Dazi Usa-Ue, Meloni: “Intesa positiva”. Critiche Parigi e Berlino. Cosa prevede l’accordo

Mondo
©Getty

Introduzione

"Ce l'abbiamo fatta, è l'accordo più importante di sempre". Con queste parole, tra le colline della Scozia Sud-Occidentale, si è chiusa, il 27 luglio, la partita sui dazi tra l’Unione Europea e gli Stati Uniti. L’intesa è arrivata dopo che la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha incontrato - per circa un’ora - il presidente americano Donald Trump.
 

La Casa Bianca ha definito l’accordo commerciale “colossale", "storico”. La presidenza americana ha detto che “grazie a una leadership decisa e a un impegno incrollabile verso i lavoratori americani, il presidente Trump ha concluso un nuovo accordo che posiziona gli Stati Uniti come principale destinazione mondiale per investimenti, innovazione e manifattura avanzata”.
 

La premier Meloni: "Giudico positivamente il fatto che si sia raggiunto un accordo, ho sempre pensato e continuo a pensare che un'escalation commerciale tra Europa e Stati Uniti avrebbe avuto conseguenze imprevedibili e potenzialmente devastanti". Dure e negative sono state invece le reazioni di Francia e Germania: il premier francese François Bayrou ha lamentato "un giorno buio" per l'Europa che "decide di sottomettersi”, mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz si è detto insoddisfatto e che “l’economia tedesca subirà un danno considerevole a causa di queste tariffe”.
 

Ecco in cosa consiste l’accordo, quali sono gli impegni che ha preso l’Ue con Washington e quali gli scenari futuri che si vanno prospettando

Quello che devi sapere

La tariffa al 15%

Nell’accordo, la tariffa base dei dazi Usa per l’Ue, a cui gli sherpa stavano lavorando già da giorni, è stata concordata al 15%. Prima dell’incontro tra von del Leyen e Trump la sostanza dell'intesa, di fatto, era già pronta. Si trattava di definire gli ultimi aspetti. "È un buon accordo. Sono state trattative difficili, lo sapevo dall'inizio ed è stato davvero molto difficile, ma siamo giunti a una buona conclusione", ha sottolineato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

 

Per approfondire:

L'allarme di Confindustria: -0,8% sul Pil nel 2027

Ue effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Usa

Secondo quanto previsto, "l'Ue effettuerà 600 miliardi di investimenti negli Usa e ci acquisterà 750 miliardi di energia", ha spiegato Trump stesso, che, prima dell'incontro, si era prodotto nell'ennesimo attacco all'Europa sul terreno preferito: l'immigrazione e il Green Deal.

 

Per approfondire:

Dazi, accordo Usa-Ue sulle tariffe: i punti in sospeso, dai metalli ai farmaci 

pubblicità

I settori inclusi nell'accordo

Per l'Europa, ha assicurato von der Leyen, il bicchiere è mezzo pieno. "Non dimentichiamo da dove siamo partiti", ha spiegato la presidente ricordando che il settore dell'auto è stato incluso nella tariffa del 15% e rimarcando che l'accordo apre le porte del mercato americano alle imprese del Vecchio Continente.

 

Il 15% riguarderà anche i semiconduttori e il farmaceutico, sebbene su questo ultimo punto Trump non abbia detto la stessa cosa. 

 

Al momento, la Commissione non prevede misure di ristoro per i settori più colpiti. 

Il settore auto

Il settore auto "oggi deve pagare il 27,5% di dazi. Sono il 25% più 2,5%. Da quel livello siamo scesi al 15%" che "non è da sottovalutare, ma è il massimo che siamo riusciti a ottenere", ha precisato von der Leyen.

pubblicità

Usa: dazi al 15% su auto, prodotti farmaceutici e chip

"L'Unione Europea pagherà agli Stati Uniti un'aliquota tariffaria del 15%, anche su auto e componenti auto, prodotti farmaceutici e semiconduttori. Tuttavia, i dazi settoriali su acciaio, alluminio e rame rimarranno invariati: l'Ue continuerà a pagare il 50% e le parti discuteranno sulla sicurezza delle catene di approvvigionamento per questi prodotti": è uno dei passaggi della scheda informativa diffusa dalla Casa Bianca sull'accordo commerciale raggiunto ieri tra Usa e Ue. 

I prodotti strategici

Non solo. Sui cosiddetti "prodotti strategici" la tariffa sarà dello 0%. Tra questi rientrano tutti gli aeromobili e i relativi componenti, alcuni prodotti chimici, alcuni farmaci generici, apparecchiature a semiconduttori, alcuni prodotti agricoli, risorse naturali e materie prime essenziali. "Continueremo a lavorare per aggiungere altri prodotti a questo elenco", ha aggiunto la presidente della Commissione Ue.

pubblicità

Fonti Ue: "Nessun impegno con Usa su Big Tech e web tax"

"Nel corso dei negoziati, sia a livello tecnico che politico, abbiamo difeso con determinazione l'autonomia dell'Ue in materia normativa. Non è stato preso alcun impegno sulla regolamentazione del digitale, né sulla tassazione dei servizi digitali, che" peraltro "non rientra nelle competenze Ue", spiegano sull'accordo fonti Ue.

Sefcovic: "Senza intesa, scambi Ue-Usa sarebbero crollati"

Sull'intesa, oggi, è intervenuto anche il commissario Ue per il Commercio, Maros Sefcovic, che, durante un punto stampa, ha ricordato: "Fermiamoci per un momento e consideriamo l'alternativa" all'intesa sui dazi raggiunta con Washington: "Una guerra commerciale può sembrare allettante per alcuni, ma comporta gravi conseguenze. Con i dazi almeno al 30%, il nostro commercio transatlantico si sarebbe arrestato, mettendo a grave rischio quasi 5 milioni di posti di lavoro, compresi quelli nelle Pmi in Europa".  "Le nostre aziende ci hanno inviato un messaggio unanime: evitare l'escalation e lavorare verso una soluzione che fornisca risultati immediati", ha aggiunto. 

pubblicità

I punti ancora da chiarire

Rimangono comunque dei punti dell'intesa che vanno chiariti e che terranno impegnati gli sherpa nelle prossime settimane visto che un testo ufficiale ancora non è stato diffuso. Tra i tasti più dolenti, per l'Ue, certamente figura quello dell'acciaio e dell'alluminio. "Non cambierà nulla", quindi resteranno al 50%, ha chiuso Trump nel punto stampa. Ma a Bruxelles assicurano che la partita non è ancora chiusa. 

Meloni: "Lavorare per definire i dettagli"

Dopo la chiusura dell'accordo, la premier Meloni ha ricordato che ora occorre "lavorare per definire i dettagli". Per la presidente del Consiglio l'accordo è positivo ed è stato raggiunto l'obiettivo di "evitare lo scontro tra Usa e Ue". "Il giudizio è positivo", ha assicurato Meloni.

pubblicità

Tajani, manovra correttiva? "Prima capire effetti reali"

Sull'impatto in Italia, il ministro degli Esteri Tajani, commentando l'ipotesi di una manovra correttiva a causa dei dazi, ha chiarito: "Ancora non sappiamo l'effetto reale...". A suo avviso ora "bisogna parlare del rapporto euro-dollaro. Questo è il nodo da affrontare e continuo a chiedere un intervento della Bce" per "ridurre ancora il costo del denaro. Siamo al 2% si può arrivare anche a zero. E si può pensare al quantitative easing" per "avere più denaro in circolazione". 

Orban: "Trump si è mangiato von der Leyen a colazione"

Non tutte le reazioni che arrivano dall'Ue, però, sono favorevoli all'accordo. "Donald Trump non ha raggiunto un accordo con Ursula von der Leyen, ma piuttosto si è mangiato la presidente della Commissione europea a colazione", ha detto il premier ungherese Viktor Orban. Il tycoon è "un negoziatore dei pesi massimi e von der Leyen dei pesi piuma", ha sottolineato Orban. L'Intesa è "peggiore" di quella ottenuta dal Regno Unito, ha rimarcato, aggiungendo che "sarà difficile da vendere come un successo".

pubblicità

La reazione della Cina

La Cina ha commentato l'accordo spiegando che Pechino  "sollecita la risoluzione delle controversie commerciali attraverso un dialogo alla pari e nel rispetto delle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto)". E ha aggiunto che Pechino "si oppone con fermezza a qualsiasi intesa raggiunta a spese della Cina". 

 

Per approfondire:

Usa, come va l’inflazione con i dazi di Trump: ecco quali sono gli effetti sui prezzi

Orsini: “Tutto ciò che è oltre lo zero è un problema”

"Per noi tutto quello che è oltre allo zero è un problema. Oggi l'impatto del 15% dei dazi vuol dire per le imprese italiane 22,6 miliardi di probabile vendita verso gli Usa. Ma noi stiamo sottovalutando una cosa: non è solo l'impatto dei dazi, è anche la svalutazione dollaro-euro, che per noi vuol dire oggi incrementare il dazio di un 13%, che altri paesi extraeuropei hanno una media del 2%. Difficilmente recuperabile”, ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.

pubblicità

Cosa succede ora

Anche se rimangono punti da chiarire, al momento la Commissione europea attende che i decreti esecutivi degli Stati Uniti vengano effettivamente adottati l'1 agosto e, subito dopo, prevede la sospensione delle contromisure Ue a partire dal 4 agosto, evitando così l'attivazione fissata per il 7. Le contromisure, già approvate dagli Stati membri, restano comunque pronte e potrebbero essere riattivate se necessario.

 

Per approfondire:

Dazi Usa-Ue, Meloni: "Bisogna studiare dettagli accordo". VIDEO

pubblicità