Israele Medio Oriente, Netanyahu: "Se Hamas non libera ostaggi sabato sarà guerra"

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Hamas ribadisce l'impegno per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, ritenendo Israele responsabile per "complicazioni e ritardi". Israele continuerà a rispettare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza se Hamas libererà il sesto gruppo di ostaggi sabato. "Se Hamas non restituirà gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno l'Idf riprenderà a combattere intensamente finché Hamas non sarà definitivamente sconfitto". Così il premier israeliano. Anche Trump ribadisce l'ultimatum. 

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S'infiamma lo scontro sulla tregua a Gaza. 'Hamas liberi gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno o sarà guerra', avverte il primo ministro israeliano Netanyahu che ha ordinato all'esercito di 'radunare le forze dentro e intorno alla Striscia di Gaza'. Un ultimatum ad Hamas che ha ribadito anche il presidente degli Stati Uniti Trump, che ieri aveva minacciato 'l'inferno' se i miliziani palestinesi non rispetteranno gli obblighi del cessate il fuoco. Il re di Giordania ricevuto alla Casa Bianca: 'No allo sfollamento di Gaza'. Il tycoon minaccia il taglio degli aiuti. Il Papa contro il presidente americano: 'Deportare i migranti ferisce la dignità dell'uomo', scrive in una lettera ai vescovi Usa. La replica: 'Pensi alla sua Chiesa, il Vaticano ha un muro intorno'.

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Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni

Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. L'ANALISI

Colloqui di con Emirati e Bahrein

Il Segretario di Stato degli Stati Uniti, Marco Rubio, ha chiamato il  Presidente degli Emirati Arabi Uniti (EAU), Mohamed bin Zayed Al Nahyan,  in un momento critico per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza,  dopo che Hamas ha minacciato di sospendere la liberazione degli ostaggi. Rubio e il leader degli emirati "hanno parlato dell'accordo di  cessate il fuoco a Gaza e l'importanza di garantire che Hamas liberi  tutti gli ostaggi, compresi i cittadini americani", ha spiegato la  portavoce del Dipartimento di Stato, Tammy Bruce, in un comunicato. Il capo della diplomazia americana ha ringraziato il Presidente "per  l'assistenza umanitaria degli Emirati Arabi Uniti a Gaza e ha  sottolineato la necessità imperiosa di garantire che Hamas non possa mai  più governare Gaza o minacciare Israele". Rubio inizierà alla fine di questa settimana il suo primo tour in  Medio Oriente, che lo porterà in Israele, negli Emirati, in Qatar e  Arabia Saudita, con una sosta in Germania per partecipare alla  conferenza di Monaco. Il Segretario di Stato ha anche chiamato il principe ereditario e  primo ministro del Bahrein, Salman bin Hamad bin Isa Al Khalifa, per  parlare "dell'opportunità storica di raggiungere una pace duratura e la  stabilità in tutto il Medio Oriente", ha spiegato Bruce in un altro  comunicato. Le chiamate sono avvenute lo stesso giorno in cui il presidente degli  Stati Uniti, Donald Trump, ha incontrato alla Casa Bianca il re della  Giordania, Abdullah II.

Egitto: presenteremo visione per Gaza senza sfollamenti

L'Egitto ha reso noto di voler presentare una "visione" per la ricostruzione di Gaza che non preveda lo sfollamento dei palestinesi dalla Striscia.

Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. LE FOTO

Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania

"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO

Trump

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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

Israele si ritira dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu: "Ci demonizza"

In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar  fa sapere di accogliere con favore "la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio". LEGGI L'ARTICOLO

Il Re di Giordania ribadisce: "Contrari allo sfollamento dei palestinesi"

Il re di Giordania ha affermato su X di aver espresso a Donald Trump la sua "ferma opposizione allo sfollamento dei palestinesi a Gaza e nella Cisgiordania occupata". Nel post, il re Abdallah ha spiegato che "questa è una posizione araba comune. Ricostruire Gaza senza sfollare i palestinesi e affrontare la terribile situazione umanitaria dovrebbe essere una priorità". 

Hamas: "Le dichiarazioni di Trump sono razziste"

Hamas ha definito i commenti del Presidente degli Stati Uniti "un appello alla pulizia etnica". In una dichiarazione pubblicata sul suo canale Telegram, Hamas ha respinto l'insistenza di Trump affinchè gli Stati Uniti prendano il controllo della Striscia e trasferiscano i suoi due milioni di abitanti in Giordania ed Egitto. "Le dichiarazioni di Trump sono razziste e un appello alla pulizia etnica con l'obiettivo di liquidare la causa palestinese e negare gli immutabili diritti nazionali del nostro popolo", ha affermato Hamas. Il gruppo armato ha anche affermato di essere impegnato a rispettare l'accordo di cessate il fuoco, accusando Israele di non aver rispettato la sua parte dell'accordo: "Sottolineiamo che l'occupazione è la parte che non ha rispettato i suoi impegni, e quindi la responsabilità per eventuali complicazioni o ritardi ricade su di essa", ha affermato. Hamas accusa Israele di consentire solo consegne limitate di aiuti a Gaza e di uccidere palestinesi all'interno dell'enclave nonostante la tregua in corso. Israele nega di trattenere le forniture di aiuti e afferma di aver sparato contro persone che ignorano gli avvertimenti di non avvicinarsi alle posizioni delle truppe israeliane

Gaza, le moschee riprese dal drone prima e dopo la guerra

Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO

Rubio: "Hamas è il male allo stato puro"

Finchè Hamas controllerà Gaza, non ci sarà pace in Medio Oriente perchè il movimento è la quintessenza del male. A ribadire la posizione degli Stati Uniti è stato il segretario di Stato americano, Marc Rubio, in un post pubblicato dell'account X del dipartimento di Stato. "Non ci sarà pace in Medio Oriente finchè un gruppo come Hamas controllera' fisicamente il territorio e sara' la potenza dominante a Gaza o in qualsiasi altro luogo del Medio Oriente", si legge, "Hamas è il male. E' male allo stato puro". 

Hamas: "Continuiamo a rispettare la tregua ma Israele no"

Hamas ha garantito il suo impegno a tenere fede all'accordo di cessate il fuoco. E' Israele, ha però accusato, a non rispettarlo. "Hamas è impegnata nell'accordo di cessate il fuoco che anche l'occupante ha sottoscritto", ha dichiarato il gruppo militante palestinese. Al contrario, "l'occupante è la parte che non ha rispettato i propri impegni ed è responsabile di eventuali complicazioni o ritardi". 

Gaza, Hamas frena sul prossimo scambio di ostaggi con Israele. Cosa sta succedendo

Rinviato a tempo indeterminato lo scambio di ostaggi previsto per sabato tra Israele e Hamas: ad annunciarlo è stato quest’ultimo, sostenendo però come “la porta resti aperta come messaggio di avvertimento all’occupante e per dare ai mediatori tempo sufficiente”. Tra le ragioni ci sarebbe anche il piano del presidente Usa Donald Trump di acquisire il controllo di Gaza e trasferire i palestinesi in altri Paesi. “Non avranno possibilità di rientrare, perché avranno alloggi molto migliori”, ha dichiarato in un’intervista a Fox News. COSA SUCCEDE

Hamas: "Israele responsabile per complicazioni e ritardi"

Hamas ribadisce l'impegno per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, ritenendo Israele responsabile per "complicazioni e ritardi"

Teheran: "Le parole di Trump irresponsabili e provocatorie"

L'Iran è  tornato a criticare il presidente Donald Trump per le minacce di  ricorrere all'uso della forza contro Teheran definite "irresponsabili".  In una lettera al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e al  segretario generale delle Nazioni Unite, l'ambasciatore e rappresentante  permanente dell'Iran all'Onu, Amir Saeed Iravani, ha "respinto e  condannato categoricamente" le parole di Trump. "Queste dichiarazioni sconsiderate e provocatorie sono una chiara  violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni  Unite", ha spiegato nella lettera pubblicata dall'agenzia di stampa  iraniana Irna.  "In qualità di membro responsabile delle Nazioni Unite impegnato nel  mantenimento della pace, della sicurezza e della cooperazione  internazionale, l'Iran difenderà risolutamente la sua sovranità,  integrità territoriale e interessi nazionali contro qualsiasi atto  ostile", ha ammonito. 

Salvini in Israele vede Netanyahu: "Speranza di pace grazie a Trump"

Il vicepremier ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana, a cui ha ribadito il riconoscimento di Israele come "baluardo del mondo libero". Ieri il faccia a faccia con il primo ministro, al quale - ha detto il leader della Lega - "ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti decisioni indecenti della Cpi, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione". Oggi in conferenza stampa ha detto: "Bisogna eradicare Hamas". LEGGI L'ARTICOLO

Trump: "Non credo che Hamas libererà gli ostaggi sabato". VIDEO

Il re di Giordania: "Trump può portarci al traguardo"

"Credo veramente che, con tutte le sfide che abbiamo in Medio Oriente, finalmente vedo qualcuno che può portarci al traguardo e portare stabilità, pace e prosperità a tutti noi nella regione. E credo che sia nostra responsabilità collettiva in Medio Oriente continuare a lavorare con lei, sostenendola nel raggiungimento di questi obiettivi di prosperità": lo ha detto il re Abdallah II di Giordania nello studio Ovale con Donald Trump. 

Idf verso l'approvazione dei piani di battaglia se salta la tregua

Il Comando meridionale dell'Idf sta approvando i piani di battaglia per la Striscia di Gaza nel caso in cui l'accordo di cessate il fuoco con Hamas fallisca, secondo l'esercito. Lo riporta il Times of Israel. Attualmente, due divisioni dell'Idf sono responsabili delle difese lungo il confine di Gaza e il Corridoio Filadelfia: la 162a Divisione e la Divisione di Gaza. Da ieri sera, diverse brigate e unità delle forze speciali sono state dispiegate presso il Comando meridionale per rafforzare le forze esistenti. Diverse altre brigate sono in stand-by e saranno dispiegate presso il Comando meridionale se necessario. Altre divisioni sono attualmente in fase di preparazione per un possibile dispiegamento a Gaza, a seconda degli sviluppi. 

Hamas: "Non daremo ostaggi se Israele non rispetta gli accordi"

Hamas ha affermato che non rilascerà gli ostaggi se Israele non rispetta le condizioni dell'accordo di Gaza. Lo riporta Al Arabiya rilanciato dall'agenzia russa Tass. 

Futuro Medio Oriente, dove vivono i rifugiati palestinesi. VIDEO

Smotrich a Netanyahu: "Rapiti tutti liberi sabato o l'inferno"

Il ministro delle Finanze di estrema destra di Israele Bezalel Smotrich ha chiesto al premier israeliano di "aprire le porte dell'inferno" ad Hamas se il gruppo palestinese non libererà tutti gli ostaggi entro sabato. In una dichiarazione, Smotrich ha esortato il premier Benyamin Netanyahu a "informare Hamas in modo inequivocabile: o tutti gli ostaggi vengono rilasciati entro sabato, niente più fasi, niente più giochi, o apriamo loro le porte dell'inferno". 

Trump: "Non parteciperò a titolo privato allo sviluppo di Gaza"

Donald Trump ha detto che non parteciperà a titolo privato nello sviluppo immobiliare di Gaza. "Non c'è niente da comprare. La prenderemo, la terremo, la custodiremo gelosamente." Lo ha detto Donald Trump, nello studio Ovale col re di Giordania, rispondendo ad una domanda sulla sua intenzione di "comprare Gaza" e aggiungendo di poterla prendere "in base all'autorità Usa". "Alla fine ci riusciremo e creeremo molti posti di lavoro per la popolazione del Medio Oriente. Sarà per la popolazione del Medio Oriente. Ma penso che potrebbe essere un diamante", ha aggiunto. 

Sanchez: "Espellere la popolazione da Gaza è inaccettabile"

"Spagna e Irlanda condividono  la grande preoccupazione per la situazione" in Medio Oriente, "fanno appello al mantenimento del cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi" e ritengono "inaccettabili le espulsioni della popolazione da Gaza" proposte dal presidente statunitense Donald Trump. E' quanto hanno ribadito oggi il premier spagnolo, Pedro Sanchez, e il primo ministro irlandese, Micheal Martin, nel corso di un colloquio telefonico del quale ha dato notizia lo stesso capo del governo iberico su X. Spagna e Irlanda, che con la Norvegia nel maggio scorso hanno riconosciuto lo Stato di Palestina, segnalano che "le espulsioni della popolazione sono inaccettabili e l'unica via d'uscita è la soluzione dei due Stati, con il pieno rispetto del Diritto Internazionale", si legge nel post. Con il suo omologo irlandese, Sanchez condivide inoltre che "l'Ue ha un ruolo importante da giocare" in Medio Oriente, in funzione di una pace giusta e duratura.

L'Idf richiama i riservisti per rafforzare le truppe a Gaza

Dopo una nuova valutazione, le Idf affermano che stanno ulteriormente rafforzando le forze nel Comando Meridionale dopo che Hamas ha dichiarato che avrebbe rinviato il rilascio degli ostaggi. L'esercito descrive il rafforzamento delle truppe come "esteso" e afferma che include il richiamo dei riservisti. "I rinforzi delle truppe e la mobilitazione dei riservisti vengono effettuati in preparazione di vari scenari", ha dichiarato l'Idf. 

Ieri l'esercito ha innalzato il livello di allerta presso il Comando Meridionale, prevedendo un possibile ritorno dei combattimenti nella Striscia di Gaza se l'accordo di cessate il fuoco e la presa degli ostaggi dovesse fallire.

L'Ue: "Bene ruolo Usa per ricostruire Gaza, ma no a sfollamenti"

"La comunità internazionale deve lavorare con i palestinesi per ricostruire Gaza. Accoglieremmo con favore un ruolo proattivo da parte degli Stati Uniti in questo processo di ricostruzione. Vale anche la pena di ricordare che tra le cinque condizioni chiave poste l'anno scorso dalla Presidente della Commissione su Gaza, una riguardava la parte essenziale del futuro Stato palestinese, che non ci fossero ulteriori sfollamenti di palestinesi". Lo ha detto la commissaria europea al Mediterraneo, Dubravka Suica, al termine del dibattito in plenaria a Strasburgo sul Medio Oriente. La commissaria ha confermato che l'Unione Europea terrà il consiglio di associazione con Israele il 24 febbraio a margine del Consiglio Affari Esteri, mentre il dialogo ad alto livello con l'Autorità Palestinese si svolgerà a margine del Consiglio Affari Esteri del 17 marzo. 

Raid israeliani in Cisgiordania, Parigi deplora vittime civili

La Francia "deplora le numerose vittime civili, in particolare bambini, e sfollati, causate dalle operazioni israeliane in corso nel nord della Cisgiordania": è quanto si legge in una nota diffusa dal ministero degli Esteri della Francia. "I metodi di uso della forza impiegati dall'esercito israeliano in Cisgiordania - prosegue il comunicato - costituiscono motivo di estrema preoccupazione. La Francia invita le autorità israeliane a dar prova della massima moderazione nell'uso della forza e a rispettare i loro obblighi internazionali in materia di diritto internazionale umanitario garantendo la protezione della popolazione civile nei territori palestinesi occupati. I bambini - avverte Parigi - non dovrebbero mai essere presi di mira". 

Trump insiste: "Hamas liberi tutti gli ostaggi sabato"

Donald Trump ha ribadito il suo ultimatum ad Hamas per il rilascio di "tutti" gli ostaggi sabato. Ieri aveva minacciato "l'inferno" in caso di mancato rispetto dell'impegno. 

Trump

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Netanyahu: "Guerra se Hamas non libera gli ostaggi sabato"

"La decisione che il governo ha approvato all'unanimitè è questa: se Hamas non restituirà gli ostaggi entro sabato a mezzogiorno, il cessate il fuoco terminerà e l'Idf riprenderà a combattere intensamente finchè Hamas non sarà definitivamente sconfitto". Lo ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu.

Morto a Gaza Shlomo, il più anziano degli ostaggi

Era scomparso dalla sua abitazione nel kibbutz Kissufim, che aveva contribuito a fondare, il 7 ottobre 2023. I miliziani lo trascinarono fuori dalla casa davanti agli occhi terrorizzati della moglie facendolo salire su un'auto dopo averlo bendato e picchiato e di lui non si è saputo più nulla. Oggi è arrivata la notizia che Shlomo Mantzur, l'ostaggio più anziano nelle mani di Hamas (a marzo avrebbe compiuto 87 anni), è stato ucciso il giorno stesso dell'attacco dei terroristi. Il suo corpo è stato poi portato a Gaza, dove è ancora in mano al gruppo armato palestinese, ha confermato l'esercito israeliano. "Con il cuore pesante, noi membri del kibbutz abbiamo ricevuto questa mattina la notizia dell'omicidio del nostro caro amico Shlomo Mantzur che è stato rapito dalla sua casa durante l'attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2023", ha annunciato la comunità. "Questo è uno dei giorni più difficili nella storia del nostro kibbutz", ha aggiunto. Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha condiviso il dolore della famiglia e ha affermato che "non ci fermeremo né resteremo in silenzio" finché il corpo di Mantzur non sarà riportato in Israele per una degna sepoltura. "Continueremo a lavorare in ogni modo per restituire tutti i rapiti, sia vivi che morti", ha detto il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz..

Ministro di Israele: "D'accordo con Trump, scatenare l'inferno se gli ostaggi non tornano"

Il ministro delle comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi , ha detto di esser d'accordo con le parole di Trump di "lasciare che l'inferno si scateni" a Gaza se tutti i prigionieri israeliani rimasti non saranno rilasciati entro sabato. In un post su X ha scritto: "La risposta deve essere esattamente quella suggerita dal presidente Trump. Interrompere completamente gli aiuti umanitari, tagliare l'elettricità, l'acqua e le comunicazioni e ricorrere alla forza brutale e sproporzionata fino al ritorno degli ostaggi. E' tempo di aprire le porte dell'inferno ad Hamas, e questa volta senza alcuna restrizione per i nostri eroici combattenti".

Fonte Israele: "Avanti con la tregua se tre ostaggi liberi sabato"

Israele continuerà a rispettare l'accordo di cessate il fuoco a Gaza se Hamas libererà il sesto gruppo di ostaggi sabato, come previsto dai termini dell'intesa siglata a gennaio. Lo riporta Channel 12, al termine del lungo gabinetto di sicurezza presieduto da Benyamin Netanyahu. Secondo Times of Israel il portavoce del primo ministro, Omer Dostri, ha chiesto a tutti i ministri di non rilasciare interviste su Gaza. 

Al-Dahdouh: "A Gaza morti più di 200 giornalisti"

"La storia del lavoro giornalistico sulla striscia di Gaza è molto strana e difficile. Io mi trovo qua fra di voi e non credo ai miei occhi di essere sopravvissuto a quello che ho visto e ho vissuto. Il giornalismo nelle altre parti del mondo è professione dei fastidi e delle polemiche, a Gaza si può definire la professione della morte, chi lavora deve sapere di avvicinarsi alla morte. Purtroppo non minaccia solo il giornalista in sé, ma tocca alla moglie, ai figli, ai nonni, al padre, ai cugini, alla sua famiglia". Inizia così il racconto di Wael Al-Dahdouh, giornalista palestinese di Al Jazeera, alla Camera dei deputati, nella conferenza stampa organizzata dalla deputata del Movimento 5 stelle Stefania Ascari “Dentro Gaza: testimonianza dal fronte”. 

"La storia della guerra di Gaza è fuori di ogni logica. Il nostro lavoro era raccontare che Gaza era accerchiata minuto per minuto. La guerra ci ha sorpreso ogni volta, sempre più crudele. A Gaza le porte erano chiuse, i giornalisti hanno provato in tutti i modi a raccontare quello che stava accadendo. Noi giornalisti abbiamo detto sempre 'non siamo una parte della guerra, ma dei professionisti'. Nonostante questo abbiamo pagato un prezzo altissimo - aggiunge -. Più di 200 colleghi sono caduti martiri in attacchi diretti, molti di questi mentre il collega stava lavorando, era in diretta. Nonostante le scritte 'press' e nonostante il fatto noi ci muovevamo con estrema cautela. Malgrado questo ci sparavano contro, anche io sono stato ferito. Il mio operatore ha perso la vita e tre uomini del pronto soccorso di Gaza sono morti nell'attacco contro di me. Mi sono salvato per miracolo".

Baerbock: "L'accordo su Gaza appeso a un filo"

Annalena Baerbock, ministra degli Esteri della Germania, ha scritto su diversi social: "L'accordo sugli ostaggi ha riportato più di venti uomini e donne alle loro famiglie dalle mani di Hamas. Un sollievo incredibile". La ministra ha poi indicato la necessità di provvedere alle necessità della popolazione civile di Gaza e ha ricordato "Il diritto internazionale è chiaro, non ci può essere nessuna espulsione da Gaza". Baerbock conclude così: "La tregua è appesa a un filo. È irresponsabile che Hamas metta in gioco l'accordo con tanta leggerezza. Anche il governo israeliano e gli Stati Uniti devono fare di tutto perché si arrivi alla fase due e a una prospettiva per una vera pace". 

Francia : "I metodi dell'Idf in Cisgiordania estremamente preoccupanti"

"I metodi di uso della forza da parte dell'esercito israeliano in Cisgiordania sono motivo di estrema preoccupazione. La Francia invita le autorità israeliane a esercitare la massima moderazione nell'uso della forza e a rispettare i propri obblighi internazionali, ai sensi del diritto umanitario internazionale, assicurando la protezione della popolazione civile nei territori palestinesi occupati. I bambini non possono essere bersagli". Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri francese.

Onu: "Per ricostruire Gaza servono più di 53 miliardi"

Per la ricostruzione di Gaza ci vorranno più di 53 miliardi di dollari. A fare i conti è l'Onu. "I requisiti di finanziamento a breve, medio e lungo termine per il recupero e la ricostruzione nella Striscia di Gaza sono stimati in 53,1 miliardi di dollari. Di questi, i requisiti di finanziamento a breve termine per i primi tre anni sono stimati in circa 20,5 miliardi", ha scritto il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres in un rapporto commissionato dall'Assemblea Generale. 

Gaza

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Salvini: "La liberazione degli ostaggi proceda come pattuito"

"Spero che nei prossimi giorni, da qui a sabato, non si torni indietro e che, quindi, la liberazione degli ostaggi proceda come pattuito". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini in un passaggio della conferenza stampa a Gerusalemme. "Saranno ore delicate in Israele quindi conto che il buon senso non riporti indietro le lancette dell'orologio", ha sottolineato il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti. 

Media: "Netanyahu ha incontrato negli Usa ideatore piano Trump per Gaza"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha incontrato l'ex consigliere senior della Casa Bianca Jared Kushner, considerato l'ideatore del piano di Trump per Gaza, durante la sua visita a Washington la scorsa settimana. Lo rivela Axios, citando alti funzionari a conoscenza dell'incontro, secondo cui i due hanno discusso di una serie di questioni, tra cui il controverso piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per il controllo della Striscia di Gaza.

Kushner, marito della figlia di Trump, Ivanka, sarebbe stato una forza trainante del piano di Trump e avrebbe preso parte alla stesura dell'annuncio sulla questione, fatto dal presidente insieme a Netanyahu durante una conferenza stampa alla Casa Bianca. Come è noto, il piano prevede lo svuotamento della Striscia dai suoi residenti e la sua trasformazione nella “Riviera del Medio Oriente”.

La famiglia dell'ostaggio Omri Miran: "Dovrebbe essere vivo"

La famiglia di Omri Miran , 46 anni, ostaggio di Hamas, afferma di aver ricevuto la notizia che è ancora in vita, tramite un ostaggio recentemente rilasciato da Gaza nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Lo riporta il Times of Israel. I fratelli Boaz e Nadav Miran affermano che l'ostaggio tornato ha detto loro di essere stato trattenuto con Omri fino a luglio 2024 e che a quel tempo sembrava stare bene fisicamente. I due, tuttavia, hanno detto che la sua situazione potrebbe essere peggiorata nei sette mesi trascorsi. Miran è stato preso prigioniero il 7 ottobre 2023, dal Kibbutz Nahal Oz, da terroristi che lo hanno portato oltre confine con la sua stessa auto. 

Salvini: "Hamas va eradicata prima di ogni ragionamento"

Con Netanyahu "abbiamo ragionato di ciò che è stato e che sarà. Sono ore delicate, conto che il buonsenso" consenta di non riportare "indietro le lancette dell'orologio. Trovo singolare che alcuni media abbiano messo sullo stesso piano Trump e Hamas, addirittura dicendo che le parole di Trump potrebbero essere un rallentamento sulla via della pace secondo la denuncia di Hamas. Mi fa orrore che si metta sullo stesso piano le dichiarazioni di un'organizzazione terroristica, l'eradicazione della quale è presupposto per ogni altro ragionamento, con le parole" del presidente Usa. Così il vicepremier Matteo Salvini a Gerusalemme. 

Salvini: "Ho stretto con orgoglio la mano a Netanyahu"

Con Benjamin Netanyahu "abbiamo parlato anche del futuro di Gaza, dei rapporti con i Paesi arabi, delle prossime missioni da concordare. Ho stretto con orgoglio la mano al premier democraticamente eletto della democrazia che è lo Stato di Israele, mi spiace che qualcuno se ne abbia a male". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini in un passaggio della conferenza stampa a Gerusalemme.

Salvini

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Soldati israeliani fanno esplodere una casa palestinese a Jenin

Le forze israeliane hanno fatto saltare in aria un'altra abitazione palestinese nel campo profughi assediato di Jenin, in Cisgiordania. I media locali palestinesi hanno riferito che la casa a due piani apparteneva alla famiglia di un combattente palestinese ucciso a luglio dalle Idf.

Nelle tre settimane successive all'entrata in vigore del cessate il fuoco a Gaza, l'esercito israeliano ha fatto esplodere o incendiato decine di case nella Cisgiordania settentrionale.

Trump riceve re di Giordania, sullo sfondo le tensioni su Gaza

Donald Trump riceverà il re di Giordania alla Casa Bianca alle 11.30 locali, le 17.30 in Italia, quindi avra' un bilaterale con lui nello studio Ovale e un lunch. Non sono previste conferenze stampa congiunte ma eventuali dichiarazioni prima del difficile faccia a faccia, dopo la minaccia del presidente di tagliare gli aiuti Usa ad Amman e al Cairo se non accoglieranno i palestinesi di Gaza.

Berlino: "La tregua prosegua, sfollare i palestinesi è illegale"

"Il cessate il fuoco è appeso a un filo. E' sconsiderato da parte di Hamas mettere a rischio l'accordo. Allo stesso tempo, il governo israeliano e gli Stati Uniti devono fare tutto il possibile per avanzare alla Fase 2 e lavorare verso un vero percorso verso la pace". Lo ha affermato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock su X, alla luce dell'impasse in cui si trova l'accordo per una tregua a Gaza, sottolineando che "il diritto internazionale è chiaro, non ci deve essere alcuno spostamento forzato da Gaza". "L'accordo sugli ostaggi ha già garantito la liberazione di oltre 20 donne e uomini da Hamas, riunendoli alle loro famiglie: un immenso sollievo", ha scritto la responsabile della diplomazia di Berlino, esprimendo "preoccupazione per coloro che sono ancora in prigionia, compresi gli ostaggi tedeschi". "La popolazione civile a Gaza ha sopportato difficoltà inimmaginabili - ha continuato Baerbock - Ora, l'attenzione deve essere rivolta alla fornitura di cibo, medicine e ricostruzione. Un cessate il fuoco è essenziale per raggiungere questo obiettivo".

Houthi: "Pronti a colpire Israele se l'Idf riprende attacchi su Gaza"

I miliziani yemeniti Houthi si sono detti ''pronti a riprendere gli attacchi contro Israele'' se le Forze di difesa israeliane (Idf) decidessero di ''riprendere gli attacchi contro la Striscia di Gaza''. Lo ha dichiarato il leader degli Houthi, Abdul-Malek Al Houthi, affermando che ''non lasceremo soli i palestinesi di Gaza''.

Houthi

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Israele, Salvini incontra il presidente della Knesset Amir Ohana: "Voi baluardo del mondo libero"

- Il vicepremier e ministro Matteo Salvini ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana. È stata l'occasione per confermare l'amicizia e la cooperazione tra i due Paesi ed acquisire le valutazioni dello speaker del Parlamento sulle dinamiche politiche emerse a seguito del 7 ottobre. lo rende noto lo staff del vicepremier italiano e leader della Lega. Salvini -viene fatto sapere- ha riconosciuto Israele quale baluardo del mondo libero ed ha ribadito l’auspicio che si apra una pagina nuova per le dinamiche di tutto il Medio Oriente. Il vicepremier italiano è tornato ad esprimere forti perplessità sulle posizioni assunte da alcuni organismi internazionali come la Cpi.

Domiciliari per i due noti librai Muna di Gerusalemme Est

Sono stati rilasciati e mandati agli arresti domiciliari per cinque giorni Ahmad e Mahmoud Muna, i due proprietari della nota libreria Educational Bookshop di Gerusalemme Est. Nipote e zio sono stati arrestati domenica scorsa con l'accusa di aver venduto libri contenenti "incitamento e sostegno al terrorismo". La polizia ha fatto irruzione nella sede della libreria a Gerusalemme Est e l'ha perquisita, rovesciando libri e quaderni per terra e portandone via alcuni. Tra questi, un libro da colorare per bambini intitolato "Dal fiume al mare". L'Educational Bookshop è un'istituzione culturale nella città, molto conosciuta e frequentata da palestinesi, israeliani e stranieri, tra cui diplomatici e giornalisti. Fondata nel 1984 nella centrale via Salah al-Din a Gerusalemme Est, vende libri in arabo ed ebraico e ha una filiale all'interno dell'American Colony. Il loro arresto ha provocato un'ondata di proteste, in citta' ma anche all'estero dove sono noti. Si è trattato di un "arresto brutale e duro", ha commentato Ahmad Muna dopo il rilascio. Insieme ai dominciali, il tribunale ha anche ordinato loro di non recarsi alla libreria per altri 20 giorni.

Re di Giordania vede Waltz: "Serve pace giusta con soluzione due stati"

In visita negli Stati Uniti, re Abdullah II di Giordania ha incontrato il consigliere per la Sicurezza nazionale, Mike Waltz. Lo riferisce l'agenzia Petra. Al centro del colloquio, avvenuto nelle scorse ore in attesa dell'incontro tra il sovrano e il presidente americano Donald Trump, ci sono stati gli ultimi sviluppi nella regione e la "partnership strategica" tra la Giordania e gli Stati Uniti. Re Abdullah, si legge ancora, ha ribadito la "posizione ferma della Giordania sulla causa palestinese e l'importanza di una pace giusta e globale sulla base della soluzione dei due stati, sottolineando il ruolo cruciale degli Stati Uniti a sostegno degli sforzi di pace".

Media: "Idf valuta presenza fissa in campo Tulkarem"

I vertici delle forze armate israeliane stanno valutando se dispiegare truppe in modo permanente ed esclusivo nei campi profughi nelle città di Tulkarem e Nur a-Shams, in Cisgiordania, per alcuni mesi. E' quanto riferito da Yedioth Ahronoth, precisando che allo studio c'è anche la possibilità di installare postazioni in determinati luoghi all'interno dei due campi palestinesi.

Netanyahu: "Lutto per morte ostaggio Mansour, li riporteremo tutti a casa"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato di ''condividere il profondo lutto della famiglia'' di Shlomo Mansour, l'ostaggio più anziano di Hamas nella Striscia di Gaza la cui morte è stata confermata oggi. ''Non ci fermeremo e non resteremo in silenzio finché non sarà riportato in Israele per la sepoltura'', ha aggiunto Netanyahu, promettendo che ''continueremo ad agire con determinazione finché non riporteremo a casa tutti gli ostaggi, i vivi e i morti".

Il premier israeliano ha poi voluto ricordare che Mansour è stato ''un fondatore del Kibbutz Kissufim". Da bambino, ha poi aggiunto, è sopravvissuto al pogrom di Farhud condotto contro gli ebrei a Baghdad, in Iraq.

Guterres: "Evitare ripresa ostilità a Gaza, Hamas proceda con previsto rilascio ostaggi"

"Dobbiamo evitare a tutti i costi una ripresa delle ostilità a Gaza, che porterebbe a una tragedia immensa". Così su X il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che fa "appello a Hamas affinché proceda con la liberazione degli ostaggi come previsto". "Entrambe le parti devono rispettare scrupolosamente gli impegni assunti nell'accordo di cessate il fuoco - rimarca - e riprendere negoziati seri".

Guterres: "Hamas proceda con prevista liberazione ostaggi"

"Dobbiamo evitare a tutti i costi la ripresa delle ostilità a Gaza che porterebbe a un'immensa tragedia. Faccio appello ad Hamas affinché proceda con la prevista liberazione degli ostaggi": lo scrive su X il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Entrambe le parti devono rispettare pienamente gli impegni presi nell'accordo di cessate il fuoco e riprendere negoziati seri", aggiunge. 

Iran-Italia: invito a rilancio dialogo per favorire pace in M.O.

L'auspicio di poter rilanciare "al massimo livello diplomatico" il dialogo tra Roma e Teheran, sullo sfondo dei "profondi cambiamenti" in corso in Medio Oriente, è stato espresso da entrambi i Paesi nella cerimonia che si è svolta ieri sera all'ambasciata della Repubblica islamica a Roma, in occasione della Festa nazionale dell'Iran. Nel suo discorso, l'ambasciatore iraniano, Mohammad Reza Sabouri, ha ricordato che l'Iran è un "protagonista centrale" nelle dinamiche regionali e internazionali e ha assicurato che Teheran "intende svolgere un ruolo attivo nello sviluppo della pace e della stabilità regionali e globali". "Sullo sfondo di sviluppi regionali che hanno portato profondi cambiamenti nelle dinamiche politiche e militari del Medio Oriente", ha proseguito, "sottolineiamo la necessità di rafforzare il dialogo e la cooperazione tra i Paesi della regione". "Crediamo che il destino del Medio Oriente debba essere determinato dagli attori regionali originari e non attraverso l'intervento di soggetti esterni", ha poi dichiarato l'ambasciatore. Dal canto suo, Maurizio Greganti, direttore centrale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente alla Farnesina, ha invitato a non dimenticare che "l'Iran ha ora un'importante opportunità di contribuire in modo positivo e costruttivo a una nuova era per il Medio Oriente". In questo senso, ha sottolineato il diplomatico, l'Italia "ha accolto con favore" l'accordo di cessate il fuoco a Gaza, quello in Libano, dove si è arrivati anche alla formazione di un nuovo governo e si "augura vivamente" che in un altro Paese dove l'Iran esercita una forte influenza, lo Yemen, "gli Houthi seguono l'esempio, aprendo la strada a progressi concreti cessando i loro attacchi illegali contro le navi che transitano nel Mar Rosso e consentendo la ripresa dei negoziati intra-yemeniti, sotto la guida delle Nazioni Unite". "Potremmo non essere d'accordo su certi argomenti anche fondamentali come i diritti civili, inclusa la libertà di religione, e sulla pena di morte", ha notato Greganti, "tuttavia, le relazioni tra le nostre popolazioni sono profonde e solide ed è nostra responsabilità coltivarle ecco perché non vediamo l'ora di riprendere le consultazioni al massimo livello diplomatico". "Dialogo e cooperazione tra nazioni e governi sono diventati doppiamente importanti nell'attuale situazione mondiale, caratterizzata da numerose crisi", ha concordato Sabouri. "L'Iran", ha concluso l'ambasciatore, "ritiene che solo attraverso il rispetto reciproco, l'interazione costruttiva e l'adesione ai principi della giustizia e del diritto internazionale si possano gestire le sfide comuni e costruire un futuro luminoso per tutte le nazioni.

Militari israeliani confermano morte ostaggio più anziano di Hamas: "Ucciso il 7/10"

I militari israeliani hanno confermato la morte di Shlomo Mansour, precisando che è stato ucciso nell'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 in Israele e che i suoi resti sono nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Haaretz dopo che il Kibbutz di Kissufim, nel sud di Israele, dove l'uomo viveva ha reso noto di aver "ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia nelle mani di Hamas del nostro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, rapito dalla sua abitazione".

Katz: "Continueremo a lavorare per il ritorno di tutti gli ostaggi"

"Continueremo a lavorare in ogni modo per il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e morti. E' nostro dovere morale e nostro obiettivo principale". Lo scrive su X il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, dopo che da Israele è arrivata la conferma della morte dell'ostaggio 86enne di Hamas, Shlomo Mansour. Katz fa le condoglianze alla famiglia dell'uomo, "uno dei fondatori del Kibbutz di Kissufim". 

Ucciso l'ostaggio israeliano ottantaseienne Mansour

L'esercito israeliano, sulla base di informazioni di intelligence, ha stabilito che Mansour era stato ucciso durante gli attacchi del 7 ottobre e che il suo corpo era stato trasportato a Gaza. L'Idf finora ha confermato la morte di 36 dei 76 ostaggi ancora non liberati.

Smotrich chiede liberazione ostaggi: "Tutti, ora"

"Tutti, ora!". Scrive così su X il ministro israeliano delle Finanze, Bezalel Smotrich, con un evidente riferimento ai ripetuti appelli per la liberazione degli ostaggi israeliani trattenuti da più di un anno da Hamas nella Striscia di Gaza. Il post di Smotrich arriva dopo che il presidente americano Donald Trump ha minacciato "l'inferno" nella Striscia di Gaza e ha sollecitato Israele a ritirarsi dall'accordo di cessate il fuoco con Hamas se il gruppo non libererà "tutti" gli ostaggi entro le 12 di sabato prossimo. 

Hamas: "Le minacce di Trump complicano le cose"

Le minacce del presidente statunitense Donald Trump sulla liberazione degli ostaggi non fanno altro che "complicare ulteriormente le cose": lo ha affermato oggi Hamas. Ieri Trump ha definito "terribile" la minaccia di Hamas di rinviare la liberazione degli ostaggi e ha promesso "un vero inferno" se non li rilascerà. "Trump deve ricordare che esiste un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e che questo è l'unico modo per restituire i prigionieri (ostaggi)", ha detto alla Afp un alto funzionario del gruppo, Sami Abu Zuhri. "Il linguaggio delle minacce non ha alcun valore e complica ulteriormente le cose", ha aggiunto.

Israele, kibbutz: "Morto un residente in prigionia a Gaza" (2)

Il Kibbutz Kissufim ha reso noto oggi in un comunicato che uno dei suoi residenti, un anziano israeliano preso in ostaggio dai militanti di Hamas il 7 ottobre 2023, è deceduto. "Con il cuore pesante, noi membri del kibbutz, abbiamo ricevuto questa mattina la notizia dell'omicidio del nostro caro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, che è stato rapito dalla sua casa nel Kibbutz Kissufim durante l'attacco terroristico di Hamas il 7 ottobre 2024", ha detto la comunità dell'israeliano di origine irachena. 

Israele: "Ostaggio 86enne rapito da Hamas ucciso durante la prigionia"

E' morto l'86enne Shlomo Mansour, preso in ostaggio da Hamas nell'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele e da allora trattenuto nella Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il Kibbutz di Kissufim, nel sud di Israele, dove viveva. Denunciano, come riporta il Jerusalem Post, l' "uccisione" dell'uomo, ma non viene chiarito quando sia stato ucciso né come il suo decesso sia stato confermato.

"Abbiamo ricevuto stamani la notizia dell'uccisione durante la prigionia nelle mani di Hamas del nostro amico, Shlomo Mansour, 86 anni, che era stato rapito dalla sua abitazione", affermano in un comunicato in cui rivolgono un appello al governo israeliano di Benjamin Netanyahu e ai leader mondiali affinché "intervengano con decisione per il ritorno di tutti gli ostaggi, vivi e morti". 

Israele, kibbutz: "Morto un residente in prigionia a Gaza"

Un kibbutz israeliano ha annunciato la morte in prigionia nella Striscia di Gaza di uno dei suoi residenti. 

Hamas a Trump: "Accordi vanno rispettati, minacce non servono"

''Gli accordi vanno rispettati'' e ''le minacce non servono''. Così il portavoce di Hamas, Sami Abu Zuhri, si è rivolto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump. ''Trump deve ricordare che c'è un accordo che deve essere rispettato da entrambe le parti e questo è l'unico modo per restituire i prigionieri. Il linguaggio delle minacce è inutile e complica solo le cose'', ha dichiarato l'esponente di Hamas.

Trump ha minacciato ''l'inferno'' per Hamas se non libererà gli ostaggi entro mezzogiorno di sabato e a chiesto a Israele di ritirarsi dall'accordo.

Erdogan: "I Paesi del sud-est asiatico possono aiutare Gaza"

Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, ha affermato che i Paesi dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean) possono contribuire in modo rilevante per inviare aiuti nella Striscia di Gaza. "Penso che se tutti i membri dell'Asean unissero le forze, potremmo farcela", ha affermato il leader turco, durante una conferenza stampa congiunta con il premier malese, Anwar Ibrahim, a Purtrajaya. Secondo quanto riferisce Anadolu, Ibrahim ha assicurato che mobiliterà i Paesi dell'Asean per la ricostruzione di Gaza, dal momento che la Malesia attualmente presiede l'associazione. "Israele deve porre fine all'occupazione dei territori palestinesi e risarcire i danni che ha causato", ha detto Erdogan. "È essenziale stabilire uno Stato di Palestina indipendente, sovrano e territorialmente integro, basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale", ha ribadito il leader turco durante la conferenza stampa in Malesia, dove si trova in visita ufficiale. 

"Segnali di vita" dai gemelli israeliani prigionieri a Gaza

La famiglia dei gemelli ventisettenni Gali e Ziv Berman, prigionieri a Gaza, ha fatto sapere di aver ricevuto "segnali di vita" dai loro congiunti. Lo riporta il Times of Israel. "Facciamo un profondo respiro ma sappiamo in che mani siano e che pericolo corrano le loro vite", si legge in un messaggio diffuso dalla famiglia Berman ai residenti del Kibbutz Kfar Aza, dove i due fratelli furono catturati da Hamas durante gli attacchi del 7 ottobre 2023.

Famiglie ostaggi bloccano autostrada Tel Aviv-Gerusalemme

Le famiglie degli ostaggi israeliani prigionieri a Gaza stanno bloccando l'autostrada da Tel Aviv a Gerusalemme per chiedere al primo ministro, Benjamin Netanyahu, di non mettere a repentaglio l'accordo per la loro liberazione. Lo riferiscono i media israeliani. Decine di persone, riporta il Times of Israel, stanno reggendo un cartello che recita: "Abbandonare gli ostaggi è un crimine di guerra" e hanno acceso torce, interrompendo il traffico nei pressi dell'intersezione di Hemed. In una nota diffusa prima del consiglio di gabinetto previsto oggi, le famiglie degli ostaggi hanno domandato inoltre a Netanyahu di spedire a Doha una squadra di negoziatori che "abbia il pieno mandato di trattare la seconda fase, che portera' alla liberazione di tutti gli ostaggi in un'unica soluzione".

Gemelli in ostaggio di Hamas, famiglia ha ricevuto prove che sono in vita

La famiglia di Gali e Ziv Berman, i due fratelli gemelli di 27 anni tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza, ha riferito di aver ricevuto prove che i due sono in vita. "Tiriamo un respiro profondo, ma sappiamo in quali mani sono e quanto siano in pericolo le loro vite", afferma la famiglia in un messaggio ai residenti del Kibbutz Kfar Aza, da dove i due sono stati rapiti il 7 ottobre 2023.

Erdogan: "Essenziale Stato palestinese, basta occupazione"

E' "essenziale" la costituzione di uno Stato palestinese "indipendente, sovrano e basato sui confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale". Lo ha dichiarato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, in una conferenza stampa a Kuala Lumpur con l'omologo malese Anwar bin Ibrahim. "Israele deve porre fine alla sua occupazione delle terre palestinesi e risarcire per i danni che ha causato", ha aggiunto Erdogan.

Gaza, Hamas frena sul prossimo scambio di ostaggi con Israele. Cosa sta succedendo

Rinviato a tempo indeterminato lo scambio di ostaggi previsto per sabato tra Israele e Hamas: ad annunciarlo è stato quest’ultimo, sostenendo però come “la porta resti aperta come messaggio di avvertimento all’occupante e per dare ai mediatori tempo sufficiente”. Tra le ragioni ci sarebbe anche il piano del presidente Usa Donald Trump di acquisire il controllo di Gaza e trasferire i palestinesi in altri Paesi. “Non avranno possibilità di rientrare, perché avranno alloggi molto migliori”, ha dichiarato in un’intervista a Fox News. LEGGI L'ARTICOLO

Rubio a ministro Esteri Egitto: "Cooperare per dopoguerra a Gaza"

"Hamas non potrà mai più governare a Gaza o minacciare Israele". Lo ha ribadito il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, al ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, secondo quanto reso noto dalla portavoce Tammy Bruce. Dopo le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump sul futuro della Striscia di Gaza, Rubio e Abdellatty hanno ripetuto durante un incontro "l'importanza della partnership" tra Egitto e Stati Uniti per "promuovere la pace, la sicurezza e la stabilità nella regione". Rubio ha ringraziato Il Cairo per la mediazione portata avanti in questi mesi, ribadendo - secondo la portavoce - su quanto sia cruciale "una stretta cooperazione per promuovere la pianificazione post-conflitto per la governance e la sicurezza di Gaza". 

Al centro del colloquio, riferisce ancora il Dipartimento di Stato, anche gli ultimi sviluppi in Siria, dopo la fine dell'era Assad, e in Sudan. 

Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania

"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO

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