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Israele-Hamas, Onu: 9 dipendenti forse coinvolti negli attacchi del 7 ottobre

©Ansa

 "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. L'Idf ha annunciato che aerei dell'aeronautica militare hanno ucciso Abdel-Zarii, ministro dell'Economia di Hamas, con un ruolo significativo nella gestione del controllo dell'arrivo di beni umanitari nella Striscia. Iran: "Puniremo Israele ma non vogliamo l'escalation". Razzi contro base in Iraq che ospita truppe Usa

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Usa, 'evitare l'escalation in Medio Oriente'

Gli Stati Uniti chiedono a tutte le parti coinvolte in Medio Oriente di "evitare l'escalation". Lo ha detto il portavoce del dipartimento di Stato americano, Matthew Miller, riferendo dei colloqui avuto da Antony Blinken con le controparti egiziane e del Qatar. "L'escalation non giova a nessuno e soprattutto danneggia quei milioni di civili che vogliono vivere in modo pacifico", ha aggiunto. 

Biden ha chiamato il re di Giordania per la de-escalation

Joe Biden ha discusso oggi con il re Abdullah II di Giordania "dei loro sforzi per la de-escalation delle tensioni regionali, anche attraverso un cessate il fuoco immediato e un accordo di rilascio degli ostaggi". Lo rende noto la Casa Bianca. Il presidente ha ringraziato il sovrano "per la sua amicizia e ha affermato il sostegno incrollabile degli Stati Uniti alla Giordania come partner e alleato nella promozione della pace e della sicurezza regionale". Biden ha anche fatto le sue congratulazioni al re Abdullah e al principe ereditario Hussein e alla principessa Rajwa per la nascita di una bambina, Iman, nel fine settimana. 

Onu, 9 dipendenti forse coinvolti in attacchi 7 ottobre

Nove dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi Unrwa "potrebbero essere stati coinvolti" negli attacchi del 7 ottobre contro Israele sferrati da Hamas. Lo fanno sapere le Nazioni Unite.  "Abbiamo informazioni sufficienti per le misure che stiamo prendendo, ovvero, il licenziamento di queste nove persone", ha detto il portavoce Farhan Haq. 

Teheran contro Consiglio sicurezza Onu: non reagisce a crimini sionisti

Teheran contro l'Onu. Dopo l'incontro avuto con gli ambasciatori stranieri, il ministro degli Esteri ad interim iraniano Ali Bagheri Kani ha denunciato il fallimento del Consiglio di sicurezza e dell'Ue nel rispondere ai "crimini del regime sionista". Citato dall'Irna, ha sottolineato come questo sia "uno dei fattori più importanti alla base dell'instabilità nella regione". Il capo della diplomazia di Teheran ha poi riferito su X di aver avuto colloqui telefonici con i colleghi di Ungheria e Slovenia.

Iran avverte compagnie aeree, possibili interruzioni GPS

L'Iran ha emesso un avviso alle compagnie aeree, noto come NOTAM, per avvisare delle interruzioni del segnale GPS nel Paese, lo scrive il Times of Israel. La portata di queste interruzioni non è immediatamente chiara, né chi possa esserci dietro, sebbene le interruzioni del GPS siano talvolta utilizzate per confondere il puntamento dei missili a guida di precisione. 

Macron chiede "moderazione" per evitare escalation

Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di aver parlato con i leader degli Emirati Arabi Uniti e dell'Arabia Saudita e tutti e tre hanno invitato alla "moderazione" per evitare un'escalation in Medio Oriente. "Ho parlato con il presidente Mohamed bin Zayed e con il principe ereditario Mohammed bin Salman della situazione in Medio Oriente. Chiediamo a tutti gli attori di essere responsabili e di mostrare moderazione per evitare una conflagrazione regionale", ha scritto in un post sui social media. 

Israele restituisce 84 corpi, alcuni irriconoscibili

Le autorità israeliane hanno consegnato oggi i corpi di 84 palestinesi estratti dalle forze israeliane dai cimiteri dalla Striscia di Gaza, alcuni dei quali in avanzato stato di decomposizione, fatti a pezzi e irriconoscibili. Secondo il Ministero della Sanità palestinese, i corpi sono arrivati ​​avvolti in teloni blu nel retro di un camion e sono stati sepolti nel cimitero turco di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Le autorità israeliane hanno effettuato la consegna tramite il Comitato internazionale della Croce Rossa. Si tratta della terza consegna di corpi effettuata da Israele dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.

Il Movimento di resistenza islamica (Hamas) ha denunciato il “completo stato di decomposizione” dei corpi, che rende impossibile l'identificazione. "Si tratta di un crimine sadico senza precedenti nella storia dell'umanità", dice il gruppo palestinese. Hamas ha nuovamente paragonato Israele alla Germania nazista, per aver "assassinato civili disarmati negli ospedali e nei rifugi, rapito i loro corpi e riesumato i martiri per trasportarli nei centri di occupazione".

Questa pratica “raddoppia la sofferenza delle famiglie dei martiri e degli scomparsi che non sanno dove sono i loro figli, senza poterli seppellire adeguatamente”. Hamas chiede quindi alla comunità internazionale di prendere posizione e di denunciare queste azioni israeliane.

Turchia, Netanyahu mira a infiammare tutta la regione

Le decisioni del premier israeliano Benjamin Netanyahu mirano a infiammare tutto il Medio Oriente. Questo il messaggio lanciato dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan dalla capitale egiziana il Cairo, dove ha parlato in conferenza stampa con l'omologo egiziano Badr Abdullaty. "Abbiamo parlato dei rischi che incombono su tutta la regione e delle azioni da intraprendere per fermare il conflitto. Seguiamo con attenzione gli sviluppi del negoziato condotto dai nostri fratelli di Egitto e Qatar e siamo pronti a offrire tutto il nostro sostegno. Nonostante la disponibilità dei palestinesi è  sempre Israele a far saltare il banco. Con un omicidio vile avvenuto a Teheran (il leader di Hamas Ismail Haniyeh ndr) sono stati mandati a monte tutti gli sforzi compiuti. L'obiettivo di questo omicidio èchiaro: Netanyahu non vuole la pace, anzi vuole gettare alle fiamme l'intera regione", ha detto Fidan.

Atteso incontro Biden con vertici Sicurezza nazionale Usa

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avrà una riunione con la sua squadra per la sicurezza nazionale nella situation room nella giornata di oggi per discutere degli sviluppi in Medio Oriente, ha fatto sapere la Casa Bianca, con gli Stati Uniti che ritengono imminente un attacco iraniano a Israele. Biden parlerà prima col re di Giordania Abdullah, ha aggiunto la Casa Bianca. Il colloquio arriva un giorno dopo che il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha fatto una rara visita in Iran nell'ambito del fitto lavoro diplomatico da parte degli Stati Uniti e dei loro partner, tra cui Francia, Gran Bretagna, Italia ed Egitto, per prevenire un'ulteriore escalation regionale. 

Turchia, Israele vuole danneggiare il negoziato per la tregua

"In questi giorni in cui i colloqui (sul cessate il fuoco) con i palestinesi erano fruttuosi, Israele ha tentato di danneggiare il negoziato, con uno sleale assassinio del principale negoziatore", il leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ucciso a Teheran la scorsa settimana. Lo ha affermato il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, durante una conferenza stampa al Cairo con l'omologo egiziano, Badr Abdelatty, trasmessa dalla tv di Stato turca Trt. Il premier israeliano Benyamin "Netanyahu non cerca la pace, sta cercando di dare fuoco all'intera regione. La situazione a Gaza rivela il suo vero ruolo", ha aggiunto Fidan. 

Beirut, aeroporto nel caos per voli sospesi

L'aeroporto internazionale di Beirut è precipitato nel caos oggi, dopo che diverse compagnie aeree internazionali hanno temporaneamente sospeso i loro voli per il Libano, a causa delle preoccupazioni per un'escalation militare nel Paese del Medio Oriente. Molti passeggeri aspettano il loro volo già dalle prime ore del mattino. Fonti dell'aeroporto hanno riferito alla Dpa che le code sono enormi e che in alcuni casi i ritardi hanno portato al panico dei passeggeri. Molti viaggiatori hanno perso i voli in coincidenza.

Cina ai connazionali, 'in Libano situazione grave e complessa'

"Grave e complessa" la situazione della sicurezza in Libano secondo l'ambasciata cinese a Beirut. Con queste parole la rappresentanza diplomatica del gigante asiatico allerta i cittadini della Repubblica Popolare nel Paese dei Cedri, mentre altri Paesi hanno già sollecitato i connazionali a lasciare il Libano. I cinesi vengono invitati alla "massima attenzione agli sviluppi" e alla "cautela" in caso di viaggi, mentre ai cittadini ce istituzioni cinesi nel Paese si ricorda di "mantenere un livello elevato di vigilanza" e a "rafforzare le precauzioni di sicurezza".

Berlino: trovare via di uscita alla spirale di escalation

Berlino sottolinea la necessità di allentare la tensione del conflitto in Medio Oriente: si tratta di vedere "se possiamo individuare una via di uscita alla spirale di escalation", ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco citato dalla Dpa. Il governo tedesco, sottolinea poi il portavoce, considera l'uccisione di Haniyeh "non di aiuto" alla luce deii colloqui sul cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e sulla liberazione degli ostaggi in cambio di detenuti.

M5s: strage continua a Gaza e rischio guerra regionale

"Un'altra strage di bambini palestinesi fatti a pezzi dalle bombe israeliane che hanno colpito due scuole a Gaza ieri. L'ennesimo orribile crimine di guerra denunciato da Human rights watch, ormai a cadenza quotidiana, nella cinica e complice indifferenza dei mass media. Nessun tg mostra le foto di questi bambini. Nessuno parla più di un barbaro sterminio - fatto non solo di bombe su scuole e campi profughi, ma anche di cecchini che sparano in testa ai bambini e soldati che aizzano cani contro anziani e disabili - che ha superato i 40 mila morti tra Gaza e Cisgiordania. Netanyahu sa di poter agire indisturbato grazie alla debolezza di un'amministrazione Usa che ora rischia di finire trascinata in guerra contro l'Iran, che è quello che il premier israeliano ha sempre cercato di fare. Uno scenario da incubo che farebbe esplodere l'intero Medio Oriente con conseguenze geopolitiche ed economiche devastanti a livello globale". Lo dichiarano i parlamentari del Movimento 5 stelle delle commissioni Esteri di Camera e Senato.

Crosetto, evitare gravissima e pericolosa escalation

"Importante e lungo colloquio telefonico con collega Israele Yoav Gallant. Ci siamo scambiati informazioni e impressioni sulla situazione e sulla sua possibile evoluzione. L'Italia continua a lavorare per favorire il dialogo, stemperare la tensione ed evitare una gravissima e pericolosa escalation". Lo scrive sul profilo "X" del ministero il ministro della Difesa Guido Crosetto.

Erdogan: 'Gaza ha tolto maschera a ipocrisia Occidente'

La guerra a Gaza ha fatto cadere la maschera e mostrato il vero volto ipocrita dell'Occidente: è il nuovo, duro attacco del presidente turco Recep Tayyip Erdogan nei confronti dei Paesi occidentali, che considera colpevoli di complicità nel massacro in corso nella Striscia e di ipocrisia nella difesa dei diritti umani. "Questa crisi ha fatto calare la maschera di chi per 10 anni si è venduto come esempio nella difesa dei diritti umani. Ora è  chiaro a tutti quando siano marci e ipocriti", ha detto Erdogan. "Sono passati 10 mesi dall'inizio della guerra e sono morte 40 mila persone, tra cui 16 mila bambini. Come si fa a rimanere in silenzio dinanzi alle immagini di bambini morti e donne in fuga per salvarsi?", si è chiesto. 

Gallant, 'ci prepariamo a tutto, anche all'offensiva'

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha visitato il centro di comando sotterraneo dell'aeronautica militare presso il quartier generale dell'esercito a Tel Aviv. "I nostri nemici stanno valutando attentamente i loro passi grazie alle capacità che avete dimostrato nell'ultimo anno. Tuttavia, dobbiamo prepararci a tutte le possibilità, inclusa una rapida transizione all'offensiva", ha detto il ministro, come riferisce il suo ufficio. Gallant ha preso visione dei preparativi dell'Aeronautica "alla luce degli sviluppi in materia di sicurezza" e "delle possibilità di azioni offensive in tutti i settori di combattimento". 

Israele sequestra 26 mln dollari di tasse destinate ad ANP

Il ministro delle finanze di israeliano Bezalel Smotrich ha ordinato il sequestro di 100 milioni di shekel (26 milioni di dollari) di fondi fiscali destinati all'Autorità Nazionale Palestinese. In una dichiarazione rilasciata ieri sera, il ministero delle finanze ha affermato che la confisca dei fondi e' "parte delle misure per combattere il terrorismo" e ha aggiunto che i fondi saranno usati per risarcire le vittime israeliane del terrorismo. Smotrich accusa inoltre l'Autorità Nazionale Palestinese, che governa parti della Cisgiordania occupata da Israele, di aver dirottato i fondi alle "famiglie dei terroristi". Da quando l'attacco di Hamas del 7 ottobre ha innescato la guerra a Gaza, Israele ha imposto delle restrizioni economiche all'Autorità Nazionale Palestinese, spesso trattenendo le entrate fiscali che raccoglie per suo conto. Smotrich ha affermato su X che la trattenuta dei fondi palestinesi fa parte di una strategia più ampia per impedire la creazione di uno stato palestinese "per garantire la sicurezza" degli israeliani, insieme all'aumento degli insediamenti in Cisgiordania. "Stiamo lavorando sul campo per rimuovere questa minaccia (di uno stato palestinese) ... rafforzando gli insediamenti attraverso la costruzione e combattendo i fondi terroristici dell'Autorità Nazionale Palestinese e dei suoi leader e mantenendo il completo controllo israeliano sull'area". 


Turk (Onu), 'fare di tutto per evitare abisso con conseguenze ancor più terribili'

"Profonda preoccupazione" per il "rischio crescente di un conflitto più ampio in Medio Oriente" arriva dal Commissario Onu per i diritti umani, Volker Turk, che chiede a "tutte le parti" di "agire con urgenza per la de-escalation di quella che è diventata una situazione molto precaria". "Va fatto tutto, dico tutto, per evitare che questa situazione precipiti ulteriormente in un abisso che avrà solo - ha avvertito - conseguenze ancor più terribili per i civili". "I diritti umani, prima di tutto la protezione dei civili, devono essere la priorità assoluta", ha detto. Perché già "nei dieci mesi passati i civili, soprattutto donne e bambini, hanno vissuto dolori e sofferenze insopportabili a causa di bombe e armi", ha denunciato.

Gallant parla con Crosetto, 'aggiornato su minaccia Iran, state dalla nostra parte'

Colloquio tra il ministro della Difesa israeliano e il collega italiano, mentre si attende il possibile attacco iraniano contro Israele. Ne dà notizia su X Yoav Gallant, che scrive: "Ho parlato con il mio amico ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, aggiornandolo sugli sviluppi della sicurezza e sulle minacce poste dall'Iran e dai suoi proxies. Abbiamo discusso della preparazione e della cooperazione dell’Idf con i nostri alleati". "Grazie Ministro, per la sua solidarietà, leadership e posizione ferma riguardo alla questione iraniana", scrive ancora Gallant, secondo cui "si è discusso anche dell'immediata importanza di raggiungere un accordo per la restituzione degli ostaggi". "Invitiamo i nostri partner a stare dalla parte di Israele in questo momento", esorta infine il ministro.

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