
"Questa è la vostra ultima possibilità di impedire che Israele ricominci la guerra a Gaza". È l'ultimatum posto dai mediatori di Qatar, Stati Uniti ed Egitto a Hamas negli incontri che si stanno tenendo a Doha, dove sono ripresi i negoziati indiretti tra Israele e Hamas per il prolungamento della tregua e il rilascio degli ostaggi. L'Autorità nazionale palestinese condanna Hamas per aver avviato trattative con gli Stati Uniti sul futuro di Gaza
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Israele ha identificato 'movimenti insoliti a Gaza' e ritiene che Hamas si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell'Idf nella Striscia. Lo riferisce Channel 12 citando anche il ministro della Difesa Israel Katz: "Hamas ha subito un colpo pesante, ma non è stato sconfitto. Si sta preparando per compiere un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre".
I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. "Un attacco dell'aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida", mentre altri hanno preso di mira un'acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l'agenzia di stampa Saba. Anche l'emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
Dopo l'annuncio dell'intenzione del primo ministro Benyamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, circa 60 leader dei movimenti di protesta si sono riuniti per pianificare una risposta. È stata decisa una grande manifestazione mercoledì 19 marzo davanti all'ufficio del primo ministro a Gerusalemme, con l'obiettivo di rimanere sul posto fino alla revoca della decisione. Anche l'opposizione ha convocato una riunione d'emergenza.
Oggi è prevista la visita di una delegazione di Hamas in Egitto.
Approfondimenti:
- Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
- Tregua Israele-Hamas: ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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Onu: a Gaza prezzi cresciuti del 200%,cibo a mercato nero
La situazione umanitaria a Gaza si sta aggravando dopo il blocco degli aiuti attuato da Israele da oltre due settimane. Lo ha detto il portavoce dell’Onu nel corso dell’incontro quotidiano con i media. Il Programma alimentare mondiale riporta che la chiusura delle vie d’accesso ai convogli umanitari ha portato a un aumento dei prezzi. Il costo per cucinare è aumentato fino al 200 per cento rispetto a febbraio e il cibo è disponibile solo al mercato nero.
Gaza: un lungo tavolo tra le macerie per la cena di Ramadan
Immagini diffuse sui social da Gaza mostrano la popolazione che prepara un Iftar collettivo, il pasto serale che interrompe il digiuno durante il Ramadan, a Rafah, nel sud della Striscia, tra le rovine rimaste dopo i combattimenti LE IMMAGINI
Yemen, Onu: preoccupati da attacchi Usa a Houthi
Le Nazioni Unite sono “preoccupate” per il lancio di “molteplici attacchi alle aree controllate dagli Houthi nello Yemen da parte degli Stati Uniti negli ultimi giorni”. Lo ha detto il portavoce Farhan Haq. “Secondo gli Houthi - ha aggiunto - gli attacchi aerei hanno ucciso 53 persone e ferito 101, inclusi civili”. “Siamo anche preoccupati - ha continuato il portavoce - dalle continue minacce degli Houthi di riprendere i loro attacchi verso le navi mercantili e commerciali nel Mar Rosso”. L’Onu ha lanciato un appello a "evitare ogni attività militare e ogni escalation".
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Gaza secondo Trump, il video realizzato con l'AI con statue d'oro e resort di lusso
Il presidente Usa ha pubblicato su Truth e Instagram una clip in cui, grazie all'intelligenza artificiale, mostra come immagina la Striscia di Gaza grazie al suo intervento. Intanto, nella realtà, la guerra rischia di veder vacillare la tregua tra Israele ed Hamas e a Gaza regnano morte e distruzione. IL VIDEO
Media: "Hamas pronto a nuovo attacco come il 7 ottobre"
Israele ha identificato 'movimenti insoliti a Gaza' e ritiene che Hamas si stia preparando a un nuovo assalto per attaccare i kibbutz e le truppe dell'Idf nella Striscia. Lo riferisce Channel 12 citando anche il ministro della Difesa Israel Katz: "Hamas ha subito un colpo pesante, ma non è stato sconfitto. Si sta preparando per compiere un nuovo raid in Israele, simile al 7 ottobre". "Negli ultimi giorni ci è stato comunicato che il potere militare di Hamas e della Jihad palestinese è stato ripristinato, il primo ha 25.000 terroristi armati e la Pij oltre 5.000," hanno scritto i membri della Commissione Affari Esteri e Difesa.
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
Israele, sondaggio, '46% non favorevole a rimozione capo Shin Bet'
Secondo un sondaggio della televisione israeliana Channel 12, il 46% degli israeliani non è favorevole al licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu, rispetto al 31% che sostiene la sua rimozione. Il risultato contrasta con il 64% che, in un sondaggio di due settimane fa, sosteneva che Bar avrebbe dovuto dimettersi, e con il 18% che sosteneva il contrario.
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
Raid israeliano contro 'obiettivi militari' in Siria
L'esercito israeliano ha annunciato che sta conducendo attacchi contro "obiettivi militari" nella Siria meridionale, tra cui "centri di comando e siti militari". L'esercito sta attualmente "colpendo obiettivi militari nella Siria meridionale, tra cui centri di comando e siti militari contenenti armi e veicoli dell'ex regime siriano", ha affermato in una nota. Allo stesso tempo, i media statali siriani riferiscono che due persone sono state uccise in un attacco israeliano nel sud della Siria
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
Siria, raid israeliani contro "obiettivi militari" nel Sud (2)
L'Idf spiega che i siti colpiti "contenevano armi e veicoli militari, appartenenti al vecchio regime siriano, che stavano tentando di rendere riutilizzabili". "La presenza di risorse militari nel Sud della Siria pone una minaccia allo Stato di Israele", e' il monito di Tel Aviv, "l'Idf non consentira' la presenza di minacce militari nel Sud della Siria e agira' contro esse". Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, l'attacco aveva come obiettivo un sito militare, oggi utilizzato dal nuovo esercito siriano, che in precedenza aveva ospitato le truppe dell'ex presidente deposto Bashar al-Assad. Ci sono vittime ma non e' stato ancora fornito un bilancio.
Siria, raid israeliani contro "obiettivi militari" nel Sud
L'esercito israeliano ha confermato di aver lanciato attacchi contro "centri di comando e siti militari" nel Sud della Siria. Lo si legge in una nota dell'Idf. In precedenza l'agenzia stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito di bombardamenti aerei israeliani nei pressi della città di Daraa.
Siria, raid Idf a Daraa: Osservatorio "preso di mira sito militare"
L’esercito israeliano ha condotto un attacco aereo nei pressi della città siriana di Daraa, nel sud del Paese. Lo ha reso noto l'agenzia di stampa statale siriana Sana.
"Jet da combattimento israeliani hanno lanciato attacchi aerei colpendo i dintorni della città di Daraa", ha scritto Sana. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha precisato che il raid avrebbe preso di mira un sito militare che ospitava forze della nuova armata siriana.
Idf: "Attacchi contro obiettivi Hezbollah in Libano"
Le Idf hanno annunciato di aver condotto attacchi contro obiettivi di Hezbollah in Libano, tra cui siti militari appartenenti al gruppo sciita, nei quali sono stati individuati agenti e armi.
Iraq, media: "Duro monito Hegseth su sostegno milizie a Houthi"
Il segretario alla Difesa Usa, Pete Hegseth, ha avvertito il primo ministro di Baghdad, Mohammed Shia al-Sudani, che se le milizie sciite irachene sosterranno gli Houthi in Yemen verranno colpite dalle forze armate americane. E' il retroscena dell'agenzia Shafaq sulla telefonata di ieri tra Hegseth e al-Sudani, descritta come "un avvertimento dai toni forti". Secondo Shafaq, "Hegseth ha informato Sudani che qualsiasi interferenza da parte delle fazioni armate irachene riguardo l'attacco statunitense agli Houthi nello Yemen avrebbe spinto Washington a lanciare una rapida risposta militare contro quelle fazioni all'interno dell'Iraq, e quindi deve essere impedita loro qualsiasi interferenza, come accaduto in precedenza nelle guerre in Libano e a Gaza". "Hegseth ha sottolineato a Sudani la necessita' di accelerare il disarmo delle fazioni armate e di lavorare per smantellarle", hanno riferito fonti ben informate all'agenzia irachena, "ha sottolineato che questa questione e' di grande interesse per il presidente Trump e la sua amministrazione". "Sudani ha confermato che il governo sta lavorando su questa questione ed e' in dialogo con le fazioni armate per raggiungere un accordo in merito", hanno aggiunto le fonti.
Israele: governo anticipa a domani licenziamento capo Shin Bet
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
Israele, governo anticipa a domani licenziamento capo Shin Bet
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha anticipato a domani la riunione del governo per discutere il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, inizialmente prevista per mercoledì. La motivazione di questa decisione non è stata chiarita ufficialmente, ma la scelta arriva mentre sono previste per mercoledì grandi manifestazioni nel Paese contro la rimozione di Bar.
Media Houthi, nuovi raid Usa in Yemen
I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno riferito di nuovi attacchi aerei statunitensi messi a segno contro Hodeida, città in mano agli stessi ribelli sulla costa occidentale dello Yemen. "Un attacco dell'aggressione americana ha preso di mira la regione di Bajel nel governatorato di Hodeida", mentre altri hanno preso di mira un'acciaieria nella regione di Al-Salif nello stesso governatorato, secondo l'agenzia di stampa Saba. Anche l'emittente tv Al-Masirah, pure controllata dagli Houthi, ha riferito degli attacchi.
Casa Bianca: 'Messaggio all'Iran è di prendere Trump seriamente'
"Il messaggio per l'Iran è di prendere il presidente Trump seriamente": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt rispondendo ad una domanda sui raid Usa contro gli Houthi.
Madrid: 'Siria non deve diventare un nuovo Afghanistan'
"La possibile estensione di Daesh in Siria è un elemento di preoccupazione per tutti gli europei", e "abbiamo concordato di lavorare congiuntamente con le nuove autorità siriane, perché non ci sia un nuovo Afghanistan" nella regione, dove un vuoto di potere possa "alimentare focolai jihadisti". Lo ha detto il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, al termine della conferenza sulla Siria a Bruxelles, in cui l'Ue ha confermato il sostegno in aiuti umanitari alla popolazione siriana. "La Spagna si è impegnata per una cifra vicina ai 10 milioni di euro in aiuti umanitari al popolo siriano e per i rifugiati nei Paesi vicini", ha segnalato ai microfoni di Tve Albares, che a margine della conferenza ha incontrato l'omologo di Palestina e il direttore generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, Philippe Lazzarini. Al ministro degli Esteri di Giordania, Ayman Hsafadi, con il quale ha analizzato oltre che la situazione in Siria anche quella a Gaza, Albares ha trasmesso "il sostegno della Spagna al piano di pace della Lega Araba". Albares ha anche rilevato che "la violenza nella nuova Siria, che colpisce minoranze" e gruppi di popolazione "per il solo fatto di appartenere a una fede religiosa è del tutto inaccettabile". E, pertanto "i responsabili, sia nel regime precedente di Assad come in questa nuova tappa devono rispondere dei propri atti davanti alla giustizia".
Trump: "Ogni attacco Houthi è attacco Iran, conseguenze terribili"
"Ogni colpo sparato dagli Houthi sarà considerato, da questo momento in poi, come un colpo sparato dalle armi e dalla leadership dell'Iran, e l'Iran ne sarà ritenuto responsabile subendone le conseguenze, che saranno terribili!". Lo ha annunciato il presidente americano, Donald Trump, in un post su Truth. "Che nessuno si faccia ingannare! Le centinaia di attacchi compiuti dagli Houthi, i sinistri mafiosi e delinquenti con sede nello Yemen, odiati dal popolo yemenita, provengono tutti dall'Iran e sono da esso creati - ha scritto il tycoon - Qualsiasi ulteriore attacco o ritorsione da parte degli Houthi sarà affrontato con grande forza, e non c'è garanzia che tale forza si fermi lì". Per Trump, l'Iran ha "giocato a fare la 'vittima innocente' di terroristi disonesti di cui ha perso il controllo, ma non ha perso il controllo. Sta dettando ogni mossa, dando loro le armi, fornendo loro denaro e attrezzature militari altamente sofisticate e persino la cosiddetta 'intelligence'", ha aggiunto.
Meloni vede Re Abdullah II di Giordania, focus su aiuti umanitari a Gaza
Il colloquio a Palazzo Chigi tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Re Abdullah II di Giordania "ha focalizzato innanzitutto l'attenzione sulla situazione a Gaza, dove rimangono urgenti i bisogni umanitari", si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. A questo proposito, i due Leader "hanno espresso apprezzamento per la solida cooperazione tra le due Nazioni nell'assistenza umanitaria, sia nel quadro dell'iniziativa italiana Food for Gaza, sia con l'iniziativa giordana per un ponte aereo, cui l'Italia ha contribuito con elicotteri resi disponibili dal Ministero della Difesa". Il Presidente Meloni ha ribadito "il pieno sostegno all'importante ruolo svolto dalla Giordania nella regione mediorientale, come forza di pace e di dialogo", si legge ancora nella nota.
Negoziatori Israele rientrati da Cairo, domani va Hamas
I negoziatori israeliani sono tornati la scorsa notte dal Cairo dove da giorni tentano di trovare un accordo per un nuovo cessate il fuoco a Gaza. Lo riporta il Times of Israel che ha raccolto indiscrezioni da un funzionario israeliano. Gli emissari israeliani hanno incontrato i mediatori egiziani. "La squadra e' pronta a partecipare a ulteriori colloqui. Aspettiamo gli aggiornamenti dai Paesi mediatori", ha spiegato il funzionario di Tel Aviv. Domani sara' la delegazione di Hamas a recarsi in Egitto per colloqui e cercare di sbloccare la fase 2 della tregua con Israele.
Al Jazeera, "2 morti in attacco con drone a Gaza"
Due persone sono state uccise in un attacco con drone delle Idf nel campo profughi di Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha riferito al Jazeera, aggiungendo che altre due persone sono rimaste ferite. L'esercito israeliano ha successivamente dichiarato che due terroristi nell'accampamento "stavano tentando di piazzare un ordigno esplosivo" vicino alle truppe israeliane e che "hanno colpito i terroristi".
Mercoledì manifestazione contro licenziamento Bar
Una grande manifestazione si terrà a Gerusalemme mercoledì per protestare contro l'intenzione del primo ministro Benjamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Lo hanno annunciato decine di leader di movimenti di protesta. I dimostranti si daranno appuntamento "fuori dagli uffici del governo" mentre i ministri si incontrano per deliberare il licenziamento da Netanyahu. Una volta che il governo avrà annunciato la decisione, i manifestanti marceranno verso la residenza del primo ministro nel centro di Gerusalemme.
Ex vicecapo Shin Bet in pole per sostituire Bar
Ufficialmente e' ancora al suo posto, ma gia' si e' aperto il totonomine per chi sostituira' Ronen Bar alla guida dello Shin Bet, dopo che ieri il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato l'intenzione di licenziarlo. Secondo la stampa israeliana, sono due i candidati piu' accreditati: l'attuale vicecapo dei servizi di sicurezza interna e il suo predecessore, con una leggera preferenza per quest'ultimo. Di entrambi si conosce solo l'iniziale del nome.
Media, Usa e Israele pensano di trasferire palestinesi da Gaza alla Siria
L'Amministrazione Trump starebbe valutando, insieme al governo israeliano, di trasferire i palestinesi dalla Striscia di Gaza alla Siria. Lo riferiscono tre fonti diplomatiche ben informate all'emittente Cbs, spiegando che l'Amministrazione americana ha tentato di contattare il governo siriano tramite un interlocutore terzo. Un'altra fonte della regione ha confermato alla Cbs che il contatto tra Washington e Damasco c'era stato, ma non è chiaro l'esito. Altre fonti hanno poi aggiunto che gli Stati Uniti hanno anche preso contatti con il governo di Sudan e Somalia perché questi due Paesi accolgano i palestinesi. Inizialmente il presidente americano Donald Trump aveva pensato di trasferire i palestinesi della Striscia di Gaza in Egitto e Giordania, per procedere poi a ricostruire l'enclave trasformandola nella 'Riviera del Medioriente'.
Lazzarini: "Implosione Unrwa crea un vuoto pericoloso"
"Questo è un momento di tremenda incertezza geopolitica. Per l'Unrwa lo status quo non è più un'opzione. C'è una scelta da fare. L'agenzia puo' essere lasciata implodere a causa della legislazione della Knesset e delle incertezze finanziarie. Il crollo di Unrwa creerebbe un vuoto pericoloso nei Territori palestinesi occupati, in assenza di alternative, manderebbe onde d'urto in Giordania, Libano e Siria, dove l'agenzia ha un'ancora di salvezza per centinaia di migliaia di rifugiati palestinesi". Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Unrwa, Philippe Lazzarini, in audizione alla commissione Affari esteri al Parlamento europeo.
Kallas: "Condanna unanime a politicizzazione degli aiuti a Gaza"
"Per quanto riguarda Gaza, tutti hanno condannato la politicizzazione degli aiuti umanitari. Gli aiuti umanitari devono raggiungere le persone bisognose a Gaza. Inoltre, abbiamo accolto con favore il piano arabo di pace e ricostruzione per Gaza. Naturalmente, ci sono elementi che devono essere discussi ulteriormente. E ciò che è molto importante per gli europei è che Hamas non abbia alcun ruolo futuro nella ricostruzione" della Striscia. Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri dell'Ue.
Proteste in Yemen dopo attacchi Usa, a migliaia in strada
Decine di migliaia di persone hanno protestato in diverse zone dello Yemen controllate dagli Houthi, due giorni dopo gli attacchi statunitensi alle roccaforti del movimento filo-iraniano. Lo riferisce Al-Massira Tv, emittente del gruppo. I manifestanti - riuniti a Sanaa e nelle altre roccaforti controllate dagli Houthi - hanno sventolato bandiere palestinesi e copie del Corano, brandendo fucili e coltelli. Lo slogan più urlato dai manifestanti è stato: "Morte all'America, morte a Israele".
Tajani: "Impegno italiano sulla Siria all'altezza della sfida"
L'Italia "vuole fare la sua parte per la ripresa della Siria, il nostro impegno politico e finanziario sarà all'altezza della sfida". E' questa la linea che il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha portato a Bruxelles sul dossier Siria, che nel pomeriggio sarà al centro della prima Conferenza dei donatori con la partecipazione del nuovo governo di Damasco. Per il titolare della Farnesina oggi, la Siria può "guardare al futuro con speranza. La caduta del regime di Assad ha aperto una finestra di opportunità per la Siria per iniziare un percorso di pace, unità, giustizia e crescita". Allo stesso tempo però Tajani sottolinea come la situazione resti molto fragile: "L'Italia ha assistito con grande preoccupazione alle violenze verificatesi negli scorsi giorni nella parte occidentale del Paese, a danno della minoranza alawita, che abbiamo condannato fermamente. Ci aspettiamo che la nuova dirigenza a Damasco mantenga fede alla promessa di punire i responsabili e proceda in un percorso di riconciliazione nazionale basato sull'inclusione, con pari diritti e doveri, di tutte le componenti del Paese, inclusi i cristiani". Tajani nel suo intervento ribadirà l'opportunità di aver chiesto, nelle settimane scorse, la sospensione delle sanzioni. Il governo siriano - secondo il ministro degli Esteri - ha già compiuto molti passi importanti in direzione di una transizione politica inclusiva, aperta a tutte le componenti della società siriana. In questo la Conferenza di dialogo nazionale, la Dichiarazione costituzionale e agli accordi raggiunti con gli ex gruppi di opposizione armata, come i curdi, sono stati passaggi importanti. Sul piano dell'assistenza il governo italiano, assicurerà Tajani, sarà al fianco di Damasco. L'Italia ha contribuito con fondi per l'assistenza umanitaria - l'anno scorso il totale è stato di 45 milioni di euro - ma nel nuovo contesto in Siria le attività dell'Italia si focalizzeranno su ripresa e sviluppo. Roma è pronta a dare un via libera ad una nuova tranche di aiuti e, in particolare, ad impegnarsi per il ripristino della funzionalità della Centrale Elettrica di Deir Ali. La conferenza dei donatori sulla Siria sarà co-presieduta dall'Alto Rappresentante Kaja Kallas, e dai commissari Ue per il Mediterraneo Dubravka Šuica e per la Gestione delle Crisi Hadja Lahbib, e oltre dal Ministro degli Esteri Asaad Al-Shaibani.
Tv Houthi: "Decine di migliaia protestano in Yemen dopo i raid Usa"
Decine di migliaia di persone hanno protestato nelle zone dello Yemen controllate dagli Houthi, due giorni dopo gli attacchi degli Usa che hanno causato decine di morti. Lo riferisce la tv dei miliziani filo-iraniani. I dimostranti hanno sventolato cartelli e fucili d'assalto, scandendo 'Morte all'America, morte a Israele', durante una grande protesta nella capitale Sanaa; altre manifestazioni si sono tenute anche a Saada, Dhamar, Hodeida e Amran.
Re Abdullah di Giordania: "Italia per noi partner essenziale"
"Questi sono tempi difficili per la nostra regione, ma ci sono anche tante opportunità se lavoriamo insieme per rendere la nostra parte del mondo un posto migliore. Diamo molto valore al rapporto speciale che abbiamo con l'Italia e il governo. Noi continuiamo a guardare alle sfide umanitarie che devono affrontare la gente di Gaza e della Cisgiordania. L'Italia ha storicamente svolto un ruolo estremamente importante nella nostra parte del mondo. Ritengo che le opportunità che abbiamo davanti a noi, sia in Libano, sia in Siria, sia, auspicabilmente, nel percorso verso la pace tra israeliani e palestinesi, rendano il suo Paese un partner essenziale per tutti noi nel progredire insieme". Lo ha sottolineato il redi Giordania, Abdullah II nell'incontro avuto oggi al Quirinale con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mo: negoziatori Israele rientrati dal Cairo, domani ci andranno inviati Hamas
Proseguono i colloqui indiretti tra Israele e Hamas con la mediazione dell'Egitto. Come ha riferito un funzionario israeliano al Times of Israel, ieri sera i negoziatori israeliani sono tornati dal Cairo dopo essersi incontrati con alti funzionari egiziani. "Il team è pronto a proseguire nei colloqui in base agli aggiornamenti che saranno ricevuti dai paesi mediatori", ha affermato il funzionario israeliano. Domani è prevista la visita di una delegazione di Hamas in Egitto.
Siria, media: "Almeno 10 morti in scontri con Hezbollah a confine"
Otto soldati e dieci civili siriani sono morti nella notte in scontri con miliziani di Hezbollah al confine con il Libano. E' quanto hanno riferito fonti militari ad Al Jazeera. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, i combattenti sciiti libanesi hanno colpito con l'artiglieria il villaggio di Hermel, nella regione siriana di Homs. Gli scontri sono iniziati ieri sera dopo l'uccisione di tre soldati siriani in territorio libanese, che le autorita' di Damasco hanno attribuito al 'Partito di Dio' sciita, accusato di aver rapito i militari, averli portati in territorio libanese e li' averli uccisi. Hezbollah, che fu alleato del deposto regime siriano di Bashar al-Assad, ha negato ogni coinvolgimento e ha sostenuto che i tre soldati si fossero inoltrati per ragioni sconosciute in Libano, dove sarebbero stati uccisi in uno scontro con contrabbandieri armati. Una fonte del ministero della Difesa damascena ha riferito alla televisione siriana che le forze armate nella notte hanno bombardato posizioni di Hezbollah al confine.
Mattarella: "Da Giordania opera esemplare di mediazione"
"La sua presenza a Roma in questo momento di particolare difficoltà è per noi molto importante: scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato ed è per noi molto importante poter mantenere uno stretto collegamento con la Giordania, perchè il suo Paese sta svolgendo un opera esemplare di raccordo, di mediazione, di collegamento nella regione e noi siamo vicini e sosteniamo l'azione che la Giordania sta svolgendo con tanta importanza". Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale il re di Giordania Abdullah II. Il Capo dell'Stato ha quindi espresso all'ospite le "felicitazioni per la nascita di sua nipote Amina, figlia della principessa Iman: questi eventi sono quelli che segnano gli aspetti positivi della vita e costituiscono energia per affrontare anche le questioni più difficili".
Da 7/10 Egitto ha accolto 107mila palestinesi feriti
Dall'inizio della guerra tra Israele e Hamas, l'Egitto ha ricevuto più di 107.000 palestinesi feriti a Gaza. Lo ha dichiarato il ministro della Salute egiziano, Khaled Abdelgafar, in un incontro organizzato insieme al ministero degli Esteri con ambasciatori stranieri e rappresentanti di organizzazioni internazionali. Secondo la dichiarazione diffusa dal ministro dopo l'incontro, la solidarietà nei confronti dei palestinesi bisognosi di cure è costata al Cairo piu' di 570 milioni di dollari.
Hamas: "Linguaggio minacce complica situazione, accordo va rispettato"
''Il linguaggio delle minacce complica la situazione''. Lo ha dichiarato Hamas, ribadendo a Israele la richiesta della piena applicazione dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. ''Mettere in atto l'accordo nelle sue varie fasi garantisce la realizzazione dei suoi obiettivi, mentre il linguaggio delle minacce non produce nulla di positivo. Di fatto, complica le cose e non è utile al raggiungimento degli obiettivi dell'accordo'', ha affermato il portavoce di Hamas, Hazem Qasem. ''Ciò che è necessario è entrare nella seconda fase dell'accordo'', ha aggiunto contestando al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la mancata volontà di compiere questo passo.
Tre morti in raid Idf a Gaza. Israele: "terroristi"
Tre persone sono morte in un attacco delle forze israeliane nel centro e sud di Gaza. Lo riporta il Times of Israel che ha pubblicato una nota ufficiale. Secondo l'Idf, i tre erano membri di una cellula terroristica di Hamas che stava utilizzando un drone destinato a compiere "attacchi terroristici" contro le truppe israeliane.
Domani audizioni su situazione geopolitica in Medioriente
Domani, martedi' 18 marzo, alle ore 12.30, la Commissione Esteri della Camera svolge l'audizione di Arturo Varvelli, direttore dell'Ufficio di Roma dell'European Council for foreign relations (ECFR), sulla situazione geopolitica in Medio Oriente. L'appuntamento viene trasmesso in diretta webtv.
Katz: "L'Idf ha attaccato terroristi di Hezbollah in Libano"
Il ministro della Difesa Israel Katz conferma che poco fa l'Idf ha lanciato un attacco con droni nel Libano meridionale, prendendo di mira miliziani di Hezbollah. "L'Idf ha appena colpito membri di Hezbollah nella zona di Yohmor, dopo che erano stati coinvolti in attività terroristiche contro Israele", ha affermato Katz in una dichiarazione. "La nostra politica è chiara: tolleranza zero verso qualsiasi violazione del cessate il fuoco. Non permetteremo alcuna violazione dell'accordo e non permetteremo all'organizzazione terroristica Hezbollah di ripristinare le sue capacità", afferma. Katz aggiunge che "qualsiasi terrorista che tenti di fare del male ai civili israeliani è un uomo morto". L'Idf non ha ancora rilasciato dichiarazioni sull'attacco, che secondo le autorità libanesi ha causato la morte di almeno una persona.
Manifestazioni contro Netanyahu: "Nemico dello Stato di Israele"
Decine di manifestanti hanno protestato contro il primo ministro Benyamin Netanyahu scandendo lo slogan "nemico dello Stato di Israele" davanti al tribunale dove si tiene il processo al premier per le presunte agevolazioni regolatorie concesse a Bezeq, la principale compagnia di telecomunicazioni in Israele, in cambio di una copertura favorevole su Walla, popolare sito di notizie.
Meloni riceve il re di Giordania a Palazzo Chigi
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceve a Palazzo Chigi il re di Giordania Abdullah II.
Mattarella riceve al Quirinale Re Abdullah II di Giordania
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania. Era presente il Vice Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Edmondo Cirielli. E' quanto si legge in una nota del Quirinale.
Idf: “Tre terroristi uccisi nella Striscia di Gaza”
L'esercito israeliano fa sapere di aver lanciato un attacco con droni contro tre terroristi individuati mentre cercavano di piazzare una bomba vicino alle truppe nella Striscia di Gaza centrale. I media palestinesi riferiscono che nell'attacco, nella zona di Bureij, sono morte tre persone. L'Idf afferma di aver condotto un altro attacco contro un gruppo di terroristi che stava cercando di minare un terreno vicino alle truppe a Rafah, nel sud di Gaza.
In Israele proteste di massa contro licenziamento capo Shin Bet
Dopo l'annuncio dell'intenzione del primo ministro Benyamin Netanyahu di licenziare il capo dello Shin Bet, Ronen Bar, circa 60 leader dei movimenti di protesta si sono riuniti per pianificare una risposta. È stata decisa una grande manifestazione mercoledì 19 marzo davanti all'ufficio del primo ministro a Gerusalemme, con l'obiettivo di rimanere sul posto fino alla revoca della decisione. Anche l'opposizione ha convocato una riunione d'emergenza. Parallelamente, il presidente dell'Università di Tel Aviv e diversi dirigenti accademici hanno annunciato scioperi in segno di protesta. Il direttore del "Gymnasia Herzliya", liceo storico di Tel Aviv, Ze'ev Degani, ha dichiarato che gli studenti parteciperanno alla manifestazione invece di recarsi a lezione. Il ministro dell'Istruzione, Yoav Kisch, ha condannato la decisione, minacciando di interrompere i finanziamenti alla scuola e definendo la mossa "una grave violazione della legge sull'istruzione obbligatoria".
Siria, ong: "200 persone uccise da esplosioni residuati bellici"
Oltre 200 persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in Siria da esplosioni di residuati bellici nei tre mesi successivi alla caduta del regime di Assad, mentre gli artificieri avvertono che "nessuna zona in Siria è sicura". Lo riporta il Guardian, sottolineando che il numero delle vittime continua a crescere con il ritorno nelle loro casa di circa 1,2 milioni di sfollati a causa della brutale guerra civile nel Paese. Fino alla settimana scorsa, 640 persone state state uccise o sono rimaste ferite, secondo la ong Halo Trust, la principale organizzazione umanitaria non governativa impegnata per l'eliminazione delle mine antiuomo e di altri ordigni esplosivi lasciati dai conflitti. Un precedente rapporto delle Nazioni Unite aveva scoperto che un terzo delle vittime erano bambini. "Non possiamo dire che nessuna zona in Siria sia al sicuro dai residuati bellici", ha affermato Mohammed Sami Al Mohammed, coordinatore del programma contro le mine della ong Difesa Civile Siriana, nota anche come Caschi bianchi, aggiungendo che ci vorranno decenni per rimuovere le mine e rendere sicura la Siria
Mattarella a Re Giordania: "Italia sostiene sua opera mediazione"
"Per l'Italia è sempre un onore averla a Roma e per me è un onore e un piacere darle il benvenuto al Quirinale. La sua presenza in questo momento di particolare difficoltà, qui a Roma, è per noi molto importante poter scambiare delle opinioni, poter analizzare insieme la complicata situazione in cui si muove il nostro comune vicinato. Ed è per noi molto importante poter mantenere lo stretto coordinamento con la Giordania perché il suo Paese sta svolgendo un'opera esemplare di raccordo, di mediazione e di collegamento della regione e noi siamo vicini e sostentiamo l'azione che la Giordania sta svolgendo con tanta importanza". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accogliendo il re di Giordania. "Desidero uscire un momento da questi aspetti internazionali - ha poi aggiunto il Capo dello Stato - per fare una considerazione più umana, vorrei farle le felicitazioni per la nascita di sua nipote Amina, figlia della principessa Imam. Questi eventi sono quelli che segnano gli aspetti positivi della vita, che danno energia anche per affrontare gli aspetti più difficili".
Unicef: 1 milione di bambini in Palestina senza beni essenziali
"Ho appena concluso una missione di quattro giorni in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. La situazione è estremamente preoccupante. Senza l'ingresso di aiuti nella Striscia di Gaza, circa 1 milione di bambini vive senza i beni di prima necessità di cui ha bisogno per sopravvivere - ancora una volta". Lo afferma il direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Edouard Beigbeder. "Quasi tutti i 2,4 milioni di bambini che vivono in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e nella Striscia di Gaza sono colpiti in qualche modo. Alcuni vivono con grande paura o ansia; altri affrontano le conseguenze reali della privazione di assistenza e protezione umanitaria, dello sfollamento, della distruzione o della morte. Tutti i bambini devono essere protetti", prosegue Beigbeder. "A poche decine di chilometri dalla Striscia di Gaza - si legge in una nota - si trovano più di 180.000 dosi di vaccini di routine essenziali per l'infanzia, sufficienti a vaccinare e proteggere 60.000 bambini sotto i 2 anni, e 20 ventilatori salvavita per le unità di terapia intensiva neonatale. Mentre l'Unicef è riuscito a consegnare 30 macchine respiratorie CPAP - che aiutano in modo significativo i neonati prematuri e quelli affetti da sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) - i ventilatori sono essenziali per i neonati che necessitano di un supporto respiratorio avanzato". "Tragicamente, circa 4.000 neonati non possono attualmente accedere a cure salvavita essenziali a causa del forte impatto sulle strutture mediche della Striscia. Ogni giorno, senza questi ventilatori, si perdono vite umane. L'Unicef chiede che venga consentito l'ingresso di queste forniture sanitarie salvavita per bambini. Non c'è motivo per cui ciò non possa accadere. Dobbiamo consegnare questi aiuti prima che sia troppo tardi", ha aggiunto Beigbeder.
Mattarella: "Rendere concreta pace in Ucraina e Medio Oriente"
"La ricorrenza del 17 marzo sollecita l'impegno di ogni cittadino per rendere sempre più effettiva la realizzazione degli ideali di libertà e giustizia della Repubblica, affrontando le sfide per rendere concreta la pace in un contesto internazionale ove sono prevalse spinte aggressive, in Ucraina come in Medio Oriente". Lo dichiara il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 164° anniversario della Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera.
Ue: "Israele garantisca pieno accesso agli aiuti umanitari a Gaza"
"La situazione a Gaza è estremamente preoccupante. A Gaza non arrivano aiuti umanitari. All'inizio del mese, le autorità israeliane hanno interrotto la fornitura di elettricità e di aiuti umanitari. La gente sta morendo. Il diritto internazionale umanitario non è negoziabile, deve essere rispettato da tutte le parti. Chiedo quindi il pieno accesso agli aiuti umanitari". Lo ha detto la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib al suo arrivo al Consiglio Esteri dell'Ue. La commissaria ha ribadito poi il sostegno finanziario e politico all'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), che è "l'unica organizzazione in grado di fornire aiuti umanitari". "Abbiamo già stanziato 130 milioni di euro e questo dimostra il nostro impegno che, ovviamente, non è in grado di colmare il vuoto lasciato da altri" ha spiegato. Lahbib si è soffermata infine sulla situazione "molto allarmante" in Cisgiordania che verrà discussa al Consiglio Esteri. "Dall'inizio dell'anno più di 40.000 palestinesi sono stati sfollati, un dato molto preoccupante per noi" e "la violenza dei coloni sta aumentando" ha aggiunto.
Ue: "Non possiamo colmare il vuoto degli Usa nel sostegno a Siria"
"Stiamo facendo il nostro lavoro ma non possiamo colmare il vuoto causato dagli Stati Uniti. Dovremo condividere l'onere. Abbiamo bisogno di una risposta internazionale. Tutti gli Stati membri e la comunità internazionale devono assumersi le proprie responsabilità, ma l'Ue resta sicuramente impegnata. Miglioreremo il nostro impegno, daremo di più, ma non possiamo colmare il gap guidato dagli Stati Uniti". Lo ha detto la commissaria europea per la Gestione delle crisi, Hadja Lahbib in merito alla Conferenza internazionale per il futuro della Siria, che si terrà oggi a Bruxelles.
Iran: "Risponderemo ad attacchi contro la nostra sicurezza"
"Daremo senza dubbio una risposta decisa a qualsiasi aggressione contro l'integrità territoriale e la sicurezza nazionale dell'Iran". Lo ha affermato il portavoce del Ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, rispondendo agli avvertimenti del presidente americano Donald Trump che dopo l'attacco contro gli Houthi yemeniti di sabato ha intimato all'Iran di smettere di sostenere il gruppo yemenita, promettendo che la Repubblica islamica sarà ritenuta "pienamente responsabile" delle azioni da parte del gruppo. Gli yemeniti agiscono in modo indipendente, a sostegno della "legittima" resistenza palestinese, ha aggiunto Baghaei, condannando l'attacco da parte di Usa e Regno Unito contro gli Houthi, definendolo come un "crimine puro".
Teheran: "La lettera di Trump? Risponderemo dopo esame approfondito"
L'Iran risponderà, "tramite i canali appropriati", alla lettera del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, dopo una "valutazione approfondita". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, come riportano i media iraniani, parlando della missiva di Trump relativa al dossier nucleare della Repubblica Islamica.
Berlino fornirà altri 300 milioni di aiuti alla Siria
La Germania si è impegnata a fornire ulteriori 300 milioni di euro di aiuti a sostegno dei siriani, in vista di un'iniziativa dei donatori dell'Ue per raccogliere fondi dopo la caduta di Bashar al-Assad. "Per questo compito immane, la Germania fornirà alle Nazioni Unite e alle organizzazioni selezionate altri 300 milioni di euro per questo processo pacifico e per la popolazione siriana e della regione", ha dichiarato a Bruxelles il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.
La Cina chiede dialogo dopo gli attacchi Houthi a nave Usa
La Cina ha lanciato un appello al "dialogo" dopo i due attacchi rivendicati dai gruppi ribelli Houthi in Yemen alla portaerei statunitense Harry Truman."La situazione nel Mar Rosso e la questione yemenita hanno cause complesse e devono essere risolte in modo appropriato attraverso il dialogo", ha dichiarato Mao Ning, portavoce del ministero degli Esteri cinese, durante una conferenza stampa a Pechino.
Teheran: "Lettera Trump? Contenuto non molto diverso dalle sue dichiarazioni"
"Il contenuto della lettera non si discosta di molto dalle dichiarazioni pubbliche di Donald Trump e ripete gli stessi punti". Lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Esmail Baghaei, come riporta l'agenzia ufficiale iraniana Irna dopo che nei giorni scorsi il presidente degli Stati Uniti ha reso noto di aver inviato una missiva alla Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei, affermando di "sperare" Teheran voglia "negoziare, perché sarebbe molto meglio" per la Repubblica Islamica, altrimenti "dobbiamo fare qualcosa, perché non possiamo permettere loro un'altra arma nucleare".
Kallas: "Avanti con la rimozione delle sanzioni alla Siria"
L'Unione Europea procederà con "la rimozione delle sanzioni" alla Siria poiché "serve dare speranza alle persone". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Affari Esteri, aggiungendo che lo scoppio delle violenze è "davvero preoccupante" e che "la nuova leadership deve assicurare alla giustizia i colpevoli". Kallas poi giudica come "buoni" i passi avanti sulla costituzione.
Siria, Kallas: "Speranza appesa ad un filo"
"L'esplosione di violenza" avvenuta nella Siria Occidentale nei giorni scorsi "è molto preoccupante e indica che la speranza in Siria è appesa a un filo". Lo dice l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri, dopo i massacri compiuti dalle milizie sunnite ai danni della popolazione alawita.
"Vogliamo vedere che la leadership siriana agisce per far sì che i responsabili di quei massacri rispondano di quello che hanno fatto", aggiunge. "Dobbiamo continuare a rimuovere le sanzioni, perché se c'è speranza per le persone, allora c'è anche meno caos. Perché le persone abbiano speranza servono i servizi, per esempio i servizi bancari. Ne discuteremo, ma ora andiamo avanti con la rimozione delle sanzioni", conclude.
Siria nel caos, video choc di esecuzioni di massa contro alawiti
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani sono almeno ''alcune centinaia i civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza''. I filmati sono terribili e mostrano decine di corpi in abiti civili ammucchiati nel cortile di una casa, donne che piangono e uomini in abiti militari che sembrano ordinare a tre persone di strisciare a terra l'una dietro l'altra prima di aprire il fuoco su di loro a distanza ravvicinata. Sale a oltre 180 il numero delle vittime nei violenti scontri nel nordovest del Paese. LEGGI L'ARTICOLO
Medio Oriente, delegazione di Israele al Cairo per colloqui. VIDEO

Houthi rivendicano secondo attacco a portaerei Usa
I ribelli Houthi dello Yemen sostenuti dall'Iran hanno rivendicato oggi la responsabilità di un secondo attacco a un gruppo di portaerei americane, definendolo una rappresaglia per i raid degli Stati Uniti. Un portavoce del gruppo sciita ha affermato che "per la seconda volta in 24 ore" i combattenti Houthi hanno lanciato missili e droni contro la Uss Harry S. Truman e diverse altre navi da guerra americane nel nord del Mar Rosso. I ribelli yemeniti sostenuti dall'Iran specificano di aver preso di mira la portaerei "con numerosi missili balistici e da crociera, nonché con droni, in uno scontro durato diverse ore". Gli Usa non hanno confermato tali attacchi. Secondo i media Houthi, Washington ha condotto intanto stanotte altri raid sullo Yemen prendendo di mira una fabbrica nella regione occidentale di Hodeida e la cabina di pilotaggio della 'Galaxy Leader', una nave catturata più di un anno fa dai ribelli. Il Comando centrale per il Medio Oriente (Centcom) dell'esercito statunitense ha dichiarato da parte sua che "continuano le operazioni contro i terroristi Houthi", senza fornire ulteriori dettagli.