
L'apertura dei miliziani è stata riferita dalla rete saudita Al Hadath citata dal Times of Israel. Lunedì Israele invierà una delegazione a Doha per i colloqui sulla fase due della tregua a Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio di Netanyahu. Un portavoce di Hamas ha detto di aver raccolto "messaggi positivi" proprio per l'avvio dei colloqui sulla seconda fase dei negoziati. Italia con Francia, Germania e Gran Bretagna: "Bene piano arabo per Gaza"
in evidenza
Hamas ha accettato di rilasciare alcuni ostaggi vivi in cambio di un'estensione di due mesi della prima fase del cessate il fuoco a Gaza, riferisce la rete saudita Al Hadath citata dal Times of Israel.
Lunedì Israele invierà una delegazione a Doha per colloqui sulla fase 2 della tregua a Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. Hamas ha riferito poco prima di avere raccolto "segnali positivi" per l'avvio dei colloqui con Israele sulla seconda fase dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. A riportare la dichiarazione del portavoce del gruppo è stata la stampa israeliana.
"Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l'iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette - se attuato - un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza". Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l'Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Anche l'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all'Afp.
Approfondimenti:
- Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza
- Tregua Israele-Hamas: ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog finisce qui
Continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo live del 9 marzo
Scontri in Siria, ong: uccisi centinaia di civili alawiti, anche bimbi
L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito di operazioni di rastrellamento e scontri con i lealisti di Assad nella parte occidentale del Paese. Ci sarebbero centinaia di vittime civili tra la regione di Latakia, in cui la presenza alawita è più forte, e la zona di Tartus. Diverse testimonianze, in particolare da Banyias, parlano di bambini e neonati tra le vittime e di esecuzioni casa per casa
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Hamas conferma colloqui diretti con funzionari Usa
I rappresentanti di Hamas hanno tenuto colloqui diretti con funzionari statunitensi a Doha prima della conclusione della prima fase dell'accordo sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha dichiarato il portavoce dell'Ufficio Politico di Hamas, Taher Al-Nunu. "Abbiamo tenuto diversi incontri con funzionari statunitensi a Doha. Ciò è avvenuto prima della fine della prima fase dell'accordo su Gaza", ha affermato Al-Nunu in un'intervista all'emittente Al Qahera Al Ekhbariya ripresa dalla Tass
Media: "Hamas rilascerebbe alcuni ostaggi vivi per 2 mesi tregua"
Hamas ha accettato di rilasciare alcuni ostaggi vivi in cambio di un'estensione di due mesi della prima fase del cessate il fuoco a Gaza, riferisce la rete saudita Al Hadath citata dal Times of Israel. Secondo fonti anonime, i recenti progressi nei negoziati al Cairo hanno portato alla decisione di Israele di inviare una squadra negoziale in Qatar lunedì, come annunciato questa sera dall'Ufficio del Primo Ministro.
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. LEGGI QUI
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ
Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico "al momento opportuno"
L'Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele "al momento opportuno". Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L’ARTICOLO
Idf, molotov contro veicoli israeliani in Cisgiordania
"Alcuni terroristi hanno lanciato bombe molotov contro veicoli israeliani che viaggiavano su una strada civile vicino a Nabi Ilyas", scrive Idf su Telegram. Non sono stati riportati danni o feriti. "Dopo aver ricevuto la segnalazione, le forze di sicurezza sono state inviate sul posto e hanno iniziato a cercare i terroristi".
Ong, 745 civili alawiti uccisi da forze di sicurezza
Sono 745 i civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza siriane e da gruppi alleati nell'ovest della Siria, secondo un nuovo bilancio dell'Osservatorio sui diritti umani in Siria.
Gaza, Israele invia delegazione a Doha per i colloqui della fase 2
Lunedì Israele invierà una delegazione a Doha per colloqui sulla fase 2 della tregua a Gaza. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Fratello di militare ostaggio a Gaza: "Israele viola la tregua"
Yotam Cohen, fratello del soldato prigioniero a Gaza Nimrod Cohen, ha dichiarato davanti a circa 2.000 manifestanti anti-governativi e a favore di un accordo per il rilascio degli ostaggi, riuniti davanti al quartier generale dell'Idf, la Kirya, a Tel Aviv, che Israele sta "violando l'accordo di cessate il fuoco" e il rilascio degli ostaggi raggiunto con Hamas. Cohen - scrive il Times of Israel - ha aggiunto che il primo ministro Benyamin Netanyahu e il nuovo responsabile dei negoziati sugli ostaggi, il ministro per gli Affari Strategici Ron Dermer, stanno cercando di convincere il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che la maggior parte degli ostaggi è morta e che l'accordo non è necessario. Facendo riferimento ai colloqui diretti di Trump con Hamas — riportati per la prima volta dal sito di notizie Axios questa settimana e successivamente confermati dalla Casa Bianca — Yotam Cohen afferma che i leader stranieri "hanno già capito che Israele non è poi così interessato a liberare i suoi ostaggi". "È un imbarazzo essere israeliani," ha gridato. "Lo Stato di Israele sta tradendo gli ostaggi, Netanyahu e Dermer stanno tradendo gli ostaggi." Nimrod Cohen dovrebbe essere rilasciato nella seconda fase dell'accordo, che richiederebbe a Israele di ritirarsi da Gaza — una condizione inaccettabile per i partner della coalizione di estrema destra di Netanyahu. "Siamo al giorno 50 dell'accordo, e Israele sta violando l'intesa," ha ribadito Yotham.
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. DI CHI SI TRATTA
Siria, Hezbollah nega coinvolgimento in violenze sui civili nell'ovest
Il partito-milizia sciita libanese Hezbollah ha negato qualsiasi coinvolgimento nella recente ondata di violenze nella Siria occidentale, dove oltre 500 persone, per lo più alawiti, sono state giustiziate dalle forze di sicurezza delle nuove autorità siriane.
"Il nome di Hezbollah sta iniziando a essere associato a quanto sta accadendo in Siria e si parla di un nostro coinvolgimento nel conflitto. Hezbollah nega in modo chiaro e categorico queste affermazioni infondate e chiede ai media di essere fedeli alla verità, evitando di cadere in campagne di disinformazione che rispondono a obiettivi politici e interessi stranieri sospetti", ha dichiarato il gruppo in un comunicato riportato da L'Orient-Le Jour. Hezbollah è stato un alleato chiave del regime di Bashar al Assad fino alla sua caduta il 7 dicembre scorso, quando Damasco è stata conquistata dalle milizie ribelli guidate dal gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts).
Nel frattempo, il Partito Socialista Progressista libanese (Psp) ha denunciato "tentativi stranieri" di destabilizzare la Siria, avvertendo che le violenze nella regione costiera rappresentano "una minaccia per l'intera regione". "Quello che sta accadendo sulla costa siriana fa parte di un tentativo esterno di destabilizzare il Paese", si legge nel comunicato del Psp, che invita a non "cadere nella trappola dei resti dell'ex regime in cerca di vendetta contro la nuova amministrazione" e a ripristinare "calma e rispetto della legge".
L'Iran non ha ancora ricevuto alcuna lettera da Trump
L'Iran "non ha ancora ricevuto" alcuna lettera da Donald Trump. Lo rende noto il ministro degli Esteri Abbas Araghchi. Il presidente statunitense aveva preannunciato la sua intenzione di scrivere al leader supremo iraniano, l'ayatollah Ali Khamenei, per proporre un nuovo accordo che fermi lo sviluppo del programma nucleare di Teheran, minacciando però un intervento militare in caso di risposta negativa.
Media, Israele non è a conoscenza dei progressi nei negoziati
Israele non è a conoscenza dei progressi nei colloqui con Hamas sulla seconda fase dell'accordo per il cessate il fuoco e la presa degli ostaggi: lo ha dichiarato un funzionario israeliano ai media ebraici. Il commento arriva dopo che il portavoce di Hamas ha dichiarato di aver visto "indicatori positivi" per l'avvio dei colloqui.
Netanyahu: "Grazie Trump per sostegno contro 'mostri' Hamas"
Dopo le tensioni dei giorni scorsi, Benjamin Netanyahu ha ringraziato pubblicamente il presidente americano Donald Trump che due giorni fa alla Casa Bianca ha ricevuto alcuni ex ostaggi. "Grazie Presidente Trump per aver ancora una volta coraggiosamente sostenuto Israele nella nostra giusta guerra contro i mostruosi terroristi di Hamas", ha scritto il premier israeliano su X, a commento di un post dello stesso Trump con le foto dell'incontro. La stampa israeliana ha a lungo riferito nei giorni scorsi di uno scontro fra il governo e l'amministrazione Usa per l'apertura di un canale di comunicazione diretto tra l'inviato di Trump per gli ostaggi, Adam Boehler, e Hamas.
Hamas, segnali positivi per fase 2. Israele frena
Hamas ha riferito oggi di avere raccolto "segnali positivi" per l'avvio dei colloqui con Israele sulla seconda fase dei negoziati per il cessate il fuoco a Gaza. A riportare la dichiarazione del portavoce del gruppo è la stampa israeliana. Fredda però la reazione della controparte. "Israele non è a conoscenza dei progressi nei colloqui con Hamas", ha commentato una fonte israeliana citata dal Times of Israel.
LOnu: "Fermare gli scontri a Latakia"
Le Nazioni Unite hanno rivolto oggi un appello per la fine degli scontri tra forze governative e miliziani fedeli al deposto presidente Bashar al Assad, in cui hanno perso la vita più di 700 persone tra cui oltre 500 civili alawiti. "Esortiamo tutte le parti a cessare immediatamente le ostilita' e a proteggere i civili, le infrastrutture civili e garantire le operazioni di soccorso, in conformità con il diritto internazionale umanitario", hanno dichiarato in un comunicato il coordinatore residente delle Nazioni Unite per la Siria, Adam Abdelmoula, e il coordinatore regionale, Ramanthan Balakrishnan. "Secondo quanto si è appreso, migliaia di persone sono state sfollate nelle zone costiere", hanno spiegato. Non solo. Sei ospedali e diverse ambulanze sono rimasti bloccati a causa dei combattimenti.
Parigi condanna le atrocità contro civili e prigionieri in Siria
La Francia ha "condannato con la massima fermezza le atrocità che hanno colpito civili e prigionieri" in Siria, mentre in tre giorni sono stati uccisi più di 300 membri della minoranza alawita. In una dichiarazione, il ministero degli Affari Esteri francese "invita le autorità siriane ad interim a garantire che indagini indipendenti possano fare piena luce su questi crimini e che i loro autori siano condannati".
Ankara, domani vertice di sicurezza ad Amman con Giordania e Iraq
I ministri degli Esteri, della Difesa e i capi dell’intelligence di Turchia, Giordania, Siria e Iraq si incontreranno domani ad Amman per discutere delle principali minacce alla sicurezza nella regione. Lo ha riferito una fonte diplomatica turca.
L’incontro arriva in un momento di forte instabilità in Siria, segnata dalla peggiore ondata di violenza dall'uscita di scena dell'ex presidente Bashar al-Assad a dicembre. Il paese è attraversato da scontri tra le forze del governo ad interim guidato da Ahmed al-Sharaa e le milizie ancora fedeli ad Assad, con ripercussioni anche nelle aree settentrionali controllate dalle milizie curde.
Secondo la Turchia, uno degli obiettivi del vertice sarà il coordinamento nella lotta al terrorismo e alla criminalità organizzata. Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha recentemente dichiarato che i quattro Paesi collaboreranno per contrastare i gruppi jihadisti, tra cui lo Stato Islamico, i cui migliaia di combattenti sono ancora detenuti nelle prigioni del nord-est siriano. Ankara considera le milizie curde siriane un'estensione del Pkk, organizzazione fuorilegge in Turchia, e chiede al governo provvisorio di assumere il controllo delle carceri che ospitano i jihadisti dell’Isis.
Siria, Osservatorio: "Sale a 532 il bilancio dei civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza"
Il bilancio delle violenze sulla costa siriana continua a crescere. Secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritti Umani, il numero di civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza e da gruppi alleati negli ultimi giorni è salito a 532, rispetto ai 340 precedentemente riportati.
Gli scontri, scoppiati giovedì scorso nelle aree costiere della Siria e sulle montagne di Latakia, vedono contrapporsi le forze governative e milizie fedeli all'ex presidente Bashar al-Assad, deposto a dicembre in un'offensiva lampo dei ribelli.
Qatar: "Un attacco all'Iran priverebbe d'acqua i paesi del Golfo"
Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al Thani, ha messo in guardia dalle conseguenze di un attacco contro le installazioni nucleari iraniane: i paesi del Golfo resterebbero senz'acqua. In un'intervista con il conduttore televisivo americano Tucker Carlson, vicino al presidente Donald Trump, al Thani ha spiegato che Doha ha fatto una simulazione degli effetti di un'azione militare contro i siti nucleari. Il risultato è che "il mare sarebbe completamente contaminato" e il Qatar "rimarrebbe senza acqua in tre giorni", ha detto. La costruzione di serbatoi ha permesso di aumentare le capacità di stoccaggio, ma il rischio rimane per "tutti noi" nella regione, ha ammonito. "Niente più acqua, niente più pesce, niente più vita", ha insistito.
Scontri fra milizie filo Turchia e Sdf arabo curda, 18 morti
Almeno 18 militanti filo-turchi sono stati uccisi negli scontri con la milizia arabo curda delle Forze democratiche siriane (Sdf) nel nord-est del Paese, denunciano le Sdf. Nove di loro sono morte in una controffensiva della Ypj curde a Qereqozax, dove sono stati distrutti anche un radar, una fortificazione e telecamere di sorveglianza. Si sono verificati bombardamenti "indiscriminati" nelle città di Al Tina, Yadá, Bir Hisú, Ghasq, Dekan, Melha e Al Saná, che hanno causato "importanti danni materiali alle abitazioni e alle proprietà civili". Continuano gli scontri anche presso la diga strategica di Tishrin, con attacchi aerei turchi e bombardamenti di artiglieria "giorno e notte" sulle città vicine. "Per il terzo mese consecutivo, le forze di occupazione turche e i mercenari loro affiliati proseguono i loro attacchi nella Siria settentrionale e orientale. In risposta, le nostre forze hanno affrontato questi attacchi e inflitto pesanti perdite alle fila nemiche", precisano le Sdf.
Khamenei a Trump: "Non accettiamo le mire degli oppressori"
"L'insistenza di alcuni Stati oppressori nel tenere negoziati con l'Iran non mira a risolvere i problemi, ma piuttosto cerca di dominare e imporre le loro aspettative e l'Iran non accetterà sicuramente le loro aspettative". Lo ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei in un incontro con diversi alti funzionari. Le dichiarazioni del leader giungono un giorno dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato di aver inviato una lettera a Khamenei, in cui ha chiesto nuovi colloqui sul programma nucleare iraniano minacciando ritorsioni in caso contrario.
Italia, Francia, Germania e Gb a favore del piano della Lega Araba per Gaza . VIDEO
Hamas vede degli "indicatori positivi" per la seconda fase della tregua a Gaza
Hamas ha dichiarato di vedere "indicatori positivi" per l’avvio di negoziati sulla seconda fase della tregua a Gaza. Lo ha affermato un portavoce del gruppo in un comunicato, citato dal Times of Israel.
La prima fase dell’accordo tra Israele e Hamas, che prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, si è conclusa sabato scorso. I colloqui sulla seconda fase avrebbero dovuto iniziare il 3 febbraio, ma Israele ha finora evitato di partecipare attivamente, poiché questa fase implicherebbe il ritiro totale dell’esercito israeliano da Gaza e la fine permanente della guerra in cambio della liberazione degli ostaggi ancora in vita.
©Ansa
Siria, Osservatorio: "Sale a 340 il bilancio dei civili uccisi in scontri a Latakia"
Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, le forze governative e i loro alleati hanno ucciso negli ultimi giorni almeno 340 civili appartenenti alla minoranza alawita, nel contesto di violenti scontri tra le autorità e miliziani fedeli all’ex presidente Bashar al-Assad.
Gli scontri, iniziati giovedì, sono i più feroci dallo scorso dicembre, quando Assad – lui stesso di origine alawita – era stato deposto da un’offensiva lampo dei ribelli. La tensione era già alta da giorni nella provincia di Latakia, considerata il cuore della comunità alawita. L’Osservatorio, con sede nel Regno Unito, ha denunciato che "340 civili alawiti sono stati uccisi nelle regioni costiere della Siria e sulle montagne di Latakia dalle forze di sicurezza e dai gruppi alleati". Secondo il rapporto, si tratta di "esecuzioni" eseguite da membri delle forze governative o da miliziani filo-regime, accompagnate da "saccheggi di abitazioni e proprietà".
Con queste ultime uccisioni, il bilancio totale degli scontri sale a 553 morti, tra cui 93 membri delle forze di sicurezza del nuovo governo e 120 combattenti ancora fedeli ad Assad, secondo i dati diffusi dall’Osservatorio.
Hamas chiede più protezione per le donne palestinesi
Una maggiore protezione per le donne palestinesi e la fine dei "doppi standard" da parte di alcuni paesi occidentali. E' questo il doppio appello lanciato dal gruppo islamista Hamas, che governa a Gaza, in occasione della Giornata internazionale della donna. "Invitiamo la comunità internazionale e le sue istituzioni politiche e umanitarie a proteggere le donne palestinesi dai crimini sistematici dell'occupazione (Israele)", ha affermato il gruppo palestinese in una dichiarazione. Gli islamisti hanno ricordato che piu' di 12.000 donne sono state uccise durante l'offensiva israeliana nella Striscia di Gaza e che quelle in prigione - più di un centinaio sono state rilasciate da Israele durante la prima fase del cessate il fuoco a Gaza - subiscono "torture fisiche e psicologiche". La loro situazione "rivela i doppi standard dell'amministrazione statunitense e di alcuni paesi occidentali nella questione dei nostri prigionieri uomini e donne", ha deplorato il gruppo armato palestinese, responsabile dell'attacco terroristico del 7 ottobre contro Israele che ha fatto scattare l'inizio della guerra.
Siria nel caos, video choc di esecuzioni di massa contro alawiti
Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani sono almeno ''162 i civili alawiti uccisi dalle forze di sicurezza''. I filmati sono terribili e mostrano decine di corpi in abiti civili ammucchiati nel cortile di una casa, donne che piangono e uomini in abiti militari che sembrano ordinare a tre persone di strisciare a terra l'una dietro l'altra prima di aprire il fuoco su di loro a distanza ravvicinata. Sale a oltre 180 il numero delle vittime nei violenti scontri nel nordovest del Paese. LEGGI L'ARTICOLO
Libano, raid Idf contro militante Hezbollah nel sud
L'esercito israeliano ha annunciato di aver preso di mira un militante di Hezbollah con un attacco aereo nel sud del Libano. "L'aviazione ha colpito un terrorista di Hezbollah che era impegnato nel ripristinare infrastrutture terroristiche e nel dirigere attività terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale", ha dichiarato l'esercito in un comunicato diffuso su Telegram. "L'Idf continuerà a operare per rimuovere ogni minaccia allo stato di Israele e impedirà a Hezbollah di ricostruire le proprie strutture", si legge ancora.
Idf, attacco nel sud del Libano, mirato ad agente Hezbollah
L'Idf rende noto di aver condotto un attacco con drone nel Libano meridionale, mirato un agente di Hezbollah ritenuto "coinvolto nella riabilitazione delle infrastrutture terroristiche e nella direzione delle operazioni terroristiche di Hezbollah nel Libano meridionale", afferma l'esercito israeliano citato da Times of Israel.
Italia con Francia, Germania, Gb: bene piano arabo per Gaza
"Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l'iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso realistico per la ricostruzione di Gaza e promette - se attuato - un miglioramento rapido e sostenibile delle catastrofiche condizioni di vita dei palestinesi che vivono a Gaza". Lo si legge in una dichiarazione congiunta dei quattro Paesi, sottoscritta per l'Italia del ministro degli Esteri Antonio Tajani.
Idf bombarda depositi di armi di Hezbollah
Siti militari di Hezbollah sono stati presi di mira dall'Idf che ha compiuto attacchi aerei nel Libano meridionale, affermando di aver preso di mira magazzini di armi e lanciarazzi "che rappresentavano una minaccia per Israele e costituivano una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano".
Ong: oltre 300 civili alawiti uccisi in Siria da giovedì
Oltre 300 civili alawiti sono stati uccisi da giovedì in Siria dalle forze di sicurezza e dai gruppi affiliati, secondo quanto riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani menzionando operazioni di rastrellamento e scontri con i lealisti di Bashar al-Assad nella parte occidentale del Paese. La Ong ha denunciato "la morte di 311 civili alawiti nella regione costiera (...) uccisi dalle forze di sicurezza e da gruppi alleati". Con queste vittime, il numero totale dei morti negli scontri avvenuti da giovedì sale a 524, di cui 213 membri delle forze di sicurezza e di gruppi alleati, secondo la stessa fonte.
Lettera ex rapiti a Netanyahu: "Fai liberare ostaggi rimasti"
Un gruppo di oltre 50 ex ostaggi di Hamas ha inviato una lettera al premier Benyamin Netanyahu chiedendo a Israele di continuare con l'accordo di cessate il fuoco in modo che i prigionieri rimasti a Gaza possano tornare a casa. Lo riferisce il Times of Israel. "Noi, che siamo stati rapiti durante il massacro del 7 ottobre, abbiamo sperimentato sulla nostra pelle l'inferno da cui i nostri cari devono ancora tornare. Abbiamo visto l'oscurità, sentito gli orrori, respirato la paura", scrivono gli ostaggi liberati. "Sappiamo e non stiamo [solo] descrivendo cosa stanno attraversando gli ostaggi rimasti. Torture brutali, fame umiliante, malattie senza cure, solitudine abissale: questa è la loro realtà in questi momenti. Ogni minuto che è l'inferno, ogni momento in più è una potenziale condanna a morte", scrivono. Gli ex prigionieri esortano il premier a dare priorità al ritorno degli ostaggi rispetto alla ripresa dei combattimenti, affermando che dall'accordo di tregua di una settimana del novembre 2023 "sono stati assassinati più ostaggi di quanti ne siano stati salvati nelle operazioni militari". "Israele è stata fondata per difendere il popolo ebraico, ma il 7 ottobre ha fallito", continuano. "L'unico modo per iniziare a espiare questo clamoroso fallimento è riportare a casa tutti gli ostaggi, i vivi per la riabilitazione e i morti per una degna sepoltura nel suolo di Israele. Questa potrebbe essere l'ultima possibilità", concludono gli ostaggi rilasciati.
Paesi islamici dell'Oic adottano il piano egiziano su Gaza
L'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano approvato dalla Lega araba per il futuro di Gaza come controproposta al piano di Donald Trump di prendere il controllo della Striscia e trasferire i palestinesi, hanno detto due ministri all'Afp. "La riunione ministeriale di emergenza dell'Organizzazione per la cooperazione islamica ha adottato il piano egiziano, che ora è diventato un piano arabo-islamico", ha affermato il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty. La sua controparte sudanese ha confermato l'adozione della proposta da parte dell'organizzazione, che conta 57 Paesi membri.