
Secondo i media israeliani, Tel Aviv ha chiesto a Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato, invece dei tre previsti dall'accordo, mentre giovedì dovrebbero arrivare i corpi di 5 ostaggi. “L’ambasciatore Hossam Zaki, vicesegretario generale aggiunto della Lega Araba, ha confermato che il vertice arabo previsto al Cairo il 27 febbraio potrebbe essere rinviato di alcuni giorni 'per motivi logistici'": lo scrive il sito Al Masrawy. Intanto riparte il negoziato sulla tregua in Medio Oriente
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La tv pubblica israeliana Kan ha riferito che Israele dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 5 ostaggi, nell'ambito della prima fase dell'accordo per la tregua che prevede il rilascio di 33 rapiti, vivi o morti. Secondo i media israeliani, Israele ha chiesto a Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato, invece dei tre previsti dall'accordo. Si tratta degli ultimi sei ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell'accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza.
"L'ambasciatore Hossam Zaki, vicesegretario generale aggiunto della Lega Araba, ha confermato che il vertice arabo previsto al Cairo il 27 febbraio potrebbe essere rinviato di alcuni giorni 'per motivi logistici'": lo scrive il sito Al Masrawy sintetizzando un'intervista concessa dal dirigente a una tv.
Il primo ministro israeliano Netanyahu sta pianificando di rimuovere nel prossimo futuro dal suo incarico Ronen Bar: lo riporta il media locale Kan.
Riparte il negoziato sulla tregua in Medio Oriente. Il segretario di Stato americano Rubio e Netanyahu hanno dichiarato che Trump e il premier israeliano hanno "una strategia comune" su Gaza e che "si apriranno le porte dell'inferno se tutti gli ostaggi" non saranno liberati da Hamas. Anche l'Iran nel mirino: gli ayatollah non avranno le armi nucleari, assicurano Washington e Tel Aviv. Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese.
Approfondimenti:
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- Tregua Israele-Hamas: ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Salvini in Israele vede Netanyahu: "Speranza di pace grazie a Trump"
Il vicepremier ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana, a cui ha ribadito il riconoscimento di Israele come "baluardo del mondo libero". Ieri il faccia a faccia con il primo ministro, al quale - ha detto il leader della Lega - "ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti decisioni indecenti della Cpi, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione". Oggi in conferenza stampa ha detto: "Bisogna eradicare Hamas". LEGGI L'ARTICOLO
Israele si ritira dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu: "Ci demonizza"
In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar fa sapere di accogliere con favore "la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio". LEGGI L'ARTICOLO
Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. L'APPROFONDIMENTO
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. CHI SONO
Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO
Katz: un'agenzia speciale per le "partenze volontarie" da Gaza
Il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che verrà istituita un'agenzia speciale per la "partenza volontaria" dei cittadini di Gaza, dopo che Israele ha espresso il suo impegno in questo senso nell'ambito della proposta del presidente Usa Donald Trump, che intende impossessarsi del territorio palestinese ed espellerne i residenti. "Il ministro della difesa Israel Katz ha tenuto una riunione oggi sulla partenza volontaria dei residenti di Gaza, al termine della quale ha deciso che verrà istituita una direzione per la partenza volontaria dei residenti di Gaza all'interno del ministero della difesa", si afferma in una nota del ministero.
Libano, governo si impegna a “liberare tutto il territorio”
Il governo libanese guidato dal premier Nawaf Salam si impegna nella sua dichiarazione formale a "liberare tutto il territorio libanese" e sottolinea "il monopolio statale delle armi". Il testo verrà ora sottoposto al Parlamento per la fiducia, e per l'effettivo esercizio dei poteri da parte dell'esecutivo nato l'8 febbraio scorso.
Smotrich: "Hamas deve lasciare Gaza e consegnare le armi"
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich, ha invitato Hamas a deporre le armi e a lasciare Gaza, parlando prima di una riunione del gabinetto di sicurezza per discutere la fase successiva del cessate il fuoco nel territorio palestinese. "Oggi, alla riunione del governo, chiederò di votare per adottare il piano del presidente Trump: liberare immediatamente tutti gli ostaggi, lasciare Gaza per altri Paesi e deporre le armi", ha affermato in una dichiarazione video, aggiungendo che Israele aprirebbe "le porte dell'inferno" se Hamas rifiutasse di farlo.
Media: Israele chiede rilascio di 6 ostaggi sabato, non 3
Israele ha chiesto ad Hamas il rilascio di sei ostaggi vivi sabato prossimo, invece dei tre previsti dall'accordo. Si tratta degli ultimi sei ostaggi ancora in vita della lista dei 33 che devono essere liberati nella prima fase dell'accordo. In cambio farà entrare centinaia di altre roulotte nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani.
Media: "Hamas consegnerà giovedì i corpi di 5 ostaggi"
Israele dovrebbe ricevere giovedì i corpi di 5 ostaggi, nell'ambito della prima fase dell'accordo per la tregua che prevede il rilascio di 33 rapiti, vivi o morti. Lo riferisce la tv pubblica israeliana Kan sottolineando che l'Idf ha già iniziato i preparativi per ricevere le salme in un punto concordato per poi trasferirle all'Istituto di medicina legale di Abu Kabir per l'identificazione. Hamas dovrebbe comunicare a Israele i nomi degli ostaggi senza vita giovedì mattina. Secondo le stime, dovrebbero essere 9 gli ostaggi senza vita dei 33 previsti dalla lista.
Medioriente, 500 giorni dall'inizio della guerra. VIDEO
Socialisti Ue incontrano alla Knesset il leader dem Yair Golan
"Di nuovo a Gerusalemme, incontro alla Knesset con il leader del partito democratico Yair Golan. C'è molto che ci unisce e, in questi tempi difficili, dobbiamo lavorare insieme per raggiungere una pace giusta e duratura. Tu rappresenti la speranza per il popolo di Israele e per una pace regionale duratura. Noi, socialisti europei non vediamo l'ora di darti il benvenuto a Bruxelles per continuare il nostro dialogo". Lo ha scritto su X la capogruppo dei socialisti europei, la spagnola Iratxe Garcia Perez in questi giorni in missione in Medio oriente.
Israele: accolta richiesta Netanyahu, cancellata udienza processo di domani
Il Tribunale distrettuale di Gerusalemme ha accolto la richiesta avanzata dai legali di Benjamin Netanyahu e ha cancellato l'udienza prevista domani del processo penale per corruzione, frode e abuso di potere a carico del primo ministro israeliano. Lo ha riferito il Times of Israel, secondo cui i legali Netanyahu hanno fatto richiesta durante una sessione a porte chiuse del tribunale, motivando l'annullamento con motivi di sicurezza e diplomatici. Il team di legali del primo ministro ha anche chiesto che venga ridotta da tre a due il numero di udienze in cui è prevista la testimonianza di Netanyahu a causa della complessa situazione internazionale. Il Tribunale si pronuncerà a breve su tale richiesta.
Libano, via diplomatica se ritiro Israele sarà parziale
Se Israele non effettuerà domani un ritiro totale dal Libano, Beirut "procederà per via diplomatica, perché il Paese non può più tollerare un nuovo conflitto": lo ha detto il presidente libanese Joseph Aoun. E' confermato che l'esercito israeliano rimarrà in cinque località strategiche oltre la linea di demarcazione Onu. "L'opzione guerra non funziona", ha aggiunto Aoun citato dai media locali, assicurando che l'esercito libanese "è pronto a essere schierato nei villaggi da cui gli israeliani si ritireranno".
Libano prolunga sine die sospensione voli da e per Iran
Le autorità libanesi hanno affermato di aver esteso a tempo indeterminato la sospensione dei voli in entrata e in uscita verso l'Iran, dopo aver inizialmente impedito agli aerei iraniani di atterrare a Beirut fino al 18 febbraio. Le autorità hanno deciso di "incaricare il ministro dei lavori pubblici e dei trasporti di estendere il periodo di sospensione dei voli da e per l'Iran", ha detto ai giornalisti la portavoce della presidenza libanese Najat Charafeddine, senza specificare quando i voli sarebbero ripresi.
Idf resterà in Libano 'in 5 punti strategici'
Secondo il Times of Israel, gli Stati Uniti hanno autorizzato le Idf a rimanere in cinque punti strategici che non si trovano in aree edificate del Libano: una collina vicino a Labbouneh davanti alla città di confine israeliana di Shlomi, la cima di Jabal Blat davanti a Zar'it, una collina davanti ad Avivim e Malkia, una collina davanti a Margaliot, e una collina davanti a Metula.
Le Idf hanno anche aumentato le loro difese sul lato israeliano del confine, con diverse nuove postazioni dell'esercito, una di fronte a ogni comunità israeliana, un rafforzamento della sorveglianza con più telecamere, radar e sensori ed il triplo del numero di truppe rispetto a prima della guerra.
"Data la situazione attuale, lasceremo temporaneamente un piccolo numero di truppe dispiegate in cinque punti strategici lungo il confine libanese, in modo da poter continuare a difendere il nostro popolo e in un modo che garantisca che non vi sia alcuna minaccia immediata", ha detto ai giornalisti il portavoce dell'esercito, tenente colonnello Nadav Shoshani.
Smotrich: 'Israele deve annettere una parte di Gaza'
Il ministro israeliano delle Finanze Bezalel Smotrich ha dichiarato che oggi chiederà, durante la riunione del governo, che si voti sull'attuazione del piano di conquista di Gaza del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, insistendo sul fatto che anche Israele deve unirsi alla richiesta del presidente Usa a Hamas di restituire immediatamente tutti gli ostaggi. Per il ministro esponente dell'ultradestra, Israele deve annettere la Striscia di Gaza settentrionale, il Corridoio di Filadelfia a sud e altre aree strategicamente importanti nell'enclave. Lo riporta il Times of Israel.
Ben-Gvir a Netanyahu: 'stop aiuti a Gaza e torno nel governo'
L'ex ministro per la Sicurezza nazionale di Israele, Itamar Ben-Gvir, ha detto al premier Benjamin Netanyahu di essere pronto a tornare a far parte del governo se verranno interrotti gli aiuti umanitari alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza. Lo riporta il Jerusalem Post.
"Ti dico, se tornate in guerra, se fermate gli aiuti umanitari, il carburante, l'elettricità, in modo che non entri una briciola a Gaza finché non sarà tornato l'ultimo dei nostri ostaggi, se fate questo, non solo noi torneremo al governo, ma l'intero popolo israeliano e la destra politica ti sosterranno!", ha detto il leader di Otzma Yehudit in un incontro con Netanyahu.
Vaticano: da mercoledì il card.Czerny in visita in Libano
Il prefetto del Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale, cardinale Michael Czerny, si recherà in visita pastorale in Libano dal 19 al 23 febbraio 2025. Czerny ha accettato l'invito a partecipare alla fine dell'Assemblea plenaria dei patriarchi e vescovi cattolici del Libano (Apecl), che si svolge dal 17 al 20 febbraio. Tra le attività previste nel programma della sua visita - si legge sul sito del Dicastero -, il prefetto pregherà nel Santuario di Nostra Signora del Libano ad Harissa, si recherà alle tombe di San Charbel ad Annaya e del padre gesuita Peter-Hans Kolvenbach a Jamhour. Il card. Czerny, egli stesso gesuita, sosterà in preghiera al porto di Beirut in ricordo della drammatica esplosione del 4 agosto 2020 che ha provocato numerosi morti e feriti. In quell'occasione papa Francesco aveva esortato: "Preghiamo per le vittime e per i loro familiari; e preghiamo per il Libano, perché, con l'impegno di tutte le sue componenti sociali, politiche e religiose, possa affrontare questo momento così tragico e doloroso e, con l'aiuto della comunità internazionale, superare la grave crisi che sta attraversando". Inoltre, nel 2024 il Pontefice aveva ricevuto in Vaticano i familiari delle vittime della tragedia. Durante l'intensa missione in Libano, il prefetto per lo Sviluppo umano integtrale avrà un colloquio con 30 organizzazioni cattoliche. Incontrerà anche i giovani che partecipano alla formazione alla pace della Leadership Academy for Peace (Lap) e all'educazione alla cittadinanza attiva della Christian Leadership Formation (Clef). Sono previsti anche incontri interreligiosi. Tra questi, visiterà a Tripoli il Mufti di Dar Al Fatwa, in quanto la collaborazione con la Chiesa locale è reciproca. Inoltre, visiterà la scuola Saydet al Hara e il progetto Forsa realizzato in collaborazione con Oum el Nour (Oen) e Al Manhaj, area conosciuta anche come "favelas del Mediterraneo". Infine, il cardinale incontrerà alcuni migranti, sfollati interni e rifugiati assistiti dalla Caritas e dal Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati (Jrs).
Idf resterà in Libano 'in 5 punti strategici'
I soldati israeliani rimarranno in Libano in "cinque punti strategici che controllano le comunità nel sud del Paese e le nostre comunità al confine". Lo ha affermato un funzionario israeliano. ''Allo stesso tempo - promette il funzionario - Israele continuerà a far rispettare il cessate il fuoco in Libano, come è stato chiaramente dimostrato finora, anche oggi''. In base all'accordo tra Hamas e Israele, l'Idf avrebbe dovuto ritirarsi dal Libano domani 18 febbraio.
Media: "Israele rimarrà in 5 punti strategici in Libano"
Israele rimarrà in Libano in "cinque punti strategici che controllano le comunità nel Libano meridionale e le nostre comunità al confine": lo afferma un funzionario israeliano, confermando i precedenti rapporti riguardanti il ;;ritiro israeliano pianificato per domani. Lo riporta il Times of Israel. "Allo stesso tempo - promette il funzionario - Israele continuerà a far rispettare con vigore il cessate il fuoco in Libano, come è stato chiaramente dimostrato finora, anche oggi". Un attacco delle Idf contro un'auto a Sidone ha ucciso oggi una persone che secondo Israele è un comandante di Hamas.
Striscia di Gaza, Jabalia rasa al suolo: le immagini dal drone. VIDEO
Idf, nella notte operazioni antiterrorismo in Cisgiordania
"La notte scorsa le forze di sicurezza israeliane hanno condotto attività antiterrorismo in tutta la Giudea e Samaria (Cisgiordania, ndr)", ha reso noto oggi su Telegram l'esercito (Idf). "Ad Hableh, i soldati hanno arrestato un individuo ricercato e hanno trovato un fucile M-16 e due pistole durante le perquisizioni condotte nella sua casa. A Idna, sono stati confiscati fondi terroristici per un valore di centinaia di migliaia di shekel e sono stati arrestati due individui ricercati. A Deir Abu Mash'al sono stati arrestati sette individui ricercati e ad Al Aroub due individui ricercati. A Usarin è stato arrestato un altro individuo ricercato", si legge nel comunicato stampa. "Le forze di sicurezza israeliane stanno continuando l'operazione antiterrorismo nella Samaria settentrionale. Ieri sera, le forze di sicurezza israeliane hanno trovato e confiscato diverse armi a Jenin e smantellato diversi Ied (ordigni esplosivi improvvisati, ndr) a Tulkarm - conclude l'Idf -. Le forze di sicurezza israeliane continuano a operare in Giudea e Samaria per proteggere la sicurezza e l'incolumità dei civili israeliani".
Netanyahu: sostegno a piano Trump per "una Gaza diversa"
"Il giorno dopo la guerra a Gaza, non ci saranno né Hamas né l'Autorità nazionale palestinese", ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. "Sono impegnato nel piano del presidente degli Stati Uniti Trump per la realizzazione di una Gaza diversa", ha detto il premier come riporta Haaretz.
Idf: "Eliminato a Sidone il capo operativo di Hamas in Libano" (2)
Chahine, hanno detto fonti dell'IDF e dello Shin Bet, era coinvolto nell'organizzazione di attacchi terroristici contro civili israeliani finanziati e voluti dall'Iran. "Era una elemento significativo all'interno di Hamas ed è stato coinvolto per tutta la durata della guerra in vari attacchi terroristici, tra cui il lancio di razzi contro Israele", ha fatto sapere l'IDF, citata dal Times of Israel.
Presidente Libano: "Temo che Israele non rispetti la deadline per il ritiro"
Il presidente libanese Joseph Aoun ha detto di temere che Israele non rispetterà la deadline, prevista per domani, per il pieno ritiro delle sue truppe dal Libano, come previsto dall'accordo raggiunto a novembre. ''Temiamo che un ritiro completo non possa essere effettuato domani'', ha detto Aoun, secondo quanto si legge in una nota della presidenza di libanese.
In ogni caso ''l'importante è ottenere il ritiro israeliano e la consegna delle armi da parte di Hezbollah, come previsto dall'accordo che i libanesi hanno concordato'', ha aggiunto Aoun.
Vertice Paesi arabi su Gaza rimandato a venerdì
Il vertice dei cinque Paesi arabi, tra cui Egitto e Giordania, previsto per giovedì a Riad per rispondere al piano di Donald Trump per Gaza, è stato rinviato a venerdì ed esteso ai sei Paesi del Golfo, hanno fatto sapere fonti diplomatiche arabi. Un funzionario saudita ha dichiarato, in condizione di anonimato, che il "mini-vertice arabo" si terràil "21 febbraio" e non il 20 come inizialmente previsto, specificando che "riunirà i leader dei sei Stati del Consiglio di cooperazione del Golfo (Ccg), nonché Egitto e Giordania, per esaminare le alternative arabe ai piani di Trump per Gaza".
Idf: "Eliminato a Sidone il capo operativo di Hamas in Libano"
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato su Telegram che oggi "i jet da combattimento dell'Iaf (l'Aeronautica militare, ndr) hanno colpito ed eliminato il terrorista Muhammad Shaheen nella zona di Sidone", in un'operazione congiunta con le forze di sicurezza. "Shaheen era a capo del Dipartimento operativo di Hamas in Libano", prosegue il messaggio. "Shaheen è stato eliminato dopo aver pianificato di recente attacchi terroristici, diretti e finanziati dall'Iran, dal territorio libanese contro i cittadini dello stato di Israele - conclude il comunicato stampa -. Shaheen era una fonte significativa di conoscenza all'interno dell'organizzazione terroristica ed è stato responsabile durante la guerra di vari attacchi terroristici e lanciarazzi diretti ai civili israeliani".
Raid Idf in Libano, ucciso ufficiale Hamas che pianificava attacco
Un alto ufficiale di Hamas, Mohammed Shahin, è stato ucciso in un raid aereo israeliano condotto con un drone a Sidone, nel sud del Libano. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, confermando quanto aveva in precedenza scritto il quotidiano saudita al-Hadath. Il miliziano di Hamas è stato colpito perché, ha riferito l'esercito israeliano, stava pianificando un attacco contro Israele.
Iran: "Gli americani prepotenti su Gaza"
"Le dichiarazioni prepotenti degli americani e le richieste di occupare parti di un Paese sono una manifestazione della natura brutta, violenta, saccheggiatrice e autoritaria delle potenze arroganti e della complessa rete del sionismo": lo ha detto oggi il leader iraniano Ali Khamenei. Lo riporta l'Irna. Le sue parole seguono le recenti dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di voler acquistare e controllare Gaza. Khamenei ha inoltre chiesto ai funzionari iraniani di concentrarsi sul contrasto alle "minacce software dei nemici" e ha affermato: "Oggi, le potenze arroganti e coloniali sono arrabbiate con l'Iran, a causa della resistenza del Paese contro di loro".
Khamenei: "L'Iran può contrastare le minacce di una guerra dura"
"Oggi, l'Iran islamico si trova a un livello estremamente alto in termini di capacità di contrastare le minacce di una guerra dura": lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. "La rabbia dei colonialisti del mondo è dovuta al fatto che la Repubblica islamica è stata in grado di continuare, di rimanere ferma e di mostrare loro il suo potente pugno", ha detto Khamenei, durante un discorso pubblico nella città settentrionale di Tabriz, nella provincia dell'Azerjaijan orientale, come si legge sul suo profilo su X. Il leader iraniano ha menzionato nel suo discorso "minacce" da parte di "nemici" che punterebbero a manipolare l'opinione pubblica iraniana e a dividere la società ma si sarebbero rivelate inefficaci. "Fino ad oggi, le tentazioni del nemico non sono state in grado di scuotere i cuori del nostro popolo o di dissuadere i nostri giovani dalla loro determinazione e dall'andare avanti", ha detto la Guida suprema, riporta Mehr.
Appello di Beirut ai garanti della tregua per il ritiro di Israele
Il Libano ha chiesto ai garanti della tregua di ordinare a Israele di ritirare le sue truppe dal sud del Paese entro il 18 febbraio, nuova scadenza stabilita dopo l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah alla fine di novembre. "I garanti dell'accordo devono assumersi la loro responsabilita' fornendoci assistenza", ha affermato la presidenza libanese in una nota "Stiamo continuando i contatti a diversi livelli per spingere Israele a rispettare l'accordo, a ritirarsi nella data prevista e a liberare i prigionieri". Il leader di Hezbollah Naim Qassem ha dichiarato domenica che spetta al governo libanese spingere Israele a ritirare le sue truppe entro martedì. Secondo i termini dell'accordo, l'esercito israeliano avrebbe dovuto completare il ritiro dal Libano meridionale entro il 26 gennaio e lasciare schierati solo l'esercito libanese e le forze di peacekeeping delle Nazioni Unite. Hezbollah avrebbe dovuto smantellare le sue infrastrutture nel sud e ritirarsi a nord del fiume Litani. Ma la scadenza è stata posticipata al 18 febbraio. Secondo l'agenzia di stampa ufficiale Ani, l'esercito israeliano conduce operazioni quotidiane minando edifici al confine e continuando a compiere attacchi in tutto il Paese.
Lega araba: "Verso slittamento del summit il 27 su Gaza"
"L'ambasciatore Hossam Zaki, vicesegretario generale aggiunto della Lega Araba, ha confermato che il vertice arabo previsto al Cairo il 27 febbraio potrebbe essere rinviato di alcuni giorni 'per motivi logistici'": lo scrive il sito Al Masrawy sintetizzando un'intervista concessa dal dirigente a una tv. "Zaki ha spiegato che l'obiettivo principale del vertice è quello di organizzare un evento arabo di massimo livello per formulare una posizione forte e solidale sulla causa palestinese, in particolare riguardo alla questione dello sfollamento", aggiunge il sito senza fornire dettagli sui 'motivi logistici'. "La ragione riguarda i calendari e gli impegni dei leader. L'Egitto vuole che il giorno del vertice veda la presenza del maggior numero possibile di leader", ha detto il vicesegretario generale aggiunto dell'organizzazione degli Stati arabi, come si sente nell'intervista rilanciata sul proprio canale Youtube da una nota conduttrice dall'emittente On Tv, Lameis al Hadidi. "Se le date verranno modificate, si tratterà solo di pochi giorni", dice Zaki. "Si tratta di motivi logistici, non politici", ha sottolineato il dirigente.
Raid Idf in Libano, colpita auto a Sidone
Le Idf hanno condotto un raid aereo nel sud del Libano e più precisamente a Sidone, dove con un drone è stata colpita un'auto. Lo scrivono i media libanesi alla vigilia del giorno in cui le truppe israeliane dovrebbero ritirarsi dal Libano, secondo quanto previsto dall'accordo raggiunto a novembre con Hezbollah. ''Un drone nemico israeliano ha colpito un veicolo sull'autostrada'' a Sidone, ha riferito l'agenzia di stampa libanese Nna, aggiungendo che ''l'autista era ancora all'interno'' dell'auto quando è stata colpita.
Iran: "Il nostro programma nucleare pacifico continuerà"
"Il programma nucleare pacifico dell'Iran continuerà, in base ai diritti dell'Iran in quanto membro del Trattato di non proliferazione, e non mostreremo alcuna debolezza in questo senso": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei. Il portavoce rispondeva ai commenti del Consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, Michael Waltz, il quale ieri ha affermato che "l'Iran non può avere un'arma nucleare e tutte le opzioni sono sul tavolo per impedire al Paese di ottenere armi nucleari". Riferendosi alle dichiarazioni del capo dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) Rafael Grossi, secondo il quale non c'è molto tempo per risolvere i problemi con l'Iran, Baghaei - citato dalla TV di stato - ha sottolineato: "Il capo dell'Aiea dovrebbe agire nel quadro dei doveri di un istituto internazionale. Creare tensione politica non aiuterà e speriamo che riveda il suo percorso".
Guterres (Onu): "Pace possibile in MO con progresso verso 2 Stati"
Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres è tornato a ribadire l'importanza di un cessate il fuoco permanente a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi. "La pace - ha detto Guterres - è possibile in Medio Oriente e ciò inizia con un progresso tangibile, irreversibile e permanente verso la soluzione dei due Stati".
Ankara: "Con ostaggi liberi Israele riprenderà la guerra"
"Israele riprenderà la guerra una volta liberati gli ostaggi". Ne è certo il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che punta il dito contro il premier Benjamin Netanyahu e contro il presidente americano Donald Trump, che aveva promesso in campagna elettorale di porre fine ai conflitti in corso. "Non appena saranno liberati gli ostaggi Netanyahu dara' ordine di ricominciare la guerra, perchè purtroppo questo e' il suo vero scopo. E lo farà perche' a parte gli americani nessun altro può costringerli a fermarsi. Trump aveva promesso in campagna elettorale la fine delle guerre, ma le sue promesse rischiano seriamente di cadere nel vuoto", ha dichiarato Fidan.
In ostaggio da 500 giorni, le famiglie manifestano in Israele
Cinquecento giorni dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele, 500 giorni da quando i loro cari sono stati rapiti. Le famiglie degli ostaggi e attivisti israeliani sono scesi in piazza oggi a Gerusalemme e a Tel Aviv, così come anche in altre parti di Israele, per chiedere che possano essere liberate le persone ancora trattenute nella Striscia di Gaza. Osservando il digiuno fino alle 20 ora israeliana, le 19 in Italia, le famiglie degli ostaggi hanno manifestato sotto la residenza del primo ministro israeliano a Gerusalemme per poi dirigersi verso la Knesset, il Parlamento israeliano. Il sito di Haaretz spiega che la polizia è intervenuta a Gerusalemme per smantellare una protesta definita illegale accanto alla Knesset, dove alcuni manifestanti seduti in cerchio chiedevano il rilascio immediato degli ostaggi.
A Tel Aviv, gruppi di studenti stanno partecipando a visite guidate a Piazza degli ostaggi per apprendere informazioni sul luogo, sul massacro del 7 ottobre 2023 e sulla commemorazione dei 500 giorni di prigionia dei rapiti. ''Non abbandonateci più. Continuate con la fase 2 dell'accordo. Riportateli indietro!", ha detto Sylvia Cunio, madre degli ostaggi David e Ariel Cunio, manifestando a Carmei Gat nel sud di Israele.
Portavoce governo: "Israele non può fare nulla contro l'Iran"
"Israele non può fare nulla contro l'Iran": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, commentando la dichiarazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu secondo cui Israele `finirà il lavoro contro l'Iran'. "Tali minacce sono una chiara violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", ha aggiunto, citato dall'Irna.
Iran: "Continuano i colloqui con la Russia anche sul nucleare"
"Sono in corso relazioni e consultazioni continue tra la Repubblica islamica dell'Iran e la Russia a vari livelli e su varie questioni, tra cui il programma nucleare": lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, come riferisce Mehr. Il funzionario ha detto che ci sono contatti anche con i Paesi europei firmatari dell'accordo sul nucleare del 2015, ovvero Francia, Germania e Gran Bretagna, ma al momento non è ancora stata definita una data per un prossimo incontro. Baghaei ha sottolineato l'impegno dell'Iran nell'ambito del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp), nel contesto delle dichiarazioni di questi giorni da parte di Usa e Israele sul fatto che non deve essere permesso a Teheran di ottenere la bomba atomica. "Negli ultimi tre decenni, l'Iran ha preso in seria considerazione i suoi diritti e obblighi ai sensi del Tnp, e tutto ciò che viene fatto come programma nucleare pacifico dell'Iran è stato fatto sulla base dei diritti inscindibili dell'Iran in quanto membro del Tnp", ha detto il funzionario durante una conferenza stampa.

©IPA/Fotogramma
Coloni israeliani attaccano villaggi palestinesi a Nablus
Gruppi di coloni israeliani hanno attaccato durante la notte case e proprietà palestinesi nelle città e nei villaggi di Duma, Aqraba e Jurish nel governatorato di Nablus in Cisgiordania. I coloni hanno aggredito diverse persone e rubato decine di pecore, distrutto un allevamento di pollame e lanciato pietre contro case e veicoli, secondo fonti locali citate dall'agenzia di stampa Wafa.
Il Papa anche dall'ospedale chiama la parrocchia di Gaza
"Il Papa ci ha chiamati venerdì e sabato, era di buon umore, la voce un po' affaticata, ma ha voluto sapere come stiamo. Un collaboratore gli ha passato il telefono e ha potuto parlare con noi. Ieri invece ha riposato e sapevamo che non avrebbe telefonato". Lo riferisce a Tgcom24 uno dei responsabili della parrocchia Sacra Famiglia di Gaza, comunità cattolica presente nella Striscia. Il Papa in questi mesi ha chiamato tutti i giorni il parroco padre Gabriel Romanelli e il vice parroco, padre Yusuf Asad, per manifestare la sua vicinanza in questo momento cosi difficile per la popolazione.
Tehran: "Da Paesi del G7 pieno sostegno a Israele"
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha definito "infondata e irresponsabile" la dichiarazione critica dei ministri degli Esteri del G7 rilasciata ieri nei confronti di Teheran ed ha accusato i membri del gruppo di "sostegno militare, finanziario e politico a Israele". I ministri avevano respinto le azioni destabilizzanti dell'Iran, incluse le sue attività nucleari e missilistiche, il sostegno alle organizzazioni terroristiche nella regione e la violazione transnazionale dei diritti umani. Baghaei ha inoltre accusato i Paesi del G7 di ostacolare il ripristino della stabilità e della sicurezza regionali. "Le capacità militari e di difesa dell'Iran non servono solo a garantire la sicurezza nazionale, ma anche a contribuire alla pace e alla stabilità regionali", ha affermato, citato dall'Irna. Il portavoce ha inoltre respinto qualsiasi dubbio sulla natura "pacifica" delle attività nucleari dell'Iran.
Tunisia: "Solidarietà africana per il popolo palestinese"
Il ministro degli Esteri tunisino, Mohamed Ali Nafti ha chiesto di "rafforzare la solidarietà africana con il popolo fraterno palestinese di fronte alle continue violazioni da parte dell'entità sionista e ai tentativi di sfollamento forzato". Lo rende noto il suo ministero in un comunicato. Durante la sua partecipazione alla 38ma sessione ordinaria del Summit dell'Unione Africana in corso ad Addis Abeba, Nafti ha ribadito "la posizione ferma e di principio della Tunisia a sostegno della causa palestinese". Il ministro ha affermato anche "il sostegno della Tunisia ai suoi fratelli libici e il suo incrollabile sostegno alle aspirazioni del popolo libico di raggiungere la pace e la stabilità, nonché il suo impegno a far progredire il processo politico libico attraverso un percorso guidato basato sul dialogo e sul consenso nazionale, con l'assistenza delle Nazioni Unite e dell'Unione Africana". Nafti ha inoltre sottolineato "l'importanza di sforzi concertati africani e internazionali per fornire i necessari aiuti umanitari a coloro che sono stati colpiti da questo conflitto".
Israele, migliaia manifestano per il rilascio degli ostaggi. VIDEO
Media, Rubio ha lasciato Israele per l'Arabia Saudita
Il Segretario di Stato americano, Marco Rubio, ha lasciato questa mattina Israele per l'Arabia Saudita: lo ha constato un giornalista dell'agenzia di stampa Afp.
Israele, media: Netanyahu rimuoverà presto capo dello Shin Bet
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta pianificando di rimuovere nel prossimo futuro dal suo incarico il capo dello Shin Bet, Ronen Bar: lo riporta il media locale Kan. Nonostante da tempo circolino voci secondo cui Netanyahu vorrebbe che Bar se ne andasse, l'Ufficio del premier israeliano aveva già respinto tali affermazioni come "completamente infondate". Kan afferma invece che una volta che i servizi segreti dello Stato ebraico avranno completato le loro indagini interne sui fallimenti del 7 ottobre Netanyahu chiederà le dimissioni del responsabile dello Shin Bet.