Le forze ribelli jihadiste hanno annunciato la conquista di Damasco e la "fuga" del "tiranno" Bashar al-Assad che è “arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”, secondo quanto riporta la Tass citando il Cremlino. La caduta del regime di Assad è "una vittoria per la nazione islamica". Lo ha detto il leader del gruppo islamista siriano Hts, Abu Mohammed al-Jolani. "Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Così Joe Biden
La Russia ha chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per domani
La Russia ha annunciato di aver chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu domani per discutere della situazione in Siria, dove un'offensiva lampo dei gruppi ribelli guidati dagli islamisti radicali ha rovesciato il regime di Bashar al-Assad.
“In relazione agli ultimi eventi in Siria, la cui profondità e le cui conseguenze per il Paese e per l'intera regione non sono ancora state valutate, la Russia ha richiesto consultazioni urgenti a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato su Telegram il vice rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitri Polianski, precisando che la riunione si terrà domani.
Damasco, civili siriani entrano nel palazzo presidenziale. VIDEO
Cremlino: dai ribelli jihadisti “garanzie sulle basi russe”
"I leader dell'opposizione armata siriana hanno garantito la sicurezza delle basi aeree russe e delle missioni diplomatiche nel Paese". Lo ha detto alla Tass una fonte del Cremlino.
Cremlino: “Assad è a Mosca, concesso l'asilo”
“Il deposto presidente siriano Bashar al Assad è arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”. Lo scrive la Tass che cita una fonte del Cremlino.
Interfax: “Assad giunto a Mosca con alcuni familiari”
“L’ex presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato a Mosca con 'alcuni membri della sua famiglia’”. Lo riporta Interfax citando fonti del Cremlino.
Primo tg ribelli jihadisti su tv statale siriana resta in stile del regime
È andato da poco in onda sulla tv di Stato siriana il primo telegiornale dell'era post-Assad. Ma il formato e i toni hanno ricordato a molti il modello dei tg trasmessi per decenni dalla stessa emittente di regime: l'edizione si è aperta con un'ovazione ad Abu Muhammad al-Jolani, leader dei jihadisti ribelli e presentato come il "comandante generale" (qaid amm). Il suo volto e la bandiera siriana a tre stelle (per distinguerla dal tricolore a due stelle) sono stati affiancati a un'infografica in pieno stille baathista in cui si mostravano in sovrimpressione alcuni estratti delle sue dichiarazioni odierne.
L'Algeria invita al dialogo tra tutte le parti siriane
L'Algeria ha invitato al dialogo fra tutte le parti siriane, a prescindere dalle loro tendenze e componenti, e a lavorare per preservare la sicurezza, la stabilità e l'integrità territoriale del Paese. Lo ha affermato il ministero degli Affari Esteri algerino in una nota. "L'Algeria segue con grande interesse i recenti sviluppi e i rapidi cambiamenti nella Repubblica Araba Siriana e invita tutte le parti siriane all'unità, alla pace e al dialogo", si legge nel comunicato. "L'Algeria ribadisce il suo sostegno al fraterno popolo siriano, che è legato al popolo algerino da una storia comune di solidarietà", viene aggiunto. Il dicastero ha inoltre sottolineato la necessità di "dare priorità agli interessi supremi della Siria, preservare le realizzazioni e le risorse del Paese e guardare al futuro per costruire una nazione che possa accogliere tutti nel quadro di istituzioni nate dalla volontà del popolo, lontano da qualsiasi interferenza straniera".
Msf: “Urgente un aumento dell'assistenza umanitaria in Siria”
Migliaia di persone sfollate stanno cercando sicurezza a Tabqa e Raqqa, nel nord-est della Siria: i bisogni della popolazione sono immensi e aumentano di giorno in giorno. Lo ricorda Medici Senza Frontiere (Msf) che "sta distribuendo acqua, tende, coperte, materassi e latte artificiale alla popolazione sfollata e sta portando acqua pulita nei centri per sfollati, oltre a gestire la manutenzione delle latrine nei rifugi di fortuna per migliorare le condizioni igieniche e prevenire la diffusione di malattie". "L'entità dei bisogni della popolazione sta superando le capacità e le risorse disponibili. Come Msf stiamo rispondendo ai nuovi bisogni, ma le persone in condizioni di vulnerabilità, molte delle quali sono state costrette a spostarsi più e più volte, hanno bisogno di un urgente e drastico aumento dell'assistenza umanitaria", sottolinea Martine Flokstra, responsabile delle operazioni di Medici Senza Frontiere in Siria.
Costa: “Dittatura Assad ha causato immense sofferenze”
"La dittatura di Assad ha causato immense sofferenze. Con la sua fine, emerge una nuova opportunità di libertà e pace per tutto il popolo siriano. Ciò è anche cruciale per la stabilità più ampia della regione. L'Ue è pronta a collaborare con il popolo siriano per un futuro migliore". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.
Biden terrà un discorso sulla Siria alle 19
Il presidente Usa Joe Biden parlerà della situazione in Siria alle 13 ora locale, le 19 in Italia. Lo riferisce la Casa Bianca.
Guterres: “I siriani colgano l'opportunità per un futuro stabile”
"Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico". Lo sottolinea il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres commentando la fine del "regime dittatoriale" in Siria. "Ribadisco il mio appello alla calma e ad evitare la violenza in questo momento delicato, proteggendo al tempo stesso i diritti di tutti i siriani, senza distinzioni", ha aggiunto.
Axios: “Ipotesi principale è che Assad si trovi in Russia”
"L'ipotesi principale al momento è che l'ex presidente siriano Bashar al-Assad si trovi in Russia". A riferirlo via X è Barack Ravid, giornalista di Axios che cita funzionari israeliani e statunitensi.
Media: “Nuovi raid aerei di Israele in Siria”
Israele ha condotto nuovi raid aerei nel sud e nell'est della Siria, secondo quanto riferito da media locali. Alcuni attacchi aerei sono avvenuti nella regione meridionale di Daraa, altri nella zona orientale di Dayr az Zor, lungo l'Eufrate. Nelle ultime ore l'esercito israeliano aveva già occupato territori siriani nel sud-ovest del Paese. Secondo le fonti sul terreno, i raid israeliani nel sud, nel sud-ovest e nell'est del paese hanno preso di mira installazioni militari e depositi di armi nei distretti di Sanamayn (Daraa), Qunaytra e Deir az Zor. Si tratta di siti militari dell'esercito governativo siriano e delle forze filo-iraniane che sono state a lungo presenti in Siria.
Jolani: “La Siria non sarà più base di narcotraffico del Captagon”
Il leader degli insorti jihadisti siriani, Abu Muhammad al Jolani, ha detto che la Siria cesserà di essere base del narcotraffico di Captagon, le ormai celebri pasticche di anfetamine tanto richieste nei paesi arabi del Golfo e prodotte in parte nella Siria in guerra. "Il dittatore (Bashar al Assad) ha lasciato che la Siria diventasse la base del Captagon", ha detto parlando alla Grande Moschea degli Omayyadi a Damasco. "Ma adesso la Siria volta questa pagina".
Ong: “Oltre 900 morti dall'inizio dell'offensiva dei ribelli jihadisti”
Più di 900 persone, tra cui 138 civili, sono state uccise dall'inizio dell'offensiva dei ribelli jihadisti culminata nella presa di Damasco. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. L'Ong con sede in Gran Bretagna ha affermato di avere prove, "dal lancio dell'operazione il 27 novembre, di 910 persone uccise". Il bilancio include 138 civili, 380 soldati siriani e combattenti alleati e 392 ribelli jihadisti.
Jolani: ”Caduta di Assad una vittoria per la nazione islamica”
La caduta del regime di Bashar al Assad è "una vittoria per la nazione islamica. Questo nuovo trionfo, fratelli miei, segna un nuovo capitolo nella storia della regione". Lo ha detto il leader del gruppo islamista siriano Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Abu Mohammed al-Jolani che ha guidato l'offensiva dei ribelli jihadisti in Siria. La Siria è stata un "parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione", ha aggiunto nella sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del regime, parlando nella moschea degli Omayyadi. L'Iran e il suo rappresentante Hezbollah erano sostenitori chiave del governo di Assad, ha proseguito sottolineando - secondo quanto riportano i media internazionali - che "questa è una nazione che, se i suoi diritti vengono violati, continuerà a pretenderli finché non saranno ripristinati: ho lasciato questa terra più di 20 anni fa e il mio cuore desiderava ardentemente questo momento".
Netanyahu: “La caduta di Assad può favorire il ritorno dei rapiti”
"La caduta del regime di Assad in Siria potrebbe favorire il ritorno degli ostaggi". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante un incontro con le famiglie degli ostaggi a Gerusalemme. Il premier ha parlato separatamente a due gruppi di parenti: il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che rappresenta la maggior parte dei familiari, e il Forum Tikva, che rappresenta una minoranza più favorevole alla sua gestione della guerra.
Comunità di Padre Dall'Oglio: “Speriamo jihadisti ribelli siano di parola”
"In Siria c'è chi festeggia e chi è scettico perché ha paura della nuova gestione del Paese. Speriamo che mantengano la parola, al momento i combattenti stanno tranquillizzando tutti e non hanno dato fastidio a nessuno, neanche a chi era filo regime. Speriamo che non sia soltanto una mossa politica". Lo ha detto Jihad Youssef, il superiore della comunità monastica al-Khalil di Deir Mar Musa fondata nel 1991 da padre Paolo Dall'Oglio .I ribelli jihadisti hanno dato "un messaggio chiaro ai cristiani, ci sono cose scritte - ha aggiunto - e cioè: siamo concittadini e la nuova Siria avrà giustizia e diritti. Adesso speriamo bene anche nella pratica e che gli altri non cavalchino l'onda della rivoluzione". Padre Jihad ha fatto sapere inoltre che i ribelli jihadisti sin dall'inizio "hanno incontrato i parroci di villaggio in villaggio che sono stati rassicurati così come i vescovi e altri leader religiosi. A loro veniva detto: state a casa, nessuno vi farà del male, celebrate le vostre feste. Facevano anche selfie, si abbracciavano". "Tra le raccomandazioni dei combattenti ci sono: rispettare ciò che è pubblico, la res publica, conservare le amministrazioni, proteggere università e ospedali", ha evidenziato. La speranza per il superiore della comunità è, quindi, che "mantengano la parola e che insieme si possa costruire una nuova Siria, dove i diritti vengono garantiti per tutti".
Idf impone coprifuoco su cinque città in zona cuscinetto del Golan
L'esercito israeliano ha imposto il coprifuoco ai residenti di cinque città situate nella zona cuscinetto del Golan, ai margini della parte dell'altopiano siriano occupata e annessa da Israele. “Per la vostra sicurezza, dovete rimanere a casa e non uscire fino a nuovo avviso”, ha dichiarato in un post su X Avichay Adraee, portavoce dell'esercito per il pubblico di lingua araba. L'esercito ha riferito di aver preso il controllo della zona demilitarizzata dopo la caduta del presidente siriano Bashar al-Assad.
Von der Leyen: “Pronti a sostenere la ricostruzione in Siria”
"La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. L'Europa è pronta a sostenere la salvaguardia dell'unità nazionale e la ricostruzione di uno Stato siriano che protegga tutte le minoranze. Ci stiamo impegnando con i leader europei e regionali e stiamo monitorando gli sviluppi" Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.