Presidenza dell’Ue alla Polonia dal 1° gennaio 2025, si chiude il semestre dell’Ungheria

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Introduzione

Con l’inizio dell’anno scatta il passaggio di testimone da Budapest a Varsavia che fino al 30 giugno 2025 assumerà la guida del Consiglio dell’Unione Europea. Il cambio della guardia pone fine alla gestione di Viktor Orbán, protagonista di iniziative diplomatiche che hanno sollevato le critiche della Commissione europea e di diversi Stati membri.

Quello che devi sapere

Le mosse di Orbán

  • Nei primi giorni di presidenza, Orbán è prima andato in visita a Kiev e poi è volato a Mosca, accolto dal presidente russo Vladmir Putin: una scelta solitaria che ha scatenato l’ira di una ventina Paesi, a partire dalla Polonia, che lo hanno accusato di "slealtà" nei confronti del resto dell'Unione. Sempre nel mese di luglio, il leader magiaro si è recato a sorpresa in Cina per un incontro col presidente Xi Jinping. In quelll'occasione ha affermato che "l'Europa ha una politica di guerra". 
  • Sul piano politico, il primo ministro ungherese ha lanciato il "Manifesto patriottico" che ha trovato l’adesione, tra gli altri, della Lega di Matteo Salvini e del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella, divenuto presidente del gruppo al Parlamento Europeo

Per approfondire: Venti Paesi dell'Unione europea contro Budapest: "Da Orban condotta sleale"

Le mosse di Orbán

Il boicotaggio dell'Ecofin

  • Lo scorso settembre, il semestre ungherese è stato segnato anche dal "boicotaggio" dell'Ecofin, il tradizionale appuntamento che riunisce i ministri delle Finanze e i governatori delle banche centrali. Dopo la visita plateale del primo ministro Orbán al presidente russo Putin a poche ore dall'avvio della guida a rotazione dell'Unione, la presidente Ursula von der Leyen ha autorizzato i commissari a disertare le riunioni informali organizzate da Budapest. L'Italia, insieme ad altri sette Paesi (Austria, Cipro, Repubblica Ceca, Lussemburgo, Malta, Slovacchia e Slovenia) ha preso parte alla riunione ministeriale ma il caso ha inasprito le tensioni tra l'Ungheria e il resto dell'Unione. Assenze si sono registrate anche in occasione di diverse altre riunioni convocate a livello di Consiglio

Come funziona la presidenza a trio

  • Con l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009, l’Ue ha introdotto un meccanismo di presidenze a trio. Per assicurare un’adeguata continuità politica, il Consiglio segue un programma comune adottato da tre presidenze consecutive. L’Ungheria ha chiuso la "terna" che includeva Spagna e Belgio. Dal 2025 si apre un nuovo ciclo con le presidenze di Polonia, Danimarca e Cipro

Le priorità di Varsavia

  • Come dichiarato dalla sottosegretaria di Stato polacca Magdalena Sobkowiak-Czarnecka in una recente riunione del Comitato economico e sociale europeo (Cese), la sicurezza sarà in cima all’agenda della presidenza Ue. Insieme agli Stati membri, la Polonia guidata da Donald Tusk cercherà decisioni comuni in materia di sicurezza esterna così come su sicurezza energetica, economica, alimentare, climatica, sanitaria e dell’informazione

Le priorità di Varsavia

Cabina di regia

  • "La nostra presidenza sarà molto aperta al dialogo, e il concetto di sicurezza riguarderà anche la società civile e una maggiore resilienza dei cittadini", ha affermato la ministra polacca agli Affari Ue Sobkowiak-Czarnecka, che ha poi annunciato l’istituzione in seno al governo di "due comitati incaricati di ascoltare regolarmente le Ong e gli imprenditori"

Ucraina e Nato

  • Il semestre Ue a guida polacca sarà dominato, tra gli altri, dal conflitto in Ucraina che nelle ultime settimane sta conoscendo un inasprimento sul piano militare. In attesa di sviluppi con l’insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, Varsavia si farà promotrice di un programma comune di rafforzamento delle frontiere denominato "Scudo orientale". Nell’agenda del Consiglio spiccano poi i finanziamenti per la creazione di un’industria europea della difesa

Transizione energetica

  • Tra gli impegni della nuova presidenza Ue rientra inoltre la transizione energetica tramite un programma comune per ridurre la dipendenza da fonti esterne. L’Unione punta a diventare un polo dell’innovazione "green" ma deve fare i conti con i costi della transizione che investono settori strategici, come l’edilizia e l’automobile

Politiche di coesione

  • Per la Polonia, nei primi sei mesi dell'anno il Consiglio potrebbe mettere mano alla riforma del quadro finanziario pluriennale dell’Ue con l’obiettivo di aumentare la disponibilità di fondi comunitari e rafforzare la politica di coesione guardando maggiormente alle regioni. Sul tema sarà fondamentale l’interazione con il vicepresidente esecutivo della Commissione Raffaele Fitto che ha assunto le deleghe su coesione, sviluppo regionale, città e riforme

Cibo, clima, salute

  • La presidenza polacca punta inoltre ad accorciare le distanze tra agricoltura e attivismo climatico, con un’attenzione particolare alla competitività senza tuttavia rinunciare all’impegno sul clima. L’agenda del governo Tusk guarda inoltre alla sanità con il percorso verso l’indipendenza dell’Ue nella produzione di medicinali e l'attenzione all’impatto della realtà virtuale sulla salute mentale, soprattutto di minori e giovani

Intelligenza artificiale

  • Come emerso dal convegno Cese del novembre scorso a Varsavia, un capitolo dell’impegno polacco sarà dedicato alle conseguenze economiche e sociali della trasformazione digitale, a partire dall’intelligenza artificiale. In quest’ottica va letto il contrasto alla disinformazione e il potenziamento della cybersicurezza

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