
I colloqui a Doha sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi si sono conclusi questo pomeriggio e Biden parla di progressi significativi verso una tregua. Secondo un alto funzionario di Hamas, però, i risultati del vertice "non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio". Blinken in Israele domenica, incontra Netanyahu lunedì. A Gaza primo caso di poliomelite dopo 25 anni
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I colloqui a Doha sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi si sono conclusi questo pomeriggio e Biden parla di progressi significativi verso una tregua. Nei prossimi giorni ci saranno altri colloqui e quindi un nuovo vertice, riferiscono media israeliani. I punti di divergenza maggiori sul tavolo dei mediatori sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia. I mediatori Usa, Egitto e Qatar hanno pubblicato una dichiarazione affermando che continueranno a lavorare sui dettagli della proposta americana per ridurre le distanza sull'accordo. Attesa una telefonata tra Biden e l'emiro del Qatar e con il presidente egiziano. Secondo un alto funzionario di Hamas, però, i risultati del vertice di oggi a Doha "non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio". Blinken in Israele domenica, incontra Netanyahu lunedì. A Gaza primo caso di poliomelite dopo 25 anni.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Monito Biden: "Nessuno mini il processo negoziale su Gaza"
"Sto mandando il segretario di stato Blinken in Israele per riaffermare il mio ferreo sostegno alla sicurezza di Israele, continuare i nostri intensi sforzi per concludere questo accordo e sottolineare che con l'accordo sul cessate il fuoco completo e sul rilascio degli ostaggi ora in vista, nessuno nella regione dovrebbe intraprendere azioni per minare questo processo": lo afferma Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca sui negoziati per Gaza.

Gaza, gemelli di quattro giorni e la madre uccisi da una bomba. Il padre era a registrarli
Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di nascita del bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono rimasti uccisi Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna LEGGI L'ARTICOLO
Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza
Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente" LEGGI L'ARTICOLO
Ministero Sanità Palestinese conferma primo caso di poliomielite a Gaza
Il ministero della Sanità Palestinese ha confermato un primo caso di poliomielite nella città di Deir el Balah, nella Striscia di Gaza, in un bambino di 10 mesi. “I medici sospettavano sintomi simili alla poliomielite e dopo aver effettuato i test nella capitale giordana, è stata confermata l'infezione da un ceppo del virus”, ha dichiarato in un comunicato. Il ministero ha inoltre dichiarato che nei prossimi giorni effettuerà una campagna di vaccinazione rivolta ai bambini di età inferiore ai 10 anni in coordinamento con il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF). Le agenzie ONU consegneranno 1,6 milioni di dosi nell'enclave palestinese.
Attacco Israele nel sud di Gaza, tre morti
Almeno tre persone sono state uccise in seguito a un raid israeliano nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud della città di Gaza. Lo ha affermato la difesa civile di Gaza. Inoltre, il gruppo ha affermato che diverse persone sono rimaste ferite a seguito del bombardamento israeliano di un'abitazione nella zona di piazza al-Farouq, nel quartiere di Zeitoun, a sud della città di Gaza.
A Gaza primo caso di poliomielite dopo 25 anni
A un bambino di 10 mesi è stata diagnosticata la poliomielite nella Striscia di Gaza: lo annuncia il ministero della Sanità palestinese. Si tratta del primo caso dopo 25 anni. In precedenza, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aveva ammonito sulla diffusione del virus a Gaza.
Fonti Usa: se Iran attacca "conseguenze catastrofiche"
L'Iran subirà conseguenze "catastrofiche" in caso di attacco contro Israele. Lo afferma un alto funzionario americano che ha chiesto anonimato. "Vorremmo dissuadere gli iraniani da prendere questa strada perché le conseguenze sarebbero catastrofiche, in particolare per l'Iran", ha aggiunto, mettendo in guardia contro qualsiasi attacco che possa "far deragliare" le delicate discussioni su una tregua nella striscia di Gaza. Il Presidente Joe Biden ha assicurato che le parti in conflitto a Gaza non sono "mai state così vicine" ad un accordo su un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, dopo due giorni di discussioni in Qatar durante i quali i mediatori americani hanno presentato una proposta rielaborata. "Era Hamas, un gruppo legato all'Iran, che ha iniziato questa guerra il 7 ottobre, e sarebbe ironico se l'Iran intraprendesse qualcosa per far deragliare in sostanza quello che riteniamo essere la migliore opportunità da diversi mesi di ottenere un accordo molto completo sul fuoco e la liberazione degli ostaggi", ha assicurato l'alto funzionario americano citato in precedenza. L'Iran ha avvertito Israele che avrebbe condotto un attacco in rappresaglia per l'assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh nella capitale iraniana il 31 luglio. Teheran imputa questo assassinio allo stato israeliano, che non lo ha rivendicato. Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, ha detto che si aspetta che i suoi alleati "si uniscano a Israele" per "attaccare l'Iran" se la Repubblica islamica attaccherà Tel Aviv. Interrogato sulle dichiarazioni di Israel Katz, l'alto funzionario americano ha semplicemente assicurato che gli Stati Uniti si stanno preparando "per ogni eventualità. Faremo tutto il necessario per difendere Israele dagli attacchi dell'Iran", ha aggiunto.
Israele, guerra di nervi con Teheran. Perché l'Iran non ha ancora attaccato
L’Iran ha promesso di vendicare l'uccisione del leader di Hamas Haniyeh avvenuta sul suo territorio. Da giorni l’attacco sembra imminente. Ora Teheran ha fatto filtrare la possibilità di rinunciare se si arrivasse a una tregua nella Striscia di Gaza nei negoziati. Intanto la strategia è l’attesa, in una guerra psicologica che logora gli israeliani e fa guadagnare tempo agli iraniani L'APPROFONDIMENTO
Sul tavolo mediazione Usa, colloqui proseguono al Cairo
Si sono conclusi venerdì pomeriggio a Doha i due giorni di vertice per il rilascio degli ostaggi e la tregua a Gaza. I colloqui continueranno la prossima settima tra i Paesi mediatori, Usa, Egitto e Qatar e probabilmente domenica, quando arriverà la squadra negoziale da Israele, si terrà un nuovo summit al Cairo. Subito dopo l'annuncio della chiusura degli incontri, il presidente Joe Biden ha commentato: "Il cessate il fuoco a Gaza non è mai stato così vicino". In un comunicato congiunto con Egitto e Qatar, la Casa Bianca ha affermato che i colloqui a Doha su Gaza sono stati '"seri e costruttivi", condotti "in una atmosfera positiva", ribadendo che "non c'è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e in cambio i detenuti palestinesi, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo", recita il la nota ufficiale. Immediata la presa di posizione di Hamas che ha respinto i risultati degli incontri a Doha perché "non sono in linea con l'ultima proposta avanzata all'inizio di luglio". In un'altra dichiarazione, l'alto funzionario del gruppo islamista Sami Abu Zuhri ha accusato l'amministrazione Biden di star tentando di creare un "clima falsamente positivo". E secondo lui "l'America non ha alcuna reale intenzione di fermare la guerra a Gaza e sta solo cercando di guadagnare tempo". Intanto Washington ha annunciato di aver presentato un nuovo schema nelle discussioni, sostenuto da Egitto e Qatar, per "colmare le lacune rimanenti nell'attuazione dell'accordo da parte di Israele e Hamas. In proposito i mediatori hanno riferito che la proposta Usa "si basa su aree di accordo raggiunte la scorsa settimana in modo da consentire una rapida attuazione del piano". Nel pomeriggio, quando le delegazioni stavano lasciando Doha, il primo ministro del Qatar Muhammad al Thani ha parlato nuovamente con il ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, come aveva fatto pure ieri sera, "accettando di continuare ad aggiornare Teheran sui progressi della mediazione", e ribadendo la richiesta di non attaccare Israele evitando qualsiasi escalation prima dell'attuazione dell'accordo. L'Iran e Hezbollah, dopo le forti pressioni degli Usa e degli alleati, hanno collegato il successo dei colloqui alla possibilità di frenare il minacciato attacco in risposta all'uccisione del comandante della milizia sciita Fadi Shukr, a Beirut, e del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh a Teheran. In Israele fonti vicine al dossier confermano che i colloqui sono stati "positivi", pur sottolineando che le differenze principali tra Hamas e Gerusalemme restano: prima di tutto la questione della permanenza delle forze israeliane sull'asse di Filadelfia, al confine tra la Striscia e l'Egitto, sul ritorno degli sfollati verso il nord di Gaza lungo il corridoio Netzarim, che gli israeliani vorrebbero tenere sotto il loro controllo nel timore che uomini armati di Hamas riprendano il controllo dell'area settentrionale dell'enclave. I colloqui riprenderanno prima della fine della prossima settimana, alti funzionari dei governi dei Paesi mediatori si incontreranno al Cairo per concludere l'accordo alle condizioni presentate oggi: "La strada è ora aperta per raggiungere questo risultato, per salvare vite umane, portare sollievo ai residenti di Gaza e per ridurre le tensioni regionali", hanno detto Usa, Egitto e Qatar. Secondo indiscrezioni, per quanto riguarda gli Stati Uniti, l'ultima proposta dei mediatori sarà presentata sotto forma di "prendere o lasciare". Nel frattempo è stato confermato che sabato sera arriverà in Medio Oriente il segretario di Stato americano Anthony Blinken. Domenica sarà in Israele dove, lunedì, è previsto l'incontro con Benyamin Netanyahu. La sua visita era già prevista nei giorni scorsi ma è stata rinviata a causa dell'incertezza sulla natura degli attacchi promessi da Iran e Hezbollah. Nonostante i progressi, perlomeno apparenti, la situazione in Medio Oriente resta ad alto rischio. Tanto che anche Abu Mazen pur avendo annunciato che si recherà a Gaza, ha chiesto che il suo ingresso - se avrà luogo, - avvenga sotto gli auspici delle Nazioni Unite. (ANSA).
Bambino morto a Parma, era arrivato da Gaza gravemente ferito
Il piccolo è morto per un arresto cardiaco mentre era in ambulanza e faceva parte del gruppo dei 16 bambini arrivati all'aeroporto di Bologna con un'evacuazione medica coordinata dalla protezione civile LEGGI L'ARTICOLO
Usa: "Le parole Hamas? Accordo c'è, non vanno prese sul serio"
Le dichiarazioni di Hamas di questi giorni non devono essere prese "troppo sul serio". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. "Se Hamas dovesse dire di no all'accordo dovrebbe pensare alle conseguenze per la gente di Gaza, perché l'accordo è stabilito ed è pronto per essere implementato", ha aggiunto il funzionario
Stati Uniti: "Attacco iraniano? Siamo pronti ad ogni eventualità"
Gli Stati Uniti sono "pronti a ogni eventualità nel caso di un attacco iraniano a Israele". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti
Usa: "siamo alle battute finali per la tregua per Gaza"
Siamo arrivati alle battute finali dell'accordo" per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti definendo "le 48 ore" in Qatar "le più costruttive". "Ci rivedremo entro la fine della settimana al Cairo", ha aggiunto
Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO
Coloni attaccano villaggio palestinese, "un pogrom"
Un pogrom". A usare le parole più dure, questa volta, è stato il presidente israeliano Isaac Herzog per descrivere il feroce attacco di "decine di coloni" ebrei contro il piccolo villaggio di Jit, in Cisgiordania, giovedì sera. Armati di coltelli e armi da fuoco, alcuni mascherati, hanno incendiato auto e case, lanciato pietre e molotov, ha riferito l'Idf che ha annunciato di aver arrestato "civile israeliano che aveva partecipato alle violenze". Secondo l'Autorità nazionale palestinese, che ha definito l'assalto "terrorismo di Stato organizzato", un giovane palestinese di 23 anni, Mahmoud Abdel Qader Sadda, è stato ucciso "dai proiettili dei coloni" e un altro è rimasto gravemente ferito. "Condanno fermamente il pogrom di stasera in Samaria", ha scritto Herzog su X, usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale. "Si tratta di una minoranza estremista che danneggia la popolazione dei coloni rispettosi della legge e la reputazione di Israele nel mondo", ha aggiunto il capo dello Stato. Il premier Benyamin Netanyahu ha fatto sapere tramite il suo ufficio di "prendere sul serio gli scontri che hanno avuto luogo nel villaggio di Jit", assicurando che "i responsabili saranno catturati, processati e condannati". E già poche ore dopo l'attacco, l'esercito ha annunciato l'arresto di un israeliano e di aver avviato un'indagine sulla morte del palestinese insieme alla polizia e allo Shin Bet. Gli aggressori "non hanno nulla a che vedere con la colonizzazione e i coloni", ha invece sottolineato su X il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, promotore dell'estensione degli insediamenti in Cisgiordania che l'Onu considera illegali. "Nel complesso assistiamo all'impunità", ha commentato la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, definendo "orribile" l'attacco di giovedì sera: "Ciò che colpisce è che l'omicidio a Jit non è un attacco isolato, ma la conseguenza diretta della politica di insediamento di Israele in Cisgiordania". Le violenze hanno indignato ancora una volta tutta la comunità internazionale. Gli Stati Uniti hanno criticato le autorità israeliane per non essere intervenute in tempo per prevenire l'attacco contro i palestinesi, mentre l'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell Ue ha confermato l'intenzione di "presentare una proposta di sanzioni Ue contro i sostenitori dei coloni compresi alcuni membri del governo israeliano". In visita a Gerusalemme per incoraggiare i colloqui di Doha, i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Francia, David Lammy e Stéphane Séjourné, hanno parlato di attacco "abietto" e "di violenza inaccettabile" mentre erano al fianco dell'omologo israeliano Israel Katz. Anche Berlino ha pubblicato un comunicato di condanna dello stesso tenore, invitando lo Stato ebraico a rispettare il suo "obbligo a proteggere i palestinesi in Cisgiordania, mettere fine agli attacchi e perseguirne i responsabili".
Biden, progressi significativi verso una tregua a Gaza
Joe Biden ha parlato, in due telefonate distinte, con il presidente egiziano al Sisi e l'emiro del Qatar per discutere dei "progressi significativi" verso una tregua a Gaza
Gaza, Israele ordina evacuazione da Beit Hanoun
L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dei palestinesi dall'area di Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Avichay Adraee, portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in lingua araba, ha pubblicato un elenco delle zone che devono essere evacuate insieme all'esortazione a dirigersi verso i rifugi nel centro di Gaza City. L'Idf, avverte, “opererà con forza” contro i gruppi terroristici nell'area di Beit Hanoun. L'Idf ha effettuato numerosi raid minori a Beit Hanoun da quando ha smantellato il battaglione locale di Hamas durante i primi mesi dell'offensiva di terra, rende noto il Times of Israel.
Colloquio Austin-Gallant: discusso rischio escalation con l'Iran
Il Segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha parlato con il Ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo rende noto il Pentagono. I due hanno discusso dell'instabilità regionale e del crescente rischio di escalation con l'Iran, Hezbollah e le organizzazioni terroristiche sostenute da Teheran in Medio Oriente. Austin ha informato Gallant che gli Stati Uniti continuano a monitorare la regione sulle minacce iraniane e che le forze sono schierate nella regione per proteggere Israele e il personale e le risorse americane. Il Pentagono ha anche affermato che Austin e Gallant hanno discusso dei progressi compiuti nella direzione di un accordo di cessate il fuoco e del rilascio di tutti gli ostaggi, tra cui otto americani, tenuti prigionieri a Gaza.
Guterres, virus della poliomielite in circolazione a Gaza
"La situazione umanitaria a Gaza è in caduta libera. Nelle ultime settimane, il virus della poliomielite è stato rilevato in campioni di acque reflue a Khan Younis e Deir al-Balah, ciò significa che il virus è ora in circolazione, con centinaia di migliaia di bambini a rischio". Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres. "Prevenire e contenere la diffusione della polio richiederà uno sforzo massiccio, coordinato e urgente - ha aggiunto - e l'Onu è pronta a lanciare una campagna di vaccinazione a Gaza per oltre 640.000 bambini di età inferiore ai 10 anni".
Biden, la tregua a Gaza non è mai stata così vicina
Il cessate il fuoco a Gaza "non è mai stato così vicino". Lo ha detto Joe Biden. A margine di una cerimonia nello Studio Ovale il presidente americano ha spiegato ai media che "ancora non siamo arrivati alla tregua" ma "siamo più vicini di tre giorni fa".
Israele: mediatori facciano pressing su Hamas per accordo
L'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu esprime apprezzamento per gli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e da altri mediatori nel tentativo di convincere Hamas ad accettare un accordo sulla presa degli ostaggi. E' quanto si legge in una nota rilanciata dai media israeliani. "I principi fondamentali di Israele sono ben noti ai mediatori e agli Stati Uniti, e Israele spera che la loro pressione conduca Hamas ad accettare i principi del 27 maggio, in modo che i dettagli dell'accordo possano essere implementati", aggiunge la dichiarazione dell'ufficio di Netanyahu, che fa riferimento alla proposta di accordo sugli ostaggi avanzata da Israele a fine maggio.
Hamas respinge nuove condizioni accordo su Gaza
Hamas respinge le "nuove condizioni israeliane" incluse nella proposta dei paesi mediatori di raggiungere una tregua a Gaza. Lo hanno detto all'AFP due leader del movimento islamico palestinese, al termine dei due giorni di negoziati a Doha. Le "nuove" condizioni richiedono il mantenimento delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza, lungo il confine con l'Egitto, ha detto una delle fonti. "Non accetteremo altro che un cessate il fuoco completo, un ritiro completo delle truppe israeliane dalla Striscia, il ritorno degli sfollati e un accordo per lo scambio" di ostaggi israeliani con prigionieri palestinesi, ha aggiunto.
Biden sentirà oggi Sisi e l'emiro del Qatar sui colloqui
Nel corso della giornata si prevede che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden terrà delle telefonate con l'emiro del Qatar Tamim e con il presidente egiziano Sisi per discutere dei colloqui sugli ostaggi israeliani dopo la conclusione del vertice odierno a Doha. Lo riferisce Axios.
Media, atteso colloquio Biden-al Thani-al Sisi
Il presidente americano Joe Biden dovrebbe parlare in giornata con l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al Thani e con il presidente egiziano Abdel Fatah al Sisi, dopo la conclusione dei negoziati che si sono svolti ieri e oggi a Doha durante i quali gli Stati Uniti hanno presentato una nuova proposta di accordo per il cessate il fuoco a Gaza ed il rilascio degli ostaggi. Lo scrive su X Barak Ravid, giornalista di Axios.
Hamas, risultati Doha non in linea con accordi luglio
I risultati dei colloqui di cessate il fuoco a Doha non sono in linea con l'ultima proposta avanzata all'inizio di luglio. Lo dice un fonte di primo piano di Hamas secondo quanto riportano i media isrealiani citando Reuters.
Hamas, risultato vertice non corrisponde ad accordo luglio
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato che il gruppo islamista è stato informato sui risultati del vertice a Doha ma che "questi non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio". Lo riferisce Ynet citando Reuters
Casa Bianca, proposta Usa per colmare gap su accordo Gaz
Oggi a Doha, gli Stati Uniti, con il supporto di Egitto e Qatar, hanno presentato a entrambe le parti una proposta ponte coerente con i principi stabiliti dal presidente Biden il 31 maggio 2024 e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza. Questa proposta si basa su aree di accordo della scorsa settimana e colma i gap rimanenti in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo": così la Casa Bianca dopo il secondo giorno di negoziati a Doha
Usa-Egitto-Qatar: "su Gaza basta scuse e perdite di tempo"
Usa, Egitto e Qatar, Paesi mediatori nei negoziati per il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco a Gaza, hanno pubblicato una dichiarazione congiunta, affermando che continueranno a lavorare nei prossimi giorni sui dettagli della proposta degli Stati Uniti e discuteranno ulteriormente. La dichiarazione afferma che gli alti funzionari si incontreranno prima della fine della prossima settimana, nella speranza di raggiungere un accordo basato sui termini stabiliti oggi. Non c'è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e i detenuti, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo": hanno aggiunto i Paesi Mediatori. "Il percorso è ora tracciato per quel risultato, salvando vite, portando sollievo alla popolazione di Gaza e allentando le tensioni regionali", aggiunge la nota
Fonti Israele, progressi in colloqui ma restano nodi
Progressi durante i colloqui a Doha su Gaza, ma restano alcuni nodi da sciogliere per quanto riguarda la presenza di Israele nei corridoi di Netzarim e Philadelphia. Lo dice un funzionario israeliano coinvolto nei colloqui sugli ostaggi a Channel 13
Mediatori Doha, proposto accordo che riduce differenze
Gli Stati Uniti hanno presentato una proposta di cessate il fuoco a Israele e Hamas che si basa sui punti degli accordi raggiunti in settimana, colmando le lacune rimanenti in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo". Lo fanno sapere i mediatori dei colloqui di Doha, Usa, Qatar ed Egitto, in una nota congiunta al termine del secondo giorno di negoziati. Lo riporta l'agenzia Reuters. La dichiarazione parla di colloqui "costruttivi" e di un'atmosfera "positiva". La dichiarazione arriva dopo che i negoziatori si sono incontrati a Doha ieri e oggi, nell'ultimo round di colloqui per un cessate il fuoco a cui Hamas non partecipa in modo diretto. "Nelle ultime 48 ore a Doha, alti funzionari dei nostri governi hanno tenuto intensi colloqui come mediatori con l'obiettivo di concludere l'accordo per un cessate il fuoco e il rilascio di ostaggi e detenuti. Questi colloqui sono stati seri e costruttivi e si sono svolti in un'atmosfera positiva", si legge nella dichiarazione congiunta. "Stamattina a Doha, gli Stati Uniti con il supporto di Egitto e coerente con i principi stabiliti dal presidente Biden il 31 maggio 2024 e con la Risoluzione n. 2735 del Consiglio di sicurezza. Questa proposta si basa su aree di accordo raggiunte nella settimana trascorsa e colma le lacune rimanenti in modo da consentire una rapida attuazione dell'accordo", afferma la
dichiarazione. "I team di lavoro continueranno il lavoro tecnico nei prossimi giorni sui dettagli dell'attuazione, comprese le misure per attuare le ampie disposizioni umanitarie dell'accordo, nonché' le specifiche relative agli ostaggi e ai detenuti", continua il comunicato. "Non c’è altro tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi", concludono i mediatori
Blinken in Israele domenica, incontra Netanyahu lunedì
Funzionari israeliani hanno riferito che il segretario di Stato Usa Antony Blinken arriverà in Israele domenica e incontrerà Benyamin Netanyahu lunedì. Blinken dovrebbe arrivare in Medio Oriente sabato sera, le altre tappe del suo viaggio potrebbero essere Doha e Il Cairo, riferisce il reporter di Walla e Axios Barak Ravid.
Ministri Francia e Gb a Katz, dai coloni inaccettabile violenza
ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Francia, David Lammy e Stéphane Séjourné, hanno condannato l'attacco dei coloni a un villaggio in Cisgiordania, definendolo "abietto" e "di una violenza inaccettabile". I due ministri parlavano a Gerusalemme al fianco dell'omologo israeliano Israel Katz. Su X anche il ministero degli Esteri tedesco ha parlato di "violenza inaccettabile", invitando Israele a rispettare il suo "obbligo a proteggere i palestinesi in Cisgiordania, mettere fine agli attacchi e perseguirne i responsabili".
Meedia: domenica Blinken in Israele, pressing su accordo
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken sarà in Israele domenica. Lunedì Blinken incontrerà il primo ministro Benjamin Netanyahu e si prevede che farà pressione sul premier israeliano affinché' accetti un accordo di cessate il fuoco. Lo scrivono i media israeliani.
Attacco coloni Cisgiordania, rilasciato l'unico arrestato
I media ebraici riferiscono che l'unica persona arrestata in relazione all'attacco sferrato ieri sera da coloni israeliani nel villaggio palestinese di Jit, in Cisgiordania, è stato rilasciato. Secondo quanto riporta il Times of Israel, la persona era stata fermata perché' ostacolava il lavoro della polizia di frontiera che operava nel vicino avamposto illegale israeliano di Havat Gilad, ma non per un sospetto coinvolgimento nelle violenze. I coloni che compiono attacchi contro i palestinesi in Cisgiordania sono raramente incriminati o condannati. L'episodio - che ha scatenato un coro di critiche a livello internazionale - è avvenuto ieri sera, quando un gruppo di coloni ha sparato proiettili e gas lacrimogeni contro gli abitanti di Jit, prima di dare fuoco a case e auto. Un ragazzo di 23 anni e' morto e un'altra persona è rimasta ferita, secondo il bilancio delle autorita' palestinesi. L'esercito israeliano ha sostenuto di essere intervenuto e di aver effettuato un arresto. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito l'attacco della "massima gravità" e promesso che i responsabili "saranno arrestati e processati". Il presidente israeliano Isaac Herzog ha condannato l'accaduto parlando di "pogrom". Usa, Ue e Onu hanno puntato il dito contro una "violenza inaccettabile".
Hezbollah mostra video di tunnel e missili Imad 4
Hezbollah ha pubblicato un nuovo video che mostra un'ampia rete di tunnel che custodisce rampe di lancio di missili, in vista di un possibile attacco congiunto con l'Iran contro Israele. Lo riporta al Mayadeen, la rete del gruppo libanese filoiraniano. Il video molto scenografico, della durata di 4 minuti e mezzo e intitolato "Le nostre montagne, le nostre roccaforti", mostra presunti membri di Hezbollah, perfettamente equipaggiati, che si spostano in moto nella rete dei tunnel, camion lanciamissili e anche quello che sostengono essere una struttura di lancio per i missili Imad 4 con il versetto del Corano: "Preparate contro di loro tutto il potere che potete", aggiunge al Mayadeen. Secondo i sottotitoli in inglese, una voce fuori campo minaccia Israele di "una realtà e un destino che non si aspetta" in una guerra "in tutta la Palestina, dal confine del Libano a quello giordano, fino al Mar Rosso, da Kyrat Shmona a Eilat", comprendendo le città israeliane agli estremi nord e sud dello Stato ebraico. Secondo al Arabiya, il nome Imad 4 fa riferimento al comandante di Hezbollah Imad Mughniyeh, ucciso in un attentato con autobomba a Damasco nel 2008 attribuito a Israele. (ANSA
Idf attacca campo profughi nel sud di Gaza, 4 morti
Un attacco militare israeliano ha colpito il campo profughi di al-Mawasi, nel sud di Gaza, causando 4 morti, 3 dei quali sono minorenni. Lo riferisce al Jazeera, sottolineando che Israele aveva precedentemente designato al-Mawasi come “zona di sicurezza umanitaria”.
Borrell proporrà sanzioni a governo Israele per coloni
Josep Borrell, l'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri, ha annunciato che proporrà sanzioni contro i "promotori" della violenza dei coloni da parte del governo israeliano, dopo l'attacco mortale a un villaggio nella Cisgiordania occupata. "Il governo israeliano deve fermare immediatamente queste azioni inaccettabili", ha scritto Borrell su X, promettendo di 'presentare una proposta di sanzioni dell'UE contro i violenti sostenitori dei coloni, compresi alcuni membri del governo israeliano'. Tali sanzioni richiederebbero l'approvazione dei 27
Stati membri dell'UE, che sono divisi sul conflitto israelo-palestinese.
Hamas, "nessun segnale positivo" da colloqui su tregua
Il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, sostiene non ci siano segnali positivi dai colloqui di Doha sulla tregua e gli ostaggi a Gaza. Il portavoce di Hamas, che non partecipa direttamente ai colloqui, ha detto ad Al Jazeera di non avere ancora un quadro chiaro dello stato in cui si trovino i negoziati, in corso da ieri in Qatar, ma ha aggiunto di non aver motivo di credere che Israele stia inviando segnali positivi. "I mediatori stanno ancora parlando di colmare le lacune, ma e' chiaro che la parte israeliana sta aggiungendo altre condizioni, parlando di nuove questioni", ha dichiarato Hamdan. "Credo che stiano cercando di indebolire il processo" negoziale. In particolare, Hamdan ha respinto la prospettiva che Israele mantenga il controllo della sicurezza sul corridoio di Filadelfia di Gaza, affermando che Hamas continua a chiedere un "ritiro completo" dalla Striscia, su cui aveva precedentemente ricevuto rassicurazioni dai mediatori. Se Israele trasmettesse "segnali positivi", Hamas sarebbe disposta a partecipare ai colloqui, ma ciò non è ancora accaduto, ha affermato Hamdan
Onu chiede 7 giorni tregua per vaccinare bimbi
L'Onu ha chiesto una pausa di 7 giorni nei combattimenti nella Striscia di gaza per consentire la vaccinazione di 640.000 bambini contro la poliomelite. L'appello viene dall'Oms e dall'Unicef, che chiedono a tutte le parti in conflitto di attuare le pause umanitarie nella Striscia di Gaza per consentire lo svolgimento di due cicli di campagne di vaccinazione contro la poliomielite, previsti tra la fine di agosto e settembre 2024. Le due agenzie dell'Onu li ritengono necessari per vaccinare più di 640.000 bambini di età inferiore ai dieci anni e prevenire la diffusione della variante circolante del poliovirus di tipo 2, afferma un comunicato. "Senza le pause umanitarie, la realizzazione della campagna non sarà possibile", sottolinea il comunicato reso noto dall'Oms a Ginevra. Il poliovirus è stato rilevato lo scorso luglio in campioni ambientali di Khan Younis e Deir al-Balah. In modo preoccupante, da allora sono stati segnalati nella Striscia di Gaza tre bambini che presentavano una sospetta paralisi flaccida acuta, un sintomo comune della poliomielite, aggiunge il comunicato. "La Striscia di Gaza è libera dalla poliomielite da 25 anni". La sua ricomparsa "rappresenta un'ulteriore minaccia per i bambini della Striscia di Gaza e dei paesi limitrofi", sottolinea l'Oms.
Katz: "Se Israele viene attaccata, gli alleati colpiscano l'Iran"
Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha detto ai suoi colleghi britannico e francese di aspettarsi che, se l'Iran dovesse colpire Israele, gli alleati risponsdano non solo come difesa, ma anche "attaccando bersagli significativi in Iran". "Se l'Iran attacca, ci aspettiamo che la coalizione si unisca a Israele non solo in difesa, ma anche attaccando obiettivi significativi in Iran", Katz ha detto a David Lammy e Stéphane Séjourné, in visita in Israele.
Borrell: "Sui coloni l'Ue sanzioni anche il governo israeliano"
"Condanniamo gli attacchi dei coloni a Jit, volti a terrorizzare i civili palestinesi. Giorno dopo giorno, in una quasi totale impunità, i coloni israeliani alimentano la violenza nella Cisgiordania occupata, contribuendo a mettere in pericolo ogni possibilità di pace. Il governo israeliano deve porre immediatamente fine a queste azioni inaccettabili. Confermo la mia intenzione di presentare una proposta di sanzioni dell'Ue contro i sostenitori dei coloni violenti, compresi alcuni membri del governo israeliano". Lo scrive su X l'alto rappresentante Josep Borrell.
Idf, colpiti siti Hezbollah nel Libano del sud
L'aeronautica militare israeliana ha colpito una struttura militare in cui operavano terroristi di Hezbollah nella zona di Aitaroun, nel sud del Libano. Lo riferisce l'Idf. Inoltre nella stessa zona , l'artiglieria ha colpito anche nelle aree di Blida e Kfarkela. In più è stato localizzato un drone ostile nella zona di Beit Jann. Non sono stati segnalati feriti.
Vertice a Doha: "Le parti sperano in progressi entro 24 ore"
Prende il via nel pomeriggio a Doha un secondo giro di colloqui tra i negoziatori per un accordo sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Secondo una fonte vicina al dossier, "le parti sperano di vedere progressi entro le prossime 24 ore", come riferisce Haaretz, aggiungendo che "finora i colloqui hanno avuto successo e si sono svolti in uno spirito positivo".
Sicurezza Israele: "Iran-Hezbollah mirano a politici e capi dell'Idf"
Un rapporto redatto da alti funzionari della sicurezza israeliana ha avvisato i ministri israeliani che Iran e Hezbollah potrebbero prendere di mira politici, ufficiali dell'esercito o alti funzionari dell'intelligence, anziché lanciare missili e droni, in risposa agli assassinii di Fuad Shukr a Beirut e Ismail Haniyeh a Teheran.
Hamas ai palestinesi in Cisgiordania: "Reagire con rabbia per scoraggiare i coloni"
"Chiediamo alla nostra gente in tutti i governatorati della Cisgiordania di reagire con rabbia per scoraggiare i coloni e respingere i loro attacchi terroristici". E' quanto afferma Hamas in una dichiarazione rilanciata dalla tv satellitare al-Jazeera con le condoglianze dopo che un giovane palestinese è rimasto ucciso nell'attacco dei coloni nella località di Jit, nei pressi di Qalqilya.
Per Hamas, l'assalto rientra nei "piani di sterminio fascisti" di Israele. "La politica di incursioni, omicidi e di scatenare le bande di coloni rafforzerà solo l'attaccamento del nostro popolo alla sua terra e ai suoi luoghi sacri", afferma ancora il gruppo.
Video di minacce da Hezbollah, camion e missili nei tunnel
Hezbollah ha pubblicato un nuovo video di minacce in cui rivela una struttura sotterranea chiamata "Imad 4", da cui vengono lanciati i missili. Lo riportano i media israeliani. I tunnel giganti, come sembra, sono equipaggiati con computer, illuminazione, dimensioni e profondità che consentono il passaggio facile di camion e di motociclette. Il video mostra il passaggio all'interno di uno dei tunnel, svelando un labirinto lungo e illuminato sotto terra. I camion numerati passano uno dopo l'altro senza interruzioni. Alla fine del video è possibile vedere le piattaforme di lancio dei missili che vengono portati fuori da sotto terra e il nome della struttura.
Israele ordina l'evacuazione immediata da "safe zone" a Gaza
Israele ha ordinato, con un lancio di volantini, lo sgombero di alcune zone del centro della Striscia di Gaza designate come 'safe zone' umanitarie o zone di interdizione ai combattimenti, in quanto da quelle zone proverrebbero lanci di razzi e di colpi di mortaio verso Israele. Lo scrive il Guardian, citando una nota dell'Idf, che precisa che le aree da evacuare da parte dei civili palestinesi sono la zona nord di Khan Younis e la parte orientale di Deir al-Balah, entrambe parte della zona 'sicura'.
Lammy e Séjourné in Israele per favorire un accordo a Doha
Il ministro degli Esteri britannico, David Lammy, e il suo collega francese Stéphane Sèjourné hanno in programma di recarsi in Israele per incontrare l'omologo israeliano Israel Katz e il ministro agli affari strategici, Ron Dermer. Lo scrive il Guardian, che precisa che il viaggio fa parte di uno sforzo diplomatico internazionale per arrivare a un accordo per il cessate il fuoco a Gaza, la liberazione degli ostaggi in mano a Hamas e la rinuncia della vendetta iraniana per l'uccisione a Teheran di Ismail Haniyeh, mentre oggi riprenderanno i negoziati a Doha. "Questo è un momento molto pericoloso per il Medio Oriente", ha dichiarato Lammy, cittao dal Guardian. "Cresce il rischio che la situazione si avviti fuori da ogni controllo e qualsiasi attacco iraniano avrebbe conseguenze devastanti per la regione", ha aggiunto il titolare del Foreign Office di Londra.
Ambasciatore Usa in Israele: "Inorridito dall'attacco dei coloni in Cisgiordania, ora basta"
"Sono inorridito dall'attacco violento di ieri da parte di coloni contro i palestinesi in Cisgiordania. Questi attacchi devono finire e i criminali devono essere chiamati a rispondere". Così su X l'ambasciatore americano in Israele, Jacob Lew, dopo le ultime notizie arrivate dalla località di Jit, nei pressi di Qalqilya.
Media: "La rappresaglia di Hezbollah non scatterà durante i colloqui in Qatar"
"Possiamo affermare che Hezbollah non lancerà la sua operazione di rappresaglia durante i colloqui in Qatar perché il partito non vuole essere ritenuto responsabile di ostacolare i colloqui su un possibile accordo". E' quanto ha affermato una fonte con stretti legami con gli Hezbollah libanesi citata dal Washington Post nel mezzo delle tensioni in Medio Oriente con il gruppo e l'Iran che hanno minacciato una 'risposta' all'uccisione il mese scorso a Beirut del comandante di Hezbollah, Fuad Shukr, e a Teheran del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh.
"La rappresaglia può attendere - ha aggiunto la fonte - Non è urgente né ha limiti di tempo".
Ieri a Doha sono ripresi i negoziati per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e la liberazione degli ostaggi israeliani trattenuti nell'enclave palestinese dall'attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno in Israele. Da quel giorno, secondo il ministero della Salute di Gaza (che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas), nella Striscia si contano più di 40.000 morti.
Le forze israeliane ordinano una nuova evacuazione dalle aree di Khan Yunis e Deir al-Balah
Nuovi ordini di sgombero arrivano dalle forze israeliane (Idf) per i palestinesi nel nord di Khan Yunis e a est di Deir al-Balah. Ridotti, inoltre, i 'confini' della cosiddetta 'zona umanitaria'. Lo riferisce il Times of Israel precisando che diversi quartieri nel nord di Khan Yunis non verranno più considerati 'zona umanitaria' dal momento che le Idf pianificano ulteriori operazioni contro Hamas.
"A causa dello sfruttamento della zona umanitaria per atti di terrorismo, e del continuo lancio di razzi in direzione dello Stato di Israele da blocchi" nei quartieri nel nord di Khan Younis, "restare in queste zone è diventato pericoloso", affermano le Idf, precisando di rivedere l'area della 'zona umanitaria' sulla base di "informazioni precise di intelligence che segnalano che Hamas ha collocato un'infrastruttura del terrore nell'area che era stata indicata come 'zona umanitaria'".
Le Idf tornano a segnalare "operazioni con forza contro le organizzazioni terroristiche" e chiedono "alla popolazione rimasta nei quartieri nord di Khan Yunis e a est di Deir al-Balah di trasferirsi temporaneamente nella zona umanitaria adattata".

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Idf: "A Gaza colpiti oltre 30 obiettivi e uccisi terroristi"
L'aeronautica militare israeliana ha colpito più di 30 obiettivi nella Striscia di Gaza nel corso della giornata odierna, tra cui edifici utilizzati da gruppi terroristici, cellule di uomini armati e altre infrastrutture, ha affermato l'esercito in un aggiornamento mattutino citato dal Times of Israel. Gli attacchi avvengono mentre le truppe sono impegnate nelle zone meridionali di Gaza, a Rafah e Khan Younis, e nel corridoio di Netzarim, al centro della Striscia. A Khan Younis, le IDF affermano di aver bombardato con l'artiglieria un'area da cui ieri sono stati lanciati razzi contro la comunità israeliana di confine di Kissufim. Sempre a Khan Younis, i soldati della Brigata paracadutisti hanno fatto irruzione in un edificio, dove hanno trovato un nascondiglio di armi, tra cui lanciarazzi e ordigni esplosivi, afferma l'esercito. Nel frattempo, nella parte centrale di Gaza, IDF afferma che i riservisti della Brigata Harel hanno individuato diversi cunicoli e ucciso diversi uomini armati utilizzando un drone. L'esercito afferma che la Marina israeliana ha anche ucciso "un certo numero di terroristi che rappresentavano una minaccia per le truppe dell'IDF che operavano nella Striscia di Gaza centrale", con bombardamenti dalle sue navi.
Negoziati per tregua a Gaza, quali sono i punti critici e cosa può succedere in Qatar
Proseguono anche oggi a Doha i colloqui per fermare le ostilità nella Striscia di Gaza. Fonti qatariote parlano di "progressi" nei negoziati: il premier Al Thani avrebbe detto all'Iran di "considerare attentamente se vale la pena attaccare Israele” proprio ora. Hamas afferma che un cessate il fuoco deve includere il ritiro "completo" delle forze israeliane. I mediatori militari dello Stato ebraico consigliano "flessibilità" a Netanyahu. GLI SCENARI
Coloni israeliani incendiano un villaggio in Cisgiordania
Decine di coloni israeliani hanno dato fuoco a case e auto in un villaggio nella Cisgiordania occupata. Il ministero della Salute palestinese ha dichiarato che almeno una persona è stata uccisa. I coloni, alcuni dei quali indossavano maschere, hanno lanciato pietre e molotov mentre attaccavano il villaggio di Jit, vicino alla città di Nablus, ieri sera, hanno riferito le Forze di difesa israeliane.
L'Idf ha affermato che sta esaminando il rapporto del ministero della Salute palestinese secondo cui un abitante del villaggio, poco più che ventenne, è stato ucciso e un'altra persona è rimasta gravemente ferita al petto. I leader politici israeliani hanno condannato l'attacco, promettendo di punire i responsabili. L'Idf ha riferito che un cittadino israeliano è stato arrestato a Jit.
Media: "Progressi nei negoziati di Doha"
Progressi verso un accordo di cessate il fuoco la liberazione degli ostaggi sono stati fatti nel primo giorno di negoziati a Doha. Lo riporta il sito israeliano di notizie Walla. I negoziati, mediati da Stati Uniti, Egitto e Qatar, si sono conclusi con “colloqui costruttive”, secondo due funzionari statunitensi rimasti anonimi.
Altri funzionari a conoscenza dei colloqui affermano che la decisione di proseguire i negoziati per un secondo giorno, oggi, dimostra che le due parti sono seriamente intenzionate a raggiungere un accordo.
Il Papa: "Cessate il fuoco a Gaza, conflitto non si allarghi". VIDEO
Idf, pubblicate riprese effettuate con droni di circa 50 tunnel terroristici di Hamas smantellati nell'area del Corridoio di Filadelfia a Rafah la scorsa settimana
Doha, proseguono i colloqui per la tregua
Proseguono oggi a Doha i colloqui per una tregua nella Striscia di Gaza. Fonti qatariote parlano di "progressi" nei negoziati, a fronte dei quali il premier Al Thani avrebbe detto all'Iran di "considerare attentamente se vale la pena attaccare Israele" proprio ora. Hamas afferma che un cessate il fuoco deve includere il ritiro "completo" delle forze israeliane. I mediatori militari dello Stato ebraico consigliano "flessibilità" a Netanyahu. Trump afferma di avergli consigliato di "ottenere rapidamente la vittoria" perché "le uccisioni devono finire".
Trump: "Ho detto a Netanyahu di vincere, basta morti"
Ho detto a Netanyahu di "ottenere la vittoria in fretta" perche' "le uccisioni devono cessare". Lo ha detto l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo quanto riportato dal The Times of Israel. Il tycoon ha detto ieri di aver dato questo consiglio al primo ministro Benjamin Netanyahu, quando si sono incontrati il mese scorso. Nel corso di una conferenza stampa nel New Jersey, riporta il media israeliano, è stato chiesto al candidato repubblicano alla presidenza se avesse incoraggiato Netanyahu a non accettare un accordo di cessate il fuoco con Hamas. Trump ha negato di averlo fatto, affermando che Netanyahu "sa cosa sta facendo".

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Gaza, media: "8 morti in raid di Israele sui campi di Jabalia e Nuseirat"
L'agenzia di stampa palestinese Wafa e l'emittente araba Al Jazeera affermano che tra ieri sera e stanotte l'esercito israeliano ha bombardato la Striscia di Gaza uccidendo almeno sette persone nel campo profughi di Jabalia e un'altra in quello di Nuseirat.
Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO