
La centrale di Zaporizhzhia è stata sull'orlo del blackout nella notte, per la terza volta questo mese, a causa dei bombardamenti russi. Lo ha reso noto il ministero dell'Energia di Kiev. In attesa dell'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, il leader ucraino apre ad un congelamento del conflitto con "la parte non occupata dell'Ucraina subito sotto l'ombrello della Nato", mentre si penserà poi ai territori occupati dai russi: "Possiamo riportarli indietro in modo diplomatico"
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La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata sull'orlo del blackout nella notte, per la terza volta questo mese, a causa dei bombardamenti russi: lo ha reso noto il ministero dell'Energia, come riporta Rbc-Ucraina. "A causa dei bombardamenti nemici, la centrale di Zaporizhzhia ha perso corrente su una delle due linee di trasmissione elettriche esterne che la collegano al sistema energetico" ucraino, si legge nel messaggio. "La stazione è alimentata ora da una sola linea di trasmissione. Se viene scollegata dall'alimentazione esterna, si verificherà un altro blackout totale, il che sarà una minaccia per la sicurezza dalle radiazioni".
In attesa dell'arrivo di Donald Trump alla Casa Bianca, Volodymyr Zelensky apre ad un congelamento del conflitto con "la parte non occupata dell'Ucraina subito sotto l'ombrello della Nato", mentre si penserà poi ai territori occupati dai russi: "Possiamo riportarli indietro in modo diplomatico", ipotizza in un'intervista a Sky News. Zelensky - che oggi sotto l'incalzare dell'avanzata russa nell'est del Paese, ha silurato il comandante delle truppe di terra Oleksandr Pavliuk, in carica per soli nove mesi, nominando al suo posto Mykhailo Drapatyi - rinnova anche la sua volontà di dialogo con Trump: "Voglio lavorare direttamente con lui perché ci sono voci diverse nelle persone che lo circondano. Ed è per questo che non dobbiamo (permettere) a nessuno di distruggere la nostra comunicazione".
Gli approfondimenti:
- Ucraina, su cosa trattano Mosca e Kiev? La guerra può finire nel 2025?
- Quali zone della Russia può colpire Kiev con i missili ATACMS di Biden?
- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
- Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti
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Guerra Ucraina, cosa sono e come funzionano le mine antiuomo in arrivo dagli Stati Uniti
Mentre ancora si discute del via libera di Biden all'utilizzo di missili ATACMS da parte di Kiev sul suolo russo, scoppia una nuova polemica sulla decisione degli Stati Uniti di procedere con la fornitura all'Ucraina di mine antiuomo, capaci di uccidere e mutilare indiscriminatamente militari e civili. COSA SONO
Ucraina, 20 anni dalla Rivoluzione Arancione del 2004: cosa accadde
Vent’anni fa scoppiava la Rivoluzione arancione nelle piazze di Kiev: la causa era il contestato risultato elettorale che aveva visto vincere alle elezioni presidenziali il candidato filorusso Viktor Janukovich ai danni del leader dell’opposizione Viktor Juščenko. Le proteste incendiarono il Paese per 13 giorni fino alla mancata convalida del voto da parte della Corte Suprema ucraina. LEGGI QUI
Zelensky: "Almeno quattro morti per attacco a Tsarychanka"
Un attacco missilistico russo su Tsarychanka nel centro dell'Ucraina, regione di Dnipropetrovsk, ha ucciso almeno quattro persone. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Ci sono anche più di una decina di feriti, tra cui un bambino, mentre un edificio residenziale e un negozio risultano danneggiati.
Guerra Russia-Ucraina: chi è Kim Yong-bok, il generale nordcoreano al servizio di Mosca
Sono quasi 11mila i soldati nordcoreani che sono stati schierati nel Kursk, in Russia. A dirlo è la Bbc, che cita il National Intelligence Service (NIS) di Seul. Un membro della commissione parlamentare per l'intelligence, Lee Seong-Kweun, ha dichiarato che le truppe sono state trasferite nella regione alla fine di ottobre, dopo aver completato l'addestramento di adattamento nella Russia nordorientale. Ha anche confermato che la Corea del Nord ha spedito altre forniture militari, tra cui numerosi lanciarazzi e artiglieria a lungo raggio. IL PROFILO
Cos'è il nuovo missile ipersonico russo Oreshnik e dove può colpire in Europa
Una nuova arma è stata utilizzata dalla Russia per colpire in Ucraina, ad oltre mille giorni dall'inizio del conflitto. È il missile balistico ipersonico Oreshnik, di medio raggio. Lo ha annunciato Vladimir Putin, che ha poi confermato come il missile verrà testato nuovamente in combattimento e che non può essere intercettato, definendola un'arma unica. Il leader russo ha anche annunciato la produzione in serie dell'Oreshnik, mentre il comandante delle truppe missilistiche russe ha confermato che questa nuova arma può colpire "in tutto il territorio europeo". Vediamo le caratteristiche del missile Oreshnik e quando è stato utilizzato. DI COSA SI TRATTA
Guerra, quale sarebbe la possibile risposta Usa a un attacco nucleare russo
È dal 24 febbraio 2022, giorno d’inizio dell’invasione russa in Ucraina, che ciclicamente si torna a parlare del possibile peggioramento del conflitto con l’utilizzo di armi nucleari. Negli ultimi giorni i toni si sono alzati ancora una volta. Prima Mosca ha lanciato il missile balistico ipersonico Oreshnik sul suolo ucraino, poi ne ha annunciato “la produzione in serie”, con il presidente russo Vladimir Putin che continua a parlare di una guerra ormai diventata “globale”. Resta però sempre la speranza che il Cremlino stia solo cercando di spaventare i suoi avversari. Ma se così non fosse? Quale potrebbe essere la risposta all’utilizzo di armi nucleari da parte della Russia? LE IPOTESI
Centrale nucleare Zaporizhzhia sull'orlo del blackout

Rrussi attaccano Kherson, almeno due morti
In un attacco di droni russi nel distretto di Dnepr a Kherson, due persone sono morte e altre tre sono rimaste ferite. Lo affermano le autorità locali, citate dalla Pravda ucraina.
Kiev: "Raid russo su una fermata di bus a Kherson, due uccisi"
La Russia ha colpito una delle fermate dell'autobus nel villaggio di Antonivka vicino Kherson: un uomo e una donna sono rimasti uccisi, un altro civile è rimasto ferito e ricoverato in ospedale. Lo riporta Ukrainska Pravda.
Guerini: "Ogni cedimento su Kiev è cedimento su valori"
"La condivisione dei valori transatlantici è la base delle nostre alleanze", ma questa comunanza "non può essere solo declamata. Ci guida sulle grandi questioni che stiamo affrontando. E una forza di centrosinistra dentro l'aggressione russa all'Ucraina non ha esitazione su dove stare: dalla parte dell'Ucraina. Ogni cedimento è un cedimento all'ambiguità". Così il presidente del Copasir, Lorenzo Guerini, intervenendo all'iniziativa di Energia Popolare a Roma.
Picierno: "Sostenere Kiev è sostenere pace, Pd sia chiaro"
"Sostenere l'Ucraina è la pace. Come fa questa a non essere la battaglia principale, come fa chi si professa antifascista a non riconoscere la violenza totalitaria del Cremlino rispetto a bambini e a civili che da due anni e mezzo resistono con il coraggio che ha ispirato il mondo?". Così Pina Picierno del Pd, vicepresidente del Parlamento Ue, intervenendo all'iniziativa di Energia Popolare a Roma. Su questo tema "la posizione del mio partito non riesco a comprenderla fino in fondo", mi chiedo se "la linea che abbiamo imboccato è quella giusta perché certamente l'Ue di domani deve essere il nostro principale cimento. Ma l'Ue è a un bivio".
Ong: "I russi si ritirano da zona Eufrate sotto controllo Iran"
Le forze russe si sono ritirate da una zona a est del fiume Eufrate rimasta a lungo sotto controllo delle milizie filo-iraniane. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui i militari di Mosca hanno lasciato nelle ultime ore le loro posizioni nelle sette località a est di Dayr az Zor, lungo la cosiddetta 'linea di contatto' tra gli iraniani e le forze curde sostenute dagli Stati Uniti. Gli Usa sono dispiegati nell'area. E adesso, senza la presenza militare russa, assieme alle forze curde possono agire con maggior forza contro la presenza iraniana nella zona.
Russia, 'Propaganda Lgbt', raid polizia in 3 nightclub di Mosca
La polizia di Mosca ha fatto irruzione nelle prime ore di oggi in alcuni nightclub della capitale russa ed ha arrestato il direttore di un'agenzia di viaggi gay in base a leggi che criminalizzano la 'propaganda Lgbt'. Le incursioni sono avvenute nel primo anniversario della messa fuori legge del "movimento internazionale Lgbt" da parte della Corte Suprema russa, una decisione che aperto la strada ad arresti e azioni penali nei confronti della già repressa comunità Lgbtq del Paese. Nella notta le forze di sicurezza russe hanno fatto irruzione in almeno tre bar e nightclub "nell'ambito delle misure per combattere la propaganda Lgbt", ha riferito l'agenzia di stampa statale Tass. Un video pubblicato sui social media mostra i frequentatori di uno dei locali presi di mira - il nightclub Arma - seduti sulla pista da ballo tra i poliziotti in tenuta che gridano ordini. Un altro video mostra un furgone della polizia parcheggiato davanti al popolare club gay Mono, nel centro di Mosca, mentre i frequentatori vengono accompagnati fuori dal locale con le mani sopra la testa. Secondo il ministero degli Interni russo, la polizia ha fatto irruzione anche in un locale notturno non identificato in via Skladochnaya, che "propagandava l'ideologia del movimento Lgbt vietato". L'agenzia di stampa Interfax ha indicato che si trattava del locale Inferno Night. Inoltre, la polizia della capitale ha arrestato il direttore di un'agenzia di viaggi per uomini gay, sospettato di "organizzare viaggi per membri della comunità Lgbt". Il direttore di 'Men Travel', 48 anni, è sospettato di "organizzare un viaggio in Egitto per i sostenitori dei valori sessuali non tradizionali, per le vacanze di Capodanno", ha riferito la Tass, citando le forze dell'ordine. Secondo i gruppi per i diritti umani Mosca sta attuando un giro di vite senza precedenti contro le persone Lgbtq, che ha visto l'arresto dei proprietari di bar per gay e il perseguimento di chiunque sia associato alla promozione dei diritti Lgbtq.
La Russa: "Intervento Corea Nord preoccupante allarme"
"Il popolo ucraino non combatte soltanto per la propria libertà e identità, ma combatte, e l'intervento della Corea del Nord lo testimonia, per fare da baluardo a una visione che tutto è tranne che democratica ed europea. Una guerra europea con l'intervento di un Paese extraeuropeo è un campanello di allarme che ci deve preoccupare, prima ancora che fare riflettere". Lo ha detto il presidente del Senato, Ignazio La Russa, intervenendo all'Assemblea nazionale di Noi moderati.
Ucraina, La Russa: "Intervento Paese extraeuropeo allarme che preoccupa"
"Il popolo ucraino non combatte soltanto per la propria libertà e identità, ma combatte, l'intervento dei coreani del Nord lo testimonia, per fare da baluardo ad un visione che tutto è tranne democratica ed europea. Una guerra europea con l'intervento di un Paese extraeuropeo è un campanello di allarme che ci deve preoccupare prima ancora che fare riflettere". Lo ha affermato il presidente del Senato, Ignazio La Russa, parlando all'Assemblea nazionale di Noi moderati.
Amb. Formosa: "Kiev deve avere posizione forte per negoziare"
"Dopo oltre mille giorni di guerra, l'appoggio del G7 all'Ucraina resterà incrollabile, perché è necessario che Kiev si trovi in una posizione forte e solida per qualsiasi trattativa di pace o negoziato. Del resto, non vediamo alcun segno di apertura a una soluzione pacifica da parte della Russia, lo Stato aggressore": lo ha dichiarato in un'intervista all'agenzia ucraina Ukrinform l'ambasciatore d'Italia a Kiev, Carlo Formosa. L'obiettivo del G7, che l'Italia presiede fino alla fine dell'anno, "rimane il raggiungimento di una pace giusta, esauriente e duratura, capace di ripristinare il rispetto pieno dei principi fondamentali del diritto internazionale, violati in modo lampante dalla Russia. A questo fine, continueremo a confrontarci con partner e attori globali - mi si lasci menzionare la Cina, l'India e il Brasile - per ottenere un consenso il più largo possibile ampio ai principi chiave della Formula di Pace ucraina, il ottemperanza al diritto internazionale", dice ancora Formosa, la cui intervista apre la homepage del sito di Ukrinform. Alla domanda se la crescita del populismo in Europa renda difficile convogliare il messaggio su chi sia l'aggressore e chi l'aggredito, Formosa risponde: "Credo che i fatti parlino più forte delle parole", aggiungendo che "la stragrande maggioranza delle forze in Parlamento finora ha appoggiato tutte le misure di supporto all'Ucraina, autorizzando anche un flusso continuo di aiuti alla difesa". "L'Ucraina è ora candidata all'Unione europea, i negoziati per la sua adesione sono aperti e stanno andando avanti dallo scorso giugno: questa è uno storico traguardo per l'Ucraina", ha aggiunto Formosa, che ha quindi parlato della Conferenza di Roma sulla Ricostruzione dell'Ucraina, prevista nel 2025: ospitandola, ha detto, "l'Italia intende promuovere un approccio inclusivo e impostato sui risultati. In linea di continuità con la (analoga) conferenza di Berlino, l'agenda sarà incentrata su quattro capitoli: il coinvolgimento del settore privato, la dimensione locale, la riforma del processo di adesione all'Ue e lo sviluppo del capitale umano. Eventi preparatori saranno dedicati a ciascuna di queste aree e l'evento sul capitale umano avrà luogo a Kiev". Alla domanda se la telefonata del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Vladimir Putin segni "un cambiamento nella strategia (del G7) verso la Russia, dall'isolamento al dialogo", l'ambasciatore risponde: "Ogni Paese e ogni leader è libero di fare le sue scelte, ma noi sentiamo che qualsiasi passo senza una previa consultazione sia destinato a restare senza effetto. La priorità per l'Italia è di continuare ad agire in modo unitario per accertarsi che ci sia una conferenza di pace ampia". Infine, sui massicci attacchi russi alle infrastrutture energetiche ucraine: "La presidenza italiana del G7 dà la massima priorità alla ripresa e alla ricostruzione dell'Ucraina, con un focus specifico sul suo settore energetico".
Weber: "Per la pace in Ucraina dobbiamo parlare con Trump"
"La più grande sfida per l'Europa ora è mantenere la pace; abbiamo la guerra in Europa, in Ucraina; Putin sta inviando soldati nordcoreani per combattere contro gli europei sul suolo europeo, in Ucraina. Questo dà a tutti l'idea che si tratta di una questione geopolitica, è un confine, tra la democrazia, il mondo libero e le autocrazie e le dittature nel mondo. Dobbiamo riconoscere e capire tutto ciò, dobbiamo parlare con i nostri amici americani, con Donald Trump che ora sta entrando in carica, con i nuovi responsabili a Washington, per rispondere a questa sfida come amici". Lo ha detto il presidente del Ppe Manfred Weber in un videomessaggio inviato all'assemblea di Noi Moderati, guidati da Maurizio Lupi.
Kiev: "740.400 soldati russi morti e feriti da inizio guerra"
L'Esercito russo ha perso circa 740.400 soldati (tra morti e feriti) dall'inizio dell'invasione dell'Ucraina, inclusi 1.740 nella sola giornata di ieri: lo ha reso noto su Facebook lo Stato Maggiore delle Forze Armate di Kiev, come riporta Ukrinform. Finora, ha aggiunto lo Stato Maggiore, le forze di difesa ucraine hanno distrutto 9.463 carri armati russi, 19.355 veicoli corazzati da combattimento, 20.909 sistemi di artiglieria, 1.253 sistemi missilistici a lancio multiplo, 1.019 sistemi di difesa aerea, 369 aerei, 329 elicotteri, 19.792 droni, 2.851 missili da crociera, 28 tra navi e imbarcazioni e un sottomarino.
Kiev, distrutti altri tre radar russi in Crimea
L'Ucraina ha affermato di aver distrutto altri tre radar russi nella penisola di Crimea, durante gli attacchi avvenuti ieri. L'intelligence militare dell'Ucraina (Gur) ha indicato in un messaggio su Telegram che si tratta di un'unità del radar Kasta-2e2 e di due unità Podlet. Ieri, l'Ucraina aveva già distrutto un sistema radar Podlet del valore stimato di 5 milioni di dollari. La Gur ha assicurato che gli attacchi contro obiettivi militari russi continueranno. La Russia ha occupato la penisola nel 2014 e da allora l'Ucraina ha cercato di riconquistarla, finora invano.
Russia sospende attività aeroporto Daghestan per minaccia droni
Le autorità della repubblica russa del Daghestan, situata nella regione del Caucaso, hanno sospeso temporaneamente le operazioni all'aeroporto di Makhachkala-Uytash a causa della minaccia di droni da parte delle forze armate ucraine. Lo ha confermato il direttore generale dell'aeroporto, Said Ramazanov, in dichiarazioni alle agenzie statali russe, dove ha precisato che la sospensione delle operazioni durerà almeno fino a mezzogiorno (ora locale).
Kiev: "Attacco russo su Nikopol, ucciso un civile"
Un civile è stato ucciso ieri sera a Nikopol, nella regione ucraina di Dnipropetrovsk (est), in seguito ad un attacco russo con droni e artiglieria: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Serhiy Lysak, come riporta Ukrinform. "Ieri sera l'aggressore ha continuato ad attaccare il distretto di Nikopol. Hanno usato droni e artiglieria. Sono state colpite le comunità di Nikopol, Pokrovsk e Chervonohryhorivka. Un uomo di 38 anni è stato ucciso", ha scritto Lysak, aggiungendo che sette case sono state danneggiate, oltre a una linea elettrica e infrastrutture locali.
Kiev: "Centrale nucleare Zaporizhzhia su orlo del blackout"
La centrale nucleare di Zaporizhzhia è stata sull'orlo del blackout nella notte, per la terza volta questo mese, a causa dei bombardamenti russi: lo ha reso noto il ministero dell'Energia, come riporta Rbc-Ucraina. "A causa dei bombardamenti nemici, la centrale di Zaporizhzhia ha perso corrente su una delle due linee di trasmissione elettriche esterne che la collegano al sistema energetico" ucraino, si legge nel messaggio. "La stazione è alimentata ora da una sola linea di trasmissione. Se viene scollegata dall'alimentazione esterna, si verificherà un altro blackout totale, il che sarà una minaccia per la sicurezza dalle radiazioni".
Zelensky: "La guerra finirebbe se il territorio non occupato entrasse nella Nato"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha suggerito che le zone dell'Ucraina sotto il suo controllo dovrebbero essere poste "sotto l'ombrello della Nato" per cercare di porre fine alla "fase calda" della guerra. In un'intervista rilasciata a Sky News, il capo dello Stato ha affermato che accetterebbe l'adesione alla Nato del solo territorio attualmente controllato da Kiev, ma solo se l'adesione all'Alleanza fosse prima offerta all'intera Ucraina, entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale. A quel punto, Kiev potrebbe tentare di negoziare la restituzione del territorio attualmente sotto il controllo russo "in modo diplomatico", ha spiegato.
Ma il suggerimento è altamente teorico, ha sottolineato Zelensky, dal momento che nessuno ha ancora fatto un'offerta del genere. È molto improbabile che la Nato prenda in considerazione una decisione del genere. E "L'Ucraina non ha mai preso in considerazione una proposta del genere, perché nessuno ce l'ha mai presentata ufficialmente", ha detto Zelensky. La Nato dovrebbe offrire l'adesione all'intero Paese, comprese le zone attualmente sotto il controllo russo, ha affermato. "Non puoi fare un invito solo a una parte di un Paese, perché in questo modo riconosceresti solo quel territorio come appartenente all'Ucraina, mentre l'altro è della Russia".
Kiev: "Nella notte abbattuti 8 droni russi su 10"
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 10 droni, otto dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I droni distrutti sono stati intercettati nelle regioni di Kiev, Cherkasy, Kirovohrad, Dnipro e Kherson. Un velivolo senza pilota nemico, inoltre, è scomparso dai radar nello spazio aereo ucraino e un altro è volato verso il territorio occupato.
Mosca: "Nella notte abbattuti 11 droni ucraini"
Le difese aeree russe hanno abbattuto la notte scorsa 11 droni ucraini sul territorio della regione di Belgorod e sul Mar Nero: lo ha reso noto il ministero della Difesa di Mosca, come riporta la Tass. "Durante la notte, le difese aeree in servizio hanno distrutto 11 droni ucraini ad ala fissa - si legge in un comunicato -. Otto droni sono stati distrutti sul territorio della regione di Belgorod e tre sul Mar Nero".
Ucraina, ucciso al fronte il poeta Myroslav Herasymovych
Il poeta, scrittore e sceneggiatore ucraino Myroslav Herasymovych è stato ucciso mentre combatteva al fronte ad Avdiivka, nell'oblast di Donetsk. Il decesso, riporta il Kyiv independent citando un recente post Facebook del fratello, risalirebbe al 25 novembre scorso. "Nella battaglia con la Russia - si legge nel post di Taras Kulyk Herasymovych - mio ;;fratello Myroslav ha dato la vita nella città di Avdiivka". Herasymovych era nato a Lutsk il 29 novembre 1967 ed è morto pochi giorni prima del suo 57° compleanno. Si era laureato presso la Facoltà di giornalismo dell'Università nazionale Taras Shevchenko. Secondo l'associazione degli scrittori PEN Ucraina, dal 2022 sono stati uccisi oltre 100 artisti ucraini.
Kim: "Pieno sostegno a Mosca nella sua guerra all'Ucraina" (2)
L'incontro avuto con Belousov, definito "amichevole" e all'insegna della "fiducia reciproca", è avvenuto mentre la Corea del Nord ha da alcune settimane inviato migliaia di truppe in Russia a sostegno della guerra di Mosca contro l'Ucraina. Il dispaccio della Kcna non ha menzionato se Kim e Belousov abbiano discusso proprio dei soldati nordcoreani inviati al fronte nel Kursk, ma ha assicurato che "il governo, l'esercito e il popolo della Corea del Nord sosterranno senza alcuna esitazione la politica della Federazione Russa per difendere la sua sovranità e la sua integrità territoriale dalle mosse egemoniche degli imperialisti". Pyongyang e Mosca hanno rafforzato la cooperazione militare nell'ambito del Trattato di partenariato strategico globale, ratificato questo mese da entrambe le parti, che era stato firmato a giugno da Kim e dal capo del Cremlino Vladimir Putin in base al quale è previsto il soccorso e la fornitura di assistenza militare "senza indugio" se una delle due parti dovesse finire sotto attacco. Il Nord non ha confermato lo dispiegamento di sue truppe in Russia, ma Seul, Washington e Kiev hanno affermato che soldati di Pyongyang sono già entrati in combattimento nella regione del Kursk. I funzionari sudcoreani temono che il Paese eremita possa ricevere tecnologia avanzata sulle armi dalla Russia in cambio delle truppe inviate in aiuto di Mosca. Per quanto riguarda Belousov, in Corea del Nord da giovedì, gli esperti hanno sollevato la possibilità che la Russia possa chiedere altre armi o nuove truppe per rafforzare le posizioni nel conflitto in vista dell'insediamento a Washington per presidente eletto Donald Trump. Nel frattempo, Belousov ha avuto giovedì un ciclo di colloqui con la controparte nordcoreana No Kwang-chol, per discutere del rafforzamento della "cooperazione strategica e tattica" tra i rispettivi eserciti in forza della partnership strategica, ha riferito la Kcna in un differente dispaccio. Il ministro russo "ha espresso la volontà di espandere ulteriormente la cooperazione reciprocamente vantaggiosa nella complicata situazione internazionale".
Kim: "Pieno sostegno a Mosca nella sua guerra all'Ucraina"
Il leader nordcoreano Kim Jong-un ha espresso il pieno sostegno alla guerra di Mosca contro l'Ucraina e ha condannato gli Usa e l'Occidente per aver permesso a Kiev di utilizzare missili a lungo raggio per attacchi contro la Russia, definendo la mossa un intervento militare "diretto". Incontrando venerdì a Pyongyang il ministro della Difesa russo Andrei Belousov, Kim, nel mezzo della cooperazione militare bilaterale sempre più approfondita, ha definito "esercizio del diritto all'autodifesa per la Russia" quello "di intraprendere azioni risolute per far pagare il prezzo alle forze ostili", nel resoconto dell'agenzia statale Kcna.