Introduzione
La morte di Papa Francesco ha messo in pausa alcuni importanti eventi che si sarebbero dovuti tenere nelle prossime settimane. Tra questi la canonizzazione di Carlo Acutis, lo studente 15enne lombardo che sarebbe dovuto diventare santo già in questi giorni, per la precisione domenica 27 aprile. Non era però il solo che adesso dovrà aspettare l’elezione e la nomina del successore di Bergoglio per diventare santo.
Quello che devi sapere
Pier Giorgio Frassati
- Anche Pier Giorgio Frassati è in attesa di canonizzazione. Torinese, nato il 6 aprile 1901 e morto il 4 luglio 1925 a causa di una poliomielite fulminante, è già stato beatificato nel 1990 da Papa Giovanni Paolo II. Già riconosciuto come uno dei “santi sociali” piemontesi, avrebbe dovuto essere proclamato santo il prossimo 3 agosto, al termine del Giubileo dei Giovani in programma a Roma dal 28 luglio.
Per approfondire: Carlo Acutis, la storia del ragazzo morto a 15 anni proclamato beato e che sarà santo

Chi era Pier Giorgio Frassati e perché diventerà santo
- Figlio del fondatore del quotidiano La Stampa, Frassati è sempre stato un cittadino laico. Studente al Regio Politecnico di Torino, scelse Ingegneria meccanica per poter migliorare le condizioni di vita dei minatori, anche se morì prima di potersi laureare (quando mancavano ormai solo due esami al completamento del percorso di studi). In quegli anni fece parte della Gioventù Italiana di Azione Cattolica e della Fuci (Fondazione universitaria cattolica italiana).
- Frassati, di famiglia benestante, passò molto tempo ad aiutare i poveri della città di Torino. Grande appassionato di montagna, nel 1924 fondò insieme a un gruppo di amici la Compagnia (o Società) dei Tipi Loschi, associazione ispirata ai forti legami di amicizia, che si basava sulla fede e sulla preghiera. “Io vorrei che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni né limiti temporali: l'unione nella preghiera", scriveva Frassati in una lettera a un amico nel gennaio 1925

Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros
- Un altro fedele sulla via della canonizzazione è Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros, già beato dal 2021. Il 24 febbraio 2025 Papa Francesco aveva infatti approvato i voti favorevoli dei cardinali e dei vescovi del Dicastero delle Cause dei Santi per farlo diventare santo

Chi era Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros
- Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros nasce a Isnotú, Venezuela, il 26 ottobre 1864. Medico, ricercatore e docente, già considerato santo in Sud America, morì a Caracas il 29 giugno 1919: una macchina lo investì mentre stava uscendo da una farmacia dove aveva comprato delle medicine per un suo paziente.
- Studente modello fin da giovanissimo, Hernández Cisneros studiò Medicina a Caracas: si distinse così tanto rispetto ai suoi compagni di corso che ricevette la medaglia d’onore. Su scelta del presidente venezuelano Paul Rojas, fu poi selezionato per continuare a studiare tra Berlino e Parigi. Tornato in patria entrò subito nel corpo docenti della facoltà della capitale, dove fondò varie cattedre: Istologia normale e patologica, Fisiologia sperimentale e Batteriologia. Tutti lo conoscevano però per la sua attività di dottore. Lo chiamavano “il medico dei poveri”, non solo perché privilegiava curare i meno abbienti, ma anche perché non chiedeva mai soldi in cambio delle cure

Hernández Cisneros e i tentativi falliti di diventare monaco
- Per due volte Giuseppe Gregorio Hernández Cisneros si approcciò alla vita monastica. La prima fu nel 1908, quando entrò nella Certosa di Farneta, a Lucca, con l’obiettivo di diventare monaco certosino. Dovette però abbandonarla per motivi di salute, per fare rientro in Venezuela.
- Quando il regime militare di Juan Vicente Gomez chiuse l’Università di Caracas, il medico tornò sui suoi passi: nel 1912 entrava al Collegio Pio Latino Americano a Roma per studiare teologia. Anche questa volta si misero di nuovo mezzo in complicazioni di salute, che lo portarono alla rinuncia nel 1914. Passò gli ultimi anni della sua vita a insegnare (l’università nel frattempo aveva riaperto) e a curare i malati, principalmente dall’epidemia dell’influenza spagnola
Bartolo Longo
- E ancora, quarto fedele laico in attesa di diventare santo è Bartolo Longo, nato a Latiano (provincia di Brindisi) il 10 febbraio 1841 e morto a Pompei il 5 ottobre 1926, beatificato da Papa Giovanni Paolo II il 26 ottobre 1980 e fondatore del Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Anche per lui la via della canonizzazione si è ufficialmente aperta il 24 febbraio 2025

Chi era Bartolo Longo e perché diventerà santo
- Longo studiò Giurisprudenza a Napoli, dove venne in contatto con correnti anticlericali e spiritiste che per un periodo lo portarono a essere sacerdote satanista.
- Dopo una crisi esistenziale, ritrovò la fede aggregandosi al Terzo Ordine di San Domenico, conosciuto soprattutto per le preghiere al Santo Rosario. Abbandonando la strada da avvocato, si concentrò sull’aiuto dei più bisognosi. In questo contesto conobbe la contessa Marianna Farnararo, filantropa e vedova del Conte Albenzio De Fusco. Longo divenne amministratore dei suoi beni, tra cui alcuni nella Valle di Pompei. Longo e la contessa (in foto) si sposarono - non per amore, ma più che altro per mettere a tacere le malelingue - e fino alla morte si dedicarono ai poveri, soprattutto quelli di Pompei, dove lui costruì un vero e proprio Santuario per la Beata Vergine del Rosario: era convinto che "chi propaga il Rosario è salvo".
Per approfondire: Verso il Conclave, le ipotesi sui cardinali papabili: i nomi per il dopo Francesco

Leggi anche
Mondo
Usa, com'è il nuovo Air Force One che il Qatar donerà a Trump
Mondo
Papa Leone XIV prepara i viaggi pastorali: quali potrebbero essere
Mondo
Dazi, c'è intesa Cina-Usa. Trump: "Grande accordo"
Mondo
Ucraina, cosa si sa del possibile incontro Putin-Zelensky in Turchia
Mondo
Guerra Ucraina-Russia, dalla tregua alle mosse di Putin. Cosa sapere
in questa scheda
1/8