Il bilancio si riferisce solo all’ultima manifestazione iniziata questa mattina nella capitale Dacca. Le proteste, guidate dal leader del movimento studentesco Nahid Islam, proseguono da ormai un mese e hanno provocato finora oltre 300 vittime. "Sheikh Hasina non dovrebbe solo dimettersi, ma anche affrontare un tribunale per omicidio, saccheggio e corruzione", ha detto Nahid Islam invitando i bengalesi alla disobbedienza civile
- È salito a oltre 90 morti il bilancio delle vittime nelle proteste anti-governative in Bangladesh. Lo fanno sapere polizia locale e fonti mediche
- I duri scontri in corso sono tra i manifestanti che chiedono le dimissioni del premier Sheikh Hasina e i sostenitori filo-governativi
- Enormi folle di manifestanti, molti armati di bastoni, si sono accalcate nella centrale piazza Shahbagh della capitale Dacca e in altre città
- "Ci sono stati scontri tra studenti e uomini del partito al governo", ha detto l'ispettore di polizia Al Helal
- Un altro poliziotto ha affermato che "l'intera città si è trasformata in un campo di battaglia", aggiungendo che una folla di diverse migliaia di manifestanti ha dato fuoco ad auto e motociclette fuori da un ospedale
- Ieri, il leader delle proteste studentesche, Nahid Islam, ha lanciato un appello affinché si attivi un vasto movimento di disobbedienza civile fino alle dimissioni del primo ministro Sheikh Hasina
- Il messaggio del leader del gruppo di manifestanti ha riacceso la violenza nelle proteste che ormai sono in atto da più di un mese e che hanno provocato finora in tutto oltre 300 morti
- "Sheikh Hasina non dovrebbe solo dimettersi, ma anche affrontare un tribunale per omicidio, saccheggio e corruzione", ha detto Nahid Islam davanti a migliaia di persone nel centro della città di Dacca
- I manifestanti, che il mese scorso hanno organizzato le prime proteste contro le quote di assunzione nel pubblico impiego, nelle ultime ore hanno respinto l'offerta del primo ministro di aprire i colloqui
- Al rifiuto dei colloqui è seguito anche l’appello alla disobbedienza civile che include anche “il mancato pagamento delle tasse e delle bollette, gli scioperi dei dipendenti pubblici e il blocco delle rimesse all'estero tramite le banche", ha detto Asif Mahmud, membro dell'organizzazione studentesca
- Anche i lavoratori delle fabbriche tessili, vitali per l'economia del Paese, sono stati invitati a scioperare. "Non restate a casa. Unitevi alla protesta più vicina”