Medioriente, conclusi colloqui a Doha: Hamas respinge nuovi accordi su Gaza

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I colloqui a Doha sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi si sono conclusi questo pomeriggio e Biden parla di progressi significativi verso una tregua. Secondo un alto funzionario di Hamas, però, i risultati del vertice "non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio". Blinken in Israele domenica, incontra Netanyahu lunedì. A Gaza primo caso di poliomelite dopo 25 anni

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I colloqui a Doha sulla tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi si sono conclusi questo pomeriggio e Biden parla di progressi significativi verso una tregua. Nei prossimi giorni ci saranno altri colloqui e quindi un nuovo vertice, riferiscono media israeliani. I punti di divergenza maggiori sul tavolo dei mediatori sono il controllo del corridoio Filadelfia, tra Gaza e Egitto, e il corridoio Netzarim attraverso il quale si prevede che gli abitanti tornino nel nord della Striscia. I mediatori Usa, Egitto e Qatar hanno pubblicato una dichiarazione affermando che continueranno a lavorare sui dettagli della proposta americana per ridurre le distanza sull'accordo. Attesa una telefonata tra Biden e l'emiro del Qatar e con il presidente egiziano. Secondo un alto funzionario di Hamas, però, i risultati del vertice di oggi a Doha "non corrispondono a ciò che è stato concordato il 2 luglio". Blinken in Israele domenica, incontra Netanyahu lunedì. A Gaza primo caso di poliomelite dopo 25 anni.


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Monito Biden: "Nessuno mini il processo negoziale su Gaza"

"Sto mandando il segretario di stato Blinken in Israele per riaffermare il mio ferreo sostegno alla sicurezza di Israele, continuare i nostri intensi sforzi per concludere questo accordo e sottolineare che con l'accordo sul cessate il fuoco completo e sul rilascio degli ostaggi ora in vista, nessuno nella regione dovrebbe intraprendere azioni per minare questo processo": lo afferma Joe Biden in una nota diffusa dalla Casa Bianca sui negoziati per Gaza. 

Gaza, gemelli di quattro giorni e la madre uccisi da una bomba. Il padre era a registrarli

Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di  nascita del bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per  dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella  parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono  rimasti uccisi Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li  aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna LEGGI L'ARTICOLO

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180  partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum  è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende,  dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime  condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire  assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere:  "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente" LEGGI L'ARTICOLO

Ministero Sanità Palestinese conferma primo caso di poliomielite a Gaza

Il ministero della Sanità Palestinese ha confermato un primo caso di poliomielite nella città di Deir el Balah, nella Striscia di Gaza, in un bambino di 10 mesi. “I medici sospettavano sintomi simili alla poliomielite e dopo aver effettuato i test nella capitale giordana, è stata confermata l'infezione da un ceppo del virus”, ha dichiarato in un comunicato. Il ministero ha inoltre dichiarato che nei prossimi giorni effettuerà una campagna di vaccinazione rivolta ai bambini di età inferiore ai 10 anni in coordinamento con il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia (UNICEF). Le agenzie ONU consegneranno 1,6 milioni di dosi nell'enclave palestinese.


Attacco Israele nel sud di Gaza, tre morti

Almeno tre persone sono state uccise in seguito a un raid israeliano nel quartiere di Tal al-Hawa, a sud della città di Gaza. Lo ha affermato la difesa civile di Gaza. Inoltre, il gruppo ha affermato che diverse persone sono rimaste ferite a seguito del bombardamento israeliano di un'abitazione nella zona di piazza al-Farouq, nel quartiere di Zeitoun, a sud della città di Gaza.

A Gaza primo caso di poliomielite dopo 25 anni

A un bambino di 10 mesi è stata diagnosticata la poliomielite nella Striscia di Gaza: lo annuncia il ministero della Sanità palestinese. Si tratta del primo caso dopo 25 anni. In precedenza, il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres aveva ammonito sulla diffusione del virus a Gaza. 

Fonti Usa: se Iran attacca "conseguenze catastrofiche"

L'Iran subirà conseguenze "catastrofiche" in caso di attacco contro Israele. Lo afferma un alto funzionario americano che ha chiesto anonimato. "Vorremmo dissuadere gli iraniani da prendere questa strada perché le conseguenze sarebbero catastrofiche, in particolare per l'Iran", ha aggiunto, mettendo in guardia contro qualsiasi attacco che possa "far deragliare" le delicate discussioni su una tregua nella striscia di Gaza. Il Presidente Joe Biden ha assicurato che le parti in conflitto a Gaza non sono "mai state così vicine" ad un accordo su un cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, dopo due giorni di discussioni in Qatar durante i quali i mediatori americani hanno presentato una proposta rielaborata. "Era Hamas, un gruppo legato all'Iran, che ha iniziato questa guerra il 7 ottobre, e sarebbe ironico se l'Iran intraprendesse qualcosa per far deragliare in sostanza quello che riteniamo essere la migliore opportunità da diversi mesi di ottenere un accordo molto completo sul fuoco e la liberazione degli ostaggi", ha assicurato l'alto funzionario americano citato in precedenza. L'Iran ha avvertito Israele che avrebbe condotto un attacco in rappresaglia per l'assassinio del leader di Hamas, Ismail Haniyeh nella capitale iraniana il 31 luglio. Teheran imputa questo assassinio allo stato israeliano, che non lo ha rivendicato. Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, ha detto che si aspetta che i suoi alleati "si uniscano a Israele" per "attaccare l'Iran" se la Repubblica islamica attaccherà Tel Aviv. Interrogato sulle dichiarazioni di Israel Katz, l'alto funzionario americano ha semplicemente assicurato che gli Stati Uniti si stanno preparando "per ogni eventualità. Faremo tutto il necessario per difendere Israele dagli attacchi dell'Iran", ha aggiunto.

Israele, guerra di nervi con Teheran. Perché l'Iran non ha ancora attaccato

L’Iran ha promesso di vendicare l'uccisione del leader di Hamas  Haniyeh avvenuta sul suo territorio. Da giorni l’attacco sembra  imminente. Ora Teheran ha fatto filtrare la possibilità di rinunciare se  si arrivasse a una tregua nella Striscia di Gaza nei negoziati. Intanto la strategia è l’attesa, in una guerra  psicologica che logora gli israeliani e fa guadagnare tempo agli  iraniani L'APPROFONDIMENTO

Sul tavolo mediazione Usa, colloqui proseguono al Cairo

Si sono conclusi venerdì pomeriggio a Doha i due giorni di vertice per il rilascio degli ostaggi e la tregua a Gaza. I colloqui continueranno la prossima settima tra i Paesi mediatori, Usa, Egitto e Qatar e probabilmente domenica, quando arriverà la squadra negoziale da Israele, si terrà un nuovo summit al Cairo. Subito dopo l'annuncio della chiusura degli incontri, il presidente Joe Biden ha commentato: "Il cessate il fuoco a Gaza non è mai stato così vicino". In un comunicato congiunto con Egitto e Qatar, la Casa Bianca ha affermato che i colloqui a Doha su Gaza sono stati '"seri e costruttivi", condotti "in una atmosfera positiva", ribadendo che "non c'è più tempo da perdere né scuse da nessuna delle parti per ulteriori ritardi. È tempo di rilasciare gli ostaggi e in cambio i detenuti palestinesi, iniziare il cessate il fuoco e attuare questo accordo", recita il la nota ufficiale. Immediata la presa di posizione di Hamas che ha respinto i risultati degli incontri a Doha perché "non sono in linea con l'ultima proposta avanzata all'inizio di luglio". In un'altra dichiarazione, l'alto funzionario del gruppo islamista Sami Abu Zuhri ha accusato l'amministrazione Biden di star tentando di creare un "clima falsamente positivo". E secondo lui "l'America non ha alcuna reale intenzione di fermare la guerra a Gaza e sta solo cercando di guadagnare tempo". Intanto Washington ha annunciato di aver presentato un nuovo schema nelle discussioni, sostenuto da Egitto e Qatar, per "colmare le lacune rimanenti nell'attuazione dell'accordo da parte di Israele e Hamas. In proposito i mediatori hanno riferito che la proposta Usa "si basa su aree di accordo raggiunte la scorsa settimana  in modo da consentire una rapida attuazione del piano". Nel pomeriggio, quando le delegazioni stavano lasciando Doha, il primo ministro del Qatar Muhammad al Thani ha parlato nuovamente con il ministro degli Esteri iraniano Ali Bagheri Kani, come aveva fatto pure ieri sera, "accettando di continuare ad  aggiornare Teheran sui progressi della mediazione", e ribadendo la richiesta di non attaccare Israele evitando qualsiasi escalation prima dell'attuazione dell'accordo. L'Iran e Hezbollah, dopo le forti pressioni degli Usa e degli alleati, hanno collegato il successo dei colloqui alla possibilità di frenare il minacciato attacco in risposta all'uccisione del comandante della milizia sciita Fadi Shukr, a Beirut, e del capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh a Teheran. In Israele fonti vicine al dossier confermano che i colloqui sono stati "positivi", pur sottolineando che le differenze principali tra Hamas e Gerusalemme restano: prima di tutto la questione della permanenza delle forze israeliane sull'asse di Filadelfia, al confine tra la Striscia e l'Egitto, sul ritorno degli sfollati verso il nord di Gaza lungo il corridoio Netzarim, che gli israeliani vorrebbero tenere sotto il loro controllo nel timore che uomini armati di Hamas riprendano il controllo dell'area settentrionale dell'enclave. I colloqui riprenderanno prima della fine della prossima settimana, alti funzionari dei governi dei Paesi mediatori si incontreranno al Cairo per concludere l'accordo alle condizioni presentate oggi: "La strada è ora aperta per raggiungere questo risultato, per salvare vite umane, portare sollievo ai residenti di Gaza e per ridurre le tensioni regionali", hanno detto Usa, Egitto e Qatar. Secondo indiscrezioni, per quanto riguarda gli Stati Uniti, l'ultima proposta dei mediatori sarà presentata sotto forma di "prendere o lasciare". Nel frattempo è stato confermato che sabato sera arriverà in Medio Oriente il segretario di Stato americano Anthony Blinken. Domenica sarà in Israele dove, lunedì, è previsto l'incontro con Benyamin Netanyahu. La sua visita era già prevista nei giorni scorsi ma è stata rinviata a causa dell'incertezza sulla natura degli attacchi promessi da Iran e Hezbollah. Nonostante i progressi, perlomeno apparenti, la situazione in Medio Oriente resta ad alto rischio. Tanto che anche Abu Mazen pur avendo annunciato che si recherà a Gaza, ha chiesto che il suo ingresso - se avrà luogo, - avvenga sotto gli auspici delle Nazioni Unite. (ANSA).     


Bambino morto a Parma, era arrivato da Gaza gravemente ferito

Il piccolo è morto per un arresto cardiaco mentre era in  ambulanza e faceva parte del gruppo dei 16 bambini arrivati  all'aeroporto di Bologna con un'evacuazione medica coordinata dalla  protezione civile LEGGI L'ARTICOLO

Usa: "Le parole Hamas? Accordo c'è, non vanno prese sul serio"

 Le dichiarazioni di Hamas di questi giorni non devono essere prese "troppo sul serio". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti. "Se Hamas dovesse dire di no all'accordo dovrebbe pensare alle conseguenze per la gente di Gaza, perché l'accordo è stabilito ed è pronto per essere implementato", ha aggiunto il funzionario

Stati Uniti: "Attacco iraniano? Siamo pronti ad ogni eventualità"

Gli Stati Uniti sono "pronti a ogni eventualità nel caso di un attacco iraniano a Israele". Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti

Usa: "siamo alle battute finali per la tregua per Gaza"

Siamo arrivati alle battute finali dell'accordo" per il cessate il fuoco a Gaza. Lo ha detto un alto funzionario della Casa Bianca da Doha in un briefing con un ristretto gruppo di giornalisti definendo "le 48 ore" in Qatar "le più costruttive". "Ci rivedremo entro la fine della settimana al Cairo", ha aggiunto

Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO

Coloni attaccano villaggio palestinese, "un pogrom"

Un pogrom". A usare le parole più dure, questa volta, è stato il presidente israeliano Isaac Herzog per descrivere il feroce attacco di "decine di coloni" ebrei contro il piccolo villaggio di Jit, in Cisgiordania, giovedì sera. Armati di coltelli e armi da fuoco, alcuni mascherati, hanno incendiato auto e case, lanciato pietre e molotov, ha riferito l'Idf che ha annunciato di aver arrestato "civile israeliano che aveva partecipato alle violenze". Secondo l'Autorità nazionale palestinese, che ha definito l'assalto "terrorismo di Stato organizzato", un giovane palestinese di 23 anni, Mahmoud Abdel Qader Sadda, è stato ucciso "dai proiettili dei coloni" e un altro è rimasto gravemente ferito. "Condanno fermamente il pogrom di stasera in Samaria", ha scritto Herzog su X, usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale. "Si tratta di una minoranza estremista che danneggia la popolazione dei coloni rispettosi della legge e la reputazione di Israele nel mondo", ha aggiunto il capo dello Stato. Il premier Benyamin Netanyahu ha fatto sapere tramite il suo ufficio di "prendere sul serio gli scontri che hanno avuto luogo nel villaggio di Jit", assicurando che "i responsabili saranno catturati, processati e condannati". E già poche ore dopo l'attacco, l'esercito ha annunciato l'arresto di un israeliano e di aver avviato un'indagine sulla morte del palestinese insieme alla polizia e allo Shin Bet. Gli aggressori "non hanno nulla a che vedere con la colonizzazione e i coloni", ha invece sottolineato su X il ministro delle Finanze, Bezalel Smotrich, promotore dell'estensione degli insediamenti in Cisgiordania che l'Onu considera illegali. "Nel complesso assistiamo all'impunità", ha commentato la portavoce dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, Ravina Shamdasani, definendo "orribile" l'attacco di giovedì sera: "Ciò che colpisce è che l'omicidio a Jit non è un attacco isolato, ma la conseguenza diretta della politica di insediamento di Israele in Cisgiordania". Le violenze hanno indignato ancora una volta tutta la comunità internazionale. Gli Stati Uniti hanno criticato le autorità israeliane per non essere intervenute in tempo per prevenire l'attacco contro i palestinesi, mentre l'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell Ue ha confermato l'intenzione di "presentare una proposta di sanzioni Ue contro i sostenitori dei coloni compresi alcuni membri del governo israeliano". In visita a Gerusalemme per incoraggiare i colloqui di Doha, i ministri degli Esteri di Gran Bretagna e Francia, David Lammy e Stéphane Séjourné, hanno parlato di attacco "abietto" e "di violenza inaccettabile" mentre erano al fianco dell'omologo israeliano Israel Katz. Anche Berlino ha pubblicato un comunicato di condanna dello stesso tenore, invitando lo Stato ebraico a rispettare il suo "obbligo a proteggere i palestinesi in Cisgiordania, mettere fine agli attacchi e perseguirne i responsabili". 

Biden, progressi significativi verso una tregua a Gaza

Joe Biden ha parlato, in due telefonate distinte, con il presidente egiziano al Sisi e l'emiro del Qatar per discutere dei "progressi significativi" verso una tregua a Gaza

Gaza, Israele ordina evacuazione da Beit Hanoun

L'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dei palestinesi dall'area di Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Avichay Adraee, portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) in lingua araba, ha pubblicato un elenco delle zone che devono essere evacuate insieme all'esortazione a dirigersi verso i rifugi nel centro di Gaza City. L'Idf, avverte,  “opererà con forza” contro i gruppi terroristici nell'area di Beit Hanoun. L'Idf ha effettuato numerosi raid minori a Beit Hanoun da quando ha smantellato il battaglione locale di Hamas durante i primi mesi dell'offensiva di terra, rende noto il Times of Israel. 

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