uccisione disumana di civili, compresi bambini, che cercano di soddisfare i loro bisogni più elementari, come acqua e cibo. È orribile - si legge nella dichiarazione - che oltre 800 palestinesi siano stati uccisi mentre cercavano aiuto. Il rifiuto da parte del governo israeliano di fornire assistenza umanitaria essenziale alla popolazione civile è inaccettabile". "Gli ostaggi crudelmente tenuti prigionieri da Hamas dal 7 ottobre 2023 continuano a soffrire terribilmente. Condanniamo la loro continua detenzione e chiediamo il loro rilascio immediato e incondizionato. Un cessate il fuoco negoziato offre la migliore speranza di riportarli a casa e porre fine all'agonia delle loro famiglie", prosegue l'appello. I 23 Paesi invitano Israele "a revocare immediatamente le restrizioni al flusso di aiuti e a consentire urgentemente alle Nazioni Unite e alle Ong umanitarie di svolgere il loro lavoro salvavita in modo sicuro ed efficace. Invitiamo tutte le parti a proteggere i civili e a rispettare gli obblighi del diritto internazionale umanitario". "Le proposte di trasferire la popolazione palestinese in una "città umanitaria" sono totalmente inaccettabili. Lo sfollamento forzato permanente - aggiunge la nota - è una violazione del diritto internazionale umanitario. Ci opponiamo fermamente a qualsiasi iniziativa volta a modificare il territorio o la demografia nei Territori Palestinesi Occupati. Il piano di insediamento E1 annunciato dall'Amministrazione Civile israeliana, se attuato, dividerebbe in due lo Stato palestinese, rappresentando una flagrante violazione del diritto internazionale e compromettendo gravemente la soluzione dei due Stati. Nel frattempo, la costruzione di insediamenti in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, ha accelerato, mentre la violenza dei coloni contro i palestinesi è aumentata vertiginosamente. Questo deve cessare".
Italia e altri 22 Paesi: "La guerra a Gaza deve finire ora"
"Noi, i firmatari elencati di seguito, siamo uniti da un messaggio semplice e urgente: la guerra a Gaza deve finire ora". Lo si legge in una dichiarazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani insieme ai colleghi di altri 22 Paesi, europei e non solo, e al Commissario europeo per l'uguaglianza, la preparazione e la gestione delle crisi.
Pizzaballa: "Su Gaza governo israeliano non giustificabile"
"Non riusciamo a capire le ragioni di tutto questo e, come il Papa giustamente ha detto, e anche noi lo ripetiamo continuamente, tutto questo non è giustificabile. Vorrei chiarire una cosa: non abbiamo nulla contro il mondo ebraico e non vogliamo assolutamente apparire come coloro che vanno contro la società israeliana e contro l'ebraismo, ma abbiamo il dovere morale di esprimere con assoluta chiarezza e franchezza la nostra critica alla politica che questo governo sta adottando a Gaza" . Lo dice, in una intervista ai media vaticani, il cardinale di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa.
Tajani a Israele: "Fermare immediatamente attacchi a Gaza"
"Ho ricevuto notizia che nella zona di Deir al-Balah ci sono operatori italiani e delle Nazioni Unite: è una zona di Gaza che sarebbe una 'zona sicura' e che invece da ore è sottoposta a fuoco israeliano. Abbiamo chiesto informazioni al governo israeliano, soprattutto chiediamo con forza che quegli attacchi, ma anche tutti gli attacchi, cessino immediatamente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che "bisogna cessare il fuoco definitivamente, liberare gli ostaggi israeliani, proteggere la popolazione palestinese e fare entrare massicciamente gli aiuti umanitari e sanitari".
Tank Idf a Deir al-Balah, famiglie ostaggi protestano
Le forze armate israeliane hanno iniziato questa mattina l'annunciata operazione via terra a Deir al-Balah, nella zona centrale di Gaza. Lo hanno riferito i media israeliani. Dopo che ieri e' stato emesso un avviso di evacuazione per l'area, oggi sono stati mostrati filmati dei carri armati che operano nell'area, per la prima volta dall'inizio della guerra. Gli attacchi dell'aviazione sono continuati per tutto il giorno e la notte, ha reso noto N12. L'offensiva ha suscitato pero' le proteste delle famiglie degli ostaggi, preoccupate per la sorte dei loro cari. "L'Idf ha ammesso in passato di non sapere dove siano i rapiti e se c'e' una manovra di terra, c'e' un pericolo per la vita dei rapiti in cattivita'", ha avvertito Robbie Chen, padre del soldato rapito Itai Chen. "Dall'inizio della guerra, 41 ostaggi sono stati uccisi in prigionia. L'unico modo per portare tutti i rapiti all'ultimo e' attraverso un accordo", ha ammonito. Di diverso parere il governo o almeno il ministro degli Insediamenti Orit Struk. In un'intervista a Kol Barama questa mattina si e' detto a favore dell'espansione dei combattimenti nelle aree in cui l'Idf non era ancora entrato, anche a costo di mettere a rischio i rapiti.
Italia e 22 Paesi: "Inaccettabile trasferire palestinesi"
"Le proposte di trasferire la popolazione palestinese in una 'città umanitaria' sono totalmente inaccettabili. Lo sfollamento forzato permanente è una violazione del diritto internazionale umanitario". Lo hanno ribadito i ministri degli Esteri di 23 Paesi, compresa l'Italia, insieme al commissario Ue per la Gestione delle crisi. "Ci opponiamo fermamente a qualsiasi iniziativa volta a modificare il territorio o la demografia nei Territori Palestinesi Occupati. Il piano di insediamento E1 annunciato dall'Amministrazione Civile israeliana, se attuato, dividerebbe in due uno Stato palestinese, segnando una flagrante violazione del diritto internazionale e compromettendo gravemente la soluzione dei due Stati", hanno aggiunto. "Nel frattempo, è aumentata la costruzione di insediamenti in tutta la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, mentre la violenza dei coloni contro i palestinesi è cresciuta vertiginosamente. Questo deve cessare".
Hamas: "Attacchi israeliani a Gaza, 134 morti in 24 ore"
Il ministero della Salute di Gaza gestito da Hamas afferma che 134 persone sono state uccise e 1.155 sono rimaste ferite in seguito agli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Dall'inizio delle ostilità il 7 ottobre 2023, si legge inoltre in un comunicato stampa pubblicato su Telegram, si contano 59.029 morti e 142.135 feriti.
Erdogan: "Jolani mostra fermezza, Israele vuole il caos in Siria"
Il capo di Stato turco, Recep Tayyip Erdogan, è tornato a commentare la recente crisi nel sud della Siria, affermando che l'autoproclamato presidente siriano Ahmad Al-Sharaa (Jolani) "ha mostrato una posizione ferma" mentre "Israele non vuole stabilità nella regione". Parlando con i giornalisti, Erdogan ha detto che "finora non sono state fatte concessioni" da parte dell'autoproclamato governo centrale di Damasco e che "in un momento in cui tutti gli attori che non potrebbero mai unirsi si stanno unendo sulla questione siriana. E' essenziale spiegare chiaramente al mondo che Israele sta ostacolando questo progetto di stabilità", riferisce la presidenza della Repubblica di Ankara. Israele "crede che una Siria unita non sarebbe nel suo interesse e continua con tali provocazioni", ha detto Erdogan, aggiungendo che Ankara non vuole una Siria "frammentata". Secondo il leader turco, una "ripresa della Siria" rappresenterebbe uno "sviluppo positivo" anche per la Turchia, che continua a fornire "tutto il supporto necessario per accelerare i rimpatri volontari" di siriani giunti negli anni scorsi in Turchia come profughi in fuga dalla guerra e rimasti nel Paese con uno status di protezione temporanea.
Caritas: Gaza,popolazone ridotta alla fame, rischio carestia
"A Gaza, Caritas Internationalis assiste a una situazione terribile in cui: 50 ostaggi sono ancora detenuti da Hamas; l'intera Striscia viene bombardata e rasa al suolo per liberarla e renderla inabitabile; centinaia di migliaia di palestinesi vengono massacrati: i dati ufficiali riportano solo i decessi accertati nelle strutture sanitarie,ma sappiamo che le vittime sono molte di più; la popolazione è ridotta alla fame, al punto da rischiare la carestia; i bambini vengono bombardati mentre aspettano di ricevere alimenti terapeutici". Lo dice Caritas Internationalis che aggiunge:"La storia non perdonerà la barbarie e la complicità".
Fonti mediche: attacchi israeliani a Gaza, 27 morti
Fonti mediche hanno affermato che almeno 27 persone sono state uccise dall'alba di oggi negli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza, inclusi quattro palestinesi che stavano aspettando gli aiuti umanitari. Lo riporta Al Jazeera.
Carri armati israeliani entrano a Deir al-Balah, tre morti
Almeno tre palestinesi sono stati uccisi e diversi sono rimasti feriti dal fuoco dei carri armati israeliani entrati oggi nel sud e nell'est della città di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale: lo riporta il Guardian, che cita fonti mediche. I proiettili dei tank avrebbero colpito otto case e tre moschee nella zona. In precedenza fonti mediche nella Striscia avevano indicato che cinque membri della stessa famiglia sono stati uccisi oggi in un attacco israeliano nella zona di Al-Mawasi, nel sud della Striscia, e altre due a Jabalia, nel nord.
Fonti mediche: 19 palestinesi morti di fame in 24 ore
Almeno 19 palestinesi, inclusa una bambina di quattro anni, sono morti di fame nelle ultime 24 ore a Gaza: lo riportano la Bbc e la Cnn, che citano il portavoce dell'ospedale dei Martiri di al-Aqsa, a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. La Cnn riporta inoltre che dall'inizio del conflitto nell'ottobre 2023 almeno 76 bambini sono deceduti per malnutrizione nella Striscia.
Katz: "Il destino dello Yemen sarà lo stesso di Teheran"
"Il destino dello Yemen sarà lo stesso di Teheran": lo ha affermato oggi in una nota il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. "Gli Houthi pagheranno un prezzo elevato per aver lanciato missili contro lo Stato di Israele. Continueremo ad agire in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo per difendere lo Stato di Israele", ha aggiunto. Katz ha confermato che le Forze di Difesa del Paese stanno colpendo "obiettivi terroristici del regime terroristico Houthi presso il porto di Hodeida e stanno reprimendo con forza qualsiasi tentativo di ripristinare l'infrastruttura terroristica attaccata in precedenza".
Idf: colpiti obiettivi militari Houthi a Hudaydah
L'Esercito israeliano (Idf) "ha colpito e smantellato infrastrutture militari appartenenti al regime terroristico Houthi nel porto di Hudaydah", in Yemen: lo ha reso noto l'Idf su Telegram. "Tra le infrastrutture militari colpite vi erano veicoli ingegneristici utilizzati per ristabilire l'infrastruttura del porto, contenitori di carburante, navi militari utilizzate per attività militari e di attacco contro lo Stato di Israele e navi nella zona marittima adiacente al porto, e ulteriori infrastrutture del terrore utilizzate dal regime terroristico Houthi", si legge in un comunicato stampa.
Media: attacco aereo e terrestre dell'Idf a Deir al-Balah
Le forze israeliane hanno lanciato un assalto aereo e terrestre alla città di Deir al-Balah, nel centro della Striscia Gaza, riporta la Bbc. L'operazione è iniziata nelle prime ore di oggi, poche ore dopo che l'Idf aveva emesso un avviso di evacuazione per i residenti di 6 isolati residenziali nella parte sud-occidentale della città. La zona è popolata da migliaia di sfollati provenienti da Rafah e Khan Younis, nel sud di Gaza. Giornalisti locali hanno riferito alla Bbc che i carri armati e i veicoli militari israeliani si sono spinti in città dal checkpoint di Kisufim sotto la copertura dell'artiglieria pesante e dei caccia.
Fonti mediche, 'attacchi israeliani a Gaza, 7 morti'
Fonti mediche nella Striscia di Gaza affermano che sette persone sono state uccise oggi in seguito agli attacchi dell'esercito israeliano, riporta Al Jazeera. Secondo fonti dell'ospedale Nasser di Khan Yunis, cinque membri della stessa famiglia sono morti quando la tenda in cui si trovavano nella zona di Al-Mawasi - nella Striscia di Gaza meridionale - è stata colpita. Un altro attacco israeliano ha ucciso altre due persone a Jabalia, nel nord della Striscia, secondo fonti del complesso ospedaliero di Al-Shifa. Al Jazeera riporta che le forze israeliane hanno anche sparato con droni contro i palestinesi rifugiati in una scuola a Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. Per ora non sono state segnalate vittime.
Onu: "Devastante ordine israeliano evacuare centro Gaza"
Un ordine militare israeliano che impone ai residenti e agli sfollati nella zona di Deir el-Balah, a Gaza, di spostarsi verso sud ha inferto "un altro colpo devastante" agli sforzi umanitari nel territorio devastato dalla guerra. Lo afferma l'agenzia umanitaria delle Nazioni Unite OCHA. L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari "avverte che l'ordine di emesso oggi dall'esercito israeliano ha inferto un altro colpo devastante alle già fragili linee di approvvigionamento che mantengono in vita la popolazione della Striscia di Gaza", si legge in una nota.
Inviato Usa per ostaggi, più ottimista di prima su intesa
L'inviato Usa per gli ostaggi, Adam Boehler, si è detto "più ottimista di prima" rispetto a un accordo tra Israele e Hamas per un cessate il fuoco a Gaza che porti alla liberazione di rapiti. "Hamas è molto rigido. Gli sono state offerte molte proposte che avrebbero dovuto accettare, ed è ora che rilascino gli ostaggi", ha affermato in un'intervista alla Cnn. Boehler ha dichiarato di aspettarsi che il gruppo militante palestinese adotti misure che portino a un accordo.