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Guerra in Siria, ribelli jihadisti conquistano Damasco. Assad in Russia

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Assad è caduto, in Siria finisce una dittatura che durava dal '71
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Assad è caduto, in Siria finisce una dittatura che durava dal '71
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Le forze ribelli jihadiste hanno annunciato la conquista di Damasco e la "fuga" del "tiranno" Bashar al-Assad che è “arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”, secondo quanto riporta la Tass citando il Cremlino. La caduta del regime di Assad è "una vittoria per la nazione islamica". Lo ha detto il leader del gruppo islamista siriano Hts, Abu Mohammed al-Jolani. "Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Così Joe Biden

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I ribelli jihadisti sono arrivati a Damasco nelle scorse ore, dove alcuni residenti hanno udito sparatorie nella notte, mentre l'esercito e le forze di sicurezza del Paese hanno lasciato l'aeroporto della capitale. Hezbollah ha ritirato le sue forze dai dintorni della città e da Homs dove si sono verificati duri scontri. L'avanzata è avvenuta in dieci giorni da Idlib alla capitale, con le forze governative allo sbando, non pervenute le difese di Iran e Russia. 

Mosca ha riferito, intanto, che l'ormai ex presidente Assad ha lasciato la Siria, e ha annunciato che il rais "si è dimesso dal suo incarico da presidente”. Come riporta la Tass, che cita una fonte del Cremlino, “il deposto presidente siriano è arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”. 

Non c'è spazio per tornare indietro, "il futuro è nostro". Lo ha detto il leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al-Jolani, alla Tv di stato siriana, come riferisce la Bbc. La caduta del regime di Bashar al Assad è "una vittoria per la nazione islamica. Questo nuovo trionfo, fratelli miei, segna un nuovo capitolo nella storia della regione”, ha riferito nella sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del regime, parlando nella moschea degli Omayyadi.

"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questa è un'opportunità storica per il popolo siriano". Lo ha detto Joe Biden dalla Casa Bianca. "Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito", ha poi aggiunto.


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La caduta di Damasco, Assad fugge da Putin

Dopo 54 anni si è dissolto in poco più di dieci giorni il regime siriano della famiglia Assad, col suo ultimo esponente, il presidente Bashar al Assad, al potere da un quarto di secolo, fuggito a Mosca assieme alla famiglia sotto la protezione di Vladimir Putin. A Damasco "liberata" è entrato oggi da trionfatore il leader dei jihadisti sostenuti dalla Turchia, Abu Muhammad al Jolani, che ha già chiesto espressamente di non esser più chiamato col suo epiteto di battaglia ma col suo nome originario, Ahmad Sharaa. Nel suo primo discorso pubblico nella capitale, pronunciato nella Grande Moschea degli Omayyadi, dove per secoli sovrani e conquistatori hanno parlato alle masse appena sottomesse, il 'condottiero generale' (al Qaid al Amm) ha però fatto un discorso più panislamico che pansiriano, togliendo ogni dubbio sulla matrice islamista del suo profilo e del suo progetto di governo: "Il dittatore è caduto, e questa è una vittoria per tutta la nazione islamica. E' un trionfo che segna un nuovo capitolo nella storia della regione, il futuro è nostro". Le parole di Jolani sono rimbombate tra le antiche arcate della Grande Moschea mentre Israele si annetteva, nel silenzio della comunità internazionale, un'altra fetta di territorio mediorientale: il versante orientale del Jabal Shaykh (Monte Hermon), parte di quelle Alture del Golan occupate nel 1967 e mai restituite a Damasco. La Siria è stata "un parco giochi per le ambizioni iraniane", ha aggiunto Jolani, a conferma del fatto che il nuovo equilibrio di potere sembra mettere ai margini non solo l'influenza russa ma anche quella iraniana. E mentre Mosca ha chiesto la convocazione urgente di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu, il Cremlino ha fatto sapere di aver raggiunto un accordo con gli insorti perché non prendano d'assalto le diverse basi militari russe nella Siria centro-occidentale, in particolare quella navale a Tartus e quella aerea di Hmeimim. 

Ong, Israele ha colpito depositi di armi nell'est Siria

Israele ha lanciato attacchi contro depositi di armi nell'est della Siria. Lo ha detto all'Afp Rami Abdel Rahman, capo dell'Osservatorio siriano per i diritti umani.  "Israele ha condotto attacchi aerei contro depositi di armi e posizioni che appartenevano al regime defunto e a gruppi sostenuti dall'Iran nella provincia orientale di Deir Ezzor", ha dichiarato, segnalando "un aumento degli attacchi israeliani" su tali obiettivi da quando il presidente Bashar al-Assad è fuggito dal Paese mentre i ribelli hanno preso la capitale. 

Ambasciate siriane aggiornano i social con bandiera ribelli

Diverse ambasciate siriane hanno aggiornato le loro foto del profilo sui social media dopo la caduta di Bashar Al-Assad. Le ambasciate al Cairo, a Kuala Lumpur e Giacarta sono tra le sedi diplomatiche siriane che hanno cambiato le loro foto ufficiali sui social media pubblicando la bandiera a tre stelle usata dai ribelli. 

L'appello di Papa Francesco: "Per Natale cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra"

Il Pontefice durante l'Angelus nella giornata in cui si celebra l'Immacolata: "Continuiamo a pregare per la pace”. L’ARTICOLO

Siria in mano ai ribelli jihadisti: la notizia sui siti internazionali

La stampa di tutto il mondo apre, nella versione online, con la caduta del regime di Bashar dopo un quarto di secolo. LE FOTO 

Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco. LE FOTO

Gli abitanti di Damasco hanno festeggiato nella notte nelle strade della capitale la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad, dopo 50 anni di governo del partito Baath.  LE FOTO 


Teheran: "Assad non ci ha mai chiesto aiuto contro i ribelli jihadisti"

Il deposto presidente siriano Bashar al-Assad "non ha mai chiesto" aiuto all'Iran, che è il suo principale alleato insieme alla Russia, per combattere l'offensiva dei ribelli. Lo ha detto il capo della diplomazia iraniana, Abbas Araghchi. Il governo siriano "non ci ha mai chiesto aiuto" a livello militare, ha dichiarato Araghchi alla televisione di Stato, precisando di essere "sorpreso" dalla "velocità" dell'offensiva ribelle e "dall'incapacità" dell'esercito siriano di respingerlo.

Usa, colpiti oltre 75 obiettivi legati all'Isis in Siria

Gli Stati Uniti hanno condotto attacchi contro oltre 75 obiettivi legati all'Isis in Siria. Lo ha annunciato il Pentagono. Gli attacchi di oggi, ha precisato il Comando centrale degli Stati Uniti in Medio Oriente sono stati effettuati contro "oltre 75 obiettivi utilizzando più mezzi dell'aeronautica americana, inclusi B-52, F-15 e A-10". Colpiti leader, miliziani e accampamenti dell'Isis. 

Il raìs a Mosca con la famiglia, asilo in Russia

Dopo giorni di voci, smentite e speculazioni, dal Cremlino è arrivato l'annuncio che il deposto presidente siriano Bashar Al Assad è fuggito a Mosca con la sua famiglia. E la Russia, alleato storico del rais caduto in rovina, ha concesso loro l'asilo "per motivi umanitari", mettendo la parola fine al mistero che per giorni ha fatto correre all'impazzata le ipotesi più disparate sulla sorte del leader destituito, dal rifugio a Teheran, negli Emirati o in Africa, a chi addirittura lo aveva dato per morto, con il suo aereo abbattuto prima di lasciare il Paese. Quella della fuga a Mosca era l'ipotesi più accreditata per l'epilogo del fu leader siriano. La Russia è da sempre convinta sostenitrice di Assad, per il quale è intervenuta militarmente nel 2015 per dargli man forte nella guerra civile: un intervento cruciale, all'epoca, per la salvezza del regime alawita e delle strategiche basi russe nel Paese. Solo una settimana fa, mentre prendeva forma l'offensiva lampo dei ribelli, il rais si era recato nella capitale russa per confrontarsi con Vladimir Putin. E i legami con la Russia si estendono anche ai familiari del deposto presidente siriano: Hafez al Assad, il figlio maggiore, studia nella capitale russa dal 2016 e venerdì scorso - proprio nei giorni in cui il padre ha visitato Mosca - ha conseguito un dottorato in Scienze fisiche e matematiche, alla presenza tra gli altri della madre Asma, che sta curando una leucemia. Secondo il Wall Street Journal che cita funzionari arabi e siriani, la moglie e i figli di Assad sono rimasti in Russia da fine novembre, mentre i suoi cognati sono partiti per gli Emirati Arabi Uniti. Dopo la caduta di Damasco e l'annuncio da parte dei ribelli della fuga del presidente, era stata proprio Mosca a confermare che Assad aveva abbandonato la Siria, insieme alle sue funzioni di capo di Stato, in un comunicato secondo cui - a conferma di alcune indiscrezioni riportate sabato sera da Bloomberg - l'ormai spodestato rais aveva negoziato la sua uscita di scena con "alcuni partecipanti al conflitto". Resta poco chiaro quando Assad abbia messo in atto la sua fuga: secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, che ha molte fonti sul campo, l'ex presidente è partito con un volo privato decollato dall'aeroporto di Damasco alle 22 locali di sabato sera. 

Assad - Putin

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Biden: "Condotto raid contro basi Isis per impedire sfruttino vuoto politico"

Il presidente americano Joe Biden ha annunciato  che le forze militari degli Stati Uniti hanno condotto attacchi aerei in Siria per impedire allo Stato islamico di riaffermarsi dopo la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad.

"Siamo lucidi sul fatto che l'Isis cercherà di sfruttare qualsiasi vuoto politico per ristabilire la sua capacità, per creare un rifugio sicuro - ha detto il presidente uscente nel suo discorso televisivo dalla Roosevelt Room - Non permetteremo che ciò accada". "Proprio oggi - ha aggiunto, le forze statunitensi hanno condotto una decina di attacchi mirati, attacchi aerei, all'interno della Siria, prendendo di mira le basi e gli agenti dell'Isis".

Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria

Chi è Abu Muhammad al-Jolani, il leader dei ribelli jihadisti in Siria. L’APPROFONDIMENTO


Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Chi è Bashar al-Assad, ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti. L’APPROFONDIMENTO 


Siria, cosa rischia Israele con la caduta di Assad? Gli scenari

Al termine di una rapida avanzata, i ribelli jihadisti in Siria hanno  preso il controllo della capitale Damasco e hanno annunciato la fine del  regime di Bashar al-Assad. La situazione è in continua evoluzione ma  gli analisti si interrogano ora sui possibili riflessi nello scenario  mediorientale. E in molti si chiedono quali potrebbero essere le  conseguenze per Israele. GLI SCENARI

Biden: "Lavoriamo per la ricostruzione"

Gli Stati Uniti aiuteranno la nuova leadership siriana a ricostruire il Paese, dopo la caduta del regime di Assad che ha 'brutalizzato, torturato e ucciso' negli anni centinaia di civili. Lo ha dichiarato il presidente americano Joe Biden in un punto stampa dalla Casa Bianca. 

"Dopo 13 anni di guerra civile in Siria, oltre mezzo secolo di brutale controllo autoritario, il regime di Bashar al-Assad è caduto", ha detto Biden. "Le forze ribelli hanno costretto Assad a dimettersi e abbandonare il Paese. Non sappiamo dove sia, ma ci sono voci per cui sarebbe a Mosca - ha aggiunto - Il regime di Assad è finalmente caduto. Questo regime ha brutalizzato, torturato e ucciso centinaia di migliaia di civili siriani, che hanno finalmente ricevuto un fondamentale atto di giustizia". 

"Questo momento è un'opportunità storica per il popolo siriano che ha sofferto a lungo, di costruire un futuro migliore per la loro orgogliosa nazione, ma è anche un momento di rischio e incertezza - ha avvertito Biden - E ora ci chiediamo tutti cosa succederà. Gli Stati Uniti lavorano con i partner e i responsabili in Siria per aiutarli a cogliere l'opportunità e gestire i rischi".

Biden: "Gli Usa proteggeranno i vicini della Siria durante la transizione"

"Gli Stati Uniti proteggeranno i vicini della Siria in questo periodo di transizione: Iraq, Giordania e Israele". Lo ha detto Joe Biden alla Casa Bianca. "Lavoreremo con tutti i gruppi i siriani al fine di costruire una nazione indipendente", ha aggiunto il presidente. 

Biden: "Finalmente Assad è caduto, opportunità storica"

"Finalmente il regime di Assad è caduto. Questo regime ha brutalizzato, torturato e ucciso letteralmente centinaia di migliaia di siriani innocenti. La caduta del regime è un atto fondamentale di giustizia. E' un momento di opportunità storica per il popolo siriano che ha sofferto a lungo per costruire un futuro migliore per il suo orgoglioso paese". Lo ha detto il presidente Usa, Joe Biden, in un discorso dalla Casa Bianca. "Assad deve essere portato davanti alla giustizia e punito", ha poi aggiunto.

Tusk: "La caduta di Assad mostra che la Russia può essere sconfitta"

La caduta del presidente siriano Bashar al-Assad dimostra che la Russia e i suoi alleati "possono essere sconfitti". Lo ha detto il primo ministro polacco Donald Tusk. "Gli eventi in Siria hanno fatto sì che il mondo si rendesse conto ancora una volta, o almeno dovrebbe, che anche il regime più crudele può cadere e che la Russia e i suoi alleati possono essere sconfitti", ha scritto Tusk sul social network.

Tusk

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Da Atene a Berlino, migliaia di siriani in Europa festeggiano

"Siamo finalmente liberi". La frase rimbalza dalle strade di Atene a quelle di Berlino passando per quelle di Londra e Parigi tra i migliaia di siriani che vivono in Europa e stanno festeggiando la caduta de regime di Assad.   Dalla Grecia, che è stata la porta d'accesso all'Ue per centinaia di migliaia di siriani in fuga dalla guerra civile nel 2015 e 2016, alla Svezia, il Paese che ha accolto il secondo maggior numero di siriani in Europa dopo la Germania, passando per il Regno Unito, si sono tenute manifestazioni che hanno riunito ogni volta centinaia o migliaia di persone.   A Berlino, in una grande piazza del quartiere popolare di Kreuzberg, circa 5.000 manifestanti, secondo la polizia, hanno sventolato bandiere verdi, bianche, nere e rosse, talvolta con la scritta "Siria libera" o "Libertà". Stesse scene sulla spianata di fronte al palazzo del Parlamento nel centro di Atene, dove la folla ha cantato "Allah, Siria, libertà" e "insieme, insieme, insieme". A Stoccolma, dove TV4 ha riportato lo srotolamento della bandiera dell'opposizione siriana sul pennone dell'ambasciata siriana, e a Vienna, dove le bandiere recitavano "libertà".  A Trafalgar Square, nel centro di Londra, centinaia di manifestanti hanno scandito "La Siria è nostra, non della famiglia Assad'.  In molti chiedono che Bashar al-Assad venga processato davanti a un tribunale internazionale. "E' il più grande terrorista che si possa immaginare", racconta Ahmad al-Hallabi a Berlino, che nel 2015 lasciò il suo Paese passando per Turchia e Grecia. 

La Russia ha chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu per domani

La Russia ha annunciato di aver chiesto una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza dell'Onu domani per discutere della situazione in Siria, dove un'offensiva lampo dei gruppi ribelli guidati dagli islamisti radicali ha rovesciato il regime di Bashar al-Assad.

“In relazione agli ultimi eventi in Siria, la cui profondità e le cui conseguenze per il Paese e per l'intera regione non sono ancora state valutate, la Russia ha richiesto consultazioni urgenti a porte chiuse del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite”, ha dichiarato su Telegram il vice rappresentante della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitri Polianski, precisando che la riunione si terrà domani.

Damasco, civili siriani entrano nel palazzo presidenziale. VIDEO


Cremlino: dai ribelli jihadisti “garanzie sulle basi russe”

"I leader dell'opposizione armata siriana hanno garantito la sicurezza delle basi aeree russe e delle missioni diplomatiche nel Paese". Lo ha detto alla Tass una fonte del Cremlino.

Cremlino: “Assad è a Mosca, concesso l'asilo”

“Il deposto presidente siriano Bashar al Assad è arrivato a Mosca con i familiari e la Russia ha concesso loro asilo”. Lo scrive la Tass che cita una fonte del Cremlino. 

Interfax: “Assad giunto a Mosca con alcuni familiari”

“L’ex presidente siriano Bashar al-Assad è arrivato a Mosca con 'alcuni membri della sua famiglia’”. Lo riporta Interfax citando fonti del Cremlino.

Primo tg ribelli jihadisti su tv statale siriana resta in stile del regime

È andato da poco in onda sulla tv di Stato siriana il primo telegiornale dell'era post-Assad. Ma il formato e i toni hanno ricordato a molti il modello dei tg trasmessi per decenni dalla stessa emittente di regime: l'edizione si è aperta con un'ovazione ad Abu Muhammad al-Jolani, leader dei jihadisti ribelli e presentato come il "comandante generale" (qaid amm). Il suo volto e la bandiera siriana a tre stelle (per distinguerla dal tricolore a due stelle) sono stati affiancati a un'infografica in pieno stille baathista in cui si mostravano in sovrimpressione alcuni estratti delle sue dichiarazioni odierne.

L'Algeria invita al dialogo tra tutte le parti siriane

L'Algeria ha invitato al dialogo fra tutte le parti siriane, a prescindere dalle loro tendenze e componenti, e a lavorare per preservare la sicurezza, la stabilità e l'integrità territoriale del Paese. Lo ha affermato il ministero degli Affari Esteri algerino in una nota. "L'Algeria segue con grande interesse i recenti sviluppi e i rapidi cambiamenti nella Repubblica Araba Siriana e invita tutte le parti siriane all'unità, alla pace e al dialogo", si legge nel comunicato. "L'Algeria ribadisce il suo sostegno al fraterno popolo siriano, che è legato al popolo algerino da una storia comune di solidarietà", viene aggiunto. Il dicastero ha inoltre sottolineato la necessità di "dare priorità agli interessi supremi della Siria, preservare le realizzazioni e le risorse del Paese e guardare al futuro per costruire una nazione che possa accogliere tutti nel quadro di istituzioni nate dalla volontà del popolo, lontano da qualsiasi interferenza straniera".

Msf: “Urgente un aumento dell'assistenza umanitaria in Siria”

Migliaia di persone sfollate stanno cercando sicurezza a Tabqa e Raqqa, nel nord-est della Siria: i bisogni della popolazione sono immensi e aumentano di giorno in giorno. Lo ricorda Medici Senza Frontiere (Msf) che "sta distribuendo acqua, tende, coperte, materassi e latte artificiale alla popolazione sfollata e sta portando acqua pulita nei centri per sfollati, oltre a gestire la manutenzione delle latrine nei rifugi di fortuna per migliorare le condizioni igieniche e prevenire la diffusione di malattie". "L'entità dei bisogni della popolazione sta superando le capacità e le risorse disponibili. Come Msf stiamo rispondendo ai nuovi bisogni, ma le persone in condizioni di vulnerabilità, molte delle quali sono state costrette a spostarsi più e più volte, hanno bisogno di un urgente e drastico aumento dell'assistenza umanitaria", sottolinea Martine Flokstra, responsabile delle operazioni di Medici Senza Frontiere in Siria.

Costa: “Dittatura Assad ha causato immense sofferenze”

"La dittatura di Assad ha causato immense sofferenze. Con la sua fine, emerge una nuova opportunità di libertà e pace per tutto il popolo siriano. Ciò è anche cruciale per la stabilità più ampia della regione. L'Ue è pronta a collaborare con il popolo siriano per un futuro migliore". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. 

Biden terrà un discorso sulla Siria alle 19

Il presidente Usa Joe Biden parlerà della situazione in Siria alle 13 ora locale, le 19 in Italia. Lo riferisce la Casa Bianca.

Guterres: “I siriani colgano l'opportunità per un futuro stabile”

"Dopo 14 anni di guerra brutale e la caduta del regime dittatoriale, oggi il popolo siriano può cogliere un'opportunità storica per costruire un futuro stabile e pacifico". Lo sottolinea il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres commentando la fine del "regime dittatoriale" in Siria. "Ribadisco il mio appello alla calma e ad evitare la violenza in questo momento delicato, proteggendo al tempo stesso i diritti di tutti i siriani, senza distinzioni", ha aggiunto.

Axios: “Ipotesi principale è che Assad si trovi in Russia”

"L'ipotesi principale al momento è che l'ex presidente siriano Bashar al-Assad si trovi in Russia". A riferirlo via X è Barack Ravid, giornalista di Axios che cita funzionari israeliani e statunitensi.

Media: “Nuovi raid aerei di Israele in Siria”

Israele ha condotto nuovi raid aerei nel sud e nell'est della Siria, secondo quanto riferito da media locali. Alcuni attacchi aerei sono avvenuti nella regione meridionale di Daraa, altri nella zona orientale di Dayr az Zor, lungo l'Eufrate. Nelle ultime ore l'esercito israeliano aveva già occupato territori siriani nel sud-ovest del Paese. Secondo le fonti sul terreno, i raid israeliani nel sud, nel sud-ovest e nell'est del paese hanno preso di mira installazioni militari e depositi di armi nei distretti di Sanamayn (Daraa), Qunaytra e Deir az Zor. Si tratta di siti militari dell'esercito governativo siriano e delle forze filo-iraniane che sono state a lungo presenti in Siria.

Jolani: “La Siria non sarà più base di narcotraffico del Captagon”

Il leader degli insorti jihadisti siriani, Abu Muhammad al Jolani, ha detto che la Siria cesserà di essere base del narcotraffico di Captagon, le ormai celebri pasticche di anfetamine tanto richieste nei paesi arabi del Golfo e prodotte in parte nella Siria in guerra. "Il dittatore (Bashar al Assad) ha lasciato che la Siria diventasse la base del Captagon", ha detto parlando alla Grande Moschea degli Omayyadi a Damasco. "Ma adesso la Siria volta questa pagina".

Ong: “Oltre 900 morti dall'inizio dell'offensiva dei ribelli jihadisti”

Più di 900 persone, tra cui 138 civili, sono state uccise dall'inizio dell'offensiva dei ribelli jihadisti culminata nella presa di Damasco. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani. L'Ong con sede in Gran Bretagna ha affermato di avere prove, "dal lancio dell'operazione il 27 novembre, di 910 persone uccise". Il bilancio include 138 civili, 380 soldati siriani e combattenti alleati e 392 ribelli jihadisti.

Jolani: ”Caduta di Assad una vittoria per la nazione islamica”

La caduta del regime di Bashar al Assad è "una vittoria per la nazione islamica. Questo nuovo trionfo, fratelli miei, segna un nuovo capitolo nella storia della regione". Lo ha detto il leader del gruppo islamista siriano Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Abu Mohammed al-Jolani che ha guidato l'offensiva dei ribelli jihadisti in Siria. La Siria è stata un "parco giochi per le ambizioni iraniane, diffondendo settarismo e fomentando corruzione", ha aggiunto nella sua prima apparizione pubblica dopo la caduta del regime, parlando nella moschea degli Omayyadi. L'Iran e il suo rappresentante Hezbollah erano sostenitori chiave del governo di Assad, ha proseguito sottolineando - secondo quanto riportano i media internazionali - che "questa è una nazione che, se i suoi diritti vengono violati, continuerà a pretenderli finché non saranno ripristinati: ho lasciato questa terra più di 20 anni fa e il mio cuore desiderava ardentemente questo momento".

Netanyahu: “La caduta di Assad può favorire il ritorno dei rapiti”

"La caduta del regime di Assad in Siria potrebbe favorire il ritorno degli ostaggi". Lo ha dichiarato il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu durante un incontro con le famiglie degli ostaggi a Gerusalemme. Il premier ha parlato separatamente a due gruppi di parenti: il Forum delle famiglie degli ostaggi e dei dispersi, che rappresenta la maggior parte dei familiari, e il Forum Tikva, che rappresenta una minoranza più favorevole alla sua gestione della guerra. 

Comunità di Padre Dall'Oglio: “Speriamo jihadisti ribelli siano di parola”

"In Siria c'è chi festeggia e chi è scettico perché ha paura della nuova gestione del Paese. Speriamo che mantengano la parola, al momento i combattenti stanno tranquillizzando tutti e non hanno dato fastidio a nessuno, neanche a chi era filo regime. Speriamo che non sia soltanto una mossa politica". Lo ha detto Jihad Youssef, il superiore della comunità monastica al-Khalil di Deir Mar Musa fondata nel 1991 da padre Paolo Dall'Oglio .I ribelli jihadisti hanno dato "un messaggio chiaro ai cristiani, ci sono cose scritte - ha aggiunto - e cioè: siamo concittadini e la nuova Siria avrà giustizia e diritti. Adesso speriamo bene anche nella pratica e che gli altri non cavalchino l'onda della rivoluzione". Padre Jihad ha fatto sapere inoltre che i ribelli jihadisti sin dall'inizio "hanno incontrato i parroci di villaggio in villaggio che sono stati rassicurati così come i vescovi e altri leader religiosi. A loro veniva detto: state a casa, nessuno vi farà del male, celebrate le vostre feste. Facevano anche selfie, si abbracciavano". "Tra le raccomandazioni dei combattenti ci sono: rispettare ciò che è pubblico, la res publica, conservare le amministrazioni, proteggere università e ospedali", ha evidenziato. La speranza per il superiore della comunità è, quindi, che "mantengano la parola e che insieme si possa costruire una nuova Siria, dove i diritti vengono garantiti per tutti".

Idf impone coprifuoco su cinque città in zona cuscinetto del Golan

L'esercito israeliano ha imposto il coprifuoco ai residenti di cinque città situate nella zona cuscinetto del Golan, ai margini della parte dell'altopiano siriano occupata e annessa da Israele. “Per la vostra sicurezza, dovete rimanere a casa e non uscire fino a nuovo avviso”, ha dichiarato in un post su X Avichay Adraee, portavoce dell'esercito per il pubblico di lingua araba. L'esercito ha riferito di aver preso il controllo della zona demilitarizzata dopo la caduta del presidente siriano Bashar al-Assad. 

Von der Leyen: “Pronti a sostenere la ricostruzione in Siria”

"La crudele dittatura di Assad è crollata. Questo cambiamento storico nella regione offre opportunità, ma non è privo di rischi. L'Europa è pronta a sostenere la salvaguardia dell'unità nazionale e la ricostruzione di uno Stato siriano che protegga tutte le minoranze. Ci stiamo impegnando con i leader europei e regionali e stiamo monitorando gli sviluppi" Lo scrive su X la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.

Amnesty: “Ora porre fine e rimediare a violazioni diritti”

"Dopo oltre 50 anni di brutalità e repressione, la popolazione della Siria può finalmente avere l'opportunità di vivere libera dalla paura e di veder rispettati i suoi diritti. Sotto la presidenza di Bashar al-Assad e, prima di lui, di suo padre Hafez al-Assad, abbiamo visto un'orribile sequenza di violazioni dei diritti umani che ha causato indicibili sofferenze umane su vasta scala: attacchi con armi chimiche e con barili-bomba, ulteriori crimini di guerra e poi uccisioni, torture, sparizioni forzate e stermini che costituiscono crimini contro l'umanità. Ora questa opportunità storica dev'essere colta e dev'esserci riparazione per decenni di gravi violazioni dei diritti umani". Così la segretaria generale di Amnesty International Agnès Callamard, a seguito della deposizione del presidente siriano Bashar al-Assad dopo la presa del potere da parte delle forze di opposizione. "Chiediamo alle forze di opposizione di rifuggire dalla violenza del passato. La cosa più importante è la giustizia, non la vendetta. Sollecitiamo tutte le parti coinvolte nel conflitto in corso a rispettare pienamente le regole dei conflitti armati, tra le quali gli obblighi di non attaccare chi manifesta chiaramente l'intenzione di arrendersi - come le forze governative - e di trattare con umanità ogni persona in propria custodia", prosegue la nota.

Media Siria: “Idf bombarda intelligence e dogana a Damasco”

Anche l'Osservatorio siriano per i diritti umani riferisce di incendi scoppiati negli edifici degli organi di sicurezza a Damasco presi di mira dagli attacchi israeliani. Le fiamme si sono alzate dalla zona in cui si trova la sede dei servizi segreti ed è bruciato un edificio della sezione di sicurezza criminale, hanno riferito i giornalisti Afp sul posto. "Gli attacchi israeliani hanno preso di mira un complesso di sicurezza a Damasco", ha affermato l'osservatorio.

Biden convoca team per la sicurezza nazionale sulla Siria

Joe Biden avrà un incontro a breve con il suo team per la sicurezza nazionale per fare il punto sulla situazione in Siria. Lo riferisce la Casa Bianca. “Il Presidente incontrerà il suo team di sicurezza nazionale questa mattina per ricevere un aggiornamento sulla situazione in Siria”, ha scritto su X il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Sean Savett.

Idf: dispiegamento in zona cuscinetto misura temporanea

Le Idf sottolineano che il loro dispiegamento nella zona cuscinetto tra Israele e Siria e' una misura difensiva e temporanea nel contesto del caos che ha colpito il Paese dopo la caduta del regime di Assad, scrive il Times of Israel. Secondo l'esercito, le truppe vengono dispiegate in posizioni strategiche specifiche nella zona cuscinetto per impedire che uomini armati non identificati si trovino nella zona.


Idf avanza in zona cuscinetto sul confine siriano: "Restate in casa"

Le IDF hanno diffuso un "avviso urgente" ai residenti di diversi villaggi della Siria meridionale, vicini al confine con Israele, mentre le truppe avanzano in una zona cuscinetto tra Israele e Siria, scrive il Times of Israel. "I combattimenti nella vostra zona stanno costringendo le IDF ad agire e non intendiamo farvi del male", afferma il colonnello Avichay Adraee, portavoce in lingua araba delle IDF su X. "Per la vostra sicurezza, dovete restare a casa e non uscire fino a nuovo avviso", aggiunge. L'avvertimento e' rivolto ai residenti di Ofaniya, Quneitra, al-Hamidiyah, Samdaniya al-Gharbiyya e al-Qahtaniyah, tutti vicini al confine israeliano. 

Nunzio apostolico: ribelli hanno incontrato i vescovi

"La strada è tutta in salita, chi ha promesso che tutti saranno rispettati, che si farà una nuova Siria. I ribelli hanno incontrato i vescovi ad Aleppo assicurando che rispetteranno le varie confessioni religiose e i cristiani, speriamo che mantengano questa promessa e che si vada verso una riconciliazione e che la Siria possa trovare anche un po' di prosperità". Lo dice a Vatican News, il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico a Damasco che aggiunge: "L'augurio è che anche la comunità internazionale risponda, magari abolendo le sanzioni, perché sono un peso che grava molto soprattutto sulla povera gente. Voglio sperare che poco a poco vengano eliminate le sanzioni". 

Netanyahu: giorno storico. Effetto dei nostri colpi

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu si attribuisce il merito di aver dato il via alla catena di eventi che ha portato alla caduta del regime di Bashar al-Assad in Siria. "Questo e' un giorno storico nella storia del Medio Oriente", ha detto Netanyahu durante una visita al monte Bental, al confine tra Israele e la Siria. "Il regime di Assad e' un anello centrale dell'asse del male dell'Iran: questo regime e' caduto". "Questo e' il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad", sostiene Netanyahu, riferendosi ai 14 mesi di combattimenti contro l'Iran, Hamas, Hezbollah e altri delegati iraniani dal 7 ottobre dell'anno scorso.

Tv Siria: raid Idf su Centro ricerca scientifica Damasco

La televisione siriana ha riferito che aerei israeliani hanno attaccato il Centro di ricerca scientifica (Sars) vicino Damasco. Lo riportano i media israeliani e arabi. 

I ribelli jihadisti siriani trasmettono primo notiziario sulla Tv statale

I ribelli jihadisti siriani hanno trasmesso il loro primo notiziario sulla televisione statale, annunciando di aver "vinto la scommessa e rovesciato il regime criminale di Assad". Parlando sul principale canale d'informazione siriano, il conduttore ha detto:  "A coloro che un giorno pensavano che fossimo distrutti, vi annunciamo dal canale siriano d'informazione la vittoria della grande rivoluzione siriana dopo 13 anni di pazienza e sacrificio". Lo riferisce il Guardian. 

Media: il premier al-Jalali mantiene il suo incarico

Il premier siriano, Muhammad al-Jalali, mantiene per ora il suo incarico alla guida del governo a Damasco. Lo riferiscono media siriani e fonti delle fazioni armate che hanno per ora il controllo della capitale, smentendo le notizie di aver messo Jalali in stato di fermo. "Il premier si appresta a mantenere il suo incarico e a proseguire il suo mandato al servizio del paese", affermano le fonti. 

Kabul, i talebani si congratulano con popolo e ribelli

Il governo talebano dell'Afghanistan si e' congratulato con il popolo siriano e con i ribelli a guida islamica che hanno dichiarato di aver conquistato Damasco e spodestato il presidente Bashar al-Assad. "Esprimiamo la speranza che il processo di transizione del potere si svolga in modo allineato con le aspirazioni del popolo siriano, aprendo la strada all'istituzione di un governo islamico indipendente e orientato al servizio", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri, in cui si chiede che la Siria possa "progredire libera da interferenze esterne". 

Media: Idf prende controllo versante siriano monte Hermon

Una fonte della sicurezza ha riferito al quotidiano saudita al Hadath che l'Idf ha preso il controllo della base militare sul versante siriano del monte Hermon, e di altre basi siriane nell'area, dopo la ritirata delle forze di Assad. 

Ribelli: leader Jolani arriva a Damasco, bacia la terra

I ribelli guidati dalla milizia islamica Hts hanno annunciato l'arrivo del loro capo, Abu Mohammed al-Jolani (vero nome Ahmed al-Sharaa) a Damasco, diverse ore dopo la presa della capitale siriana. Il leader Ahmed al-Sharaa "si è prostrato e ha baciato la terra" al suo arrivo a Damasco, ha annunciato il canale Telegram della coalizione ribelle, che mostra una foto di al-Jolani inginocchiato su un prato. 

Teheran: Faremo passi adeguati alla situazione in Siria

L'Iran "adotterà un approccio e posizioni adeguate" a seconda degli "sviluppi in Siria e nella regione, nonché del comportamento degli attori" sul terreno. E' la posizione espressa dal ministero degli Esteri di Teheran in una nota commentando l'evolversi della situazione. "Le relazioni tra le due nazioni dell'Iran e della Siria hanno una lunga storia e sono sempre state amichevoli, e si prevede che queste relazioni continueranno", si aggiunge. 

Metsola: il dittatore è caduto; prossime ore critiche

"Il dittatore e' caduto. E' chiaro che il brutale governo di Bashar al-Assad durato 24 anni e' finito, mentre il suo regime giace a brandelli. Questo e' un periodo critico per la regione e per i milioni di siriani che vogliono un futuro libero, stabile e sicuro. Cio' che accadra' nelle prossime ore e nei prossimi giorni e' importante. Il dialogo, l'unita', il rispetto dei diritti fondamentali, il diritto internazionale devono caratterizzare i prossimi passi". Lo scrive su X la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. 

Ue: fine regime Assad fatto positivo atteso da tempo

"La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Mostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione". Lo scrive su X l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas. "Sono in stretto contatto con i ministri della regione. Il processo di ricostruzione della Siria sarà lungo e complicato e tutte le parti devono essere pronte a impegnarsi in modo costruttivo", aggiunge. 

Kiev: “Dittatori che scommettono su Putin destinati a cadere”

"I dittatori che si appoggiano e scommettono su Vladimir Putin sono destinati a cadere", come dimostra la caduta di Bashar al Assad in Siria: lo ha dichiarato il ministero degli Esteri dell'Ucraina.

Netanyahu: “Proteggiamo confini ma accordo con Siria è crollato”

"Noi agiamo prima di tutto per proteggere il nostro confine. Quest'area (la Linea Alpha tra Siria e Israele) è stata controllata per quasi 50 anni come zona cuscinetto che era stata concordata nel 1974 con l'accordo di separazione delle forze: questo accordo è crollato, i soldati siriani hanno abbandonato le loro posizioni", ha affermato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in una nota diffusa dal suo ufficio. "Monitoreremo da vicino gli sviluppi. Faremo quello che è necessario per proteggere il nostro confine e garantire la nostra sicurezza", ha aggiunto.

Il capo dei ribelli jihadisti alla tv siriana: “Il futuro è nostro”

Non c'è spazio per tornare indietro, "il futuro è nostro". Lo ha detto il leader di Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al-Jolani, alla Tv di stato siriana, come riferisce la Bbc.

Netanyahu: “Caduta Assad risultato colpi a Iran e Hezbollah”

"È un giorno storico per il Medio Oriente: il regime di Assad è un anello centrale della catena del male di Iran, questo regime è caduto. Questo è il risultato diretto dei colpi che abbiamo inflitto all'Iran e a Hezbollah, i principali sostenitori del regime di Assad. Questo ha creato una reazione a catena in tutto il Medio Oriente di tutti coloro che vogliono liberarsi da oppressione e tirannia". Lo ha dichiarato il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in visita questa mattina al Monte Bental nel Golan, da dove si vede la Siria. "Questo crea nuove opportunità, molto importanti per Israele, ma non privo di rischi", ha aggiunto.

Metsola: “In Siria ora ci sia unità e rispetto dei diritti”

"Il dittatore è caduto. È chiaro che il brutale governo di Bashar al-Assad in Siria, durato 24 anni, è finito e il suo regime è a pezzi. Questo è un periodo critico per la regione e per i milioni di siriani che vogliono un futuro libero, stabile e sicuro. Ciò che accadrà nelle prossime ore e nei prossimi giorni è importante. Il dialogo, l'unità, il rispetto dei diritti fondamentali e del diritto internazionale devono caratterizzare i prossimi passi." Lo scrive su X la presidente dell'Europarlamento Roberta Metsola.

Ue: “Fine di Assad è sviluppo positivo e atteso da tempo”

"La fine della dittatura di Assad è uno sviluppo positivo e atteso da tempo. Dimostra anche la debolezza dei sostenitori di Assad, Russia e Iran. La nostra priorità è garantire la sicurezza nella regione. Lavorerò con tutti i partner costruttivi, in Siria e nella regione". Lo scrive su X l'Alto Rappresentante Ue per la Politica estera Kaja Kallas.

Qatar: “La Siria non deve scivolare nel caos”

Il ministero degli Esteri del Qatar ha avvertito che la Siria non deve essere lasciata cadere nel caos dopo la caduta di Bashar al-Assad. L'emirato del Golfo ha affermato di "monitorare da vicino gli sviluppi in Siria" e ha sottolineato "la necessità di preservare le istituzioni nazionali e l'unità dello Stato per evitare che scivoli nel caos".

Macron: “Con Assad cade finalmente uno Stato di barbarie”

Il presidente francese Emmanuel Macron domenica ha accolto con favore il fatto che lo "Stato di barbarie" è "finito" in Siria con la caduta del presidente Bashar al-Assad, ma ha sottolineato che la Francia rimarrà "impegnata per la sicurezza di tutti" nella regione. "Lo Stato di barbarie è finalmente caduto", ha scritto il capo dell'Eliseo sui social.

Scholz: “La caduta di Assad è una buona notizia”

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha descritto la fine del regime di Bashar al-Assad in Siria come "una buona notizia", invocando la protezione di tutti i gruppi religiosi e le minoranze nel Paese e una soluzione "politica". "Bashar al-Assad ha oppresso brutalmente il suo stesso popolo, ha innumerevoli vite sulla coscienza e ha costretto molte persone a fuggire dalla Siria, molte delle quali sono arrivate in Germania", ha affermato il capo del governo tedesco in un comunicato stampa.

Media: in video saccheggio della Banca centrale a Damasco

Il media arabo Sputnik Arabic pubblica un video in cui si vede l'edificio della Banca centrale della Siria a Damasco mentre viene saccheggiato. Uomini con abiti civili o in auto escono dal portone con buste e sacchi rigonfi.

Mosca: “Assad si è dimesso dalla carica di presidente”

Nel confermare che Assad ha lasciato la Siria, la Russia ha annunciato che il rais "si è dimesso dal suo incarico" da presidente. "A seguito dei negoziati tra Assad e alcuni partecipanti al conflitto armato sul territorio della Siria, Assad ha deciso di lasciare la carica presidenziale e ha lasciato il Paese, dando istruzioni per effettuare pacificamente il trasferimento del potere", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri russo. "La Russia non ha partecipato a questi negoziati", si sottolinea nella nota.

Jihadisti ribelli: 13 ore di coprifuoco a Damasco

Gli jihadisti ribelli siriani hanno dichiarato un coprifuoco di 13 ore nella capitale Damasco. Lo riporta la Cnn citando una dichiarazione su Telegram del loro Comando per le operazioni militari.

Tajani: “Segnali positivi su condizione minoranze cristiane Siria”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando della crisi in Siria, ha ribadito l'appello affinchè "non vengano attaccate le minoranze, a cominciare dalla minoranza cristiana". E proprio a proposito della minoranza cristiana il titolare della Farnesina ha spiegato di aver "parlato a lungo con il nunzio apostolico a Damasco. Alcuni vescovi stanno parlando anche con gli insorti. Ma i messaggi che mi ha dato il nunzio sono abbastanza positivi".

Tajani: “In Siria la transizione sia politica e non militare”

In Siria "noi auspichiamo un passaggio di consegne tra il regime che e' caduto e la nuova realta' che sia pacifico. Che ci sia una transizione politica e non militare. Mi pare che in questo momento le cose vadano in questa direzione. E' importante che rimanga l'unita' politica della Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Sulla situazione "continua il confronto costante con i nostri alleati del G7 e non e' escluso che ci possa essere un documento dell'Ue, un documento a 27, nelle prossime ore", ha aggiunto.

Assad è caduto, in Siria finisce una dittatura che durava dal '71

Nyt: “L’Iran nel panico, è come la caduta del muro di Berlino”

"Il collasso del regime siriano è come la caduta del muro di Berlino per l'asse iraniano", ha dichiarato un funzionario dei guardiani della rivoluzione iraniani al New York Times. Secondo il report, a partire da metà della scorsa settimana, è stato evidente che il governo di Teheran si trova nel "panico totale" a causa dei progressi dei jihadisti ribelli siriani. Un documento interno dei Pasdaran ottenuto dal quotidiano statunitense afferma che la situazione è "strana e incredibile", come se l'Iran avesse accettato la caduta di Assad e avesse perso la volontà di opporsi a essa.

Crosetto: “Qualsiasi linea d'azione per sicurezza italiani”

"Abbiamo dato la nostra disponibilità per qualunque tipo di evenienza e per adesso, come tutte le altre nazioni, non solo europee e internazionali, stiamo valutando ogni possibile linea d'azione per garantire la sicurezza del personale italiano e la loro eventuale esfiltrazione, qualora la situazione dovesse degenerare ulteriormente e diventare oltremodo pericolosa e caotica". Lo ha riferito all’Ansa il ministro della Difesa Guido Crosetto, il quale insieme al Capo di Stato Maggiore della Difesa e al comandante operativo di vertice interforze, in coordinamento con la Farnesina e Palazzo Chigi sta costantemente monitorando la situazione in Siria. "Stiamo seguendo da giorni con la massima attenzione la situazione in Siria. La sicurezza dei nostri connazionali è una priorità assoluta. Il ministro Tajani si è occupato, nei giorni scorsi, del rientro degli italiani che erano ancora presenti in Siria", ha aggiunto Crosetto.

Eventuale esfiltrazione in Siria, allertate forze speciali

Le forze speciali e gli assetti strategici della Difesa sono in allerta per un'eventuale operazione di esfiltrazione del personale italiano rimanente nel paese. Lo riporta Ansa, citando fonti del ministero della Difesa.

Tajani: “Tutela dei connazionali in Siria resta prioritaria”

"Mi pare che sia ancora poco chiaro chi alla fine avrà la gestione della Siria perché non è una forza unitaria, sono più forze e adesso vedremo se sarà possibile parlare con le nuove forze che arrivano", ma in ogni caso "la priorità è tutelare i nostri concittadini". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando della crisi siriana. "In questo momento prima di qualsiasi altra cosa ci preoccupa garantire l'incolumità di tutti quelli che sono presenti in Siria, l'ambasciatore, i carabinieri anche i contractor" che lavorano per la sede diplomatica, "poi vedremo quale sarà la situazione. Ci muoveremo in sintonia anche con i nostri interlocutori". È una "situazione in continuo movimento. Anche rispetto alla riunione di Astana di ieri e stamane sono cambiate le cose. "Noi continuiamo a monitorare la situazione con tutte le nostre ambasciate e con costante contatto con Palazzo Chigi e il ministero della Difesa". Prima viene la "tutela dei nostri cittadini, dopo parleremo dell'assetto della Siria", ha aggiunto.

Tajani: “Ho sentito il ministro turco, preservare unità Siria”

"Ho anche un avuto un lungo colloquio con il ministro degli esteri turco Fidan, abbiamo convenuto sull'importanza di preservare l'unità della Siria. Gli ho ribadito le richieste di far tutto per garantire l'incolumità dei cittadini italiani e la tutela delle minoranze, quella cristiana e le altre. L'ho sentito piuttosto ottimista sull'evolversi della situazione, almeno per quanto riguarda la sicurezza generale". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando della crisi in Siria. Quindi ha sottolineato che il suo omologo turco "ha apprezzato la presenza diplomatica italiana a Damasco e mi ha ribadito che per la Turchia è importante che rimanga un presidio diplomatico italiano a Damasco per il futuro. E la Turchia è pronta a collaborare con l'Italia da un punto di vista diplomatico per garantire la stabilità nell'area del Medio Oriente".

Un salone del palazzo di Assad a Damasco dato alle fiamme

Un salone di ricevimento del palazzo presidenziale di Bashar Al Assad a Damasco è stato dato alle fiamme, hanno constatato fonti giornalistiche Afp sul posto. 

Idf: le truppe sulla Linea Alpha sono coordinate con l'Onu

L'esercito israeliano ha dichiarato che il dispiegamento delle truppe nella zona cuscinetto demilitarizzata tra Israele e la Siria è stato effettuato in coordinamento con la Forza di osservazione del disimpegno delle Nazioni Unite (Undof), che è responsabile dell'area. L'Undof è attualmente nelle sue posizioni. Questa misura è temporanea, ha sottolineato l'Idf, affermando che potrebbe durare a lungo, a seconda degli sviluppi in Siria. 

Paesi arabi: crisi pericolosa serve soluzione politica

Un appello a una "soluzione politica" che metta fine alle operazioni militari per evitare l'acuirsi e il dilagare di una "situazione pericolosa" e' stato lanciato dai ministri degli Esteri dei Paesi arabi e del processo di Astana riuniti a Doha.


Siria, Tajani: a ora no altri italiani chiedono lasciare Paese

"Ieri erano arrivati dei connazionali in Giordania. Non ci sono altri cittadini italiani che chiedono di lasciare il Paese". Lo ha detto Antonio Tajani durante il punto stampa successivo alla riunione dell'Unita' di crisi della Farnesina sulla situazione in Siria. Il ministro degli Esteri ha ricordato che altri 15 italiani hanno varcato la frontiera con la Siria entrando in Libano, e attualmente sono ospitati in alcuni conventi a Beirut. 

Mosca: basi russe in Siria in allerta ma non in pericolo

"Le basi militari russe in Siria sono in massima allerta ma al momento non vi è alcun pericolo serio per la loro incolumità". Lo afferma il ministero degli Esteri di Mosca.

Il Papa: per Natale cessate fuoco su tutti fronti guerra

"Continuiamo a pregare per la pace: nella martoriata Ucraina, nel Medio Oriente, Palestina, Israele, il Libano, adesso la Siria, in Myanmar, in Sud Sudan, e dovunque si soffre per la guerra e per le violenze". Lo ha detto Papa Francesco all'Angelus. "Faccio appello ai governanti e alla comunità internazionale perché si possa arrivare alla festa del Natale con un cessate il fuoco su tutti i fronti di guerra", ha aggiunto il Pontefice. 

Tass: molti Paesi negano asilo a Assad, forse va in Africa

Bashar al Assad avrebbe chiesto asilo a diversi Paesi, che glielo avrebbero negato, e potrebbe essere diretto verso qualche Paese in Africa, secondo quanto detto alla Tass da un membro del "Comitato politico dell'opposizione siriana". 

Migliaia di siriani in Libano verso i valichi di confine

Migliaia di siriani, molti da più di 10 anni profughi nel vicino Libano, si stanno dirigendo stamani ai valichi frontalieri con la Siria dopo il dissolvimento del sistema di potere incarnato dalla famiglia Assad al potere da 54 anni.   Lo riferiscono i media libanesi che citano come le autorità di Beirut stiano ora facilitando l'esodo in massa di profughi siriani a lungo considerati in Libano come un peso insostenibile per la società e l'economia del Paese. 

Mosca conferma: Assad ha lasciato la Siria

Il ministero degli Esteri russo ha confermato che Bashar al Assad ha lasciato la Siria dopo essersi dimesso da presidente. 

Media Siria: raid israeliani su base aerea vicino Damasco

I media siriani riferiscono di attacchi aerei israeliani nelle zone di Daraa e Suwayda, nel sud della Siria, non lontano dal confine, e sulla base aerea di Mezzeh, vicino a Damasco. Gli attacchi hanno preso di mira i depositi di munizioni e armi della base aerea di Khalkhalah a Suwayda, diversi siti nel governatorato di Daraa e la base aerea di Mezzeh. Per il momento l'Idf non ha commentato. 

Tajani: non toccati ambasciatore e personale sede a Damasco

"Stamattina un gruppo armato è entrato nel giardino della sede della residenza dell'ambasciatore. Hanno portato via solo 3 automobili e tutto è finito lì. Non sono stati toccati né l'ambasciatore né i carabinieri". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando con i giornalisti dopo che i ribelli siriani sono entrati nella sede diplomatica italiana in cerca di uomini del regime.  Tajani ha aggiunto che sulla vicenda, "fin dalle prime ore sono in contatto con il ministro Crosetto e con il presidente del Consiglio". 

Zelensky: 'Mosca si ritira da Siria ma riproverà a seminare morte'

"Ora i russi si stanno ritirando dalla Siria, ma ciò non significa che non proveranno di nuovo a seminare morte lì. La presenza militare russa è attiva anche in Africa, con l'unico scopo di destabilizzare". E' l'accusa rilanciata da Volodymyr Zelensky in un lungo post su X, nel quale sottolinea come la Russia "stia ora cercando di soggiogare la Georgia dopo diverse guerre contro quel paese" e non voglia "ancora allentare la sua presa sulla Moldavia".

Ribelli cercano uomini regime in ambasciate, anche italiana

Un gruppo di miliziani fra quelli presenti da ieri notte a Damasco è entrato nella residenza dell'ambasciatore d'Italia dove ha effettuato una sorta di perlustrazione. Lo rende noto la Farnesina sottolineando che l'ambasciatore e il resto del personale italiano sono in un altro luogo sicuro. La Farnesina sta gestendo la situazione con contatti con i paesi alleati per garantire la sicurezza del personale e la protezione delle sue sedi diplomatiche. I miliziani starebbero effettuando perquisizioni anche nelle ambasciate e negli uffici delle Ong internazionali presumibilmente per verificare la presenza di dirigenti del regime in fuga.

Berlino, 'la fine di Assad un sollievo per milioni di siriani'

"La fine di Assad è un grande sollievo per milioni di persone in Siria. Il Paese non deve cadere nelle mani di altri radicali, qualunque forma essi assumano. Chiediamo quindi alle parti di assumersi le proprie responsabilità nei confronti di tutti i siriani". Lo ha dichiarato la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock.

Ribelli del nord e del sud concordano sulla sicurezza a Damasco

I comandi militari degli insorti siriani giunti da nord e quelli entrati nella notte a Damasco da sud rilasciano dichiarazioni analoghe sulle rispettive volontà di assicurare l'ordine e la sicurezza nella capitale dopo il dissolvimento del sistema di potere incarnato dalla famiglia Assad in Siria.

Media, 'voli aeroporto Damasco fermi fino al 18 dicembre'

I voli da e per l'aeroporto internazionale di Damasco sono stati sospesi almeno fino al 18 dicembre, secondo quanto affermano media siriani. La radio Sham Fm, citata da altri media, afferma che l'aeroporto, con l'arrivo dei ribelli, è stato evacuato. "Per ora non ci sono voli. Siamo in attesa di ulteriori informazioni dalla nostra compagnia sulla ripresa dei voli", ha detto un portavoce, citato dai media. 

Agenzia russa, 'saccheggi di massa a Damasco'

L'agenzia russa Ria Novosti riferisce, citando "testimoni oculari", che "saccheggi di massa" sono in corso a Damasco nei quartieri dove sono situate le sedi governative.

Insorti prendono il controllo di un valico con la Turchia

Insorti siriani hanno preso il controllo del valico di Kasab, tra Siria e Turchia. Lo riferisce il Comando delle operazioni militari dell'offensiva anti-governativa. Il valico di Kasab si trova nel nord-ovest della Siria, nella regione di Latakia, considerata una roccaforte dei clan sciiti-alawiti al potere da più di mezzo secolo e non lontano dalla principale base aerea russa di Hmeimim sulla costa mediterranea. 

I ribelli jihadisti anche a Tartus e Latakia

I primi contingenti dei ribelli jihadisti che la scorsa notte hanno preso il controllo della capitale Damasco, sono arrivati anche a Tartus e Latakia, le due città sul Mediterraneo dove si trovano le basi russe in Siria. Anche in queste due città, secondo quanto si apprende da fonti che stanno seguendo l'evolversi della situazione, la gente è scesa in strada per celebrare la caduta di Assad.

Civili entrano nella villa di Assad a Damasco

Civili siriani sono entrati in una delle ville della famiglia Assad a Damasco e portano via suppellettili, oggetti e filmano con i cellulari ogni angolo dell'abitazione di lusso. I video di questi momenti sono virali sui social media.

Turchia in contatto con ribelli per garantire sicurezza

La Turchia è in contatto con i ribelli siriani "per garantire la sicurezza". Lo ha detto il ministro degli Esteri di Ankara, Hakan Fidan, che ha anche fatto appello ai Paesi della regione perché collaborino a una transizione di potere "morbida" a Damasco.

Media, 'mistero su aereo con Assad sparito dai radar'

L'aereo, su cui sarebbe partito Bashar al Assad "da Damasco è scomparso improvvisamente dai radar dopo qualche minuto di volo, dopo una virata di 180 gradi verso la costa". Lo riportano i media israeliani, citando Reuters che parla di "mistero". "Ci sono alte probabilità che sia morto nell'incidente aereo", sottolineano fonti siriane alla Reuters, secondo quanto riportano i media.

Ministro Esteri turco: 'Assad probabilmente fuori dal Paese'

"Non posso commentare, non sappiamo dove sia. Probabilmente è fuori dalla Siria". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, parlando della sorte del presidente siriano Bashar al Assad.

Cnn, 'i ribelli interrogano militari e servizi cercando Assad'

Una "ricerca attiva" del dittatore Bashar Al Assad è in corso in Siria da parte dei ribelli, che cercano di ottenere informazioni da ufficiali militari e membri dei servizi segreti che possano saperne qualcosa. Lo scrive la Cnn, che cita fonti informate e vicine ai movimenti dei ribelli siriani. 

'In Siria contatti fra ribelli e militari per evitare violenze'

Contatti sarebbero in corso tra i ribelli e alcuni esponenti degli apparati di sicurezza siriani per evitare ulteriori scontri e vittime e garantire una transazione pacifica del potere. Secondo qualificate fonti di sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione a Damasco, al momento non ci sarebbero stati scontri tra i ribelli e le forze lealiste e questo perché i vertici dell'Esercito e degli apparati di sicurezza sarebbero in contatto con i vertici di Hayat Tahrir al-Sham" (Hts) proprio per evitare spargimenti di sangue.

Media Teheran: 'ambasciata Iran evacuata prima dell'assalto'

Il personale diplomatico ha evacuato l'ambasciata dell'Iran a Damasco prima che la sede diplomatica venisse attaccata dai ribelli siriani, secondo quanto dicono i media ufficiali iraniani.

Siria, cosa rischia Israele con la caduta di Assad? Gli scenari

Al termine di una rapida avanzata, i ribelli jihadisti in Siria hanno preso il controllo della capitale Damasco e hanno annunciato la fine del regime di Bashar al-Assad. La situazione è in continua evoluzione ma gli analisti si interrogano ora sui possibili riflessi nello scenario mediorientale. E in molti si chiedono quali potrebbero essere le conseguenze per Israele. LEGGI QUI

Siria: personale ambasciata russa, 'stiamo bene'

"Stiamo bene". Lo ha detto alla Tass un membro del personale dell'ambasciata russa a Damasco dopo l'ingresso dei ribelli jihadisti nella capitale siriana e la fuga di Bashar al Assad, da sempre sostenuto da Mosca. La fonte non ha fornito alcun dettaglio su dove si trovi il personale.

I ribelli controllano Tv, aeroporto e palazzo di Assad

I ribelli che sono entrati a Damasco hanno preso il controllo dei centri del potere della capitale siriana. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate di sicurezza che stanno seguendo l'evolversi della situazione, al momento sono in mano ai ribelli il palazzo Presidenziale nel quartiere di Malki, la sede della Tv di Stato, l'aeroporto internazionale e il carcere di Sednaya. I ribelli controllano anche le principali strade a Damasco e in diverse zone della città i cittadini sono scesi in strada per applaudire i ribelli e per intonate slogan contro Bashar Al Assad. 

Siria: Cina segue situazione, auspica ritorno 'a stabilità prima possibile'

Pechino auspica che la Siria "torni alla stabilità prima possibile". La Cina, ha reso noto un portavoce del ministero degli Esteri, "segue da vicino gli sviluppi della situazione in Siria e spera" che il paese "torni alla stabilità quanto prima". 

'Personale ambasciata Iraq in Siria evacuato in Libano'

Il personale dell'ambasciata dell'Iraq a Damasco è stato evacuato verso il Libano, secondo quanto rivela una fonte diplomatica.

'Assad sarebbe in base russa in Siria, verso Mosca'

Il presidente siriano, Bashar Al Assad, si troverebbe in una base russa in territorio siriano. Secondo qualificate fonti di sicurezza che seguono l'evolversi della situazione, Assad avrebbe lasciato Damasco a bordo di un Ilyushin-76 per raggiungere la base, dalla quale poi probabilmente rifugiarsi a Mosca.

Media, migliaia di soldati e civili fuggono in Iraq

Migliaia di soldati siriani, ma anche funzionari del regime di Bashar Assad con le loro famiglie hanno varcato il confine iracheno per fuggire ai ribelli. Secondo al-Jazeera, ai duemila militari siriani che già ieri avevano cercato rifugio in Iraq, si sono uniti centinaia di civili. Alcuni soldati hanno ricevuto cure mediche. Le forze armate irachene sono anche state coinvolte in uno scontro armato con i miliziani dell'opposizione siriana. Lungo il confine si stanno allestendo tende per dare una sistemazione ai profughi, ma alcuni hanno trovato ospitalità in case private. 

Siria, folla abbatte e calpesta statua di Hafez al-Assad

Nella città siriana di Homs abitanti e ribelli hanno abbattuto la statua dedicata a Hafez al-Assad, padre dell’attuale presidente e a capo del Paese dal 1971 al 2000, anno della sua morte. Le persone presenti hanno sradicato il monumento dal piedistallo fino a farlo crollare per poi festeggiare la caduta del regime.


Tv di stato: il regime "criminale" di Assad è caduto

La televisione di stato siriana ha trasmesso un messaggio che proclama la "vittoria" della rivolta e la caduta del regime "criminale" di Bashar Assad con un messaggio a tutto schermo a grandi caratteri bianchi su uno sfondo prevalentemente rosso. 

Siria in mano ai ribelli, Assad in fuga: la notizia sui siti internazionali

La stampa di tutto il mondo apre, nella versione online, con la caduta del regime di Bashar dopo un quarto di secolo. "Le forze sunnite affermano che il presidente ha lasciato il Paese e che la capitale Damasco è stata liberata", titolano i quotidiani di ogni Paese. La tedesca Bild: "Assad è fuggito in aereo". Le Figaro: "Scene di giubilo e invocazioni religiose in strada". Il New York Times: "Non si sa dove sia il presidente". LEGGI QUI

Inviato Onu: "momento spartiacque, ora riconciliazione"

L'inviato speciale delle Nazioni Unite in Siria ha affermato che il Paese si trovava in "un momento spartiacque", dopo che i ribelli guidati dagli islamisti hanno  preso Damasco, costringendo il presidente Bashar al-Assad a fuggire e ponendo fine a mezzo secolo di governo baathista. Descrivendo quasi 14 anni di guerra civile in Siria come un "capitolo oscuro che ha lasciato profonde cicatrici", Geir Pedersen ha affermato che "oggi guardiamo avanti con cauta speranza all'apertura di un nuovo processo di pace, riconciliazione, dignita' e inclusione per tutti i siriani".


Su video ribelli 'l'arresto del premier siriano al-Jalali'

Un video postato dai ribelli siriani mostra quello che viene detto l'arresto del primo ministro siriano Assad al-Jalali proprio mentre si stava recando a un incontro con la loro leadership in un hotel di Damasco. Il leader dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, aveva dichiarato che il premier al-Jalali sarebbe rimasto in carica per garantire la transizione dei poteri in Siria. Lo stesso premier ha espresso il desiderio di libere elezioni da tenersi nel Paese. 

Milizie curde: 'è un momento storico'

Le milizie curde in Siria salutano la partenza di Bashar al-Assad come un'occasione per una ripartenza politica nel paese. "Questo cambiamento offre l'occasione di costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e la giustizia", ha dichiarato Mazloum Abdi, comandante delle Forze democratiche siriane (Sdf) - guidate dalle milizie curde - alludendo alla possibilità di "garantire i diritti di tutti i siriani". "In Siria viviamo momenti storici assistendo alla caduta del regime autoritario a Damasco", ha aggiunto.

Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria

Una marcia clamorosa e inaspettata, cominciata 10  giorni fa dalla remota regione nord-occidentale di Idlib al confine con  la Turchia, che ha travolto roccaforti governative, russe e iraniane  come Aleppo e Hama. Fino alla conquista di Damasco e la "fuga" di Bashar al-Assad,  il presidente della Siria da un quarto di secolo al potere dopo averlo  ereditato dal padre Hafez per 30 ai vertici del regime. La Siria è ora nelle mani dei ribelli a guida islamica che esultano, parlando dell'inizio di una "nuova era” dopo la caduta  del regime dopo 50 anni di governo del partito Baath. Il capo delle  milizie Hayat Tahrir al-Sham - Abu Muhammad al-Jolani - ha ordinato alle sue forze di non avvicinarsi alle istituzioni  pubbliche della capitale, "che rimarranno sotto la supervisione dell'ex  primo ministro fino a quando non saranno ufficialmente consegnate”. Ma  chi è il capo del gruppo armato Hts? LEGGI QUI

Tv: irruzione in ambasciata iraniana a Damasco

Irruzione nell'ambasciata iraniana a Damasco, cuore del sostegno al regime di Bashar al Assad. Lo ha riferito la tv al Arabiya, che mostra le immagini di gente che strappa un grande poster affisso sul cancello della rappresentanza con l'immagine del generale Qassem Soleimani, ucciso nel 2020 in Iraq in un attacco americano, e di Hassan Nasrallah, il leader Hezbollah ucciso a settembre in un raid israeliano a Beirut. Secondo al Jazeera il personale dell'ambasciata era già fuggito e non c'è stata resistenza contro i manifestanti. Secondo l'agenzia di stampa iraniana Tasnim, a fare irruzione nell'ambasciata sarebbe stato un gruppo di individui "armati" del gruppo jihadista Hayat Tahrir al Sham (Hts) e delle fazioni alleate, che avrebbero distrutto una tettoia all'esterno dell'edificio, rotto alcuni vetri e danneggiato gli uffici, portando via del materiale, come dimostrano anche alcuni video.

Media, 'Assad ieri sera nella base russa di Hmeimim, in Siria'

Secondo un funzionario israeliano citato da Walla, Bashar al Assad è volato ieri sera da Damasco alla base aerea russa di Hmeimim, nel governatorato di Latakia in Siria, con l'intenzione di proseguire per Mosca. Un funzionario statunitense ha affermato che gli Stati Uniti hanno visto Assad lasciare la capitale: "Crediamo che stesse pianificando di scappare in Russia". Tuttavia, al momento non ci sono indicazioni che Assad abbia lasciato la Siria.

Tajani: 'preoccupata attenzione per situazione, in contatto con ambasciata e Chigi'

"Seguo con preoccupata attenzione l'evoluzione della situazione in Siria. In contatto costante con la nostra ambasciata a Damasco e con Palazzo Chigi. Alle 10.30 ho convocato una riunione di emergenza alla Farnesina". Lo scrive su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Siria: quotidiano Al Watan chiede scusa "per le bugie"

Il quotidiano Al Watan, il principale quotidiano siriano e filogovernativo, ha chiesto scusa per le bugie che ha dovuto raccontare durante gli anni del regime. Si apre una "nuova pagina in Siria" si legge sull'account Facebook del giornale in cui si scusa dicendo che "i media e i giornalisti siriani non hanno la colpa" per le "bugie" che "loro" - in riferimento al Governo - li hanno costretti a pubblicare. "Siamo di fronte a una nuova pagina per la Siria. Grazie a Dio non è stato versato più sangue", si legge sul sito ufficiale: "I media e i giornalisti siriani non hanno alcuna colpa. Erano lì e noi eravamo con loro e dovevamo eseguire le istruzioni e diffondere le notizie che ci inviavano. E' stato subito chiaro che erano bugie", si legge ancora nella nota non firmata pubblicata dal giornale. "Possa Dio proteggere la Siria e il suo popolo da tutte le sette e le dottrine. Meritiamo un bel Paese".


Media, 'Idf attacca laboratori di armi chimiche a Damasco'

Channel 12 ha riferito che l'Idf ha attaccato i laboratori per la produzione di armi chimiche nell'area di Damasco per paura che cadano nelle mani dei ribelli.

Siria, riunione alla Farnesina con Tajani: reazione immediata per protezione italiani

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha convocato questa mattina una riunione alla Farnesina sulla situazione in Siria. L’ingresso dei miliziani a Damasco e la dissoluzione del regime di Bashar Assad comportano la necessità di una reazione immediata innanzitutto per la protezione degli italiani ancora presenti nel paese. Il ministro Tajani avrà contatti con leader politici di governi amici dell’Italia e verificherà piani di azione già programmati con altre amministrazioni dello Stato italiano, si legge in una nota della Farnesina.

Assad è scomparso, media "fuggito in aereo"

Bashar el-Assad è scomparso nel nulla Secondo l'opposizione siriana e' fuggito dalla Siria e l'agenzia di stampa Reuters, citando alti ufficiali dell'esercito, ha riferito nelle prime ore di oggi che il presidente era salito su un aereo e partito per una destinazione sconosciuta. L'ultimo volo a decollare da Damasco prima che i ribelli siriani prendessero la capitale, riporta al Jazeera, è un Illyushin76 con numero di volo Syrian Air 9218 il cui trasponder è stato spento poco dopo il decollo sopra la citta' di Homs, controllata dai ribelli. Il primo ministro siriano Mohammed Ghazi al-Jalali ha detto ad Al-Arabiya di non avere informazioni su dove siano adesso il presidente Bashar al-Assad e il ministro della Difesa Ali Abbas e ha che l'ultima volta che ha contattato il capo dello Stato è stato sabato sera. 

L'Idf dopo 50 anni sulla Linea Alpha tra Siria e Israele

L'esercito israeliano rende noto di essere entrato nella zona cuscinetto del Golan, carri armati e forze di fanteria sono sulla Linea Alpha, al confine tra Siria e Israele, all'interno della zona smilitarizzata, per impedire ai ribelli siriani di entrare: è la prima volta da quando è stato firmato l'Accordo di disimpegno del 1974, che pose fine alla guerra dello Yom Kippur. "L'Idf ha schierato truppe nella zona cuscinetto e in una serie di aree che è necessario difendere, al fine di garantire la sicurezza delle comunità sulle alture del Golan e dei cittadini di Israele", afferma l'esercito in una dichiarazione.

Fonti Israele: Assad in base russa per andare a Mosca, non sappiamo se partito

"Assad ha lasciato Damasco verso mezzanotte ieri sera ed è volato verso una base russa in Siria con l'intenzione di proseguire da lì per Mosca. Non abbiamo ancora indicazioni chiare se abbia lasciato la Siria". Lo scrive su X Barak Ravid, di Axios, citando una fonte israeliana, mentre una fonte statunitense conferma che a Washington "abbiamo seguito Assad mentre lasciava Damasco la scorsa notte e crediamo che stesse progettando di volare a Mosca".

Appello ribelli, 'salvaguardare i beni dello stato libero'

I ribelli sunniti siriani che hanno conquistato Damasco hanno fatto appello a "salvaguardare i beni dello Stato siriano 'libero'". 

Siria, Casa Bianca: 'Biden monitora eventi straordinari, contatti con partner regione'

"Il presidente Biden e il suo team stanno monitorando da vicino gli eventi straordinari in Siria e sono in contatto costante con i partner della regione". Lo fa sapere la Casa Bianca, dopo l'ingresso dei ribelli a Damasco e la fuga del presidente siriano Bashar al Assad.

Siria: abbattuta la statua ad Hafez al-Assad

E' stata abbattuta e calpestata la statua eretta a Damasco in onore del padre del presidente Bashar al-Assad, Hafez, morto nel 2000. I video mostrano decine di persone che tirano il monumento giu' dal piedistallo. Hafez al-Assad è stato alla guida della Siria dal 1971 fino alla sua morte, instaurando un regime brutale e liberticida, prima che suo figlio Bashar salisse al potere. La folla si muove liberamente intorno al palazzo presidenziale vuoto, riporta Ria Novosti, nessuno vigila piu' sull'edificio. Miliziani e abitanti simpatizzano lungo la centrale piazza Omayyade, dove si trovano gli edifici della televisione di stato siriana e lo stato maggiore delle forze armate, ma anche i carri armati lasciati dai militari in fuga.

Premier Siria: 'ora si tengano libere elezioni'

Il primo ministro siriano, Ghazi al-Jalali, al quale le milizie ribelli vincitrici hanno riconosciuto un ruolo di garanzia fino al ricambio ufficiale del potere, ha detto in un'intervista con l'emittente Al Arabiya che la Siria dovrebbe ora tenere "libere elezioni affinché il popolo possa scegliere chi debba guidarli". Al-Jalali aveva già detto di avere contattato il comandante dei ribelli, Abu Mohammed al-Jolani, con il quale ha detto di essersi accordato sulla transizione.

Trump: Assad "fuggito" dopo aver perso sostegno Russia

Bashar el-Assad e' "fuggito" dalla Siria dopo aver perso il sostegno della Russia. Lo ha detto il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump. "Assad se n'è andato", ha scritto Trump sulla sua piattaforma Truth Social. "Il suo protettore, la Russia guidata da Vladimir Putin, non era piu' interessato a proteggerlo". 

Siria: ribelli entrano nel palazzo presidenziale

I ribelli jihadisti sono entrati nel palazzo presidenziale a Damasco al grido di "Dio è il più grande". Lo hanno raccontato testimoni oculari alla Dpa, mentre video che circolano sui social nostrano le immagini degli insorti all'interno del cortile del palazzo di Bashar al Assad, fuggito nella notte verso una destinazione sconosciuta. I ribelli sarebbero entrati nel palazzo, situato nel distretto di Mezzeh, senza incontrare alcuna resistenza.

Siria, Idf: truppe israeliane al confine "ma non interferiamo"

Israele ha schierato truppe nella zona di confine con la Siria e "in altri luoghi necessari alla nostra difesa" in seguito "all'ingresso di personale armato nella zona cuscinetto". "Sottolineiamo che l'esercito israeliano non interferisce negli eventi interni in Siria", affermano le forze armate che dicono di voler "garantire la sicurezza delle comunita' delle alture del Golan e dei cittadini di Israele". "Continueremo a operare finché sarà necessario per preservare la zona cuscinetto e difendere Israele e i suoi civili" si legge su X.

Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco

I residenti sono scesi in strada per festeggiare la caduta del  regime dopo 50 anni di governo del partito Baath, mentre i gruppi  ribelli annunciavano l'inizio di una "nuova era" in Siria. Gli insorti  siriani Hanno annunciato la caduta del "tiranno" sugli schermi della  televisione pubblica siriana. LEGGI QUI

Comandante milizie curde, 'storica caduta di un dittatore'

Il comandante in capo delle Forze democratiche siriane, una coalizione dominata dai miliziani curdi, ha salutato il momento "storico" della caduta del presidente Bashar al-Assad dopo un regime durato quasi un quarto di secolo seguito ai 30 anni del regime del padre Hafez. "Stiamo vivendo momenti storici in Siria mentre assistiamo alla caduta del regime dittatoriale di Damasco", ha annunciato in una nota il comandante Mazloum Abdi. "Questo cambiamento è un'opportunità per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia, che garantisca i diritti di tutti i siriani", ha aggiunto.

Media mostrano folle festanti e caroselli notturni a Damasco

La tv siriana, ma anche Bbc, Cnn e altri media mostrano lunghi filmati della folla festante in piena notte a Damasco dopo la caduta del regime di Bashar al Assad dichiarata dai ribelli a guida jihadista che hanno occupato la capitale siriana. La Cnn mostra caroselli di moto e motorini i cui occupanti sventolano bandiere siriane, mentre da alcune zone del centro di Damasco, come nella piazza degli Omayyadi, nelle immagini della Bbc, dietro ai canti e alle urla della folla si sentono anche degli spari in aria, malgrado il leader di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) - la milizia che ha guidato la guerra-lampo al regime di Assad -, Abu Mohammed al-Jolani (vero nome Ahmed al-Sharaa) avesse detto che "è vietato sparare in aria".

Ribelli, "rilasciati prigionieri ingiustamente detenuti da Assad"

I ribelli siriani hanno annunciato di aver rilasciato tutti coloro che sono stati "ingiustamente detenuti" sotto il presidente Bashar al-Assad. In precedenza i ribelli avevano reso noto di aver fatto irruzione nel famigerato carcere militare di Damasco, annunciando su Telegram la "fine dell'era della tirannia nella prigione di Sednaya". 

Forze curde, "caduta della dittatura momento storico"

Il capo delle forze curde in Siria saluta il momento "storico", la caduta del regime "dittatoriale". Mazlum Abdi, il leader delle Forze Democratiche Siriane (SDF), un'alleanza armata guidata dai curdi, ha detto che questa e' un'"opportunita' per costruire un nuovo Siria". "In Siria viviamo momenti storici: stiamo assistendo alla caduta del regime autoritario di Damasco. Questo cambiamento rappresenta un'opportunita' per costruire una nuova Siria basata sulla democrazia e sulla giustizia, che garantisca i diritti di tutti i siriani", ha affermato in una breve dichiarazione.


Appello ribelli, "salvaguardare i beni dello stato libero"

I ribelli sunniti siriani che hanno conquistato Damasco hanno fatto appello a "salvaguardare i beni dello Stato siriano libero". 

A Damasco la folla calpesta la statua del padre di Assad

La folla festante a Damasco, dopo la conquista da parte dei ribelli sunniti e la dichiarazione della fine della "tirannia" di Bashar Al Assad, ha calpestato la statua abbattuta del padre di Bashar, Hafez Al Assad, che ha governato con il pugno di ferro per quasi 30 anni fino al 2000. Lo riportano fonti giornalistiche sul posto, mentre la Tv di Afp trasmette le immagini. 

Ribelli annunciano caduta del 'tiranno' Assad su tv pubblica

I ribelli hanno annunciato la caduta del "tiranno" Bashar al-Assad sugli schermi della televisione pubblica siriana. In precedenza i gruppi armati islamici avevano preso il controllo dell'emittente radiotelevisiva statale a Damasco. 

Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria in guerra con i ribelli jihadisti

Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato colpito dall'invasione di forze jihadiste filo-turche, che hanno assediato Aleppo: non è ancora chiaro se abbia lasciato il Paese. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità compiuti durante la guerra in Siria. IL PROFILO

Su X aereo Assad a fuoco dopo decollo, ma è fake news

"Incidente aereo di Bashar al-Assad vicino a Homs! Partiva dall'aeroporto di Damasco, ha fatto una curva e ha raggiunto un'altitudine di 500 metri. Poi si è schiantato!". La notizia con tanto i foto fa il giro dei social, ma è una fake news. Si tratta infatti, come scrive un 'fact-checker' che ha potuto verificare con Google Lens, di un Mig-29 indiano precipitato. 

Leader a ribelli, "non toccate istituzioni pubbliche Damasco"

Il leader della coalizione ribelle ha invitato i suoi combattenti a non avvicinarsi alle istituzioni pubbliche di Damasco. "A tutte le forze militari nella città di Damasco, è severamente vietato avvicinarsi alle istituzioni pubbliche, che rimarranno sotto la supervisione dell'ex primo ministro fino a quando non saranno ufficialmente consegnate", ha scritto su X il leader del gruppo ribelle siriano Hayat Tahrir al-Sham, Abu Mohammed al-Jolani,  usando il suo vero nome - Ahmed al-Sharaa - invece del suo pseudonimo. "È vietato sparare in aria", ha aggiunto. 

Hezbollah si ritira da Homs e dintorni di Damasco

Hezbollah ha ritirato le sue forze da Homs e dai dintorni di Damasco: lo afferma una fonte vicina al gruppo libanese sostenuto dall'Iran. 

Onu, "monitoriamo con preoccupazione la situazione in Siria"

"Monitoriamo con attenzione e preoccupazione la rapida evoluzione della situazione in Siria": lo scrive su X il sottosegretario generale per gli affari umanitari e il coordinamento degli aiuti di emergenza dell'Onu, Tom Fletcher. "I nostri team principali rimangono sul posto per fornire assistenza. Tutte le parti devono garantire che i civili siano protetti, che possano muoversi liberamente e che sia facilitato l'accesso a coloro che hanno bisogno di assistenza umanitaria, ovunque si trovino", si legge inoltre nel messaggio. 

Ribelli, "è iniziata una nuova era"

I gruppi ribelli a guida islamica hanno annunciato l'inizio di una "nuova era" in Siria dopo 50 anni di governo del partito Baath. 

Premier Siria: "Pronto a tendere la mano all'opposizione"

Il primo ministro siriano, Mohammed Ghazi Jalali, ha affermato in un intervento in video che il governo è pronto a "tendere la mano" all'opposizione e a cedere le sue funzioni a un governo di transizione. "Sono a casa mia e non me ne sono andato, e questo è dovuto alla mia appartenenza a questo Paese", ha detto Jalili, come riporta il Guardian. Il premier ha aggiunto che sarebbe andato nel suo ufficio per continuare a lavorare e ha invitato i cittadini a non danneggiare la proprietà pubblica. 

Casa Bianca, Biden segue gli eventi straordinari in Siria

La Casa Bianca ha reso noto che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, segue gli "eventi straordinari" in Siria.

Siria, residenti Damasco festeggiano la caduta del governo

Gli abitanti di Damasco hanno festeggiato nelle notte nelle strade della capitale la caduta del governo del presidente Bashar al-Assad. 

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