Negoziati per tregua a Gaza, il Qatar all'Iran: "Ci sono progressi, valutate se attaccare"

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Continuano i negoziati a Doha per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che dovrebbe far desistere Teheran da un attacco contro Israele. Il Qatar ha contattato l'Iran riferendo i progressi nei colloqui e avvertendo: "Valutate se attaccare". Hamas non prende parte fisicamente ai colloqui, ma avverte che ogni accordo deve prevedere il ritiro completo di Israele. L'Idf ordina ai civili palestinesi di evacuare Khan Younis dopo una serie di attacchi missilistici provenienti da quell'area

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Continuano i negoziati a Doha per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, che dovrebbe far desistere Teheran da un attacco contro Israele. Il Qatar ha contattato l'Iran riferendo i progressi nei colloqui e avvertendo: "Valutate se attaccare". Hamas non prende parte fisicamente ai colloqui, ma avverte che ogni accordo deve prevedere il ritiro completo di Israele. L'Idf ordina ai civili palestinesi di evacuare Khan Younis dopo una serie di attacchi missilistici provenienti da quell'area.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha smentito la notizia - riportata dal sito Axios - secondo cui ieri avrebbe parlato col candidato repubblicano alla presidenza Usa, Donald Trump, in merito al cessate il fuoco a Gaza e ai colloqui sul rilascio degli ostaggi.



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Presidente Israele: un pogrom l'attacco stasera dei coloni

Il presidente israeliano Isaac Herzog ha "condannato fermamente" l'attacco di coloni ebrei contro un villaggio palestinese nella Cisgiordania occupata che, secondo l'Autorità palestinese, ha provocato un morto e un ferito grave, e ha definito questa violenza un "pogrom". "Condanno fermamente il pogrom di stasera in Samaria", ha scritto Herzog in un messaggio su X, usando il nome della provincia biblica corrispondente alla Cisgiordania settentrionale. 

Domani missione congiunta ministri Esteri Francia e GB

Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha avvertito che il Medio Oriente rischia di "andare fuori controllo" prima di una visita con il suo omologo francese in Israele e nei territori palestinesi occupati. Domani, venerdi', Lammy e il ministro degli Esteri francese Stephane Sejourne si recheranno nella regione. Oggi, a Beirut, Sejourne ha lanciato un nuovo appello per un cessate il fuoco nella guerra di Gaza. Anche gli Stati Uniti hanno inviato un inviato speciale, Amos Hochstein, nella regione e il direttore della CIA William Burns e' presente a Doha ai colloqui  mediati da Qatar, Egitto e Stati Uniti su un potenziale cessate il fuoco tra Israele e Hamas.


Stato Palestinese, i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il  28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della  Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri  Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e  Stati Uniti. QUALI SONO


Qatar all'Iran: progressi a Doha, valutate se attaccare

Un alto funzionario di uno dei Paesi mediatori ha riferito di una conversazione telefonica che il primo ministro del Qatar, Muhammad bin Abd al-Rahman Al Thani, ha avuto con i capi della leadership iraniana, nella quale li ha informati che ci sono stati sviluppi positivi nei negoziati tra Israele e Hamas. "'Dovreste considerare attentamente se vale la pena per voi, o per Hezbollah, attaccare Israele proprio quando ci sono tali progressi", ha affermato la fonte. Lo scrive Ynet. 

Hamas: tregua a Gaza includa completo ritiro di Israele

Hamas afferma che il cessate il fuoco da Gaza deve includere il ritiro "completo" di Israele. 

Bambino morto a Parma, era arrivato da Gaza gravemente ferito

Il piccolo è morto per un arresto cardiaco mentre era in  ambulanza e faceva parte del gruppo dei 16 bambini arrivati  all'aeroporto di Bologna con un'evacuazione medica coordinata dalla  protezione civile LEGGI L'ARTICOLO


Israele, guerra di nervi con Teheran. Perché l'Iran non ha ancora attaccato

L’Iran ha promesso di vendicare l'uccisione del leader di Hamas  Haniyeh avvenuta sul suo territorio. Da giorni l’attacco sembra  imminente. Ora Teheran ha fatto filtrare la possibilità di rinunciare se  si arrivasse a una tregua nella Striscia di Gaza nei negoziati che  ripartono domani. Intanto la strategia è l’attesa, in una guerra  psicologica che logora gli israeliani e fa guadagnare tempo agli  iraniani L'APPROFONDIMENTO


Negoziatore dell'Idf avverte Netanyahu: "Ora flessibilità"

"Si consiglia flessibilità nei negoziati" perchè "con il passare del tempo, le vite degli ostaggi sono sotto una minaccia maggiore" e, per questo motivo, "si dovrebbe attribuire importanza agli effetti negativi della quantità di tempo in cui sono tenuti prigionieri". E' uno dei passaggi del documento "di avvertimento'" presentato al premier Netanyahu dal capo della Divisione soldati dispersi dell'esercito, Nitzan Alon, che fa parte della squadra negoziale a Doha, pubblicato da Channel 12. Che ha sottolineato il dissenso tra i mediatori e il premier. L'ufficio di Netanyahu ha replicato dicendo che Alon non ha presentato documenti. 

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180  partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum  è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende,  dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime  condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire  assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere:  "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente" LEGGI L'ARTICOLO


Iraq, ritardato il ritiro della coalizione guidata dagli Usa

L'Iraq ha annunciato oggi che il previsto ritiro della coalizione anti-jihadista guidata dagli Stati Uniti sarà "ritardato", citando "gli ultimi sviluppi" in mezzo alle crescenti tensioni regionali. Baghdad e Washington sono impegnati da mesi in trattative sulla presenza delle forze della coalizione in Iraq, ma non è stata resa pubblica alcuna tempistica per il loro ritiro graduale. Gli Stati Uniti hanno circa 2.500 soldati in Iraq e 900 in Siria come parte della coalizione internazionale contro lo Stato islamico. Le forze della coalizione sono state prese di mira decine di volte con droni e razzi sia in Iraq sia in Siria. 

Gaza, gemelli di quattro giorni e la madre uccisi da una bomba. Il padre era a registrarli

Mohamed Abuel-Qomasan era andato a ritirare il certificato di  nascita del bimbo e della bimba, quando un vicino lo ha chiamato per  dirgli che la sua casa, nei pressi della città di Deir al-Balah, nella  parte centrale della Striscia, era stata bombardata. Nel raid sono  rimasti uccisi Asser e Ayssel, la madre dei due bimbi, Arafa, che li  aveva partoriti quattro giorni prima, e la nonna LEGGI L'ARTICOLO


Usa contro ok Israele a nuovo insediamento in Cisgiordania

Gli Usa hanno criticato l'approvazione da parte delle autorità israeliane del progetto di costruzione di un nuovo insediamento nella Cisgiordania occupata, previsto su un territorio dichiarato patrimonio mondiale dell'Unesco. "Ognuno di questi nuovi insediamenti ostacolerebbe lo sviluppo dell'economia e della libertà di movimento per i palestinesi, e renderebbe la soluzione a due Stati meno fattibile", ha detto il portavoce del dipartimento di stato Vedant Patel. "Riteniamo che ciò sia in contraddizione con il diritto internazionale e ovviamente ci opponiamo all'espansione degli insediamenti in Cisgiordania", ha aggiunto.

Idf, siamo preparati al massimo, nessun cambio nelle istruzioni

Daniel Hagari, portavoce dell'Idf, le forze armate israeliane, ha dichiarato che "non vi è alcun cambiamento nelle istruzioni. Siamo preparati al massimo della prontezza e agiremo in conformità con le istruzioni in difesa e attacco". Lo riporta Ynet. Hagari ha aggiunto che "l'obiettivo della guerra è il ritorno dei 115 rapiti, ed è sempre davanti ai nostri occhi. Stiamo lavorando con tutte le agenzie di sicurezza per creare le condizioni per il loro ritorno". 

Biden: "Hamas assente a Doha? Rappresentato da Qatar e Egitto"

Hamas "è rappresentato sia dai qatarioti che dagli egiziani, i negoziati sono in corso proprio mentre parlo": lo ha detto Joe Biden rispondendo ad una domanda dei reporter sulla mancata partecipazione di Hamas ai negoziati di Doha.

Idf su minacce Iran e Hezbollah: "Pronti sia all'attacco che alla difesa"

"Nell'ultima settimana, abbiamo migliorato e aumentato la nostra capacità di reazione e di preparazione". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', è il portavoce dell'IDF, il contrammiraglio Daniel Hagari, in merito a potenziali attacchi di Hezbollah e dell'Iran contro Israele. "Continuiamo a raccogliere informazioni", ha detto Hagari nel corso di una conferenza stampa. "Siamo preparati con la massima prontezza sia nell'attacco che nella difesa, e agiremo in conformità con le istruzioni dei vertici politici", ha spiegato.

"L'Air Force, il Northern Command, l'Intelligence Directorate, il Operations Directorate e l'Home Front Command, tutti loro, lavorano 24 ore su 24 in difesa e in attacco", continua Hagari.

Israele: "Eliminati oltre 17mila terroristi a Gaza"

Il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, ha annunciato che l'esercito ha ucciso più di 17.000 terroristi nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra. Lo riporta The Times of Israel, precisando che nel corso di una conferenza stampa Hagari ha affermato che i "combattimenti significativi" e i risultati ottenuti dalle Idf hanno danneggiato la capacità di Hamas di riorganizzarsi e riprendersi. "Siamo determinati a continuare così", ha aggiunto la stessa fonte.

Casa Bianca, attacco Iran potrebbe arrivare presto e senza preavviso

"Abbiamo informazioni... che un attacco potrebbe arrivare con poco o nessun preavviso, e certamente potrebbe arrivare nei prossimi giorni, e dobbiamo essere pronti per questo". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel', è il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, nel corso di un briefing con i giornalisti in merito ad un possibile attacco dell'Iran a Israele come rappresaglia per l'uccisione del leader di Hamas Isamail Haniyeh.  "Non posso sedermi qui e dirvi con certezza che c'è stata una decisione da parte dell'Iran di cambiare idea sull'attacco a Israele, e non posso dirvi con certezza, se attaccheranno, come sarà, o anche quando accadrà", aggiunge.

"Sappiamo che l'Iran ha fatto alcuni preparativi. Crediamo che se dovessero scegliere di attaccare, potrebbero farlo con poco o nessun preavviso... Non vogliamo che si arrivi a questo", dice Kirby.

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