Gaza, Israele dà l'ok ma Hamas dice no: nessun accordo per tregua di 60 giorni

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Secondo fonti dell'emittente Al Arabiya l'inviato statunitense Steve Witkoff sarebbe stato informato dell'accordo sul cessate il fuoco, immediatamente  negato dai miliziani. In precedenza, lo stesso Witkoff aveva detto di avere "buone sensazioni su una risoluzione a lungo termine". Intanto, continuano i raid israeliani a Gaza. Secondo i media palestinesi, l’Idf ha distribuito volantini per invitare gli abitanti del nord a evacuare verso sud

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Uno spiraglio, per quanto flebile, sembra essersi aperto per una tregua a Gaza. Israele ha accettato di andare avanti con l'ultima proposta avanzata dall'inviato americano Steve Witkoff, mentre Hamas la starebbe ancora esaminando "con senso di responsabilità", pur avendo fatto trapelare la propria "delusione" ritenendo il piano sbilanciato a favore dello Stato ebraico. La tv saudita Al Arabiya ha acceso le speranze affermando che anche la fazione palestinese aveva accettato il piano, ma la notizia è stata poi smentita sia da fonti israeliane che da Hamas. Intanto continuano i raid israeliani su Gaza. In una serie di attacchi israeliani contro edifici residenziali nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, sono rimaste uccise 19 persone, scrive Al Jazeera citando il ministero della Salute della Striscia controllato da Hamas. Tre case sono state prese di mira consecutivamente senza alcun preavviso, scrive l'emittente. Questo attacco porta il bilancio delle vittime di oggi ad almeno 37, secondo il ministero palestinese.  Le forze israeliane, come riportano i media palestinesi, stanno colpendo obiettivi in tutta la Striscia di  Gaza, tra cui il quartiere di Shujayieh, nella parte orientale della  città di Gaza. L'Idf  ha distribuito volantini per esortare i residenti dei quartieri  settentrionali di Gaza sfollare verso sud. 

Gli approfondimenti:

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IDF conferma attacchi nel Libano meridionale

Il portavoce delle IDF ha confermato l'ampia ondata di attacchi nel Libano meridionale, riferendo che l'esercito ha attaccato "siti militari e infrastrutture terroristiche in tutto il Libano appartenenti a Hezbollah". Secondo il portavoce delle IDF, tra gli obiettivi colpiti c'era un'infrastruttura terroristica contenente armi nella zona di Sidone, dove sono stati recentemente identificati tentativi di ripristino di Hezbollah. "Questo sito e' stato precedentemente attaccato dalle IDF", si legge nel comunicato. Inoltre, sono stati colpiti siti militari di Hezbollah nel

Libano meridionale contenenti lanciarazzi, dove e' stata

identificata un'attività di Hezbollah volta al ripristino delle

infrastrutture.

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23enne israeliana già ostaggio di Hamas denuncia: "Violentata da un personal trainer"

La ragazza franco-israeliana, 23 anni, era stata rapita dai terroristi durante il festival musicale Nova il 7 ottobre 2023 e rilasciata dopo 55 giorni di prigionia. Ha coraggiosamente parlato della sua vicenda nel corso di un'intervista concessa al canale israeliano Canale 12. LA DENUNCIA

Domani visita medica per Netanyahu, interim a Levin

L'ufficio del Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato che il Primo Ministro si sottoporrà domani a una "visita medica di routine". È stato anche riferito che il governo autorizzerà il Ministro della Giustizia, Yariv Levin, a svolgere le funzioni di Primo Ministro ad interim durante la visita

Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina

Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano  negli  accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER

Hamas: proposta Usa accettata da Israele non ci soddisfa

La proposta degli Stati Uniti accettata da Israele non soddisfa le richieste di Hamas. Lo afferma il leader del movimento all'Afp.

Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso

Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione.IL VIDEO

Hamas: sale a 70 morti il bilancio dei morti oggi a Gaza

È salito ad almeno 70 palestinesi uccisi il bilancio degli attacchi israeliani nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi. Lo ha affermato il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas. Lo riporta al Jazeera.

Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora

L'operazione israeliana del ritorno a casa per gli ostaggi è stata ribattezzata “Derech Eretz”, “il cammino della terra” in ebraico. L'Idf ha voluto dare un nome simbolico all'organizzazione militare per riportarli indietro, “Wings of freedom", ali della libertà. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa il 19 gennaio. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. COSA SAPPIAMO

Casa Bianca: non sappiamo se Hamas ha accettato tregua

La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha affermato che la proposta presentata oggi dall'amministrazione Trump ad Hamas è stata "sostenuta e appoggiata" da Israele. "Israele ha approvato questa proposta prima che venisse inviata ad Hamas", ha detto Leavitt ai giornalisti. "Posso anche confermare che le discussioni stanno continuando e speriamo che venga instaurato un cessate il fuoco a Gaza, così da poter riportare a casa tutti gli ostaggi".

Fonti israeliane e di Hamas smentiscono accordo su tregua

Fonti israeliane hanno smentito la notizia apparsa su al Arabiya secondo cui lo Stato ebraico e Hamas avrebbero raggiunto l'intesa per una tregua di 60 giorni nell'ambito del negoziato sugli ostaggi. Lo riporta il Times of Israel, che ha parlato con un funzionario israeliano. A stretto giro anche Hamas ha smentito che sia stato già raggiunto l'accordo, secondo quanto scrive Haaretz.

Ospedale Gaza: "Idf evacua con la forza medici e pazienti"

L'ospedale Al-Awda nel nord della Striscia di Gaza ha affermato che le forze israeliane stanno evacuando con la forza i suoi locali nel territorio palestinese, dove l'esercito continua la sua offensiva. "Le forze di occupazione israeliane stanno attualmente evacuando con la forza i pazienti e il personale medico dall'ospedale Al-Awda di Tel al-Zaatar, l'unica struttura ancora operativa nella Striscia di Gaza settentrionale", ha affermato l'ospedale in una nota. Interpellato dall'agenzia di stampa Afp, l'esercito israeliano non ha reagito immediatamente.

Media Israele: falso che tregua sia stata concordata

Fonti israeliane citate dal Times of Israel hanno smentito la notizia, data da al Arabiya, che Israele e Hamas hanno concordato un cessate il fuoco sulla base del piano dell'inviato americano Steve Witkoff. L'indiscrezione, hanno spiegato le fonti, è falsa.

Casa Bianca: Israele appoggia la tregua di Trump per Gaza

Israele "ha appoggiato e supportato" il piano di tregua proposto da Donald Trump per Gaza. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt.

Al Arabiya: Hamas e Israele hanno concordato una tregua di 60 giorni

Fonti di Al Arabiya hanno reso noto che l'inviato statunitense Steve Witkoff è stato informato che Hamas e Israele hanno concordato la tregua a Gaza di 60 giorni. Lo riferisce l'emittente sul profilo X.

L'Idf issa la bandiera d'Israele sulla moschea di Tulkarem

Le forze della difesa israeliane hanno issato la bandiera israeliana sulla sommità della moschea di Tulkarem, la città palestinese nel nordovest della Cisgiordania. Lo scrive Ynet citando fonti palestinesi.    Il vessillo è stato issato sulla cupola della moschea Abu Bakr al-Siddiq nel campo profughi di Nur al-Shams a Tulkarem. Le riprese video effettuate in loco hanno confermato la notizia, aggiunge il sito israeliano. Le forze della difesa israeliane non hanno commentato.

Tajani: pronti a portare in Italia figlio dottoressa Gaza

Da Gaza in Italia "abbiamo già portato 130 bambini, in tutto 170 persone e stiamo tentando di far venire in Italia il bimbo della dottoressa che ha perso nove figli", il piccolo Adam, unico figlio sopravvissuto della pediatra Alaa Al-Najjar. "Stiamo vedendo se ci sono le condizioni": lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani rispondendo a una domanda sulle critiche di Chiara Appendino dei 5 stelle che ha definito 'Ponzio Pilato' il vicepremier. "Non si può speculare sulla sofferenza dei popoli. Noi ci preoccupiamo di salvare vite umane, non di fare dichiarazioni e propaganda".

Axios: Netanyahu pronto andare avanti su proposta Witkoff

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha detto alle famiglie degli ostaggi che Israele è pronto ad andare avanti verso un accordo di ostaggi e di cessate il fuoco a Gaza sulla base della nuova proposta dell'inviato della Casa Bianca Steve Witkoff. Lo riferisce Axios citando una fonte presente all'incontro.

Hamas: ricevuta nuova proposta Usa. La stiamo studiando

Hamas ha annunciato di aver ricevuto la nuova proposta di accordo per il cessate il fuoco dell'inviato speciale americano Steve Witkoff. Lo riportando i media israeliani. "La studieremo con senso di responsabilita'" e la risposta sarà in linea "con gli interessi del nostro popolo" e con "la messa in sicurezza di un cessate il fuoco permanente a Gaza", ha spiegato Hamas.

Onu: "C'è tensione lungo la Linea blu tra Libano e Israele"

La situazione lungo la linea blu di demarcazione tra Libano e Israele "è tesa e imprevedibile". Lo ha detto oggi il generale Aroldo Lazaro, comandante in capo di Unifil, la missione Onu schierata dal 1978 nel sud del Libano e di cui fanno parte un migliaio di soldati italiani. "Ci sono violazioni ripetute e rischi di escalation dalle conseguenze imprevedibili", ha detto il generale spagnolo. Il prossimo agosto il Consiglio di sicurezza dell'Onu è chiamato a rinnovare il mandato semestrale di Unifil, che opera in un contesto diverso da quello precedente all'ultima guerra tra Israele e Hezbollah, innescata l'8 ottobre 2023 e interrotta da un cessate il fuoco il 27 novembre 2024. Lazaro ha ribadito l'importanza del ruolo svolto da Unifil: "Grazie ai meccanismi di collegamento e coordinamento (tra Libano e Israele) offriamo un canale di dialogo e di de-escalation, contribuendo a porre le basi per un'eventuale soluzione", ha detto. Da quando, sei mesi fa, è entrato in vigore il cessate il fuoco, Israele ha ucciso in Libano 165 persone secondo i conteggi concordanti dei media libanesi e del ministero della sanità di Beirut. Di questi 165, 70 sono civili e gli altri 95 sono membri di Hezbollah. Come ulteriore violazione dell'accordo del cessate il fuoco, l'esercito israeliano occupa ancora alcune posizioni in territorio libanese a ridosso della Linea Blu. Dal canto suo, l'esercito regolare libanese continua il suo  dispiegamento nel sud del Libano con l'obiettivo di neutralizzare, in coordinamento con Unifil, la capacità militare di Hezbollah. La missione Onu ha riferito di aver identificato negli ultimi sei mesi più di 225 depositi di armi nell'area che va dal fiume Litani alla Linea Blu. 

Netanyahu discute oggi con i ministri ultima bozza Usa su tregua

Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà una riunione, alle 17 ora locale, con la sua ristretta cerchia di ministri per  discutere l'ultima proposta di tregua Usa: lo ha riferito al Times of Israel un consigliere di uno dei ministri. 

Lavrov: "Sostegno Usa a Israele che nega lo Stato palestinese"

 Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di sostenere "incondizionatamente" le azioni di Israele, che mirano ad eliminare ogni prospettiva di creazione di uno Stato palestinese. La situazione in Medio Oriente, ha affermato Lavrov in una conferenza euroasiatica sulla sicurezza, si "sta sviluppando in modo drammatico" e la regione è stata portata "sull'orlo della destabilizzazione dall'Occidente". In particolare, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo, citato dalla Tass, "Gli Stati Uniti, sebbene talvolta esprimano qualche critica, sostengono le azioni di Israele che mirano essenzialmente ad eliminare tutte le prospettive e le speranze per la creazioni di uno Stato palestinese", in violazione delle risoluzioni dell'Onu. 

Londra contro Israele, nuove colonie 'ostacolo alla pace'

Il via libera dato dal governo israeliano di ultradestra di Benyamin Netanyahu ai piani di costruzione di 22 nuovi insediamenti di coloni nei territori palestinesi occupati della Cisgiordania rappresentano "un deliberato ostacolo" contro la pace e un futuro Stato di Palestina. Lo afferma Hamish Falconer, viceministro britannico degli Esteri, sul suo profilo X. "Il Regno Unito - aggiunge - condanna queste azioni. Gli insediamenti sono illegali secondo il diritto internazionale, mettono ulteriormente a rischio la soluzione dei due Stati (per due popoli) e non proteggono Israele". 

Piccola protesta pro-Gaza fuori dal campus di Harvard

Una cinquantina di manifestanti pro-Palestina si sono radunati oggi lungo Massachusetts Avenue, nei pressi di Harvard, per protestare contro i legami dell'Università con Israele durante la guerra a Gaza. La protesta si è svolta mentre i laureandi e le loro famiglie facevano ingresso ad Harvard Yard per la cerimonia dei diplomi 2025.    La manifestazione lungo tutto il marciapiede dalla Johnston Gate alla Widener Gate è stata organizzata dalle sezioni locali di diverse organizzazioni pro-Palestina tra cui Massachusetts Peace Action, Alliance for Water Justice in Palestine e Jewish Voice for Peace. I manifestanti esponevano cartelli che chiedevano ad Harvard di porre fine alla repressione della libertà di parola pro-Palestina, con frasi come "Sostenete gli studenti puniti per essersi opposti al genocidio" e "Smettete di armare Israele".

Lavrov: "Sostegno Usa a Israele che nega lo Stato palestinese"

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, ha accusato gli Stati Uniti di sostenere "incondizionatamente" le azioni di Israele, che mirano ad eliminare ogni prospettiva di creazione di uno Stato palestinese.    La situazione in Medio Oriente, ha affermato Lavrov in una conferenza euroasiatica sulla sicurezza, si "sta sviluppando in modo drammatico" e la regione è stata portata "sull'orlo della destabilizzazione dall'Occidente".    In particolare, ha aggiunto il ministro degli Esteri russo, citato dalla Tass, "Gli Stati Uniti, sebbene talvolta esprimano qualche critica, sostengono le azioni di Israele che mirano essenzialmente ad eliminare tutte le prospettive e le speranze per la creazioni di uno Stato palestinese", in violazione delle risoluzioni dell'Onu.

Netanyahu discute oggi con i ministri ultima bozza Usa su tregua

Il primo ministro Benyamin Netanyahu terrà una riunione, alle 17 ora locale, con la sua ristretta cerchia di ministri per  discutere l'ultima proposta di tregua Usa: lo ha riferito al Times of Israel un consigliere di uno dei ministri.

Sanchez: "Nessuna alternativa alla soluzione dei due Stati"

Spagna e Slovenia coincidono "nell'alzare la voce contro la flagrante e quotidiana violazione dei diritti umani e le oltre 50.000 vite perdute negli incessanti attacchi di Israele contro  la Palestina in questo ultimo anno e mezzo". Lo ha detto il premier spagnolo Pedro Sanchez, in una dichiarazione congiunte con l'omologo sloveno, Robert Golob, dopo  l'incontro bilaterale oggi a Madrid.     Sanchez ha ripetuto che "non c'è un'alternativa fra Israele e Palestina alla soluzione dei due Stati". E rispetto alla drammatica situazione di Gaza, ha ricordato che "ieri nel Consiglio delle Nazioni Unite abbiamo vissuto una scena assolutamente drammatica e commovente per tutti noi che amiamo il diritto internazionale nell'ambito del sistema multilaterale", quando "il rappresentante della Palestina, durante il suo intervento è scoppiato a piangere di fronte all'indifferenza internazionale mentre vengono calpestati i diritti umani del popolo palestinese". Il premier spagnolo si è riferito all'ambasciatore di Palestina all'Onu, Ryad Mansour, che ieri, durante l'assemblea dell'Onu dedicata alla situazione sulla Striscia di Gaza si è messo a piangere per i 1300 bambini gazawi uccisi e i 4.000 feriti negli attacchi israeliani, da quando Israele ha rotto a marzo il cessate il fuoco.

Inviato Usa: "Patto di non aggressione fra Siria e Israele"

L'inviato speciale statunitense per la Siria, Thomas Barrack, ha chiesto un negoziato tra Siria e Israele, che sono ancora in stato di guerra, cominciando da un "patto di non aggressione" tra i due paesi. Barrack è arrivato oggi a Damasco per incontrare il presidente siriano Ahmad Sharaa (al Jolani).     "Il problema fra la Siria e Israele può essere risolto, e questo comincia da un dialogo - ha detto Barrack alla tv saudita Al Arabiya - Noi dobbiamo cominciare con un accordo di non aggressione".     Barack ha inaugurato oggi la residenza dell'ambasciatore statunitense nella capitale siriana, dove l'ambasciata è chiusa da più di un decennio.

Golob: "Speriamo in progressi sugli aiuti umanitari a Gaza"

Spagna e Slovenia, due Paesi che un anno fa hanno riconosciuto la Palestina come Stato, continuano a chiedere "un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e la consegna immediata di aiuti umanitari" a Gaza: lo ha detto il primo ministro sloveno, Robert Golob, dopo un incontro bilaterale a Madrid con il premier iberico Pedro Sánchez. "Credo che nelle prossime settimane vedremo qualche progresso in questo senso, a giugno dovrebbero esserci molte riunioni su questo tema e speriamo che ci sia un po' di luce alla fine del tunnel, un po' di sollievo per la popolazione di Gaza", ha aggiunto Golob in una dichiarazione congiunta.    Il primo ministro sloveno ha affermato di condividere con Sanchez l'idea per cui "la sicurezza non ha a che vedere solo con l'acquisto di armi, ma anche con consolidare la resilienza delle società in generale". E ha elogiato direttamente il premier iberico, definendolo "un amico" e sostenendo che si tratta di un leader che "non si dimentica dei suoi cittadini".

Gaza, Ricciardi: "Meloni ascolti Conte e porti Adam in Italia"

"Il governo italiano faccia subito proprio l'appello di Giuseppe Conte per accogliere la richiesta di aiuto lanciata dalla famiglia del piccolo Adam affinché venga portato subito in Italia per essere curato. La solidarietà al popolo palestinese per il genocidio messo in atto dal governo Netanyahu non è un insieme di parole vuote come quelle dette ieri da Tajani, ma è azioni concrete, atti". Così sui social Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.

Tajani: nessuno ha fatto come noi per Gaza. VIDEO

Conte: "Meloni condanni condotta criminale di Netanyahu"

"Questo governo fa felici le banche e le lobby delle armi, mentre dimentica i cittadini alle prese col caro vita, il caro bollette e taglia la sanità. Peraltro adesso con un decreto vogliono anche mettere un freno a chi protesta. Intanto noi ci troveremo il 7 giugno a Roma in piazza per dire no a questo genocidio, alla mattanza di bambini a Gaza". Giuseppe Conte rilancia da Nuoro la manifestazione che vedrà in piazza il M5s insieme a Pd e Avs.     Risponde poi all'affermazione di Tajani, secondo il quale su Gaza l'opposizione fa propaganda: "Io non so a quale propaganda si riferisca Tajani. In realtà poco fa ha dichiarato, ho letto un'agenzia, che loro hanno fatto tantissimo per Gaza. Allora se vogliono fare tantissimo innanzitutto sarebbe non solo simbolico, ma di alto valore politico che Meloni dichiari la condanna della condotta criminale di Netanyahu. Non riescono a condannare una condotta criminale, quindi come puoi dire Tajani che hanno fatto tantissimo?".     "Poi - aggiunge - servono azioni concrete. Basterebbe disporre e promuovere all'interno dell'Unione Europea il totale embargo delle armi nei confronti di Israele e vedrete che da domani Israele cambia atteggiamento, perché se non viene approvvigionato di forniture militari non va da nessuna parte. E certo - ribadisce il leader dei cinquestelle - deve interrompere il genocidio. Basterebbero delle sanzioni economiche e finanziarie nei confronti di Netanyahu e dei suoi ministri e di tutti coloro che si stanno direttamente rendendo responsabili di questo genocidio".

Gaza, 300 personalità britanniche firmano lettera a Star. VIDEO

Hamas: "Nuove colonie una palese sfida a volontà internazionale"

L'approvazione da parte di Israele di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania  rappresenta "una palese sfida alla volontà internazionale e una grave violazione delle risoluzioni Onu". Lo ha dichiarato Hamas in una nota citata da Al Jazeera. "Invitiamo la comunità internazionale ad adottare misure concrete per contrastare le politiche di annessione e di espansione degli insediamenti, che costituiscono un crimine di guerra", ha dichiarato il gruppo. 

Idf ordina evacuazione quartieri settentrionali di Gaza

Le forze israeliane stanno colpendo obiettivi in ​​tutta la Striscia di Gaza, tra cui il quartiere di Shujayieh, nella parte orientale della città di Gaza. Lo riportano i media palestinesi, aggiungendo che l'Idf ha distribuito volantini per esortare i residenti dei quartieri settentrionali di Gaza sfollare verso sud. Il portavoce in lingua araba dell'esercito, Avichay Adraee, ha scritto su X che le infrastrutture civili nell'area di Nuseirat sono state colpite a causa del loro utilizzo per attività terroristiche.

Oxfam, 2 milioni di persone rinchiuse in meno del 20% di Gaza

"Assieme al brutale attacco in corso a Gaza, Israele sta utilizzando una campagna sistematica di sfollamento per rinchiudere oltre 2 milioni di civili in 5 aree costiere sovraffollate e prive di qualsiasi servizio, che costituiscono meno del 20% del territorio della Striscia. Un elemento che sommato all'uso della fame come arma di guerra, rivela la strategia di occupare completamente Gaza, non di neutralizzare specifici obiettivi militari". È l'allarme lanciato oggi da Oxfam, a oltre 600 giorni dall'inizio del conflitto. Una nuova analisi di Oxfam rivela infatti come dalla rottura del cessate il fuoco lo scorso 18 marzo, Israele abbia emesso oltre 30 ordini di sfollamento della popolazione, quasi uno ogni due giorni, che hanno coinvolto oltre 600 mila persone, anche più volte.  Le evacuazioni forzate hanno interessato 68 aree abitate su 79, che se sommate alle zone militari israeliane inaccessibili, coprono un'estensione pari all'80% di Gaza.  "Questa situazione sta rendendo praticamente impossibile alla popolazione trovare un rifugio sicuro", ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia. "E' evidente come il piano di Israele non sia semplicemente neutralizzare una minaccia, ma attuare un completo sfollamento della popolazione, e questo è un crimine di guerra. Per oltre 600 giorni, Israele ha dichiarato di voler colpire esclusivamente Hamas, mentre ogni giorno venivano compiute uccisioni di massa di civili innocenti. Non si tratta di un'operazione anti-terroristica, come sostiene Israele, quanto del sistematico internamento in enclave sempre più ristrette di un intero popolo, tenuto costantemente sotto minaccia".   Nel frattempo, Israele ha esteso la sua presenza militare lungo cinque cosiddetti "corridoi di sicurezza" - Filadelfi, Murag, Kisufim, Netzarim e Mefalsim - che dividono Gaza in cinque zone isolate l'una dall'altra, separando il nord dal sud e limitando ulteriormente le possibilità di spostamento della popolazione.  A questo si aggiunge quanto già dichiarato apertamente dalle autorità israeliane per la distribuzione degli aiuti alimentari, che sta avvenendo solo all'interno di hub allestiti in aree recintate e presidiate all'esterno dall'IDF e internamente da contractor privati della sicurezza. "Questa proposta trasformerà la popolazione civile in prigionieri e di fatto consoliderà l'occupazione militare", aggiunge Pezzati. "E' una prospettiva terrificante e del tutto contraria a qualsiasi principio umanitario". "Questa campagna di annientamento deve finire al più presto. I Governi occidentali devono andare oltre le mere dichiarazioni di intenti, che li rendono di fatto complici, ed esercitare una pressione reale su Israele affinché interrompa l'assedio in corso e qualsiasi progetto di annessione di Gaza o della Cisgiordania", conclude Pezzati. 

Media: "Incontro Witkoff-Dermer a Washington non facile"

Il recente incontro a Washington su Iran e Hamas tra il ministro israeliano degli Affari Strategici Ron Dermer e l'inviato speciale Usa per il Medio Oriente Steve Witkoff non e' stato facile. E' quanto ha dichiarato un funzionario israeliano a Times of Israel, sottolineando che Witkoff sta diventando impaziente con Israele, soprattutto per quanto riguarda il "dramma" dei rapiti. Un riferimento al video diffuso lunedi' in cui il premier israeliano Benjamin Netanyahu esprimeva la speranza di fare un annuncio in merito agli ostaggi "oggi o domani", tranne poi il suo ufficio chiarire che non si trattava di un'indicazione temporale quanto di un modo per sottolineare lo sforzo negoziale. Ieri familiari ed ex ostaggi hanno commemorato i 600 giorni di prigionia per i rapiti, attaccando il governo per non aver ancora raggiunto un accordo per la loro liberazione, preferendo invece ampliare la campagna militare a Gaza.

Pediatri: "Solidarietà ai bimbi di Gaza, non si può tacere"

"Esprimiamo la nostra profonda solidarietà a tutti i bambini vittime della guerra: a partire da quelli di Gaza, ma anche quelli ucraini, molti dei quali sono stati deportati in Russia. Senza dimenticare i 400 milioni di minori che oggi, nel mondo, vivono in aree teatro di conflitto. Non potevamo non dedicare questo Congresso a tutti i piccoli che soffrono e a cui sono negati i diritti fondamentali, a partire dal diritto alla salute e alla vita". Con queste parole, seguite da un minuto di silenzio, il presidente della Società Italiana di Pediatria (Sip), Rino Agostiniani, ha aperto a Napoli l'80/mo Congresso della Società italiana di pediatria.  L'infanzia, ricorda la Sip in occasione del meeting che vede la partecipazione di oltre 2.000 pediatri da tutta Italia, deve essere sempre considerata al riparo dalla violenza e dalla privazione. "Come pediatri - ha aggiunto Agostiniani - abbiamo il dovere non solo di curare, ma anche di alzare la voce quando i diritti dei bambini vengono violati. Restare in silenzio di fronte a ciò che sta accadendo significherebbe rinnegare la nostra missione".  Quindi l'appello: "Chiediamo a tutte le istituzioni nazionali e internazionali di fare ogni sforzo per proteggere i bambini e garantire loro un presente dignitoso e un futuro possibile", ha concluso il presidente della società scientifica. 

Gaza, allarme ONU per i bambini che muoiono di fame

Tajani: "C'è chi fa propaganda su spalle palestinesi"

"Noi abbiamo sempre detto e condannato le cose che non andavano, abbiamo sempre condannato, è inutile che facciamo sempre polemica su questo. Questo diventa pretestuoso, noi siamo stati sempre coerenti e abbiamo sempre difeso la dignita' della persona". A dirlo è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda sul conflitto a Gaza. "Quello che abbiamo fatto noi a Gaza non l'ha fatto nessun governo europeo, queste sono le parole del ministro degli Esteri palestinese quando è venuto a Roma per l'insediamento di Papa Leone XIV. Quello che dice l'opposizione lo ascolto ma preferisco la gratificazione e la valutazione dei palestinesi che conta molto di piu' di chi fa propaganda sulle spalle dei palestinesi", ha concluso Tajani.

Tajani: "Quello fatto a Gaza non l'ha fatto nessun governo Ue"

"Quello che abbiamo fatto noi a Gaza non l'ha fatto nessun governo europeo, queste sono le parole del ministro degli Esteri palestinese quando è venuto a Roma per l'insediamento di papa Leone XIV". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine dell'evento all'Università Cattolica, 'Europa: domande aperte per un futuro in comune. L'Università Cattolica incontra le istituzioni europee', replicando a chi accusa il governo di non avere alzato subito la voce per quanto accade a Gaza. "Quello che dice l'opposizione lo ascolto ma preferisco la gratificazione e la valutazione dei palestinesi - ha aggiunto -, che conta molto di più di chi fa propaganda sulle spalle dei palestinesi". "Noi abbiamo sempre detto e condannato le cose che non andavano, abbiamo sempre condannato, è inutile che facciamo polemica su questo, 'perché non hai citato Netanyahu e perché non hai detto così - ha spiegato -. Questo diventa tutto pretestuoso, noi siamo stati sempre coerenti e abbiamo sempre difeso la dignità della persona". 

Gaza: "44 persone uccise in ultimi attacchi israeliani"

La Protezione civile di Gaza ha dichiarato che i raid israeliani hanno ucciso nell'ultimo giorno 44 persone, di cui 23 in un attacco a un'abitazione nel centro della Striscia. "Quarantaquattro persone sono state uccise nei raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza", ha dichiarato all'Afp il funzionario della Protezione civile Mohammad Al-Mughayyir. "23 persone sono state uccise, altre ferite e diverse risultano disperse in seguito a un raid aereo israeliano sulla casa della famiglia Qreinawi a est del campo profughi di Al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale".

Media: "10 ostaggi liberi in piano Usa, non promette fine guerra"

I media israeliani stanno correggendo quanto riportato inizialmente sui dettagli della nuova proposta Usa, sostenendo che il piano includerebbe il rilascio di 10 ostaggi vivi e non nove come riferito in precedenza. Analogamente, il canale panarabo Al Ghad riporta che la bozza è stata presentata durante la notte sia ad Hamas che a Israele e che include un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali 10 ostaggi viventi e 18 corpi di ostaggi verrebbero rilasciati: metà il primo giorno di tregua e l'altra metà il settimo giorno. In cambio, Israele rilascerebbe 125 detenuti palestinesi condannati all'ergastolo per terrorismo, 1.111 cittadini di Gaza detenuti dall'inizio della guerra e 180 corpi di palestinesi attualmente trattenuti da Israele. Un funzionario israeliano ha confermato al Times of Israel i dettagli della nuova proposta, ribadendo che non conterrà la promessa israeliana di porre fine alla guerra. 

Israele, esenzione da leva: Shas potrebbe lasciare governo

Il partito ultraortodosso sefardita Shas potrebbe lasciare il governo israeliano se non verra' trovato un accordo che porti all'approvazione di una legge sull'esenzione dei giovani haredi dal servizio militare. Fonti interne, citate da Haaretz, hanno riferito che la leadership del partito decidera' all'inizio della prossima settimana, dopo la festivita' ebraica di Shavuot. Secondo la newsletter del partito HaDerech, la decisione dipendera' dai progressi nei negoziati sulla normativa: "Gli sforzi si sono intensificati negli ultimi giorni, ma non e' stato ancora raggiunto alcun accordo". Le fonti hanno aggiunto di sperare che "il premier si assuma la responsabilita' e acceleri immediatamente i negoziati". La questione dell'esenzione degli ultraortodossi dalla leva obbligatoria e' molto sentita nel Paese: lo scorso giugno l'Alta Corte di Giustizia ha stabilito che l'esonero non poteva piu' essere prorogato e che le forze armate dovevano iniziare ad arruolarli. Ma i partiti haredi, membri chiave nella coalizione di governo, si sono opposti a qualsiasi compromesso, minacciando di far cadere l'esecutivo.

Conte: "Governo raccolga appello, Adam sia curato in Italia"

"Il governo raccolga subito l'appello della famiglia di Adam, l'unico sopravvissuto dei 10 figli della pediatra Alaa al-Najjar di Gaza, brutalmente sterminati dal Governo criminale di Netanyahu. Ha il 60% del corpo bruciato e lo zio chiede di poterlo curare in Italia. E' il minimo che possiamo fare, ma facciamolo subito". Lo scrive su facebook il leader M5s Giuseppe Conte.

Guerra Medioriente, Molinari: Israele partner importante

Medioriente, Magi: A Gaza una catastrofe umanitaria

Israele approva 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania

Il governo israeliano ha confermato l'approvazione di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania, una misura che include la costruzione di nuove colonie nel territorio palestinese e la legalizzazione di altre preesistenti. Il provvedimento è stato confermato dal ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, che ha affermato che "si tratta di una decisione generazionale" che arriva "58 anni dopo la liberazione della Giudea e della Samaria", riferendosi all'occupazione israeliana della Cisgiordania dal 1967.

"Abbiamo preso una decisione storica sugli insediamenti. Ci saranno 22 nuovi insediamenti in Giudea e Samaria (il nome biblico della Cisgiordania, ndr), gli insediamenti nella Samaria settentrionale saranno rinnovati e la parte orientale dello Stato di Israele, muro di protezione di Israele, sarà rafforzata", ha dichiarato su X, definendo l'iniziativa un "grande giorno per gli insediamenti" e un "giorno importante per lo Stato di Israele", e sottolineando che il provvedimento giunge dopo un "duro lavoro" e una "leadership tenace". "Siamo riusciti a creare un profondo cambiamento strategico". 

Il ministro ha quindi sottolineato che "lo Stato di Israele è tornato sulla via della costruzione, del sionismo e della visione". "Gli insediamenti ereditati dai nostri antenati costituiscono un muro protettivo per lo Stato di Israele e abbiamo compiuto un enorme passo avanti verso il suo rafforzamento. Il prossimo passo è la sovranità", ha concluso, riferendosi all'annessione della Cisgiordania. Da parte sua, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che la decisione "rafforza il controllo" del territorio palestinese occupato e rappresenta "una risposta decisa al terrorismo palestinese", come riportato dal quotidiano israeliano Times of Israel.

Lapid: "Israele accetti immediatamente proposta Usa"

Israele dovrebbe accettare "pubblicamente e immediatamente" la nuova proposta americana per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione di ostaggi. E' l'invito rivolto al governo dal leader dell'opposizione Yair Lapid, che ha nuovamente offerto al premier Benjamin Netanyahu una "rete di sicurezza completa" per approvare tale accordo, anche se i partiti della coalizione di estrema destra voteranno contro. La proposta prevederebbe la liberazione di 10 ostaggi vivi e 18 corpi, in cambio di 60 giorni di tregua a Gaza e il rilascio di oltre un centinaio di detenuti palestinesi per reati di terrorismo e un migliaio di palestinesi arrestati dopo l'inizio della guerra. Il ministro delle Finanze e leader di estrema destra Bezalel Smotrich ha gia' espresso la sua opposizione alla proposta, sostenendo che aiuterebbe Hamas in un momento in cui e' in difficolta'. La collega Orit Strock ha esortato il capo di governo a non cedere ora.

Nave a vela da Catania per corridoio umanitario a Gaza

"A maggio, droni israeliani hanno bombardato la "Conscience" in acque europee, ma questo non ci fermerà". Lo afferma la Freedom flotilla coalition annunciando che "sta per far partire un'altra imbarcazione per rompere l'assedio illegale di Israele". "Navigheremo - spiega - per consegnare un carico di speranza, solidarietà e aiuti simbolici e contribuire a stabilire un corridoio marittimo popolare verso Gaza che non sia sotto il controllo della potenza occupante. La nostra prossima azione sarà a bordo della Madleen una piccola ma potente barca a vela in partenza da Catania, in Sicilia. Dal 30 maggio al 1 giugno, ospiteremo una serie di panel, programmi culturali e incontri comunitari per sostenere la partenza. Invitiamo tutti i movimenti di solidarietà e i sostenitori della libertà palestinese a unirsi a noi a Catania".    Gli organizzatori invitano a unirsi a loro per "rompere l'assedio, mentre aiutiamo ad aprire un corridoio popolare da e per Gaza". "Ora più che mai - sostengono - il popolo palestinese di Gaza ha bisogno che aumentiamo i nostri sforzi. Questo è il momento di alzare la voce e chiedere la fine della deliberata campagna della fame di Israele, la fine del genocidio, dell'occupazione militare e di decenni di colonizzazione".

Morto bimbo nato da madre uccisa in attacco Cisgiordania

E' morto Ravid Haim, neonato dato alla luce due settimane fa da Tzeela Gez, 30enne ferita a morte in un attacco in Cisgiordania mentre andava con il marito in ospedale per partorire. Lo ha annunciato l'insediamento di Bruchin dove vive la famiglia di coloni.

Tajani: "Non si arriva a pace con dichiarazioni roboanti"

"C'è chi pensa che si possa risolvere tutto con un colpo di bacchetta magica, che la soluzione per portare la pace in Medio Oriente" passi da "qualche dichiarazione più roboante" da parte delle autorità italiane. "Il problema è che si deve arrivare un risultato al quale fino ad adesso nessuno è riuscito ad arrivare, neanche gli Stati Uniti d'America, neanche i palestinesi: riuscire anche a disinnescare il terrorismo di Hamas, riuscire a placare l'Ira del governo israeliano dopo l'attacco del 7 ottobre". Lo dichiara il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo durante il panel "Europa: domande aperte per un futuro comune" presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore.

"Noi ce la possiamo mettere tutta, intanto per aiutare le persone. E quello già è la cosa principale, perché per il popolo palestinese abbiamo fatto tantissimo, continuiamo a fare tantissimo", continua Tajani, spiegando che l'Italia è stato l'unico Paese in grado di inviare un convoglio operativo dentro Gaza attraverso l'Onu. "Non è stata un'operazione soltanto di protezione civile, è stata anche un'operazione politica, perché per fare entrare quei camion italiani" c'è stato "un lavoro incredibile da parte della nostra diplomazia", sottolinea.

Il ministro degli Esteri evidenzia anche l'interesse italiano nella stabilizzazione del Medio Oriente sul versante commerciale. "Il 40% del prodotto interno lordo italiano deriva dall'esportazione, il 40% delle esportazioni via mare passa attraverso il Mar Rosso", dove i ribelli filoiraniani Houthi attaccano i mercantili. "Abbiamo dovuto investire, mandando  missioni militari, invitata da una repubblica italiana, per proteggere quei mercantili. Quindi abbiamo tutto l'interesse ad arrivare a una pace quanto prima", dice Tajani. "Non posso dirmi di ottimista, posso dirmi determinato, ma l'Italia da sola non può fare nulla e neanche l'Europa da sola può fare nulla. Serve convincere le parti che è ora di cessare il fuoco e di proseguire la pace", conclude.

Costa: "L'autorità morale Israele sta scomparendo"

"L'autorità morale di Israele sta scomparendo, perché ciò che giustificava la sua autodifesa non è più giustificato, non è più un'autodifesa, è semplicemente un attacco massiccio contro popolazioni civili indifese senza alcuna giustificazione". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, in un'intervista alla tv brasiliana Globo. Per il leader Ue - impegnato questa settimana in un viaggio in Brasile - "esiste una via d'uscita immediata e una a medio termine. La via d'uscita immediata e' semplice: Israele deve accettare immediatamente il cessate il fuoco e l'ingresso degli aiuti umanitari". Per il medio termine, Costa ha sottolineato l'importanza della soluzione dei due Stati. "La conferenza che si terrà a New York il mese prossimo, sponsorizzata da Francia e Arabia Saudita, è molto importante e coinvolgerà tutti i paesi dell'Ue e il Brasile, contribuendo alla soluzione dei due Stati", ha spiegato.

Tajani: "Complicato placare l'ira del governo israeliano"

"C'è chi pensa che la soluzione per portare la pace in Medio Oriente sia quella di ritirare l'ambasciatore in Israele ma il problema è che devi arrivare a un risultato che fino ad adesso nessuno ha avuto". Lo ha spiegato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani nel corso di un incontro con gli studenti alla Cattolica a Milano. "Riuscire a disinnescare il terrorismo di Hamas, riuscire a placare l'ira del governo israeliano dopo il 7 ottobre, diventa complicato - ha sottolineato -, noi ce la stiamo mettendo tutta, intanto per aiutare chi soffre, per il popolo palestinese abbiamo fatto tantissimo e continuiamo a farlo" "Siamo l'unico Paese che ha mandato un convoglio operativo dentro Gaza che distribuisce alimenti alla popolazione civile - ha ricordato -. Si tratta di un'operazione anche politica perché per fare entrare quei camion italiani c'è stato un lavoro incredibile da parte della nostra diplomazia". 

Hamas: "41 morti a Gaza tra cui 19 ad Al-Bureij"

Sono 41 i palestinesi uccisi a Gaza in raid israeliani da mezzanotte. E' il bilancio fornito dal ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, secondo il quale tra le vittime in 19 hanno perso la vita sotto i bombardamenti dell'Idf nel campo profughi di Al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale.

Metsola: "A Gaza situazione catastrofica e inaccettabile"

"A Gaza la situazione è tragica, catastrofica con troppi figli, uomini, donne che sono morti. Questo non è accettabile". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, in un incontro con gli studenti all'Università Cattolica a Milano.    "Noi lo dobbiamo dire molto più chiaro, dobbiamo lavorare molto e stiamo lavorando sul cessate il fuoco - ha aggiunto -, dobbiamo lavorare sul rilascio degli ostaggi e sul processo di due Stati, ma non dobbiamo mai scordare la tragedia e la catastrofe che c'è a Gaza".

L'appello delle star per Gaza: "Gb non sia complice di Israele"

Si moltiplicano gli appelli per fermare il sanguinoso conflitto di Gaza: oggi sono oltre 300 le star e i vip del Regno Unito, fra cui Benedict Cumberbatch, Annie Lennox, Gary Lineker e Dua Lipa, che denunciano gli "orrori" e chiedono al governo laburista del premier Keir Starmer di non essere più "complice" di Israele e di fermare la vendita di armi allo Stato ebraico. In una lettera aperta al primo ministro, i cui contenuti sono stati rivelati da Sky News, si invoca anche l'accesso umanitario immediato per la popolazione palestinese e si sollecita l'esecutivo a impegnarsi diplomaticamente per arrivare a un cessate il fuoco per "i bambini di Gaza". Fra i firmatari del documento, in cui si afferma che 71.000 bambini sotto i quattro anni soffrono di "grave malnutrizione", c'è anche un sopravvissuto alla Shoah, Stephen Kapos. Oltre a Lineker, l'ex campione di calcio e star tv, reduce dall'addio anticipato alla Bbc dopo essere finito al centro di una bufera social in cui era stato accusato di antisemitismo da alcuni gruppi pro Israele per un post ripubblicato e poi prontamente tolto, con tanto di scuse.

Tajani: "Per garantire la pace serve un equilibrio di forze"

La pace è il risultato di un "equilibrio di forze". Lo dice il ministro degli Esterti Antonio Tajani incontrando gli studenti all'Università Cattolica del Sacro Cuore a Milano. "Mi riconosco nelle parole con le quali Papa Leone XIV ha iniziato il suo pontificato", esordisce sottolineando che "la pace non è solo il cessate il fuoco ma un valore nel quale ogni giorno ci riconosciamo e lavoriamo". "La pace - prosegue - non è solo il non uso delle armi ma qualcosa di superiore. Non possiamo non pensare che per garantire la pace, visto che il mondo non è perfetto, serve un equilibrio di forze". "Quando c'è equilibrio - ha proseguito Tajani - è più difficile che qualcuno cerchi di sopraffare l'altro". "Ecco che bisogna affrontare il tema di una difesa europea come diceva De Gasperi e Berlusconi". "Garantire sicurezza è più ampio che garantire difesa - sottolinea -  è garantire di poter vivere in pace e questo ha dei costi".    "La sicurezza - afferma il vicepremier - è tutto un sistema per poter garantire a ciascuno di sentirsi più tranquillo. Sono le infrastrutture, i sistemi di trasporto, la protezione civile e gli ospedali in grado di curare le vittime di un eventuale attacco atomico". "Sicurezza - conclude - è anche avere un sistema efficiente di forze armate e di polizia".

Pam: 2 morti e molti feriti nel saccheggio a deposito cibo a Gaza

Il Programma Alimentare Mondiale (Pam) delle Nazioni Unite afferma che almeno due persone sono morte e molte altre sarebbero rimaste ferite dopo che ieri "orde di persone affamate" hanno fatto irruzione nel magazzino di scorte alimentari di Al-Ghafari a Deir Al-Balah rubando sacchi di farina e cartoni di cibo mentre risuonavano colpi d'arma da fuoco. Lo scrive la Bbc affermando che non è stato immediatamente chiaro da dove provenissero gli spari.    Il Wfp ha affermato che i bisogni umanitari a Gaza sono "sfuggiti al controllo" dopo un blocco israeliano durato quasi tre mesi, allentato la scorsa settimana.

Hamas: "19 morti in un raid su campo profughi a Gaza"

Una serie di attacchi israeliani contro edifici residenziali nel campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza, ha ucciso 19 persone- Lo scrive Al Jazeera citando il ministero della Salute della Striscia, controllato da Hamas. Tre case sono state prese di mira consecutivamente senza alcun preavviso, scrive l'emittente. Questo attacco porta il bilancio delle vittime di oggi ad almeno 37, secondo il ministero palestinese.

L'Iran condanna l'attacco israeliano contro l'aeroporto in Yemen

L'Iran ha condannato l'attacco di Israele contro l'aeroporto di Sana'a in Yemen, controllato dagli Houthi sostenuti da Teheran, definendolo un crimine di guerra. "Le azioni del regime israeliano, in particolare gli attacchi contro infrastrutture civili essenziali come aeroporti e depositi di cibo, costituiscono chiari crimini di guerra e crimini contro l'umanità", ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, dopo che il premier israeliano Benjamin Netanyahu aveva dichiarato che l'Iran è "la vera forza che sta dietro" gli Houthi e "il responsabile dell'aggressione che proviene dallo Yemen". Secondo quanto riferisce Mehr, Baghaei ha definito gli attacchi come "barbarie", sottolinenando che sono avvenuti durante la stagione del pellegrinaggio musulmano dell'Hajj, e ha invitato la comunità internazionale a reagire, denunciando "mancanza di azioni" da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Sanchez e omologo sloveno Golob rafforzano alleanza per Gaza

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, e il primo ministro sloveno Robert Golob, rafforzeranno oggi a Madrid la loro alleanza strategica per promuovere un cessate il fuoco immediato a Gaza e garantire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. L'incontro odierno, un anno dopo il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Spagna,  riconosciuto poco dopo dalla Slovenia, riafferma l'impegno congiunto dei due leader per avanzare nella soluzione dei due Stati, Israele e Palestina, considerata l'unica via per una pace duratura in Medio Oriente, segnala la Moncloa.    Spagna e Slovenia, che hanno già intrapreso diverse iniziative comuni in sede europea, intendono esercitare pressioni su Israele per porre fine agli attacchi   Sanchez riceve Golob il giorno dopo l'incontro a Bruxelles con  Ursula von der Leyen, in cui ha chiesto alla presidente della Commissione Europea la sospensione dell'Accordo di associazione della Ue con Israele e l'imposizione di sanzioni, con l'embargo ala vendita di armi, per frenare "l'invasione illegale" sulla Striscia.    Oltre alla crisi mediorientale, i due leader discuteranno anche di altri temi chiave nell'agenda del prossimo Consiglio Europeo di giugno, fra cui la guerra in Ucraina, la difesa comune, la sicurezza e la migrazione. Al termine dell'incontro è prevista una dichiarazione congiunta per illustrare gli esiti dei colloqui.

La Russa: "Su Gaza il governo non si è risparmiato"

Quelle delle forze di opposizione sull'atteggiamento del governo "sono valutazioni legittime anche se piegate a logiche di politica interna, al rapporto con il loro elettorato. Perché il governo italiano non si è risparmiato nel fornire aiuto alla gente di Gaza e nel chiedere il cessate il fuoco". Lo ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa, intervistato dal Corriere della Sera dopo l'intervento del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani che ha riferito in Parlamento sulla situazione a Gaza.    La Russa parla anche delle amministrative: "I risultati sono stati a macchia di leopardo: alcuni positivi per il centrodestra, altri negativi come Genova. Dall'inizio non mi convinceva la scelta di Pietro Piciocchi, che era vicesindaco uscente. Il mio giudizio non riguardava il profilo del candidato, di sicuro valore, ma un aspetto di cui non si è tenuto conto: un vicesindaco quasi mai viene eletto nel voto successivo. Specie se alle spalle ha solo un percorso amministrativo e non politico".    Intanto si avvicina una nuova tornata elettorale: "Le Regionali, per quanto diverse dalle Politiche, hanno in effetti una valenza politica. Ma è priva di fondamento la tesi che FdI — e più in generale il centrodestra — non abbia una classe dirigente all'altezza. La verità è che nei nostri confronti c'è spesso del pregiudizio e vengono messe in evidenza certe esternazioni a volte non impeccabili, piuttosto che la qualità del lavoro".

Al Jazeera: almeno 16 morti nei raid su Gaza di stamattina

Gli attacchi israeliani hanno causato almeno 16 morti nel nord di Gaza dalle prime ore di questa mattina. Lo scrive Al Jazeera citando fonti mediche nella Striscia. Secondo l'emittente, almeno sette persone che si erano rifugiate in un asilo sono state uccise dalle bombe israeliane a Jabalia. In un raid successivo nella stessa zona, tre persone sono state uccise nel bombardamento di un'abitazione, con un numero imprecisato di persone rimaste ferite nell'attacco.

Cnn: accordo Usa-Iran potrebbe arrivare al prossimo incontro

Fonti vicine alle discussioni in merito a un possibile accordo tra Teheran e Washington sul nucleare iraniano hanno fatto eco all'ottimismo espresso da Donald Trump, e hanno dichiarato alla Cnn che le parti si stanno avvicinando a un'intesa di ampia portata che potrebbe essere raggiunta già al prossimo incontro tra Stati Uniti e Iran, molto probabilmente in Medio Oriente. Tuttavia, evidenzia l'emittente, restano elevate le preoccupazioni che Israele possa far deragliare il processo.    L'attuale discussione include un possibile investimento degli Stati Uniti nel programma nucleare iraniano e la creazione di un consorzio - che dovrebbe includere nazioni del Medio Oriente e l'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica - che produrrebbe uranio arricchito per i reattori iraniani, ha spiegato una delle fonti alla Cnn. Ma non è stato ancora raggiunto alcun accordo riguardo al programma nucleare civile iraniano, ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca.    Il programma missilistico balistico iraniano non rientra nell'attuale discussione, nonostante alcuni funzionari dell'amministrazione avessero inizialmente insistito affinché fosse incluso. Considerando lo stato di avanzamento dei colloqui a questo punto, le fonti non si aspettano un ampliamento degli argomenti in discussione.    Dopo i colloqui di Roma, le due parti hanno presentato le ultime proposte ai rispettivi leader per un confronto e stanno pianificando di incontrarsi nuovamente a breve. L'obiettivo è raggiungere un accordo globale al prossimo incontro tra le due parti, che definisca obiettivi specifici per l'attuazione ma che porti anche a discussioni di follow-up sui dettagli tecnici, hanno affermato funzionari della Casa Bianca e fonti a conoscenza delle discussioni in corso.

Israele conferma: creati 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania

Il ministero della Difesa israeliano ha confermato che i ministri del governo Netanyahu hanno approvato la creazione di 22 nuovi insediamenti in Cisgiordania, che includeranno una serie di nuove comunità e la legalizzazione di diversi avamposti non autorizzati. Lo riporta il Times of Israel. La decisione del gabinetto di sicurezza era stata anticipata due giorni fa dai media ebraici.    Il ministero descrive il voto del governo "come una decisione storica", affermando che gli insediamenti "rafforzeranno la presa strategica su tutte le parti della Giudea e Samaria (Cisgiordania)" e "impediranno la creazione di uno Stato palestinese".    "Questo è un grande giorno per il movimento per gli insediamenti e un giorno importante per lo Stato di Israele", ha affermato il ministro delle Finanze ed esponente dell'ultradestra Bezalel Smotrich. "Insediare la nostra patria è lo scudo difensivo dello Stato di Israele". Il ministro della Difesa Israel Katz ha dichiarato che la decisione "rafforza la nostra presa sul territorio ed è una risposta decisiva al terrorismo palestinese".

Media: 9 ostaggi vivi e 60 giorni tregua in nuova proposta Usa

La nuova proposta statunitense per un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi tra Israele e Hamas prevedrebbe il rilascio di nove ostaggi vivi - uno in meno rispetto all'offerta precedente - e di 18 corpi di rapiti, secondo quanto riportato da diversi media ebraici, tra cui il Times of Israel. Walla afferma che una fonte israeliana anonima ha confermato che lo Stato ebraico ha ricevuto i dettagli dagli Stati Uniti. Secondo le indiscrezioni, gli ostaggi verrebbero liberati in due gruppi nell'arco di una settimana - senza specificare se e quanti prigionieri palestinesi verrebbero liberati - e Israelesi impegnerebbe in una tregua di 60 giorni, durante la quale si svolgerebbero i negoziati per la fine della guerra.     Se non si dovesse raggiungere un accordo al termine di questo periodo, Israele avrebbe la possibilità di riprendere i combattimenti o di estendere il cessate il fuoco in cambio di altri ostaggi, secondo i media che considerano cruciale questo dettaglio, poiché il principale disaccordo nei negoziati sarebbe stato l'insistenza di Hamas su un accordo che ponga fine alla guerra in modo permanente, e il rifiuto di Israele a condizione che Hamas non venga smantellato. Secondo quanto riferito, nell'accordo la responsabilità degli aiuti umanitari tornerebbe all'Onu e l'Idf si ritirerebbero dalle aree occupate nella loro ultima operazione allargata.

Smotrich: "Non permetterò che si accetti accordo parziale ostaggi"

Il ministro delle Finanze israeliano ed esponente dell'estrema destra Bezalel Smotrich ha dichiarato che sarebbe "pura follia" per Israele accettare un accordo parziale sugli ostaggi e avverte che non tollererà una simile mossa, dopo che l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff ha dichiarato di avere "buone sensazioni" riguardo alla nuova proposta Usa per la tregua.    Dichiarando che Hamas è stato "sottoposto a una pressione enorme" a causa del nuovo meccanismo di distribuzione degli aiuti a Gaza e della nuova offensiva delle Idf il leader di Sionismo religioso ha chiesto a Israele di "continuare a stringere il cappio al collo e costringere" i miliziani palestinesi "a un accordo di resa totale".    "Sarebbe pura follia allentare la pressione ora e firmare un accordo parziale", scrive, insistendo sul fatto che ciò permetterebbe al gruppo terroristico di riprendersi. "Non permetterò che una cosa del genere accada. Fine."    Le sue dichiarazioni sembrano suscitare l'ira della coalizione, con il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar che ha affermato che Israele dovrebbe prendere decisioni su eventuali accordi sugli ostaggi "in base agli interessi nazionali, e non in base a pressioni e minacce politiche", senza tuttavia menzionare direttamente Smotrich.

Gaza, assaltato e saccheggiato deposito di cibo dell'Onu

Ieri, migliaia di palestinesi hanno saccheggiato un magazzino di aiuti Onu a Deir el-Balah, a Gaza: lo mostrano le immagini dell'Afp. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (Pam) ha confermato che il suo magazzino è stato assaltato. Le immagini mostrano una folla di palestinesi che irrompe in un magazzino del Pam, rubando provviste alimentari, mentre risuonavano colpi d'arma da fuoco. "Un'orda di affamati ha fatto irruzione nel magazzino", ha scritto il Pam su X.

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