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Guerra Medio Oriente, dagli Usa nuova proposta a Israele e Hamas per cessate il fuoco

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In Siria al via la transizione costituzionale
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In Siria al via la transizione costituzionale
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Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo cui l'iniziativa include un cessate il fuoco a Gaza fino a dopo il Ramadam e la Pasqua ebraica, che finisce il 20 aprile, oltre alla ripresa degli aiuti umanitari a Gaza. L'Idf conferma un attacco su damasco: "Non permetteremo che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele". Hamas: "Rapporto Onu dimostra che Israele ha commesso un genocidio"

Idf: "Effettuato raid contro militanti che piazzavano esplosivi a Gaza"

"Stamattina sono stati identificati diversi terroristi che operavano vicino alle truppe dell'Idf nella parte centrale di Gaza e che tentavano di piazzare ordigni esplosivi nel terreno. Un aereo dell'Iaf ha colpito i terroristi". Lo ha reso noto l'esercito israeliano in una nota

Dagli Usa nuova proposta a Israele e Hamas per cessate il fuoco

Gli Stati Uniti hanno presentato a Israele e Hamas una nuova proposta per estendere il cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali la nuova iniziativa include un cessate il fuoco a Gaza fino a dopo il Ramadam e la Pasqua ebraica, che finisce il 20 aprile, oltre alla ripresa degli aiuti umanitari a Gaza. La proposta prevede che Hamas rilasci almeno cinque ostaggi e i copri di nove morti durante il primo giorno del cessate il fuoco, riporta Axios sottolineando che la pausa nei combattimenti dovrebbe essere usata da Israele e Hamas per negoziare un tregua di lungo termine a Gaza.   Se un'intesa su questo fosse raggiunta, i restanti ostaggi sarebbero rilasciati nell'ultimo giorno del cessate il fuoco, prima della tregua di lungo termine. Israele, riporta Axios, avrebbe dato una risposta positiva alla proposta e ora si attende quella di Hamas, alla quale i mediatori di Qatar e dell'Egitto l'hanno presentata. 

Siria: Jihad islamica, raid Idf non ha colpito quartier generale ma casa vuota

Il raid aereo condotto dai caccia israeliani a Damasco ''non ha preso di mira il quartier generale della Jihad islamica palestinese, ma una casa vuota''. Lo ha dichiarato il portavoce della Jihad islamica palestinese, Muhammad al-Hajj Musa. "L'aggressione sionista a Damasco ha colpito una casa vuota e non il quartier generale del movimento, come sostiene l'occupazione", ha detto l'esponente jihadista. "Esprimiamo la nostra solidarietà al popolo siriano, fratello, che soffre a causa dell'occupazione e dell'aggressione in corso", ha aggiunto il portavoce.

Le Idf avevano spiegato che l'obiettivo del raid era un "centro di comando utilizzato per pianificare e dirigere le attività terroristiche della Jihad islamica palestinese".

Commissione Israele, report Onu trasforma vittime in aggressori

La Commissione civile sui crimini di Hamas del 7 Ottobre contro donne e bambini, critica duramente il rapporto che accusa Israele di usare la violenza sessuale come strategia contro i palestinesi a Gaza: "il documento segue il modello di creare un falso paragone tra Israele e Hamas, specialmente nel contesto della violenza sessuale. Purtroppo, questo schema si è ripetuto in diverse istituzioni dell'Onu dal 7 ottobre". "Questo paragone morale è doloroso e sbagliato perché il suo scopo è quello di stabilire false narrazioni storiche e infligge danni irreparabili sia alle vittime che alla giustizia", ha detto Cochav Elkayam-Levy, capo della Commissione. "Abbiamo sempre creduto nelle istituzioni internazionali e nel sistema dei diritti umani, ma tale condotta, che cerca di consolidare false narrazioni storiche, deve finire. Dobbiamo la verità alle vittime", ha aggiunto. Hagit Peer, presidente del gruppo israeliano per i diritti delle donne Na'amat, afferma che "lo scandaloso rapporto tenta di trasformare la vittima in aggressore" e accusa i gruppi internazionali che si battono contro la violenza sessuale di ignorare le vittime israeliane ed ebree.

Hamas: rapporto Onu dimostra che Israele ha commesso un genocidio

"Il rapporto delle Nazioni Unite sugli atti di genocidio contro il popolo palestinese conferma ciò che è accaduto sul terreno: un genocidio e la violazione di tutti i principi umanitari e legali". Lo ha detto all'Afp il portavoce del movimento islamico, Hazem Qassem.

Israele conferma raid contro centro comando Jihad palestinese a Damasco

L'esercito israeliano afferma di aver colpito un "centro di comando appartenente alla Jihad islamica palestinese" a Damasco. L'attacco dimostra che Israele "non permetterà che la Siria diventi una minaccia per lo Stato di Israele", ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Israel Katz, aggiungendo che nella lotta "al terrorismo islamico contro Israele, non sarà dispensato né Damasco né altri".

Media, inviato Usa Boehler rimosso dal negoziato sugli ostaggi

L'amministrazione del presidente statunitense Donald Trump ha rimosso l'inviato per gli ostaggi degli Stati Uniti Adam Boehler dal negoziato per il rilascio dei rapiti prigionieri a Gaza, dopo che quest'ultimo ha rilasciato una serie di interviste definite 'farsesche' dai media internazionali poiché ha fatto numerosi errori e sembrava non conoscere bene il dossier. La notizia è stata riportata da Jewish Insider, che cita tre fonti del partito repubblicano. Boehler, tra l'altro, durante le interviste ha sbagliato il nome dell'unico ostaggio statunitense ancora in vita e ha parlato 'dell'umanità del gruppo terroristico Hamas'. 

Siria, Jolani annuncia una transizione di cinque anni

In Siria il periodo di transizione politica sarà di cinque anni: lo si legge nella dichiarazione costituzionale annunciata oggi dall'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa (Jolani), secondo quanto riferisce l'ufficio della presidenza a Damasco. 

Piano per Gaza, da ministri arabi ok a nuove consultazioni con Witkoff

I ministri degli Esteri di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Qatar ed Emirati Arabi Uniti hanno concordato di continuare le consultazioni sul piano per la ricostruzione della Striscia di Gaza con l'inviato speciale di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, incontrato ieri a Doha. E' quanto si legge in una dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri arabi.

Gantz: "Netanyahu antepone la coalizione agli ostaggi"

Il leader di Unità Nazionale, all'opposizione in Israele, Benny Gantz, ha criticato il primo ministro, Benyamin Netanyahu, affermando che "invece di dare priorità agli ostaggi, sta dando priorità alla coalizione, aspettando il bilancio di marzo: e alla fine pagheremo tutti il prezzo con gli interessi". "La volontà di Israele è ottenere la liberazione del maggior numero di ostaggi, nel minor tempo possibile e in un'unica fase, se fattibile. La divisione in fasi e il rinvio dei negoziati servono solo ad Hamas, che ha bisogno di tempo per riorganizzarsi, riarmarsi e reclutare nuovi membri. Il nostro obiettivo è pagare il prezzo una sola volta, senza suddividerlo in pagamenti con gli 'interessi di Hamas'", ha affermato Gantz. 

Trump: "Nessun palestinese verrà espulso da Gaza"

I palestinesi che vivono nella Striscia di Gaza non saranno espulsi. Lo ha assicurato il presidente americano Donald Trump parlando ieri sera ai giornalisti nello Studio Ovale. "Nessuno sta espellendo nessun palestinese'', ha detto Trump rispondendo a una domanda di una giornalista di Voice of America sul piano del presidente americano di sfollare i palestinesi da Gaza per trasformarla nella 'Riviera del Medioriente'.

Israele respinge l'accusa dell'Onu su "atti di genocidio" a Gaza

Israele respinge come "categoricamente infondate" le accuse rivolte da un'inchiesta dell'Onu pubblicata oggi, di aver "parzialmente distrutto le strutture sanitarie riproduttive" nella Striscia di Gaza, commettendo così "atti di genocidio". Lo si legge in una nota del governo dello Stato ebraico. Israele ha più volte accusato la commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite presieduta da Navi Pillay di promuovere un "programma politico predeterminato e di parte (...) che tenta spudoratamente di incriminare le Forze di difesa israeliane". 

Onu: "Distruzione assistenza riproduttiva a Gaza è genocidio"

Un'inchiesta delle Nazioni Unite pubblicata oggi accusa Israele di aver compiuto "atti di genocidio" nella Striscia di Gaza attraverso la distruzione sistematica delle strutture sanitarie per l'assistenza sessuale e riproduttiva palestinesi. La Commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite ha affermato che Israele ha "intenzionalmente attaccato e distrutto" il principale centro di fertilità del territorio palestinese e ha simultaneamente imposto un assedio e bloccato gli aiuti, compresi i farmaci per garantire gravidanze, parti e cure neonatali sicure. Ciò, secondo la commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite, equivale a "due categorie di atti di genocidio" compiuti durante l'offensiva dell'Idf.  La convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio definisce tale crimine come atti commessi con l'intento di distruggere, in tutto o in parte, un gruppo nazionale, etnico, razziale o religioso. Delle sue cinque categorie, l'inchiesta ha affermato che le due che implicavano Israele stavano "deliberatamente infliggendo al gruppo condizioni di vita calcolate per provocarne la distruzione fisica" e "imponendo misure volte a impedire le nascite all'interno del gruppo". "Queste violazioni non hanno solo causato gravi danni fisici e mentali immediati e sofferenze a donne e ragazze, ma anche effetti irreversibili a lungo termine sulla salute mentale e sulle prospettive riproduttive e di fertilità dei palestinesi come gruppo", ha affermato il presidente della commissione Navi Pillay in una dichiarazione. La Commissione internazionale indipendente d'inchiesta, composta da tre persone, è stata istituita dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite nel maggio 2021 per indagare sulle presunte violazioni del diritto internazionale in Israele e nei territori palestinesi. Pillay, ex capo dei diritti dell'ONU, è stato giudice presso la Corte penale internazionale e ha presieduto il Tribunale penale internazionale per il Ruanda. 

L'Iran ribadisce: "Sotto pressione niente colloqui con gli Usa"

L'Iran ha ribadito che non avvierà un dialogo con gli Usa, "a meno che Washington non garantisca colloqui esenti da minacce". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, citato dall'agenzia Mehr, aggiungendo che "onore, saggezza e opportunità" sono i principi sulla base dei quali Teheran vuole negoziare. Ieri un alto consigliere del presidente degli Emirati Arabi Uniti (Eau), Mohamed bin Zayed Al Nahyan, si era recato a Teheran per consegnare alle autorità iraniane una lettera del presidente americano, Donald Trump, che nei giorni scorsi ha dichiarato di avere scritto alla Guida suprema, Ali Khamenei, invitando Teheran ad avere colloqui sulle sue attività nucleari, minacciando in caso contrario un'azione militare. Khamenei già all'inizio di febbraio aveva escluso colloqui con gli Usa e anche ieri ha ribadito la sua contrarietà a un negoziato con Washington, affermando che, in caso di attacchi da parte degli Stati Uniti, l'Iran è pronto a dare una "risposta dura e definitiva".

Hamas e Cairo: "Bene dietrofront Trump su sfollamento Gaza" (2)

La smentita di Trump è stata apprezzata anche dal ministero degli Esteri del Cairo. Ieri Trump, ricevendo alla Casa Bianca il primo ministro (toiseach) irlandese, Micheál Martin, ha detto, rispondendo a una domanda, che "nessuno sta espellendo alcun palestinese da Gaza", contraddicendo quanto era previsto nel suo controverso piano di ricostruzione della Striscia. 

Hamas e Cairo: "Bene dietrofront Trump su sfollamento Gaza"

Sia Hamas che l'Egitto, hanno espresso apprezzamento per le parole di rassicurazione pronunciate dal presidente Usa Donald Trump, che in quello che sembra un secco dietrofront, ha smentito di voler sfollare i palestinesi dalla Striscia di Gaza.  Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha esortato il presidente americano a non allinearsi alla visione della "estrema destra sionista". "Se le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Trump rappresentano una smentita di qualsiasi idea di spostamento della popolazione della Striscia di Gaza, sono benvenute", ha affermato Qassem. 

Cina: "Su nucleare Iran serve una soluzione diplomatica"

La Cina sollecita "una soluzione diplomatica" sulla complessa questione del nucleare iraniano. E' quanto ha detto la portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning, alla vigilia dei colloqui di Pechino sul tema con Russia e Iran. 

Onu: "Da 11 giorni Israele blocca accesso aiuti a Gaza"

La popolazione di Gaza è entrata nell'undicesimo giorno senza aiuti umanitari, a causa del blocco dei convogli attuato dall'esercito israeliano che sta compromettendo la situazione dopo sei settimane di cessate il fuoco. Lo ha denunciato il portavoce dell'Onu nel corso dell'incontro quotidiano con i media, al Palazzo di Vetro. "In tutta la Striscia - ha aggiunto Stephane Dujarric - sta diventando sempre più difficile per le persone avere cibo decente e sufficiente, oltre all'acqua e ai servizi medici". Nella zona nord solo il 16% dei centri medici è funzionante interamente o in modo parziale.

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