M.O, piano di pace dall’ex premier israeliano Olmert e dal nipote di Arafat: cosa prevede
MondoIntroduzione
Illustrata durante un'intervista alla Cnn, la proposta per giungere a una pacifica convivenza tra i due Stati ruota innanzitutto intorno a una mutua cessione di territori: a Israele andrebbe il 4,4% della Cisgiordania - dove sono concentrati gli insediamenti colonici - in cambio della cessione di una porzione analoga di territorio per la creazione di un corridoio di collegamento tra il West Bank e la Striscia di Gaza.
Gerusalemme rimarrebbe divisa con l'Ovest sotto Israele, l'Est come nuova capitale palestinese e un’amministrazione fiduciaria di cinque Paesi a gestire la città antica e i luoghi santi. Per il cessate il fuoco nella Striscia e la liberazione degli ostaggi, Ehud Olmert e Nasser al-Qudwa convergono sulla necessità di partire dal “Piano Biden”.
Quello che devi sapere
Piano di pace Olmert-Al Qudwa
- L’ex premier israeliano Ehud Olmert e l’ex diplomatico Nasser al-Qudwa, nipote di Yasser Arafat, hanno illustrato in un’intervista alla Cnn un piano di pace che punta a mettere fine al conflitto in Medio Oriente: ecco di cosa si tratta
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Chi è Ehud Olmert
- Più volte deputato alla Knesset, ministro e a lungo sindaco di Gerusalemme, Ehud Olmert, 78 anni, è stato esponente di spicco del Likud, il partito dell'attuale premier Benjamin Netanyhau. Nel 2006 Olmert aderisce a Kadima, formazione di centro dell’ex premier Ariel Sharon e per tre anni guida il governo israeliano. Durante il suo mandato arriva a un passo dalla firma dell’intesa storica con l’Autorità nazionale palestinese (Anp) ma un’indagine per corruzione lo costringe a dimettersi
Chi è Nasser al-Qudwa
- A lungo militante di Fatah, Nasser al-Qudwa (72 anni) è il nipote di Yasser Arafat, fondatore dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) insignito nel 1994 del Premio Nobel per la Pace insieme ai leader israeliani Yitzahak Rabin e Shimon Peres. Per 14 anni rappresenta l’Olp alle Nazioni Unite, fino al 2006 quando ricopre l’incarico di ministro degli Esteri dell’Anp. Nel 2021 entra in rotta di collisione con il partito Fatah per il sostegno alla candidatura di Marwan Barghouti, condannato all’ergastolo per terrorismo e attualmente in carcere in Israele. Il suo nome circola tra i possibili successori dell'88enne Abu Mazen, in carica dal 2005 come successore dello zio di al-Qudwa
I precedenti tentativi di accordo
- Ospiti del programma condotto sul network statunitense da Fareed Zakaria, Olmert e al-Qudwa hanno presentato una proposta congiunta siglata lo scorso luglio. Nonostante siano entrambi privi di ruoli operativi all’interno dei rispettivi governi, il piano ha catturato l’attenzione di diverse capitali, occidentali e del Medio Oriente, e riacceso le speranze per un’intesa sulla pacifica convivenza tra i due popoli sfiorata in più di un’occasione. In alcune parti l’intesa rispolvera i punti contenuti nelle bozze d’accordo di due precedenti negoziati di pace: nel 2000 tra Arafat e Ehud Barak, ospiti a Camp David da Bill Clinton, e nel 2008 tra Abu Mazen e lo stesso Olmert
La soluzione "del 4,4%"
- Come previsto dal piano, l’intesa fa leva su una modifica “chirurgica” degli assetti territoriali, necessaria per la nascita dello Stato di Palestina. I confini rispecchiano quelli anteriori alla “guerra dei sei giorni” del 1967: tutta la Cisgiordania e Gaza ad eccezione di un 4,4% di territorio ceduto ad Israele dove si concentrano i maggiori insediamenti di coloni. In cambio Israele si impegnerebbe a cedere un equivalente 4,4% di deserto del Negev adiacente alla Cisgiordania insieme a un corridoio di collegamento tra quest’ultima e la Striscia
Gerusalemme
- Sulla questione della città di Gerusalemme, la parte Ovest e tutti i quartieri ebraici costruiti dopo il 1967 rimarrebbero parte di Israele. In cambio Gerusalemme Est, formata per lo più da quartieri arabi, diventerebbe la capitale del nuovo Stato di Palestina. Un’amministrazione fiduciaria internazionale composta da 5 Paesi, tra i quali Israele e Palestina, controllerebbe la parte più antica della città, patrimonio Unesco, a protezione dei luoghi santi sulla base di regole Onu
I punti scoperti
- Rimandando la questione alle parti, il piano Olmert-al Qudwa lascia in sospeso alcuni nervi scoperti come la questione del “diritto al ritorno”, il via libera di Israele al rientro di profughi palestinesi fuggiti dalle loro case con lo scoppio della guerra nel maggio 1948
Il cessate il fuoco
- Prima di giungere alla stabilizzazione politica dell'intera area, i due ex leader convergono sulla necessità di partire dall’iniziativa diplomatica presentata al Consiglio di sicurezza dell'Onu dal presidente Usa Joe Biden per giungere a un cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre
Il futuro di Gaza
- Secondo la proposta oggetto dei colloqui in corso al Cairo, una temporanea forza di pace araba dovrebbe poter garantire la sicurezza nella Striscia di Gaza in coordinamento con i palestinesi e con lo stesso esercito israeliano (Idf). A una conferenza dei donatori composta dai Paesi più ricchi del Medio Oriente spetterebbe poi il compito di finanziare la ricostruzione di Gaza e contribuire allo sviluppo economico dello Stato di Palestina
Palestina demilitarizzata
- Sul fronte della sicurezza, la proposta di Olmer e al-Qudwa contempla la possibilità di installare una forza internazionale di pace posizionata lungo il fiume Giordano, al confine tra Israele e il regno di Giordania. Mentre la Palestina dovrebbe rimanere demilitarizzata, priva di esercito tranne una limitata forza di polizia e servizi di sicurezza per la gestione dell'ordine pubblico
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