Attacco Usa contro l'Iran, quali sono i siti nucleari colpiti e cosa sappiamo

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Introduzione

Non rispettando quella che sembrava una scadenza ben determinata per negoziare con Teheran, ovvero due settimane, Donald Trump ha deciso di sferrare un attacco a sorpresa contro tre siti nucleari in Iran."Questo è un momento storico per gli Stati Uniti d'America, Israele e il mondo" ha scritto il presidente americano su Truth. "Adesso è iniziata la guerra", si legge in tutta risposta sull'account X dei Guardiani della Rivoluzione iraniana. "Ogni cittadino americano, o militare, nella regione è ora un legittimo obiettivo" afferma anche la tv di Stato iraniana. Minacce a cui si sono aggiunte quelle degli Houthi, alleati di Teheran. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per una "pericolosa escalation in una regione già sull'orlo del baratro".  (LE NEWS IN DIRETTA SULL'ATTACCO USA ALL'IRAN)

Quello che devi sapere

Trump: "O pace o tragedia"

  • È stato lo stesso presidente ad annunciare il blitz, seguito in prima persona dalla situation room, con un post su Truth, rivelando che gli Usa hanno "completato con successo" il loro attacco a tre siti nucleari in Iran, ovvero Fordow, Natanz ed Isfahan, sganciando "un carico completo di bombe sul sito principale di Fordow". E che "tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano" e "stanno rientrando sani e salvi". Il Pentagono ha assicurato che "i siti nucleari chiave iraniani sono stati completamente e totalmente distrutti" con "massicci attacchi di precisione" in quello che è stato definito "uno spettacolare successo militare". Quindi gli Usa hanno lanciato un nuovo ultimatum a Teheran, affermando che il futuro dell'Iran è "pace o tragedia" e che ci sono molti altri obiettivi che possono essere colpiti dall'esercito americano.

Trump: "O pace o tragedia"

I raid americani

  • Nei loro raid gli Usa hanno usato diversi aerei Stealth B-2, i quali hanno sganciato sei bombe anti-bunker su Fordow, mentre 30 missili Tomahawk sono stati lanciati contro gli altri due siti nucleari. I bombardieri erano decollati nella giornata di sabato dal Missouri ma fonti del Pentagono avevano escluso che fosse stata presa una decisione, puntando sull'effetto sorpresa. "Sono stati completamente e totalmente cancellati", ha detto Donald Trump parlando alla nazione. Ma cosa sappiamo a proposito di questi tre siti iraniani?

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Natanz

  • Il sito di Natanz è stato costruito in gran segreto per poi essere rivelato ufficialmente nel 2002. Si tratta di una struttura capace di arricchire l'uranio fino al 60% di purezza e si ritiene che sia responsabile della produzione della maggior parte dell'uranio iraniano di qualità quasi militare. Il sito si trova ad oltre 160 Km a sud di Teheran e la sua struttura è parte in superficie e, in altra parte, sottoterra. Nel 2010, era stato al centro di un attacco informatico con il virus “Stuxnet” che ne aveva sabotato le centrifughe. Nel 2020 e nel 2021 due esplosioni diverse ne hanno danneggiato l'impianto.

Natanz

Isfahan

  • La città di Isfahan, a sudovest della capitale, ospita, invece, una serie di importanti strutture militari, fra cui impianti nucleari, una imponente base aerea e diverse fabbriche associate alle produzioni di droni. Il sito, in particolare, ospita l'impianto in cui l'uranio naturale viene convertito per poi essere immesso nelle centrifughe di Natanz e Fordow. L'impianto, iniziato a costruire nel 1999, gestisce da solo tre piccoli reattori di ricerca forniti dalla Cina, oltre a produrre il combustibile e altre attività per il nucleare civile dell’Iran.

Isfahan
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Fordow

  • Il complesso, costruito vicino alla città santa di Qom a 150 Km a sud di Teheran, è particolarmente sorvegliato ed è stato reso pubblico per la prima volta nel 2009. La sua costruzione, per quello che si sa, dovrebbe essere iniziata agli inizi del 2000. Le due aree principali dell'impianto si trovano sottoterra, ad una profondità stimata di 80-90 metri. Fordow, secondo gli esperti, rappresenta una sorta di “gioiello nascosto” del programma nucleare iraniano, proprio per il fatto di essere uno dei principali siti di arricchimento dell'uranio della Repubblica islamica, sicuramente quello più impenetrabile. E’ stato anche l'obiettivo strategico più ambito di Israele che, nonostante i ripetuti bombardamenti, finora non era riuscito mai ad annientare. Come detto, si tratta di un complesso sotterraneo costruito segretamente dall’Iran presso una ex base delle guardie rivoluzionarie del regime degli ayatollah.

Fordow

Fonti Iran: "Il sito di Fordow non ha subito gravi danni"

  • "Contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump" il sito nucleare di Fordow "non ha subito gravi danni". Lo ha affermato Mohammad Manan Raisi, deputato del Parlamento iraniano di Qom, dove si trova l'impianto nucleare, sottolineando che "non si è verificata alcuna emissione di materiale pericoloso dal sito nucleare dopo l'attacco, poiché il materiale a rischio era stato evacuato dal sito". Anche il vicegovernatore di Qom, Morteza Heidari, ha affermato che solo una parte del sito di Fordow è stata attaccata, poiché il sistema di difesa aerea è stato attivato nell'area circostante. 

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Le centrifughe che arricchiscono l’uranio

  • L'impianto, secondo gli esperti, svolgeva una funzione specifica cruciale nel ciclo nucleare. In particolare, ospitando le centrifughe che arricchiscono l'uranio con un particolare processo di separazione dell'isotopo uranio-235, utilizzabile per le armi nucleari, dall'uranio-238 comune che si trova in natura e che ovviamente è impiegato anche per scopi civili. Solamente dopo che le intelligence occidentali, era il 2009, ne scoprirono l’effettiva esistenza, Teheran ne rivelò l'esistenza all'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Da allora il sito di Fordow non ha mai smesso di essere al centro dell'attenzione dell'Aiea e delle potenze occidentali.

Le bombe Usa abili a colpire Fordow

  • A differenza dei siti di Natanz e Isfahan nell'Iran centrale, Fordow, come accennato, è sepolto ad una profondità stimata tra gli 80 e 90 metri sotto una montagna, ed è sempre stata per la sua posizione fuori dalla portata delle bombe israeliane. Solamente gli Stati Uniti sono in possesso di una bomba sufficientemente potente - la GBU 57/B Massive Ordnance Penetrator – e tale da poter distruggere Fordow. L'unico aereo certificato per trasportare l'arma da 6 metri è proprio il B-2, la tipologia di bombardieri che gli Usa hanno deciso di dislocare verso la base navale di Guam per poi attaccare l’Iran.

Le bombe Usa abili a colpire Fordow
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L'accordo sul nucleare

  • Entrato in funzione alla fine del 2011, Fordow è, come detto, un sito per l'arricchimento dell'uranio ad alti livelli, capace di ospitare circa 3.000 centrifughe. Nel 2015, nell'ambito dell'accordo sul nucleare, gli iraniani acconsentirono ad interrompere l'arricchimento dell'uranio a Fordow e di convertire l'impianto in un centro di ricerca. Nel 2018, nel corso del suo primo mandato, Trump ha ritirato unilateralmente gli Usa dall’accordo e l'Iran ha ripreso le attività di arricchimento a Fordow. Nel 2019, poi, Teheran ha annunciato che avrebbe arricchito l'uranio al 5% e poi al 20%. Nel 2023, l'Aiea ha rilevato la presenza di uranio arricchito persino all'83,7%, un livello vicino a quello necessario per costruire armi nucleari (90%). In quella fase, le autorità iraniane avevano fatto cenno proprio a "fluttuazioni involontarie" dei livelli di arricchimento.

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