Ucraina, cosa prevederebbe il piano di pace di Putin con la ripartizione dei territori

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Introduzione

Sorpassato il millesimo giorno di guerra - l’anniversario cadeva il 19 novembre – si continua a parlare di un possibile accordo per un  cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, soprattutto con i nuovi scenari diplomatici aperti dalla rielezione negli Stati Uniti di Donald Trump, che tornerà alla Casa Bianca dal 20 gennaio 2025.

 

Secondo quanto riportato da Reuters, che cita cinque “fonti”, il capo del Cremlino sarebbe disposto a discuterne soltanto escludendo grandi concessioni territoriali a Kiev. L’Ucraina dovrebbe poi mettere da parte una volta per tutte la sua volontà di entrare tra i Paesi Nato

Quello che devi sapere

Putin e “l’accordo mediato da Donald Trump”

  • Putin, si legge su Reuters, “in un eventuale accordo mediato da Trump”, potrebbe accettare di “congelare” il conflitto in corso “lungo le linee del fronte”. Cosa ne sarebbe delle regioni del Donetsk, Luhansk, Kherson e Zaporizhzhia, i territori ucraini occupati da Mosca? Le fonti citate, che hanno chiesto di rimanere anonime, evidenziano “margini di negoziazione” sulla loro divisione.

Per approfondire: Guerra Ucraina, cosa sono e come funzionano le mine antiuomo in arrivo dagli Stati Uniti

 

Putin e “l’accordo mediato da Donald Trump”

Le regioni occupate e la dottrina nucleare

  • Al momento Mosca rivendica la sovranità su tutte e quattro le regioni. La questione è delicata: tendenzialmente potrebbe usare le armi nucleari in suo possesso come "estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese", quindi anche i territori ucraini che reclama, se ci fosse una minaccia da un attacco nucleare o anche solo con armi convenzionali. Intanto le forze russe sul campo controllano ancora il 70-80% del territorio, con circa 26mila chilometri quadrati ancora in mano alle truppe ucraine

Tra conferme e smentite

  • C’è però da dire che ancora una volta le informazioni che arrivano sono confuse e contraddittorie, anche perché soltanto qualche giorno fa (il 18 novembre) il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, andava a smentire proprio “l’opzione del congelamento” del conflitto in Ucraina "lungo la linea di combattimento", parlando di uno scenario che è "a priori inaccettabile per la parte russa". Le parole di Peskov seguivano la notizia secondo la quale, stando ad alcune fonti di Bloomberg, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrebbe portato al G20 un piano in tal senso

Il piano per la pace e la divisione dell’Ucraina

  • Più a lungo termine, scrive l’agenzia Interfax Ukraine, Putin starebbe pensando a un accordo che prevede la divisione dell’Ucraina in tre parti. Secondo fonti dell’intelligence di Kiev, il Ministero della Difesa di Mosca avrebbe già lavorato alla stesura di questo piano, da fare arrivare alla conoscenza di Trump

I territori annessi

  • L’Ucraina come la conosciamo, nel piano di Putin, non esisterebbe più. Innanzitutto passerebbero alla Russia, come prevedibile, Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. A questi territori si aggiungerebbero poi la Crimea e Sebastopoli

Il governo legato al Cremlino

  • Il resto dell’Ucraina non sarebbe comunque libero. Tutto il contrario: il Cremlino starebbe pensando a un governo di fedeli a Mosca, disseminato di basi militari russe (per scoraggiare qualsiasi approccio da parte dei Paesi Nato). Sotto il controllo mediato di Putin ricadrebbero varie regioni: Kiev, Odessa, Chernihiv, Sumy, Kharkiv, Poltava, Kirovohrad, Dnipro, Cherkasy, Vinnytsia, Zhytomyr

E gli altri territori?

  • Più incerto il futuro di tutti i territori rimanenti, da Leopoli alla Transcarpazia. In linea di massima per decidere le loro sorti si coinvolgerebbero anche Romania, Polonia e Ungheria, i Paesi confinanti

Gli scenari possibili

  • La Difesa di Mosca starebbe anche guardando ai possibili scenari che si verranno a creare in futuro. Due ipotesi sono tutto tranne che gradite al Cremlino: la prevalenza dell’Occidente e degli Stati Uniti e il dominio globale della Cina, due eventualità che porterebbero la guerra a finire a sfavore della Russia. Meglio invece la nascita di un mondo multipolare o la probabilità della “regionalizzazione

La minaccia di Putin

  • Intanto Mosca continua a mettere in guardia i Paesi occidentali, su tutti gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, dai rischi che corrono per aver permesso a Kiev di attaccare in profondità il territorio russo con i missili da loro forniti. La decisione ha fatto assumere al conflitto "un carattere globale", e Mosca si riserva il diritto di colpire anche le infrastrutture militari di Washington e Londra, ha detto Putin in un discorso alla Nazione. Come prima risposta, il presidente russo ha annunciato il test su un obiettivo militare in Ucraina di un nuovo missile balistico ipersonico, l'Oreshnik.

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