
Secondo i miliziani palestinesi gli attacchi hanno colpito la Striscia da Nord a Sud. Colpita anche una scuola gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi nel campo profughi di Nuseirat. ". L'esercito israeliano accusa ancora una volta Hamas di nascondersi dietro i civili e di usare la popolazione come arma
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La Difesa Civile di Hamas, ha annunciato la morte di 57 persone in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza. Mohammad al-Moughaïr, un funzionario della Protezione civile, ha riferito di 48 morti nella giornata di ieri in "tre massacri avvenuti in meno meno di un'ora". Tre ore dopo, intorno all'1:00 e all'1:30 ora locale è stato riferito di due ulteriori attacchi che hanno provocato rispettivamente la morte di sette e di due persone. I primi tre attacchi sono avvenuti vicino a una stazione di servizio ad Al-Mawasi a ovest di Khan Younes, contro una scuola gestita dall'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nel campo profughi di Nuseirat e vicino alla rotatoria di Beit Lahia. L'esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di aver preso di mira "terroristi che utilizzano una scuola dell'Unrwa nella regione di Nusseirat" e "un'azienda leader" della Jihad islamica "a ovest di Khan Younis". L'esercito afferma di aver adottato "numerose misure" per ridurre il rischio di colpire i civili nell'attacco contro la scuola e accusa ancora una volta Hamas di nascondersi dietro i civili e di usare la popolazione come arma, cosa che Hamas regolarmente nega. Secondo la stessa fonte, sono state colpite 7 scuole in 10 giorni.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Guerra Israele-Hamas, cosa c'è da sapere
- Cos'è Hamas
- Chi sono gli Houthi che attaccano le navi nel Mar Rosso
- Il piano di Netanyahu per il dopoguerra
- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. DI CHI SI TRATTA
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO
Rafah, la testimonianza di un’infermiera di Msf: "Combattimenti a 100 metri dalla clinica"
Il racconto di Gaia Giletta, infermiera di Msf che lavora nella Striscia di Gaza: "Siamo pronti a una possibile evacuazione". LA TESTIMONIANZA
Gallant a Austin: "Deif l'Osama bin Laden di Gaza"
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha spiegato al suo omologo americano Lloyd Austin che nell'attacco del 13 luglio a Mawasi contro il capo militare di Hamas, Mohammed Deif, Israele ha agito per eliminare "l'Osama bin Laden di Gaza" e ha definito l'operazione "accurata". Lo ha riferito stasera la tv pubblica israeliana Kan.
Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici Usa
Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO
Fonti Gaza, "Deif colpito in raid, designato successore"
Secondo fonti di Gaza, Mohammed Deif, il capo militare di Hamas, è stato "colpito" mentre si trovava nel complesso di Mawasi bombardato dall'esercito israeliano quattro giorni fa. Nell'ipotesi che Deif sia morto, la fazione islamica ha già designato il suo successore: si tratta del comandante della Brigata Gaza, Ezz a-Din Haddad. Lo ha riferito questa sera la tv pubblica israeliana Kan.
Migliaia protestano in Israele per rilascio ostaggi: 2 arresti
Migliaia di persone si sono radunate in serata in tutto Israele per chiedere al governo di firmare un accordo per garantire il rilascio degli ostaggi israeliani detenuti a Gaza. Lo riporta Haaretz precisando che circa 1.000 dimostranti marciano per Tel Aviv. Ad Haifa sono state arrestate due persone.
Israele, attaccata struttura di Hezbollah nel sud del Libano
"Aerei da combattimento israeliano hanno attaccato l'infrastruttura terroristica di Hezbollah nella città di Eitaron e un lanciatore utilizzato dall'organizzazione terroristica a Rab a-Taltin, nel sud del Libano". Lo ha annunciato il portavoce delle forze armate israeliane, scrive Ynet.
Israele, liberati 4 ostaggi in mano ad Hamas: le immagini del rientro in patria
Tutti erano stati catturati il 7 ottobre 2023 dal festival di musica techno Nova. Il più giovane ha 21 anni. Tra di loro anche Noa Argamani: in un video del rapimento si vedevano i terroristi di Hamas mentre la portavano via in moto. Pesante per i palestinesi il bilancio dell'operazione: le stime vanno dai 100 ai 210 morti. LE IMMAGINI
Ostaggi liberati da Israele, cosa è successo: dal blitz alle proteste di Turchia e Iran
La liberazione delle quattro persone nelle mani di Hamas ha lasciato una lunga scia di polemiche. Ankara e Teheran denunciano il "barbaro massacro di 210 palestinesi" nell'operazione sul campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, che ha preceduto il salvataggio. E anche nello Stato ebraico sono scattate manifestazioni per chiedere a Netanyahu accordi per portare a casa altri ostaggi. COSA È SUCCESSO
Usa: concluse le operazioni sul molo temporaneo a Gaza
Le operazioni per portare aiuti a Gaza attraverso un molo temporaneo a Gaza, costruito dall'esercito americano si sono concluse. Lo ha detto il vice ammiraglio Brad Cooper sottolineando che "la missione è stata completata, quindi non c'è più bisogno di utilizzare il molo".
Monfalcone offre il campo di calcio alla squadra di Israele
"Il Comune di Udine non perde occasione per distinguersi in termini di faziosità e nella capacità di alimentare divisioni a senso unico, sempre dalla parte delle posizioni più estreme della sinistra. Non accorgersi che lo sport è un elemento di unione e dimenticare che Israele è la vittima del terrorismo di Hamas con 1500 innocenti uccisi è un segno grottesco di una caduta di civiltà che una città come Udine non merita di dover sopportare. La città di Monfalcone sarebbe sommamente onorata ad ospitare l'incontro Italia Israele e si rende disponibile a offrire patrocinio e strutture per celebrare questo importante appuntamento sportivo". Lo scrive in una nota la ex sindaca di Monfalcone, oggi parlamentare europea Anna Maria Cisint.
Salta commissione inchiesta su 7/10, è scontro tra Gantz e Netanyahu
E' scontro tra l'ex ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu dopo che la Knesset ha respinto, con 53 voti contro 51, l'istituzione di una commissione incaricata di indagare sui fallimenti delle forze di sicurezza israeliane in relazione al massacro condotto da Hamas il 7 ottobre. In particolare, Gantz ha accusato Netanyahu ritardare le operazioni necessarie a Gaza e ha dichiarato che "tutto sarà rivelato quando i protocolli e le testimonianze saranno ascoltati dalla commissione d'inchiesta statale". In risposta, Netanyahu ha accusato Gantz di aver condiviso "fake news" e ha affermato che una futura indagine consentirà "al popolo di scoprire chi stava cercando scuse per 'fermare i combattimenti per un anno o due' e chi ha davvero spinto per continuare la guerra fino alla vittoria". Gantz ha risposto su Twitter dicendo che sta ''aspettando che venga istituita la commissione d’inchiesta statale e che vengano rivelati i protocolli per trarre insegnamento dal più grande disastro della nostra storia''.
Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja
Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. DI CHI SI TRATTA
Gaza, Cesvi distribuisce acqua e beni prima necessità
"Nella Striscia di Gaza la popolazione è allo stremo: alla distruzione causata da nove mesi di conflitto, si aggiunge una grave crisi alimentare e idrica. La mancanza quasi totale di acqua potabile sta generando un'emergenza igienica e sanitaria senza precedenti. Le persone sono costrette a bere acqua contaminata, con gravi danni per la propria salute. I rifiuti e le acque reflue si accumulano ovunque creando un ambiente insopportabile e favorendo la diffusione di malattie. A questo si aggiunge la difficoltà di trovare cibo, le scorte di beni essenziali si sono dimezzate e i prezzi sono alle stelle. Molte famiglie passano intere giornate senza mangiare". A lanciare l’allarme è Fondazione Cesvi, presente sul campo con un team emergenza che sta lavorando da mesi per offrire sostegno alla popolazione. "Stiamo proseguendo le nostre distribuzioni consegnando acqua potabile nelle zone centrali della Striscia, l’obiettivo è raggiungere oltre 1.200 famiglie" ha dichiarato Roberto Vignola, Vicedirettore Generale Cesvi. Almeno il 50% dei pozzi e impianti di desalinizzazione sono stati bloccati o distrutti e la carenza di carburante ha un impatto catastrofico sull’approvvigionamento idrico. La metà dei pozzi ancora funzionanti ha smesso di pompare acqua, mentre due impianti di desalinizzazione nel centro e nel sud di Gaza hanno cessato le operazioni il 30 giugno. Inoltre, la conduttura idrica di Al Muntar a Gaza City, una delle tre condutture provenienti da Israele, è stata chiusa a causa dei danni subiti. Questo ha ridotto la disponibilità di acqua potabile a una media di 2,5 litri al giorno per persona, rispetto ai 15 litri indicati dall’Oms come standard minimo per la sopravvivenza. In questo contesto, inoltre, circa il 96% della popolazione (2,15 milioni di persone) soffre di insicurezza alimentare acuta; di questi, oltre 495 mila sono in condizioni di insicurezza alimentare catastrofica[4]. A incorrere nei rischi maggiori sono donne incinte e bambini: 346mila bambini sotto i 5 anni e 557mila donne soffrono di alti livelli di insicurezza alimentare[5] e hanno bisogno urgente di cibo o di integratori.
Lavrov: 'Usa complici di Israele a Gaza, usano guerra a fini elettorali'
''Gli Stati Uniti, fornendo copertura diplomatica oltre che armi e munizioni a Israele, sono diventati suoi complici nella guerra nella Striscia di Gaza, proprio come sono complici dell'Ucraina''. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov intervenendo a New York una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sul conflitto in Medioriente. ''Se il sostegno degli Stati Uniti a Israele finirà, finirà anche lo spargimento di sangue'', ha aggiunto Lavrov, affermando che ''non vogliono farlo perché, a quanto pare, la cosa principale per loro non è salvare vite umane, ma attuare manovre che consentano di guadagnare più punti durante la campagna elettorale". Citato dalla Tass, Lavrov ha sottolineato che ''l'attuale esplosione di violenza senza precedenti in Medioriente è in gran parte una conseguenza della politica statunitense nella regione''.
Knesset boccia la legge su Commissione d'inchiesta sul 7 ottobre
Il Plenum della Knesset ha respinto il disegno di legge per istituire una Commissione statale di inchiesta sui fatti del 7 ottobre con una maggioranza di 53 voti a 51. Nel dibattito che ha preceduto il voto il premier Benyamin Netanyahu ha sostenuto che prima della inchiesta - che dovrà esserci - "occorre battere Hamas". Il deputato Orit Farkash HaCohen di 'Unità nazionale' (partito di Benny Gantz) ha detto che "coloro che non sanno assumersi la responsabilità, imparare dagli errori e trarre lezioni, non meritano di essere leader".
Idf, distrutto tunnel di Hamas usato per infiltrarsi in Israele da Rafah
Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno fatto sapere di aver completato la demolizione di un tunnel usato dai miliziani di Hamas per cercare di infiltrarsi in Israele da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Il tentativo di infiltrazione risale allo scorso 6 giugno, quando ''quattro terroristi di Hamas hanno utilizzato il tunnel di Rafah, nella parte meridionale di Gaza, per avvicinarsi al confine israeliano''. Il tunnel si trovava a circa 200 metri dal confine, secondo l'Iidf.
Israele contro Iran, stato fallito che vuole infiammare regione
L'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan durante la riunione del Consiglio di Sicurezza ha detto che e' il momento che l'organo delle Nazioni Unite "affronti le cause alla radice della guerra". Erdan ha puntato l'attenzione sull'Iran, uno "stato fallito" che tenta di "infiammare la regione".
Palestina, Onu: a Gaza fame e malattie usate come arma definitiva
"Israele commette crimini apertamente, ripetutamente. I suoi soldati non esitano a diffondere le immagini" di questi crimini. "Quello che sta accadendo a Gaza passera' alla storia come il genocidio piu' documentato della storia". Lo ha detto l'ambasciatore palestinese all'Onu Ryad Mansour durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. "Come possono essere così disumani da bombardare la stessa popolazione piu' volte, ancora, e ancora", ha aggiunto, sottolineando che a Gaza "la fame, le malattie, sono usate come l'arma definitiva". Dicendo che "l'unica soluzione possibile e' la liberta' per i palestinesi".
Cesvi: 'Emergenza senza precedenti a Gaza, si muore di fame e sete'
''Nella Striscia di Gaza la popolazione è allo stremo: alla distruzione causata da nove mesi di conflitto, si aggiunge una grave crisi alimentare e idrica. La mancanza quasi totale di acqua potabile sta generando un'emergenza igienica e sanitaria senza precedenti. Le persone sono costrette a bere acqua contaminata, con gravi danni per la propria salute. I rifiuti e le acque reflue si accumulano ovunque creando un ambiente insopportabile e favorendo la diffusione di malattie. A questo si aggiunge la difficoltà di trovare cibo, le scorte di beni essenziali si sono dimezzate e i prezzi sono alle stelle. Molte famiglie passano intere giornate senza mangiare''. A lanciare l’allarme è Fondazione CesviCesvi, presente sul campo con un team emergenza che sta lavorando da mesi per offrire sostegno alla popolazione. ''Stiamo proseguendo le nostre distribuzioni e in questo momento stiamo consegnando acqua potabile nelle zone centrali della Striscia, l’obiettivo è raggiungere oltre 1.200 famigli'', ha dichiarato Roberto Vignola, Vicedirettore Generale Cesvi.
Parenti ostaggi a Noa Argamani: "Netanyahu ti sta usando"
Familiari degli ostaggi hanno esortato Noa Argamani, la giovane israeliana rapita il 7 ottobre e liberata all'inizio di giugno, a non recarsi negli Stati Uniti la prossima settimana al seguito del premier Benjamin Netanyahu, il cui intervento al Congresso è atteso il 24 luglio. Per loro, la mossa rafforzerà il capo di governo, che invece viene accusato di ostacolare il raggiungimento di un accordo in nome della sua sopravvivenza politica. "Cara Noa, ti sta usando. E altri lo pagheranno con la vita. Spiegalo a tuo padre. Non volare con lui come decorazione", ha affermato Maayan Sherman, madre del soldato Ron Sherman, il cui corpo è ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Gli ha fatto eco Ifat Kalderon, parente di Ofer: "Lasciate che qualcuno spieghi all'amata Noa Argamani che la sta usando. È stata rapita una volta da Hamas e una seconda volta da lui”.
Delegazione Israele al Cairo per nuovi colloqui
Una delegazione israeliana è arrivata in Egitto per nuovi colloqui sul cessate il fuoco mentre le parti valutano l'ultima proposta sul tavolo. Lo hanno riferito tre funzionari aeroportuali egiziani, precisando che sono sei i componenti della delegazione. Il rilancio dei colloqui aveva vacillato dopo il massiccio attacco sferrato da Israele sabato scorso a Gaza per colpire Mohammed Deif, leader militare di Hamas. Nel raid sono morti una novantina di palestinesi, tra cui il comandante della brigata di Khan Younis Rafa'a Salameh, e quasi 300 sono rimasti feriti.
Guterres: situazione umanitaria Gaza macchia morale per tutti noi
"Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza e del rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi. Grazie agli sforzi instancabili di Egitto, Qatar e Usa, i negoziati per formulare un accordo continuano con alcuni progressi. Le parti devono raggiungere un'intesa ora". Lo ha detto il segretario generale Onu Antonio Guterres al Consiglio di Sicurezza in un messaggio letto dal suo capo di gabinetto. "La situazione umanitaria a Gaza è una macchia morale per tutti noi - ha aggiunto - Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato - in ogni momento e da tutte le parti. E questa terribile guerra deve finire".
Familiari ostaggi: Noa Argamani non accompagni Netanyahu in Usa
I familiari degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza hanno chiesto a Noa Argamani, liberata in un blitz delle Idf, di non recarsi negli Stati Uniti insieme al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Perché la sua presenza, hanno scritto in una nota, rafforzerebbe il premier israeliano che, dicono, non è riuscito a raggiungere un accordo per la liberazione degli ostaggi. Secondo i media israeliani Noa Argamani sarà insieme al padre con Netanyahu quando il premier israeliano terrà il suo discorso al Congresso americano a Washington il 26 luglio. Maayan Sherman, la madre del soldato dell'Idf Ron Sherman ucciso e il cui corpo è ancora nella Striscia di Gaza, ha scritto su Facebook: "Amata Noa, ti sta usando. E altri pagheranno per questo con la loro vita. Spiegalo a tuo padre. Non volare con lui come una medaglia". Ifat Kalderon, un parente dell'ostaggio Ofer Kalderon, su X ha aggiunto: "Che qualcuno spieghi all'amata Noa Argamani che la sta usando. E' stata rapita una volta da Hamas e una seconda volta da lui".
Gantz attacca Netanyahu: "Verità si saprà con inchiesta"
L’ex ministro del gabinetto di guerra israeliano Benny Gantz ha attaccato il primo ministro Benjamin Netanyahu, smontando le sue dichiarazioni in merito alla gestione di successo della guerra. Secondo il leader di Unità nazionale, che il mese scorso ha lasciato il governo, il primo ministro ha esitato a entrare a Khan Younis e Rafah, ritardando le operazioni necessarie a Gaza. "Tutto sarà rivelato quando i protocolli e le testimonianze saranno ascoltati dalla commissione d’inchiesta statale, che dovrà porre le domande: perché avete ritardato l’ingresso a Rafah e Khan Younis? Perché ha avuto paura, ha ritardato ed esitato? E quali sono i prezzi che abbiamo pagato e stiamo ancora pagando per questo?”, ha affermato Gantz, commentando l'intervento di Netanyahu davanti alla Knesset, nel quale ha rivendicato che Israele è "sulla via della vittoria assoluta". Finora il leader israeliano ha sempre respinto le richieste di istituire una commissione statale d'inchiesta mentre la guerra e' in corso.
Israele: studio, un quarto ebrei e 40% arabi pensano a emigrare
Un nuovo sondaggio condotto in Israele ha rivelato che un quarto degli israeliani ebrei e il 40% degli israeliani arabi sarebbero disposti a emigrare se ne avessero l'opportunità. I risultati evidenziano un crescente malcontento verso la leadership politica e la sicurezza del Paese. Il rapporto pubblicato dal Jewish People Policy Institute ha sottolineato che vi è una diminuzione della fiducia nelle istituzioni del Paese, con un calo del sostegno nei confronti delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) e del primo ministro Benjamin Netanyahu, a nove mesi dall'inizio dell'operazione di guerra contro Hamas a Gaza. Solo il 27% degli israeliani ha fiducia nel premier e solo il 26% nel governo. Il 55% degli intervistati israeliani ha espresso una fiducia bassa o molto bassa verso i vertici dell'esercito, con un calo ancora più marcato tra gli israeliani di destra. Un altro fattore che potrebbe influenzare i tassi di emigrazione è il sostegno all'arruolamento militare obbligatorio dei giovani ultra ortodossi: il 63% degli ebrei israeliani è d'accordo, ma tra gli stessi ultra ortodossi solo il 12%. Inoltre, il sondaggio ha mostrato anche un cambiamento di atteggiamento nei confronti delle politiche di sicurezza, con un declino del sostegno ad attacchi militari e un aumento del sostegno a soluzioni diplomatiche, soprattutto tra gli israeliani arabi.
Media: per Gallant 'accordo su ostaggi entro due settimane o destino segnato'
"Se non verrà siglato un accordo con Hamas nelle prossime due settimane, il destino degli ostaggi sarà segnato". E' quanto avrebbe detto in colloqui privati il ministro israeliano della Difesa, Yoav Gallant, secondo le notizie del sito israeliano Ynet. Stando alle indiscrezioni, per Gallant ci sarebbero le condizioni per un accordo con Hamas e il ministro accuserebbe Netanyahu di ostacolare ogni progresso per non perdere il sostegno dell'estrema destra nella coalizione.
Netanyahu: 'Progressi verso vittoria, con Hamas serve solo più pressione'
Israele "sta facendo progressi sistematici verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra", delle operazioni militari avviate nella Striscia di Gaza dopo l'attacco del 7 ottobre scorso in Israele. Ha insistito su questo il premier israeliano Benjamin Netanyahu durante una riunione 'infuocata' della Knesset, come riporta il Times of Israel. Gli obiettivi sono "il rilascio degli ostaggi, l'eliminazione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele". Netanyahu, convinto che Israele sia "sulla strada per la vittoria assoluta", ha risposto alle critiche sostenendo che Israele sta raggiungendo gli obiettivi con una "combinazione di pressione politica e militare" e che la "chiave sia la pressione". "Pressione, più pressione", ha detto. "Hamas è effettivamente sotto pressione perché stiamo eliminando i suoi comandanti, migliaia di suoi terroristi", ha ripetuto, affermando di aver resistito a "pressioni enormi", anche "all'estero". "Elimineremo le capacità militari e di governo di Hamas e stiamo avanzando passo dopo passo", ha aggiunto.
"Ci era stato detto che Hamas non avrebbe accettato di rilasciare gli ostaggi senza che noi avessimo prima accettato di porre fine alla guerra. Improvvisamente ha accettato. Più insistiamo con le pressioni, più si arrenderà. E questo è l'unico modo per liberare gli ostaggi", ha detto ancora, ripetendo che "siamo determinati a vincere la guerra e a riportare a casa tutti i nostri ostaggi".
'Sono vive le 5 soldatesse in ostaggio a Gaza'
Le cinque soldatesse osservatrici e non armate rapite dai terroristi nella base israeliana di Nahal Oz il 7 ottobre sono vive, vengono tenute in ostaggio nei tunnel a Gaza. Lo ha riferito Shiri Elbag, madre di una di loro, Liri, dopo che ieri sono state mostrate nuove foto delle giovani risalenti ai primi giorni di prigionia. "Circa un mese e mezzo fa abbiamo ricevuto un segno di vita dalle ragazze (da parte delle autorità israeliane, ndr). Non ci è stato detto altro", ha spiegato in una intervista a Ynet Shiri Elbag, "sappiamo che le ragazze sono vive. Sono sopravvissute, nei tunnel, per più di sette mesi". Ieri le famiglie hanno deciso di rendere pubbliche le foto dei primi giorni di prigionia delle soldatesse, ferite e contuse. La madre di Liri ha riferito che le foto sono state recuperate da un video girato da Hamas e recuperato a Gaza dall'Idf (Forze di difesa israeliane) che le ha mostrate per la prima volta alle famiglie circa un mese fa." Ogni famiglia ha visto la parte nel video della propria figlia", ha spiegato Elbag, "abbiamo visto un video inscenato dai rapitori ... a mia figlia hanno detto di dire da dove veniva e quanti anni ha, 'sdraiati e alzati'. Lei ha fatto tutto quello che le è stato detto, con le lacrime agli occhi". E ha aggiunto di essere a conoscenza del fatto che le ragazze successivamente sono state separate l'una dall'altra. Ieri sono state mostrate le foto di Liri Elbag, Agam Berger, Karina Ariev, Naama Levy e Daniela Gilboa.
Netanyahu: "Gli ostaggi soffrono ma non stanno morendo"
Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha attaccato il premier Benyamin Netanyahu per alcune affermazioni che gli sono state attribuite sulle condizioni dei rapiti a Gaza. Secondo il sito Ynet il premier avrebbe detto che ad essere stressata "deve essere Hamas" dalla pressione militare israeliane e che "gli ostaggi soffrono ma non stanno morendo". "Le dichiarazioni del premier - ha attaccato il Forum - non solo sono profondamente offensive per le famiglie degli ostaggi, ma sono anche sostanzialmente inesatte e pericolosamente irresponsabili. La triste realtà è innegabile: gli ostaggi sono già stati assassinati durante la prigionia. Altri ostaggi potrebbero perdere la vita proprio in questo momento". Il Forum ha poi aggiunto che i negoziati "hanno raggiunto un punto critico" e che l'attuale proposta "rappresenta l'unica strada percorribile per garantire il rilascio di tutti gli ostaggi". Per questo ha sollecitato l'intero governo ad accelerare per raggiungere l'intesa.
Mozione del Senato accademico di Siena per riconoscere lo Stato palestinese approvato all'unanimità
Un appello a Parlamento e Governo "affinché l'Italia si unisca al gran numero di Paesi che, nel mondo, riconoscono ufficialmente lo stato di Palestina accanto allo stato di Israele". Lo si legge in una mozione approvata all'unanimità dal Senato Accademico dell'università di Siena. "Un'azione del genere avrebbe l'effetto di contrastare le tendenze estremistiche presenti in ciascuna delle due parti in conflitto - riporta una nota dell'ateneo -: quella di chi, da parte palestinese, nega il diritto di Israele a esistere e quella di chi, da parte israeliana, auspica e dichiara che uno stato palestinese non vedrà mai la luce. Chiediamo a tutti coloro che condividono la nostra preoccupazione per la pace e la giustizia di unire la propria voce alla nostra nel sostenere questa iniziativa".
Hamas contro Hrw: Bugie nel rapporto, adottata narrativa israeliana
Hamas denuncia come "menzogne" le conclusioni di Human Rights Watch e chiede all'organizzazione di ritirare il rapporto sull'attacco del 7 ottobre in Israele, che punta il dito contro il braccio armato di Hamas, le Brigate al-Qassam, e almeno altri quattro gruppi armati palestinesi per "numerosi crimini di guerra e crimini contro l'umanità" durante l'assalto. "Il rapporto di Hrw ha adottato l'intera narrativa israeliana e si è discostato dal metodo di ricerca scientifica e dalla posizione legale neutrale - afferma Hamas in una dichiarazione di cui dà notizia la tv satellitare al-Jazeera - ed è diventato più simile a un documento di propaganda israeliana".
Tensioni al confine tra Libano e Israele
l fumo si alza da un incendio provocato da proiettili sparati dal Libano meridionale, lungo una strada vicino a Beit Hillel, nel nord di Israele. L'esercito israeliano ha dichiarato che sono stati identificati circa 15 proiettili che attraversavano il Libano nell'area di Nahariyya, aggiungendo che alcuni proiettili sono stati "intercettati con successo", altri sono caduti in aree aperte. Non ci sono notizie di feriti.

©Ansa
Netanyahu: Inchiesta su 7 ottobre dopo vittoria su Hamas
Il premier israeliao ha respinto le richieste per la formazione di una Commissione nazionale di inchiesta sul fallimento che ha portato al 7 ottobre sostenendo che "prima occorre battere Hamas". Parlando alla Knesset, il premier ha quindi difeso la sua gestione della guerra nella Striscia sostenendo che Israele si "sta muovendo verso il raggiungimento degli obiettivi della guerra". L'intervento è stato attaccato dall'opposizione. Il centrista Yair Lapid gli ha detto che "se non intende dire davanti al Congresso degli Stati Uniti che è d'accordo con l'accordo sugli ostaggi, allora dovrebbe annullare la visita. "Se hai intenzione di blaterare con parole vuote, non andare. Non metterci di nuovo in imbarazzo. Non andare a parlare nell'aria condizionata di Washington - ha aggiunto - mentre gli ostaggi stanno soffocando a morte nei tunnel di Gaza".

©Ansa
Durante una seduta del parlamento israeliano l'opposizione ha alzato un discussione sulla gestione della crisi a Gaza e nel nord del Paese e il premier Benjamin Netanyahu è intervenuto.
Nasrallah: "Estenderemo attacchi se Israele uccide altri civili"
Il leader degli Hezbollah libanese, Hassan Nasrallah, è tornato ad ammonire Israele che i combattenti libanesi alleati dell'Iran sono pronti a colpire altre città israeliane, oltre gli obiettivi già presi di mira nel corso di questi mesi di guerra in Alta Galilea, se lo Stato ebraico "continua a colpire civili" in Libano. Le affermazioni di Nasrallah, riportate dal sito della tv al Manar del movimento armato libanese, giungono dopo che nelle ultime ore fonti mediche libanesi hanno confermato l'uccisione ieri di cinque civili siriani nel sud del Libano, tra cui due bambini, in raid aerei israeliani. "Se il nemico continua a colpire civili come ha fatto in questi ultimi giorni, allora ciò ci spingerà a prendere di mira località che finora non avevamo colpito", ha detto Nasrallah durante la celebrazione annuale dell'Ashura, una delle ricorrenze più importanti del calendario islamico sciita. Sono più di 100 i civili uccisi in Libano da attacchi israeliani da quando è scoppiato il nuovo round di guerra tra Hezbollah e Israele, all'indomani dell'attacco di Hamas del 7 ottobre. "Il nostro fronte non si fermerà finché l'aggressione contro la Striscia di Gaza continuerà", ha ribadito.
Iran: Nostro sostegno alla resistenza contro Israele è legale
"Il sostegno che l'Iran ha fornito ai gruppi di resistenza è legittimo, all'interno del quadro del diritto internazionale e punta soltanto a porre fine all'occupazione e all'aggressione da parte del regime sionista nella regione". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, come riferisce Irna. "Il movimento di resistenza ha agito contro il sostegno delle potenze mondiali per Israele", ha aggiunto Bagheri durante una conferenza presso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a New York intitolata "Cooperazione multilaterale per un ordine mondiale più giusto, democratico e sostenibile". I gruppi di miliziani sostenuti dall'Iran, chiamati "asse della resistenza" da Teheran, hanno intensificato i loro raid contro Israele e i suoi alleati nella regione dopo l'attacco del 7 ottobre di Hamas contro Israele. Gli Houthi yemeniti, gli Hezbollah libanesi e altri gruppi in Iraq e Siria fanno parte dei militanti sostenuti dall'Iran.
Fidan vede Haniyeh, Ankara spinge per cessate il fuoco
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan ha avuto un colloquio con il capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Al centro del dialogo la possibilità di un cessate il fuoco tra Israele e l'organizzazione palestinese, opzione su cui Ankara spinge, ma anche le drammatiche condizioni in cui versa la popolazione civile della Striscia e il bilancio degli ultimi attacchi israeliani. Il negoziato per il cessate il fuoco, va avanti con il Qatar in prima fila e la Turchia sempre vigile e presente. L'incontro tra Fidan e Haniyeh è stato occasione per ribadire il sostegno della Turchia ad Hamas, fare un punto sulla situazione a Gaza e sulla possibilità di giungere a un accordo che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani, prigionieri dal 7 ottobre.

©Ansa
Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan durante una conferenza stampa del 14 luglio 2024 in compagnia dell'omologo saudita
Idf, colpiti da ieri oltre 25 obiettivi Hamas
Nelle ultime 24 ore più di 25 obiettivi sono stati colpiti da aerei da combattimento israeliani nella Striscia di Gaza. Lo rende noto l'Idf. Secondo i militari, gli obiettivi includevano siti vicino a un lanciarazzi utilizzato per sparare tre proiettili su Sderot, edifici utilizzati da gruppi terroristici, edifici con trappole esplosive, altre infrastrutture e cellule di uomini armati. Inoltre, proseguono le forze israeliane, in un attacco di droni nel nord di Gaza, un cecchino di Hamas e un altro membro del terrorismo sono rimasti uccisi. Gli attacchi avvengono mentre continuano le operazioni a Rafah, nel sud di Gaza, dove l'IDF afferma che le truppe della 162a Divisione hanno diretto attacchi aerei che hanno ucciso diversi uomini armati e distrutto un lanciarazzi il giorno scorso. Nel corridoio Netzarim, nel centro di Gaza, l'IDF afferma che i riservisti della Brigata Alexandroni e dell'8a Brigata hanno ucciso diversi uomini armati e distrutto edifici utilizzati da Hamas come posti di osservazione
Protesta pro-Palestina a Tunisi davanti ambasciata francese
Un centinaio di attivisti tunisini hanno manifestato ieri davanti all'ambasciata francese a Tunisi "per denunciare il sostegno della Francia a Israele e chiedere il licenziamento degli ambasciatori francese e americano in Tunisia. La manifestazione, organizzata dal Coordinamento tunisino 'Azione Comune per la Palestina' in forma di marcia con arrivo davanti all'ambasciata francese, è stata l'occasione per chiedere "la criminalizzazione della normalizzazione con l'entità sionista". "I francesi e gli americani sono gli alleati dei sionisti", hanno cantato i manifestanti. "La cacciata dell'ambasciatore è un dovere" e "nessuna ambasciata americana in territorio tunisino", hanno gridato, circondati da un nutrito cordone di forze di sicurezza, riporta l'agenzia di stampa Tap. I manifestanti, tra cui esponenti dell'opposizione, rappresentanti della società civile e avvocati, hanno anche scandito slogan ostili nei confronti del presidente francese Emmanuel Macron. Presenti tra gli altri il segretario del partito Echaâb, Zouhaier Maghzaoui, il coordinatore generale della Coalizione Soumoud Houcemeddine Hammi, il segretario del partito popolare Zouhaier Hamdi e il vicesegretario del sindacato Ugtt, Samir Cheffi.
Iran, il Libano sarà un inferno per Israele se attaccherà
"I sionisti non possono rimediare ai loro fallimenti a Gaza espandendo le loro mosse bellicose in altre aree della regione, piuttosto stanno annegando nella palude di rischi molto più gravi": lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano ad interim, Ali Bagheri, avvertendo che "il Libano sarà sicuramente un inferno per i sionisti, se oseranno lanciare una guerra su larga scala contro il Paese arabo". Bagheri ha commentato così le recenti dichiarazioni del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, secondo cui le sue forze si stanno preparando per un'operazione molto tesa al confine con il Libano. "L'esperienza ha dimostrato che più i sionisti creano tensioni nella regione e commettono crimini, più si immergono nella palude di minacce e pericoli più gravi", ha sottolineato Kanani, citato dall'Irna, durante un incontro con i media ieri a New York, dove si trova per partecipare alle riunioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
HRW denuncia crimini guerra attacco Hamas il 7 ottobre
I gruppi armati palestinesi a Gaza hanno commesso "centinaia" di crimini di guerra durante l'attacco senza precedenti in Israele del 7 ottobre. Lo denuncia l'ultimo rapporto di Human Rights Watch (HRW). L'indagine, che costituisce uno degli studi internazionali più approfonditi finora sull'attacco che ha scatenato l'attuale guerra a Gaza, descrive nel dettaglio tutta una serie di crimini che non possono essere prescritti dal diritto internazionale. "E' impossibile per noi quantificare i casi con precisione", ha detto Belkis Wille, direttrice associata dell'organizzazione per i diritti umani in una conferenza stampa, aggiungendo che "ovviamente ce ne sono stati centinaia quel giorno". Fra i crimini di guerra denunciati dall'organizzazione ci sono "attacchi deliberati e indiscriminati contro civili e beni civili, uccisioni intenzionali di detenuti, trattamenti crudeli e inumani, violenza sessuale e di genere, mutilazione e furto di resti umani, uso di scudi per i diritti umani nonché atti di saccheggi".
Media, con Netanyahu negli Usa ci sarà anche Noa Argamani
Noa Argamani, l'ex ostaggio liberata dall'Idf lo scorso giugno insieme ad altri 3 prigionieri, e suo padre Yaakov accompagneranno il premier Benyamin Netanyahu nel suo imminente viaggio negli Usa. Lo ha riferito il sito Ynet secondo cui ci saranno anche alcuni familiari di ostaggi ancora a Gaza. Netanyahu vedrà il presidente Joe Biden il 22 alla Casa Bianca e due giorni dopo parlerà al Congresso.
Israele, circa 15 i razzi da Hezbollah nel nord del Paese
Sono stati circa 15 i razzi lanciati nelle ultime ore dagli Hezbollah libanesi nel nord di Israele, soprattutto nella zona di Nahariya. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui alcuni sono stati intercettati dal sistema di difesa antiaereo, mentre gli altri sono caduti in aree aperte. Al tempo stesso l'esercito ha aggiunto che in risposta sono state colpite "infrastrutture terroristiche degli Hezbollah" nel sud del Libano e i siti di lancio nell'area di Majdal.
Raid israeliano nel sud del Libano, uccisi 3 ragazzini
Almeno tre ragazzini siriani sono morti in un bombardamento israeliano ieri sera contro il villaggio di Umm al Tut, nel sud del Libano, dove questo pomeriggio hanno perso la vita anche altri due giovani provenienti dalla vicina Siria. Secondo l'agenzia nazionale di stampa libanese sono stati presi di mira terreni agricoli vicino al confine tra i due paesi.
Hamas: 57 morti in 5 raid israeliani su Gaza
La Difesa Civile di Hamas, ha annunciato la morte di 57 persone in cinque distinti attacchi israeliani nel centro, nel sud e nel nord di Gaza. Mohammad al-Moughaïr, un funzionario della Protezione civile, ha riferito di 48 morti nella giornata di ieri in "tre massacri avvenuti in meno meno di un'ora". Tre ore dopo, intorno all'1:00 e all'1:30 ora locale (un'ora prima in Italia) è stato riferito di due ulteriori attacchi che hanno provocato rispettivamente la morte di sette e di due persone.