Trump nuovo presidente Usa, quando sarà l'insediamento? I momenti chiave dopo le elezioni

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Introduzione

Donald Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti d'America. Il cambio della guardia alla Casa Bianca non sarà però immediato: dopo lo spoglio dei voti sono previsti diversi step prima di arrivare all’Inauguration Day, che segnerà l’inizio del mandato del 47° Presidente degli Stati Uniti

Quello che devi sapere

I Grandi Elettori

  • Negli Stati Uniti vige il sistema del Collegio Elettorale. Come sancito dall'articolo 2 della Costituzione, gli elettori scelgono a livello statale un gruppo di grandi elettori, che corrispondono al numero dei rappresentanti di ogni Stato al Congresso. Questi, a loro volta, vanno a comporre il Collegio elettorale del proprio Stato, che rappresenta il vero organo deputato all'elezione del presidente. Sarà infatti il Collegio a eleggere il presidente e il vicepresidente degli Stati Uniti

 

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Cosa serve per vincere

  • Come sappiamo, per vincere non serve la maggioranza del voto popolare. Un candidato vince se ottiene la maggioranza nel Collegio elettorale, ovvero 270 dei 538 Grandi Elettori presenti

In caso di pareggio

  • È possibile anche un pareggio, 269 per parte: in questo caso spetterebbe alle delegazioni statali presenti alla Camera dei Rappresentanti scegliere il vincitore. Ogni delegazione statale avrebbe la possibilità di esprimere un solo voto e per vincere servirebbe la maggioranza, cioè 26 voti a favore. Finora quest'episodio non è mai accaduto

Il lavoro del Team di Transizione

  • Quando la General Services Administration proclama un “vincitore apparente”, entra in funzione il “Transition Team”, la squadra di transizione che aiuta il Presidente Eletto a subentrare nell'amministrazione del governo federale degli Stati Uniti al presidente in carica. La transizione dura fino al giuramento del nuovo presidente

Le prime scadenze

  • Prima del giuramento ci sono altre scadenze previste dal calendario della transizione. Prima di tutto in molti Stati comincia la procedura del conteggio ufficiale dei voti. Tocca ai board elettorali di ciascuno Stato certificare i risultati con accuratezza. Le scadenze sono sfalsate. Tra gli Stati chiave, ad esempio, la Georgia deve farlo entro il 23 novembre: non essendoci contestazioni e davanti a una vittoria chiara di Trump, i tempi si prospettano molto più veloci rispetto al 2020. Lo stesso vale per il Michigan, la cui scadenza è il 25.

  • Una volta che gli Stati avranno certificato i risultati, ogni board governativo avvia la procedura di accertamento dei grandi elettori da associare alla lista di Trump. L'11 dicembre è la data entro la quale gli Stati devono aver completato gli elenchi. I nomi indicati saranno gli elettori attesi per confermare il risultato elettorale nello Stato. Copie degli elenchi verranno mandate al Congresso e agli archivisti di Stato

I voti dei grandi elettori

  • Nel primo lunedì dopo il secondo mercoledì di dicembre, quest'anno il 17 dicembre, gli elettori del collegio elettorale votano per il presidente e il vicepresidente in relazione all'esito del voto nei loro singoli Stati, incontrandosi nelle rispettive capitali. Sebbene i membri del collegio elettorale possano votare per chiunque secondo la costituzione Usa, 32 Stati più il Distretto di Columbia hanno leggi contro i cosiddetti elettori infedeli, ossia quegli elettori che non esprimono il loro voto elettorale per la persona per la quale hanno promesso di votare. La Corte Suprema ha stabilito all'unanimità nel 2020 che la Costituzione non impedisce agli Stati di penalizzare o sostituire gli elettori infedeli

L’invio dei certificati

  • I certificati sigillati dei voti vengono poi inviati al presidente del Senato e all'archivio statale e devono essere ricevuti prima del quarto mercoledì di dicembre 

L’arrivo al Congresso

  • La tappa successiva arriva il 3 gennaio (o anche prima) e prevede che l'archivista trasferisca i set di certificati al Congresso. Il 3 gennaio 2025, a mezzogiorno, si riuniranno le nuove Camere e Senato

La certificazione del voto

  • Il 6 gennaio, il Congresso si riunisce in una sessione congiunta per contare e certificare i voti elettorali. Il conteggio viene fatto a voce alta dal vicepresidente in carica (in questo caso la vicepresidente Kamala Harris), che agisce nella sua veste di presidente del Senato. I membri del Congresso sono liberi di opporsi a uno o tutti i conteggi dei voti elettorali di uno stato, a condizione che l'obiezione sia presentata per iscritto e firmata da almeno un membro di ciascuna camera del Congresso. Se viene presentata tale obiezione, entrambe le camere del Congresso si aggiornano per discutere e votare sull'obiezione. È richiesta l'approvazione di entrambe le camere del Congresso per invalidare i voti elettorali in questione

Inauguration day

  • Lunedì 20 gennaio 2025, il presidente e il vicepresidente si insedieranno prestando giuramento sulla Bibbia a Capitol Hill, in una cerimonia solenne seguita da decine di migliaia di persone assiepate lungo il National Mall. L’atto di giuramento del nuovo presidente comporta il passaggio legale di poteri, immunità e responsabilità dalla vecchia presidenza alla nuova. Solitamente chi lascia la Casa Bianca partecipa sempre alla Cerimonia di Insediamento del suo successore: l'unico a non farlo fu Donald Trump nel 2021

Il giuramento e gli eventi

  • L'Inauguration Day però prevede anche molti altri eventi più "profani": in passato si sono esibiti cantanti di livello, come Beyoncé, Garth Brooks e Lady Gaga e anche la celebre poetessa Amanda Gorman. All'Inauguration Day seguono anche altri eventi, come la Parata Inaugurale e i Balli Inaugurali 

 

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