L’inviato statunitense Witkoff ha detto di aver "buone sensazioni che si arriverà a una risoluzione a lungo termine". Hamas ha riferito di aver “raggiunto con l'inviato Usa un’intesa di principio per un cessate il fuoco permanente”. Intanto, Netanyahu ha confermato che Israele ha eliminato Mohammed Sinwar, il numero uno di Hamas a Gaza. "Intollerabile la crisi umanitaria a Gaza", ha scritto su X la presidente della Commissione Ue von der Leyen. Tajani ha chiesto a Israele di fermare subito l'offensiva
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Mentre continuano i raid israeliani su Gaza, l'inviato statunitense Steve Witkoff ha detto di avere "buone sensazioni" sui colloqui per la tregua: "Credo che siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare che, si spera, verrà consegnato più tardi oggi. Il presidente lo esaminerà e ho ottime sensazioni sul fatto che si arriverà a una risoluzione a lungo termine". Hamas ha riferito di aver “raggiunto con l'inviato Usa Steve Witkoff un’intesa di principio per un cessate il fuoco permanente”.
Intanto, Netanyahu ha confermato che Israele ha eliminato Mohammed Sinwar, il numero uno di Hamas a Gaza, nell'attacco a Gaza dell'Idf di inizio mese.
La presidente della Commissione europea von der Leyen, su x, ha definito "intollerabile la crisi umanitaria a Gaza": "Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala".
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto a Israele di fermare subito l'offensiva a Gaza. "La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili, che chiediamo a Israele di fermare immediatamente", ha detto nell'informativa alla Camera. "I bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al piu' presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato", ha insistito. Allo steso tempo, "Hamas deve liberare tutti gli ostaggi che ancora sono nelle sue mani, che hanno il diritto di tornare alle proprie case", ha aggiunto. Scontro al Parlamento italiano dopo l'informativa del ministro Tajani. “Indignano i morti innocenti gazawi, Israele si fermi”, esorta il titolare della Farnesina. Ma il responsabile Esteri del Pd Provenzano accusa il governo di “stringere mani sporche di sangue”.
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23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"
La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione.IL VIDEO
Crosetto: "Gravi, false e pericolose affermazioni di Bonelli"
"Le affermazioni pronunciate oggi in Aula dall'onorevole Bonelli (Avs) sono gravi, false e pericolose. Dichiarare che dei caccia F-35 israeliani avrebbero operato da basi italiane o anche che piloti italiani si sarebbero addestrati con colleghi israeliani, non è solo una menzogna: è una mistificazione deliberata che offende le Forze Armate italiane, insulta l'intelligenza dei cittadini e mina la credibilità delle nostre istituzioni". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto. "Le parole dell'onorevole Bonelli sono - ribadisce Crosetto - un'invenzione pura, costruita solo per gettare discredito, fomentare indignazione e strumentalizzare una tragedia per fini politici. Tanto più inaccettabile è questa operazione se si considera che il sottoscritto - e il governo - hanno più volte espresso critiche chiare e nette all'operato del primo ministro Netanyahu, distinguendo sempre con fermezza tra il diritto alla difesa di Israele e la necessità di tutelare la popolazione civile palestinese. È stata proprio la Difesa italiana, non a parole, ma con i fatti, a intervenire tra le prime per portare aiuti umanitari, curare feriti e accogliere minori dei civili palestinesi". "Strumentalizzare il dolore per fare propaganda, raccontando falsità in Aula, è semplicemente vergognoso e infame. In un momento così drammatico per il Medio Oriente, servirebbero responsabilità, competenza e rispetto per la verità. L'onorevole Bonelli ha scelto la via opposta: quella dell'allarmismo, della disinformazione e della calunnia. Non lo permetterò. Non permetterò - conclude Crosetto - che si infanghi il nome delle Forze Armate italiane né che si usi il Parlamento come palcoscenico per diffondere bugie".
Organizzazione Usa-Israele inizia distribuzione aiuti Gaza. VIDEO
La Spagna e 3 Paesi rinnovano impegno per la soluzione a 2 Stati
Un anno dopo il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte di Slovenia, Spagna, Irlanda e Norvegia, i quattro Paesi, partecipanti al gruppo Madrid+, hanno rinnovato "l'impegno" di lavorare per l'attuazione della soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, come unica strada per la pace in Medio Oriente. In una dichiarazione congiunta - informa il ministero degli Esteri iberico in una nota - i quattro Paesi sottolineano che "solo uno Stato palestinese praticabile e contiguo con frontiere riconosciute internazionalmente, formato da Gaza e Cisgiordania e con Gerusalemme est come capitale" può garantire pace e sicurezza sia ai palestinesi che agli israeliani. Questo slancio ha avuto un impatto significativo sulla dinamica internazionale del conflitto a Gaza, riaccendendo la speranza per la soluzione dei due Stati, dopo anni di stallo, è detto nella dichiarazione. Che ricorda come nel settembre 2024 le Nazioni Unite hanno istituito l'"Alleanza globale per l'attuazione della soluzione dei due Stati", che punta a rendere concreta questa realtà. La spinta data dai quattro Paesi con il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 28 maggio 2024, ha portato frutti il 10 dicembre dello stesso anno quando, segnala il testo, l'Assemblea generale dell'Onu ha approvato una risoluzione per convocare una conferenza di Alto Livello per la soluzione pacifica della questione di Palestina e l'attuazione della soluzione dei due Stati, che si terrà il 17 giugno sotto l'egida delle Nazioni Unite, co-presieduta da Francia e Arabia Saudita, indicata come il quadro più legittimo per avanzare verso l'obiettivo.
Papa: "Da Gaza il pianto per i corpi dei bambini". VIDEO
Medioriente, Ue critica su guerra di Israele a Gaza. VIDEO
Crosetto a Bonelli: "Nessun F35 israeliano sui cieli italiani"
"Ho letto alcune dichiarazioni di Angelo Bonelli, accompagnate da successivo carico di insulti da parte di Fratoianni, che accusavano il governo di aver ospitato esercitazioni di F35 israeliani nelle scorse settimane. Vorrei tranquillizzarli ed invitarli a verificare prima le informazioni: non ci sono stati F35 israeliani in Italia né nel 2025, né nel 2024, né nel 2023. Immagino chiederanno scusa per la falsa notizia e gli insulti correlati". Lo scrive su X il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Onu: "La soluzione dei due Stati è in terapia intensiva"
"La soluzione dei due Stati è in terapia intensiva". Lo ha detto la coordinatrice speciale Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Sigrid Kaag.
Gaza Foundation: "Consegnati 840.262 pasti, nessuno ha sparato"
La Gaza Humanitarian Foundation (Ghf) ha dichiarato che due dei quattro centri di distribuzione aperti nella Striscia hanno consegnato oggi "circa 14.550 scatole di cibo, ogni scatola sfama 5,5 persone per 3,5 giorni, per un totale di 840.262 pasti", si legge in un comunicato. La Ghf ha sottolineato che "non sono stati sparati colpi contro la folla palestinese, non ci sono state vittime, nessuno è stato interrogato o arrestato dal fondo, in quanto non ha l'autorità di arrestare". In mattinata notizie di stampa hanno riportato che un palestinese era stato ucciso e altri 48 sono rimasti feriti dal fuoco dell'Idf. "Purtroppo, sono molti gli attori che auspicano il fallimento del Ghf. Le condizioni rimangono molto difficili e la vita sia dei cittadini di Gaza che degli operatori umanitari è a rischio", ha affermato la fondazione. "Ghf prevedeva che il centro di distribuzione potesse subire pressioni a causa della fame e dei blocchi imposti da Hamas, che creano condizioni pericolose all'esterno dei cancelli. Secondo il protocollo stabilito, per un breve momento il team Ghf ha intenzionalmente allentato i protocolli di sicurezza per proteggersi dalle reazioni della folla alla ricezione del cibo", ha detto. "Le operazioni continueranno ad estendersi a tutti e 4 i siti, con l'intenzione di costruirne altri in tutta Gaza nelle prossime settimane", ha aggiunto Gaza Foundation.
Witkoff: "A breve nuovo accordo preliminare su tregua Gaza"
"Credo che siamo sul punto di inviare un nuovo accordo preliminare che, si spera, verrà consegnato più tardi oggi. Il presidente lo esaminerà e ho ottime sensazioni sul fatto che si arriverà a una risoluzione a lungo termine": lo ha detto l'inviato presidenziale Usa Steve Witkoff.
Trump: "Ho detto a Netanyahu di non attaccare l'Iran"
"Ho detto a Netanyahu di non attaccare l'Iran". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale. "Ho detto a Netanyahu che non lo ritengo appropriato in questo momento", ha detto Trump parlando con i giornalisti a proposito di un eventuale attacco israeliano contro l'Iran.
Trump: "Non sono frustrato dal comportamento di Netanyahu"
Donald Trump ha detto di non essere "frustrato" dal comportamento del premier israeliano Benyamin Netanyahu. "Stiamo gestendo la situazione a Gaza", "stiamo dando cibo alla gente della Striscia", ha detto il presidente Usa alla cerimonia di giuramento dell'ex anchor di Fox Jeanine Ferris Pirro come procuratrice della capitale.
Witkoff: "Ho buone sensazioni sui colloqui per Gaza"
"Ho buone sensazioni" sui colloqui per la tregua a Gaza: lo ha detto l'inviato statunitense Steve Witkoff.
Trump: "Stiamo avendo ottimi colloqui con l'Iran"
"Stiamo avendo ottimi colloqui con l'Iran". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale. "Non se porteranno a qualcosa ma sono molto buoni", ha aggiunto.
Tajani: "Rischio antisemitismo se si istiga odio, guardate in Usa"
"Il rischio in questa fase è che rispunti l'antisemitismo, a Roma c'è una comunità ebraica importante e luoghi di culto ebraici da proteggere. E se si istiga all'odio l'opinione pubblica, poi ci sono le frange più violente e le vittime. Avete visto cosa è successo negli Usa". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo nella sede della Regione Lazio al secondo forum sulla sicurezza urbana. "I rischi ci sono ed è già accaduto in passato: ricordiamo l'attentato alla Sinagoga di Roma nel 1982 quando morì un bimbo di due anni", ha ricordato Tajani sottolineando: "Il ministro Piantedosi, anche dopo l'assassinio dei due giovani diplomatici a Washington, ha rinforzato le misure di sicurezza intorno ai luoghi frequentati dai cittadini di religione ebraica - ha precisato -, quindi la vigilanza è alta e anche la capacità di prevenire grazie all'azione della nostra intelligence che è sempre stata proverbiale. Il governo continuerà attraverso gli strumenti delle forze dell'ordine e dell'intelligence a tutelare i nostri cittadini anche in un momento di grande difficoltà e tensione internazionale".
Costa sente il re di Giordania: "Apprezzo i suoi sforzi su Gaza"
"Ho avuto una telefonata positiva e costruttiva con Sua Maestà il Re Abdallah II. Apprezzo i suoi sforzi volti a contribuire alla cessazione delle violenze a Gaza e in Cisgiordania e al ripristino del pieno accesso agli aiuti umanitari per alleviare le sofferenze della popolazione palestinese a Gaza". Lo scrive sui social il presidente del Consiglio Europeo Antonio Costa. "L'Ue e la Giordania sono partner strategici fondamentali e vi è un grande potenziale per sviluppare ulteriormente la nostra stretta cooperazione", aggiunge Costa.
Schlein: "Tajani non è riuscito nemmeno a nominare Netanyahu"
"Il governo non ha espresso nemmeno una condanna dei crimini che il governo di estrema destra di Netanyahu sta portando avanti i ragazzi. Non l'ha fatto nemmeno oggi il ministro Tajani, che" in Parlamento "non è riuscito nemmeno a nominare Netanyahu". Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein.
Schlein: "Invitiamo tutti al corteo per Gaza, la storia giudicherà"
"Invitiamo tutte e tutti a partecipare insieme a noi a questa grande manifestazione per fermare il massacro dei palestinesi in corso a Gaza, per fermare i crimini di guerra del governo di estrema destra di Netanyahu". Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, in un punto stampa con i leader di M5s, Giuseppe Conte, e di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, alla Camera. "Il 7 giugno ci troveremo alle 14: partirà un corteo che poi arriverà in piazza San Giovanni, per dire basta alla complicità che vediamo, per dire basta anche ai silenzi di questo governo che sta tradendo la tradizione diplomatica e di pace di questo nostro paese. La storia giudicherà dove siamo stati davanti a questo sterminio costante, davanti all'uso della fame come arma di guerra, davanti a quello che stiamo vedendo con più di 15.000 bambini e bambini palestinesi che sono stati uccisi".
Tajani: "Su Gaza cattivi maestri in Parlamento, incitano a odio"
"Viviamo momenti difficili di troppi cattivi maestri che incitano all'odio e non sanno quale influenza negativa possano avere sulle menti giovani e più fragili. Mi dispiace che questo accada anche in Parlamento. Additare il governo della responsabilità delle morti nella Striscia di Gaza è qualcosa che non racconta la verità. Dire che siamo corresponsabili di migliaia di morti e dirlo, con toni di odio, non va bene". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervenendo nella sede della Regione Lazio, al secondo forum sulla sicurezza urbana.
Media Gaza: "Residenti saccheggiano magazzini di Hamas, 5 uccisi"
Centinaia di residenti della Striscia di Gaza hanno preso d'assalto i magazzini di Hamas nei pressi dell'ingresso al campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia, e hanno sottratto grandi quantità di farina: cinque persone sarebbero state uccise a colpi d'arma da fuoco. Lo riferisce la stampa palestinese citata da Ynet. L'informazione non si può verificare autonomamente.
Conte: "Governo complice della condotta criminale di Netanyahu"
"Invitiamo il 7 giugno tutti i cittadini a venire con noi in corteo e poi in piazza, tutte le persone che ritengono che a Gaza si stia calpestando non solo il diritto internazionale o umanitario, ma anche i più elementari principi di umanità. Invitiamo tutti coloro che ritengono che questo sistematico sterminio debba terminare, tutti coloro che si distanziano da questa complicità che di fatto sta offrendo il nostro governo alla condotta criminale di Netanyahu". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, in un punto stampa alla Camera con i leader di Pd Elly Schlein e di Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. "Noi le luci le abbiamo già accese da tempo, le abbiamo accese anche in Parlamento, le abbiamo accese in varie iniziative. Abbiamo una mozione unitaria che sarà la base anche di questa iniziativa. Perché tutti possano richiamare l'attenzione anche internazionale su quello che sta succedendo. Per dire basta a questo massacro, basta a questo silenzio assordante del nostro governo, a questo balbettio insignificante dell'Unione Europea. Noi ci siamo e non siamo disponibili a volgerci dall'altra parte. Tutti sono invitati a partecipare".
Schlein,Conte,Avs: il 7 corteo per Gaza fino a piazza S. Giovanni
Un appello a "tutti e tutti" per Partecipare alla manifestazione del sette giugno per Gaza. Sarà un corteo, a Roma, con partenza alle 14 e arrivo in piazza San Giovanni. È quanto hanno fatto sapere i leader di Pd Elly Schlein, M5s Giuseppe Conte e Avs, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, in un punto stampa alla Camera.
Terzi: "Stato Palestina solo senza Hamas o sarebbe peggio di Isis"
"Quanto detto oggi dal ministro Tajani è condiviso dall'Occidente, dall'Europa e dall'Italia. A Gaza portiamo avanti un'azione umanitaria con estremo rigore e capacità. La posizione del governo Meloni è chiara: non c'è futuro per lo Stato palestinese, se continuerà la presenza di Hamas nella Striscia. Lo Stato palestinese esiste solo senza Hamas. Al contrario, sarebbe uno Stato terroristico peggio dell'Isis. Il nostro esecutivo chiede il rilascio degli ostaggi israeliani e la fine dei combattimenti. Molto spesso i civili palestinesi vengono utilizzati come scudi umani, posti in una posizione atroce: niente cibo, se non imbracciano le armi. Il governo Meloni chiede la cessazione delle ostilità, lo ha ribadito in tutte le sedi internazionali e chiede il rilascio degli ostaggi israeliani, ancora 59, in mano ai carnefici di Hamas, finanziato dall'Iran, Paese sostenitore di terroristi troppo spesso acclamati dalle piazze occidentali. Così Hamas esulta, si legittima e rafforza con manifestazioni in cui ancora si confonde chi siano i responsabili di queste atrocità, mentre invece dobbiamo denunciare i sempre più frequenti episodi antisemiti nel mondo. Salviamo il popolo palestinese e il popolo israeliano da Hamas". Lo dichiara in aula il senatore di Fratelli d'Italia, Giulio Terzi, presidente della commissione Politiche Ue a Palazzo Madama.
Il presidente yemenita al-Alimi Yemen ricevuto da Putin
Il governo internazionalmente riconosciuto dello Yemen, combattuto dagli Houthi, apprezza il sostegno della Russia e auspica che Mosca aiuterà a fare "ritornare la pace, la stabilità e la sicurezza" nel Paese con la fine della guerra civile. Lo ha detto il presidente dell'esecutivo legittimo, Rashad Muhammad al-Alimi, incontrando Vladimir Putin al Cremlino. "Intendiamo cooperare con la Russia, vogliamo che Mosca ci aiuti a far tornare la pace, la stabilità e la sicurezza in Yemen, così come a ripristinare un normale regime repubblicano funzionante", ha detto il presidente yemenita, citato dalla Tass. Da parte sua Putin ha invitato al-Alimi a partecipare ad un vertice russo-arabo in programma per il 15 ottobre in Russia.
Rocca: "Scene da Gaza come 'Se questo è un uomo'"
"Guardando le immagini da Gaza mi viene in mente 'Se questo è un uomo'. Se il governo israeliano non dovesse fermarsi l'Ue valuti le sanzioni". Lo ha detto il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca, già presidente della Croce Rossa, a margine del secondo Forum regionale sulla sicurezza urbana, nella sede della giunta. Su Gaza "ho accolto con favore le parole del ministro Tajani quando ha detto che ormai il livello è inaccettabile, mi sembra si sia espresso con chiarezza in Parlamento". "Se si pretende di essere parte di una comunità internazionale e di essere una democrazia, ci si deve anche conformare alle regole del diritto internazionale e ci devono essere sanzioni quando il diritto internazionale non viene rispettato - ha sottolineato Rocca - Se non dovesse cessare il fuoco e soprattutto riprendere l'ingresso immediato degli aiuti sarebbe una cosa intollerabile. Non è questo il modo di trattare l'essere umano", ha aggiunto.
Hamas: "Raggiunto un accordo con Witkoff sulla tregua"
Una fonte vicina ai negoziati ha riferito al Times of Israel che Hamas ha inviato una nuova serie di modifiche alla proposta dell'inviato Usa Steve Witkoff. Lo schema modificato è stato esaminato da Witkoff insieme al ministro israeliano Ron Dermer, che martedì si trovava a Washington per incontrare i massimi funzionari dell'amministrazione Trump su Gaza e Iran. Secondo la fonte, Hamas ora attende di ricevere le modifiche apportate da Israele alla proposta Witkoff. Ynet ha commentato che "i colloqui che gli Stati Uniti stanno conducendo con Hamas suscitano in Israele la preoccupazione che gli americani possano dare garanzie a Hamas e imporre la fine della guerra senza soddisfare tutte le condizioni". Lo stesso Witkoff ha affermato che il suo schema non è "canonico" e che ci sono altre idee che devono essere esaminate. Secondo Ynet, "chi ha parlato con Witkoff e Adam Buehler (l'inviato degli Stati Uniti per la questione degli ostaggi) è rimasto colpito dal fatto che gli americani ritengano che anche Israele rappresenti un ostacolo all'accordo e che pertanto dovrebbero mostrare maggiore flessibilità".
Barelli: "Pd e M5s urlano su Gaza perchè hanno torto"
"Ancora oggi l'opposizione ha frainteso il suo ruolo e dimostrato di non conoscere cosa sia la democrazia: non è che chi urla di più ha più ragione, non si cerca la pace dichiarando la guerra a Paesi che non sono coinvolti. I toni sguaiati di Giuseppe Provenzano che ha parlato a nome del Pd, le accuse fuoriluogo di Riccardo Ricciardi del M5s che parla di "Paesi arabi" senza sapere cosa sta dicendo, dimostrano quanto tempo abbia perso l'Italia coi loro governi e quali pericoli corre il nostro Paese se dovessero mai vincere le elezioni. Per fortuna non può succedere: gli italiani vogliono chiarezza e autorevolezza come quella che ha dimostrato ancora una volta il vicepresidente del consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani e non si lasciano certo impressionare dalla foga e dalla violenza verbale, hanno già conosciuto quel passato nel quale governavano loro e l'Italia non toccava palla". Lo scrive in una nota Paolo Barelli, presidente dei deputati di Forza Italia.
Siria: "Ue sanziona due capi-milizia vicini a presidente Sharaa"
Il Consiglio dell'Unione Europea ha reso noto poco fa i dettagli degli atti giuridici che revocano parte delle sanzioni contro la Siria, ma ha introdotto misure restrittive nei confronti di due capi-milizia vicini al governo dell'autoproclamato presidente Ahmad Sharaa (Jolani), ritenuti "responsabili di gravi violazioni di diritti umani in Siria, tra cui la tortura e l'uccisione sommaria di civili". Si tratta di Muhammad Jasim, meglio noto come Abu Amsha, fondatore e capo della milizia Brigata Sultan Suleiman Shah, e di Sayf Bulad Abubakr, capo della milizia Brigata Hamza. Le misure restrittive dell'Ue riguardano anche tre gruppi armati: la Brigata Sultan Suleiman Shah, la Brigata Hamza, e la Brigata Sultan Murad. Questi tre gruppi armati sunniti, per anni finanziati e sostenuti dalla Turchia, sono considerati tra i principali responsabili dei massacri, lo scorso marzo, nelle regioni costiere siriane, di più di 1.500 civili sciiti-alawiti, uccisi in pochi giorni nell'ambito della guerra civile ancora in corso. I due leader colpiti dalle nuove sanzioni Usa sono considerati vicini al presidente siriano Sharaa, e sono descritti dai documenti del consiglio dell'Ue come "responsabili di gravi violazioni di diritti umani in Siria, tra cui la tortura e l'uccisione sommaria di civili".
Ben Gvir: "Nessun mandato di arresto dell'Aja mi fermerà"
Il ministro per la Sicurezza nazionale israeliano Itamar Ben-Gvir ha risposto alle indiscrezioni di stampa secondo le quali il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, stava lavorando a un mandato d'arresto nei suoi confronti prima di andare in congedo, assicurando che non si fermerà. "Ho un messaggio chiaro da inviare al procuratore capo della Corte penale internazionale dell'Aia: nessun mandato d'arresto di alcun tipo mi impedirà di continuare a lavorare per il popolo di Israele e per la Terra di Israele", ha scritto su X. "La procura dell'Aia non mi spaventa, non mi minaccia, farò tutto il necessario per proteggere il mio popolo, anche a costo di un mandato di cattura nei miei confronti. Quando l'Aia è contro di me, so di essere sulla strada giusta", ha sottolineato il leader di Otzma Yehudit.
Cile ritira addetti militari da Israele in risposta crisi a Gaza
Il governo del Cile ha annunciato il ritiro di tutto il personale militare e degli addetti alla Difesa e all'aeronautica dall'ambasciata in Israele in risposta all'aggravarsi della "situazione umanitaria" nella Striscia di Gaza. La decisione adottata dai ministeri degli Esteri e della Difesa, è stata già ufficialmente notificata alle autorità di Tel Aviv. Nella nota il ministero precisa che la misura è motivata dall'operazione militare "sproporzionata e indiscriminata" dell'esercito israeliano a Gaza e dai "ripetuti ostacoli all'ingresso degli aiuti umanitari nel territorio palestinese". Il Cile ha esortato Israele a cessare immediatamente le operazioni militari nei territori palestinesi occupati e a garantire l'accesso agli aiuti alla popolazione, oltre che a rispettare il diritto internazionale e umanitario.
Onu: "Gente di Gaza merita più della sopravvivenza"
La gente di Gaza "merita più della semplice sopravvivenza, merita un futuro". Lo ha detto la coordinatrice speciale dell'Onu per il processo di pace in Medio Oriente, Sigrid Kaag, al Consiglio di Sicurezza. "L'intera popolazione di Gaza rischia la carestia - ha aggiunto - I civili di Gaza hanno perso la speranza. Invece di dire addio, i palestinesi di Gaza ora dicono ci vediamo in paradiso. La morte è la loro compagna. Non è vita, non è speranza".
Ministro tedesco: "Continueremo a mandare armi a Israele"
Il sostegno di Israele con l'invio di armi è necessario e continueremo a garantirlo". Lo ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Alexander Dobrindt, nel corso di una conferenza stampa a Berlino. Secondo Dobrindt, che appartiene al partito bavarese della Csu, Israele sarebbe ancora minacciata dal terrorismo di Hamas, e la posizione della Germania è sempre stata "al fianco di Israele". Alcuni esponenti della Spd hanno invece chiesto di sospendere l'invio di armi a Israele. Il cancelliere Friedrich Merz ha nei giorni scorsi criticato molto duramente le politiche israeliane nella striscia di Gaza.
Appello pediatri per Gaza: "Aiuti umanitari non sono un'arma"
"La distruzione del popolo palestinese avrà enormi ripercussioni sulle generazioni a venire, sui figli e sui nipoti dei bambini che sopravviveranno a tutto questo. Non possiamo tacere perché i bambini non sono nemici e affinché gli aiuti umanitari non siano un'arma". Lo afferma Stefania Manetti, presidente dell'Associazione culturale pediatri (Acp) che vuole comunicare "l'indignazione come madri e padri, come pediatri che si prendono cura delle bambine e dei bambini e delle loro famiglie e come associazione e ribadiamo con forza l'enorme gravità di questa situazione". "Il nostro appello, insieme a quello di altre istituzioni e associazioni - aggiunge - speriamo venga accolto affinché la negazione dei diritti umani e la totale assenza di protezione nei confronti delle bambine e dei bambini di finisca al più presto". Ogni giorno, si legge da un editoriale di Lancet, sottolinea l'Acp, "35 bambini vengono uccisi a Gaza, per un totale di 18.000 bambini morti a oggi. Gaza ha la più grande coorte di bambini e bambine amputate oltre a coloro che muoiono e moriranno di fame, non per carestia, ma per impossibilità ad accedere agli aiuti umanitari. La fame non può essere un'arma di guerra, né una moneta di contrattazione. L'enormità di questi accadimenti ci sovrasta e ci sentiamo inermi".
Israele: "Buste sospette in ambasciate Parigi e Bruxelles"
Il Ministero degli Esteri ha comunicato che buste sospette sono arrivate alle ambasciate israeliane di Parigi e Bruxelles. I plichi sono in fase di esame da parte delle autorità di sicurezza locale.
Hamas: "Raggiunto un accordo con Witkoff sulla tregua"
Hamas ha rilasciato una dichiarazione ufficiale affermando che "gli ultimi sforzi per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza includono il raggiungimento di un accordo con l'inviato statunitense Steve Witkoff su un quadro di principio per raggiungere un cessate il fuoco permanente, un ritiro completo dalla Striscia, il flusso di aiuti umanitari e il trasferimento dell'amministrazione della Striscia a un comitato professionale dopo l'annuncio dell'intesa".
Bonelli: "Esercitazioni di F35 israeliani su cieli italiani"
Ancora scintille in Aula alla Camera durante il question time durante la replica del ministro Luca Ciriani a un quesito di Avs. Nella replica il ministro per i rapporti con il parlamento ha parlato di una "legittima risposta" israeliana all'"insensato attacco" di Hamas. "Noi - ha detto Angelo Bonelli replicando - siamo sempre tentati di voler usare toni pacati ma è difficile farlo nel momento in cui si parla di 'legittima reazione'. Legittima reazione cosa? Di radere al suolo una città di, uccidere 18mila bambini? Ma si rende conto di cosa viene a dire in quest'Aula? E' incredibile quello che abbiamo ascoltato". ""Se pensate che il dialogo si costruisca attraverso memorandum che rafforzano la cooperazione militare, allora non avete compreso quale dovrebbe essere il ruolo dell'Italia nel mondo. Ci parlate dell'assistenza ai bambini palestinesi, dell'accoglienza nei nostri ospedali - e questo è doveroso - ma nello stesso tempo fornite supporto militare e logistico a chi continua a bombardare. È un'ipocrisia inaccettabile". "Do una notizia - ha concluso - passata sotto silenzio: alcune settimane fa, nella base militare di Foggia, il 32° Stormo dell'Aeronautica Militare Italiana ha ospitato gli F-35 israeliani per esercitazioni nei nostri cieli. Caccia che, una volta rientrati, sono stati impiegati nei bombardamenti su Gaza. Il governo ha autorizzato tutto questo. Vi dovreste vergognare profondamente. Non si può curare con una mano e armare con l'altra. Non si può parlare di pace e cooperazione mentre si addestrano aerei da guerra. È una contraddizione intollerabile. Vergogna!".
Ciriani: "A Israele Italia chiede cessate il fuoco immediato"
"Come ha riferito questa mattina anche in quest'aula il ministro Tajani, la legittima reazione del governo israeliano a un terribile, insensato atto terroristico sta purtroppo assumendo forme drammatiche e inaccettabili. Il governo italiano sta portando avanti un'intensa azione diplomatica per fermare la catastrofe nella Striscia di Gaza. I bombardamenti devono finire, Hamas deve liberare gli ostaggi, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto rispetto al diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato. In tutti i contatti con le autorità israeliane il governo sta chiedendo con forza un cessate il fuoco immediato e la ripresa degli aiuti". Lo ha affermato il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani rispondendo al co-leader di Avs Angelo Bonelli durante in question Time alla Camera. "In merito al memorandum of Understanding tra il governo della Repubblica italiana e il governo dello Stato di Israele sulla difesa e cooperazione militare, come segnalato dal ministro della Difesa, il rinnovo dell'accordo è previsto per l'aprile del 2026. Per far prevalere le ragioni della diplomazia è necessario costruire canali di interlocuzione non reciderli. Il dialogo resta infatti la via maestra. Anche i trattati internazionali memorandum d'intesa sono strumenti di dialogo", ha detto Ciriani e ha continuato: "Il governo italiano intende continuare a utilizzare tutti i canali per arrivare alla pace, al cessato il fuoco, alla liberazione degli ostaggi e alla ricostruzione di Gaza, nonché a rappresentare un punto di riferimento solido e affidabile per l'Autorità nazionale palestinese".
D'Attis: "Dramma Gaza merita serietà, da opposizioni solo polemica"
"Spiace che oggi in Aula ci sia stato chi, dai banchi dell'opposizione, abbia colto l'occasione solo per fare polemica e propaganda, lanciando accuse strampalate di ambiguità e reticenza al ministro Tajani, invece di porsi con spirito costruttivo e collaborativo. Il ministro degli Esteri ha avuto sempre un atteggiamento di grande serietà e responsabilità, rispettoso del Parlamento, non sottraendosi mai al confronto e lavorando per la difficile situazione a Gaza, che meriterebbe ben altro atteggiamento, ben altra serietà e compostezza da parte dell'opposizione". Così in una nota Mauro D'Attis, deputato di Forza Italia.
Netanyahu: “Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar”
"Abbiamo eliminato Muhammed Sinwar", ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu durante un dibattito alla Knesset, dibattito che si sta tenendo dopo che l'opposizione ha ottenuto 40 firme per chiedere la partecipazione del premier. Finora Israele non aveva dichiarato ufficialmente che il leader di Hamas, succeduto al fratello Yahya ucciso in ottobre, fosse effettivamente morto dopo l'attacco a Gaza dell'Idf.
Anpi: "Il Governo non cincischi e dica basta a Netanyahu"
Il governo italiano e l'Unione europea devono "finirla di cincischiare" e si devono opporre "finalmente" a Israele, interrompendo l'invio delle armi e ogni accordo commerciale. Lo ha detto il presidente nazionale dell'Anpi, Gianfranco Pagliarulo, partecipando alla presentazione della Marcia per Gaza da Marzabotto a Monte Sole che si terrà il prossimo 15 giugno nel luogo dell'Appennino bolognese diventato simbolo di pace. "Alcuni critici parlano di crimini di guerra - commenta Pagliarulo - francamente credo che sia una definizione impropria. Perché i crimini di guerra sono eventi, fatti, episodi che avvengono durante una guerra. Qui è proprio il contrario: è una guerra di crimini, perché è un'ininterrotta serie di comportamenti delittuosi contro i civili, contro i bambini e contro le donne, che avanza con progressione geometrica da 20 mesi a questa parte". Per Pagliarulo è necessario dire "basta" alla tragedia in atto in Medio Oriente. "Il governo italiano la finisca di cincischiare, di far finta di niente, di tentennare, di proporre scuse. Si assuma le sue responsabilità. Si guardi allo specchio il ministro Tajani e decida finalmente di muoversi, di dire basta a Netanyahu, di sospendere l'accordo commerciale fra Ue e Israele. Basta con l'invio di armi a Israele e con l'acquisto di armi da Israele". Pagliarulo valuta favorevolmente l'iniziativa di Bruxelles di sospendere l'accordo commerciale con Israele stipulato nel 2000 "che in pratica è un accordo di interscambio, ma - aggiunge - è una decisione tardiva e manca ancora l'embargo delle armi".
Gaza Foundation: "Stop a consegna aiuti è fake di Hamas"
I funzionari del Gaza Foundation (Gfh) che ha aperto ieri i battenti a Gaza per la distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia smentisce il messaggio fake a suo nome secondo cui la consegna dei pacchi di cibo è stata disturbata e interrotta. Fonti del Gfh accusano Hamas di diffondere messaggi falsi a nome del fondo attraverso gruppi su Facebook.
Ryanair: "Sospesi voli per Israele fino a primo agosto"
Ryanair ha annunciato la sospensione dei voli da e per Tel Aviv fino al primo agosto per motivi "al di fuori del nostro controllo". Secondo i media israeliani, sono circa 200.000 i biglietti che sono stati cancellati. La compagnia aerea low cost aveva ripreso i voli per Israele a marzo dopo una lunga pausa, ma li ha sospesi nuovamente questo mese a seguito di un attacco Houthi in cui un missile ha colpito l'area dell'aeroporto Ben Gurion.
Sanchez a von der Leyen: "Sanzionare Israele"
"Ho anche chiesto all'Ue di mobilitarsi per fermare l'invasione illegale di Gaza da parte di Netanyahu, esercitando maggiore pressione diplomatica, sospendendo l'accordo di associazione e applicando sanzioni contro Israele". Lo scrive su X il premier spagnolo, Pedro Sanchez, dopo il suo incontro al Palazzo Berlaymont con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Ong sostenuta da Usa e Israele: "Stop temporaneo distribuzione nei centri"
La Gaza Humanitarian Foundation, la fondazione creata per gestire il controverso piano sostenuto ad Usa e Israele per la distribuzione degli aiuti a Gaza, ha annunciato che oggi i centri non saranno aperti a causa di "riorganizzazioni" dopo che ieri il centro di Rafah è stato preso d'assalto da migliaia di palestinesi ridotti alla disperazione e alla fame da mesi di blocco degli aiuti alimentari imposto da Israele a Gaza.
Almeno un palestinese è stato ucciso ed altri 48 sono stati feriti quando i militari israeliani - che secondo il piano si trovano all'esterno del recinto dell'hub, all'interno del quale operano contractor di società di sicurezza americane - hanno aperto il fuoco per cercare di far allontanare la folla e far uscire gli americani, secondo quanto riferito oggi dalle autorità sanitarie di Gaza. L'Ifd ha poi negato che le sue forze abbiano aperto il fuoco all'interno del centro di distribuzione.
I fatti di ieri sono la triste conferma, scrive oggi Haaretz, di quello che da settimane stanno dicendo tutte le organizzazioni umanitarie, sia agenzie Onu che Ong, riguardo ai pericoli, alle violazioni umanitarie e anche l'impossibilità di riuscita del piano per distribuire gli aiuti tramite grandi centri di distribuzione. In un documento dell'Ufficio Onu per il coordinamento degli Affari Umanitari si avvisava che il piano avrebbe fatto ridurre significativamente il volume dell'attività umanitaria, notando che il piano di Israele e Usa riduce in modo drastico il numero dei centri di distribuzione, che il sistema Onu aveva fissato a 400.
Von der Leyen con Sanchez: "Aiuti devono entrare subito"
"Abbiamo discusso dell'intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, dopo il suo incontro al Palazzo Berlaymont con il premier spagnolo, Pedro Sanchez.
Wsj: "Khan lavorava a mandati arresto Ben-Gvir e Smotrich"
Il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, si stava preparando a richiedere mandati di arresto per due leader di estrema destra israeliani e ministri del governo Netanyahu prima di mettersi in congedo, mentre le Nazioni Unite indagano sulle accuse di violenza sessuale nei suoi confronti. E' quanto ha rivelato il Wall Street Journal, citando funzionari attuali e passati della corte. Nel mirino ci sono il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e il collega della Sicurezza Nazionale Itamar Ben-Gvir, per il loro ruolo nell'espansione degli insediamenti in Cisgiordania. La decisione se proseguire o meno con i casi spetta ai due vice di Khan e non è chiaro come intendano procedere.
Sanchez: "A Gaza dolore insopportabile. Massacro finisca"
Il premier spagnolo Pedro Sanchez è tornato a chiedere la fine dei bombardamenti israeliani a Gaza. "Un anno dopo il riconoscimento della Palestina come Stato, il dolore a Gaza è insopportabile", ha scritto su X. "La Spagna continuerà ad alzare la sua voce, più forte che mai, per porre fine al massacro cui il mondo sta assistendo oggi", ha aggiunto.
Von der Leyen: aiuti a Gaza immediati e su larga scala
"Abbiamo discusso con il premier spagnolo Pedro Sanchez dell'intollerabile crisi umanitaria a Gaza. Gli aiuti umanitari devono poter raggiungere chi ne ha bisogno, immediatamente e su larga scala". Lo ha scritto su X la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Iran, Grossi (Aiea): 'Negoziati con Usa buon segno, volontà di arrivare ad accordo'
I colloqui tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare di Teheran sono ''un buon segno'' e ''il fatto che continuino a incontrarsi è l'indicazione della volontà di arrivare a un accordo''. Lo ha dichiarato il direttore generale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Rafael Mariano Grossi. In un incontro con i giornalisti a Vienna, Grossi ha confermato che uno dei suoi vice è oggi a Teheran. Si tratta di Massimo Aparo, capo del dipartimento di sicurezza dell'Aiea, secondo quanto riferito da funzionari iraniani.
Hamas: almeno un morto e 48 feriti ieri a centro aiuti
Almeno un palestinese è stato ucciso e altri 48 sono rimasti feriti da colpi d'arma da fuoco durante l'incidente avvenuto ieri a uno dei centri di distribuzione di aiuti nel sud di Gaza, allestito dalla Gaza Humanitarian Foundation (Ghf). Lo ha dichiarato mercoledì il ministero della Salute nella Striscia gestito da Hamas. Non è chiaro se le vittime siano state causate dal fuoco delle forze israeliane, dei contractor della sicurezza privati o da altri. La Ghf ha affermato che i suoi uomini non hanno aperto il fuoco sulla folla, ma si sono "ritirati" prima di riprendere le operazioni di soccorso. Ugualmente, Israele ha negato che le truppe abbiano sparato sulla folla, limitandosi a "colpi di avvertimento in aria, nell'area esterna" al complesso.
Tajani: aiuti a Cisgiordania e sanzioni coloni violenti
Oltre che a Gaza, "siamo molto attivi anche in Cisgiordania, dove siamo presenti con numerosi progetti". Lo ha precisato nel suo intervento al Senato il ministro Antonio Tajani, citando il finanziamento di due iniziative da 5 milioni di euro con l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e con la Fao, finalizzati al potenziamento dei settori sanitario e agroalimentare. "L'Italia ha anche appoggiato le sanzioni inflitte dall'Ue ai coloni particolarmente violenti", ha precisato il ministro degli Esteri.
Ue rimuove sanzioni economiche alla Siria
Il Consiglio Ue ha adottato gli atti giuridici che rimuovono tutte le sanzioni economiche adottate nei confronti della Siria, ad eccezione di quelle fondate su motivi di sicurezza, attuando così la decisione politica presa il 20 maggio scorso. Il Consiglio ha rimosso 24 società dalla lista dei sanzionati con il congelamento dei fondi, tra cui la Banca centrale del Paese e aziende attive in settori fondamentali per la ripresa economica, come l'estrazione e la raffinazione del greggio, il cotone e le tlc. Questa decisione, per l'Alta Rappresentante Kaja Kallas, "è semplicemente la cosa giusta da fare, in questo momento storico, affinché l'Ue sostenga realmente la ripresa della Siria e una transizione politica che soddisfi le aspirazioni di tutti i siriani. L'Ue è stata al fianco del popolo siriano negli ultimi 14 anni e continuerà a farlo. Oggi l'Unione ribadisce il suo impegno come partner per la transizione, come partner che aiuta il popolo siriano a riunirsi e ricostruire una Siria nuova, inclusiva e pacifica". Viene invece rinnovata ed estesa fino al primo giugno 2026 la lista degli individui e delle entità legati al regime di Bashar al Assad, ormai esiliato in Russia. Dopo l'ondata di violenze perpetrate nel marzo scorso nella regione costiera (da parte di miliziani sunniti contro la minoranza alawita) sono state adottate infine nuove sanzioni in base allo schema Ue per la tutela dei diritti umani, includendo nella lista dei soggetti colpiti due individui e tre entità.
Tajani: su armi a Israele restrizioni Italia sin dal 7/10
"Sul tema del trasferimento delle armi a Israele, voglio sottolineare che questo governo è tra quelli che in Europa ha assunto sin dal primo momento un approccio particolarmente restrittivo, sospendendo tutte le licenze per le esportazioni di armi a partire dal 7 ottobre 2023, nonostante tutte le numerose e forti sollecitazioni ricevute". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel suo intervento al Senato per l'interrogativa urgente del governo sulla situazione nella Striscia di Gaza. Per quanto riguarda invece i numeri della vendita di armi a Israele, Tajani ha ricordato che sono passati da 28 milioni nel 2019 (governo Conte 1), a 21 milioni nel 2020 (governo Conte 2) e a 9,9 milioni nel 2023, prima delle restrizioni. "Cifre che parlano da sole", ha commentato il ministro.
Medioriente, Ue critica su guerra di Israele a Gaza
Tajani: sì Italia a missione peacekeeping Onu a guida araba
"L'Italia è pronta a contribuire a un’eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba". Lo ha sottolineato il ministro Tajani intervenuto al Senato, precisando di aver ribadito più volte tale disponibilità insieme al ministro della Difesa Crosetto.
Tajani: "Quello che conta è il giudizio dei palestinesi"
"Quello che conta è il giudizio dei palestinesi, non gli insulti di quanti strumentalizzano ai fini di politica interna un dramma che ferisce tutti noi". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, al termine del suo intervento in Senato per l'interrogativa urgente del governo sulla situazione nella Striscia di Gaza. Nel suo intervento, Tajani ha ribadito più volte l'apprezzamento delle autorità palestinesi, a cominciare dal premier Mohammed Mustafa, "con il quale sono in contatto costante", per il contributo dell'Italia all'assistenza umanitario dei civili e per la futura ricostruzione. Il vice presidente del Consiglio italiano ha poi citato le parole pronunciate dal Ministro di Stato agli Esteri palestinese, Varsen Aghabekian, nel corso della sua ultima visita a Roma poche settimane fa, incontrando al Policlinico Umberto I una piccola paziente palestinese. Aghabekian ha voluto esprimere la sua gratitudine a tutto il popolo italiano per lo sforzo corale a sostegno di Gaza, in questi termini: "L'Italia è il Paese europeo che si è dimostrato più solidale in questa tragedia. Quasi 200 sono i bambini accolti qui. Numeri così alti li hanno offerti solo l'Egitto, il Qatar e altri Stati arabi. Sono venuta a Roma per partecipare alla messa inaugurale del pontificato di Leone XIV, ma il mio viaggio non poteva dirsi compiuto se non fossi venuta anche a visitare queste mie connazionali sofferenti".
Calenda: "Sanzionare Israele e riconoscere stato Palestina"
"Israele va sanzionato e va riconosciuto lo stato di Palestina. Questo oggi è possibile fare, altro non è possibile fare, sic rebus stantibus". Lo ha detto Carlo Calenda, leader di Azione parlando nell'Aula del Senato, al termine dell'informativa urgente sulla situazione nella Striscia di Gaza del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Bandiere di Hamas, grido 'ebrei al mare', sono cose che non vanno accettate invece alla manifestazione del 7 giugno. Ma oggi va detto che quanto succede a Gaza deve finire", conclude.
Tajani: "Necessario dialogo con Israele incluso accordo con Ue"
"Il dialogo resta la via maestra. A quanti vorrebbero isolare Israele, ad esempio richiamando l'ambasciatore, voglio chiedere direttamente: quale soluzione pacifica e negoziata è mai stata raggiunta senza lasciare la porta aperta al dialogo? È essenziale mantenere aperto ogni canale con le autorità israeliane, incluso quello dell'accordo di Associazione con l'Unione Europea". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani, nell'informativa al Senato, ha replicato alle critiche dell'opposizione che alla Camera ha chiesto di passare dalle parole ai fatti rispetto al comportamento del governo Netanyahu a Gaza. L'accordo di associazione Ue-Israele "è un formato che in questi mesi si è rivelato prezioso, permettendoci di affrontare, in modo franco e diretto, e appunto, anche critico, questioni di grande rilevanza politica, economica e di sicurezza. Per questo abbiamo deciso, insieme alla Germania e ad altri 9 Stati membri dell'Unione, di non recidere questo canale di dialogo".
Israele pronto a espellere 4 condannati per terrorismo
Israele è pronto a espellere per la prima volta cittadini condannati per terrorismo che ricevono pagamenti dall'Autorità nazionale palestinese. Lo ha annunciato il ministro della Difesa Israel Katz, sottolineando che in quattro sono attualmente in fase avanzata nel processo di espulsione, con procedimenti avviati contro centinaia di altri. Durante una recente riunione alla Knesset è stata esaminata l'attuazione di una legge del febbraio 2023 che consente la revoca della cittadinanza ai terroristi condannati e la loro espulsione. "Coloro che scelgono l'omicidio e l'odio saranno espulsi e privati della cittadinanza", ha sottolineato Katz. La normativa, un emendamento alla Legge sulla Cittadinanza israeliana del 1952, si applica sia ai cittadini israeliani che ai residenti permanenti incarcerati in seguito a una condanna per terrorismo, favoreggiamento del terrorismo, attentato alla sovranità israeliana, incitamento alla guerra o favoreggiamento di un nemico in tempo di guerra. La legge consente la revoca della cittadinanza anche se la persona non ha altra cittadinanza, a condizione che abbia uno status di residenza permanente al di fuori di Israele.
Tajani: "Su armi a Israele sospese licenze export dal 7 ottobre"
Sul tema delle armi vendute a Israele "questo governo sin da subito ha avuto un'approccio particolarmente restrittivo, sospendendo tutte le licenze per l'esportazione a partire dal 7 ottobre, nonostante le forti sollecitazioni. Le cifre parlano da sole: dai 28 milioni del Conte 1 eravamo a 9,9 milioni nel 2023, prima della sospensione". Così al Senato il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha replicato alle critiche sulla vendita di armi avanzate dalle opposizioni alla Camera.
Erdogan: "Più pressione su Israele per fine guerra, va difesa pace regione"
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha rivolto ''un appello alla comunità internazionale'' affinché eserciti ''una pressione maggiore su Israele'' per convincerlo a ''stabilire un cessate il fuoco permanente'' nella Striscia di Gaza e ''garantisca la consegna di aiuti umanitari urgenti''. Come Turchia, ha affermato Erdogan citato dall'agenzia di stampa Anadolu, ''siamo determinati a continuare a difendere i diritti delle persone innocenti massacrate a Gaza'' e ''ci opporremo ai tentativi di interrompere la pace regionale''.
Scrittori di Gb e Irlanda denunciano il "genocidio" a Gaza
Circa 380 scrittori di Regno Unito e Irlanda, tra cui Zadie Smith e Ian McEwan, hanno sottoscritto una lettera aperta in cui si denuncia il "genocidio" della popolazione di Gaza da parte di Israele e si chiede un cessate il fuoco immediato nel conflitto in corso. Nel documento, pubblicato sul sito web Medium, si invitano i popoli del mondo a unirsi per "porre fine al silenzio collettivo e all'inazione di fronte all'orrore". E ancora: "L'uso delle parole 'genocidio' o 'atti di genocidio' per descrivere ciò che sta accadendo a Gaza non è più oggetto di dibattito tra esperti legali internazionali o organizzazioni per i diritti umani". Nell'appello, che arriva dopo quello simile di circa 300 scrittori - tra cui due Premi Nobel della Letteratura, i francesi Annie Ernaux e Jean-Marie Gustave Le Clézio - pubblicato ieri su Libération, si invoca anche la "distribuzione immediata di cibo e aiuti medici" a Gaza e sanzioni contro Israele per le operazioni militari nella Striscia.
Tajani: "A Gaza progetti per 110 milioni di euro, nemmeno uno a Hamas"
"La nostra cooperazione nei Territori Palestinesi è attiva a 360 gradi con numerosi progetti, per un valore complessivo ad oggi di circa 110 milioni di euro. Con due principi fondamentali: alleviare le sofferenze della popolazione palestinese, e massima attenzione a che nemmeno un euro finisca nelle tasche dei terroristi". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tanjani, nel suo intervento al Senato per l'interrogativa urgente del governo sulla situazione nella Striscia a Gaza.
Kallas: "A giugno risultati revisione associazione Ue-Israele"
La Commissione Europea e il Seae, il servizio diplomatico dell'Unione, stanno conducendo la revisione dell'accordo di associazione Ue-Israele, per verificare se lo Stato ebraico stia rispettando i diritti umani nella Striscia di Gaza, e presenteranno i risultati dell'esame ai ministri nel Consiglio Affari Esteri di giugno. Lo dice l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, a Bruxelles.
"Abbiamo avuto una discussione molto intensa - risponde - con i ministri degli Esteri e abbiamo deciso di avviare la revisione. La revisione è in corso proprio ora: l'obiettivo è poter avere una discussione con i ministri degli Esteri a giugno, con i risultati. Inoltre - conclude - intendo presentare opzioni per gli Stati membri".
Kallas: "Aiuti non si privatizzano e non si usano arma"
"La maggior parte degli aiuti è sponsorizzata dall'Europa, in realtà, e si trova oltre i confini e non raggiunge le persone, ed è per questo che stiamo affrontando il problema anche con le nostre controparti israeliane, sottolineando che gli aiuti umanitari sono lì per essere consegnati alle persone. Siamo stati anche molto chiari nel non sostenere alcun tipo di privatizzazione della distribuzione degli aiuti umanitari". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine della riunione del Collegio dei commissari. "Gli aiuti umanitari non possono essere strumentalizzati. Devono essere conformi ai principi umanitari. Abbiamo le organizzazioni umanitarie in grado di fornire tali aiuti. Siamo stati molto chiari su questo. E naturalmente, stiamo lavorando con le nostre controparti in Israele e speriamo che i nostri alleati ovunque facciano lo stesso per aiutare davvero la gente, perché la sofferenza delle persone lì è insostenibile e noi abbiamo gli strumenti per aiutarle", ha aggiunto.
Tajani: "Raccolgo appello Papa Leone XIV per cessate il fuoco immediato"
"Raccolgo e con convinzione rilancio l'appello fatto poco fa dal Santo Padre per un immediato cessate il fuoco" a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel corso dell’informativa urgente al Senato sulla situazione nella Striscia di Gaza.
Poco prima, Papa Leone XIV aveva rinnovato - al termine dell'udienza generale - l’appello "ai responsabili: cessate il fuoco, siamo liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integrai il diritto umanitario".
Senato osserva minuto silenzio per vittime civili
Il Senato, su proposta del ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha osservato un minuto di silenzio "per commemorare le vittime civili e innocenti palestinesi e israeliane". Il ministro interviene per l'informativa sulla situazione nella striscia di Gaza.
Ex ostaggi contro Netanyahu: "Stop guerra, a casa rapiti" (2)
Tanti i commenti rabbiosi contro l'esecutivo da parte di parenti che si sentono "abbandonati e dimenticati", come ha sottolineato Anat Angrest, il cui figlio Matan è stato rapito da Hamas da un carro armato in fiamme nella base militare di Nahal Oz. A fargli eco Leah Goldin, il cui figlio Hadar è stato ucciso in battaglia a Gaza nel 2014 e da allora il corpo è tenuto nella Striscia da Hamas. "Hadar è stato abbandonato. Era considerata una questione privata della famiglia Goldin. Ora ci sono altri 58 Hadar Goldin a Gaza. Questa è una questione nazionale", ha affermato la donna. Ofri Bibas, sorella di Yarden, ha attaccato Netanyahu: il 7 ottobre "avete fallito e avete fallito negli ultimi 600 giorni. Non vi siete assunti le vostre responsabilità e non volete indagare su quanto accaduto", ha denunciato. "Così tanti soldati hanno dato la vita. Le guerre devono finire con la diplomazia. Quanti altri soldati e ostaggi devono morire perché tutto questo finisca?", ha aggiunto. L'85enne Yocheved Lifschitz, il cui marito Oded è stato ucciso in prigionia, ha puntato il dito contro il "rabbinato capo di Israele". "Il comandamento di liberare i prigionieri... i rabbini non ne parlano. Ciò che conta per loro è ottenere finanziamenti e non arruolare gli studenti ultraortodossi nell'esercito. Il ritorno dei prigionieri è una questione fondamentale nell'ebraismo. Non sanno cosa sia il vero ebraismo", ha dichiarato.
Ex ostaggi contro Netanyahu: "Stop guerra, a casa rapiti"
Familiari ed ex ostaggi si sono riuniti presso gli uffici dell'Hostages Forum a Tel Aviv per commemorare i 600 giorni in prigionia dei loro cari, chiedendo con forza al governo di mettere fine alla guerra a Gaza e riportare i rapiti a casa. "Faccio appello alla nazione israeliana e al suo leader, il primo ministro Benjamin Netanyahu: Trump ha aperto la porta, Edan (Alexander) è uscito e questa porta deve rimanere aperta finché tutti non saranno tornati a casa", ha dichiarato Arbel Yehoud, 29enne tenuta da sola per tutti i 482 giorni di prigionia a Gaza. Con lei sul palco Eitan e Lucas Cunio, fratelli degli ostaggi David e Ariel Cunio, quest'ultimo fidanzato di Yehoud, e Yarden Bibas, la cui moglie Shiri e i due figli sono stati rapiti e uccisi a Gaza, tutti appartenenti al kibbutz Nir Oz.
Kallas: "Esito revisione accordo Israele a giugno"
"Abbiamo avuto una discussione molto intensa con i ministri degli Esteri e abbiamo deciso di avviare la revisione" dell'Accordo di associazione Ue-Israele. "La revisione e' in corso proprio ora e l'obiettivo e' di poterne discutere con i ministri degli Esteri a giugno, con i relativi risultati. Intendo inoltre presentare allora delle opzioni agli Stati membri". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine del Collegio dei commissari.
Gadda, nell'informativa di Tajani su Gaza manca la politica
"L'Italia non tocca palla in politica Estera, Meloni e tantomeno Tajani non stanno ai tavoli che contano". Lo dice Maria Chiara Gadda, vice-presidente di Italia Viva, in un video postato sui canali social. "Oggi in Aula l'informativa sciapa del nostro ministro degli Esteri su Gaza, dimostra totale inconsistenza e mancanza di politica. Sembrava capitato per caso. Non è difficile dire con chiarezza che va difeso il diritto di Israele di esistere, che Hamas è una organizzazione terroristica e che il 7 ottobre è stato un massacro che non deve trovare nessuna giustificazione. D'altro lato, con uguale fermezza, va detto che a Gaza stanno morendo a causa di Netanyahu migliaia di civili sotto le bombe, muoiono di fame, e di assenza di cure minime sanitarie i bambini. L'assalto ai pacchi degli aiuti umanitari è una immagine di disperazione che non si può vedere. Non si può accettare che questa follia alimenti odio per le prossime generazioni. Così non si costruirà mai l'unica via possibile, 'due popoli due Stati'", conclude.
Idf smentisce spari sui civili nel centro di aiuti a Gaza
"L'esercito israeliano non ha sparato sui civili ieri nel centro di distribuzione aperto dalla Gaza Foundation" vicino Rafah, nel sud di Gaza. "I soldati israeliani hanno "sparato colpi di avvertimento in aria, nell'area esterna al sito, in nessun modo verso le persone", ha dichiarato all'Afp il portavoce dell'esercito Olivier Rafowicz rispondendo dopo che l'Idf è stato sollecitato da un funzionario delle Nazioni Unite che aveva riferito di numerosi feriti da arma da fuoco. "Stiamo verificando le informazioni dell'Onu. Al momento non abbiamo informazioni in merito",ha detto il portavoce.
Unicef: "50mila bambini uccisi o feriti a Gaza dal 7 ottobre"
Dal 7 ottobre del 2023, 50mila bambini sono rimasti uccisi o feriti nella guerra a Gaza. A riferirlo è stato Edouard Beigbede, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. "Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, 1.309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti. In totale, dall'ottobre 2023 sarebbero stati uccisi o feriti più di 50.000 bambini", ha dichiarato in una nota. " Quante altre ragazze e ragazzi morti ci vorranno? Quale livello di orrore deve essere trasmesso in diretta streaming prima che la comunità internazionale si faccia avanti, usi la sua influenza e intraprenda un'azione coraggiosa e decisiva per imporre la fine di questa spietata uccisione di bambini?", ha chiesto retoricamente. Beigbede ha ricordato la strage di venerdì scorso a Khan Younis, con nove di dieci fratellini sotto i dodici anni uccisi nel bombardamento della loro casa. "In 72 ore, nel fine settimana, le immagini di due orribili attacchi forniscono un'ulteriore prova del costo inconcepibile di questa spietata guerra contro i bambini nella Striscia di Gaza", ha sottolineato. "Questi bambini - vite che non dovrebbero mai essere ridotte a numeri - fanno ora parte di una lunga e straziante lista di orrori inimmaginabili", ha proseguito. "I bambini di Gaza hanno bisogno di protezione. Hanno bisogno di cibo, acqua e medicine. Hanno bisogno di un cessate il fuoco. Ma più di ogni altra cosa, hanno bisogno di un'azione immediata e collettiva per fermare tutto questo una volta per tutte", ha concluso.
Idf: "Eliminato capo Hezbollah delle operazioni contro Israele"
Il portavoce dell'Idf ha riferito che un velivolo dell'aeronautica israeliana ha eliminato ieri il comandante del settore di Yatar dell'organizzazione Hezbollah in Libano. Secondo l'esercito, "il terrorista stava promuovendo operazioni contro Israele e recentemente aveva tentato di ristabilire infrastrutture nel settore, in violazione dell'accordo esistente".
Ong: "Fontana Parigi tinta di rosso contro genocidio Gaza"
La Fontaine des Innocentes, in pieno centro a Parigi, e' stata colorata di rosso questa mattina in segno di protesta contro le migliaia di morti nell'offensiva israeliana a Gaza. A compiere l'azione dimostrativa sono state diverse organizzazioni non governative, tra cui Amnesty International. "Insieme ad altre associazioni siamo stati a Parigi per denunciare il genocidio in corso a Gaza", si legge in un post di Amnesty su X. "Abbiamo tinto simbolicamente di rosso la Fontana degli Innocenti per chiedere a Emmanuel Macron di agire per porre fine a questo bagno di sangue. Insopportabile, intollerabile, disumano", si sottolinea.
Netanyahu: "Non parlo con i giornalisti perché mi fanno a pezzi"
"Se mi affido a un giornalista, che sia televisivo o della carta stampata, di solito mi fa a pezzi. Io ho un metodo diverso: faccio il mio servizio quotidiano, senza parlare con i giornalisti". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu, riferendosi ai video che pubblica spesso sui social. La domanda sul suo rifiuto di rilasciare interviste ai media israeliani è stata posta dall'avvocato di Yedioth Ahronot (il giornale più letto nel Paese) durante l'udienza di oggi in tribunale a Tel Aviv, dove Netanyahu risponde di corruzione e truffa. Il primo ministro ha definito l'organo di stampa 'Pravda', come il quotidiano del Partito Comunista dell'Unione Sovietica.
Tajani: "In Aula sorridevo agli insulti. Io uomo di pace"
"Sorridevo agli insulti che arrivavano, siccome sono un uomo di pace, quando mi insultano sorrido. Tutto qua, sorridevo agli insulti che arrivavano, ai toni insultanti, quando si parla di onore e dignita' posso soltanto sorridere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti alla Camera a margine dell'informativa sulla situazione a Gaza, in risposta a una domanda sulle proteste del Pd, che lo hanno accusato di sorridere durante l'intervento in Aula di Giuseppe Provenzano.
Wall Street Journal: "Cpi valuta mandato cattura per Smotrich e Ben Gvir" (2)
Secondo il quotidiano statunitense, che cita funzionari attuali ed ex dipendenti della Corte penale internazionale, Khan stava costruendo un caso contro Smotrich e Ben Gvir per il loro ruolo nella promozione degli insediamenti ebraici in Cisgiordania. Non è chiaro, aggiunge il Wsj, se i vice di Khan andranno avanti con il caso contro i due ministri di estrema destra. L'accusa sarebbe quella di crimini di guerra per la costruzione dei nuovi insediamenti. Le Convenzioni di Ginevra, ricorda il Wsj, impediscono ad uno Stato di trasferire le loro popolazioni nei territori da loro occupati. "L'indagine dell'Ufficio del Procuratore della Cpi sulla situazione nello Stato di Palestina riguarda i crimini commessi nell'ambito della giurisdizione della Corte a partire dal 13 giugno 2014 - si limita a far sapere la Cpi interpellata sulla notizia del Wsj -. Questo mandato è in corso e si applica a tutti i crimini previsti dallo Statuto di Roma commessi nel contesto attuale, inclusi quelli in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e a Gaza. L'Ufficio non può fornire commenti su questioni relative alle indagini in corso né su eventuali accuse specifiche che potrebbero sorgere in relazione alle situazioni trattate dall'Ufficio. Questo approccio è essenziale per tutelare l'integrità delle indagini e garantire la sicurezza delle vittime, dei testimoni e di tutti coloro con cui l'Ufficio interagisce".
Wall Street Journal: "Cpi valuta mandato cattura per Smotrich e Ben Gvir"
La Corte Penale Internazionale sta valutando l'emissione di un mandato di cattura per il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e per il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir. Lo riporta il Wall Street Journal. Il procuratore capo Karim Khan stava preparando la richiesta dei mandati di arresto prima di andare in congedo a causa di un'indagine per una presunta cattiva condotta sessuale. Interpellata a riguardo la Cpi ha riferito di non poter fare commenti sulle indagini in corso, che riguarderebbe presunti crimini a partire da giugno 2014 collegati all'espansione degli insediamenti in Cisgiordania.
Katz: "Avviata espulsione terroristi con cittadinanza israeliana"
Il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha annunciato l'avvio dell'iter di espulsione di persone con cittadinanza israeliana condannati per terrorismo. Per quattro di loro la "procedura è in stato avanzato", mentre l'iter è in corso nei confronti di altre centinaia di persone. L'annuncio è stato fatto dopo una discussione riservata alla Commissione della Knesset per il monitoraggio della legge per revocare la cittadinanza ed espellere i terroristi che hanno la cittadinanza israeliana e ricevono risarcimenti dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Famiglie degli ostaggi: "Da 600 giorni nei tunnel, il governo agisca ora"
I familiari degli ostaggi che da 600 giorni sono in cattività a Gaza, e dei sopravvissuti alla prigionia di Hamas, hanno rilasciato una dichiarazione pubblica nella Piazza degli Ostaggi a Tel Aviv, chiedendo al governo israeliano di agire immediatamente per la liberazione dei rapiti ancora detenuti a Gaza. Arbel Yehud, rilasciata dopo 482 giorni, ha parlato del suo compagno, Ariel Cunio, ancora nei tunnel di Gaza. "La paura per la sua sorte non mi lascia mai. So cosa stanno passando, deve finire, e può finire. Tutti gli ostaggi, vivi e morti, dipendono da una decisione da qui. Il governo israeliano si trova di fronte a una sola scelta: salvezza o abbandono", ha detto Arbel. Anat Angrest, madre del soldato rapito Matan ha dichiarato: "Mio bellissimo ragazzo, immagino la tua voce che mi rassicura, ma so che soffri, che sei torturato e in pericolo di vita. Non diventeremo una società che si abitua a vedere i propri fratelli soffrire in prigionia fino a sparire per sempre. Com'è successo a noi, può accadere a ogni altro soldato".
Libano, Idf: "eliminato nel sud comandante di Hezbollah"
Le Forze armate israeliane hanno annunciato l'uccisione di un dirigente di Hezbollah nel sud del Libano, ieri. "Durante tutta la guerra, il terrorista ha diretto attacchi contro i soldati dell'Idf e lo stato di Israele", si legge in una nota, "recentemente, aveva tentato di ristabilirsi nel complesso di Yater, il che costituisce una palese violazione degli accordi".
Il Papa: "Cessate il fuoco a Gaza, siano liberati gli ostaggi"
"Dalla Striscia di Gaza si leva sempre più intenso al cielo il pianto delle mamme e dei papà che stringono a sé i corpi senza vita dei bambini, e che sono continuamente costretti a spostarsi alla ricerca di un pò di cibo e di un riparo più sicuro dai bombardamenti". Lo ha detto papa Leone XIV al termine dell'udienza generale. "Ai responsabili rinnovo il mio appello - ha aggiunto il Pontefice -: cessate il fuoco, siano liberati tutti gli ostaggi, si rispetti integralmente il diritto umanitario". "Maria Regina della Pace prega per noi", ha concluso.
Kallas: "Operazione di Israele a Gaza intollerabile"
"L'operazione militare israeliana a Gaza, l'uso sproporzionato della forza e la morte di civili non possono essere tollerati. Il continuo attacco alle infrastrutture civili e' inaccettabile. Chiediamo il ripristino del cessate il fuoco, che porti al rilascio di tutti gli ostaggi e alla fine definitiva delle ostilità attraverso i negoziati". Lo afferma in una dichiarazione l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. "L'Ue ribadisce che gli aiuti umanitari non devono mai essere politicizzati o militarizzati. Ricorda il ruolo delle Nazioni Unite nella distribuzione degli aiuti umanitari. L'Ue ribadisce il suo appello urgente per la ripresa immediata, senza ostacoli e sostenuta degli aiuti su vasta scala, in base alle esigenze della popolazione civile di Gaza", si legge ancora. "L'Ue condanna fermamente la violenza in corso da parte dei coloni nella Cisgiordania occupata. Campagne di intimidazione, attacchi fisici e verbali, nonchè la distruzione e l'incendio di proprietà e abitazioni stanno causando lo sfollamento di intere comunità palestinesi. Israele deve adottare immediatamente misure decisive per affrontare la questione e garantire che gli autori di questi crimini siano chiamati a risponderne", aggiunge Kallas.
Almeno 16 morti a Gaza, distrutta famiglia di un giornalista
Almeno sedici persone sono morte in attacchi israeliani dall'alba di oggi a Gaza. Lo ha riferito il portavoce della protezione civile della Striscia, Mahmud Bassal. Tra le vittime ci sono nove appartenevano alla famiglia del fotoreporter Osama al-Arbeed, uccisi nel bombardamento della loro abitazione nel nord di Gaza nel cuore della notte.
Lavrov: "Servono misure urgenti per la de-escalation"
Occorre ''adottare misure urgenti per la de-escalation della situazione nella zona di conflitto palestinese-israeliana'', ''non è ancora troppo tardi''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov nel corso di un incontro internazionale con alti responsabili della sicurezza a Mosca. E' necessario ''intensificare gli sforzi per creare le condizioni per la ripresa del processo negoziale su tutte le questioni relative allo status finale, con l'obiettivo di correggere l'ingiustizia storica che non ha ancora permesso la creazione di uno Stato palestinese indipendente in conformità con le decisioni delle Nazioni Unite ", ha aggiunto il ministro.
Unicef: "A Gaza oltre 50mila bambini uccisi o feriti"
Dalla fine del cessate il fuoco, il 18 marzo, 1.309 bambini sono stati uccisi e 3.738 feriti nella striscia di Gaza. In totale, più di 50.000 bambini sono stati uccisi o feriti dall'ottobre 2023.I numeri li fornisce l'Unicef, che esorta ancora una volta tutte le parti in conflitto "a porre fine alle violenze, a proteggere i civili, compresi i bambini, a rispettare il diritto internazionale umanitario e la normativa sui diritti umani, a consentire l'immediata fornitura di aiuti umanitari e a rilasciare tutti gli ostaggi".

©Ansa
Gli Houthi denunciano aggressione israeliana su aeroporto di Sana'a
I miliziani yemeniti Houthi hanno dichiarato che Israele ha colpito l'aeroporto di Sana'a, poco dopo che l'esercito israeliano aveva annunciato di aver colpito "obiettivi terroristici" in Yemen.
"Aggressione israeliana all'aeroporto internazionale di Sanaa", ha scritto il canale televisivo Al-Masirah su X senza fornire ulteriori dettagli.
Tajani: "L'espulsione dei palestinesi da Gaza non sarà mai una soluzione accettabile"
Durante l’informativa urgente alla Camera dei Deputati sulla situazione nella Striscia di Gaza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha ribadito la necessità di fermare le ostilità e puntare su un negoziato inclusivo, che non può prevedere in nessun caso l'espulsione dei palestinesi da Gaza. "Il ripristino del cessate il fuoco è un passaggio indispensabile - ha dichiarato - lo abbiamo sostenuto nelle Risoluzioni presentate alle Nazioni Unite e in tutti i comunicati del G7 durante la Presidenza italiana, dalla riunione di Capri a quella di Fiuggi, e poi nell’ultima riunione dei Ministri degli Esteri del G7 in Canada a marzo, offrendo sempre il sostegno dell’Italia alla mediazione degli Stati Uniti e dei Paesi arabi".
Tajani ha quindi indicato la sicurezza palestinese come cardine del futuro assetto regionale: "Il rafforzamento delle forze di sicurezza palestinesi, oltre al completo disarmo e all’estromissione di Hamas, è un pilastro essenziale per la creazione del futuro Stato palestinese, uno Stato che può nascere solo da un autentico processo negoziale che conduca a un riconoscimento reciproco con lo Stato di Israele".
Il ministro ha respinto soluzioni-facili e percorsi simbolici: "Non servono solo slogan, serve un impegno concreto e paziente, come quello che sta portando avanti il governo e di cui sono gli stessi israeliani e palestinesi a darci merito". A suo avviso, "solo in questo modo, il riconoscimento della Palestina potrà avere un impatto reale e contribuire in modo sostanziale alla pace, evitando di ridursi a un gesto puramente simbolico".
Netanyahu: "Colpiti gli Houthi ma è l'Iran il responsabile"
"L'Aeronautica israeliana ha appena colpito di nuovo l'aeroporto di Sana'a, che è sotto il controllo del regime terroristico Houthi nello Yemen. Come ho già detto più volte, gli Houthi sono solo un sintomo: la vera forza che sta dietro di loro è l'Iran, ed è l'Iran il responsabile dell'aggressione che proviene dallo Yemen", ha dichiarato Benyamin Netanyahu in una nota. "Agiamo secondo un principio semplice: chi ci colpisce - noi lo colpiamo. Chi non capisce questo con la forza, lo capirà con ancora più forza", ha aggiunto.
Tajani: "Italia pronta a ricostruire Gaza, cooperazione da 110 milioni"
Nel corso dell’informativa urgente alla Camera dei Deputati sulla situazione nella Striscia di Gaza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha delineato l’impegno dell’Italia non solo nell’ambito umanitario, ma anche nella prospettiva di una ricostruzione duratura e sostenibile del territorio palestinese. "L’impegno del governo non si limita alla pur doverosa assistenza umanitaria. Stiamo già lavorando in vista della ricostruzione di Gaza - ha affermato - Si tratta di una priorità ben chiara, perché, voglio dirlo ancora una volta, il nostro obiettivo sono due Stati".
Tajani ha posto particolare enfasi sul rafforzamento del sistema sanitario palestinese, definendolo "un settore cruciale, che abbiamo difeso e sostenuto anche alle Nazioni Unite". A tal proposito, ha ricordato i recenti voti favorevoli dell’Italia alle risoluzioni sulla Palestina presentate all’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il ministro ha evidenziato che la cooperazione italiana nei Territori Palestinesi "è attiva a 360 gradi con numerosi progetti, per un valore complessivo ad oggi di circa 110 milioni di euro", fondati su due principi fondamentali: "alleviare le sofferenze della popolazione palestinese" e "massima attenzione a che nemmeno un euro finisca nelle tasche dei terroristi!"
"Il nostro sostegno al popolo palestinese – lo ripeto – è concreto e fattivo", ha insistito Tajani, aggiungendo che "si tratta di un impegno che ci viene costantemente riconosciuto dai nostri partner, a partire dal Primo Ministro Mohammed Mustafa, con cui sono in costante contatto". A conferma del rapporto di fiducia con l’Italia, il ministro ha ricordato che pochi giorni fa Mustafa, incontrando una delegazione parlamentare italiana guidata dalla senatrice Stefania Craxi, "ha pubblicamente ribadito il grande apprezzamento delle autorità palestinesi per il nostro continuo sostegno umanitario alla popolazione di Gaza e per la nostra disponibilità a contribuire alla ricostruzione". E ha concluso: "A maggio dello scorso anno Mustafa aveva scelto l’Italia per la prima missione all’estero dopo il suo insediamento. Non mi sembra proprio un segno di sfiducia nei confronti del nostro Paese."
Iran: "Qualunque errore di Usa e Israele riceverà una risposta"
Il comandante delle Guardie della rivoluzione iraniana, Hossein Salami, ha minacciato una reazione da parte dell'Iran nel caso ci fosse un'aggressione da parte degli Stati Uniti o Israele. "Abbiamo le mani sul grilletto e siamo in agguato, aspettando che commettano un errore: riceveranno immediatamente una risposta che li farà dimenticare il loro passato", ha detto Salami, come riferisce Mehr, rivolgendosi agli Usa e allo Stato ebraico. "I comandanti americani devono sapere che siamo pronti a qualsiasi scenario. Il nostro Paese non si sottometterà mai alla volontà politica altrui", ha sottolineato il comandante del pasdaran. "Se alla nostra forza difensiva verrà data la possibilità di emergere, i nostri nemici vedranno spalancarsi le porte dell'inferno e i loro interessi saranno messi a ferro e fuoco", ha dichiarato Salami in discorso durante una cerimonia a Teheran.
Tajani: "Indignano morti innocenti gazawi, Israele si fermi"
"La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili". Così il ministro degli Esteri Antonio Tajani nell'informativa alla Camera. "I bombardamenti devono finire, l'assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato". LEGGI L'ARTICOLO
Idf, distrutto aereo Houthi usato dai terroristi contro Israele
L'Idf ha confermano gli attacchi all'aeroporto di Sanaa controllato dagli Houthi, spiegando che sono stati colpiti lo scalo internazionale dello Yemen e un aereo utilizzato dagli Houthi "per trasportare terroristi che hanno portato avanti attacchi terroristici contro Israele". "Analogamente ai porti di Hodeida e Salif, colpiti la scorsa settimana, l'aeroporto principale di Sana'a è gestito dal regime Houthi e serve ai suoi scopi terroristici. Questo è un altro esempio dell'uso crudele fatto dall'organizzazione terroristica Houthi delle infrastrutture civili per attività terroristiche", afferma l'Idf.
Tajani: "La reazione israeliana sta assumendo forme drammatiche e inaccettabili"
Nel corso dell’informativa urgente alla Camera dei Deputati sulla situazione nella Striscia di Gaza, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha espresso una dura condanna per l'evolversi del conflitto e le sue conseguenze umanitarie. Il titolare della Farnesina ha definito "drammatiche e inaccettabili" le attuali modalità della reazione israeliana agli attacchi di Hamas.
"Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le nostre coscienze", ha dichiarato Tajani. "La legittima reazione del Governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta purtroppo assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili, che chiediamo a Israele di fermare immediatamente". Il ministro ha quindi lanciato un appello urgente: "I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato".
Onu: "Almeno 47 feriti nel centro aiuti a Gaza"
Almeno 47 persone hanno riportato ferite da colpi d'arma da fuoco contro i civili palestinesi che ieri affollavano un centro di distribuzione di aiuti umanitari a Gaza. A renderlo noto e' stato il capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani nei Territori Palestinesi, Ajith Sunghay.
Da McEwan a Smith, 380 scrittori denunciano: "A Gaza un genocidio"
"Rimanere in silenzio ci rende complici. Siamo testimoni dei crimini di genocidio e ci rifiutiamo di approvarli con il nostro silenzio": trecentottanta scrittori, artisti e organizzazioni culturali internazionali – tra cui Zadie Smith, Ian McEwan, Russell T Davies, Hanif Kureishi e George Monbiot – hanno firmato una lettera aperta che denuncia la guerra condotta dal governo israeliano nella Striscia di Gaza come un "genocidio". Il documento, reso pubblico oggi, mercoledì 28 maggio dal quotidiano inglese "The Guardian", chiede un cessate il fuoco immediato, la distribuzione senza restrizioni di aiuti umanitari e l'imposizione di sanzioni nel caso in cui le richieste vengano ignorate.
"La parola 'genocidio' non è più oggetto di dibattito tra gli esperti di diritto internazionale e le organizzazioni per i diritti umani", si legge nella lettera. Tra i firmatari compaiono anche l'artista Brian Eno, la scrittrice Jeanette Winterson, lo scrittore Irvine Welsh e la romanziera Elif Shafak.
Le organizzazioni come Amnesty International, Human Rights Watch e il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite hanno identificato "atti genocidiari" da parte delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Inoltre, le dichiarazioni pubbliche dei ministri israeliani Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir sono definite come "espressioni esplicite di intenzioni genocidarie". La lettera, curata dagli scrittori Horatio Clare, Kapka Kassabova e Monique Roffey, si apre con una poesia della scrittrice palestinese Hiba Abu Nada, uccisa in un attacco aereo israeliano nell'ottobre 2023. Il componimento, intitolato "A Star Said Yesterday", immagina un rifugio cosmico per i palestinesi, contrapposto al costante pericolo di morte che affrontano oggi.
Katz: "Stiamo attaccando obiettivi Houthi in Yemen"
Secondo i media dello Yemen, l'aeronautica militare israeliana sta attaccando l'aeroporto internazionale di Sana'a, controllato dagli Houthi. Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha confermato, annunciando che "gli aerei dell'aeronautica militare hanno attaccato obiettivi dell'organizzazione terroristica Houthi all'aeroporto di Sana'a". Secondo il ministro, l'attacco ha distrutto "l'ultimo aereo rimasto utilizzato dagli Houthi nell'ambito dell'operazione 'Golden Jewel'.
Unrwa: "Consegna di aiuti a Gaza spreco di risorse e distrazione"
Il nuovo modello di distribuzione degli aiuti a Gaza organizzato dagli Stati Uniti è uno spreco di risorse e una distrazione dalle "atrocita'" che si stanno commettendo nella Striscia. L'accusa arriva dal capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini. "Credo che sia uno spreco di risorse e una distrazione dalle atrocita'. Abbiamo già un sistema di distribuzione degli aiuti adatto allo scopo", ha detto Lazzarini in Giappone."La comunità umanitaria di Gaza, compresa l'Unrwa, è pronta. Abbiamo l'esperienza e la competenza per raggiungere le persone bisognose", ha insistito.
"Nel frattempo, il tempo stringe verso la carestia", ha ammonito, per questo gli operatori umanitari "devono essere autorizzati a fare il loro lavoro salvavita ora", ha aggiunto. La nuova Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), sostenuta dagli Stati Uniti, ha iniziato ieri nel caos le operazioni in un centro di distribuzione di aiuti nel sud di Gaza. Migliaia di palestinesi hanno invaso il centro di Rafah e per riportare la calma i contractors assoldati per proteggere la struttura hanno sparato colpi in aria.
Fonti mediche, raid Israele su Gaza: 15 morti da questa mattina
Almeno 15 persone sono state uccise dalle prime ore di questa mattina in seguito agli attacchi dell'esercito israeliano (Idf) in tutta Gaza: lo hanno reso noto fonti mediche, come riporta Al Jazeera. L'emittente tv aggiunge che almeno otto di loro sono morte in un raid dell'Idf contro l'abitazione di un giornalista, Osama al-Arbid, nella zona di as-Saftawi, nel nord della Striscia. Il giornalista sarebbe sopravvissuto al bombardamento, secondo un video che mostra mentre viene estratto dalle macerie dell'edificio colpito.
Netanyahu minacciò Trump di attaccare l'Iran, ma il premier nega
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu avrebbe minacciato in una conversazione telefonica con il presidente americano Donald Trump di attaccare i principali impianti di arricchimento nucleare dell'Iran. A riferirlo è stato il New York Times. L'indiscrezione arriva dopo mesi di tensioni più o meno scoperte per la decisione di Trump di avviare negoziati con l'Iran sul programma nucleare di Teheran, comunicata a Netanyahu durante la sua ultima visita a Washington. Netanyahu è nettamente contrario a qualsiasi intesa con il regime di Khamenei e non ne ha fatto mistero. Secondo il Jerusalem Post, nella telefonata di giovedì scorso Trump è stato chiaro: vuole arrivare a una soluzione diplomatica con l'Iran e "non vuole che nulla interferisca". Stessa linea è stata tenuta in diversi incontri nei giorni scorsi tra alti funzionari dell'amministrazione e alti funzionari israeliani. Il presidente non si è fermato e ieri ha annunciato anzi che "qualcosa di buono" e' in arrivo. Fonti della Casa Bianca hanno riferito che il messaggio di Trump a Netanyahu è stato che "non è il momento un'escalation mentre sta cercando di risolvere problemi". L'opzione militare resta sul tavolo, avrebbe assicurato Trump, ma la via preferita è quella diplomatica, Per questo Trump avrebbe chiesto "cautela" a Netanyahu. Dal canto suo, il premier israeliano ha smentito le ricostruzioni del quotidiano americano. Sono "fake news", ha tagliato corto il suo ufficio.
Wsj, capo Cpi sospeso lavorava a ordini arresto per Smotrich e Ben Gvir
Il procuratore capo della Corte Penale Internazionale (Cpi), Karim Khan, sospeso temporaneamente dal suo incarico da meno di due settimane, stava preparando prima del suo ritiro ordini di arresto contro due ministri del governo israeliano: Bezalel Smotrich (Finanze) e Itamar Ben Gvir (Sicurezza). Lo ha rivelato il Wall Street Journal, citando fonti del tribunale.
Khan intendeva perseguire i due esponenti di estrema destra per il loro ruolo nell'espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania. La decisione di proseguire ora spetta ai procuratori supplenti Nazhat Shamim Khan e Mame Mandiaye Niang. Karim Khan si è autosospeso in seguito a un’indagine per presunta condotta sessuale inappropriata, che ha definito "falsa" e parte di una campagna di pressioni e minacce legate alla sua attività giudiziaria, tra cui i mandati d’arresto già emessi per Benjamin Netanyahu, Yoav Gallant e tre leader di Hamas.
Iran, giustiziato uomo accusato di spiare per Israele
Le autorità iraniane hanno reso noto di aver giustiziato Pedram Madani, condannato per aver svolto attività di spionaggio a favore del servizio segreto israeliano Mossad. Lo ha riferito l’agenzia giudiziaria Mizan Online.
Secondo Teheran, l’uomo è stato identificato, arrestato e processato secondo le procedure previste, con la sentenza di condanna confermata dalla Corte Suprema iraniana. Le autorità lo accusavano di aver collaborato con il "regime sionista".
600 giorni dal 7 ottobre, famiglie degli ostaggi bloccano una strada centrale di Tel Aviv
Nel 600° giorno di guerra tra Israele e Hamas, i familiari degli ostaggi israeliani ancora detenuti nella Striscia di Gaza hanno bloccato un'importante strada nel centro di Tel Aviv, chiedendo un accordo complessivo che garantisca la liberazione di tutti i prigionieri e la fine del conflitto. Lo riporta Haaretz.
"Da 600 giorni siamo senza i nostri cari, mentre il governo israeliano li abbandona per preservare la propria coalizione", si legge nella dura dichiarazione dei manifestanti, che accusano direttamente il primo ministro Netanyahu e i suoi alleati Bezalel Smotrich e Itamar Ben-Gvir di preferire l’occupazione di Gaza al salvataggio degli ostaggi. Secondo le famiglie, il governo non avrebbe mai avanzato una proposta seria per la loro liberazione e sta adottando una strategia di rilascio selettivo, condannando alcuni ostaggi "a vita o a morte".
Iran, Nyt: "Timori nel governo Usa per possibile attacco israeliano a sorpresa"
Secondo il New York Times, l’intelligence statunitense teme che Israele possa colpire le infrastrutture nucleari iraniane senza preavviso, con preparativi che potrebbero richiedere meno di sette ore. Un arco di tempo troppo ristretto per consentire a Washington di intervenire diplomaticamente e cercare di dissuadere il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Funzionari statunitensi dubitano dell’efficacia di un’azione unilaterale, ma secondo le fonti israeliane citate, in caso di ritorsioni da parte di Teheran gli Stati Uniti sarebbero comunque costretti ad intervenire. Tel Aviv avrebbe inoltre ribadito a Washington che un attacco potrebbe avvenire anche in presenza di un eventuale accordo sul nucleare tra Stati Uniti e Iran. Il tutto si inserisce in un contesto di crescenti tensioni tra Netanyahu e il presidente Donald Trump, sempre più divisi proprio sulla gestione del dossier iraniano.
Guerra in Medioriente, Von der Leyen: "Abominevole accanimento". VIDEO
Gaza alla fame, assalto al centro degli aiuti Usa
A Gaza nelle ultime ore migliaia di persone ridotte allo stremo hanno fatto irruzione nel complesso di aiuti umanitari nella zona di Rafah e gli operatori americani sarebbero fuggiti. Il sito sarebbe stato distrutto mentre un elicottero israeliano avrebbe aperto il fuoco in aria per disperdere la folla.