Guerra Israele Hamas, Wafa: "Almeno 6 civili morti a Gaza per raid israeliani"

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A Rafah, nel sud, cinque corpi sono stati estratti dalle macerie dopo un bombardamento di artiglieria, mentre il sesto morto è nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, dove è stata colpita una casa. Il capo di Hamas Sinwar ha inviato al leader dell'Hezbollah una lettera di ringraziamento per il sostegno nella guerra contro Israele. Hezbollah ha chiesto ai residenti dei villaggi nel sud del Libano di evacuare le loro abitazioni per timore di operazioni militari israeliane

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Almeno sei civili palestinesi sono morti questa mattina presto nella Striscia di Gaza a causa di attacchi israeliani, scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa. In particolare, a Rafah, nel sud, cinque corpi sono stati estratti dalle macerie dopo un bombardamento di artiglieria, mentre il sesto morto è nel campo profughi di Nuseirat, nel centro della Striscia, dove è stata colpita una casa.

Il capo di Hamas, Yahya Sinwar, ricercato numero uno di Israele, ha inviato al leader dell'Hezbollah, Hassan Nasrallah, una lettera di ringraziamento e di apprezzamento per il sostegno dato dall'organizzazione filoiraniana libanese dall'inizio della guerra contro Israele.

Nell’ultimo giorno della campagna di vaccinazione antipolio a Gaza, l’Oms ha annunciato di aver raggiunto il suo obiettivo principale. Con oltre 552.000 bambini che hanno ricevuto la prima dose del vaccino, l’ente internazionale ha espresso soddisfazione per i risultati ottenuti.



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Gli insediamenti sono il frutto di una politica imperialista e di un lungo processo di colonizzazione. Le violazioni dei diritti umani compiute nel processo coloniale, che dura ancora oggi, sono condannate anche dall'Unhcr COSA SAPERE


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Il premier britannico Keir Starmer è arrivato alla Casa Bianca per l'incontro con Joe Biden, il secondo dalla sua elezione ai primi di luglio, dopo il colloquio a margine del vertice della Nato a Washington due mesi fa. L'incontro, che dovrebbe durare 90 minuti, è stato chiesto dai britannici, fanno sapere fonti americane, "per assicurare che i due Paesi siano sulla stessa lunghezza d'onda su tutta una serie di questioni di politica estera, tra cui l'Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, l'Indo-Pacifico, Aukus e altri temi".  A proposito dell'Ucraina, centrale dovrebbe essere nel corso del colloquio la questione della revoca dei limiti per l'utilizzo di armi a lungo raggio per attacchi in profondità nel territorio russo, ma è improbabile che arrivo un annuncio a breve.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. L'APPROFONDIMENTO


Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. I DETTAGLI


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L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. COSA SAPERE


Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto

Come conseguenza del conflitto arabo-israeliano, la seconda metà del secolo scorso ha visto un'escalation di attacchi terroristici di matrice palestinese che hanno insanguinato il Vecchio Continente. Dai dirottamenti di aerei al massacro alle Olimpiadi di Monaco, fino al doppio attentato a Fiumicino. Alcuni di questi episodi drammatici sono raccontati in Sangue loro - Il ragazzo mandato a uccidere, nuovo podcast originale di Sky Italia e Sky TG24, realizzato da Chora Media, scritto da Pablo Trincia e Luca Lancise. IL PUNTO


In Israele arrestato 17enne per esplosione a Ramla con 4 morti

La polizia israeliana ha detto di aver arrestato un diciassettenne in relazione all'esplosione di un veicolo avvenuta ieri nella città di Ramla, che ha causato la morte di quattro persone. Ieri gli inquirenti avevano affermato di sospettare che l'esplosione fosse collegata a "un conflitto criminale tra famiglie criminali nel quartiere arabo" della città, e oggi ha annunciato l'arresto, "a seguito di un'indagine accelerata e di operazioni segrete, di un minorenne di 17 anni, residente a Ramla, con l'accusa di essere coinvolto nel tragico incidente in cui ieri sono stati uccisi quattro residenti della città". Non sono state fornite ulteriori informazioni sulle circostanze dell'arresto. Le comunità arabe in Israele lamentano da tempo la violenza legata alla criminalità organizzata. Il ministro della sicurezza nazionale di estrema destra israeliano Itamar Ben Gvir ha visitato ieri il sito dell'esplosione affermando che la polizia "continuerà a combattere questo crimine con tutti gli strumenti a sua disposizione".

Papa: La guerra a Gaza? E' troppo, non si fanno passi per la pace"

"La guerra a Gaza? E’ troppo. Non si fanno passi per la pace”. Lo ha evidenziato il Papa sul volo di ritorno da Singapore. C’è il pericolo che il conflitto di Gaza si estenda anche alla Cisgiordania, cosa si sente di dire alle parti in guerra? C’è la possibilità di una mediazione della Santa Sede per arrivare a un cessate fuoco e alla pace? “La Santa Sede lavora su questo. - la risposta del Pontefice - Io chiamo la parrocchia di Gaza tutti i giorni, lì dentro ci sono seicento persone, cristiani, musulmani, ma vivono come fratelli. Mi raccontano cose brutte, cose difficili. Io - ha aggiunto - non posso qualificare se questa azione di guerra sia troppo sanguinaria o no, ma per favore, quando si vedono i corpi di bambini uccisi, quando per la presunzione che lì ci siano alcuni dei guerriglieri si bombarda una scuola, è brutto questo, è brutto. Delle volte si dice che è una guerra difensiva, ma alcune volte credo sia una guerra troppo, troppo… Mi scuso di dire questo, ma non trovo che si compiano i passi per fare la pace”.  Quindi ha ricordato che “a Verona ho avuto una esperienza molto bella, c’era un ebreo cui era morta la moglie e uno di Gaza al quale era morta la figlia, e hanno parlato della pace, si sono abbracciati, hanno dato una testimonianza di fratellanza. Alla fine, chi vince la guerra troverà una grande sconfitta. La guerra è sempre una sconfitta, sempre, senza eccezione. Voglio dire una cosa, questo forse è un po’ immischiarmi in politica: io ringrazio tanto, tanto, il re della Giordania per quello che fa; è un uomo di pace, Re Hussein, un uomo bravo".


Medioriente, il piano di pace dall’ex premier israeliano Olmert e dal nipote di Arafat: cosa prevede

Illustrata durante un'intervista alla Cnn, la proposta per giungere a una pacifica convivenza tra i due Stati ruota innanzitutto intorno a una mutua cessione di territori. L'APPROFONDIMENTO


Idf, massicci raid israeliani contro basi Hezbollah in Libano

L'aeronautica militare israeliana ha colpito oggi varie strutture che l'esercito dice di avere in precedenza identificato come appartenenti agli Hezbollah. Lo scrive l'Idf su Telegram, precisando gli obiettivi degli attacchi. L'aeronautica israeliana "ha colpito una struttura militare di Hezbollah in cui i terroristi stavano operando nell'area di Kaukaba nel Libano meridionale. Inoltre, l'Iaf ha colpito un deposito di armi, un lanciatore da cui erano stati sparati proiettili e strutture militari di Hezbollah nelle aree di Majdal Zoun, Jibbain e Blida nel Libano meridionale. Inoltre - aggiunge il post -, l'artiglieria delle IDF ha colpito nelle aree di Labbouneh, Ramyeh, Ayta ash Shab e Aalma El Chaeb nel Libano meridionale. Nell'ultima settimana i soldati israeliani hanno operato intensamente ai confini settentrionali. In Libano - riferisce l'Idf - , sono stati colpiti più di 140 obiettivi, "tra cui un sito di produzione di armi, infrastrutture terroristiche, magazzini di armi, posti di osservazione e lanciatori puntati verso le comunità del confine settentrionale di Israele". L'Idf dice di avere colpito anche un comandante Hezbollah dell'unità Radwan. Attacchi israeliani sono stati sferrati anche nella Siria meridionale.

Libano, raid di Israele nel sud ferisce quattro bambini

Ci sono anche quattro bambini tra i sette feriti in un raid aereo israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce il governo di Beirut, citato dai media locali. Secondo il ministero della salute di Beirut, l'ennesimo attacco israeliano in aree abitate da civili, ha colpito oggi la località Ahmadiye, nel distretto di Hasbaya, uccidendo una persona e ferendone altre sette. 

Il Cile col Sudafrica nell'azione contro Israele per genocidio

Il Cile si è ufficialmente associato all'iniziativa promossa dal Sud Africa contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia per verificare le presunte violazioni della Convenzione sul genocidio da parte di Tel Aviv nell'ambito della campagna militare contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il ministero degli Esteri in una nota. Per Santiago, la Corte "dovrebbe dare particolare importanza al contenuto delle dichiarazioni di alcuni funzionari israeliani di alto livello che hanno lanciato appelli ad uccidere tutte le persone che vivono a Gaza", si legge nel comunicato. Il presidente cileno Gabriel Boric aveva già annunciato il sostegno all'azione del Sudafrica a giugno e accolto con favore il parere consultivo della Corte internazionale che considera Israele uno stato occupante e chiede la fine dell'usurpazione delle terre palestinesi. Il Cile ospita una delle più grandi comunità palestinesi al di fuori del mondo arabo, composta da quasi 500.000 persone.

Fidan a Madrid vede Sanchez, urgente cessate il fuoco in M.O.

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan si trova a Madrid, dove ha avuto un incontro bilaterale con il premier spagnolo Pedro Sanchez durante il quale ha ribadito la necessità di trovare una soluzione politica al conflitto in Medio Oriente. Fidan è volato nella capitale spagnola per partecipare al vertice del Gruppo di Contatto per Gaza. "Il governo turco intende portare avanti a Madrid un dialogo che ribadisca l'urgenza di un cessate il fuoco a Gaza e permetta agli aiuti umanitari di raggiungere la popolazione civile. Unica via per la pace e la stabilità della regione è la creazione di uno Stato palestinese entro i confini del 1967", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri turco. Sempre Ankara fa sapere che la missione di Fidan ha come obiettivo quello di aumentare la pressione internazionale e mettere sempre più alle strette lo Stato ebraico. Nella capitale spagnola sono attesi i ministri degli Esteri dei Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oic), della Lega Araba, l'Alto Rappresentante per la politica estera europea Joseph Borrell, i ministri degli Esteri di Norvegia e Slovenia. Il gruppo di Contatto per Gaza è stato fondato lo scorso novembre, al termine di un vertice straordinario della Lega Araba e dell'Oic. Il Gruppo ha l'obiettivo di facilitare il dialogo e intraprendere passi concreti per porre fine al conflitto a Gaza. L'incontro di domani arriva anche in occasione dell'anniversario degli accordi di Oslo, siglati dai leader di Israele e Palestina nel 1993.

Cina: Pechino, 'negoziato unica via per risolvere crisi a Gaza e in Ucraina'

"Il negoziato" è l'unica via per trovare una soluzione alle guerre a Gaza e in Ucraina. Lo ha indicato il ministro della Difesa cinese, Dong Jun, nel suo intervento al Forum di Xiangshan a Pechino, evento di tre giorni al quale - secondo i media statali - partecipano oltre 500 rappresentanti da più di 90 Paesi. "Per risolvere questioni scottanti come la crisi in Ucraina e il conflitto israelo-palestinese, promuovere la pace ed il negoziato è l'unica soluzione", ha affermato il ministro durante la cerimonia di apertura. "Non c'è vincitore nella guerra e nel conflitto e lo scontro non porta da nessuna parte", ha aggiunto Dong, secondo cui "più acuto è il conflitto, più non possiamo rinunciare al dialogo e alla consultazione. La fine di ogni conflitto è la riconciliazione". Oggi al Forum sono previsti anche gli interventi dei rappresentanti militari di Russia, Pakistan, Iran e Germania.

Hezbollah rivendica nuovo attacco a base israeliana in Galilea

Hezbollah ha rivendicato poco fa un nuovo attacco contro una base militare israeliana in Galilea in risposta all'attacco condotto ieri da Israele in sud del Libano e nel quale sono stati uccisi due combattenti di Hezbollah e un bambino. l partito armato libanese ha affermato di aver condotto la seconda risposta all'attacco israeliano di Kfar Joz, lanciando uno "sciame di droni" sulla base Filon a sud-est di Safed, in Galilea. Secondo il comunicato di Hezbollah, questa base ospita "il quartier generale della 210esima divisione" dell'esercito israeliano. Hezbollah afferma di aver "causato vittime".

Unrwa, concluso primo ciclo vaccinazione anti-polio a Gaza

L'Unrwa ha affermato che "il primo ciclo della campagna di vaccinazione contro la poliomielite si è concluso ieri" a Gaza, dove sono stati vaccinati "centinaia di migliaia di bambini, raggiungendo il 90% della copertura vaccinale".   "La nostra prossima sfida - sostiene l'agenzia Onu - sarà quella di fornire la seconda dose, necessaria, nelle prossime settimane".

Drone Hezbollah sorvola nord Israele e cade in Galilea

Un drone di Hezbollah è stato ripreso mentre sorvolava il nord di Israele, mentre nelle comunità della zona, tra cui Rosh Pina e Safed, risuonavano le sirene. Il velivolo senza pilota si è schiantato in un'area dell'Alta Galilea senza fare vittime, ha fatto sapere l'esercito israeliano. "L'obiettivo non è caduto in nessuna città della zona", ha sottolineato l'Idf. I militari hanno anche fatto sapere che due razzi sono stati lanciati dal Libano nell'area di Misgav Am ma entrambi sono stati intercettati dalle difese aeree e non ci sono stati feriti. Un terzo razzo è caduto in un'area aperta. 

Rappresentante della Palestina in Francia: "Riconoscete il nostro Stato"

La rappresentante dell'Autorità paletinese in Francia, Hala Abou-Hassira, lancia un appello alle autorità di Parigi affinché ''riconoscano lo Stato di Palestina prima che sia troppo tardi'', per tutelare l'agognato obiettivo di una soluzione a due Stati. Intervistata ai microfoni di France 24, la donna ha detto di ''attendere dalla Francia il riconoscimento dello Stato di Palestina prima che sia troppo tardi, per preservare la prospettiva ed avviare un processo tra palestinesi e israeliani". Quindi l'appello alla Francia ad essere ''coerente''. ''Sarebbe una dinamica che susciterebbe una prospettiva politica'' per giungere ad una soluzione a due Stati, prosegue l'esponente palestinese, ritenendo che l'alternativa è "un solo Stato di apartheid''. ''Responsabilità dell'Europa e degli Stati Uniti è riconoscere immediatamente lo Stato di Palestina, che vivrebbe in pace e in sicurezza con lo Stato di Israele, anche nell'eguaglianza'', ha insistito Abou-Hassira. Esponenti di Paesi arabi ed europei, tra cui l'alto rappresentante per la politica Estera Ue, Josep Borrell, si incontrano oggi a Madrid nel tentativo di far progredire la prospettiva di una soluzione a due Stati.

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