Introduzione
Il presidente russo Vladimir Putin ha approvato il decreto che aggiorna e amplia la dottrina nucleare della Russia. Mosca potrà usare armi nucleari come "estrema risorsa per proteggere la sovranità del Paese" se essa sarà minacciata da un attacco nucleare o con armi convenzionali. La decisione sul loro impiego spetta al presidente. La mossa arriva nel millesimo giorno dell'offensiva russa contro l'Ucraina e dopo che gli Stati Uniti hanno dato a Kiev il permesso di usare missili a lungo raggio per colpire obiettivi militari all'interno della Russia (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI SUL CONFLITTO).
Quello che devi sapere
Cosa cambia
- Tra i cambiamenti principali, sottolinea la Tass, è che la dottrina precedente prevedeva l'impiego di armi nucleari nel caso in cui "l'esistenza stessa dello Stato sia minacciata". Ora il concetto viene ampliato, prevedendo appunto una risposta nucleare "all'uso di armi nucleari o altre armi di distruzione di massa contro la Russia e i suoi alleati così come nel caso di un'aggressione contro la Federazione Russia e la Bielorussia con l'uso di armi convenzionali che comporti una minaccia critica alla sovranità e all'integrità territoriale”.
Per approfondire: Ucraina, su cosa trattano Mosca e Kiev? La guerra può finire nel 2025? Cosa sappiamo
Possibile risposta nucleare a missili da Ucraina
- La Russia potrà dare una risposta nucleare anche ad attacchi non nucleari da parte dell'Ucraina con l'uso di missili forniti da Paesi occidentali. "Sì, è menzionato", ha risposto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda dei giornalisti su un aspetto della nuova dottrina nucleare che considera minacce alla sovranità nazionale anche attacchi da Paesi non nucleari ma con il sostegno di Paesi nucleari. E che quindi consentono una rappresaglia nucleare
Colpita per prima volta la Russia con missili Usa
- Ed è notizia di questa mattina che le forze di difesa ucraine hanno colpito per la prima volta il territorio russo con i missili balistici Atacms. "Il bersaglio è stato colpito con successo". Lo ha detto una fonte informata delle Forze di Difesa al media ucraino Rbc. "L'attacco è stato effettuato contro un obiettivo nella regione di Bryansk, che è stato colpito con successo", ha osservato la fonte
Cremlino: “Necessario allentare regole ricorso armi nucleari”
- Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha spiegato che la Russia ritiene che sia "necessario" allentare le regole per il possibile ricorso alle armi nucleari in risposta a quelle che Mosca vede come minacce alle propria sicurezza. "Era necessario allineare i nostri principi all'attuale situazione", ha detto. L'obiettivo della deterrenza nucleare è quello di garantire che i potenziali avversari si rendano conto dell'inevitabilità della vendetta in caso di aggressione contro la Russia e i suoi alleati. La Russia ha sempre considerato le armi nucleari come una misura di deterrenza, il loro uso come una necessità forzata ed estrema, ha aggiunto Peskov
Cremlino: “Se Trump ascolta nostre ragioni pace possibile”
- Se Donald Trump sarà pronto ad "ascoltare le preoccupazioni" della Russia e a "capire le ragioni per cui la Russia sta agendo in questo modo", sarà possibile un dialogo "per il raggiungimento della pace”, ha concluso Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti
Medvedev: “Nostro diritto reagire con armi distruzione massa”
- Su Telegram il vicepresidente del consiglio di sicurezza russo Dmitri Medvedev minaccia: “Oggi è stata approvata una nuova versione della dottrina nucleare. L'uso dei missili della Nato in questo modo può ora essere qualificato come un attacco da parte dei Paesi del blocco contro la Russia. In questo caso sorge il diritto di reagire con armi di distruzione di massa contro Kiev e le principali installazioni della Nato, ovunque si trovino. E questa è già la Terza Guerra Mondiale. Forse il vecchio Biden ha davvero deciso di morire con grazia, portando con sé una parte significativa dell'umanità", dice
Mosca avvia produzione di rifugi anti-nucleari mobili
- Intanto, per la prima volta, la Russia ha iniziato la produzione in serie di rifugi mobili del tipo modulare "KUB-M", che possono essere utilizzati per proteggere le persone da varie minacce, comprese le radiazioni luminose derivanti da un'esplosione nucleare e la contaminazione radioattiva dell'area. Il processo di produzione “ha avuto luogo nella città di Dzerzhinsk, situata nella regione di Nizhny Novgorod", si legge sul sito web dell'Istituto russo di ricerca sulla protezione civile e sulle emergenze. "L'avvio della produzione in serie di rifugi modulari rappresenta un passo importante verso l'aumento della sicurezza dei cittadini. In futuro, tali sviluppi porteranno alla creazione di nuovi sistemi efficaci per la protezione della popolazione", aggiunge l'Istituto russo.
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